Film > Captain America
Segui la storia  |       
Autore: MackenziePhoenix94    09/12/2017    1 recensioni
SECONDO LIBRO.
Sono trascorsi due anni dall'ormai ribattezzata Civil War.
Bucky Barnes, Steven Rogers, Sam Wilson, Clint Barton, Sharon Carter, Scott Lang e Wanda Maximoff sono scomparsi senza lasciare alcuna traccia.
Charlotte Bennetts si è trasferita nell'attico di Tony dopo che il suo appartamento è stato distrutto.
Nick Fury è semplicemente furioso perché, usando parole sue, il progetto Avengers è andato a farsi fottere.
L'Hydra sembra essere, ancora una volta, solo apparentemente sconfitta.
E poi c'è James, che di normale ha solo l'aspetto fisico.
Sarà proprio una decisione impulsiva del ragazzo a scatenare una serie di eventi catastrofici...
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brock Rumlow, James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Tony Stark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Steven non si aspettava un esito diverso dalla discussione con Tony, eppure una parte di lui aveva sperato fino all’ultimo momento che il miliardario cambiasse idea, che decidesse di accantonare il rancore per aiutare tutti loro a sconfiggere definitivamente l’Hydra prima che ci fosse un’altra vittima.

Quando il Capitano rientrò nel suo appartamento accantonò subito il suo incontro con Tony, intuendo che qualcosa di più grande era accaduto durante la sua assenza.

“Che cosa è accaduto?” domandò allora, intuendo già qualcosa, naturalmente la risposta non tardò ad arrivare.

“Ha tentato di strangolarmi. Ha insultato Sharon, io gli ho detto che non doveva permettersi di parlare di lei in quel modo e mi ha afferrato per la gola. Gli altri sono intervenuti per difendermi ed adesso si è chiuso in camera insieme a Charlie. Spero che non uscirà per diverso tempo perché non credo che risponderò delle mie azioni”

“È la verità?” chiese Steve, guardando la sua ragazza.

“Mi ha scagliata contro una parete. Wanda è dovuta intervenire per evitare che tutto degenerasse. Anche Charlotte mi ha aggredita e lo ha fatto volontariamente”

“D’accordo, andrò a parlare con loro”.

Il giovane uomo andò in direzione delle camere da letto, quando vide l’amica uscire le fece cenno di rientrare perché aveva bisogno di parlare con lei e Bucky in privato.

“Hai fatto presto” commentò il più grande, dato che l’altro era stato via appena un’ora e mezza.

“Si. Potete spiegarmi che cosa è successo mentre ero via? Mi hanno appena raccontato che voi due siete impazziti ed avete aggredito tutti”

“Che cosa? Ti hanno raccontato davvero questo?” strillò quasi Charlie, indignata che tutta la faccenda fosse stata rigirata in modo da dare la colpa a loro “no, no, no! Io e Bucky non abbiamo fatto nulla di questo. Sharon si è scagliata contro di me, ha iniziato ad insultarmi dicendomi che tutto quello che sta accadendo è solo colpa mia”

“Io sono solo uscito dalla camera perché non riuscivo a riposare con tutta la confusione che stavano facendo. Sam mi ha attaccato ed io ho perso la testa. Mi dispiace”.

Rogers si passò una mano sul viso e chiese alla ragazza se potesse rimanere per qualche momento da solo con il suo migliore amico, lei annuì con il capo ed uscì richiudendo la porta alle proprie spalle.

“Tu non hai nulla di cui scusarti. Dopo parlerò con Sam”

“No, ha detto solo cose vere” ribatté il Soldato D’Inverno, rivolgendo lo sguardo in un punto lontano “ha detto che ti ho quasi ucciso a Washington e questo è vero. Ha detto che sono solo un rifiuto dell’Hydra ed anche questo è vero”

“Beh, queste sono cose che pensa Sam perché non mi hanno sfiorato la mente nemmeno per un solo momento. Ascolta, so che stai passando un brutto momento. Hai appena scoperto di essere padre, James è stato preso da Rumlow ed anche la vicinanza con Charlotte non è una cosa semplice da sopportare, ma d’ora in poi cerca d’ignorare quello che Sam o gli altri ti diranno. So che non sei stato tu il primo ad iniziare”

“In verità, sono stato proprio io il primo ad afferrarlo per la gola”

“Ma dopo essere stato provocato. Che cosa dovevi dirmi prima? O preferisci riposare ancora un po’?”

“Ho dormito per due anni, forse posso aspettare altro tempo prima di concedermi un riposino, non credi?” disse il più grande tornando a fissare l’amico “prima non ti ho riferito l’intero messaggio da parte di Rumlow. Mi ha detto di dirti di venire anche tu con me, se ne hai le palle. Che voi due avete ancora un conto in sospeso da chiudere”

“Immaginavo che ti avesse detto qualcosa di simile”

“Steve, non devi venire con me”

“Devo ricordarti ancora una volta la promessa che ci siamo scambiati settant’anni fa? Ricordi quando me l’hai detta per la prima volta? Eravamo appena tornati a casa dal funerale di mia madre. Mi hai detto che non dovevo superare quel dolore da solo. Io, adesso, non voglio che tu affronti questo da solo. Insieme fino alla fine significa insieme fino alla fine” sussurrò il Capitano dando una pacca sulla schiena di Bucky; uscirono dalla camera ed andarono in salotto, dove erano radunati tutti gli altri, perché c’era molto di cui discutere “come ho appena detto a Buck, so che questa situazione è difficile per tutti quanti ma dobbiamo collaborare se vogliamo fermare l’Hydra. Non m’interessa sapere chi ha iniziato per primo e chi ha mollato il primo pugno. Non siamo bambini di cinque anni, siamo tutte persone adulte”

“Dici questo solo perché riguarda lui”

“Sam, per favore!”

“Sei riuscito a parlare con Stark?” intervenne Natasha, per distogliere l’attenzione da quell’argomento, per non dare inizio ad un secondo litigio “che cosa ti ha detto?”

“Si, sono riuscito a parlare con lui e non è intenzionato a darci il suo aiuto”

“Tipico di lui. Non cambierà mai” rispose Charlie scuotendo la chioma castana, serrando le labbra, era delusa dal comportamento dell’uomo, soprattutto dopo lo stretto rapporto che diceva di avere con Jamie; poteva capire il fatto che non fosse ancora pronto a perdonare Bucky, ma un simile comportamento non aveva scusanti “che cosa facciamo adesso?”

“Credevo che Tony ci offrisse il suo aiuto, in quel modo sarebbe stato più semplice spostarci. L’unico modo per andare a Londra è quello di procurarci dei documenti falsi nel minor tempo possibile e di prendere dei voli differenti per non creare sospetti. Qui dentro siamo tutti ricercati tranne Charlotte e Natasha”

“Conosco una persona che potrebbe procurarci dei documenti senza la minima difficoltà. È un mio amico e sono sicuro che se lo contatto subito entro domani mattina avremo tutto” si offrì Scott, lieto che il suo trascorso da criminale potesse tornare utile per una buona causa; Rogers annuì con il capo, lieto di quell’aiuto prezioso ed inaspettato.

“Una volta arrivati a Londra alloggeremo in posti differenti e ci ritroveremo davanti alla libreria. Anche se Rumlow ci vuole tutti là non possiamo rischiare di essere riconosciuti da qualcuno, magari da dei poliziotti”

Non possiamo? Stai dicendo che andremo tutti a Londra?”

“No, non tutti. Sharon rimarrà qui a monitorare la situazione a distanza, ma tutti gli altri mi seguiranno a Londra. Non possiamo essere solo io, Buck e Charlie”

“Non avremo nessuna speranza in tre” mormorò Barnes incrociando le braccia, appoggiandosi con la schiena al muro “e non ho tempo da perdere per cercare di convincere voi tutti a seguirci. Quindi: volete aiutare Steve o no?”

“Io lo faccio solo per Steven” rispose Falcon, rivolgendo uno sguardo duro all’altro.

“Non mi aspettavo di certo che lo facessi per me” disse in un soffio il più grande, irrigidendo i muscoli della mascella.



 
Steven Rogers trovò Sharon nella loro camera da letto: lo stava aspettando perché aveva molto di cui discutere con lui e lo desiderava fare ora che tutti gli altri stavano dormendo, o almeno così credeva.

“Perché vuoi andare a Londra con loro? Tu non c’entri nulla in questa faccenda” gli sussurrò, usando quasi le stesse parole di Bucky, cercando di farlo desistere, ma il giovane uomo era testardo almeno quanto lo era Tony.

“Il mio migliore amico è in difficoltà, ha bisogno del mio aiuto. Non posso far finta di nulla. Ci siamo scambiati una promessa quando eravamo solo due ragazzi di Brooklyn”

“Ha tentato di ucciderti”

“Volete smetterla di ripetermi tutti le stesse parole? Non fate altro che dire questo: ha tentato di ucciderti, ha tentato di ucciderti… Sharon, almeno tu cerca di capire come stanno le cose. Bucky non mi vuole uccidere, quando ha provato a farlo è stato solo perché era sotto il controllo dell’Hydra. Gli hanno fatto il lavaggio del cervello e se gli vengono dette delle determinate parole lui torna ad essere il soldato D’Inverno”

“E che cosa vuoi fare? Continuare a rischiare? Aspettare che arrivi il giorno in cui ti ucciderà davvero perché qualcuno avrà pronunciato quelle parole?”

“Bucky non mi ucciderà mai. Sono riuscito a fermarlo una volta”

“Lo stai facendo per lui o per Charlotte?” la giovane donna trovò finalmente il coraggio di domandare ciò che la tormentava, si morse il labbro inferiore e sollevò gli occhi, fino ad incrociare quelli del suo fidanzato “rispondimi”

“Credi che io sia innamorato di lei?”

“Non lo so”

“Sharon, ascolta…” mormorò il Primo Vendicatore, si avvicinò all’ex Agente Tredici e le prese le mani, stringendole con delicatezza “io non ho mai avuto una ragazza. La prima di cui mi sono innamorato è stata tua zia. Poi è arrivata Charlie. Adesso per me ci sei solo tu. Sei stata la mia prima fidanzata e voglio che tu rimanga tale”

“Steve…”

“Aspetta un momento” il giovane uomo la lasciò andare, si avvicinò ad una piccola radiolina appoggiata sopra ad un mobile e l’accese, subito una musica lenta riempì l’aria della stanza “prendi la mia mano”

“Vuoi ballare?”

“Settant’anni fa ho promesso a Peggy un ballo che non sono mai riuscito a fare. Non voglio commettere lo stesso errore anche con te. Non lo voglio fare una seconda volta” sussurrò Capitan America, stringendo a sé la bionda, lasciandosi cullare dal ritmo dolce della canzone.



 
Cerchi riparo fraterno conforto
Tendi le braccia allo specchio
Ti muovi a stento e con sguardo severo
Biascichi un malinconico Modugno

 
Di quei violini suonati dal vento
L’ultimo bacio mia dolce bambina
Brucia sul viso come gocce di limone
L’eroico coraggio di un feroce addio
Ma sono lacrime mentre piove piove
Mentre piove piove
Mentre piove piove

 
Magica quiete velata indulgenza
Dopo l’ingrata tempesta
Riprendi fiato e con intenso trasporto
Celebri un mite ed insolito risveglio

 
Mille violini suonati dal vento
L’ultimo abbraccio mia amata bambina
Nel tenue ricordo di una pioggia d’argento
Il senso spietato di un non ritorno

 
Di quei violini suonati dal vento
L’ultimo bacio mia dolce bambina
Brucia sul viso come gocce di limone
L’eroico coraggio di un feroce addio
Ma sono lacrime mentre piove piove
Mentre piove piove
Mentre piove piove*



 
Delle lacrime scesero dagli occhi di Sharon e si mischiarono a quelle silenziose che stava versando Steven.

“Ti amo, Capitano”

“Ti amo, Agente”

“Facciamo l’amore, ti prego” lo supplicò la più piccola con un singhiozzo; voleva essere posseduta dall’uomo di cui era innamorata da anni, voleva scacciare la paura per l’imminente separazione e lo stupido peso che quella canzone aveva fatto scendere sul suo cuore.



 
Bucky era uscito nell’unica terrazza che aveva l’appartamento, non era prudente restare là fuori ma aveva bisogno di respirare aria fresca, di sentire il vento che gli passava tra i lunghi capelli.

Di sentire qualcosa che gli ricordasse di essere ancora vivo.

Charlie lo raggiunse in silenzio e si mise a contemplare il paesaggio sempre senza dire una sola parola.

“L’ultima volta che siamo usciti in una terrazza era la notte di Capodanno di due anni fa. Abbiamo guardato i fuochi d’artificio e poi tu mi hai fatto due regali. Mi hai donato il quaderno con la stella nera dicendomi che ti rimettevi completamente nelle mie mani. Poi mi hai donato questa” la ragazza gli mostrò la collana con il ciondolo a forma di stella rossa “hai detto che forse non era la scelta migliore ma che mi avrebbe fatto pensare subito a te”

“Hai una memoria incredibile”

“Indosso la collana ogni giorno. Tu non hai idea di come hai condizionato la vita in questi due anni, per me è perfino quasi impossibile indossare un abito rosso perché penso subito a te”

“Adesso sei troppo drammatica. La giornata di domani e le prossime saranno già abbastanza difficili senza che tu complichi il tutto con le tue frasi da film drammatico e strappalacrime”

“Bucky, non sappiamo quello che ci accadrà. Non voglio che tra noi due le cose continuino ad andare in questo modo. Mi manchi, mi manchi terribilmente. Io ti amo”

“Tu non mi ami” rispose il giovane uomo con un sorriso tirato “abbiamo già affrontato questo argomento alla Base e già lì ti ho dato la mia risposta. Io non ti amo, Bennetts, faresti meglio a mettertelo in testa”

“Se non mi ami perché hai scagliato Sharon contro una parete quando mi ha attaccata?”

“Per il semplice motivo che resti la madre di nostro figlio. Non c’è una seconda spiegazione”.

La giovane si strinse di più nella leggera giacca che indossava, non aveva freddo, era semplicemente agitata e quasi sull’orlo di una crisi di pianto.

“Ho sbagliato a non parlarti dell’uomo che amavo un tempo ma per favore, non puoi continuare a farmi pesare questa cosa. Io ti ho perdonato il fatto che hai provato ad uccidermi più di una volta. Possiamo ancora ricominciare tutto da capo, non ci credo che mi hai dimenticata. Non voglio credere che per te non sono stati nulla i tre mesi che abbiamo passato insieme. Mi manca sentire la tua voce che mi dice ‘piccola’, mi manca tutto. Ti prego, Bucky, non essere crudele con me. E se è vero che non provi più nulla almeno dimmelo guardandomi in faccia. Voglio vedere i tuoi occhi”.

Il Soldato D’inverno l’accontentò e si voltò a guardarla negli occhi mentre dava la sua risposta.

“Io non ti amo. Non provo nulla per te, è stata solo attrazione fisica. Puoi gettare via quella collana perché non significa assolutamente nulla. È solo metallo ed argento”.
La mano destra di Charlotte non tardò a schiantarsi contro il viso di Barnes, colpendolo due volte; lui non disse nulla e la ragazza rientrò nell’appartamento, scoppiando in un pianto irrefrenabile.

Incontrò Natasha nel salotto e corse ad abbracciarla, singhiozzando disperatamente.



 
Un’ora più tardi Bucky era ancora in terrazza.

Steve lo trovò intento ad osservare il cielo quando lo raggiunse.

“Ti credevo in compagnia di Sharon”

“Si è appena addormentata. Ho sentito Charlotte piangere, che cosa è successo? Avete litigato?”

“Abbiamo solo chiarito alcune cose. tutto qua. Preferisco non parlarne”

“Sai…” disse il più piccolo dopo una breve pausa “ho visto tuo figlio una volta. Ti assomiglia tantissimo”

“Si, lo so. Ho visto una sua foto”

“Andrà tutto bene. Non lo dico solo per tranquillizzarti, Buck, andrà tutto bene” disse Rogers con un sorriso e riuscì a far sorridere anche il suo migliore amico, nonostante tutto.



*L'Ultimo Bacio, Carmen Consoli



N.D.A: Sabato prossimo ci sarà l'epilogo. E dal momento che non sono una cattiva persona pubblicherò TRE capitoli anziché i soliti due. Non voglio mettervi ansia, ma aspettatevi qualunque cosa...

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: MackenziePhoenix94