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Autore: Kano_chan    09/12/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-    Proprio qui dovevano lasciarla? –
-    Vorrei tanto fargli una multa... –

I cinque ragazzi guardavano sconsolati la grossa punta della trivella che bloccava l'unica via disponibile per poter proseguire verso il mausoleo.
La vegetazione in quel punto era così fitta, che risultava impossibile anche solo cercare di crearsi
un passaggio alternativo.

-    Idee? – esordì Selenis con le mani sui fianchi.
-    Forse se riusciamo a rimetterla il moto potremmo provare a spostarla – rispose Ignis.
-    Credo di aver visto un pannello di controllo di sopra – replicò Prompto, indicando con il pollice la via da cui erano appena arrivati.
-    Vale la pena darci un’occhiata allora – assentì Gladio.

Così il gruppo fece dietro front, tornando al livello superiore.

-    Com’è messa? – chiese Ignis.
-    Ha visto di certo giorni migliori – replicò Selenis scettica osservando la consolle della trivella.
-    Proviamo.. – disse Noctis avvicinandosi e premendo il bottone di accensione.

Il meccanismo si mise in moto, uno sbuffo di fumo nero uscì da uno degli sfiatatoi presenti sulla macchina, che però si arrestò nel giro di pochi secondi.

-    Ehi, perché la stai spegnendo? – domandò Gladio contrariato.
-    Non lo sto facendo. – replicò Noctis caustico.
-    Allora, vediamo un po’.. – Prompto si avvicinò ad un cartellone arrugginito – Qui c’è scritto: “In caso di malfunzionamento usare i generatori di emergenza, la chiave si trova nel magazzino” – lesse ad alta voce.
-    Dove può essere? – si chiese Gladio.
-    Penso di lì – rispose Selenis indicando una rampa di scale che portava ad un ulteriore zona superiore.
-    Sì, confermo – asserì Prompto con la testa tutta piegata da un lato, intento a guardare la piantina della miniera attaccata alla trivella.
-    E i generatori? – s’informò Ignis.
-    Un piano sotto i magazzini – rispose il ragazzo.
-    Andiamo a prendere questa maledetta chiave – disse Gladio facendo per incamminarsi ma bloccandosi immediatamente.
-    Che c’è? –
-    Non muovetevi.. – mormorò il giovane – abbiamo compagnia – aggiunse.

Selenis aguzzò la vista, notando solo in quel momento alcune ombre scivolare nella nebbia.

-    Gurangatch – sussurrò la ragazza attinggendo dalle sue conoscenze.
-    Cioè? – domandò Prompto preoccupato.
-    Quello – replicò lei facendo un cenno con il capo.

La bestia che emerse dalla foschia era un grande alligatore, con squame rossicce e diverse creste ossee sulla testa unite da una spessa membrana scura. Non era un avversario impossibile da battere, ma purtroppo viveva in branchi numerosi.. Difatti non fu l’unico a comparire.

-    C’è modo di aggirarli? – chiese Ignis.
-    No.. sono esattamente davanti a noi, abbastanza distanti da non attaccarci.. se non ci muoviamo ovviamente – replicò Gladio.
-    Non possiamo scontrarci con loro mentre sono tutti assieme – osservò Selenis guardando di sbieco Ignis.

La realtà dei fatti è che erano in quattro contro un intero branco, su di un terreno nettamente favorevole agli avversari.  

-    Dobbiamo abbatterli tutti assieme – aggiunse la ragazza.
-    E come suggerisci di fare? – le domandò l’Amicitia.
-    Tu, Prompto e Noct radunateli in un punto preciso in modo che restino vicini – rispose lei – io li imprigionerò con una barriera, dopo di che, Noct – si rivolse direttamente al principe – tu li colpirai con una magia di tuono tutti in una volta –
-    Finirà per friggerci tutti… - borbottò Gladio.
-    Voi vedete di non trovarvi con i piedi in acqua allora – replicò Selenis – Iggy, consigli? –
-    Mi sembra un buon piano – assentì lui.
-    Forza allora –

I tre ragazzi si portarono attorno ai nemici, circondandoli e cominciando ad ingaggiare uno scontro a distanza. I Gurangatch, sibilando e schioccando le fauci, iniziarono ad indietreggiare verso l’unico punto rimasto libero, ovvero verso Selenis ed Ignis che sostavano sulla piattaforma rialzata della trivellatrice. La ragazza controllava la situazione, aspettando il momento propizio per imprigionarli.
Quando si furono ulteriormente avvicinati, alzò le mani per tenersi pronta e solo allora si accorse che le tremavano.

Non dovette riflettere molto per capirne il motivo. L’ultima volta che aveva evocato una barriera era stato ad Altissia… e non era andata a finire bene.
Nello stesso istante, Selenis sentì una mano posarsi al centro della sua schiena.


-    Ce la farai, non dubitarne – disse Ignis alle sue spalle.

La ragazza respirò a fondo, concentrandosi sul calore che il palmo del giovane irradiava e tornando ad osservare il gruppo di nemici che ormai si era compattato.

-    Allontanatevi! – gridò allora la principessa.

Non appena i suoi amici seguirono il suo ordine, la barriera di cristallo spuntò dal terreno, rinchiudendo i Gurangatch al proprio interno. I mostri sibilavano e si dibattevano, cercando di distruggere la gabbia con gli artigli e con i colpi delle loro possenti code.

-    Noct! – esclamò ancora la ragazza dando il segnale al cugino.

Il giovane fece apparire l’ampolla magica nella propria mano, lanciandola all’interno della barriera e proiettandosi al contempo fuori dall’acqua. Una vera e propria tempesta di fulmini si abbattè sui nemici e quando la forte luce scomparve, calò il silenzio.
I Gurangatch giacevano immobili e fumanti ammassati gli uni sugli altri.

-    Coccodrillo flambè! – esclamò Prompto.
-    Potrebbe essere un piatto interessante – commentò con un sorriso divertito Ignis.
-    Io continuo a preferire la pizza – rispose Selenis storcendo il naso – Comunque ottimo lavoro ragazzi! – aggiunse.
-    Già.. – replicò Noctis senza scomporsi.

Fortunatamente, a parte quel piccolo episodio, il recupero della chiave non fu ulteriormente ostacolato. Il gruppo raggiunse il magazzino trovandola esattamente dove era stato detto, e nel giro di cinque minuti i generatori d’emergenza giravano a pieno regime.

-    Ok, riproviamo –

Noctis premette di nuovo il bottone dell’accensione e questa volta la trivella rimase accesa. Un rumore sordo arrivò alle loro orecchie dalla strada che conduceva alla trivella, e quando i ragazzi la raggiunsero, questa aveva lasciato loro libero il passaggio alla zona sottostante.

-    Vado avanti a vedere cosa c’è – disse Noctis.
-    Vengo anche io – gli fece eco Gladio seguendolo.
-    Forse è meglio se vado con loro.. cosa dite? – domandò Prompto preoccupato guardandoli allontanarsi.
-    Stai tranquillo, non penso che litigheranno ancora – lo rassicurò Ignis.
-    Non ho mai visto Gladio così arrabbiato – commentò il pistolero.
-    Se la prende perché non riesce ad aiutare Noctis, anche se non lo ammetterà mai – disse Selenis.
-    Tu dici? –
-    Mi ricordo quando Noct era in rotta di collisione con te Iggy – raccontò la ragazza – In qualche modo Gladio era riuscito a rimetterlo in carreggiata e penso che fosse certo di riuscire a fare la stessa cosa anche adesso –
-    È vero, era stato un periodo particolarmente pesante per lui – replicò il giovane riferendosi al principe – sentiva su di sé la pressione del titolo che portava e le condizioni del Re iniziavano ad essere evidenti –
-    Credo che stia succedendo la stessa cosa, anche se la situazione di adesso è molto diversa – proseguì Selenis – ma prima o poi si risolverà –  concluse la principessa mentre raggiungevano i due ragazzi.

Da come si squadravano sembrava tutto tranne che avessero fatto pace, ma erano entrambi in silenzio, quindi qualsiasi cosa si fossero detti era chiusa lì.

-    O forse no… - sospirò la principessa stancamente.
-    Cos’è questo tanfo? – domandò Prompto mettendosi una mano a coppa sulla bocca.
-    Che schifo – commentò Gladio.

In effetti l’aria lì sotto era stantia ed acre; come se si fosse formata una cappa di una qualche sostanza putrescente.

-    Il sarcofago è più avanti? – chiese Ignis, che procedeva sorretto da Prompto vista la ripidità della discesa.
-    Vuoi aspettare qui? – propose Noctis.
-    Da solo? Qui? – replicò Gladio.
-    Non è quello che ho detto – ribattè il principe.
-    Non ne posso più…- borbottò Selenis infastidita.

Il sentiero che stavano percorrendo finì improvvisamente ai margini di una vasta zona circolare, che aveva creato una sorta di palude d'acqua stagnante.
In prossimità di un gruppo di radici intrecciatesi a formare un arco naturale, sorgeva una modesta costruzione in pietra dall’aria inequivocabile.


-    Bleah e queste cosa ci fanno qui? – esclamò d'un tratto Selenis disgustata quando ebbero raggiunto l’ingresso al mausoleo.
-    Cosa c’è? – chiese Ignis.
-    Uova, ci sono delle uova sulla porta – rispose Gladio.
-    Uova? – ripetè Ignis sorpreso.
-    Sì e spero di non incontrare mai la mamm..-

Prompto non riuscì a terminare la frase che uno strano gorgoglio attirò la loro attenzione.
Qualche metro più in là rispetto a dove si trovavano, l’acqua fino a quel momento calma, prese a sobbollire. Dalla sua superficie cominciò ad emergere qualcosa di brutto, molto molto brutto.

-    Ditemi che non è vero! –
-    Cosa sta succedendo? – domandò Ignis.
-    Un Molboro – rispose Selenis incredula.

Il deamon in questione aveva le fattezza di una brutta pianta. L'enorme testa e il corpo erano ricoperti da una miriade di spessi tentacoli verdi, alcuni di essi dotati perfino di piccoli bulbi oculari. La bocca, che occupava lo spazio maggiore, era irta di denti che colavano una sostanza vischiosa e dall’apparenza tossica. In sostanza sembrava un grosso cavolo pieno di tentacoli viscidi e pronto a divorarti in un solo boccone.
Il mostro, per essere così grande, andò loro incontro con sorprendente velocità.


-    Sta arrivando! – gridò Gladio mentre si mettevano in guardia.

Al contrario di quanto potessero pensare, il Molboro non gli si scagliò addosso, ma si fermò a qualche metro da loro, aprendo la bocca e cominciando a risucchiare l’aria circostante.

-    Riparatevi! – urlò Selenis.

Un istante dopo il deamon sfiatò, lanciando contro di loro una nuba verdognola e talmente densa da sembrare quasi tangibile. Questa si schiantò contro la barriera eretta dalla principessa, avvolgendola completamente e celando il Molboro alla loro vista.
I ragazzi, nonostante la copertura, presero a tossire soffocati dalle esalazioni.


-    Se inaliamo a pieni polmoni quel gas siamo spacciati! – esclamò la ragazza.
-    E allora cosa facciamo? – chiese Prompto con gli occhi che lacrimavano, mentre il mostro riprendeva fiato una seconda volta.
-    Potremmo usare di nuovo l’ampolla di tuono – propose Noctis.
-    Certo, così finiamo tutti arrosto.. siamo con l’acqua fino alle ginocchia – sbottò Gladio.
-    Attenzione! –

Una seconda ondata di fumo si riversò contro di loro, ma intrappolati com’erano sotto la cupola non avevano altra via di fuga. Il gas si abbattè ancora una volta sulla barriera di Selenis che cominciava a non riuscire più a mantenerla integra a sufficienza.

-    Dobbiamo trovare una soluzione – disse la ragazza con la gola serrata.
-    Attacchiamolo adesso – esclamò Gladio.
-    No! –

Questa volta fu Ignis a fermarlo.

-    Penso di avere un’idea – affermò facendosi avanti – Selis, quando te lo dico togli la protezione –
-    Ne sei certo? – replicò la ragazza.
-    Fidati –
-    Va bene – assentì tenendosi pronta.

Il Molboro, nel frattempo, riaprì la bocca per prendere di nuovo aria, e non appena lo fece Ignis le diede il segnale.

-    Ora! –

La barriera venne rimossa e il ragazzo, fatta apparire un’ampolla magica, la scagliò con precisione verso il deamon ancora con le fauci spalancate. La sfera di un rosso smagliante, cadde al loro interno e quando il mostro le richiuse, era ormai troppo tardi.
Alte fiamme scaturirono dai denti serrati, mentre con un suono orribile il Molboro si contorceva su sé stesso per poi ricadere inerme e fumante.

-    È morto? – domandò Prompto titubante – E' morto! – esclamò quando capì che effettivamente non accennava a muoversi.
-    Questo è stato davvero un colpo da maestro – si complimentò Gladio.
-    Io non ci sarei riuscita nemmeno vedendoci – concordò Selenis con un sorriso.
-    Bravo Ignis – disse Noctis.
-    Troppi  complimenti – replicò modestamente il ragazzo – ora prendiamo la spada e torniamo al treno – aggiunse.

Una volta date alle fiamme anche le uova depositate davanti all'ingresso, questo venne aperto dall’anello di Selenis e Noctis recuperò finalmente l’ultima arma ancestrale dei suoi antenati.

-    Yuhu! Ce l’abbiamo fatta! Tutti assieme! – trionfò Prompto.
-    Hmpf – borbottò Gladio.
-    Torniamo indietro – disse Noctis, superando il pistolero che assunse un’espressione profondamente delusa.

Selenis era incredula.. nemmeno dopo quello che avevano appena affrontato riuscivano a mettere da parte le proprie divergenze?!
Stava per aprire la bocca quando Ignis la anticipò.

-    Un momento per favore – disse.
-    Va tutto bene? – chiese Gladio.
-    No, per niente – rispose caustico il ragazzo – Non ho intenzione di restare ulteriormente in silenzio e continuare a sorbirmi i vostri battibecchi – disse.

Perlomeno gli interessati ebbero la buona decenza di mostrarsi imbarazzati a questa affermazione.

-    Parliamoci chiaro: la mia vista non migliora e probabilmente non lo farà mai – affermò il giovane – ma nonostante tutto, voglio rimanere con voi fino alla fine –

Anche se il ragazzo non poteva vederla, Selenis abbassò gli occhi. A dispetto della calma del tono con cui aveva detto quella frase, era chiaro quanto soffrisse per la sua condizione e per il peso che poteva rappresentare per i suoi amici.

-    Scusa, ma non sono d’accordo – intervenne Gladio – in guerra si rischia la vita – fece notare.
-    Ma ci saremo noi! – esclamò Prompto.
-    Non sto dicendo che non sapremo proteggerlo – lo interruppe l’Amicitia.
-    Ah, ah.. allora dovrebbe essere libero di scegliere – replicò il pistolero.
-    Non ci sono solo i suoi desideri in ballo! –
-    Lo so perfettamente! – esclamò Ignis mettendo fine al battibecco – Non vi chiederò di rallentare per me, se non riuscirò a stare al passo, mi farò da parte – affermò con decisione.
-    E sua maestà cosa dice? – domandò Gladio a Noctis, che però rimase in silenzio.
-    Noct, tu sei Re – gli disse Ignis – Chi si ferma non può guidare nessuno. Un Re deve sempre andare avanti, accettando le conseguenze senza mai voltarsi indietro – sentenziò – Gladio – aggiunse poi rivolgendosi all’amico – Noct reclamerà ciò che gli spetta, ma solo quando sarà pronto –
-    Pensala come vuoi – sospirò l'Amicitia – ma restiamo comunque in pericolo, non abbassiamo la guardia – affermò guardando verso Noctis, ma per la prima volta dopo settimane senza alcuna ostilità.

Il Re gli fece un cenno di assenso che sembrò bastare al ragazzo, il quale riprese il cammino seguito da Prompto e poi anche da Noctis.

-    Grazie – sussurrò Selenis ad Ignis – ma non ti lascerò indietro – aggiunse.
-    Ti rammento che hai fatto un giuramento solenne qualche mese fa – replicò il ragazzo.
-    Sei terribile.. – borbottò lei.
-    Può essere – assentì Ignis con un sorriso.

Il gruppo ritornò così alla stazione, lasciandosi dietro quelle orribili miniere. Il treno era ormai prossimo alla partenza, e il capo stazione stava facendo salire gli ultimi passeggeri.

-    Che schifo.. ho bisogno di una doccia – esclamò Prompto annusandosi gli abiti.
-    Vero tanfo di Molboro – disse Gladio – le ragazze lo adorano, sai? – scherzò.
-    Selis? – la interpellò Noctis.
-    Potrei disdire il matrimonio – commentò, facendo scoppiare a ridere il pistolero.

La principessa stava per salire sul convoglio quando avvertì una sensazione sgradevole di gelo salirle lungo la schiena. Confusa si voltò a guardarsi intorno, ma la stazione risultava deserta.

-    Tutto bene? – le domandò Ignis appena dietro di lei.
-    Sì.. - rispose la ragazza titubante.

Non aveva idea del perché, ma aveva la certezza che qualcuno li stesse seguendo..



Campeggio dell'autrice:

Salve salvino a tutti!!

Ohhh come mi mancavano i Molboro! Mi ricordo ancora le ore passate sull'isola più vicina all'inferno in FFVIII per cercare di ottenere quelle cavolo di antenne! In confronto questi qui sembrano degli agnellini a dirla tutta ^^"
Anyway! E anche le miniere di Cartanica sono andate, i rapporti si stanno mediamente ricucendo, ma ormai ci stiano inevitabilmente avvicinando alla resa dei conti... anticipata dalla prossima apparizione del nostro caro Ardyn!
Scusatemi anche questa volta se sono avara di parole, ma il Natale si avvicina, gli impegni anche nel weekend si moltiplicano e non mi rimane molto tempo ^^"
Un ringraziamento a tutti i Lettori e alle Comrades per il supporto che mi danno con le loro recensioni ^^

Alla prossima settimana!
Marta
  
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