Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: QueenManga907    09/12/2017    1 recensioni
Salve a tutti! eccomi con un'altra fanfiction ispirata al Trono di Spade ( si, sono in fissa con questa serie ç_ç ) le coppie saranno: Kidd x Law; accenni Killer x Penguin; Ace x Bonney. La storia ruota attorno alla vita di un giovane Stark, promesso sposo (contro la sua volontà) a una Greyjoy di cui non conosce ne il volto ne il nome. Il destino sembra essergli avverso, senza possibilità per lui di opporsi, ma la faccenda prenderà una piega inaspettata quando incontrerà il fratello della sua promessa sposa, un Greyjoy molto particolare.
Genere: Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Eustass Kidd, Killer, Penguin, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< Fammi  capire... >> disse pacatamente Penguin mentre si massaggiava le tempie con entrambe le mani facendo gesti circolari; nonostante il tono della voce fosse calmo, l'espressione sul suo volto faceva presagire tutt'altra cosa: la tranquillità prima della tempesta, anzi dell'apocalisse. Poco distante, Kidd lo fissava con sguardo corrucciato e stanco standosene semidisteso sul suo letto in completo silenzio all'interno della sua cabina, e Killer appostato in un angolo.

Fortunatamente il biondo era riuscito a portarlo sulla loro nave, seppur con grande difficoltà vista l'impossibilità del rosso di camminare autonomamente, e lo aveva subito affidato alle cure del ragazzo moro che, per tutto il tempo non aveva smesso di porgli domande non vedendo Law insieme ai due. A mettere il carico da novanta ci aveva pensato Bonney che, vedendo il fratello ridotto peggio di una pezza, aveva quasi aggredito di domande il povero Killer, la cui pazienza stava raggiungendo gli sgoccioli per via della confusione che stavano creando la Greyjoy e Penguin. Il massacratore era a conoscenza del legame che lo univa a Lord Stark, un rapporto nato sin dalla tenera età e cresciuto insieme ai due ragazzi fino a tramutarsi in un sentimento fraterno, era stato Penguin stesso a raccontargli della loro amicizia con gli occhi illuminati per l'emozione di condividere qualcosa di così personale con lui; e lo capiva benissimo perchè aveva la stessa intesa di fiducia con Kidd e proprio per questo temeva la reazione del moro alla notizia del rapimento di Law; se si fosse trovato nei suoi panni avrebbe come minimo raso al suolo l'intera capitale, e al diavolo l'avvertimento di Vergo. Per Kidd si sarebbe gettato nelle fiamme dei sette inferi. Per grazia degli Dei Ace si intromise in quella baraonda confusa, tirando per un braccio la rosa con l'intenzione di portarla fuori dalla cabina e lasciare che il medico si dedicasse a suo fratello, nonostante lui stesso avesse domande riguardo il matrimonio che, evidentemente non era andato secondo i piani; ma decise di essere paziente, al contrario della lady che aveva gonfiato le guance come suo solito borbottando frasi incomprensibili, e facendo una lieve resistenza per rimanere nella stanza insieme agli altri. Roteando gli occhi al soffitto il Baratheon gli aveva intimato di seguirlo sul ponte della nave, dove Nami e Robin stavano sistemando le vele, ma aveva usato un tono gentile in quanto non sarebbe mai riuscito ad arrabbiarsi con la ragazza, le voleva troppo bene e capiva il suo turbamento; quando suo fratello Rufy era rimasto ferito per un'imboscata da parte di alcuni banditi, nemmeno Zoro e Sanji erano riusciti a farlo desistere dall'intento di andare in piena notte a cercare i colpevoli e a massacrarli nonostante fossero in gran numero, ma lui era fatto così: teneva a suo fratello più della sua stessa vita. Alla fine Bonney cedette, ma non prima di aver sussurrato direttamente nell'orecchio del moro " ...Vengo solo se mi dai un bacio.." , guardandolo divertita e con un sorrisino malizioso a decorarle il viso. Ace fece finta di non aver sentito nonostante le gote imporporate leggermente di rosso e una gocciolina di sudore sulla fronte, e la spinse definitivamente nel corridoio chiudendo la porta con un tonfo rumoroso. Il silenzio tanto agognato tornò sovrano nella piccola stanza, scarsamente illuminata dalla luce del sole che filtrava dall'oblò, per somma gioia di Killer che ingenuamente esultò per la fine di tutto quel macello inutile ma, evidentemente qualche forza sconosciuta gli voleva male. Penguin se ne stava al centro della cabina con le braccia conserte come in attesa di qualcosa, in attesa di spiegazioni; il massacratore avrebbe preferito che il moro medicasse prima Kidd, e successivamente avrebbero discusso sul da farsi per introdursi alla fortezza ma evidentemente quel ragazzino ostinato non avrebbe alzato un dito se non avesse saputo della sorte del suo amico. Il biondo decise di dosare attentamente le parole da usare e fece per aprire bocca ma la voce del rosso lo sovrastò imperterrita echeggiando in ogni angolo e perforandogli i timpani a causa dell'intensità del tono; in un attimo Greyjoy Kidd vuotò il sacco, senza pensare a quale sarebbe stata la reazione del moro, gli disse ogni cosa senza tralasciare nessun dettaglio, e sopratutto fece trasparire tutto l'odio che covava dentro, il risentimento che sentiva sopratutto per se stesso per non essere riuscito a proteggere il suo compagno, non riusciva a non sentirsi in colpa e il modo in cui il volto di Penguin si rabbuiava mentre proseguiva il racconto lo fece stare peggio. E quando finì di parlare, quasi rimpianse il casino assordante che c'era stato fino a pochi istanti fa, perchè quel silenzio era peggio di una coltellata al costato, l'atmosfera era talmente tesa da rendere l'aria irrespirabile e nonostante i raggi del sole che illuminavano parzialmente parte della camera, la temperatura scese a livelli artici. Il ragazzo moro non fece nulla per i primi istanti, come bloccato da ciò che aveva sentito, troppo occupato a metabolizzare quello che era successo al suo migliore amico e incapace di reagire: Law, colui che considerava al pari di un fratello gli era stato portato via. La confusione era talmente tanta da procurargli un forte mal di testa, spingendolo a massaggiarsi le tempie per cercare di fare mente locale e trattenere la rabbia che sentiva sgorgare da dentro.


<< Il sovrano ha mandato il suo braccio destro a rovinarvi la festa uccidendo il septon e facendovi bere del vino avvelenato, per poi portarsi via Law senza darvi una spiegazione logica che giustifichi tale gesto...? >>. Penguin parlò senza distogliere gli occhi da quelli di Kidd, e il rosso avvertì dei brividi solcargli la pelle nivea, non aveva mai visto un'espressione di puro gelo sul volto di quel ragazzetto dalla risata facile che stalkerava in continuazione Killer. La cosa lo inquietava non poco. 

<< Proprio così, quel figlio di puttana travestito da pollo me la pagherà molto cara, non avrò pace fino a quando non vedrò la sua testa rotolare sui gradini del tempio di Baelor, e quel suo cavaliere del cazzo lo ridurrò anche peggio... gli sfonderò il cranio con entrambe le mani fino a quando... >>

<< Va bene Kidd. >> Il biondo alzò le mani come per dirgli di darsi una calmata con la fantasia << Hai reso l'idea, ma ora cerca di essere più realista e obiettivo. >> Quei due stavano facendo faville e Killer si sentì in dovere di calmarli altrimenti sarebbero esplosi, nel vero senso della parola. Penguin aveva un'aura oscura che gli aleggiava attorno e Kidd, beh sembrava un vulcano pronto all'eruzione. Si grattò la nuca sconsolato.Il ragazzo moro si lasciò cadere sconsolato su una sedia di legno, si passò una mano tra i capelli sbuffando. Il piano era andato a puttane e il dispiacere che provò fu immenso; aver visto nei giorni scorsi gli occhi di Law pervasi dalla gioia di poter stare accanto a qualcuno che amava veramente, gli aveva scaldato il cuore, era stato sinceramente felice per il suo amico che, dopo tanto dolore, stava per ricevere la felicità che meritava, invece... Perchè? perchè proprio lui doveva soffrire più di chiunque altro? la sua esistenza era stata un continuo susseguirsi di eventi negativi e dolosi e Law non meritava tutta quella sofferenza. La vita era stata così ingiusta con quel povero ragazzo.Kidd, notò lo sguardo perso del moro e riuscì in qualche modo a captare i suoi pensieri: non aveva senso starsene lì a piangersi addosso, bisognava reagire! con fatica cercò di mettersi in una posizione più comoda e, nonostante sentì il corpo riacquistare pian piano la coordinazione necessaria a muoversi, qualche muscolo ancora protestò, ma lui non ci badò. Mise i piedi a terra restando seduto sul letto, attirando l'attenzione di Penguin che fino a quel momento stava rimuginando sulla situazione.

<< Sapete che vi dico? Fanculo a tutto, il fottuto sovrano può dire il cazzo che vuole ma nulla mi impedirà di tornare in quel buco della fortezza rossa e riprendermi il mio compagno; anche se tenta di allontanarlo da me Law rimane mio, e io sono suo; chiunque si metterà tra di noi lo farò fuori senza tante cerimonie. >>  Detto ciò si mise in piedi, senza poter evitare di traballare leggermente ma rispetto a poche ore fa si sentiva più padrone del suo corpo; scostò senza cattiveria la mano di Killer che era corso verso di lui per sorreggerlo ma questa volta evitò il suo sostegno, voleva camminare sulle sue gambe senza l'aiuto di nessuno, ne andava del suo orgoglio. Penguin gli si affiancò mostrandogli il suo sorrisino sarcastico in tutto il suo splendore, che era tornato a fare capolinea sul suo volto; Kidd ne fu segretamente sollevato.

<< Non ti agitare troppo Lord Greyjoy. >> il moro continuò a sorridere << Gli effetti del siero stanno scomparendo, tra un'oretta massimo sarai guarito del tutto, ti preparo un infuso alle erbe per far rilassare i muscoli. >>

<< Bevila tu la tisana, non mi serve. >> borbottò il rosso dando un poderoso calcio alla porta facendola spalancare e sbattere contro la parete << Forza muovete il culo, raggiungiamo altri e organizziamoci per entrare al castello, ho proprio voglia di ammazzare qualcuno. >>; si incamminò a grandi falcate per il corridoio con un sorriso perturbante sulle labbra: già si immaginava il cadavere di Doflamingo ai suoi piedi in una pozza di sangue, mentre baciava il suo compagno in un bacio passionale e violento.



La stanza da bagno era un'ambiente piccolo ma accogliente, adiacente alla camera da letto: il pavimento era rivestito in marmo bianco con qualche accenno di striatura rosa antico, le pareti erano rivestite di un color pesca con decorazioni a ghirigori in inchiostro nero, figure che danzavano e si intrecciavano tra fiori, piante, animali e motivi geometrici. La luce filtrava da grandi vetrate rettangolari accuratamente coperte da tendaggi in seta color perla, la cui tonalità risaltava a causa della luminosità del sole, i cui raggi si andavano a perdere su un grosso tappeto posizionato al centro della stanza color sabbia; nell'aria aleggiava un miscuglio di odori che si perdevano tra il dolce aroma della lavanda accompagnata dalla freschezza del cipresso e dalla fragrante salvia, ma a Law Lannister non fregava un fico secco dell'odore che c'era lì dentro, per lui poteva anche odorare di cane bagnato non avrebbe fatto differenza. A questo pensava mentre se ne stava immerso nell'acqua fino al mento in una tinozza di grande dimensioni in legno di ulivo. Il liquido era caldo e creava sbuffi di vapore che si andavano a perdere nell'ambiente sotto forma di piccole nuvolette, e profumato per via dei petali di rosa che galleggiavano sulla superficie. I capelli corvini ricadevano sulla fronte contornata da goccioline, oscurando leggermente la vista di entrambi gli occhi, che fissavano un punto indefinito nella vasca. Un servo si era offerto di lavarlo, gesto consueto dei servitori verso tutti i nobili ma, il moro lo aveva cacciato fuori a pedate con tanto di epiteti poco cordiali e un'occhiataccia tale da far rabbrividire anche i morti; i motivi erano principalmente due: primo perchè non sopportava essere visto senza veli da estranei anche se la cosa poteva sembrare grossolana, ma a lui non andava giù, la visuale del suo fisico nudo era qualcosa riversato a se stesso in primis, e sopratutto alla sua testa rossa. Secondo perchè non voleva mostrare il segno che aveva alla base del collo. Ricordandosi di ciò il giovane Lannister spostò lentamente la mano in quel punto sentendo ancora il solco dei denti sulla superficie della pelle. Digrignò i denti per la frustrazione, se avesse potuto avrebbe strappato con le unghie quella porzione di cute, al diavolo i vasi sanguigni lacerati che avrebbe sgorgato sangue a fontanella.  Dopo aver sentito la scherzosa, perchè doveva essere davvero uno scherzo, proposta del sovrano di sposarlo, Law lo aveva fissato per un paio di minuti senza proferire parola ma, le uniche risposte che si era sentito di dare furono uno sputo in faccia e il suo bel dito medio che mandava platealmente a fanculo quello schizzato biondo, anche se era risultato difficile visto l'impiccio delle catene intorno alle mani. Come risultato era stato piantonato nella sua stanza con porta e finestre accuratamente sbarrate, e venivano a portargli da mangiare direttamente in camera; e come ciliegina sulla torta, appostati fuori dalla camera due guardie armate fino ai denti con il compito di sorvegliarlo e riportare ogni dettaglio, o messaggio a sua maestà ( almeno non c'era Vergo a controllarlo ).  Law aveva pensato che peggio di così non poteva andargli, essere prigioniero di suo zio e stare 24 ore su 24 rinchiuso lì dentro come un topo in trappola nella speranza che quel deviato lo avrebbe lasciato andare visto il suo rifiuto assoluto di acconsentire alle nozze, anche perchè senza il Sì del moro, non si poteva fare nulla quindi... e invece lo stronzo, dopo quasi un giorno di prigionia era venuto nella sua stanza non a conversare cordialmente, ma a minacciarlo! e non si era nemmeno risparmiato dal toccare tasti particolarmente dolenti per il moro;

<<... Distruggerò Grande Inverno e la renderò un ammasso di pietra e legno... Farò del male alla tua sorellina e non mi risulterà difficile visto che abita a Castel Granito sposata con uno della mia casata... giustizierò pubblicamente tutti i bambini orfani che trovo per le strade di Approdo del Re... >> insomma, le aveva tirate fuori tutte ma Law per tutto il tempo rimase ostinatamente seduto sul bordo del letto a dargli le spalle, chiuso in un forzato silenzio; gli avrebbe fatto davvero male sapere della sua casa ridotta in quello stato, Grande Inverno era la sua dimora, il luogo della sua nascita e dove aveva trascorso tutta la vita e c'erano troppi ricordi che lo legavano al nord: fanculo le sue origini da Lannister, lui era uno Stark e lo sarebbe rimasto fino alla morte. Temeva anche per l'incolumità di sua sorella Lamy e non dubitava che Doflamingo sarebbe davvero arrivato a farle del male per punire lui. Law rimase immobile con le braccia incrociate al petto e gli occhi chiusi, anche quando sentì il rumore di passi nella stanza: pensava che quel cretino se ne stesse andando visto che non aveva ottenuto quello per cui era venuto, che forse sarebbe ripassato il giorno successivo ma evidentemente Doffy non la pensava così. In una frazione di secondo il biondo salì sul letto facendo leva su un ginocchio e allungò una mano nella direzione del ragazzo girato di spalle prendendolo per il colletto della maglia e strattonandolo all'indietro senza alcuna gentilezza e facendolo cadere bruscamente sulle coperte. Senza accorgersene Law si ritrovò con la schiena premuta sul letto con lo sguardo fisso sulla figura capovolta dell'altro che torreggiava su di lui sorridendo maniacalmente;

<< E' maleducazione dare le spalle agli altri mentre ti rivolgono la parola ragazzo fufufufu... >> il sovrano aveva entrambe le mani ai lati del viso ambrato del moro.

<< Fanculo... >> sputò velenoso Law che tentò di rimettersi in piedi con uno scatto ma il braccio dell'altro gli si avvolse come un serpente lungo la vita bloccandogli entrambe le braccia in una morsa di acciaio costringendolo a rimanere seduto con la schiena che aderiva al corpo del biondo; sentì l'altra mano del re accarezzargli lascivamente il mento mentre lo teneva fermo da dietro in quell'abbraccio non gradito; sentiva il suo respiro sulla nuca, cosa che gli provocò un senso di nausea e schifo.

<< Lasciami andare bastardo! >> ringhiò furioso il moro cercando di liberarsi dalla presa dell'altro, ma non ci riuscì nonostante la foga che ci mise per sfuggirgli: non voleva essere toccato da quell'essere immondo, non voleva sentire le sue mani addosso, si sentiva sporco al solo pensiero; l'unico che poteva sfiorarlo era...

<< Fufufu smettila di fare il difficile, è meglio che ti abitui all'idea perchè quando saremo sposati ti avrò ogni volta che-- >>

<< Scordatelo stronzo, non acconsentirò mai a sposarti, piuttosto la morte! >> con uno strattone riuscì a liberare un braccio e fece per dare una gomitata sulla faccia di quel viscido ma ancora una volta fu bloccato dalla mano del biondo che gli afferrò dolorosamente un polso tenendolo a mezz'aria; Law gemette di dolore.

<< Troverò il modo di sottometterti stanne certo, e quando ti sposerò sarai completamente mio, anima e corpo. >> Doffy fece scorrere una mano lungo il torace del moro che tentò invano di fermarlo << Lascia stare quel Greyjoy, a quest'ora avrà già fatto ritorno nelle isole di Ferro  dimenticandoti del tutto, lui non ti merita come me Law, abbandonati completamente al mio volere e smetterai di soffrire. >> cominciò a tempestargli il collo di baci umidi di saliva, facendo rabbrividire il più giovane. Al solo pensiero di Kidd che se ne tornava nelle sue terre lasciandolo in balia di Doflamingo, Law ebbe una fitta al petto: loro si amavano, si erano promessi amore eterno davanti agli Dei e nulla li avrebbe mai separati, nemmeno quel sovrano folle. Sollevato a tal pensiero fece una bassa risata.

<< Questo è quello che credi tu, Kidd verrà e mi porterà via da questo inferno. >> disse con tono deciso mentre sentiva l'altro arrestare  l'assalto al suo collo bruno << E già che ci siamo prenderemo anche la tua testa. >> aggiunse soddisfatto.

Doflamingo sbuffò per nulla intimorito << Se oserà metterà anche un solo piede nella capitale sarò io ad avere la sua testa, la infilzerò su una picca e la metterò in bella mostra all'entrata della fortezza, ti piace l'idea? >> rise divertito << E ti costringerò a guardarla...>> detto ciò morse con forza la base del collo del moro strappandogli un sussulto infastidito; Law tentò ancora una volta di sgusciare via dalla presa dell'altro dimenandosi come un animale ma fu del tutto inutile. Doffy si staccò dalla pelle del moro osservando con malsano piacere l'impronta dei denti che marchiavano la cute del nipote. Lo lasciò andare con una punta di dispiacere, sentire quel fisico minuto contro il suo torace gli aveva mandato scariche di lussuria in ogni parte del corpo; si leccò le labbra al pensiero del momento in cui sarebbe riuscito a domare quello spirito ribelle, con le buone o con le cattive. Law finalmente riuscì ad alzarsi in piedi trovandosi dall'altro lato del letto, e a voltarsi guardando il biondo con occhi assassini e assetati di morte, ma il sovrano in tutta franchezza gli dedicò solo un lieve sorriso prima di incamminarsi verso l'uscita e sparire dietro la porta, lasciando il moro solo che, sentendo ancora la presenza dell'altro addosso decise di farsi un bagno bollente per togliersi quell'odore rivoltante.



Quel tardo pomeriggio le nuvole formavano un ammasso grigio e confuso che nascondeva il sole, che spiccava in tinte cupe con rari bagliori, mentre verso l'alto si dileguava in faville. Più in alto ancora nel cielo screziature dorate si snodavano in pigre sinuosità immateriali come una trama puramente luminosa, e dietro le celesti scogliere che occludevano l'occidente, la sfera incandescente proseguiva la sua lenta evoluzione; ad ogni progresso della sua discesa, alcuni raggi fendevano la massa opaca e si aprivano in un passaggio il cui tracciato tagliava l'ostacolo delle nuvole in mille settori circolari, diversi per grandezza e  intensità luminosa. La luce, ridotta a un flebile miscuglio di tinte cremisi e dorate si infrangeva sull'imponente figura della fortezza Rossa rendendola un agglomerato di colori caldi. Le due guardie appostate all'unica entrata sul lato sud del castello guardavano annoiate l'orizzonte, sbadigliando e scambiandosi qualche battuta circa la quantità dei morti che quella mattina avevano rimosso dalle zone più remote della capitale: il popolo diventava sempre più povero a causa dell'innalzamento delle tasse e la gente cominciava a insorgere perfino contro la guardia cittadina e il re aveva tassativamente ordinato di soffocare qualsiasi rivolta nel sangue, per dare l'esempio. I due omuncoli continuarono a sghignazzare non notando in un primo momento un piccolo carro in avvicinamento, che ad un primo sguardo sembrava contenere merci, ma il contenuto era coperto da uno spesso velo color ruggine. A trainare il carro due affascinanti donne che salutarono i due con occhiolini e sorrisi maliziosi.

<< Alt! >> disse il più alto delle due guardie, un tipo rozzo coperto dalla testa ai piedi dalla corazza dorata, che impugnava una lancia da fanteria << Il carico merci deve passare per il lato est della fortezza e l'orario per farlo è passato da un pò; tornate domani mattina... >>

La ragazza dai capelli rossi fece un passo avanti assumendo uno sguardo impietosito posandosi una mano sulla guancia << Oh? non può fare uno strappo alla regola? sà, è tutto il giorno che trainiamo questo carretto... io e la mia amica siamo così stanche, non potrebbe chiudere un occhio solo per questa volta e lasciarci passare? abbiamo parecchia roba da scaricare tra viveri e tessuti. >>

La guardia si grattò il mento pensieroso mentre il suo compare si avvicinava al carro con aria sospetta, scrutando la ragazza mora che gli sorrideva cordialmente.

<< Viveri e tessuti? eppure giusto qualche ora fa abbiamo ricevuto ingenti quantità di quei prodotti da altri mercanti... per via dell'imminente matrimonio di sua maestà... >> l'uomo parlò più a se stesso che con la ragazza, non notando la luce incuriosita che passò nello sguardo della ragazza mora poco più distante.

<< Sua altezza si sposa? non mi sembra di aver udito una notizia di tale importanza per le vie della città. >> parlò la donna dai capelli corvini e gli occhi azzurri come il mare.

Questa volta fu la seconda guardia a parlare << In effetti non è una notizia ufficiale, sono più voci di corridoio che abbiamo sentito uscire dalle bocche di alcune serve; sappiamo solo che il re progetta di sposarsi a breve ma non si sa chi sia il futuro consorte, si mormora sia un giovane ragazzo, tra l'altro rinchiuso in una delle stanze assegnate ai nobili, ma non credo a queste voci... >> Un improvviso rumore proveniente proprio dal carretto attirò l'attenzione dei presenti, allertando le guardie che si misero in posizione difensiva.

<< Che cos'è stato? >> mormorò la guardia più vicina all'entrata. L'altra invece puntò la punta dell'arma contro la ragazza mora << Che diavolo c'è sopra quel carro? togli il velo donna, o ci saranno probl-- >>. Accadde tutto in un'attimo: da sotto il velo sbucò fuori un uomo grande come un armadio che si buttò addosso al cavaliere sguainando una spada; i due rotolarono in mezzo alla terra ricoprendosi di erba e polvere cercando di predominare sull'altro. Nel frattempo il suo compagno corse in tutta fretta verso i due che se le stavano dando di brutto, sollevando la lancia per colpire alle spalle l'intruso ma per sua sfortuna la donna dai capelli rossi si portò rapida come una gatta e silenziosa dietro di lui affondando un grosso e affilato coltello nella nuca, trapassando l'intero collo con un gesto elegante; dall'altro lato la mora sorrise a quella scena. Nel frattempo il cavaliere ancora vivo si ritrovò del tutto sopraffatto dall'uomo che gli si era buttato addosso: aveva la mano destra schiacciata dal piede dello sconosciuto, mentre la sinistra era imprigionata nella morsa dell'altro che lo tratteneva per il polso e la spada che faceva pericolosamente pressione sulla giugulare. Dal carretto sbucarono poco a poco altre 4 figure di cui una, un ragazzo alto e biondo si avvicinò ai due con aria sconsolata;
 
<< Kidd smettila di perdere tempo con quello lì, dobbiamo sbrigarci prima che si accorgano di noi. >> disse Killer guardando il rosso che teneva ancorato a terra la guardia, mentre Nami, Robin e Penguin nascondevano il cadavere del cavaliere morto dietro un folto cespuglio.
 
Kidd sbuffò furioso << Un momento, prima voglio chiedergli una cosa. >> detto ciò premette ancor di più la fredda lama nella pelle dell'uomo imprigionato sotto di lui assottigliando lo sguardo << Quello che ha detto il tuo amico poco fa... sul fatto che quello stronzo del re si sposa con un giovane ragazzo, è la verità? se osi dirmi una cazzata ti sgozzo come una capra. >> il suo tono fece tremare di paura la sentinella che iniziò a sudare freddo << Io... io non so niente lo giuro! ho solo sentito una serva parlarne... del fatto di portare da mangiare ad un giovane rinchiuso negli alloggi reali >> deglutì rumorosamente << La serva ha solo insinuato che, visto e considerato che il re va spesso a trovare quel ragazzo, voglia sposarlo o qualcosa del genere... non so altro! è solo una voce di corr-- >> non riuscì a terminare la frase che un taglio netto gli perforò la base del collo facendo zampillare il sangue su tutta la cotta di maglia, dalla bocca uscì un sussulto strozzato seguito da uno schizzo rossastro che gli sporcò l'angolo delle labbra; si agitò solo per pochi istanti sotto lo sguardo annoiato del rosso che lo fissò fino a quando gli occhi dell'uomo ruotarono all'indietro smettendo del tutto di muoversi.
 
<< Spero sia davvero una voce di corridoio... >> sussurrò a voce bassa il Greyjoy; quello che aveva sentito non gli era piaciuto per niente, e istintivamente sentì uno strano senso di inquietudine attanagliargli la bocca dello stomaco, quel bastardo di Doflamingo non gli avrebbe mai portato via Law, avrebbe tappezzato tutti i muri della fortezza con il suo sangue e avrebbe buttato il resto al popolino della capitale. Sentì una mano posarsi sulla sua spalla riportandolo alla realtà: Ace lo fissava dall'alto estremamente serio. 
 
<< Hey amico non incupirti in quel modo, siamo qui per un motivo no? >> allungò il braccio verso il rosso che lo afferrò senza esitazioni portandosi in piedi << Se il re avesse davvero intenzione di sposarsi lo avrebbe annunciato fino agli angoli più remoti dei sette regni, è il matrimonio più importante di Westeros dopotutto, sarebbero accorse tutte le grandi casate. Non pensarci. >> Kidd annuì distrattamente, non del tutto convinto dalle parole del Baratheon. Ci pensò Penguin ad intervenire vedendo il rosso con lo sguardo pensieroso.
 
<< Lord Baratheon ha ragione, conosco benissimo Law e so per certo che non darebbe mai il suo consenso per un matrimonio forzato, è ovvio che lo tengono prigioniero da qualche parte anche se non capisco il motivo per cui il sovrano lo tenga rinchiuso nella fortezza... >> disse il moro grattandosi una tempia.
 
<< Invece di tergiversare in questioni inutili vediamo di darci una mossa! >> si intromise Bonney, seccata da tutto quel parlare e attirando l'attenzione di tutti i presenti.
 
<< Dunque, sappiamo che Lord Stark si trova nei suoi alloggi quindi Penguin andrà a liberarlo mentre io, Nami e Robin controlleremo l'area intorno a quest'uscita per evitare che altre guardie si appostino in questo punto, mentre invece Ace, Killer e mio fratello controlleranno i corridoio che si trovano poco più avanti: mi raccomando niente spargimenti di sangue inutili >> marcò le ultime parole guardando suo fratello che roteò gli occhi al cielo  sbuffando; sorrise soddisfatta. 

<< Bene ragazzi non perdiamo tempo! ci ritroviamo qui fuori tra un'oretta... ah mi raccomando state attenti a Vergo 
>> concluse mentre tutti gli altri annuivano. Senza attendere oltre si riversarono all'interno della fortezza rossa, facendo risuonare i loro passi sul freddo pavimento marmoreo. 
 
Penguin corse nella direzione delle stanze di Law senza premurarsi di non fare baccano e attirare l'attenzione delle guardie, in quel momento semplicemente non gli importava: voleva solo riabbracciare il suo migliore amico e chiunque si fosse messo sulla sua strada lo avrebbe sviscerato e tanti saluti. Sorrise sicuro di sè mentre stringeva fiero il falcetto che impugnava nella mano sinistra.

Dopo aver salutato le ragazze appostate vicino all'entrata, Ace, Kidd e Killer si avviarono verso i corridoi indicati da Bonney che si trovavano un paio di metri più avanti ma evidentemente il rosso aveva altri piani infatti si fermò improvvisamente facendo titubare gli altri due ragazzi.
 
Kidd parlò deciso << Voi due andate avanti, io devo raggiungere la sala del trono... >>
 
Killer fece un passo avanti intenzionato a far cambiare idea al suo amico << Non fare cazzate Kidd, atteniamoci al piano di tua sorella e limitiamoci a portare via Lord Stark. >>
 
Ma il rosso scosse la testa << Quel figlio di puttana non ci lascerà mai in pace, anche riuscissimo ad uscire da qui, sono abbastanza sicuro che non rinuncerà a Law tanto facilmente quindi preferisco eliminare il problema alla radice. >> Quello stronzo li avrebbe tormentati anche se fossero riusciti a raggiungere le isole di Ferro.
 
<< Ascolta... >> Killer non demorse << Al fianco del re ci sarà sicuramente il suo braccio destro, come diavolo farai a cavartela contro quei due? è un suicidio! >> alzò leggermente il tono della voce, mentre Ace continuava a controllare che non arrivassero sentinelle.
 
<< Ne sono consapevole ma devo farlo, per me e sopratutto per Law >> il rosso fu irremovibile e il suo amico comprese che niente gli avrebbe fatto cambiare idea, quindi...
 
<< Va bene, non riuscirò mai a farti desistere da questa idea malsana ma non ti lascerò andare da solo, verrò con te amico mio. Per te va bene cavartela da solo Ace? >> il moro si voltò e li guadò sorridendo sarcasticamente.
 
<< Sbrigatevi prima che arrivino le guardie, sento dei passi avvicinarsi >> sguainò le sciabole pronto ad attaccare mentre gli altri due si avviarono velocemente verso la sala del trono.




Law se ne stava sdraiato sul letto a baldacchino scarabocchiando su alcune pergamene scrivendo e disegnando alcuni dettagli che aveva letto su un vecchio libro di anatomia, anche perchè non poteva fare molto stando rinchiuso lì dentro. Aveva pensato a molti metodi per uscire da quel buco, uccidere le guardie appostate fuori ed evadere dalla fortezza Rossa ma, anche se ci fosse riuscito aveva un lieve dubbio sul fatto che avrebbe rivisto Kidd; le parole di Doflamingo gli erano rimaste nella mente come un tarlo che puntualmente tornava ad insinuarsi nei suoi pensieri: e se davvero il rosso avesse rinunciato a lui e se ne fosse tornato nelle sue terre dimenticandosi di lui? in fondo, non aveva alcun obbligo nei suoi riguardi... Fece una smorfia e chiuse gli occhi passandosi una mano tra i capelli corvini, era evidente che quell'isolamento lo stava mandando fuori di testa, avrebbe voluto prendere un  pò di aria fresca ma entrambe le finestre erano bloccate, e temeva che tutto quello stress lo avrebbe spinto a cedere. D'un tratto sentì dei rumori sordi fuori dalla porta che continuarono per un paio di minuti: sembrava che qualcuno stesse sbattendo sulla superficie lignea ma probabilmente erano le guardie che, anche quel giorno c'erano andati pesanti con il vino; davvero patetici pensò il corvino. Distolse lo sguardo dalla porta riportando la sua attenzione verso i fogli di pergamena quando l'entrata si aprì di scatto rivelando la figura ansimante di Penguin con il volto ricoperto di sangue, e ai suoi piedi una delle sentinelle priva di sensi. 
 
<< Ma che cazzo... >> sussurrò il moro sgranando gli occhi all'inverosimile e alzandosi dal letto fissando l'altro come se fosse un fantasma.
 
Gli occhi di Penguin si illuminarono di gioia << Amico mio. >> parlò a voce talmente bassa che Law lo sentì per miracolo. Il moro fece per aprire bocca ma il suo amico si avvicinò a grandi falcate, lo afferrò per un braccio e lo trascinò fuori dalla stanza facendo attenzione a non inciampare sui corpi delle sentinelle.
 
<< Ora non abbiamo tempo per i convenevoli, dobbiamo uscire subito da qui prima che l'intera guardia reale ci arrivi addosso, tutti gli altri ci stanno aspettando >>
 
Law sentì il cuore mancargli di un battito a sentire quelle parole; ma allora Kidd non lo aveva abbandonato! aveva corso il rischio  di venire giustiziato per venire a liberarlo, e se non era amore quello... Scosse la testa sentendosi più felice che mai e, senza aggiungere altro si fece trascinare dal suo amico.




<< Allora siamo d'accordo? Doflamingo lo ammazzo io mentre tu ti occupi di Vergo. 
>>
Killer e Kidd si trovavano fuori dalla grande e vistosa porta che li separava dalla sala del trono; avevano eliminato senza eccessive difficoltà le guardie ma aveva creato un tale trambusto che, quasi sicuramente i loro obbiettivi li avevano sentiti e di conseguenza erano pronti a riceverli.
 
 
<< Si si come dici tu Kidd, vediamo di finirla in fretta e andiamocene da qui; sicuramente Penguin avrà già liberato il tuo ragazzo e ... a proposito.>> Il biondo tirò fuori dalla tasca un piccolo cofanetto rivestito di nero e argento e lo porse a Kidd, che riconobbe immediatamente l'oggetto: la stessa mattina del suo matrimonio con Law aveva mandato Killer in città per cercare l'orafo più abile di tutta Approdo del Re e fabbricare un anello che avrebbe poi donato allo Stark, si trattava di un gioiello in oro bianco formato dall'intreccio di due figure, un metalupo e un kraken, ma purtroppo non aveva fatto in tempo a darlo al suo compagno.


Il rosso sorrise << Quando torneremo a Pyke faremo una grande festa, un matrimonio degno delle nostre grandi casate e chissà magari utilizzeremo la testa di Doflamingo come vaso. >> disse provocando una bassa risata da parte del suo amico. Insieme fecero forza con le mani e spinsero fino a quando il portone ricoperto di oro si spalancò rivelando la figura di Vergo appostata ai piedi del trono, rigido nella sua postura che li fissava con totale disinteresse. Doflamingo stranamente non era seduto sul trono come invece si aspettavano di trovarlo i due ragazzi che sguainarono comunque le armi, ma il primo cavaliere del re rimase perfettamente immobile come se non li degnasse nemmeno di un minimo di importanza. Kidd cominciò ad avvicinarsi, seguito a ruota da Killer che teneva due lame ricurve davanti a sè.
 
<< Vergo. >> sputò velenoso il rosso sentendo riaffiorare nella sua mente il ricordo di quel bastardo che portava via Law; << Siamo qui per farvi la festa! Dove si trova quello stronzo del tuo re? è andato a nascondersi in un'angolo perchè non ha le palle di affrontarci? >> le labbra del rosso si piegarono in un sarcastico quanto divertito sorriso. Ma Vergo continuava a restarsene in completo silenzio, facendo infastidire il Greyjoy.

<< Allora? 
>> chiese al limite della pazienza Kidd << Adesso vengo lì e ti faccio sputar-- >>
 
<< Non c'è bisogno di essere così ostili fufufu. >> una voce riecheggiò solenne per tutta la grande sala e la figura del sovrano sbucò da dietro una colonna color rosa antico, muovendosi sinuosamente fino a portarsi poco più avanti del suo cavaliere senza abbandonare il solito sorriso inquietante. Quella visione mise in allerta Killer e fece imbestialire ulteriormente il rosso che sussurrò un lieve " eccoti stronzo ".

Doflamingo allargò le braccia ridendo sommessamente e leccandosi il labbro inferiore << Benvenuti fufufu vi attendevo con impazienza. >> fece un gesto con la testa rivolgendosi a Vergo, che si sciolse dalla sua posizione rigida e fece comparire in una frazione di secondo due lunghe spade dall'aria minacciosa.





<< Ace! 
>> gridò con tutto il fiato che aveva in gola Penguin, felice di aver finalmente raggiunto il Baratheon che era circondato da una decina di soldati incoscienti; il moro alla vista del ragazzo e di Law fece un enorme sorriso << Ragazzi finalmente! cominciavo a pensare che vi foste persi, Stark è bello rivederti! >> Law tuttavia sentendosi chiamare con quel cognome avvertì una brutta sensazione all'altezza del petto, avrebbe dovuto dire la verità anche agli altri, ma forse dopo essere usciti da quell'inferno. Penguin non vedendo Killer e il rosso si incupì leggermente e chiese spiegazioni ad Ace, che non fu del tutto felice di illustrargli il piano in cui quello scapestrato si era andato a cacciare insieme al biondo. Law si liberò dalla morsa del suo amico con uno strattone << Io li raggiungo! voi andate ad avvisare gli altri e raggiungeteci nella sala del trono! >>
 
 
<< Aspetta! >> Penguin cercò di riafferrarlo Law ma gli sfuggì come un'anguilla e corse verso il corridoio che portava alla sua meta: come al solito quella testa rossa agiva senza pensare alle conseguenze! gliele avrebbe suonate di santa ragione e lo avrebbe gettato in mare; affrontare il sovrano dei sette regni era una vera pazzia e lui non aveva battuto ciglio al solo pensiero. Kidd era coraggioso su questo nessun dubbio, e Law apprezzava sinceramente questo suo lato temerario perchè era uno degli aspetti che lo avevano fatto innamorare di lui, ma l'altro non lo avrebbe mai saputo. Così mentre il giovane Lannister correva in tutta fretta verso il suo compagno, Ace e Penguin si avviarono per avvisare le ragazze e raggiungere tutti insieme Kidd e sconfiggere definitivamente il sovrano.





<< Te lo chiederò un'altra volta moccioso insolente, perchè sei qui? >> Doflamingo sorrise mentre incrociò per l'ennesima volta la lama della sua lunga spada con quella di Greyjoy Kidd producendo uno stridio secco e assordante; l'elsa era finemente decorata con pietre rosse incastonate nel metallo dorato con finiture cremisi e il simbolo del leone che faceva capolinea lungo la lama in un disegno argentato e minaccioso; Kidd ruggì come un animale selvaggio parando un affondo che si era pericolosamente avvicinato al suo costato.  << Te l'ho già detto stronzo sono qui per farti a pezzi. >>  ruotò la lama della sua arma e tentò di colpire la gamba del re, gesto vano << E sopratutto per riprendermi Law. >> parò un'altro colpo e fece un balzo all'indietro per riprendere un pò di fiato. In lontananza Killer tentava, come meglio poteva, di tenere Vergo occupato.
 
Il sovrano si mise una mano sul volto e scoppio in una risata quasi isterica che fece salire un brivido lungo la schiena sudata del rosso.
 
<< Fufufu sei venuto per nulla ragazzo, Law appartiene a me, e tu... >> lo indicò sarcasticamente con l'indice << Non potrai mai portarmelo via, lui è destinato a regnare al mio fianco fino alla fine dei nostri giorni. >>
 
 
<< Ti sbagli! >> Kidd prese la rincorsa e rialzò la spada puntando alla clavicola del biondo << Lui appartiene solo a se stesso, tu non hai nessun diritto di decidere del suo futuro! >> con uno scatto si portò alle spalle del re e fece per mozzargli la testa con un fendente, ma quest'ultimo si abbassò all'ultimo istante e restando sempre inginocchiato allungò una gamba all'indietro facendo uno sleale sgambetto al rosso che cadde rovinosamente a terra. Kidd mugolò sorpreso e fece appena in tempo a bloccare la lama del nemico la cui traiettoria era diretta proprio al suo volto.
 

<< Kidd!! >> Killer vedendo il suo amico per terra ed in evidente difficoltà cercò di raggiungerlo ma dovette fermarsi per parare un colpo diretto alla sua nuca; con una giravolta il massacratore incrociò la spada contro quella di Vergo con entrambe le mani, cercando di dare fondo a tutta la sua forza per poter spintonare l'altro abbastanza da farlo indietreggiare e raggiungere Kidd. Ma purtroppo i suoi propositi sparirono come polvere. Vergo, mostrando ancora una volta tutta la sua scorrettezza, diede una poderosa spallata sul volto del biondo e gli piantonò, rapido come un'ombra un pugnale che aveva tirato fuori da sotto la manica facendolo affondare nel fianco sinistro, strappandogli un forte gemito di dolore e lo fece finire contro il gelido pavimento attirando inevitabilmente l'attenzione di Kidd.

<< Killer! 
>> il rosso si voltò verso l'amico che versava a terra in condizioni non proprio ideali, con una macchia cremisi che si stava allargando lungo il fianco, e il respiro corto per il dolore. Ma quell'attimo di distrazione gli costò caro perchè Doflamingo con un fendente gli strappò la spada dalle mani facendola volare lontano da qualche parte nella stanza; il sovrano, visibilmente compiaciuto, puntò la lama sulla gola nivea del Greyjoy. << E' finita ragazzo, ti decapiterò con un colpo netto e appenderò la tua testa sul Grande Tempio. Fufufu sono sicuro che Law apprezzerà molto. >> Cominciò a fare pressione con il metallo affilato, facendo sgorgare la prima goccia cremisi da quella pelle lattea. Il rosso cercò di afferrare la lama con entrambe le mani per allontanarla dalla zona della giugulare altrimenti sarebbe morto dissanguato molto prima di essere decapitato. Ma evidentemente il sovrano si era aspettato quella mossa, colpì con un calcio il mento del ragazzo sotto di lui  stordendolo giusto il tempio necessario di sedersi sopra di lui e bloccargli con le ginocchia le braccia lasciandolo del tutto esposto; nonostante l'adrenalina il Greyjoy non riuscì a contrattaccare, nemmeno dopo aver riacquistato la lucidità. 

<< Addio moccioso. >> Doflamingo fu sul punto di abbassare la lama pregustandosi gli schizzi di sangue che sarebbero fuoriusciti da quel corpo quando...
 
<< FERMO! >> una voce spezzò la cupa atmosfera, facendo calare un silenzio tombale e fermando tutti i presenti dal loro intento di uccidere o difendere la propria vita: sembrò che il tempo si fosse congelato. Law, cercando di calmare il fiatone che aveva e il forte pulsare del cuore che minacciava di uscirgli da un momento all'altro dal petto, si asciugò la fronte imperlata di sudore con il dorso della mano e piantonò lo sguardo in quello del re che lo fissava, visibilmente sorpreso di vederlo lì in quel momento.
 
<< Fermati...>> disse ancora una volta il moro con voce flebile, facendo due passi in avanti tenendo le mani chiuse a pugni.
 
<< Sei venuto ad assistere alla fine del tuo amato Law? >> rise il sovrano << Ottimo tempismo perchè sto per staccargli la testa dal collo, resta pure lì e osserva attentamente. >> il biondo alzò nuovamente la lama facendola brillare a causa dei raggi del sole che uscivano dalle grandi vetrate.
 
 
<< Non farlo! non... >> non vedendo alcuna esitazione negli occhi del re e temendo seriamente per la vita di Kidd, il moro chiuse gli occhi e usò tutto il fiato che aveva nei polmoni << Accetterò la tua proposta! >>.

Questa volta ottenne la reazione sperata, perchè Doflamingo si fermò proprio prima di tranciare il ragazzo steso a terra.
 
<< Cosa? >> chiese il sovrano rivolgendosi di nuovo verso il giovane Lannister. Kidd intanto aveva rivolto gli occhi verso Law felice come non mai di rivederlo, ma non capì le parole appena uscite dalla sua bocca.
 
Law fece un profondo respiro, conscio di star firmando la propria condanna ma, almeno avrebbe salvato la vita dell'unico uomo che amava << Mi hai sentito, risparmiagli la vita e quella di tutti gli altri e in cambio... >> strinse i denti fino a sentire un debole scricchiolio << Acconsentirò a sposarti, hai la mia parola. >> 
 
Kidd  sgranò gli occhi sperando di aver sentito male, ma dall'espressione di estasi che si apriva sul volto del re seduto ancora sopra di lui, dedusse purtroppo di aver udito correttamente; Law si stava sacrificando per lui.
 
<< Law! non dire cazz-- >> la sua bocca venne tappata con violenza dalla mano del biondo, che non smetteva di staccare gli occhi dall'altro.
 
<< Finalmente hai deciso di accettare il tuo destino, mi rendi così felice Law. >> disse il biondo alzandosi dal corpo del rosso senza premurarsi di causargli altro dolore e fece qualche passo verso il moro << Va bene, risparmierò la vita di questi insignificanti ratti, consideralo come un dono di nozze. >>. Allungò una mano in direzione di suo nipote << Vieni da me Law. >> disse lascivo provocando un senso di vomito nel ragazzo che non ebbe il coraggio di guardare negli occhi Kidd, la delusione che provava per se stesso era troppo forte. Fece un breve sospiro prima di incamminarsi a malincuore verso Doflamingo che, appena lo ebbe vicino, lo imprigionò in un abbraccio possessivo premendogli il volto contro il suo petto muscoloso. Kidd riuscì a mettersi a pancia in giù e provò una forte rabbia invadergli ogni cellula del suo corpo << Hey Stark! non fare cazzate! >> tuonò a gran voce, incurante dell'arrivo improvviso del resto del gruppo che spostò la visuale prima su Law, poi su Killer e infine su di lui, apparendo del tutto spaesati. Ma il moro si limitò a staccarsi leggermente dall'abbraccio del re voltandosi verso il rosso e fissandolo impassibilmente; a Kidd quello sguardo fece male più di ogni altra cosa. << Ti sbagli, io sono un Lannister... >>
 
<< Che cosa?! >> Urlò Penguin, seguito da una serie di sussulti da parte di tutti gli altri.
 
 
<< Proprio così. >> Esclamò a gran voce Doflamingo, passando dolcemente una mano tra i morbidi capelli neri del ragazzo che stringeva tra le sue braccia << Questo ragazzo è mio nipote, unico figlio di Rosinante Lannister, mio fratello minore e legittimo erede al trono di spade! >> si gustò appieno le facce sconvolte dei presenti, in particolare quella di Kidd. << E molto presto diventerà mio consorte, potremmo sposarci domani stesso, che ne dici Law? >> gli accarezzo una guancia con il dorso della mano.
 
 
 << Non toccarlo! >> Kidd era fuori di sè dalla collera e tentò di rimettersi in piedi, incurante del sangue che fuoriusciva da un taglio sul collo. Doflamingo sorrise in tutto il suo sadismo << Guardie! >> ordinò ad alta voce, ed in un momento tutta la sala del trono si riempì di cavalieri armati fino ai denti che circondarono tutti gli intrusi << Scortate fuori questi insetti e assicuratevi che non mettano più piede nella fortezza Rossa! >>. 

<< Lasciatemi maledetti! >> Kidd tentò di opporsi a due guardie che lo afferrarono malamente per le spalle e lo trascinarono fuori, seguito da tutti gli altri; con uno strattone si voltò verso Law, che lo fissava con occhi vitrei in completo silenzio, e fece per dirgli qualcosa ma la mano di Doflamingo afferrò saldamente il mento bruno del ragazzo e lo forzò a congiungere le labbra con le sue in un bacio violento e aggressivo. L'ultima cosa che Greyjoy Kidd vide, prima che il portone si chiuse, fu lo sguardo disperato di Law che, contro la sua volontà, si ritrovò nelle mani di quel folle di suo zio.


 
 
 


















 
 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: QueenManga907