Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: G RAFFA uwetta    11/12/2017    1 recensioni
Voldemort, stanco degli insuccessi dei suoi Mangiamorte, affida alla sua fedele Nagini un compito: uccidere Harry Potter. Da qui, si intrecceranno le vite di molti e Harry, a sue spese, farà i conti con una realtà ben diversa da come l'aveva vissuta finora.
"L'invidia è il sentimento più radicato in ognuno di noi, trama a nostra insaputa e quando ne veniamo travolti ormai è già troppo tardi per rimediare."
Accenni Drarry e presenza di OOC.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
http://i64.tinypic.com/2qleur4.png



Il morso del diavolo

Cap. 9 – Accadde tutto in un giorno

Harry Potter è scomparso! – Urlò il titolo in prima pagina della Gazzetta del Profeta quando Severus l’aprì.La casa Babbana in cui viveva è stata data alle fiamme, nessun superstite; se ne fa portavoce lo stesso Albus Silente, Preside della prestigiosa scuola di stregoneria di Hogwarts frequentata dal Bambino Sopravissuto. La paura dilaga e Coluichenondeveesserenominato rafforza le sue schiere.

Severus aggrottò la fronte, mentre scorreva velocemente le parole vergate sulla missiva che un gufo postale gli aveva appena recato.

Hanno divulgato la notizia, fece sapere spiccio ai due ragazzi che parlottavano tra loro nell’altra stanza, mentre recuperava il mantello da viaggio, mi dispiace ma sarà una giornata ben diversa da come avevo programmato, disse loro affacciandosi sull’uscio. Volevo essere presente al tuo primo passo fuori dal letto, Harry, ma a quanto sembra questo privilegio spetterà solo a Draco. Starò fuori fino a pranzo, aggiunse, osservandoli con occhi stretti, non combinate disastri.

Severus guardò perplesso il folletto della Gringott che, tutto impettito, gli allungava una pergamena scritta da Lily Evans; nella lettera, gli stava appunto dicendo con voce nasale, datata 31 agosto 1981, era scritto che la madre di Harry lo aveva nominato padrino del figlio davanti al legale dei Beni della Banca.



Caro Severus, mi manchi.

Non sono qui per rivangare il passato ma per affidarti la vita del mio bambino. James non sa nulla, è fuori con gli altri ed è inutile che ti spieghi a fare cosa, lo sai. Non importa come è andata tra noi: io mi fido di te.

Non ho più tempo, la guerra ha preso molte vite e temo che i prossimi saremo noi; non posso divulgare i particolari, se questa mia cadesse nelle mani sbagliate, sarebbe la fine per molti.

Ho paura, non lo nego. Ultimamente, poi, trovo inadeguate certe decisioni prese da chi dice di tenere alla vita di mio figlio. Mi sembra di offrire il fianco alla tempesta che, so per certa, sta per scoppiare proprio qui, sulle nostre teste.

Abbi cura di te stesso e, se non dovessimo più incontrarci, sappi che non ho mai smesso di volerti bene, sei stato un balsamo che ha lenito ferite troppo grandi per una sciocca bimba nata Babbana.

Allego i documenti con cui ti nomino padrino di Harry, so che sarai perfetto e lo guiderai nella sua crescita fino a che diventerà un bravo ometto. Scusa se non mi dilungo, non voglio piangere...

con infinito affetto,

tua Lily.



Severus era sbigottito. Per lunghi istanti fissò con occhi vitrei il muro di pietra grezza della camera blindata dei Potter; l’omuncolo al suo fianco stava ancora parlando ma a lui sembrava di sprofondare nella melassa.

Il funzionario che aveva sottoscritto i documenti è deceduto tempo fa, quindi deve scusarci se solo ora ne siamo entrati in possesso. Severus cercò di scrollarsi di dosso il rimorso che lo aveva investito come un Nottetempo che viaggiava a folle velocità, per prestare attenzione alle parole del folletto. Esiste un antico incantesimo che lega l’ultimo discendente di una nobile dinastia al suo lascito qui depositato: in caso di morte prematura, le porte della camera blindata si aprono permettendo a noi folletti di accertarci di eventuali lasciti. Il Pozionista ipotizzò che alla dipartita di Sirius Black fosse successa la stessa cosa. — È così che, il mese scorso, siamo venuti a conoscenza di questo documento, Signor Piton, il Signor Harry James Potter è deceduto e il vincolo ha aperto la sua camera. La cosa ci è parsa subito anomala in quanto sapevamo che, Severus assottigliò gli occhi attento.il Signor Albus Percival Wulfrin Brian Silente era subentrato come tutore alla scomparsa del Signor Sirius Black, padrino del ragazzo.

Alla sorprendente notizia il professore spalancò gli occhi sorpreso, Ma guarda quella vecchia volpe, ha più fiuto di uno Snaso. – pensò irritato. Poco importa, ora sarò io a prendermi cura di Harry e farò in modo che questa notizia non arrivi a orecchie indiscrete. Deciso a mantenere fede al volere della sua Lily, prese accordi con il funzionario della Gringott per mantenere l’anonimato. Se Harry vorrà riconoscermi qualche merito, lo farà perché si è affezionato a me, non come ultimo volere di sua madre. Con questo pensiero e schiacciato dai sensi di colpa, si apprestò a tornare a casa dove lo attendeva un gufo dall’aria malaticcia con un messaggio da parte di Silente, con cui convocava i membri dell’Ordine della Fenice per un incontro straordinario.

Gli dirà di me? — La voce di Harry lo distolse dai propri pensieri.

No, almeno non subito. Aggiunse notando la luce triste nei suoi occhi. Il Pozionista sospirò. Harry, in questo ultimo periodo nessuno ti ha cercato, Alzò una mano per smorzare qualsiasi rimostranza. Manchi da casa dei tuoi parenti da quasi due mesi e nessuno si è preoccupato di cercarti, o per lo meno di farlo in modo adeguato. Nessun gufo ti ha raggiunto, anche solo per chiedere come stavi, dove ti eri cacciato, perché non ti facevi più sentire. Gli mise una mano sulla spalla e strinse appena richiamando su di sé quello sguardo di un verde intenso. Andrò a quella riunione e li ascolterò attentamente valutando di chi mi possa fidare per, eventualmente, metterlo al corrente della reale situazione. Più di così non posso promettere. Harry lo osservò in silenzio per alcuni minuti, poi scosse piano il capo in segno d’assenso. Bene. Ora fammi vedere i tuoi progressi, Gli disse, ma prima dimmi, dove si è cacciato Draco? chiese indagatore guardando in giro circospetto.

Harry rise deliziato riferendo che il ragazzo, dopo averlo assistito negli esercizi e averlo aiutato nei sui primi passi fuori dal letto, si era dileguato con fare misterioso lasciandolo in compagnia della cerva. Scese la sera, Harry e Draco per la prima volta si trovarono da soli – Severus aveva raggiunto il Preside a Grimmauld Place consapevoli che sarebbe bastato davvero poco per rovinare tutto. Imbarazzati, ma decisi a far funzionare le cose tra loro, intrapresero una innocua partita a scacchi magici. Durante una sfida v’erano poche regole da seguire: rimanere concentrati, fare la propria mossa, aspettare il turno successivo; ma chissà perché ben presto si ritrovarono a battibeccare con la scacchiera scaraventata contro il muro e i pezzi sopravvissuti che se le suonavano di santa ragione. Insomma, perché esserne stupiti? Erano sempre Malfoy e Potter: per loro, competere per la supremazia era un dovere cosmico a cui difficilmente avrebbero rinunciato. Fu così che li trovò Severus seduti e imbronciati in quella baraonda mentre si davano le spalle: uno troppo orgoglioso per ammettere la sconfitta, l’altro troppo stanco anche solo per dargliela vinta; il Pozionista non lesinò sulla ramanzina – una lavata di capo con i contro fiocchi – e nemmeno sulla successiva punizione, così come si conveniva per dei mocciosi recalcitranti.

Il giorno del compleanno di Harry ormai era agli sgoccioli e lui, rivivendolo a occhi aperti, mentre si accoccolava meglio sotto le coperte calde, credeva, anzi era convinto, che fosse stato il migliore mai vissuto prima, nonostante non avesse ricevuto regali. In fondo che si possono regalare delle persone che si sono fatte la guerra da tutta una vita? Eppure una vocina dentro di sé gli faceva notare che il tenero bacio che il Serpeverde gli aveva dato quella stessa mattina e venire a scoprire di piacergli – poteva chiamare come testimone la cerva – potevano tranquillamente considerarsi degli splendidi regali, vista la gioia con cui il proprio cuore li aveva colti. Strofinando il viso sul cuscino, sorrise ebete al ricordo dell’imbarazzo di Draco quando, tutto arruffato e con uno sbuffo di zucchero a velo sulla punta del naso, si presentò in camera, mentre Severus lo sorreggeva perché ancora troppo debole per fare più di quattro passi lontano dal letto, con una piccola torta – ad essere onesti era un mattoncino bruciato ma era da ammirare il fatto che l’avesse preparata con le proprie delicatissime mani da Purosangue – al cioccolato intonando un augurio di buon compleanno. In fondo, cosa sono i beni materiali di fronte alla concreta possibilità di riuscire finalmente ad aprirsi e avere un dialogo civile con le due persone che più lo avevano osteggiato – Voldemort a parte – negli ultimi anni? Finalmente chiuse gli occhi e, prima di essere vinto dalla stanchezza, un ultimo fotogramma gli apparve dietro le palpebre serrate: il sorriso sul volto di un uomo che – forse non ne era mai stato capace – da tempo immemore non era più in grado di sorridere. Ormai sconfitto da Morfeo, con un sentore gradevole che gli scendeva dolce fino in gola, il cuore del Grifone si calmò pian piano perché oramai era certo di aver ritrovato il suo Futuro.



Note dell’autrice: grazie a tutti i lettori che sono passati, soprattutto a quelli che apprezzano la storia e l’hanno commentata.

Inoltre, approfitto per far sapere che il prossimo aggiornamento slitta di una settimana.

Buona lettura e sono graditi i commenti.



   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: G RAFFA uwetta