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Autore: gabryTheGift    11/12/2017    1 recensioni
Parigi è la città dell'amore ma per la protagonista di questa storia rappresenta la città in cui può ricominciare a vivere. Ogni giorno, mentre vive la sua nuova vita, si ritaglia un momento tutto per sé per affacciarsi alla finestra e scrutare il cielo. Oltre a scrutare il cielo, da qualche giorno la sua attenzione viene catturata dal ragazzo che vive nel palazzo di fronte al suo. Da una finestra gemella lo guarda chiedendosi se mai lo incontrerà davvero. Lui la noterà? E lei riuscirà a vincere la sua timidezza?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chi è adesso?        
Apro gli occhi e il mio unico pensiero, qui rifugiata tra le coperte del mio letto, è quello di capire da dove arriva questo cavolo di rumore infernale!
Stavo dormendo così beatamente..
Guardo l'orologio sul mio comodino e segna le 9 di mattina.
Purtroppo, capisco quasi immediatamente che, l'assordante rumore non è altro che il campanello di casa ed è facile per me indovinare a chi appartenga il dito che, con insistenza, pigia sul campanello della mia porta.
Chi mai le avrà aperto il portone?
In questo palazzo non sanno che non bisogna aprire agli sconosciuti?
Non mi resta che alzarmi, prima che al rumore del campanello aggiunga quello della sua voce soave..
Non vorrei che a qualche vicino venga la felice idea di prendersela con me.
Apro la porta e, come volevasi dimostrare, la faccia sorridente di Alice mi dice che è qui solo ed esclusivamente per non lasciarmi in pace.

"Alice, che ci fai qui?"
"Ciao Bea, io sto benissimo grazie e tu?"
"Alice dormivo, cosa vuoi a quest'ora?"
"Si vede che dormivi, hai ancora la mascherina da notte in testa. Lavati e vestiti, oggi ti tengo in ostaggio per tutto il giorno!"
"E per quale motivo?"
"Per stare insieme e per farti prendere un po' d'aria. Scommetto che hai lavorato fino a tardi ieri sera!"
"Ho del lavoro da consegnare!"
"Appunto: esci, recuperi le energie e potrai lavorare al meglio! Anzi vedi di preparati in fretta, ho fame!"

È una pazza ma senza di lei sarei perduta e purtroppo, mi costa ammetterlo, devo darle ragione.
Senza il suo "rapimento" passerei la giornata china sul mio pc con la tenda ben tirata. Non ho più tolto la tenda dalla mia finestra da quella sera.
Ho deciso di non pensarci più.
Basta, capitolo chiuso.
Non sarà difficile dimenticare qualcosa che non esiste. 
In fin dei conti era solo un passatempo, un piacevole passatempo perché, inutile negarlo, è un bel ragazzo ma nulla più.
Quella scena, vederlo con una bella sconosciuta dai perfetti e corti capelli biondi mi ha fatto sentire una completa idiota: la goffa, stupida e, chiaramente, inutile sognatrice di sempre.
Mi ha fatta tornare indietro nel tempo e non voglio tornarci in quei luoghi.
Mai più.

"Bea allora quanto ci metti?"
È una persecuzione questa ragazza.
Dovrei lavarmi e vestirmi alla velocità della luce secondo lei?
"Si un minuto, dammi tempo!"

Esco dal bagno in accappatoio e vedo che mi aspetta seduta alla scrivania mentre guarda il suo smartphone.
"Chi è al telefono?"
"Louis, mi sta con il fiato sul collo. Ci vediamo da soltanto un mese, non può darmi ansia!"
"Non ti è mai piaciuto, non so nemmeno perché ci esci!"
"È una persona carina, anche se decisamente ansiosa e paranoica. Volevo dargli una chance!"
"Tu sei matta!"

Alzo gli occhi al cielo, non la capirò mai!
Ma alcune volte mi chiedo.. che abbia ragione anche in questo?
Bisognerebbe davvero buttarsi, in una relazione, anche quando non c'è nemmeno un’apparente motivo?
Giusto per tentare e assaporare l'ebbrezza della conquista?
Per sentire l'euforia del corteggiamento?
Non lo so, non sono mai stata brava in queste cose..
Per me sarebbe più facile studiare la lingua araba, ne sono certa!
Mi guardo allo specchio e direi che sono pronta: jeans con sopra maglioncino rosa cipria, sneakers, capelli a cui è meglio non tentare di dare una forma e infine un cappotto lungo e nero, che dovrebbe proteggermi dal perenne gelo che sento fin nelle ossa.
Sono un tipa freddolosa, purtroppo non posso farci nulla!
Non mi rimane altro che prendere la mia borsa e uscire, prima che la signorina ricominci a chiamarmi all'appello.
Mentre mi giro per dirle che possiamo andare la vedo vicino alla mia tanto temuta tenda, che voglia aprirla?

"Alice che fai?"
"Apro no? Così facciamo cambiare l'aria."
"No, lo sai che sono freddolosa lascia così. Apri soltanto la finestra."
"Come vuoi rossa. Sei pronta? Andiamo?"
"Si, si andiamo"

Alice mi precede, ma è inevitabile per me lanciare uno sguardo alla finestra che da qualche giorno, ormai, cerco di ignorare..
Sono patetica, sono proprio una stupida!
Basta pensarci Bea!
Non concluderai nulla così!
 Mi giro immediatamente e raggiungo Alice.
Meglio lasciare volare, definitivamente, questi assurdi pensieri fuori da quella stupida finestra.
 
 
 
  
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