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Autore: Fede883    12/12/2017    1 recensioni
:"Quanto può essere dura la vita di una ginnasta? Le giornate interminabili agli allenamenti, i sacrifici che devi fare come le diete, le uscite con gli amici e quando dici:" Stasera devo tornare a casa presto, domani ho la gara!". E sentire il vaffanculo generale da parte loro che ti dicono:" Sprechi la tua vita in quella palestra, 20 anni si hanno una volta sola". Alle ginocchia sbucciate, slogate o lussate, ai tonfi, alle cadute, ai giudizi non imparziali da parte dei giudici di gara, alle delusioni, alle lacrime, alla gioia che si unisce al dolore, al podio, alle medaglie, alle mani devastate dopo che hai fatto le parallele, a chi non ha mai creduto in te chi invece è li che ti spinge sempre a fare meglio".
Irene, una ginnasta, un sogno, una vita per questo sport
Genere: Generale, Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quanto può essere dura la vita di una ginnasta? Le giornate interminabili agli allenamenti, i sacrifici che devi fare come le diete, le uscite con gli amici e quando dici:" Stasera devo tornare a casa presto, domani ho la gara!". E sentire il vaffanculo generale da parte loro che ti dicono:" Sprechi la tua vita in quella palestra, 20 anni si hanno una volta sola". Alle ginocchia sbucciate, slogate o lussate, ai tonfi, alle cadute, ai giudizi non imparziali da parte dei giudici di gara, alle delusioni, alle lacrime, alla gioia che si unisce al dolore, al podio, alle medaglie, alle mani devastate dopo che hai fatto le parallele, a chi non ha mai creduto in te chi invece è li che ti spinge sempre a fare meglio. Un giorno ho fatto una esibizione dentro a una scuola elementare, eravamo li per far vedere ai bambini delle piccole esibizioni, non c'erano tante pressioni però sono sempre stata abituata a dare tutto me sgtessa in questo sport, fare male significa non essere pronta per una gara e trovarsi in questa situazione non è bella, non sempre c'è una prossima volta nel mondo della ginnastica, c'è solo il presente e a volte pure quello sembra incerto. Non dovevamo fare altri esercizi se non al corpo libero e parlare con i bambini facendo una piccola intervista, ero molto rilassata al fatto di sapere che oltre al corpo libero non dovevo fare altro, mi sentivo totalmente serena e così feci questa cosa con molto entusiasmo. Io e la mia squadra ci eravamo presentate alla grande, body da gara, tutte tuccate ed eleganti come se fossimo alle olimpiadi, eravamo nella palestra della scuola e osservamo quei bambini in modo compiaciuto dicendo tra di noi quanto fossero carini. Dobbiamo parlare più che fare ginnastica e così prendo il microfono e presento la squadra:" Ciao a tutti bambini, mi chiamo Irene e sono una ginnasta". Dico il nome della mia società e vado avanti a parlare con assoluta spontaneità:" Noi siamo venute qui oggi per farvi vedere una piccola dimostrazione e per parlare un pò con voi di ginnastica ma anche di sport in generale, se volete farci delle domande siete liberi di farlo senza problemi". I bambini inizialmente sono molto timidi poi uno alza la mano e mi chiede al microfono:" Ma sapete fare le acrobazie come quelle che si vedono nei film che vedo in televisione?". Me l'aspettavo questa domanda da parte di un bambino e rispondo sorridendo:" Più o meno ma nei film sono molto più bravi di noi, però diciamo di si, insomma ci andiamo vicine". Un secondo bambino fa una domanda a Chiara, una mia compagna di squadra e mia migliore amica dicendole:" Ma guardate la televisione in spaccata voi ginnaste?". Chiara controlla una risata che avrebbero sentito persino nella palestra della Brixia di Brescia ma si fa seria o perlomeno ci prova e risponde:" A volte! Ma non sempre dipende se c'è qualcosa di interessante in televisione o meno". Parte una grande risata in generale, Chiara è molto brava nel far ridere le persone e forse avrebbe più successo da comica che come ginnasta ma fa nulla e sono felice di condividere questo sport con lei. La terza domanda mi stupisce e un bambino mi chiede:" Se siete così brave perchè non siete famose?". Ci guardiamo tutte sconvolte, questa domanda ci gela il sangue, come per dire:" Siete 6 sfigate non ve ne rendete conto? Che siete venute a fare qui che non siete nessuno?". Prendo un bel respiro e dico al bambino:" Cosa intendi per famose? Comunque in questo sport arrivare ad alti livelli è molto difficile, le ragazze spesso fanno grandi sacrifici per riuscirci e non è detto che ci riescano tutte, dopo tutto non tutti i ragazzini che fanno calcio, che immagino che qui saranno tantissimi, non tutti riescono ad andare a giocare in serie A o a volte anche in serie B o che so io! Lo sport non è solo essere famosi ma è tanto sacrificio, un giorno magari potremmo essere la squadra che tiferai alle olimpiadi, alla fine non si sa mai quello che può succedere". Il bambino mi osserva malissimo, è partita una sfida e mi dice:" Se sei così brava perchè hai fatto solo il corpo libero e non la trave d'equilibrio? Secondo me parli tanto ma alla fine non sai fare nulla!".

Sento la sua maestra che lo sgrida alzando la voce e dico al microfono:" Non c'è bisogno di sgridarlo, avete una trave d'equilibrio? Ad una domanda si risponde sempre con una degna risposta!". E così faccio preparare la trave d'equilibrio e con le mie compagne che mi dicono:" Ma fregatene Irene, è un bambino, ti vuoi mettere al suo livello?". Sorrido esclamando in modo contrariato:" No! Deve capire che non siamo delle ragazzine che ci mettiamo solo in body e a piedi nudi e facciamo qualche ruota e capriola su un tappeto colorato, questi bambini sono già grandicelli per capire certe cose, quindi voglio rispondere in modo concreto alla sua domanda". Parto in quarta, quella domanda piena di arroganza mi ha dato molto fastidio e so che ho un solo modo per zittirlo, fare l'esercizio alla trave d'equilibrio. Salgo sulla trave e inizio a camminarci sopra, non ho intenzione di farlo durare tanto anche perchè domenica ho una gara importante e se mi faccio male adesso è un bel casino. Svolgo due ruote e una rondata e successivamente anche un flick ben assestato, i piedi si muovono in modo perfetto, le braccia sono ben aperte e tese e il respiro esce dai miei polmoni in modo assolutamente naturale. Riesco a camminare sull'asse senza nemmeno il bisogno di chiudere gli occhi, questo è uno sport di sacrificio e non solo di eleganza e di sapere fare acrobazie o questo genere di cose, la ginnastica sei tu e solo tu puoi saperla vivere e affrontare al meglio come ginnasta, questo non è un semplice sport ma una continua sfida contro se stessi e gli altri.
Eseguo una serie di elementi ginnici pazzeschi, se gli facevo in gara probabilmente mi avrebbero dato subito la medaglia senza far vedere nemmeno gli altri esercizi, tutti mi guardano con fare stupito, chiudo gli occhi... Respiro... Inizio a contare... Uno... Due...Tre e parto facendo una rondata all'indietro e successivamente anche una bellissima ruota, ricado sulla trave in modo perfetto, piedi tesi, sguardo dritto davanti a me, nessuna distrazione, bene, so quello che devo fare... E di nuovo una bellissima ruota e successivamente atterro sul tappeto blu sotto la trave chiudendo la mia esibizione con un flick avvitato, la mia specialità. Tutti mi applaudono entusiasti e io mi vergogno di aver messo forse in ridicolo un bambino di 7 anni ma aveva esagerato con le parole, prendo il microfono e dico:" Bene, passiamo alla prossima domanda!". Da li in poi le domande si fono più decise verso le mie compagne e sentio che i bambini avevano quasi paura della sottoscritta, insomma una ginnasta può anche far paura a quanto pare.
La domenica successiva la gara fu un grande successo e scoprì che quel bambino era il fratello di una ragazzina che faceva ginnastica come me, mi chiese scusa per essersi comportato in modo non proprio carino con me e con le mie compagne con domande inopportune, ma sono bambini, possono sbagliare alla loro età, tante volte anche noi adulti commettiamo errori che forse i bambini non farebbero mai e quindi lo perdonato, un abbraccio e una foto insieme fanno dimenticare sempre tutto.

Nonostante tutto sono orgogliosa di essere una ginnasta, di essere quella che sono e anche se a detta di molti io sto sprecando la mia vita dentro ad una palestra sono felice di poter fare qualcosa che non solo mi appassiona ma che mi gratifica, mi fa sentire unica e speciale, la ginnastica è la mia vita e a volte i sogni possono davvero farti volare senza perforza farti diventare famoso, tante volte basta davvero poco per essere felici e ho deciso che questo sport mi accompagnerà sempre durante la mia vita, non nego che ci siano i momenti di crisi, la ginnastica artistica mette a dura prova il fisico ma anche i nervi e l'emotività, non è uno sport per tutte e come ogni discplina sportiva richiede sacrifici, tanta didizione, impegno e passione, non importa essere campionesse olimpiche per essere felici, non importa essere eroi, c'è il momento della vittoria e c'è il momento della sconfitta, c'è il momento in cui ti becchi gli elogi e quello dove ti prendi le critiche, c'è il momento in cui ti riesce tutto bene e c'è il momento dove cadi di continuo e commetti miliardi di errori, c'è il momento in cui vorresti che un allenamento non finisse mai e c'è quello dove guardi continuamente l'orologio e speri che quella tortura possa finire il prima possibile, la ginnastica artistica come la vita è fatta di momenti, sia brutti che belli, ma sta a noi cercare di imparare da entrambi, ad imparare ad essere noi stesse, a saper superare i nostri limiti e i muri che ci costruiamo nella testa, quando diciamo:" Non ce la farò mai". o:" Sono una frana, faccio schifo, sto ingrassando, il body non mi entra più, mi fanno male i piedi, la coach è una stronza". e così via lungo una serie infinita di scuse e attenuate che vogliono giustificare una nostra sconfitta, una ginnasta quando le cose vanno male non perde solo una medaglia d'oro o d'argento ma perde sopratutto contro se stessa e poi con le altre, perdere contro se stessi a volte è positivo, possiamo analizzare le cose che sono andate male, rialzarci senza piangerci addosso e ripartire da capo, a me è successo tante volte. La ginnastica è una amica a volte cinica a volte ti ama anche fin troppo ma le due cose si devono sempre bilanciare in qualche modo, sono orgogliosa di essere una ginnasta e alla fine vi sarete chiesti leggendo queste righe scritte prima di un allenamento, ma Irene quando vola a cosa pensa? Ecco forse non lo saprete mai oppure questa storia merita una pagina tutta dedicata a se.
   
 
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