Nami sbuffò
esasperata. Aspettare un
imbecille per trentacinque minuti non era proprio il suo ideale di
sabato sera da urlo.
Ma cosa poteva farci se suo fratello Rufy si
era messo in testa di volerle trovare un fidanzato? Così
aveva più
volte creato dei profilo falsi, in cui si spacciava per la ragazza,
nei siti di incontri più famosi procurandole appuntamenti
fallimentari uno dopo l'altro.
Ricordava perfettamente il biondo
che le voleva predire la data della sua morte e aveva insistito per
far entrare il suo gatto al bar e lo aveva fatto accomodare sulla
sedia del bar, come se non fosse un animale.
O ancora quel porco
di quell' Absalom che aveva provato a leccarle la faccia manco fosse
un cane.
Ma l'appuntamento peggiore era sicuramente stato quello
in cui era stata costretta a cenare con un perfetto idiota di nome
Foxy. Quel cretino l'aveva pure costretta a pagare la sua parte di
cena, scappando via di punto in bianco con la scusa di una improvvisa
emergenza familiare. E sì che Nami aveva sopportato il suo
chiacchiericcio insistente per tutta la sera.
La cosa peggiore era
che Rufy, in un modo o nell'altro, riusciva sempre a fare in modo che
lei si presentasse a quei maledetti appuntamenti.
La sua ultima
trovata? Presentarle un suo vecchio amico con cui aveva ripreso i
contatti dopo tanto tempo.
A quanto le aveva raccontato lo aveva
incontrato nella palestra in cui lui e Bibi avevano iniziato ad
andare di recente e così la povera Nami si era ritrovata
incastrata
da suo fratello.
Possibile che il cretino in questione avesse però
deciso di tirarle un bel bidone? In quel caso avrebbe dato un bel
cazzotto in testa a Rufy e al suo presunto amico.
Pagò la sua
consumazione e si avviò furiosa verso la macchina,
parcheggiata non
molto lontana dal bar.
Quando stava per attraversare la strada
sentì però una voce chiamarla.
-Scusa sai dov'è il bar da
Shakky?-
A parlare era stato un ragazzo dai corti capelli verdi,
occhi neri come la notte più buia ed una voce bassa e roca
di quelle
che facevano venire la pelle d'oca al solo sentirle.
Certo
indubbiamente era di bell'aspetto ma il suo abbigliamento lasciava
alquanto a desiderare. Indossava una t-shirt marrone con disegnato un
teschio da pirata bianco circondato da quelli che sembravano petali
di fiore. Il tutto abbinato ad un paio di pantaloni blu assolutamente
anonimi.
-Ehi, guarda che ce l'ho con te.- le disse lui.
-Scusa
ma ero sovrappensiero. E comunque il bar è esattamente
dietro di
te.- rispose lei.
Oltre al fatto che era vestito male, doveva
essere completamente scemo per non accorgersi di avere il bar che
stava cercando dietro al suo fondoschiena.
E che fondoschiena, si
ritrovò a pensare Nami quando lui si era girato per
dirigersi verso
il bar, salutandola con un cenno del capo ed un verso che somigliava
vagamente ad un grugnito.
Certo che se ne incontravano di tipi
strani per la strada, pensò mentre cercava le chiavi nella
macchina
nella sua borsetta rossa.
Trovò di tutto, perfino un pacco di
chewing-gum che credeva disperso, un biscotto mezzo smangiucchiato,
forcine per capelli, bucce di caramelle ... Insomma, tutto tranne le
chiavi ovviamente.
Controllò nuovamente ma niente da fare, doveva
averle dimenticate al bar quando si era avvicinata per pagare.
Tornò
indietro camminando rapidamente e, fortunatamente per lei, Shakky,
proprietaria del bar, le aveva lasciate vicino alla cassa.
Notò
che al tavolo dove poco prima stava seduta lei, si era seduto lo
strano ragazzo che le aveva chiesto indicazioni pochi minuti
prima.
Ebbe un terribile presentimento... Possibile che...?
Si
avvicinò facendo risuonare i suoi tacchi.
-Sei tu Roronoa Zoro
per caso?-
-Mh? Si, sono io. Tu sei Nami?-
Possibile che
quell'idiota di cui stava ammirando il posteriore scolpito fosse la
stesso che l'aveva fatta aspettare per tutto quel tempo?
-Lo sai
da quanto ti stavo aspettando? Sono tornata indietro per puro caso.-
ringhiò lei.
-Mi sono perso e non sono riuscito a venire
prima.-
Sì, decisamente doveva essere stupido.
-Comunque visto
che sono qui, per farti perdonare mi offrirai qualcosa da bere.-
sghignazzò lei prendendo posto.
-Ma sentila, certo che sei
davvero una prepotente sai? Comunque va bene, beviamo qualcosa.-
disse lui richiamando l'attenzione della cameriera Kayme.
-Per me
una birra e che sia bella ghiacciata mi raccomando.-
-Io invece
voglio una birra rossa, la più cara che hai.-
disse
aggiungendo l'ultima frase vicino all'orecchio della giovane
cameriera. Almeno quella piccola soddisfazione doveva
prendersela.
-Allora Zoro, cosa combini di bello nella
vita?-
-Faccio il poliziotto.-
-Oh, non lo avrei mai detto. Io
insegno giapponese in un liceo qua in centro invece.-
-Sarà
difficile lavorare con degli adolescenti scalmanati.-
-Beh si, non
è facile ma riesco a farmi rispettare senza problemi.- disse
lei con
espressione severa e soddisfatta di se.
-Meglio per te allora. Per
caso con te lavora un certo Das Bornes?-
-L'insegnante di
educazione fisica? Sì, lo conosci?-
-E' il mio simpaticissimo
cugino.- disse Zoro.
-Davero? Non vi somigliate per niente.
Comunque è davvero un cafone prepotente e praticamente non
lo
sopporta nessuno nè tra noi colleghi nè tra gli
studenti.- disse
lei, spostandosi poi per permettere a Kayme di poggiare le loro
ordinazioni, a cui aveva aggiunto delle ciotole colme di patatine e
noccioline salate.
-Non ci sono mai andato d'accordo neppure
quando eravamo piccoli. Finivamo sempre per picchiarci. E da allora
non è cambiato niente direi.-
-Con uno così è impossibile
andarci d'accordo.- disse la rossa bevendo un sorso della sua birra
fresca.
-E Rufy credi si sposerà con quella Bibi?-
domandò lui
cambiando argomento.
-Non lo so. Stanno insieme da due anni ma sai
com'è quel testone di mio fratello. Dubito che il matrimonio
faccia
per lui. Al massimo andranno a convivere e niente di più. A
meno che
Bibi non riesca a convincerlo.-
-Capisco.- disse lui
sgranocchiando delle patatine.
Nonostante tutto Nami dovette
ammettere a se stessa che la chiacchierata non stava andando male
come aveva creduto. Nonostante il ritardo Zoro si stava dimostrando
capace di tenerle testa, cosa non da tutti. Solitamente si
spaventavano tutti davanti al suo carattere aggressivo ed autoritario
oppure erano tutti troppo stupidi per poter parlare con lei per
più
di cinque minuti.
-E sai come mai ha insistito così tanto per
questo appuntamento combinato?- le chiese lui.
-Non lo so. E' una
delle sue solite malsane idee. Avrà pensato che, siccome
siamo
entrambi single, poteva combinare qualcosa tra noi.-
-Qualcosa.-
ripetè lui fissandola intensamente.
La ragazza aveva notato fin
da subito che Zoro aveva uno sguardo penetrante ma ritrovarselo
addosso così all'improvviso la faceva sentire nuda e
vulnerabile.
Era da parecchio che qualcuno non sembrasse solo
palesemente interessato al sesso o che magari cercava solo
un'avventura per sfuggire ad un matrimonio noioso.
Sorrise e,
quando le loro mani di sfiorarono mentre cercavano entrambi di
catturare delle patatine dalla ciotola, si chiesero se fosse
possibile essere così attratti da uno sconosciuto.
Il giovane si
mostrò piacevolmente stupito di trovare in Nami una squisita
interlocutrice, intelligente e con la risposta pronta, oltre che una
donna estremamente seducente.
Non tutte trovavano
piacevole il suo
carattere burbero o la sua mancanza di cavalleria. Eppure Nami non
era andata via come altre.
-Credo che a questo punto possiamo
anche andare via da questo bar. Non trovi?- le chiese.
-Decisamente
sì.- disse lei sporgendosi in avanti per raccogliere con la
punta
della lingua una goccia di birra che era rimasta incastrata
nell'angolo della bocca del giovane.
E lo sorprese ancora quando
si passo la lingua sulle labbra infuocate di rossetto. Non si sarebbe
mai aspettato un gesto simile. Ma quella giovane donna era
incredibile e non faceva che sorprenderlo con ogni suo gesto.
Pensò
che nonostante la sua iniziale diffidenza avrebbe anche potuto
concederle un secondo appuntamento.