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Autore: XtinaA    12/12/2017    6 recensioni
Nami sbuffò esasperata. Aspettare un imbecille per trentacinque minuti non era proprio il suo ideale di sabato sera da urlo.
Ma cosa poteva farci se suo fratello Rufy si era messo in testa di volerle trovare un fidanzato? Così aveva più volte creato dei profilo falsi, in cui si spacciava per la ragazza, nei siti di incontri più famosi procurandole appuntamenti fallimentari uno dopo l'altro.[...]
La sua ultima trovata? Presentarle un suo vecchio amico con cui aveva ripreso i contatti dopo tanto tempo.
A quanto le aveva raccontato lo aveva incontrato nella palestra in cui lui e Bibi avevano iniziato ad andare di recente e così la povera Nami si era ritrovata incastrata da suo fratello.
Possibile che il cretino in questione avesse però deciso di tirarle un bel bidone? In quel caso avrebbe dato un bel cazzotto in testa a Rufy e al suo presunto amico.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nami sbuffò esasperata. Aspettare un imbecille per trentacinque minuti non era proprio il suo ideale di sabato sera da urlo.
Ma cosa poteva farci se suo fratello Rufy si era messo in testa di volerle trovare un fidanzato? Così aveva più volte creato dei profilo falsi, in cui si spacciava per la ragazza, nei siti di incontri più famosi procurandole appuntamenti fallimentari uno dopo l'altro.
Ricordava perfettamente il biondo che le voleva predire la data della sua morte e aveva insistito per far entrare il suo gatto al bar e lo aveva fatto accomodare sulla sedia del bar, come se non fosse un animale.
O ancora quel porco di quell' Absalom che aveva provato a leccarle la faccia manco fosse un cane.
Ma l'appuntamento peggiore era sicuramente stato quello in cui era stata costretta a cenare con un perfetto idiota di nome Foxy. Quel cretino l'aveva pure costretta a pagare la sua parte di cena, scappando via di punto in bianco con la scusa di una improvvisa emergenza familiare. E sì che Nami aveva sopportato il suo chiacchiericcio insistente per tutta la sera.
La cosa peggiore era che Rufy, in un modo o nell'altro, riusciva sempre a fare in modo che lei si presentasse a quei maledetti appuntamenti.
La sua ultima trovata? Presentarle un suo vecchio amico con cui aveva ripreso i contatti dopo tanto tempo.
A quanto le aveva raccontato lo aveva incontrato nella palestra in cui lui e Bibi avevano iniziato ad andare di recente e così la povera Nami si era ritrovata incastrata da suo fratello.
Possibile che il cretino in questione avesse però deciso di tirarle un bel bidone? In quel caso avrebbe dato un bel cazzotto in testa a Rufy e al suo presunto amico.
Pagò la sua consumazione e si avviò furiosa verso la macchina, parcheggiata non molto lontana dal bar.
Quando stava per attraversare la strada sentì però una voce chiamarla.
-Scusa sai dov'è il bar da Shakky?-
A parlare era stato un ragazzo dai corti capelli verdi, occhi neri come la notte più buia ed una voce bassa e roca di quelle che facevano venire la pelle d'oca al solo sentirle.
Certo indubbiamente era di bell'aspetto ma il suo abbigliamento lasciava alquanto a desiderare. Indossava una t-shirt marrone con disegnato un teschio da pirata bianco circondato da quelli che sembravano petali di fiore. Il tutto abbinato ad un paio di pantaloni blu assolutamente anonimi.
-Ehi, guarda che ce l'ho con te.- le disse lui.
-Scusa ma ero sovrappensiero. E comunque il bar è esattamente dietro di te.- rispose lei.
Oltre al fatto che era vestito male, doveva essere completamente scemo per non accorgersi di avere il bar che stava cercando dietro al suo fondoschiena.
E che fondoschiena, si ritrovò a pensare Nami quando lui si era girato per dirigersi verso il bar, salutandola con un cenno del capo ed un verso che somigliava vagamente ad un grugnito.
Certo che se ne incontravano di tipi strani per la strada, pensò mentre cercava le chiavi nella macchina nella sua borsetta rossa.
Trovò di tutto, perfino un pacco di chewing-gum che credeva disperso, un biscotto mezzo smangiucchiato, forcine per capelli, bucce di caramelle ... Insomma, tutto tranne le chiavi ovviamente.
Controllò nuovamente ma niente da fare, doveva averle dimenticate al bar quando si era avvicinata per pagare.
Tornò indietro camminando rapidamente e, fortunatamente per lei, Shakky, proprietaria del bar, le aveva lasciate vicino alla cassa.
Notò che al tavolo dove poco prima stava seduta lei, si era seduto lo strano ragazzo che le aveva chiesto indicazioni pochi minuti prima.
Ebbe un terribile presentimento... Possibile che...?
Si avvicinò facendo risuonare i suoi tacchi.
-Sei tu Roronoa Zoro per caso?-
-Mh? Si, sono io. Tu sei Nami?-
Possibile che quell'idiota di cui stava ammirando il posteriore scolpito fosse la stesso che l'aveva fatta aspettare per tutto quel tempo?
-Lo sai da quanto ti stavo aspettando? Sono tornata indietro per puro caso.- ringhiò lei.
-Mi sono perso e non sono riuscito a venire prima.-
Sì, decisamente doveva essere stupido.
-Comunque visto che sono qui, per farti perdonare mi offrirai qualcosa da bere.- sghignazzò lei prendendo posto.
-Ma sentila, certo che sei davvero una prepotente sai? Comunque va bene, beviamo qualcosa.- disse lui richiamando l'attenzione della cameriera Kayme.
-Per me una birra e che sia bella ghiacciata mi raccomando.-
-Io invece voglio una birra rossa, la più cara che hai.- disse aggiungendo l'ultima frase vicino all'orecchio della giovane cameriera. Almeno quella piccola soddisfazione doveva prendersela.
-Allora Zoro, cosa combini di bello nella vita?-
-Faccio il poliziotto.-
-Oh, non lo avrei mai detto. Io insegno giapponese in un liceo qua in centro invece.-
-Sarà difficile lavorare con degli adolescenti scalmanati.-
-Beh si, non è facile ma riesco a farmi rispettare senza problemi.- disse lei con espressione severa e soddisfatta di se.
-Meglio per te allora. Per caso con te lavora un certo Das Bornes?-
-L'insegnante di educazione fisica? Sì, lo conosci?-
-E' il mio simpaticissimo cugino.- disse Zoro.
-Davero? Non vi somigliate per niente. Comunque è davvero un cafone prepotente e praticamente non lo sopporta nessuno nè tra noi colleghi nè tra gli studenti.- disse lei, spostandosi poi per permettere a Kayme di poggiare le loro ordinazioni, a cui aveva aggiunto delle ciotole colme di patatine e noccioline salate.
-Non ci sono mai andato d'accordo neppure quando eravamo piccoli. Finivamo sempre per picchiarci. E da allora non è cambiato niente direi.-
-Con uno così è impossibile andarci d'accordo.- disse la rossa bevendo un sorso della sua birra fresca.
-E Rufy credi si sposerà con quella Bibi?- domandò lui cambiando argomento.
-Non lo so. Stanno insieme da due anni ma sai com'è quel testone di mio fratello. Dubito che il matrimonio faccia per lui. Al massimo andranno a convivere e niente di più. A meno che Bibi non riesca a convincerlo.-
-Capisco.- disse lui sgranocchiando delle patatine.
Nonostante tutto Nami dovette ammettere a se stessa che la chiacchierata non stava andando male come aveva creduto. Nonostante il ritardo Zoro si stava dimostrando capace di tenerle testa, cosa non da tutti. Solitamente si spaventavano tutti davanti al suo carattere aggressivo ed autoritario oppure erano tutti troppo stupidi per poter parlare con lei per più di cinque minuti.
-E sai come mai ha insistito così tanto per questo appuntamento combinato?- le chiese lui.
-Non lo so. E' una delle sue solite malsane idee. Avrà pensato che, siccome siamo entrambi single, poteva combinare qualcosa tra noi.-
-Qualcosa.- ripetè lui fissandola intensamente.
La ragazza aveva notato fin da subito che Zoro aveva uno sguardo penetrante ma ritrovarselo addosso così all'improvviso la faceva sentire nuda e vulnerabile.
Era da parecchio che qualcuno non sembrasse solo palesemente interessato al sesso o che magari cercava solo un'avventura per sfuggire ad un matrimonio noioso.
Sorrise e, quando le loro mani di sfiorarono mentre cercavano entrambi di catturare delle patatine dalla ciotola, si chiesero se fosse possibile essere così attratti da uno sconosciuto.
Il giovane si mostrò piacevolmente stupito di trovare in Nami una squisita interlocutrice, intelligente e con la risposta pronta, oltre che una donna estremamente seducente.

Non tutte trovavano piacevole il suo carattere burbero o la sua mancanza di cavalleria. Eppure Nami non era andata via come altre.
-Credo che a questo punto possiamo anche andare via da questo bar. Non trovi?- le chiese.
-Decisamente sì.- disse lei sporgendosi in avanti per raccogliere con la punta della lingua una goccia di birra che era rimasta incastrata nell'angolo della bocca del giovane.
E lo sorprese ancora quando si passo la lingua sulle labbra infuocate di rossetto. Non si sarebbe mai aspettato un gesto simile. Ma quella giovane donna era incredibile e non faceva che sorprenderlo con ogni suo gesto.
Pensò che nonostante la sua iniziale diffidenza avrebbe anche potuto concederle un secondo appuntamento.

   
 
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