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Autore: Tefnuth    14/12/2017    1 recensioni
Dopo la sconfitta di Profondo Blu, le Mew Mew sono tornate a condurre una vita pressoché normale e il pianeta natale di Pai, Kisshu e Tart è stato salvato grazie alla miracolosa acqua cristallo che li aveva riportati in vita. Ma un nuovo pericolo incombe, quando gli antichi seguaci di Profondo Blu, i Cavalieri Oscuri, si risvegliano e decidono di vendicarsi per il torto subito.
Per poter evitare il disastro, Mew Mew e alieni dovranno allearsi e combattere con tutte le loro forze.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sotterraneo del Caffè Mew.
“Com’è potuto succedere?” esclamò Ryou, mentre Kyle faceva passare sullo schermo le registrazioni fatte da Masha; erano dei brevi video, fatti in quei brevi momenti in cui il piccolo robot tentava il riavvio, ma in un frammento si vedeva indistintamente l’immagine di Zeruo.
“Non ne ho proprio idea. – Rispose Kisshu, osservando con stupore la sua stessa trasformazione mentre si massaggiava il punto il cui lo scienziato gli aveva prelevato il sangue. – Neanche ricordo di essermi trasformato”.
“Potrebbe essere una conseguenza dell’acqua cristallo?” ipotizzò Pam, ricordando che i tre alieni erano stati riportati in vita dal prodigioso liquido.
“Su questo, posso dire al 100% che non è quella la causa. – La contraddì Kyle, inforcandosi meglio gli occhiali. – Se così fosse, adesso ce ne sarebbero tracce evidenti nel sangue, per non parlare del fatto che anche Pai e Tart avrebbero avuto effetti simili. E’ molto più plausibile che lui sia così dalla nascita”.
 “Allora perché non si è visto fin da subito? – Avanzò Purin. – Insomma, perché non è successo già l’anno scorso?”.
“In effetti è insolito, anche se è stato un bene” aggiunse Mark.
“Non saprei dirlo. – Confessò Kyle. – Però l’espressione di Temeku mi dà da pensare: è terrorizzato, come se avesse visto una persona conosciuta”.
“Ora che ci penso! – Esclamò Ichigo. – Quando Kisshu si è trasformato, Temeku ha cominciato a chiamarlo Zeruo”.
“Zeruo?” ripetè Ryou, e la ragazza annuì affermando di esser certa di non aver sbagliato.
“Allora Kyle deve averci visto giusto. – Disse Pai, con gli occhi scintillanti. – Ma non ho mai sentito un nome simile”.
“Forse Makoto lo sa. – Suggerì Tart. – L’altra volta sembrava saperne molto sui Cavalieri”.
“Giusto”.

Non volendo aspettare per avere la soluzione, Pai evocò uno strumento elettronico di piccole dimensioni; lo posò a terra, lo accese e disse il nome della persona da contattare. Da un led posto al di sopra del marchingegno, si propagò un fascio di luce al cui interno apparì la figura di una donna. Ella aveva un viso molto fine, incorniciato dai lunghi capelli nero-blu, e la frangia obliqua dal taglio netto che dava un tocco di severità allo sguardo.
“Finalmente ti sei degnato di chiamarmi” esclamò lei, molto puntigliosa.
“Abbiamo avuto molto da fare, dopo che abbiamo incontrato Cavalieri. – Si scusò Pai, che partì subito all’attacco. – Puoi dirci qualcosa su un certo Zeruo?”.
“Sì sto molto bene, grazie per avermelo chiesto” replicò lei, offesa.
“Non serviva che te lo chiedessi: si vede lontano un miglio che sei in perfetta salute! Dai dimmi quello che sai”.
“E VA BENE, UFFA! – Sbottò Makoto. – Secondo i nostri database, Zeruo era uno dei Cavalieri seguaci di Profondo Blu. Non se ne conosce il motivo, ma pare che abbia ingaggiato guerra con i suoi compagni. Dati gli sviluppi, sicuramente non appoggiava più le idee di Profondo Blu” spiegò senza mai sbattere le palpebre.
“Cosa accadde a Zeruo?” domandò Ryou, senza curarsi di presentarsi.
“Non si sa: le informazioni sono andate perse come la memoria di quegli anni del nostro periodo terrestre” rispose la donna.
“Puoi dirci qualcosa sui suoi poteri?” intervenì Kisshu, stringendo l’orlo del tavolino su cui era seduto.
“Purtroppo no. – Affermò Makoto, tuttavia tutte quelle domande gliene fecero sorgere una. – Come mai siete così interessati a lui? Lo avete incontrato per caso?”.
“Diciamo che…sì! – Confessò Pai, facendo venire la pelle d’oca al fratellastro. – Probabilmente lo abbiamo visto”.
“COOOOOOOOOSA???” strillò Makoto, ma l’alieno chiuse il collegamento prima di dover rispondere ad altre domande.
“A quanto pare, siamo di fronte a una reincarnazione” dichiarò Kyle, guardando nella direzione di Kisshu (come gli altri, del resto). Il ragazzo stava tremando come una foglia.
“Finalmente una buona notizia” disse Minto.
“Ora nessuno ci potrà fermare!” esultò Purin, alzando il pugno.
“Prima dovremmo accertarci che Zeruo non abbia cattive intenzioni. – La calmò Ryou, che poi guardò verso l’interessato. – E poi Kisshu dovrà imparare a controllare la sua trasformazione”.
“IO NON FARO’ NIENTE DEL GENERE! – Urlò l’alieno con gli occhi dorati. – Non posso farlo” saltò giù dal tavolo, a testa bassa, e scappò dai sotterranei.
“Che gli è preso?” chiese Purin.
“Ha paura. – Affermò Pam, che aveva potuto vedere il terrore negli occhi del ragazzo. – Teme che, se si trasformasse di nuovo, potrebbe farci del male. Di certo non vuole che si ripetano gli eventi dell’anno passato”.
“Ma se così fosse, non mi avrebbe salvata” ribattè Ichigo.
“Per noi è così, ma se ci pensi anche il Cavaliere Blu veniva in tuo aiuto prima di rivelare la sua parte malvagia”.
“Vuoi dire che rischiamo di dover combattere contro un altro nemico?” domandò Minto.
“Non tiriamo le somme finchè non avremo tutte le carte in tavola. – Intervenì Lory, che la pensava come Ichigo. – In questo momento la priorità maggiore è aiutare Kisshu, o si farà solo del male”.
“Ci parlo io! – Esclamò Mark, avvicinandosi alla porta. – Capisco cosa sta provando in questo momento, e penso di essere la persona più adatta” affermò, e uscì dai sotterranei alla ricerca del fuggitivo.
“Cos’hai Ichigo?” chiese Purin, vedendo l’amica molto pensierosa.
“Stavo pensando a quello che mi ha detto Kisshu, prima che arrivasse Temeku. – Ichigo si avvicinò a Pai. – Gli incubi che fa, riguardano la morte dei suoi genitori”.
“La morte dei SUOI genitori? – Fece Minto, confusa. – Ma scusate, voi non siete fratelli?”.
“Io e Pai sì. – Rispose Tart. – Kisshu è stato adottato dai nostri genitori quando è rimasto orfano”.
“Ha detto anche che…vede una strana creatura. – Continuò Ichigo. – Gli parla, e dice che è venuta per lui, ma lui cerca sempre di scappare”.
“La creatura dovrebbe essere Zeruo; sogna il suo alter ego” dedusse Kyle.
“E quale collegamento ci sarebbe con la morte dei genitori? – Meditò Lory. – Non capisco il nesso”.
“Perché non c’è, è semplice” dedusse erroneamente Minto.
“Invece sì. – Pai si era illuminato. – Potrebbe essere un messaggio che gli sta mandando Zeruo, per dimostrargli che loro sono la stessa persona e che non ha cattive intenzioni”.
“Spiegati meglio, per favore” lo pregò Ryou.
“I suoi genitori sono morti a causa dei crolli provocati dal terremoto che ha demolito l’edificio in cui stavano lavorando. Quella sera, Kisshu era con loro e ne è uscito miracolosamente indenne e nessuno sa spiegarsi il perché. – Pai prese un respiro profondo. – Quando è stato interrogato, Kisshu ha affermato di aver visto una trave che stava per cadergli in testa, poco prima che perdesse conoscenza; senza fare menzione dell’esplosione che c’è stata a pochi centimetri da lui, e che ha sfondato una parete lì vicino. Mio padre, che è entrato dentro e lo ha salvato, ha visto l’esplosione ma nessuna trave: solo polvere e detriti” si fermò un istante, nella speranza che qualcuno facesse il suo stesso ragionamento.
“Stai pensando che Kisshu potrebbe aver, involontariamente, usato i suoi poteri per salvarsi? – Dedusse Pam. – Che quindi sia stato lui la causa dello scoppio?”.
“Esatto”.

Esterno del Caffè Mew.

Mark era dovuto uscire fuori dal bar per trovare l’amico, che era seduto sul terrazzo al piano superiore appoggiato con la schiena alla ringhiera e la testa in mezzo alle gambe.
Grato di aver imparato a volare, si sollevò fino a raggiungere l’alieno e gli domandò se poteva sedersi anche lui.
“Immagino, che lo faresti anche se dicessi di no” acconsentì Kisshu alzando la testa.
Mark si sedette, e in un attimo ripensò a quando si era ritrovato nella stessa situazione e a come si era sentito.
“Anche per me è stato così. – Iniziò. – Una volta che prendi coscienza della verità, ti senti come se ci fossero due anime nel tuo corpo; e avverti una forza che non sai se puoi controllare”.
“Come fai?” chiese Kisshu, guardandosi le mani.
“Devi pensare che TU, sei sempre TU. Credo che la chiave sia l’accettazione di se stessi, e anche di usare le proprie capacità per il bene” rispose Mark.
“Non credo di esserne un grado” confessò l’alieno.
“EHI! Dov’è finito il tuo spirito combattivo? Il Kisshu che conosco io, non direbbe così” disse Mark, con una punta di critica.
“Oh andiamo, non è come volare dove basta allenarsi. – Sbottò l’alieno, per poi calmarsi. – Da solo non ce la farò mai”.
“A questo servono gli amici”.
“?”
“Se me lo permetti, vorrei darti una mano. – Si propose Mark. – Siamo nella stessa situazione, adesso, e credo che una buona dose di allenamento ti farebbe proprio bene”.
“Vorrei farti notare, che io e te siamo nemici fin dall’alba dei tempi” osservò Kisshu, alzando un sopracciglio.
“Una volta, forse, ma adesso abbiamo una seconda occasione per ricominciare da capo. Questa potrebbe essere la nostra opportunità. – Mark sorrise. – Io e te potremmo diventare migliori amici, chissà”.
“Il tuo ottimismo è disarmante, sul serio. – L’alieno sorrise. – Ma ammetto, che mi servirebbe proprio una mano; perciò accetto volentieri”.

Pianeta alieno

“Che maleducato!” esclamò Makoto, facendosi ben sentire da Eiji che era dall’altra parte del laboratorio.
“Cos’è successo?” domandò l’uomo, avvicinandosi.
“Tuo figlio mi ha chiuso il collegamento, in faccia, quando ancora non avevamo finito di parlare. – La donna incrociò le braccia. – Prima chiede le cose, e poi non ricambia”.
“Pai che chiede qualcosa? – Si stupì Eiji. – Di cosa si trattava?”.
“Mi ha chiesto informazioni su Zeruo, e io gli ho detto quel poco che sapevo”.
Al sentire il nome del Cavaliere, Eiji ebbe quasi un mancamento e dovette sedersi.
“Ti senti male?” gli chiese Makoto, e lui negò con la mano.
“Com’è venuto a conoscenza di quel nome?” domandò lo scienziato, mordendosi il labbro inferiore.
“Bhè…ha detto che lo hanno incontrato, forse” precisò la donna.
“Allora deve essere successo. – Eiji si passò la mano sui capelli. – Alla fine il pazzo l’ha avuta vinta”.
“Che stai dicendo?”.

“Molto probabilmente, Pai ti ha nascosto una parte della verità. – Eiji si prese un momento. – Quel Cavaliere ha sacrificato la propria vita, secoli fa, per poi reincarnarsi. Se mio figlio ti ha detto di averlo visto, di certo è perché la persona che ora ne ha in sé l’essenza si è rivelata per quello che era”.

“Se è così, avrebbe anche potuto dirmelo” puntualizzò Makoto, e l’uomo ridacchiò.

“No, non lo avrebbe fatto. – Eiji sospirò, prima di decidersi a rispondere alla faccia interrogativa della sua assistente. – Non potrebbe, visto che la persona in questione è Kisshu”.

“Che cosa? – Strillò Makoto. – Perdonami, ma sei certo che sia proprio lui? Insomma, io sinceramente non ce lo vedo proprio”.

“E’ così! – Affermò Eiji, rialzandosi. – Il direttore lo ha scoperto anni fa, e da allora lo ha tenuto sotto controllo. Io sono stato informato l’anno scorso, quando ormai non potevo più fare nulla”.

“Come ha fatto?” chiese la donna.

“Hanno trovato il diario di Akio, tra le macerie del laboratorio, e leggendolo hanno capito che qualcosa non andava. Poi, due anni fa, Kisshu ha cominciato a manifestare il suo potere e il direttore ha tirato le sue conclusioni” prese un diario da uno dei cassetti; lo stesso che Akio aggiornava ogni notte, e disse alla donna di leggerlo.

“Ho sottolineato le cose più rilevanti” aggiunse, e Makoto iniziò.

“Comincio a credere, che il mio bambino non sia come gli altri. A volte, guardandolo, mi viene da pensare che con lui sia venuto al mondo qualcun altro. Izumi è troppo presa da lui, per rendersene conto, e mi auguro per il suo bene che continui così perché non voglio che si preoccupi”.

“Spesso i suoi occhi esprimono l’innocenza della sua età, ma in certe occasioni vi leggo una maturità che non gli appartiene. Qualcosa di arcaico, che non riesco a spiegarmi”.

“Ho avuto una terribile visione: ho visto uno spirito accanto a mio figlio. Era accanto al suo letto, come un angelo custode, e mi ha guardato fisso quando sono entrato nella cameretta. Mi chiedo, se quello spirito non fosse solo frutto della mia immaginazione; invece, se fosse altrimenti, le fondamenta dei miei dubbi diventerebbero più salde”.

“Oggi aveva qualcosa sulla guancia: era quasi impercettibile al tocco, ma sembrava un’antica runa. ”
 
“Allora è vero” si arrese Makoto, richiudendo il diario.

“Cose così, ti fanno restare di sasso. – Eiji riprese il diario. – Quando l’ho letto, per la prima volta, ho compreso molti degli strani comportamenti di Akio”.

“Come hanno fatto, a capire che Kisshu è la reincarnazione di Zeruo? – Domandò Makoto. – Nei nostri database, non ci sono informazioni riguardo i poteri dei cavalieri”.

“Nei NOSTRI, ma ai piani alti hanno molte più informazioni. Gli bastava solo che Kisshu si mostrasse”.

“I ragazzi dovrebbero essere informati” propose la donna.

“Hai ragione. – Eiji prese un’altra cartella da un cassetto, e la porse a Makoto. – Qui dentro, ci sono tutti i dati che ho raccolto hackerando la banca dati. Andrai sulla Terra, e la consegnerai ai ragazzi”.
  
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