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Autore: fervens_gelu_    14/12/2017    2 recensioni
Crogiolarsi nei versi, bagnarsi utopisticamente dei pensieri che la tua mente crea, affogando, cercando una via d'uscita, percorso funesto tra i templi del cuore e le radici della propria mente.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Condottiero del proprio io

 

La pioggia cade

dibattendo

incenso

Scandendo quegli attimi prima

dell’intimo temporale

 

Riesco a dire ogni cosa,

perdendomi,

son

solubile, mi sciolgo nei mille

miei risentimenti,

 

Non sono più io,

sono un altro,

me lo dico a piena voce,

getto lì in quella vallata

l’ancora e il poi,

il dopo, il prima delle emozioni,

 

Non perdo più tempo

di fronte allo specchio,

alla fermata dell’autobus con lo sguardo perso

di chi ha smarrito ogni cosa,

sorrido

celo il passato

perché è ormai fuori di me.

 

Quella canzone l’ho cestinata,

perché si è felici soli anche

ritirato in quell’abbraccio mi sento

 

Pronto a ricominciare

Tra respiri che sono privi della fatica dei giorni

passati,

ma colmi di malinconia,

di quella consapevolezza antica

che aveva ucciso l’intestino

bile amara fatta di sogni

ostacolati dal vento;

 

Dico grazie a te

Se la favola si è annidata dentro me,

ma non la avevo colta

perché farsi calpestare

e uccidersi di spilli

rovinare a terra silenti

come spettri,

se solo noi sappiamo chi siamo davvero?

 

Quei messaggi erano solo ferite

Che non mi permettevano di rialzarmi, salendo

Di corsa

Sullo sterrato, lo percorrevo a fatica

 

Ho capito.

Come verso sgozzato e soffocato,

mi rimane la parola

per rimettermi in gioco,

per affogarmi in centomila sogni,

ma vivere con la bellezza

di chi sa

che prima o poi

non sarà più l’alternativa,

la seconda scelta, ma la prima

di se stesso,

come ora,

riconosco

di nuovo

il profumo del mare.

 

 

 




 




 

Nota dell’autore: Siamo arrivati alla fine di questa raccolta… ci ho pensato molto, ma alla fine ho deciso che la ventunesima poesia sarebbe stata l’ultima! E ho pensato che questo semplice componimento potesse racchiudere con estrema semplicità il senso dell’intera raccolta; siamo versi sgozzati e soffocati, lo siamo un po’ tutti alla fin fine, perché sgozzati dai ricordi e dalle scelte, soffocati dalle incomprensioni e dalle esitazioni. Sì, lo siamo, ma per poter andare avanti dobbiamo cercare di essere, anche se me ne rendo conto anche io possa essere difficile, la prima scelta di noi stessi! Spero vi sia piaciuta questa poesia e che nel complesso vi abbia emozionato l’intera raccolta. Un abbraccio a tutti!

 

 

 

   
 
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