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Autore: paige95    17/12/2017    3 recensioni
Un amore grande può essere veramente finito?
/Almeno vent’anni di matrimonio alle spalle e due figli adolescenti. Ron e Hermione però - nonostante i presupposti potrebbero far pensare il contrario - non avevano esitato a firmare il loro divorzio, la fine della loro vita insieme e il fallimento del loro amore. /
Dedicata con grande affetto a HarryPotter394
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Hugo Weasley, Ron Weasley, Rose Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ricordati che ti amo
 
 
Si sentiva leggera, come se un grosso macigno sul cuore si fosse all’improvviso dissolto come per magia, come se un semplice meraviglioso incantesimo lo avesse fatto scomparire. Persino la malattia, che ogni giorno la privava delle forze, sembrava averle dato tregua, anzi la vera forza l’avrebbe a breve riscoperta tra le braccia di Ron, di questo era sicura.
 
Era velocemente corsa a scrivere un gufo a Rose e Hugo, immaginava quanto quei poveri ragazzi stessero fremendo al solo pensiero della sentenza che la loro madre era costretta a pronunciare. Non vedeva l’ora di comunicare ai suoi figli che i loro genitori sarebbero presto ritornati a casa insieme.
 
Trepidava mentre scriveva quelle poche parole, le lacrime di gioia non cessavano di scorrere sulle sue guance. Sperò solo di avere tempo sufficiente per godersi a pieno quel bramato momento di serenità con la sua famiglia.
 
Prese tutte le possibili scorciatoie per raggiungere rapidamente il suo ufficio, non voleva attendere un solo minuto in più e sapeva che per le vie principali avrebbe dovuto dare sicuramente conto ai giornalisti della Gazzetta del Profeta di ciò che era appena avvenuto.
 
Non voleva nemmeno perdere tempo a togliersi la toga. Si era inaspettatamente trasformata nella sentenza più piacevole che lei avesse mai pronunciato in vita sua.
 
Si stava un po’ affaticando nella fretta di raggiungere la sua tanto desiderata meta, non era di certo al massimo della salute fisica. Si appoggiò un momento alla ringhiera delle scale per riprendere fiato, i lunghi capelli contribuivano a nascondere il pallore che stava dilagando sul suo viso. Non voleva mollare, desiderava solo godersi a pieno quel momento di grande gioia. Erano quelli i momenti in cui si pentiva amaramente per aver stupidamente perso due preziosi anni della loro vita insieme. Ron aveva avuto ragione, non aveva imparato a conoscerlo in tutto quel tempo, perché, solo dopo quell’eroico gesto nel tentativo di salvarla, lei aveva capito che non importava nasconderglielo, lui l’avrebbe comunque scoperto e avrebbe ugualmente sacrificato la vita per lei.
 
Si sedette sulle scale per riprendere fiato. Uscì solo un grido di perdono dal cuore, chiedeva pietà per il suo infame gesto e compassione, affinché qualcuno l’aiutasse a reagire in quel momento così difficile.
 
I tristi ricordi, che l’avevano accompagnata poco prima, lasciarono spazio ai dolci istanti che avevano vissuto insieme. Era così bello il pensiero della loro condivisa e passata felicità, non vi era altro posto al mondo in cui sarebbe voluta essere. I momenti vissuti con la sua famiglia, tutto ciò che avevano inaspettatamente costruito insieme e quei due ragazzi erano il simbolo indiscusso del loro amore e la loro presenza aveva solo contribuito a rendere speciale il tempo trascorso insieme. Mai si sarebbe immaginata che quel giovane, decisamente poco propenso alle responsabilità e alla diligenza, sarebbe diventato un marito affidabile e un padre amorevole, forse non ci avrebbe scommesso, ma avrebbe sicuramente perso. Cosa non poteva fare l’amore, quale ostacolo non poteva superare, quale cuore non poteva guidare sulla retta via? Non vi era più nulla dell’immaturo ragazzino che aveva conosciuto molto anni prima e di cui si era inspiegabilmente innamorata. Il tempo avrebbe dovuto affievolire quel forte sentimento, sarebbe stato più che logico dopo tutti quegli anni di matrimonio, invece tra loro nulla si era perso, si amavano esattamente come il primo giorno, insieme erano diventati persino migliori, lo avevano fatto per la persona che amavano e questo aveva contribuito a rendere il loro legame indissolubile e sempre vivo.
 
Non voleva dimenticare quegli importanti momenti della loro vita con quella pozione, ma si rese conto quanto quella soluzione fosse la loro ultima speranza, l’unica che avrebbe consentito loro di vivere nuovi importanti ricordi insieme.
 
Il pensiero della sua famiglia le fece riscoprire una forza nascosta per riuscire a raggiungere suo marito.
 
Non era lontana, lui la stava aspettando, proprio come l’aveva aspettata all’altare quando si erano sposati e poi risposati. Lei lo avrebbe risposato altre cento volte se ce ne fosse stato il bisogno, ma di certo non lo avrebbe lasciato di nuovo, stavolta se lo sarebbe tenuto stretto, non avrebbe consentito che uscisse di nuovo dalla porta di casa restando inerme. Sarebbe stata decisamente una stupida a farsi scappare un uomo che l’aveva aspettata per due anni senza nemmeno pensare lontanamente di rifarsi una vita, quando ne avrebbe avuto tutto il diritto.
 
Quante volte lo aveva accusato di essere un fifone, ma dovette decisamente ricredersi dopo che per lei aveva rischiato i Dissennatori. Aveva coraggio da vendere, probabilmente lo stesso che impiegava ogni giorno per combattere contro i numerosi sostenitori delle tenebre, che, alla stregua dei più spietati Mangiamorte, ancora si ostinavano a difendere il Male.
 
Arrivò finalmente nei pressi della porta. Prese un respiro, non voleva mostrarsi così provata, ma desiderava con tutto il cuore trasmettergli quanto fosse felice in quel momento. L’unica cosa che contava era la loro ricongiunzione.
 
Abbassò la maniglia e lentamente aprì. Appena lo vide, un sorriso enorme si delineò sul suo viso, non ricordava l’ultima volta che aveva percepito una gioia così immensa nel cuore, forse alla nascita del loro secondogenito. Era così bello ai suoi occhi, mentre in piedi dietro la scrivania nell’attesa sfogliava distrattamente dei fascicoli. Sarebbe rimasta ore ad ammirarlo, non voleva che quell’istante cessasse, lui non si era accorto del suo ingresso e lei continuava a godersi quell’immagine.
 
Poco dopo però Ron si sentì osservato e alzò finalmente lo sguardo sulla moglie. Non disse nulla, ma iniziò ad ammirarla a sua volta con palese sollievo.
 
Era forse tra le sensazioni più piacevoli restare zitti e perdersi l’uno negli occhi dell’altra, ma, dopo tutto quello che era successo e quella separazione forzata ,fremevano dalla voglia di abbracciarsi. Non poteva decisamente più aspettare, raccolse le ultime forze e gli corse incontro, direttamente tra le braccia del marito, che con grande gioia l’accolse.
 
Forse Hermione impiegò davvero un po’ troppa energia per stringerlo a sé, ma la paura di perderlo era ancora viva dentro di lei.
 
 Ahia, tesoro, non stringermi così forte, sono un po’ dolorante, sai, non è così comodo dormire per terra per una settimana 
 
 Scusami 
 
Si ritrasse leggermente da quel contatto per squadrarlo e accertarsi che stesse bene. Gli passò dolcemente una mano sulla fronte per controllare la temperatura e fece passare quella stessa mano tra i fulvi capelli, come a voler sistemare qualche ciuffo ribelle, che gli donava un aspetto trasandato. Fece scegliere la mano lungo la sua ruvida guancia, non portava mai un accenno di barba, ma le circostanze avevano deciso per lui. 
 
 Hermione, da come mi tocchi sembra che non ci vediamo da anni 
 
 Mi sei mancato. E non intendo solo in questa settimana, negli ultimi anni mi è mancato tutto di te. Ho sbagliato a lasciare che tra noi finisse, avrei dovuto impiegare fino all’ultimo respiro per evitarlo
 
Non piacquero affatto quei discorsi a Ron, chiare allusioni ad una nuova separazione, ma stavolta eterna. C’era una cosa che desiderava fare da una settimana ed in quel momento non aveva più alcun motivo di aspettare, così avvicinò il viso a quello di Hermione e, prima di posare le labbra sulle sue, vi sussurrò contro.
 
 Tu non mi lascerai. Né ora né mai, non permetterò che capiti 
 
Fu un dolce, dolcissimo contatto. Una scarica di adrenalina potente che le fece riacquistare la voglia di vivere. Un contatto che desiderava non finisse mai, infatti quando lui tentò di interromperlo, lei prontamente lo trattenne, invitandolo a non allontanarsi, circondando il suo collo con le braccia. 
 
 Tesoro, hai le labbra gelate, devi prendere subito quella pozione  le accarezzò il viso, osservando la sua espressione sorpresa davanti a quella considerazione, visto che non si aspettava che lui riuscisse in quel modo a cogliere quel dettaglio, non ci aveva proprio pensato quando aveva lasciato che lui la baciasse  Sei sempre più pallida 
 
 E tu sei stanco  lo prese per mano e lo attirò fuori dall’ufficio  Devi andare a casa a riposare 
 
Si lasciò guidare dalla propria consorte, ma concordavano solo sulla destinazione, perché i loro programmi erano ben diversi.
 
***
 
Si smaterializzarono nel soggiorno e stavolta a guidare fu lui con una certa fretta di dare finalmente una nuova svolta alla loro vita.
 
 Hermione, dov’è la pozione? 
 
Lo guardò, spaventata per quella domanda, non voleva dimenticarsi di loro prendendo quella pozione, doveva dissuaderlo in qualche modo.
 
 Ron, sai che credo che Malfoy stia cambiando? Non l’ho mai visto così generoso in vita mia, ti ha aiutato di sua spontanea volontà  
 
 Lo ringrazierò. Ora mi dici dov’è la pozione?  attese qualche istante, ma lei non sembrava intenzionata a dirglielo  Tesoro, non abbiamo più tempo, ti prego, dimmi dove l’hai messa 
 
Doveva cedere, non aveva più argomentazioni per provare a farlo desistere.
 
 Nel tuo comodino 
 
 Nel mio comodino?! E perché mai l’hai messa lì? 
 
 Perché i ragazzi sono soliti rovistare tra le mie cose. Non so se negli ultimi anni abbiano iniziato a farlo anche con te, ma io ricordo che quando stavamo insieme non facevano nulla di simile 
 
La ammirò mentre vagliava con attenzione i meandri più profondi della sua mente alla ricerca dei suoi preziosi ricordi. Era doloroso anche per lui privarla di ciò che aveva vissuto, ma non aveva altra scelta, doveva almeno tentare.
 
 No, con me non lo fanno nemmeno ora 
 
Si avviò verso la sua camera, che dopo quelle seconde nozze era diventata di entrambi, ed aprì ogni cassetto del suo comodino fino a trovare la tanto desiderata pozione. Raggiunge di nuovo sua moglie, che nel frattempo lo aveva raggiunto, e le mise tra le mani con delicatezza la boccetta. Con quel gesto strinse forte la mano di lei fra le sue per qualche secondo.
 
 Coraggio, resto qui con te, non me ne vado  ripensò alle poche possibilità di riuscita, il cuore di Hermione era troppo puro per funzionare, ma forse se lo avesse odiato un po’, anche solo momentaneamente, avrebbe avuto qualche chance in più  Amore, ricordi quando  doveva trovare solo qualcosa di abbastanza grave, qualcosa che non le aveva mai rivelato per paura di una sua reazione, ma allo stesso tempo un peccato facilmente perdonabile  Hugo aveva quattro anni e 
 
 Ron, cosa stai cercando di dirmi? Ti pare il momento?! 
 
 Sì, in realtà è il momento migliore che io conosca. E non pensare che io te lo stia dicendo solo per sentirmi la coscienza più pulita propria ora che rischi di perdere i ricordi 
 
Hermione si stava spazientendo, ci mancava solo suo marito con le sue titubanze, atteggiamento che assumeva guarda caso proprio quando ne aveva combinata una delle sue e non aveva il coraggio di riferirlo a lei.
 
 Ronald! 
 
 Ok. Ricordi quando anni fa Hugo ha rotto il quadro che ti aveva regalato tua madre per il nostro matrimonio?  la donna gli fece cenno di ricordarsi l’oggetto in questione, così lui poté proseguire nel racconto  Ecco, sono stato io. Stavamo giocando in casa con la pluffa. Lo so che ci dicevi sempre di giocare a Quidditch in giardino, ma faceva freddo e 
 
 Hai accusato tuo figlio di quattro anni e invece lo avevi rotto tu?? L’ho messo in punizione, gli ho tolto il suo gioco preferito per due giorni 
 
 Lo so, mi dispiace, ma mi sono fatto prendere dal panico. Sei rientrata proprio in quel momento, non ho avuto il tempo di sistemare il quadro e nemmeno di nascondere i vetri e così ho trovato più semplice accusare Hugo. Povero il mio bambino, non si è nemmeno difeso. Sono un padre infame, vero? 
 
Non era affatto stupida, aveva capito le sue intenzioni ed anche se quello che le aveva detto era reale, non sarebbe di certo riuscito a farsi odiare in quel modo, non era davvero il momento più opportuno per essere arrabbiata con lui.

 Ron, non fa niente, è passato tanto tempo 
 
Abbassò lo sguardo sulla pozione e con un respiro fece per portarsela alla bocca, ma lui la bloccò, lasciandola perplessa.
 
 Hermione, ricordati che ti amo. Questo almeno non dimenticarlo
 
 Lo ricorderà il mio cuore 
 
Con un sorriso, strinse forte la mano di suo marito e, senza mollarla, ma anzi aumentando la pressione su di essa, si portò la boccetta alle labbra.
 
Gli occhi dell’uomo erano puntati su quelli di lei, sperava ardentemente che rimanessero tali, di riconoscerli, che non diventassero a lui sconosciuti come era successo a Draco. Ma ciò che più temeva successe, le iridi di Hermione tramutarono dal castano al grigio, diventando vitree. Lo guardava, ma non lo vedeva veramente.
 
La sfortuna, o la fortuna, volle che le palpebre di lei diventarono all’improvviso pesanti e si chiusero, nascondendo quel cambiamento nei suoi occhi. L’ampolla cadde a terra e con essa la forza di gravità fece perdere l’equilibrio anche a lei. Svenne, protrandosi in avanti, direttamente tra le braccia di Ron, che la prese al volo.
 
  Hermione! Dai, ti prego, resta con me 
 
Le diede qualche leggero schiaffetto sul viso, ma non era così sicuro che risvegliarla fosse una buona idea, dai suoi occhi aveva capito che la pozione aveva avuto il tanto temuto effetto e lei non era affatto guarita.
 
Quando vide che ogni tentativo fu vano, la prese in braccio e la sdraiò delicatamente sul letto, spostandole un ciuffo di capelli che era finito sul viso.
 
 Tesoro, trovo una soluzione, ma tu non lasciarmi. Per favore, resisti 
 
Si allontanò da lei, per lanciarsi alla ricerca di un qualsiasi libro tra gli effetti personali di sua moglie che potesse illuminarlo.

 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Mi dilungo come sempre nella narrazione e poi finisce che quando pensavo di mettere tutto insieme in un capitolo mi accorgo che verrebbe troppo lungo così lo spezzo…scusate!
 
Vi lascio un po’ di suspance, come se non ve ne avessi già data abbastanza…XD
 
Spero comunque che questa storia vi continui a piacere 😊 Nel prossimo capitolo vedremo come se la caverà Ron.
 
Ringrazio anticipatamente Ariem per il suggerimento che mi ha dato sullo scioglimento della fitta trama nel prossimo capitolo <3 Spero che la mia personale rielaborazione della tua idea già in questo capitolo, ma soprattutto nel prossimo, ti piacerà 😊
 
Sono sempre a voi immensamente grata per seguirmi <3
 
Alla prossima 😊
Baci
-Vale
   
 
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