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Autore: Sara163    19/12/2017    1 recensioni
Un concorso vinto, una ragazza particolare e quattro intrusi in casa per tre settimane: cosa mai potrebbe andare storto?
se la mia fan fiction contiene errori mi scuso in anticipo,è la prima storia che scrivo, spero vi piaccia :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Un fastidioso raggio di sole che entrava dalla finestra e finiva direttamente sulla mia faccia mi svegliò, ma c’era qualcosa di diverso dal solito, sotto la testa non avevo il mio adorato cuscino, ma qualcosa, o meglio qualcuno, di incredibilmente comodo; quando ripresi del tutto conoscenza mi sollevai e osservai il viso del cucciolo di foca che dormiva beatamente, sembrava quasi un angioletto, in versione dark ovviamente. Con molta cautela, per cercare di non svegliare Bill, allungai un braccio verso il comodino alla ricerca del mio cellulare, quando lo presi controllai il display, erano solo le 6.00, potevo fare le cose con calma; stavo per rimettere al suo posto l’iphone quando si mise a squillare, mannaggia a me e alla mia mania di non togliere mai la suoneria di notte. Cercai di scendere dal letto il più velocemente possibile per andare in cucina a rispondere e non disturbare i ragazzi che ancora dormivano, ma nella fretta poggiai il piede sul piumone che era caduto sul pavimento, scivolai e finii per terra a gambe all’aria, quello si che era proprio un bell’inizio di mattinata. Imprecando sottovoce mi sollevai da terra massaggiandomi il fondoschiena e andai in cucina a rispondere a quel benedetto cellulare: era Jessica

-Hey Abigail! Ti disturbo?-

“No ma va, figurati, mi hai chiamata alle 6 del mattino e in più mi hai fatto fare un ruzzolone sul pavimento, ma no, certo che non mi disturbi, ti pare?” Pensai tra me e me, ma mi limitai a rispondere

-No, tranquilla, dimmi pure-

-Sei veramente un’amica orribile!-

Oddio, cos’aveva quella ragazza questa volta? Alzando gli occhi al cielo le chiesi il perché di questa sua affermazione

-Semplice, perché i Tokio Hotel sono arrivati da tre giorni e tu non li hai ancora presentati a me e Carl!-

-Santo cielo Jess, non potevi aspettare e dirmelo più tardi? Sono ancora mezza addormentata-

Le risposi io, possibile che non avesse di meglio da fare a quell’ora del mattino che rompere l’anima a me?

-Beh, non importa, ma per farti perdonare oggi pomeriggio ci troveremo tutti all’Alex alle 16-

E senza neanche darmi il tempo di replicare chiuse la telefonata. Sbuffando andai in bagno, fortuna che quella mattina essendomi alzata presto  potevo fare la mia routine senza avere alle calcagna quei quattro squinternati che rompevano per usare il bagno. Feci la doccia, mi infilai le mie amate calze a rete, i miei soliti jeans strappati e una felpa nera dei Bring Me The Horizon, si lo so, ero molto monotona riguardo al mio abbigliamento ma non ci potevo fare niente, adoravo vestirmi in quel modo, misi eye-liner, mascara e decisi di farmi le trecce, alle 6.30 ero pronta, così tornai nella mia camera con l’intento di svegliare il vocalist, mi sedetti di fianco a lui e gli misi una mano sulla spalla, scuotendolo delicatamente

-Bill, svegliati, altrimenti non arriveremo più a scuola-

Niente, nessuna risposta, solo qualche mugolio, così questa volta provai con un po’ più di energia e finalmente il bell’addormentato aprì gli occhi

-Alla buon ora! Forza, adesso sbrigati che tu ci metti i secoli per prepararti-

Stavo per alzarmi dal letto e andare a svegliare gli altri tre pigroni, quando il cantante mi prese per il polso

-Sai, mi è piaciuto abbracciarti questa notte-

Disse il ragazzo accarezzandomi lievemente la mano, io la scostai in preda alla vergogna e cominciai ad arrossire, Bill vedendo la mia espressione scoppiò a ridere, così io mi alzai dal letto e cominciando a balbettare gli dissi che andavo a svegliare gli altri. Che figura di merda.
Come la mattina precedente i Tokio Hotel si prepararono a turno andando in bagno e insultandosi a vicenda se qualcuno ci metteva troppo, era esilarante guardarli, fortuna che io ero già pronta, altrimenti sarebbe stato peggio. A scuola non successe nulla di particolare, se non i soliti sguardi languidi lanciati dalle mie compagne di classe ai ragazzi, che tanto non se le cagavano di striscio. Tornammo a casa e il mio cellulare si mise a squillare nuovamente

-Pronto?-

Chiesi mentre lanciavo in malo modo lo zaino sul pavimento di camera mia

-Abigail, non ti sarai scordata di questo pomeriggio vero? Stranamente sono riuscita a convincere anche Aaron a venire con noi-

Era di nuovo Jess e si, mi ero completamente dimenticata dell’appuntamento

-Ma no… ti pare? Non sono così smemorata, non ti preoccupare, ci vediamo dopo-

Okay, mentii spudoratamente ma cosa ci potevo fare? Sempre meglio che passare per l’imbecille di turno.
Tornai in salotto dove i Tokio Hotel ed Emily si erano spaparanzati sui divani

-Tranquilli eh, fate come se foste a casa vostra-

Dissi con una nota di sarcasmo

-Beh, tecnicamente per ancora più di due settimane questa è casa nostra-

Mi rispose quell’idiota del chitarrista

-Tom, devo picchiarti di nuovo?-

Gli chiesi scrocchiandomi le dita

-Nono, sto zitto sto zitto-

Mi rispose il ragazzo assumendo un’espressione da cane bastonato

-Comunque-

Cominciai io

-Mi sono dimenticata di dirvi che tra poco scendiamo tutti al bar qui sotto perché la mia band vuole conoscervi-

Annunciai. I Tokio Hotel sembravano molto contenti di incontrare gli altri vincitori del concorso e così non ci fu nessuna obiezione e menomale, altrimenti Jess mi avrebbe sicuramente rasata a zero se non glieli avessi portati

-Io devo assolutamente conoscere la tastierista del tuo video-

Mi disse con aria sognante Georg

-Si ma vacci piano eh-

Gli risposi io, evidentemente il bassista era rimasto colpito dalla mia amica quando aveva visto il video.
Alle 16 in punto io, Bill, Tom, Georg, Gustav ed Emily eravamo all’Alex ad aspettare la mia band che era in ritardo, dopo una quindicina di minuti fece il suo ingresso Jessica, seguita da un Carl sorridente e da un Aaron imbronciato, il mio gruppo si presentò ai Tokio Hotel, in seguito la tastierista prese posto di fianco a me e mi disse sussurrandomi all’orecchio

-Scusa il ritardo ma quel cocciuto di Aaron ci ha detto all’ultimo momento che non voleva più venire e quindi c’è voluto un po’ per convincerlo-

Io annuii con disapprovazione, era veramente infantile quel ragazzo. Nel frattempo Georg e Jessica si erano lanciati in una conversazione riguardante i Metallica, dato che erano uno dei gruppi preferiti di entrambi, Tom era intento a giocherellare con una delle sue treccine mentre parlava con Emily di non so cosa, Carl e Gustav stavano discutendo di batteria e strumenti musicali mentre io, Bill e Aaron eravamo in silenzio, dopo un po’ Bill decise di rompere il ghiaccio

-Allora… tu suoni la chitarra come mio fratello, giusto?-

Chiese il vocalist un po’ imbarazzato

-Già-

Rispose secco il chitarrista, beccandosi un calcio sotto al tavolo da parte mia, il poveretto mugugnò per il dolore massaggiandosi la gamba e quindi, sollecitato “gentilmente” da me, continuò

-Si, suono la chitarra, e tu canti no?-

Bill annuì col capo e abbassando lo sguardo sui suoi piedi. Ripiombammo nel silenzio più assoluto; poco dopo partì una canzone dei Nirvana dal telefono di Aaron, lui guardò il display, mise in muto e rimise il cellulare nella tasca dei jeans

-Anche tu ascolti i Nirvana?!-

Chiese Bill illuminandosi improvvisamente

-Si certo, sono uno dei gruppi che preferisco-

Gli rispose Aaron

-Anche io li adoro!-

E così si lanciarono in un’intensa conversazione riguardante Kurt Cobain, mentre io li ascoltavo interessata.
Verso le 19 decidemmo di tornare tutti a casa, con la promessa però di rivederci presto

-Beh, allora ci si vede Bill, quando Abigail e gli altri verranno al box da me per le prove vieni a sentirci, mi raccomando!-

Disse Aaron rivolto al moro

-Certo, verrò molto volentieri-

Gli rispose; mentre i ragazzi si stavano avviando con Emily io rimasi ancora un attimo a parlare con la mia band

-Allora? Hai visto che non è stato poi così tremendo conoscerli?-

Dissi ad Aaron prendendolo sotto braccio

-Già… mi scoccia ammetterlo ma è vero, però frena, Ho parlato solo con il cantante per il momento, con gli altri non c’è stato molto dialogo-

-Devi sempre per forza avere ragione tu eh?-

Gli disse Carl dandogli una leggera spinta, poi Jessica aggiunse

-Comunque Georg è fantastico, abbiamo un sacco di cose in comune, ci siamo anche scambiati il numero di telefono-

Disse con gli occhi a cuoricino, sembrava quasi un manga

-Non ti sarai mica presa una cotta, vero?-

Le chiese Aaron sorridendole malizioso

-Chi? Io? Ma no dai, figurati…-

Gli rispose la tastierista arrossendo leggermente. Parlammo ancora qualche minuto e poi ci salutammo anche noi; ero contenta che la mia band trovasse simpatici i Tokio Hotel, anche a me scocciava ammetterlo ma li trovavo adorabili, in soli tre giorni ero già riuscita ad affezionarmi a loro… anche se più che altro ad uno in particolare.
   
 
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