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Autore: ExLuna    22/12/2017    1 recensioni
14 Febbraio, San Valentino. E’ il giorno degli innamorati, è il giorno in cui ogni coppia festeggia la propria felicità e il proprio amore. Ma in alcune città del mondo, San Valentino è anche un giorno di morte, un giorno in cui assassini spietati escono con il favore delle tenebre a caccia di ignare coppie inermi o di potenziali rivali; è una gara, un macabro gioco in cui vince chi ottiene più trofei dalle vittime o sottratte agli sfidanti sconfitti: i ciondoli a forma di cuore.
Ma c’è un cuore che oggi viene rivendicato, un cuore che esige vendetta, un cuore che batte ancora per amore; un cuore insanguinato da una ferita che aspetta solo di essere richiusa.
[SasuSaku. Lieto fine]
Genere: Avventura, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Cap. 4 – Karin l’Angelo della Morte

Nei mesi seguenti Sakura andò spesso a trovare Naruto all’ospedale in cui era ricoverato, la convalescenza sarebbe durata alcune settimane ed il suo amico si annoiava a morte; di Sasuke non ebbe più notizia per tutta l’estate, lui non l’aveva più cercata e lei dal canto suo non ebbe il tempo di pensarci più di tanto, era alla fine dell’anno  ed era totalmente impegnata con gli esami universitari.

Non rivelò mai nulla al suo amico della notte trascorsa con Sasuke, ma Naruto era un ragazzo intelligente ed aveva intuito che lei gli stava nascondendo qualcosa, per sollievo di Sakura egli fu così discreto da non chiederle mai nulla; quando Naruto uscì dall’ospedale si incontrarono alcune volte presso la biblioteca del campo della sua facoltà, per parlare del più e del meno e anche per discutere del Valentine’s Game.

Sakura cominciò a tenere un certo distacco dall’argomento e ad essere meno determinata di prima; in quei lunghi mesi aveva avuto modo di riflettere sulle parole di Sasuke, riguardo al gioco ed alla sua missione e iniziò a non essere più così sicura che ciò che stava facendo fosse realmente la cosa giusta: quando un avversario del Game veniva sfidato e battuto, coloro che non venivano uccisi erano automaticamente eliminati dal gioco, così come quelli ormai morti, i trofei andavano di diritto al vincitore e quindi anche ammesso che avesse trovato quello che apparteneva a suo fratello, non vi era modo di risalire al vero assassino.

Poteva essere passato di mano in mano parecchie volte e magari l’assassino poteva essere già morto o essere stato eliminato dal gioco; i file che lei era riuscita a decodificare elencavano solo i giocatori attivi, non vi era alcuna possibilità di poter risalire a quelli morti o sconfitti e in questo Sasuke era stato proprio bravo.

Era stata così accecata dalla propria sete di vendetta da non accorgersi di quanto assurdo ed illogico fosse il suo piano fin dall’inizio e sebbene dentro di se era intenzionata ad andare avanti con la sua ricerca, cominciò a poco a poco a considerare altre strade ed altri metodi di indagine; lei dopotutto era un’eccellente informatica e Naruto era un ottimo spione, si misero così d’accordo su un nuovo piano di azione che ad entrambi risultò più pratico e di sicuro sarebbe piaciuto molto anche a qualcun altro.

Erano già passati circa 8 mesi ed una sera, rientrando nella sua camera al campus, Sakura ricevette la più inaspettata delle visite; Sasuke era lì e la stava aspettando con un immenso sorriso sul volto.

 

“E’ questa l’altra faccia della tua vita dunque. Mi piace davvero, ti preferisco così in questo modo che non con le vesti dell’angelo vendicatore”

 

Sakura fece un salto che le caddero i libri e la borsa dalle mani, lui era esattamente dove meno si sarebbe aspettata che fosse, in camera sua seduto sul suo letto a braccia conserte e assolutamente a suo agio; vicino a lui alcuni suoi quaderni di appunti di un esame che stava preparando e che a quanto pare aveva letto durante tutto il tempo che l’aspettava.

 

“Tu sei senza alcun’ombra di dubbio l’ uomo più detestabile che esista in questa città. Si può sapere che accidenti ci fai qui?”

 

“Mi sei mancata ed avevo voglia di rivederti. Non ti dispiace vero? Ho sbirciato un po’ i tuoi appunti, sei meglio negli studi che con la spada ed anche più bella. Vorrei che restassi così per sempre. Me lo faresti questo regalo”

 

“Non so proprio chi di noi due sia più pazzo; se tu con le tue frasi sdolcinate o io che ti sto a sentire”

 

“Non ti piaccio se faccio lo sdolcinato? Peccato, ti ci dovrai abituare perché mi viene naturale specie quando sto da solo con la mia ragazza”

 

“Ah! E da quando sarei diventata la tua ragazza? Non mi sembra che tu mi abbia cercata spesso negli ultimi mesi”

 

“L’ho deciso ora, stanno per bussare alla porta!”

 

Sasuke possedeva uno straordinario senso percettivo, esattamente in quell’istante bussarono alla porta della camera di Sakura; erano due sue compagne di corso che ,con grande entusiasmo, la stavano invitando ad unirsi a loro quella sera stessa per un concerto live di alcuni ragazzi dell’università al pub di fronte al campus.

Sakura blaterò un paio di scuse, sul fatto che doveva studiare per un esame e altre ricerche varie, pur di declinare l’invito e congedare il più in fretta possibile le compagne che continuavano ad insistere, quando un sguardo attonito luccicante di meraviglie, nonché un rossore di imbarazzo seguito da sorrisi da timide scolarette, le fecero intuire che le svampite avevano intravisto Sasuke dietro alle sue spalle vicino al letto, il quale con fare disinvolto si era alzato e tolto il soprabito nero appoggiandolo su una sedia ed aveva lanciato alle ragazze uno lieve sguardo seguito da uno sorriso sornione, che avrebbe steso ai suoi piedi tutte le studentesse della facoltà.

Le ragazze cominciarono a blaterare qualcosa sul fatto che comprendevano perfettamente, in fondo era un periodo faticoso e che bisognava studiare tanto e la salutarono di fretta facendole promettere che il fine settimana si sarebbero viste per una pizza; Sakura socchiuse la porta appena per vederle scappare vie ridendo come quindicenni e quando richiuse del tutto la porta si voltò verso di lui, che era di nuovo sdraiato sul letto con un sorriso divertito stampato sul viso.

 

“Non lo trovo tanto divertente, avrei preferito che non ti vedessero. Hai decisamente segnato la mia condanna!”

 

“Oh andiamo piccola cosa potrebbero mai farti, mi sembra normale che una come te abbia una relazione. Meglio poi se con me!”

 

“Quando la smetterai di montarti la testa con le tue fesserie, loro non ti conoscono e non possono sapere chi sei realmente!”

 

“Tu invece lo sai e anche molto bene! Vieni qui adesso ho voglia di abbracciarti un po’.”

 

“Immagino di non poter dire di no!”

 

Sakura si accomodò vicino a lui che aveva steso le braccia per accoglierla ed aveva lasciato che lei appoggiasse la testa sulla sua spalla; non fecero nulla di particolare per un po’, lui si limitò ad accarezzarla e a tenerla stretta chiedendole un po’ di cose su di lei, la sua famiglia, i suoi studi ed anche del Valentine’s Game; lui era incredibilmente sincero con lei, non la stava prendendo in giro, la considerava veramente la sua ragazza e voleva veramente che lei abbandonasse il gioco, era contento di sapere da lei che, insieme a Naruto, avevano trovato un altro metodo di ricerca ma non voleva comunque abbandonare il piano originario e questo lui non lo vedeva di buon occhio; non voleva che le capitasse nulla di male, avrebbe trovato un altro sistema, l’avrebbe aiutata per quanto gli era possibile se quello era il modo migliore per avere un parte del suo cuore e rimarginare così tutte le sue ferite: voleva che fosse felice.

Sakura si ritrovò presto travolta in un bellissimo sogno che sarebbe durata tutta la notte, forse un pochino si era innamorata di lui e lasciò che restasse con lei, almeno così avrebbe lenito un po’ quel dolore che l’accompagnava da troppo tempo.

Al mattino dopo l’aveva salutata con un dolce bacio e le aveva promesso che si sarebbero rivisti presto, non avrebbe più fatto trascorrere così tanto tempo e a sua volta le fece promettere che avrebbe rinunciato al Valentine’s Game e che molto presto lui l’avrebbe cancellato rimediando a suo modo al torto subito da lei; in parte era contenta e voleva crederci fino in fondo, ma allo stesso tempo non riusciva a non pensare a quel dannato gioco che le aveva rubato la parte più importante della sua vita.

Era quasi Natale, Naruto dovette andare via per alcuni giorni, mancava da casa da troppo tempo e voleva andare a trovare la sua famiglia almeno per le festività; Sakura fece lo stesso e rimase sorpresa quando Sasuke le chiese di poterla accompagnare, non aveva alcun legame familiare dato che i suoi genitori erano morti da tempo e lui aveva ereditato l’impero del padre ed aveva piacere di conoscere la sua famiglia: “voglio vedere con i miei occhi il male della mia colpa”, così aveva detto e Sakura non se la sentì di dire di no.

Per un altro forse sarebbe stato imbarazzante ma lei cominciò a comprenderlo e a fidarsi quando proprio quel giorno le rivelò di aver trovato qualcuno che forse conosceva l’identità dell’assassino di suo fratello; sebbene bisognasse andare cauti con quel genere di informazioni, non appena ripresero le lezioni nell’anno nuovo Sakura fece in modo di poter incontrare Naruto il prima possibile e rivelargli la notizia, anche se a quel punto dovette rivelargli anche il resto della storia.

 

“Non posso crederci che vuoi fare entrare quel bell’imbusto bastardo fino al midollo nella nostra squadra, hai forse dimenticato come mi ha ridotto un anno fa? Una ragazza intelligente come te non può certo aver perso la testa per uno così, ci sei andata a letto solo un paio di volte e poi che bisogno c’era di presentargli la tua famiglia. Non è lui la causa di tutti i tuoi dispiaceri?”

 

“So bene che è una cosa complicata ma devi fidarti di me, so quello che faccio e poi non ti avrei cercato per metterti al corrente di tutto. Considerala una sfida; sei di certo una spia migliore di lui e troverai per primo l’informatore e ti farai dire tutto quello che sa!”

 

“Perché non te lo fai dire direttamente da Sasuke invece che sfruttare me!”

 

Perché lui non mi permetterebbe di intromettermi, è lunga da spiegare, ma siamo ancora una squadra io e te perciò ti prego, non farne una questione personale. Potrai avere la rivincita contro Sasuke in qualsiasi momento ma per adesso ho bisogno di sapere quel nome”

 

Naruto sospirò ed accettò di buon grado l’intrusione nemica, almeno così avevano un elemento in più su cui lavorare, sfortunatamente però l’informatore era già sparito; secondo le indicazioni che Sasuke aveva fornito a Sakura si trattava di un testimone che la sera del 14 Febbraio di cinque anni prima, la notte in cui venne ucciso il fratello di Sakura, si trovava proprio nei pressi della scuola ed aveva visto l’assassino allontanarsi dal luogo del delitto.

Doveva abitare nelle vecchie case popolari vicino alla vecchia stazione ferroviaria, usata ora per lo scarico merci nell’area industriale; l’appartamento era vuoto, nessuno viveva lì già da alcuni mesi e Naruto si morse un labbro avendo capito l’inganno di Sasuke, tutto quello che aveva detto a Sakura era una bugia e gliel’avrebbe fatta pagare cara.

Era sulla strada del ritorno quando per poco non andò a sbattere con la sua moto contro una Mercedes super lusso di ultima generazione che gli aveva leggermente tagliato la strada; per evitarla il ragazzo dovette inchiodare e controsterzare di colpo  finendo inesorabilmente a terra a pochi centimetri dal muso dell’autovettura che si fermò di colpo evitando così di investirlo.

Dall’auto scese una donna alta e snella con lunghi capelli rossi e gli occhi di ghiaccio, sembrava una top model, dai modi cordiali si dimostrò molto gentile con lui; lo aiutò a rialzarsi ed insistette per accompagnarlo da un medico, ma lui rifiutò rassicurandola che stava bene.

Lei gli sorrise  seducente e gli lasciò un biglietto da visita con il suo numero facendogli promettere che si sarebbero visti a cena, doveva assolutamente farsi perdonare; per un momento Naruto restò sbalordito, non credeva che una bellezza così potesse mai uscire a cena con lui, le domandò il suo nome e lei gli rispose di chiamarsi Karin. Da quel momento il ragazzo non la perse più di vista fino al giorno in cui decisero di incontrarsi nuovamente per la famosa cena; Naruto non era di brutto aspetto, ma era un po’ uno scavezzacollo, mentre lei era piuttosto bella e sexy per resisterle, si potrebbe dire che fu sedotto sin dalla sera del quasi incidente.

Continuarono a vedersi ancora, spesso erano solo incontri di sesso ma per Naruto era un’avventura irresistibile, peccato però che non sarebbe durata molto; alla vigilia di San Valentino il giovane per negligenza o semplice inesperienza raccontò tutta la storia alla sua “amante” che rimase ad ascoltarlo in silenzio annuendo ogni tanto e facendo qualche domanda alle quali Naruto rispose senza tanti complimenti.

Si reso conto troppo tardi del guaio in cui si era cacciato e del danno che aveva provocato; nell’appartamento di lei c’era un armadio solitamente chiuso a chiave che però quella sera era rimasto socchiuso e mentre Naruto raccontava di Sakura, del fratello e del Valentine’s Game, si avvicinò ed aprì le ante per vedere cosa c’era all’interno: Karin si trovava in cucina intenta a preparargli uno spuntino, o almeno così gli aveva detto e nel frattempo continuava ad ascoltare la storia di Naruto.

Quando il ragazzo vide cosa c’era all’interno dell’armadio fu troppo tardi, prima ancora che potesse rendersene conto aveva già un grosso coltello da macellaio puntato alla gola.

 

“Il problema dei giovani come te è che non sanno con chi hanno a che fare e non sanno quando è il momento di parlare e quando è invece il momento di tenere la bocca chiusa”

 

“Sei una giocatrice anche tu vero? Qual è il tuo soprannome se posso saperlo?”

 

“Prova ad indovinare idiota, sei carino e sei abbastanza bravo a letto e mi piacevi anche solo per divertimento, ma come ti ho detto se te ne stavi zitto ed impiegavi le ore della serata a fare sesso invece di scambiarmi per il tuo confessore avresti avuto la speranza di vedere la luce di domani. Quante donne conosci all’interno del gioco? Magari ci sei andato con tutte”

 

“Lei è impegnata con un altro e non ti conviene eliminarmi Angelo della Morte, perché te la farebbe pagare cara!”

 

“Farò in modo che venga a cercarmi grazie a te bamboccio. Avrà la possibilità di raggiungere il suo caro fratellino, con la stessa lama che lo ha ucciso. La mia!”

   
 
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