23.

Karin stava cercando di addormentarsi, ma era ancora troppo arrabbiata. Dunque si alzò, avvolta in una coperta, trascinandosi in cucina; si preparò una tazza di tè caldo, per poi andare a sedersi di fronte alla grande vetrata del loft che dava sulla strada.
Al primo sorso, la rigidità delle spalle iniziò a sciogliersi.
Al secondo, la tazza scricchiolò sotto la sua stretta, sentendo la voce di Suigetsu.
«Ancora isterica?».
«Ancora stronzo?».
Non le rispose, ma prese posto a sua volta. Poi allungò una mano verso i suoi capelli, giocandoci distrattamente; lei non obbiettò.
«...ok, colpa mia» concesse pianissimo. «Ora torni a letto?».
Karin sorrise, nascosta dalla tazza.
Stava anche nevicando.








[Anche questa è una delle drabble che ho dovuto riscrivere, ahimè. Infatti non mi convince granché, dato che ho cambiato l'idea di partenza. Un Natale in bianco per l'insonnia, insomma, my old friend lol. Non so, volevo scrivere una SuiKa e mi è venuta in mente Karin arrabbiata con Suigetsu, che deve aver fatto qualche grossa sciocchezza per irritarla tanto, che poi la segue e ammette di essere in torto (secondo me lo dice più per farsi perdonare in fretta che per reale convincimento xD). Karin non gli azzanna la mano, quando le accarezza i capelli, perché per un mio headcanon lei si rilassa immediatamente con le carezze ai capelli, e Suigetsu lo sa. E poi, vabbè, nevica. :')]