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Autore: Longriffiths    23/12/2017    5 recensioni
La pace aleggia nel Mondo Magico, ed Hogwarts è pronta ad ospitare la più numerosa combriccola mai capitata nelle mura del Castello: i rampolli della famiglia Weasley/Potter.
Vi è inoltre un ragazzo vittima dei pregiudizi della gente ancora stabili e fondati sulle colpe di cui la sua intera famiglia si è macchiata, un ragazzo nobile e complicato, fiero ed orgoglioso. Scorpius Malfoy danna chiunque, insidiandosi volente o nolente nei pensieri di ogni singolo individuo che abbia a che fare con lui. Una sola persona pare tenersi volontariamente a distanza, e sarà proprio quella che col tempo, scoprirà essere perdutamente innamorata di lui. L'unico ostacolo è il suo cognome.
Riuscirà quell'amore a coronarsi, malgrado i piani del Malfoy Senior?
Vecchie rivalità, il passato verrà ancora e ancora a bussare alle loro porte, trascinandoli in un vortice irremovibile di emozioni e mura da abbattere.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nuova generazione
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22.12.2021 {Hogwarts Express; 19:23}

 
Le verdi colline illuminate dalla flebile luna di dicembre si pararono dinanzi gli occhi dei numerosi cugini presenti in uno degli scomparti dell’enorme treno in rotta verso King’s Cross, stretti l’un l’altro ed impegnati in una positivamente animata conversazione riguardo i piani previsti per quello speciale Natale, in cui la famiglia Scamander avrebbe partecipato, deliziando la Tana di altre quattro voci pronte ad aggiungere vivacità alle fessure delle pareti, già colme di amore e vitalità. Le emozionanti storie di Rolf e Luna riguardanti una delle loro miriadi di avventure alla ricerca di Animali Fantastici, avrebbero ancora una volta affascinato ogni giovane membro della famiglia, seppur questi -così come i genitori-, fossero abbastanza riluttanti sulla loro esistenza. Quell’anno, ogni Weasley/Potter aveva di comune accordo scelto di far rientro a casa, in vista della speciale festività corrente. Non per essa, ma per la medesima misteriosa lettera recapitata a tutti loro nella precedente settimana, nella quale l’avviso di un saliente annuncio doveroso di esser comunicato di persona, era presente. Da quel momento, il ricorrente argomento principale tra i ragazzi era uno soltanto, incentivato da decine di versioni ed opinioni sulla possibile rivelazione, ed i protagonisti di essa. A sera inoltrata, l’espresso arrestò la sua corsa stazionandosi in un prolungato fischio, ed un attimo dopo, le porte scoccarono in un tonfo metallico permettendo ai passeggeri di scendere raggiungendo i propri affetti al margine della stazione. Rose, insieme a chi come lei si era guadagnato il ruolo di Prefetto negli anni addietro, provvide ad organizzare l’uscita delle genti evitando quanto era nelle proprie possibilità il caos ed il generico disordine, riscontrando molteplici impedimenti a causa del clima di festa generale, che premeva sui cuori dei giovani accentuando la contentezza di essere finalmente a casa. Come uragani in tempesta, i ragazzi s’affrettarono a recuperare bauli e rispettivi animali da compagnia, scavalcando le porte per poi correre a riabbracciare le loro famiglie, incamminandosi nelle vie d’un’innevata e luminosa Londra. Tra suoni di baci e urla di gioia, a pochi centimetri dai coniugi Weasley-Johnson, incaricati dato loro turno di accogliere e conseguentemente scortare i ragazzi alle abitazioni corrispondenti, c’era un elegante uomo dai biondi crini setosi, sorretto da un bastone in argento la cui struttura fungeva da fodero alla bacchetta magica, che distrattamente attendeva come perso nel vuoto dei propri pensieri un ragazzo dalla spiccicata somiglianza, il quale pochi attimi più tardi, lo destò dalla finzione in cui era rifugiato, rivolgendogli uno sfuggente e sbrigativo saluto. L’esatto opposto dell’atmosfera creatasi nell’allegro gruppetto a tutti ormai conosciuto, la quale scena non restò indifferente. Alcuni storcevano il naso, altri assumevano una dispiaciuta espressione, ed altri ancora parevano non capacitarsi di tanto gelo corrente tra due persone aventi lo stesso sangue, incapaci di concepire la difficoltà e la tristezza traspiranti dai grigi sguardi di entrambi. Albus, influenzato da un principio d’irritazione nascente nell’animo, schiarì la voce munendosi del tono più leggero e persuadente possibile, proponendo una cioccolata calda prima della smaterializzazione, consapevole delle sfavorevoli proteste di massa che sarebbero arrivate in senso immediato, a causa del voltastomaco. In quel modo, essi poterono notoriamente oltrepassare il muro, riallacciando altrove la discussione interrotta. Soltanto un viso incorniciato da rosse indomabili onde, captò in quella improvvisa voglia un tentativo di divincolare l’attenzione dei presenti, calando gli occhi senza riuscire a non vedere ovunque poi li posasse, il volto palesemente a disagio di quel ragazzo che da un periodo a quella parte, stava scombussolando la sua normale routine, ed i suoi sentimenti. 


24.12.2021 {Londra Babbana; 12:40 P. M.} 


《Allora papà, io esco!》

《Fa’ attenzione Albus, e torna qui prima di cena!》

《Sta’ tranquillo.》Il quindicenne adagiò la porta dell’abitazione alle proprie spalle prima che l’uomo potesse aggiungere altro, sobbalzando all’impatto con la discordante temperatura dell’esterno in confronto al rassicurante calore di Grimmauld Palce n.12, appuntando fino all’ultimo dente la zip del proprio cappotto per garantire protezione a parte del volto, già preso di mira dal freddo pungente del primo pomeriggio. Portando le mani alle tasche assicurandosi di avere con sé il denaro babbano di cui necessitava, il moro si diresse al luogo prestabilito, impaziente d’incontrare il proprio migliore amico, unico modo per entrambi di vedersi almeno una volta prima del rientro a scuola, e trascorrere un’intera giornata all’insegna della complicità, nell’assoluta certezza che nessuno a differenza dei corridoi i quali erano soliti percorrere, avesse acquattato il tono di voce al loro passaggio, guardandoli insieme. I due giorni passati a disfare i bagagli e far visita ai parenti furono da egli graditi, al di fuori di Hogwarts, il giovane assumeva un approccio totalmente differente con i membri della propria famiglia, suo fratello maggiore compreso. Quello, era io principale motivo per il quale secondo questi ultimi, l’amicizia con l’erede Malfoy gravava alla sua vita, trasformando il ragazzo in qualcosa che in realtà, egli non era. Il moro d’altro canto amava quelle persone con ogni tratto del proprio cuore, e non aveva mai smesso di farlo malgrado in specifiche occasioni mancasse di dimostrarlo, ed il suo più grande dispiacere era per l’appunto, essere costretto a comportarsi in diversi modi dovendosi adattare alla situazione in cui si trovava, senza poter vivere né godersi il bene comune di tutti gli individui a lui fondamentali. Nel tragitto, una figura alquanto inaspettata interruppe i passi del moro, stringendolo forte al proprio corpo in uno smagliante sorriso. Interdetto e confuso in primo luogo nell’incrociare la ragazza da sola nei vicoli di Londra -troppo lontani da essere raggiunti a piedi dall’ubicazione della sua casa-, egli sbatté velocemente le palpebre venendo poi incontro alla sua coinvolgente spensieratezza, accettando in seguito alla sua manifestazione di volontà, di  onorare anche della sua presenza, la persona che a breve, avrebbero insieme raggiunto.

Al contempo, un alto ragazzo separatosi da alcuni minuti dal padre che cortesemente lo aveva accompagnato a destinazione, osservava pacato il paesaggio circostante seduto su di una vecchia panchina logora, avvolto nei suoi impeccabili abiti scuri quanto il manto notturno. I suoi cerulei fanali scrutavano la miriade di fiocchi candidi attecchiti al suolo, tanto attentamente da dar quasi l’impressione ai passanti che potesse percepirne le mille forme e sfumature in ognuno. Se c’era una dote che il giovane aveva sviluppato nella sua prolungata convivenza nella casa in cui era cresciuto, quella consisteva nell’ascoltare esclusivamente ciò che passava all’interno del suo cervello, esternandosi dal mondo intero ovattando perfino gli indiscreti suoni circostanti dando ugualmente l’idea a chiunque fosse in sua presenza, che stesse precisamente seguendo la qualsivoglia attività in corso. In quel contesto, risultò presto essere utile ed efficiente, poiché egli non era affatto abituato allo scombussolante via vai del luogo, ed in special modo, all’insistente, continuo, e assordate tono dei decibel. Leggermente, lasciò evaporare il suo stesso fiato rilassandosi nel vederlo condensarsi in una bianca nube, dissolvendosi poi nell’aria. Quando l’attesa prese a comprimere la pazienza del ragazzo, stufo di starsene in solitudine in un luogo a lui estraneo nonostante lo avesse visitato in precedenza, la sagoma -che avrebbe riconosciuto tra mille- del suo fidato compagno di scorribande -e di vita- occupò il suo campo visivo. Ciò che lasciò spiazzato il biondo nell’avvicinarsi all’amico, fu l’ombra a lui retrostante che in pochi istanti alla luce di un cartellone pubblicitario, rivelò una sorpresa dall’influsso del tutto sconcertante, che costrinse il ragazzo a strabuzzare gli occhi, in cerca delle parole più consone da proferire. Ciononostante, dovette in fondo ammettete che non era poi cosa tanto sgradita. Semplicemente, tutto si sarebbe aspettato men che meno lei.

Weasley? Che ci fai tu qui?!》

《Beh ho saputo da zia Ginny che facevate un giro in centro e non ho potuto resistere!》

《Al, potevi avvisarmi del cane da guardia anti-divertimento, mi sarei messo in malattia.》

《Sei simpatico quanto i G.U.F.O; Malfoy. Se l’unico modo per stare un po’ in pace con il mio cugino preferito è vedere la tua brutta faccia, posso sacrificarmi.》

《Guarda che il terzo incomodo qui sei tu, rossa.》

《Come ti permetti?! Ci sarai tu casomai!》

《La gente vi guarda ragazzi.. andiamo?》Con una fugace occhiata al cielo, Albus allungò le braccia per cingere le spalle dei due tenendoli ai lati del proprio corpo dettando la traiettoria da intraprendere, esattamente come sarebbero dovuti stare due angeli custodi. Si trovò a chiedersi dopo soli trenta secondi dall’incontro dei due, quanto ancora avrebbe dovuto patire i loro battibecchi per il resto delle ore a loro disposizione. A giudicare dal modo in cui si guardavano e le frasi-repliche espletate sarcasticamente sottovoce, dovette presto chiedersi anche se in verità il terzo incomodo in quell’uscita, non fosse proprio lui. Stranamente, la consapevolezza di un possibile colpo di fulmine tra i due percepita già nei mesi precedenti non fu fonte di fastidio per il giovane, che per il biondo esercitava un tipo di bene quasi morboso. Fin da piccolo, Albus così come sua sorella Lily, mostrava una propensione caratteriale  aggressiva e inguaribile simile a semplice gelosia, facilmente paragonabile però a smania di possessione, verso qualunque cosa o persona significasse un eventuale pericolo o minaccia negli altrettanti confronti di qualcosa o qualcuno, di sua proprietà. Negli anni, il rapporto con Scorpius nacque e crebbe sino a rappresentare ai tempi odierni una specie di appartenenza, sentimento del tutto ricambiato dalla controparte in questione. Né amore o intimità fisica era mai corsa tra i due -nonostante l’inusuale orientamento del moro di cui pochi erano a conoscenza-, eppure in una qualche logica -esclusivamente loro-, essi sentivano d’essere un’anima spezzata in due scatole viventi, tendendo a proteggersi, condividere ogni scelta, decisione ed opinione senza mai escludere l’altro dalla più piccola pillola d’esistenza. Necessitavano inesorabilmente l’uno della vicinanza dell’altro. Albus però, approvava ed incoraggiava quella possibile relazione, tentando privatamente con entrambi di spingerli a confessargli i propri sentimenti, e se destino avesse voluto, dare ausilio al coronare quello strambo ed improbabile amore.

In occasione delle meravigliose attrazioni in onore della festività corrente, e gli esagerati addobbi presenti in ogni angolo di strada, una visita tra le varie vetrine in cerca del regalo perfetto fatto all’ultimo minuto, venne ritenuto dalla giovane più che indispensabile, e le prime ore di quel che sarebbe dovuta essere una piacevole passeggiata, fu per i due accompagnatori una noiosa processione nel seguire uno scatenato tornado color tramonto, in veste di grand visir e lacchè agli immediati ordini falsamente mascherati da favori della ragazza -nel trasportare per ella i sacchetti di carta nei quali i suoi abiti nuovi erano riposti-, che pareva entrare apposta per creare imbarazzo nei due, in negozi alquanto femminili. Il piccolo orologio da polso del più giovane, trillò quando oramai gli stomaci dei tre avevano già fatto richiesta di carburante, e la fame generale placò momentaneamente le futili discussioni tra il gruppo, o meglio, una parte di esso. 

Al, che ne dici se ci fermassimo al Pizza’s?》

《No non è una buona idea, Rosie.》

《Oh ti prego, sento di svenire dalla fame!》

《Che ne dici di provare altrove?》

《Dai, non ti piace più la pizza?》

《..Non dire che non t’avevo avvisata..》Confusa dall’ambigua conversazione e titubante a causa del tono preoccupatamente serio e rassegnato del cugino, gli apprendisti maghi raggiunsero dopo soli pochi metri il ristorante tanto ambito, ove la rossa scoprì quasi subito essere già conosciuto da colui che delle metodologie ed usanze babbane, era più che allo scuro. A suo discapito, intuì nell’immediato la reale motivazione della riluttanza del moro nel momento in cui presero posto al tavolo, ovvero, uno Scorpius alquanto eccitato incurante degli sconvolti sguardi dei presenti, che lasciava la struttura per poi far rientro in essa, ripetutamente.

《Che.. diavolo fa?》

《Gli piace il fatto che le porte si aprano quando passa.》

《È un montato!》

《No, è un turista.》

《HEY AL, GUARDA! ALOHOMORA!》Recitò il ragazzo in lontananza, mimando un incantesimo con un gesto ed una immaginaria bacchetta.

Oh per Diana, fermalo!》

《Che cosa vuoi che faccia? L’ultima volta c’è stato venti minuti!》 insulti e i chiarimenti convennero senza ombra di cattiveria, accompagnati invece da grasse risate che in pochi minuti, accesero le gote della rossa di qualche tonalità. Consumato il delizioso pasto, dopo aver portato via il biondo dal suo giocattolo e richiesto che le ordinazioni venissero annotate nel tradizionale modo e non via Pad per cause maggiori, i due amici tentarono in tutti i modi di destare l’altro dal pagare il conto ignorando completamente l’offerta della giovane del partecipare alla quota, introducendo varie macabre minacce nel caso del solo gesto di estrarre il portafogli. Concordarono infine, che l’uno avrebbe offerto il pranzo, e l’altro, provveduto all’acquisto dei biglietti della prossima tappa: il Winter Wonderland, un immenso parco divertimenti naturalmente allestito a tema natalizio. All’ingresso, la maschera pregò gentilmente i tre di mostrare i cartoncini da controllare, e non appena egli ebbe preso tutti e tre tra le dita, attuò un gesto che sbigottì in maniera profonda il biondo: l’uomo, li aveva strappati. Sbuffando contenendosi, Scorpius tornò nuovamente in fila, ripetendo il gesto sotto gli spaesati occhi dei compagni. Al quarto strappo, il giovane si parò improvvisamente inveendo contro il malcapitato, soffiando irritatamente guardandolo in cagnesco.

《Senti un po', per quale motivo io li compro e tu li rompi? Così li rovini!》

《Oh Salazar, amico vieni via dai..》

《Niente affatto, questo idiota sta scherzando in un modo che non mi piace!》In uno sguardo colmo di disperazione, la quindicenne venne in aiuto al ragazzo.

Ma è il suo lavoro!》

《..Viene pagato per strappare biglietti? Ss, e noi che cacciamo i maghi Oscuri siamo ritenuti quelli pazzi!》

《Lo scusi signore, soffre di deficit..》

《Sono sanissimo io!》

《Cammina razza di stupido!》Strascicando via il biondo ancora imbronciato, i tre porsero in custodia in un armadietto adiacente l’entrata le buste in loro possesso, e varcata la soglia di quel magico luogo privo d’incantesimi oltre la fantasia e la gioia, lo sfavillio di milioni di luci brillò negli occhi color pervinca di Rose, che trepidante dalle pupille disumanamente dilatate, assunse le movenze ed i toni facciali di una bambina dinanzi a tanti fuochi d’artificio, come se quella fosse la prima volta in cui avesse messo piede fuori di casa, scaldando i cuori dei due amici, inteneriti dai suoi comportamenti spontanei e contagiosi. Proprio non seppero non assecondare ogni sua moina, anche nel momento in cui individui ambosessi travestiti da Elfi accolsero il pubblico regalando vistose orecchie a punta e rossi cappellini muniti di pompon, ch’ella raccolse quasi saltellando, adornando il capo dei due compagni. Dalla piccola borsetta a tracolla, Rose estrasse una semplice macchina fotografica piazzandosi nel mezzo dei due, immortalando quel fantastico momento senza bisogno di chiedere. Quando l’immagine annerita scoprì tre volti, Scorpius esaminò riluttante il risultato, grattandosi il retro del capo.

《Fiorellino, mi sa che non funziona.》

《Al contrario, è venuta benissimo!》

《..Ma non ci muoviamo! Domani te ne regalo una buona.》

《Malfoy, le foto babbane non si muovono.. hai idea delle reazioni della gente?》

《Vuoi dire che resterà così per sempre?》Superato l’ennesimo trauma della giornata, i tre si avviarono verso una struttura che attrasse non poco l’attenzione dei giovani: la casa degli orrori. Per creature che nel corso della vita avevano assistito a movimenti di schiere di fantasmi, entità magiche malevoli viventi e non ed ogni sorta di animale in grado di uccidere, niente avrebbe smosso il loro senso di pericolo.. o almeno, così credevano. Dovettero ricredersi nel momento in cui il soffitto prese a calarsi sulle loro teste minacciando di schiacciarli al suolo. Scorpius, che riponeva enorme fiducia mai come in quell’istante nei suoi due amici a conoscenza di quei giochi, affidandosi alle loro reazioni. Il panico invece, lo attraversò quando inconsapevolmente dell’effetto adrenalinico mosse a suo piacimento le reazioni del pubblico, portandolo a calarsi ed urlare. Il cuore parve tornare a battere quando una piccola porta si aprì, ed il biondo era ormai inginocchiato a causa dell’esagerata altezza. ‘Questi sono pazzi!’. Nell’attraversare un lungo corridoio in penombra ove di tanto in tanto una mano sfiorava i passanti ignari della fonte, dalle scure pareti di finta pietra e molte varietà di disegni quali vampiri, cimiteri, zombie e chiazze di sangue dal quale sinistri rumori e ambigui versi provenivano, un piccolo sipario scoprì una palla di cristallo verde, contenente la testa di una zingara intenta a prevedere presagi di morte. 

《Al, c’è una che fa divinazione qui!》

《Scorp’, per Merlino, è un pupazzo! Alzati!》Ma il ragazzo si era già seduto in terra intento a chiacchierare gioiosamente con la testa nella sfera. Le ore scorsero quasi senza che si accorgessero del calar del sole, impegnati e distratti nel giro tra montagne russe, bancarelle, navi, giostre e castelli. L’ultima tappa, prevedeva un’attività tanto facile quanto antipatica. La pista di pattinaggio era lucida e colma di persone, che allegramente disegnavano cerchi e linee discontinue sulla sua superficie. Preso dall’orgoglio e l’incapacità di confessare la propria inesistente familiarità con quei pattini, a differenza dei suoi compagni, Scorpius seguì il gruppo indossando quelle infernali calzature riscontrando già problemi nel tenersi in piedi. Arrivato al margine della pista, egli si tenne estremamente vicino al supporto perimetrico, ignorando volutamente i due cugini intenti a mettere su uno spettacolo artistico. 

Rosie, perché non lo vai a prendere?》

《Mh.. d’accordo, tu resta qui!》

《Hey fifone, dai vieni con noi!》

《Non ci penso proprio, odio stare qui.》

《Dai, ti guido io, tu fa’ come me.》Improvvisamente, ella prese entrambe le mani del compagno come se quello fosse il più naturale gesto al mondo, andando all’indietro per permettergli di imitarla. Egli d’altro canto, dovette ringraziare la sciarpa che gli avvolgeva le gote, che non si notasse il lieve rossore su di esse. Dopo pochi minuti erano inevitabilmente diventati lo spasso di tutti. Ella si muoveva con immensa leggiadria, egli invece se ne stava goffamente piegato sulle ginocchia senza quasi staccare la pianta dal pavimento. Quando ormai l’equilibrio lo aveva completamente abbandonato, cadde dolorosamente sulla schiena impegnando tutti gli abiti d’acqua. Nulla al mondo, frenò le grasse risate del migliore amico.

《Sei maldestro, te lo avevo detto..》

《Molto utile Rose.. e tu che cazzo ridi, aiutami!》Le sette di sera erano ormai giunte, ed i ragazzi controvoglia s’affrettarono a lasciare quell’incantevole posto per far rientro alle proprie abitazioni in vista della cena che di lì a poco, avrebbero dovuto consumare. Una fasciatura cingeva il braccio sinistro del ragazzo, che ancora apposta incolpava senza reale intenzione l’amica non più intenta a chiedergli ancora una volta scusa, ma al contrario, sulla difensiva, quasi offesa. Una musica orecchiabile e dolce riempì i canali uditivi dei tre, e poco dopo, Rose afferrò il telefono cellulare dalla tasca del proprio cappotto.

《Pronto? Zio Harry! Sì è qui con me.. Al, ti vuole.》

《Pronto papà? Si lo so avremmo dovuto chiamare, scusateci.. si stiamo torn—》

《È ROTTO TI DICO!》

《STAI FACENDO UN SACCO DI SCENEGGIATE!》

《SALAZAR DEVE FULMINARMI SE ESCO DI NUOVO CON VOI DUE! SILENZIO! Dicevi? Si è Scorpius, è con noi.. come? Oh.. d-d’accordo. Scorp, è per te.》

《Come si usa questo affare.. Pronto? Professor Lupin! Come sta? La sento ma non la vedo.. ah è normale?.. Le giuro che qualsiasi cosa sia non sono stato io, da quando la McGranitt mi ha assegnato il mastino da guardia sto facendo il brav.. ah, niente riguardo la scuola? ….Ho capito, a presto allora.》Pallido molto più del suo solito colorito, il biondo passò l’oggetto alla legittima proprietaria, ispirando a fondo.

Vuole che venga a casa con voi, dice che vuole.. parlarmi, e che mi riaccompagnerà lui a casa.》

 











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Salve a tutti!

 In questo periodo sono proprio… bloccata, ci ho messo tre giorni per scrivere questo capitolo! Naturalmente nel prossimo ne vedrete delle belle, io intanto spero di avervi divertiti un po’ descrivendo uno Scorpius alle prese con il mondo babbano!

Ringrazio di cuore tutti i seguaci (ma chi è, Lord Voldemort?!) della mia storia, ed un grazie speciale a paige95 per il continuo supporto! Auguro a tutti voi di passare delle stupende feste♡

Alla prossima!!♡♡

   
 
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