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Autore: Sakkaku    24/12/2017    1 recensioni
Qualche tempo fa Kim_Sunshine mi ha lanciato la sfida di pubblicare le storie scritte quando ero piccola, come fa lei nella sua raccolta "Scritti trash di una pseudo-infanzia problematica". Ora, dopo aver riesumato dalla cantina un paio di testi scritti quando ero giovane e semianalfabeta, eccomi qui a pubblicarli. Siete fortunati, perché non ne ho trovati molti... per ora.
Un consiglio: tenetevi alla larga da questa raccolta, perché non solo sarà piena di errori (è il senso della raccolta non correggerli e trascrivere i testi così come sono stati scritti in passato), ma vi porterà in un delirante turbine di demenza. Vi ho avvisato.
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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19. Il violinista senza braccia che tenne un concerto

 

Il violinista, di questa storia, fu molto sfortunato, perché perse le braccia, durante il viaggio di ritorno, della sua vacanza.
Ma andiamo con ordine.
Il violinista in questione si chiamava Jeanne Pierre ed abitava in Francia, era famoso in tutto il mondo, al suo violino aveva dato persino un nome, si chiamava Sim.
Un giorno Jeanne Pierre decise di andare in vacanza con il suo violino, lontano dalla Francia, così decise di andare in Giamaica.
Il giorno in cui Jeanne Pierre partì dalla Francia, in Giamaica, morì l'unico violinista dell'isola, il direttore del teatro “La stella splendente”, che era anche l'unico, non sapeva cosa fare per la serata ed era disperato, così decise di fare una passeggiata.
Intanto verso sera Jeanne Pierre era arrivato, così decise, dopo che ebbe lasciato le valige in albergo, di andare a fare una passeggiata in spiaggia.
Il direttore incrociò Jeanne Pierre, ed non credette ai proprio occhi! La fortuna gli aveva dato una mano e la serata era stata salvata! Andò incontro a lui e gli disse: “Salve Jeanne Pierre, mi scusi se la disturbo, le volevo chiedere se questa sera potevate suonare nel mio teatro “La stella splendente”.
Ed Jeanne Pierre gli rispose: “Certamente signore, lo farei volentieri, in ogni caso non mi separo mai dal mio violino, a stasera”.
Quella sera stessa, “La stella splendente” era strapiena, appena arrivò Jeanne Pierre e cominciò a suonare, fu un successo strepitoso e chiesero due volte il bis.
Jeanne Pierre alla fine dello spettacolo se ne stava andando per tornare in albergo, ma il direttore lo chiamò e gli disse: “Tieni, questi sono per lo spettacolo che hai fatto”.
Ma Jeanne Pierre rispose negativamente: “No grazie per me è stato un vero piacere suonare, ma teneteli per voi signore, arrivederci”, detto questo se ne andò prima che l'altro potesse dire altro.
Il direttore però volle lo stesso ricompensarlo, gli pagò l'alloggio dell'albergo e persino il biglietto dell'aereo per tornare in Francia. Quando Jeanne Pierre scoprì ciò che il direttore del teatro aveva fatto, all'inizio si arrabbiò, ma poi, decise di ricompensarlo con un disco, che aveva fatto il giorno prima, gli dispiaceva dopo tre settimane, lasciare quella pace, ma doveva tornare in Francia per il suo concerto, [mancano due frasi, perché purtroppo l'inchiostro si era troppo schiarito].
Purtroppo pochi minuti dopo la partenza il motore scoppiò, e tutti coloro che erano sull'aereo si buttarono giù con il paracadute. Però Jeanne Pierre atterrò male, atterrò su un isola, per fortuna, così appena cadde sull'isola e perse i sensi, gli abitanti dell'isola lo portarono subito all'ospedale.
Purtroppo dovettero tagliare le braccia al povero violinista Jeanne Pierre, perché nelle sue due braccia gli si era coagulato tutto il sangue. Appena si svegliò dopo l'intervento alle braccia, quasi si mise a piangere per due motivi: il suo adorato Sim non c'era e neppure le sue braccia con cui lo suonava, che disperazione! che disdetta!.
Ma per fortuna, una signora dell'isola aveva preso il suo violino per aggiustarlo, difatti dopo tre giorni, che Jeanne Pierre era in ospedale glielo riportò, egli fu molto contento, la ringraziò dicendole: “Grazie mille signora di avermelo aggiustato, anche se d'ora in poi non lo potrò più suonare”, ma lei rispose: “Tu sbagli di grosso, te lo posso insegnare io a suonare senza le braccia” e Jeanne Pierre: “Davvero? Che cosa vorreste in cambio?” e la giovane signora rispose ridendo: “Niente Jeanne Pierre, sarà un piacere insegnarti a suonare il tuo violino senza braccia, ma ti avviso ci vorranno parecchie settimane, e sarà difficile molto difficile”, ma Jeanne Pierre non si lasciò scoraggiare dalle parole della signora, così rispose: “Ce la farò”.
Come aveva promesso la signora insegnò a Jeanne Pierre a suonare il suo violino senza braccia, all'inizio fu difficile, ma poi si abbituò e dopo poche settimane ci riuscì a suonare il suo adorato Sim.
Poi un giorno Jeanne Pierre pensò «E se provassi a fare un concerto intitolato “Il violinista senza braccia che suonò il violino?».
Così la sera stessa fece un concerto lì sull'isola che lo aveva salvato, dedicò il concerto a tutti gli abitanti, difatti nessuno mancò.
Il concerto fu un successo e gli abitanti chiesero parecchie volte il bis, ma come fece Jeanne Pierre a suonare il violino se non aveva più le braccia?, molto semplice suonò così: prese il violino con il piede sinistro, mentre la bacchetta con il piede destro e cominciò a suonare, gli abitanti furono molto contenti di Jeanne Pierre perché la sua bravura sarebbe continuata per tutta la vita.
Quando Jeanne Pierre tornò in Francia nessuno lo riconobbe ma la sera stessa fece un concerto, tutti rimasero sbalorditi della sua bravura, la composizione fu anche un successo l'aveva appena chiamata “L'isola del mio primo concerto”. Quando gli abitanti la sentirono furono commossi che invitarono Jeanne Pierre di nuovo sull'isola per tre mesi e senza pagare niente, tutte le sere Jeanne Pierre suonava o inventava nuove composizioni. Non tornò mai più in Francia restò sull'isola finché non morì, ma prima di morire regalò il suo Sim alla signora che l'aveva aggiustato, ed gli disse: “Carissima signora, per favore regala Sim al piccolo laggiù senza braccia pure lui e fallo diventare famoso, un piccolo Jeanne Pierre”, la signora rispose “Come tu desideri Jeanne Pierre, addio amico di questo popolo ti ricorderemo per sempre”.
Il piccolo bambino quando ricevette il violino si mise a piangere dalla contentezza, divenne famoso proprio come Jeanne Pierre, e non dimenticò mai ciò che aveva fatto per lui.



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Come annunciato con il capitolo precedente, siamo arrivati all'ultimo tema, per cui i prossimi aggiornamenti saranno sempre delle long nonsense senza titolo XD
Tralasciando che scrivo sempre “gli” anche quando mi riferisco alla signora... cosa ho appena riscritto? E voi cosa diamine avete appena letto? Sono allibita da questo tema.
La valutazione del mio docente è stato: Il contenuto è molto buono, il tema è chiaro e completo. 
Secondo voi è chiaro questo testo? O era il mio docente che a furia di leggere i miei temi nonsense si era fuso qualche neurone?? XD
Ringrazio di cuore tutti coloro che stanno continuando a seguire e a leggere questa raccolta, ne approfitto per augurarvi delle splendide e serene Feste ^^

 

 

  
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