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Autore: Hermychan    27/08/2003    3 recensioni
Miyu se ne va, lascia Kanata, Lou e Baumiau. Ha promesso di tornare presto. Ma se non tornasse mai più? Se fosse morta nell'attentato di cui hanno parlato alal TV?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso con tutti quelli (sasa-chan e yue-chan soprattutto) che mi hanno implorato di finirla ma io non mi davo una mossa. L'unica cosa è che per me per scrivere una così tragica non posso essere allegra e quindi fino all'altroieri sono stata impossibilitata (si dice così???) Adesso la continuo e la finisco. Mi avvolgo ben bene nel mio plaid, vado a prendere i guanti xè qui si gela, sta nevicando, e mi metto a produrre!!!!!!!!
Mi è venuta in mente una cosa...ma visto che il padre di Kanata è pelato....da vecchio anche Kanata verrà pelato????????????No....sarebbe terribile....
Hermy-chan


UN TRAGICO INCIDENTE
Capitolo 2

La porta dell'infermeria era aperta, dentro c'erano cinque ragazzi. Kanata era raggomitolato su di un letto aveva gli occhi spalancati e rossi, sembrava pietrificato. Cristine era seduta di fianco a lui, continuava a piangere silenziosamente. Gli altri tre li guardavano, completamente sconcertati. Dopo quella che sembrava un'eternità Santa prese la parola
-Cristine...si può sapere cosa è successo?-
-Si...si tratta di...di...di...-
-...Di?-
-E' successa una cosa a... a Miyu...-
-Kozuki?- Aya non capiva cosa potesse essere accaduto, poi...
-...Oh...- il viso di Aya si era fatto triste
-Aya...adesso anche tu...cosa è successo?-
-Ve...venite fuori....ve...ve lo dico fuori...-
Aya, Santa e Hikarigaoka uscirono dalla stanza e si fermarono nel corridoio, Aya continuando a fissare il pavimento, gli occhi coperti dalla lunga frangia iniziò a parlare
-Forse voi non ve lo siete ricordato ma Miyu...tre mesi fa era partita per andare alla Nasa con i suoi genitori...-
Anche Hikarigaoka emise un "oh" sommesso, mettendosi a fissare il pavimento, l'unico che sembrava non capire era Santa.
-Io...non ho ancora capito...scusate ma...-
-Santa...probabilmente Miyu è...- Aya alzò lo sguardo e Santa vide per la prima volta i suoi bellissimi occhi, intrisi di lacrime -...Vorrei tanto sbagliarmi...ma...probabilmente è morta-
Un pesante silenzio li avvolse, era così opprimente che a mala pena si sentivano i battiti del cuore di ognuno di loro.
Passarono attimi che sembrarono secoli. Un professore passò accanto a loro senza neanche vederli, talmente era concentrato su dove doveva andare. Passandogli accantò però un'ondata di gelo lo avvolse, tanta era la tensione e la tristezza presenti. Si girò e si avvicinò ai ragazzi che continuavano a fissare il pavimento
-Ragazzi...tutto a posto?-
Non risposero, provò a cambiare approccio
-Mi chiedevo dove fosse l'aula di scienze...potete aiutarmi?-
Ancora nessuna risposta.
Quello era un professore nuovo, normalmente si sarebbero divertiti facendolo finire chissà dove, magari in palestra, ma quel giorno non era un giorno normale.
Non gli risposero
-Ragazzi...volete rispondermi?-
Higarigaoka, forse, ma chi può dirlo, quello meno toccato dalla vicenda si fece coraggio è comunicò al professore ciò che era accaduto.
-Prof...una nostra compagna..lei...bè...-
-Allora? Cosa è successo? Si è fatta male?-
-No...veramente lei è...cioè...-
-Ma dai..su!!Cosa può essere successo???Non è mica morta, no?- non avrebbe potuto dire nulla di più sconveniente
Hikarigaoka prese a fissare il pavimento, non voleva sentire quella parola, in fondo a lui tutta quella cosa gli sembrava ancora irreale, con la voce rotta dalla tristezza rispose -...sì...-
Il professore li guardò incredulo, il suo primo giorno in quella scuola e si trovava con una studentessa morta? Scappò via in cerca dell'ufficio del preside pensando che si trattasse di uno scherzo.
Purtroppo tutto faceva supporre che la cosas fosse reale, terribilmente reale.

Intanto dentro all'infermeria Cristine si era avvicinata a Kanata e ne aveva preso la mano, stringendogliela forte per dargli un po' di coraggio. Sapeva che per quanto la sua tristezza fosse grande, era imparagonabile a quella dell'amico.
Lui era rimasto in silenzio, era ritornato in se, più di quanto non lo fosse prima Ma questo non l'aveva aiutato. Adesso, superato lo sconcertamento iniziale si rendeva davvero conto di cosa era successo. Lui aveva già provato cosa voleva dire perdere una persona cara, l'aveva sperimentato anni prima quando sua madre se n'era andata. Ma allora era solo un bimbo, adesso si rendeva perfettamente conto di cosa significava.
Da piccolo il suo papà gli aveva detto: "La mamma è partita per andare lontano, non so quando tornerà" solo dopo aveva capito ciò che era successo realmente. E il dolore era stato minore.
Ma quella volta non era così, non c'era nessuno a dirgli che era partita.
Prima aveva pianto. Ma non per la tristezza. Per la paura. Per la paura, il terrore di capire che ciò che aveva letto era vero. Adesso ne era cosciente, e ancora non voleva crederci. Gli sembrava impossibile che l'unica persona che l'aveva reso felice ora non ci fosse più.
Non ci credeva. Eppure sapeva che era vero.
Solo allora si accorse della mano di Cristine. Ringraziò mentalmente l'amica per quel conforto. Perchè Kanata capiva che lei sapeva cosa lui stava provando.
Cristine pensava ai tempi passati...ricordava quanto era invidiosa dell'amica...le tornava alla mente un vecchio proverbio che le rammentavano i genitori ogni volta che si riufiutava di mangiare... "Chi ha pane non ha denti, chi ha denti non ha pane". Le avevano spiegato cosa significava nel suo caso, le dicevano: -Cris tu adesso non hai fame o non vuoi mangiare perchè non apprezzi i cibi pregiati presenti su questa tavola. Ma fuori dalla nostra casa ci sono molte persone che desiderebbero essere al tuo posto e poter mangiare, perchè hanno fame ma non hanno cibo a sufficienza-
In quel momento Cristine si era ritrovata a fare la parte di chi non ha i denti, ma anni dopo quei momenti aveva recitato la parte opposta.
Miyu, che sembrava non interessarsi a Kanata vi viveva insieme, dividendo la stessa casa, gli stessi problemi e accudendo quasi come una vera coppia il piccolo Lou.
Lei, Cristine, amava Kanata più di ogni altri ma non lo aveva mai per sè. Da quel momento, e anche prima, aveva deciso che se lei non poteva averlo, non l'avrebbe avuto nessun'altra, nemmeno Miyu.
Aveva continuato così a lungo e con l'arrivo di Miyu la cosa si era accentuata.
Solo ora si rendeva conto di come tutto fosse stato inutile, di come aveva sprecato tanto tempo della sua vita. Ora solo capiva che era inutile allontanare fisicamente Kanata dalle altre ragazze. Era possibile coprire gli occhi di Kanata, ma lo sguardo del suo cuore avrebbe vagato indisturbato. E quello "sguardo" alla fine si era posato su di Miyu, e non su Cris e lei ne aveva sofferto moltissimo. Poi quell'invidia l'aveva invitata a combattere, ma la sua era una guerra persa in partenza. E in quel momento, anche se mancava l'avversaria la guerra non era comunque vinta, perchè i ricordi non si possono cancellare se sono stati marchiati a fuoco nel cuore.
Fu allora che decise.
Decise finalmente di rinunciare a Kanata. Certo non sarebbe stato facile, ma si rendeva conto che in quel momento Kanata non aveva bisogno di lei in quel modo. Aveva bisogno di una amica, di un sostegno, non di una spasimante. Kanata doveva superare ciò che era successo e anche lei avrebbe dovuto farlo. Ma forse lei non ci sarebbe mai riuscita. Quell'invidia che provava in passato per Miyu era così forte da far soccombere ogni sentimento di amicizia. Quella di Cris era stata falsa amicizia, falsa gentilezza.
E allora Cris decise. Decise che fin quando Kanata non avrebbe superato tutto lei per lui sarebbe stato solo un'amica. L'amica.
E la prima cosa da fare era portarlo a casa, lontano dagli sguardi e dalle risate dei compagni.
ma non doveva portarlo a casa Saionji, non per ora almeno. Decise di portarlo a casa sua dove ricordi l'avrebbero forse toccato di meno.
Si avvicinò alloralentamente al ragazzo che giaceva triste sul letto dell'infermeria e lo chiamò con voce flebile
-Kanata...Kanata...- poi si decise e lo chiamò con la solita voce, decisa ma non forte
-Kanata alzati...andiamo via....- non disse "Andiamo a casa", era una cosa che Miyu diceva e non voleva che lui ci pensasse più del dovuto.
-No...- sussurrò lui
-Dai vieni!- il tono di Cris era deciso e Kanata acconsentì, si mise seduto e si tirò in piedi. Cristine lo prese per mano e lo condusse fuori dalla stanza. Lì incontrarono i loro tre amici. Santa guardò interrogativamente la mano di Cris che avvolgeva quella di Kanata ma gli altri due capirono che era un gesto d'affetto per un amico e null'altro.
-Andiamo via...- disse Cris, Hikarigaoka si spostò e li fece passare. prima che se ne andassero Aya disse: -Lo diremo noi ai professori, non preoccupatevi...-
Poi, ionsieme ai suoi due amici li guardò allontanarsi nel corridoio verso l'uscita.

Cristine e Kanata camminavano lungo la strada ancora per mano. uscendo dalla scuola fortunatamente non incontrarono nessuno poichè le lezioni erano ricominciate in tutte le classi, anche nella loro. Attraversando un incrocio a un paio di isolati da casa di Cris, Kanata si accorse che quella non era la strada che percorreva abitualmente. Lanciò uno sguardo interrogativo a Cris che lo stava osservando.
Lei solamente rispose: -Sì-, aveva intuito la domanda.
Finalmente arrivarono a casa di Cristine, come al solito i suoi genitori non c'erano. Entrarono, Cris condusse Kanata in una stanza per gli ospiti. Lì, lui si sedette sul letto e prese a fissare il vuoto.
Cristine lo fissò a lungo ma nessuno sguardo le rispose, allora, consapevole del fatto che lui non voleva provare a sfogarsi in quel momento, se ne andò.
Kanata rimase solo, l'unico rumore all'interno della stanza era il ticchettio di un orologio.
I ricordi del passato gli tornarono alla mente. Più volte si diede dell'imbecille. Ma ancora non vi credeva, non riusciva a crederci. I suoi pensieri vennero interrotti dallo squillo di un telefono che si arrestò ben presto.


Cristine sentì il telefono squillare, chi poteva essere? Si affrettò a tirare su la cornetta, la voce che udì era quella di Aya.
-Ciao Cris-
-Ciao...-
-Come sta?-
-Male, più di quanto si possa immaginare...-
-Mi dispiace così tanto....-la voce di Aya era rotta dalla tristezza, sentendo quelle parole Cristine prese a singhiozzare
-Scusami Cristine...non volevo....-
-Niente..Aya...niente...pensavo di aver già versato tutte le lacrime possibili ma a quanto pare non è così...-
-Scusa....-
-Non ti preoccupare, sto bene...Ma perchè hai telefonato?-
-Oh sì...il preside ha detto che per un paio di giorni potete, tu e Kanata non venire a scuola visto ciò che è successo-
-Capisco....meno male, non avrei retto alle risate dei compagni, inoltre Kanata non riuscirebbe nemmeno ad arrivarci a scuola, talmente è distrutto...-
-Bè...ora devo andare...ci sentiamo Cris-
-A presto, ciao-
-Ciao-

Cristine posò la cornetta e la rialzò. Compose il numero di casa Saionji. Baumiau rispose subito
-Ciao Baumiau-
-Oh, sei tu Cristine...come stai?-
-Bene, tutto a posto!- Cristine cercò di sembrare allegra ma le era impossibile
-Dalla voce non sembrerebbe....cosa è successo?-
-Be...Kanata ha preso la varicella, quindi starà qua a casa mia per un po', non è il caso che veda Lou perchè potrebbe passargliela e lui è così piccolo....come sta a proposito?-
-Bene..ma è triste e nervoso, continuo a non capire il perchè...-
-Magari anche lui si è preso qualcosa, controlla bene che non abbia dei puntini rossi!-
-Va bene, ciao-
-Ciao-

Cristine si domandò quando avrebbe detto a Baumiau e a Lou la verità. Non ne aveva avuto il coraggio ma ora si sentiva male per avergli mentito a quel modo. Decise di aspettare.


Passarono due giorni in cui Kanata rimase chiuso nella stanza. Non pianse neanche una lacrima cosa che forse l'avrebbe aiutato almeno un po'. Al contrario comiciò a fare strani pensieri che di certo non miglioravano la sua condizione.
Disteso supino sul letto fissava il soffitto pensando a quando era finito nel burrone con Miyu. In quel momento erano così vicini, se solo in quel momento non fossero stati entrambi così timidi....
Poi improvvisamente immaginò come sarebbe stato pensare a nulla, e si domandò se era il caso per lui di non pensare a nulla per l'eternità. Forse così l'avrebbe rivista, perchè lei non pensava a nulla poichè non era più in grado di pensare. Kanata si domandò se anche lui volesse pensare a nulla e la risposta arrivò. Era inutile, assolutamente inutile, poter pensare, poter vivere se lei non poteva farlo. Che significato aveva la vita senza di lei? Sarebbe stato in grado di andare avanti?
Mentre cercava la risposta udì un urlo di Cristine e il rumore della ceramica che si infrange a terra.
Preoccupato, non voleva rischiare di perdere qualcun'altro, si alzò e spalancò la porta della camera.
Quello che vide lo lasciò sconcertato, senza parole.
Miyu era innanzi a lui, pochi metri di distanza li separavano.
Rimase immobile a fissarla per un 'eternità di tempo.
Non era possibile. Capì che si trattava di un fantasma, cos'altro poteva essere?
Ma i fantasmi non parlano.
-Be' cosa fai lì così impalato? Non mi saluti neanche? Sembra che hai visto un fantasma!- la voce di Miyu risuonò limpida nella stanza
"No...i fantasmi non parlano" pensò Kanata. Sul suo volto si aprì un sorriso e corse felice incontro alla ragazza e la abbracciò così forte da farle quasi male.
Miyu non capiva, non si aspettava un simile comportamento...cosa era successo?
-Tu...tu...tu...- Kanata balbettava a metà tra l'emozionato e l'incredulo
-Cos'è un telefono occupato? Cosa è successo?-
-Tu...sei Miyu?-
-Certo! Perchè me lo chiedi?-
-Sei viva!!!!- Kanata era contento, così felice da perdere ogni senso della ragione.
Miyu fece per rispondergli ma Kanata gli avvicinò il viso e la baciò dolcemente sulle labbra.
Miyu continuava a non capire ma era felice e assecondò Kanata aprendo leggermente la bocca e lasciandosi guidare. Era il primo bacio per entrambi ma sembrava che non facessero altro da tutta la vita. E Cristine lo vide, vide tutto quello. Per un attimo gli occhi le lampeggiarono d'ira furibonda ma poi sorrise agli amici felice.
Il telefono squillò e il momento magico si ruppe. Cristine corse a rispondere.
-Kanata è per te!-
-Chi è?-
-Rispondi!-
Kanata finalmente prese la cornetta e la accostò all'orecchio -Ok..ok.........pronto...ciao Baumiau!Come sta Lou? No...davvero si è preso l'influenza? Allora era per quello che stava male! Sì...sì Miyu è arrivata, ehi! Ma perchè non me l'avete detto prima??????????..................................Capisco.....................Varicella???Cosa stai......-
Cristine lo interuppe mettendogli una mano sul braccio, Kanata si girò e fu raggiunto da un occhiata dell'amica
-Oh...sì...la varicella.......mi è passata Baumiau, tra poco torno a casa! Ciao, ci vediamo dopo!-
Kanata chiuse la comunicazione e rimase in silenzio, nessuno parlò per molto tempo, Kanata guardava Miyu ancora un po' incredulo, lei fissava imbarazzata e confusa il pavimento, Cristine osservava a turno i due cercando di capire cosa era successo, alla fine parlò -Scusate..ma credo che qui ci sia bisogno di un po' di spiegazioni, andiamo a sederci in salotto!-
Il terzetto si avviò e presero posto, Kanata e Miyu sul divano, Cristine su una poltrona difronte a loro .
Il primo a parlare fu Kanata: -Cristine, si può sapere cos'è sta storia della varicella?-
-Bè...non me la sono sentita di dire a Baumiau...quello...e allora ho inventato una scusa-
-Visto come si sono risolte le cose è stato meglio così!-
-Ma ora...Miyu, ci devi spiegare qualcosa...com'è che sei qua?Non pensano che esistano le Sfere del Drago percui ci deve essere una spiegazione logica!-
-Come mai lo chiedi? Mi sembra normale che io sia tornata!Mica volevo vivere per sempre in America!-
-Be...come posso spiegartelo..noi.insomma...pensavamo che tu fossi morta....sai l'attacco terroristico alla Nasa....-
-Oh...quello dite...- lo sguardo di Miyu s'intristì
-Guarda tu stessa- Kanata prese il giornale di alcuni giorni prima e fece leggere a Miyu il trafiletto dove c'erano i nomi delle vittime
Miyu lesse i nomi fin quando non incontrò il suo -Adesso capisco tutto..quasi tutto almeno....quindi voi credevate che io fossi morta?-
-Be...sì! Adesso però vorremmo capire perchè sul giornale ti danno per morta e invece sei viva e vegeta...C'è stato un errore?-
-No, nessun errore- disse Miyu con voce triste e gli occhi lucidi -Quella non sono io, è mia zia, si chiama come me...-
-Ora si capisce tutto! Ma cosa è successo di preciso?-
Miyu iniziò a raccontare tutta la sua avventura, di quando era andata da sua madre allontanandosi dalla zona colpita, di come sua madre l'aveva salvata da una lampada al neon che stava crollando ferendosi le gambe....
Mentre discorreva di tutto ciò Cristine la interuppe chiedendo se desideravano del te. Miyu rispose di sì e Kanata acconsentì, quindi Cristine se ne andò in cucina. Miyu e Kanata rimasero soli.
-Senti Miyu...devo chiederti una cosa...-
-Anch'io....-
-Ascolta, perchè non sei tornata subito? Come mai sei stata la così tanto tempo? Non ti mancava Lou?- ma la cosa che realmente voleva chiedergli, "Io ti mancavo?"
-Certo che mi mancava Lou...ma mi mancava anche qualcun'altro che vuole bene a Lou almeno quanto me...qualcuno che a volte fa proprio tanto l'antipatico....ma che sa anche essere dolcissimo...-
-Ma allora perchè non sei tornata?- Kanata era insicuro...di chi stava parlando...non di certo di Baumiau e allora....di lui?
-Avevo paura che quella persona non mi capisse, che rimanesse fredda come è sempre stata. Però adesso che sono tornata l'ho ritrovata, nell'abbraccio più caldo che ci sia e poi....senti.....quello che volevo chiederti....-
-Sì?-
-Come mai tu...perchè mi hai baciata?- non che ci fosse più di una risposta possibile, ma Miyu voleva sentirselo dire, aveva bisogno di quella certezza
-Perchè...ti ho sempre voluto bene e adesso in questi ultimi giorni ho capito di amarti-
Miyu lo guardò negli occhi, erano sinceri e anche lei sarebbe stata sincera, con Kanata e con se stessa
-Kanata....- si avvicinò a lui, lo strinse forte a se e poi lo guardo negli occhi
-Anch'io ti amo Kanata!- e unì nuovamente le sue labbra a quelle del ragazzo.

The end


Alleluia l'ho finita!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Naturalmente senza Happy End io non ci vivo quindi...w gli happy end!Però se una storia è scritta bene (non come la mia) anche con un finale triste può essere bellissima!!!!
Ciao ciao by Hermy-chan

Note di Hermy alcuni mesi dopo: Bwahahahah ç_ç
Questa è la prima ff profonda e drammatica che ho scritto... ci tengo molto... guai a voi se la criticate!!!!! Solo io posso farlo! Infatti mi critico per il lieto fine, sto diventando un amante dei dark end... non è possibile...
Comunque... spero vi sia piaciuta^^


 

  
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