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Autore: Sakura_394    25/12/2017    0 recensioni
"Si muove nella Sala Grande, fiera come una grifona, eterea e graziosa come un corvo, con un'espressione neutra come quela del padre, come la degna Regina delle Serpi che è."
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Daphne Greengrass | Coppie: Lavanda/Ron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Sussurri tra i banchi durante la lezione di Pozioni: barzellette, soluzioni del compito appena accennate, risate nervose. D'un tratto, una ragazza fece capolino nell'aula, per poi ottenere un rimprovero del professor Piton, che però non tolse punti a Serpeverde. Egli era ormai un vecchio decrepito, dicevano gli alunni, che era sopravvissuto alla prigione per miracolo, così come Narcissa Black e il figlio Draco Malfoy. La prima, fredda e calcolatrice, aveva fatto risorgere il buon nome del casato, che ancora oggi incute timore, mentre il secondo si era innamorato della Mezzosangue Grifondoro che aveva per anni cercato di detestare, finendo poi per innamorarsi di lei di un amore corrisposto, sfociato presto in un matrimonio e in due gemelli. I figli, Lissandra e Scorpius, erano l'uno la copia della madre, fatta eccezione per i capelli, che Liz curava e tingeva regolarmente e l'altro quella del padre. Lei aveva ereditato il carattere tipico dei Malfoy, mentre il fratello (nato qualche minuto dopo) quello dei Granger. Il primo anno ad Hogwarts non era stato facile per i due, che erano additati da tutti, guardati con sdegno e insultati senza ritegno. Scorpius, che era sempre stato più debole, piangeva spesso in silenzio, quando pensava che i suoi compagni di stanza (Alexander Zabini e Albus Severus Potter) non lo potessero sentire. Lissandra, per gli amici Liz, si era dimostrata subito simile al padre: restia, fredda e distaccata, non offriva la soddisfazione ai bulli, che la volevano veder crollare. Era sempre stata una ragazza sveglia, tra le streghe più brillanti della sua età, ma non era petulante e fastidiosa come la madre quando era giovane. Le sue scelte erano ponderate, e vedevano spesso lei per prima uscire vincitrice, intoccata. Altri pagavano per i suoi errori. Quel giorno portava i capelli corti fino alle spalle, lisci naturali, rosso chiaro. Quel colore non aveva nulla a che fare con quello degli zii Weasley, più scuro. Era unico, come lei. Senza cambiare espressione per essere appena stata sgridata dal professore, si andò a posizionare al suo calderone e prese tutti gli ingredienti necessari per la pozione di quel giorno, l'Amorentia. Siamo al settimo anno, cielo! E questo ci fa ancora preparare pozioni inutili, frivole e semplici. Sbuffò, per poi preparare la pozione con attenzione e terminarla al suono della campanella, che annunciava la fine della lezione e l'ora di pranzo. Come i compagni, annusò l'Amorentia, ma non sentì nessun odore. Devo aver sbagliato qualcosa, pensò aggrottando le sopracciglia. Scrollando le spalle, fece evanescere il contenuto restante del calderone e consegnò la boccetta a Piton, pensando che avrebbe ottenuto il primo Deludente della sua vita. Non si demoralizzò e uscì dalla classe, sicura di aver dietro le sue migliori e uniche amiche, Melanie Weasley, Grifondoro del sesto anno, e Lily Luna Potter, Corvonero dell'ultimo anno. Si sedette al tavolo dei grifoni, accompagnata dalle due amiche: anche se di casate diverse, le tre si riunivano spesso al tavolo rosso-oro per parlare della loro giornata. -Hai cambiato colore!- fece stupita Melanie. -Già. Il nero mi aveva stufata.- ribatté laconica la diretta interessata, per poi iniziare a mangiare a malavoglia il piatto di risotto allo zafferano e gameri che avevano preparato gli elfi. -Ti sta bene. Io sto pensando di farli blu o tiffany. Pensi che mi starebbero bene?- chiede ammiccante a nessuno in particolare Lily. -Sai che mio fratello molto probabilmente non è interessato, vero? Non è tingendoti i capelli del suo colore preferito che farai breccia nel suo cuore.- scherzò Mel. Il fratello, Hugo Weasley, era uguale in tutto alla madre dei due, Lavanda Brown. Era uno dei ragazzi più stupidi, saccenti ed egoisti che si potessero trovare sul proprio cammino nella Scuola di Magia. Quinto anno di Grifondoro, era alto un metro e ottanta e aveva due fanclub, pieni di galline senza cervello che si erano infatuate del suo fisico da Battitore. -Piton sta perdendo colpi,- cambiò argomento la Malfoy, con una smorfia -oggi ci ha fatto preparare l'Amorentia.- -Tu che odori hai sentito? Io l'ultima volta che l'ho preparata ho sentito erba tagliata, fragola e panna.- chiede la più piccola. -Assolutamente niente. Credo di aver sbagliato la preparazione.- ribatté l'altra, imbronciata, per poi finire di mangiare in religioso silenzio. -Beh dai, almeno domani andiamo a Hogsmade!- esclamò eccitata Mel. Un sorriso malinconico prese spazio sul volto della serpeverde, che però lo mascherò subito, tornando fredda e distante. Dopo questo gesto, ovviamente non passato inosservato alle amiche, le tre non parlarono, si limitarono a terminare di mangiare silenziosamente. Fatto ciò, si diressero nella camera singola -e gigantesca, come specificavano le due amiche ogni qual volta vi entravano- da Caposcuola di Liz. -Quindi- fece la proprietaria, sorridente, appena ebbe chiuso la porta, -Chi vuole essere la mia cavia?- La ragazza, che aveva preso la passione per i cosmetici grazie alla zia Ginevra Potter, amava sperimentare i cosmetici delle Blue Ladies (un gruppo ristretto di ragazze Corvonero del quarto anno, tra le più carine della scuola, che avevano una piccola attività illegale, quale l'industria di cosmetici meravigliosi, con effetti immediati e miracolosi). Nessuno si fece avanti. L'ultima volta che avevano testato un rossetto su Melanie, questa si era ritrovata con le labbra a canotto, gonfie e rosse, per un'intera settimana. Grazie al timore che Liz incuteva sugli alunni di tutte le case e di tutti gli anni, non era stata presa in giro; o almeno, non davanti a lei. Parole- 900
   
 
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