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Autore: Ice_DP    25/12/2017    4 recensioni
Tutti sanno che Portuguese D. Ace, prima di diventare il comandante in seconda della flotta di Barbabianca, ha cercato in tutti i modi di farlo fuori. Non ha risparmiato nemmeno la scelta più assurda che potesse venirgli in mente, architettando in ogni dettaglio i suoi piani, con i quali ha attentato alla vita del capitano della flotta più potente del mondo.
Inutile dire che tutti, dal primo all'ultimo, hanno fallito miseramente.
Tra avvelenamenti, oggetti volanti non ben identificati e tentativi di buttarlo in mare, alla fine Ace scoprirà che c'è un modo più semplice per poterlo annientare definitivamente.
[Comunicazione di servizio: molti capitoli potranno risultare stupidi oltre ogni misura ed aspettativa, andando oltre a qualsiasi soglia di logica e decenza]
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Portuguese D. Ace
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le imbarazzanti avventure di Ace'
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100 modi per uccidere Barbabianca


#24 Poker azzardato



Che l'intera ciurma di Barbabianca fosse dedita al gioco d'azzardo era una cosa risaputa. Nessuno era escluso da quel simpatico passatempo; d'altronde in quei giorni in cui l'unica compagnia era il mare aperto, sulla nave non c'era molto di meglio da fare. L'equipaggio passava anche giorni interi tra tornei di carte e annessi, a volte giocandosi persino ciò che non aveva. Soprattutto il poker andava forte, e quasi tutti gli uomini presenti a bordo avevano qualche asso nella manica. Nemmeno il capitano era escluso da questo circolo, anzi, era uno dei giocatori più assidui tra la sua stessa flotta.

Anche Ace, che non era proprio quello che si definisce un acuto osservatore, aveva inquadrato questa abitudine della ciurma più forte al mondo. E, ovviamente, aveva deciso di giocarsi quest'occasione a suo favore.

In uno di quei famosi giorni di noia e navigazione, dove l'avvistamento di un gabbiano era la cosa più interessante che potesse capitare, si decise a scendere sotto coperta per partecipare ad una di quelle famose partite di poker.

Entrato nella mensa, fu accolto da un silenzio quasi innaturale; i tavoli erano per lo più occupati da piccoli gruppetti di uomini intenti a scrutarsi a vicenda e lanciare fugaci occhiate al tavolo sotto di loro.

Ace si guardò per un attimo intorno, sperando di trovarvi anche il capitano; lo individuò verso il fondo della sala e, con passo sicuro, si avviò al tavolo che presiedeva quello, sedendosi proprio davanti a lui, ignorando anche solo di chiedere se avesse potuto.

Il vecchio, dal canto suo, rise profondamente, accompagnando il tutto con un gesto della mano che significava che il ragazzo poteva accomodarsi, non senza qualche protesta dagli altri giocatori.

Ti sfido” disse Ace con aria tronfia e un sorriso sghembo di chi la sa lunga. O almeno, crede di saperla lunga.

Un altro scroscio di risate arrivò alle sue orecchie, e stavolta il capitano era stato spalleggiato anche dai presenti al tavolo, cosa che irritò non poco il ragazzo.

Iniziamo allora. Carte!” ordinò Barbabianca, e subito fu accontentato.

Ace se la cavava abbastanza col gioco, e cercò in tutti i modi di non dare nell'occhio per le prime mani, intento com'era a trafficare sotto il tavolo. Nessuno parve accorgersi dei suoi movimenti delle gambe, finché non si sentì un tonfo sordo seguito da sguardi perplessi ed un'altra risata del vecchio capitano.

Gurarararara ragazzo mio, cosa credevi di fare?” tuonò, sinceramente divertito.

Ace divenne paonazzo, strisciando sotto il tavolo per recuperare il suo fidato coltello e fuggire subito via non appena l'ebbe tra le mani, senza nemmeno le scarpe.

Inutile dire che aveva provato, non senza difficoltà, a pugnalare il vecchiaccio da sotto il tavolo, cercando ausilio nelle sue gambe e nelle dita prensili dei suoi piedi.

Si diede dell'idiota da solo; questa volta era stata veramente un'idea stupida. E aveva pure perso le scarpe.





ANGOLO DELLA DEMENZA

Io mi vergogno, mi vergogno profondamente. Davvero. Manco da un sacco di tempo...per questa FF forse da meno di un anno, ma comunque è una cosa riprovevole. Non so nemmeno io giustificarmi, non saprei proprio dire il perché io abbia abbandonato così di punto in bianco tutto quanto. So solo che porto a termine sempre tutto quello che faccio, e quindi riuscirò a terminare anche questa benedetta raccolta. Anche perché mi diverto immensamente nello scrivere questi stupidi capitoli!
Dubito che ci sia ancora qualcuno disposto a seguire questa cosa, ma non posso assolutamente darvi torto. Sappiate solo, che se avete la santa pazienza che a me manca, prima o poi si arriverà al capitolo 100. Per me sarebbe davvero un traguardo enorme e una grande soddisfazione.
Vi chiedo ancora scusa, e spero che non ce l'abbiate tremendamente con me. Prima o poi sarei tornata, non potevo lasciar tutto così, campato per aria.
Grazie a chi è arrivato fin qui e deciderà di seguirmi ancora!
Peace & Love, e sappiate che io vi amo sempre!
E, ovviamente, buon Natale!


   
 
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