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Autore: ExLuna    26/12/2017    1 recensioni
14 Febbraio, San Valentino. E’ il giorno degli innamorati, è il giorno in cui ogni coppia festeggia la propria felicità e il proprio amore. Ma in alcune città del mondo, San Valentino è anche un giorno di morte, un giorno in cui assassini spietati escono con il favore delle tenebre a caccia di ignare coppie inermi o di potenziali rivali; è una gara, un macabro gioco in cui vince chi ottiene più trofei dalle vittime o sottratte agli sfidanti sconfitti: i ciondoli a forma di cuore.
Ma c’è un cuore che oggi viene rivendicato, un cuore che esige vendetta, un cuore che batte ancora per amore; un cuore insanguinato da una ferita che aspetta solo di essere richiusa.
[SasuSaku. Lieto fine]
Genere: Avventura, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Cap. 5 – Valentine’s End

“Di solito quando uccido non mi prendo la briga di tenermi a mente tutte le facce delle mie vittime, ma la sua la ricordo molto bene perché aveva lottato con tutto sé stesso per restare in vita, peccato però che non gli servì a niente ed ora che è giunto un altro San Valentino ho modo di rendere la notte ancora più divertente ed esaltante. Una sorella che vuole vendicare il fratellino ucciso da me è molto più eccitante del sesso caro mio e tu sarai la mia esca.”

 

Da alcuni giorni Sakura non aveva più notizia di Naruto; le aveva rivelato di stare in guardia, che Sasuke aveva mentito e che nell’appartamento in cui era stato non c’era nessun testimone.

Da allora non lo aveva più visto né sentito e non aveva saputo nulla nemmeno da Sasuke; decise quindi di darsi da fare da sola e di recarsi lei personalmente all’indirizzo cui si era recato anche Naruto e come aveva detto lui, in quel palazzo malfamato, tra i vari alloggi malandati, quello dell’uomo che stavano cercando era deserto.

Non rimase molto sorpresa di trovarvi anche Sasuke, forse quella era l’occasione per sapere esattamente se fidarsi di lui ancora oppure no.

 

“Ho mandato Naruto qui qualche giorno fa e da allora non l’ho più sentito. Mi aveva detto che questo posto era deserto e che non esisteva alcun testimone. Sono passati giorni e sono un po’ preoccupata. Spero che tu non abbia nulla a che fare con tutto questo!”

 

“Il mio testimone è morto. Ma non l’ho ucciso io. Credo si tratti della stessa persona che ha ucciso tuo fratello e credo anche di sapere chi. Se ho ragione però, il tuo stupido amico ha intrecciato rapporti con la donna sbagliata!”

 

Mentre erano in macchina diretti verso il centro della città, Sasuke rivelò a Sakura che quando cominciò il gioco lui non era da solo, c’era una ragazza con lui di un anno più grande e con la quale ebbe una relazione per un po’ di tempo; non si vedevano né si parlavano più da quasi sei anni ormai, ma non aveva mai smesso di metterle informatori alle costole: era spietata, crudele e fredda come il ghiaccio, non a  caso era stata soprannominata l’Angelo della Morte.

Era bella ma allo stesso tempo terribile e dal momento che la conosceva bene era sicuro al cento per cento che avesse facilmente sedotto Naruto e dato la poca furbizia del giovane, presto o tardi si sarebbe compromesso e si sarebbe messo in guai seri.

Sasuke era molto serio nel momento in cui disse a Sakura di non volerla coinvolta e che avrebbe pensato lui a tutto; infatti non appena arrivati davanti al portone di un altissimo e lussuoso grattacielo, con abile mossa Sasuke ammanettò la mano destra di Sakura al volante e per quanto lei protestasse lui era irremovibile; non aveva realmente amato la sua ex, ma sentiva di amare lei e per come la vedeva lui era giunto il momento di chiudere definitivamente il Game ma per farlo doveva affrontare Karin, la quale di sicuro non avrebbe accettato pacificamente ad un ritiro formale e ad una chiusura totale del gioco: d’altronde anche lei era stata la fondatrice del Valentine’s Game e non si sarebbe accordata facilmente.

Sakura venne lasciata sola chiusa in  macchina da Sasuke che sparì nell’androne del palazzo, fortunatamente per lei aveva sempre un passpartout nel caso le fosse servito e non fu tanto difficile fare scattare il meccanismo delle manette; ora non restava che uscire dalla macchina e dato che si trattava di una Lamborghini a comando elettronico l’unico modo era sfondare il finestrino.

 

“Scusa macchina!”

 

Probabilmente Sasuke l’avrebbe presa molto male ma non aveva altra scelta, con una poderosa spinta delle gambe riuscì a mandare in frantumi il finestrino del passeggero e ad uscire senza un graffio; aveva portato con sé la sua wakizashi ma in cuor suo pregava di non doverla usare, sentiva di dover scoprire se ciò che Sasuke aveva detto era vero e se Naruto era in pericolo: se poi quella donna era veramente l’assassina di suo fratello l’avrebbe trascinata per i capelli davanti ad un tribunale per farla condannare a vita.

A quanto pare non fu difficile trovare il suo appartamento, lei era disgustosamente ricca e la sua casa occupava tutto il piano super attico di quel grattacielo, proprio come Sasuke fin dalla nascita erano abituati a vivere nel lusso e ad avere tutto ciò che desideravano, ragion per cui per noia e per insoddisfazione crearono per divertimento quel gioco assurdo esprimendo così il peggio di loro stessi.

Sasuke però fece intendere di voler cambiare e modificare le regole del gioco al fine di chiuderlo definitivamente ma non riusciva però ad accettare il fatto che lui e Karin avessero creato tutto quel male solo per passare diversamente il tempo; era combattuta dal sentimento che provava per Sasuke a ciò che realmente lui era e cominciò a considerare l’idea di allontanarlo una volta finita quell’incubo.

Riuscì ad entrare nell’appartamento, era enorme, anche più grande di quello di Sasuke ed era pieno di stanze; non aveva la benché minima idea di dove lei fosse e nemmeno di dove si trovasse Naruto, forse Sasuke era arrivato per primo e l’aveva tratto in salvo.

Nell’immenso salone non c’era nessuno e fu per caso che notò sul tavolino al centro della stanza una scatola aperta con diversi gioielli dentro; erano cuori di San Valentino e spinta dalla curiosità si mise a controllarli uno per uno, erano tantissimi e quando trovò quello di suo fratello fu colta da una fitta allo stomaco: ora aveva la certezza che Karin lo aveva preso macchiandosi del sangue di suo fratello.

Udì dei rumori provenire da un’altra stanza e cercò di arrivarci senza farsi vedere, i rumori si fecero più forti  ma ebbe la sensazione che si trattasse di una trappola e decise di nascondersi in uno degli armadi a muro  lungo il corridoio almeno fino al momento giusto; non lo sapeva ma i rumori che aveva udito provenivano dalla camera da letto, Naruto era legato ed imbavagliato come un salame e Sasuke lo trovò immediatamente prima che Karin potesse sorprenderlo in casa sua.

 

“Maledetto! Non sarai venuto con Sakura vero? Quella strega sa chi è lei, ha ucciso suo fratello e non aspetta altro che completare il lavoro e uccidere Sakura”

 

“Scommetto che oltre alla cerniera dei calzoni non sei riuscito a tenere chiusa anche la bocca. Lo immaginavo da uno stupido pivello come te. Andiamo, devo farti uscire al più presto, mi occuperò io di Karin”

 

Purtroppo Karin aveva già torturato brutalmente il ragazzo, aveva i legamenti di un piede tagliati e non poteva camminare, lividi ed escoriazioni ovunque; si trascinarono fino al soggiorno ma prima del corridoio che conduceva all’uscita furono bloccati da Karin che, spada in pugno, li teneva sotto scacco pronta a scattare agile come un felino.

 

“Gentile da parte tua venire a farmi visita. E’ passato così tanto tempo. Ho saputo che hai un’altra bambola con cui giocare adesso, grazie al sacco di patate che stai cercando di portati via. Perché non restate, scommetto che quando arriverà anche la Rosa, ci divertiremo un mondo.”

 

“Mi dispiace darti questa delusione ma credo che tu sia arrivata al limite della follia. Lei non verrà e se proprio devo sarò io a fermarti. Siamo andati troppo oltre, tu stessa sei andata troppo oltre, è ora di finirla.”

 

“Non finirà niente finchè respiro. E tu di certo non puoi obbligarmi a rinunciare al potere che mi sono guadagnata”

 

Una lama corta affilata venne premuta contro la schiena di Karin, dal suo nascondiglio Sakura era uscita senza fare rumore e senza farsi notare da nessuno; su una cosa era d’accordo con Sasuke, era giunto il momento di farla finita.

 

“Sapevo che saresti arrivata e mi fa molto piacere!”

 

“Sono venuta per portarti alla polizia. Dovessi usare anche la forza se necessario ma ti assicuro che subirai un processo equo davanti ad una giuria.”

 

“Illusa quelli come me non vanno in galera e non vengono processati. Non esiste tribunale che possa condannarmi. Io ho il potere di fare tutto quello che voglio e nessuno mi può giudicare”

 

“Sai è proprio questo il tuo problema, sei troppo presuntuosa e sicura di te stessa. Tu non mi conosci, se ti dico che ti trascinerò in un tribunale sta pur certa che porterò a termine il mio proposito a costo di portartici in barella.”

 

“Sarà meglio allora che tu mi uccida direttamente perché ti ripeto che io non andrò in galera!”

 

Fu un attimo, e le due donne ingaggiarono battaglia senza esclusione di colpi, incuranti di tutto e di tutti, l’appartamento stesso divenne un vero e proprio campo di battaglia; Karin era molto forte ed abile, ma Sakura aveva il vantaggio di essere più giovane, più veloce e più determinata, l’altra invece era soltanto pazza.

Sasuke trascinò Naruto fuori dalla porta di ingresso e ritornò nell’appartamento che stava per essere totalmente distrutto e fu in quel momento che vide la vera forza di Sakura, ella subì solo un graffio sulla gamba ma una serie di pugni bene assestati in pieno viso ruppero il naso ad Karin che fu sbilanciata contro la porta finestra oltre la quale il vuoto completo, un volo di 30 piani che avrebbe ucciso chiunque: Sakura si lanciò contro l’avversaria per afferrarla ad una mano ma rischiò di finire anche lei nel vuoto se non fosse per Sasuke che la trattenne per la vita.

L’ultima cosa che Sakura vide fu un sorriso enigmatico sul volto della rossa assassina e la mano di lei che lasciava la sua, decisa a cadere definitivamente; Sakura cercò di resistere e di trattenerla il più possibile ma sentiva che non ce l’avrebbe fatta.

 

“Te l’ho già detto puttana, io non andrò in prigione e non sarò condannata!”

 

Ci volle poco perché la mano di Karin scivolasse del tutto, nonostante l’impegno di Sakura nel trattenerla; alla fine aveva avuto ciò che voleva la morte dell’assassino di suo fratello, però le lacrime che le scesero dagli occhi rivelarono la totale insoddisfazione e delusione.

 

“Non doveva finire così!”

 

Aveva rinunciato da tempo alla vendetta vera e propria, era partita con l’intento di uccidere con le sue mani l’assassino di suo fratello ma alla fine tale sentimento aveva lasciato il posto ad una soluzione più moderata; combattere per renderlo inoffensivo e consegnarlo vivo alla giustizia.

Non era andata come sperava, ma doveva comunque aspettarselo, è difficile riuscire a cambiare il proprio destino una volta che hai intrapreso un certa strada e fatto certe scelte.

Il tempo di scendere al pian terreno ed erano già sopraggiunti polizia, ambulanze e vigili del fuoco, ci mancava solo l’Esercito ed erano al completo, un telo bianco veniva riposto in quel momento da un paramedico sul corpo disintegrato di Karin; aveva gli occhi aperti, rivolti nella loro direzione come a guardarli e sembrava stesse sogghignando ancora, ultimo esile strascico della sua follia: Sakura non si sarebbe mai più scordata quegli occhi, Sasuke aveva ragione la vendetta non ti fa sentire meglio in qualunque modo venga ottenuta, è solo una soddisfazione parziale.

Come promesso però, Sasuke chiuse definitivamente il gioco, il sito venne offuscato e cancellato, rimase solo quello della vendita on line dei gioielli di San Valentino che fu rimesso a nuovo; Naruto tornò a casa dalla famiglia, un intervento al piede gli aveva rimesso a posto il legamenti ma ci avrebbe rimesso un bel po’ di tempo prima di camminare di nuovo come prima e comunque non avrebbe più potuto fare le stesse cose che faceva prima che Karin lo rendesse zoppo.

Quando si salutarono lui e Sakura, il ragazzo le chiese scusa per come si era comportato, se fosse stato meno egoista, meno infantile e meno geloso forse le cose avrebbero potuto risolversi diversamente; lei lo perdonò e gli promise che si sarebbero rivisti di nuovo, in quanto a Sasuke lei per un po’ lo respinse, aveva bisogno di riflettere e di stare da sola: stava per laurearsi e doveva concentrarsi solo sugli esami finali, non desiderava pensare a lui né tantomeno all’odiato gioco… nemmeno a Karin, il cui sguardo mortale ci mise un bel po’ a scomparire dai suoi sogni.

Ricontrò Sasuke un anno dopo che ebbe la laurea, due anni da quella fatidica notte in cui il Valentine’s Game scomparì con la morte di Karin e la scomparsa definitiva di tutto ciò che si trovava dietro; lei aveva trovato lavoro in un’agenzia informatica e fu un caso che si trovarono proprio nello stesso caffè in cui lei si recava sempre durante la pausa: non la sorprese pensare che forse lui l’aveva sempre seguita.

Le fece piacere vedere che un po’ era cambiato, sebbene mantenesse la stessa aria minacciosa di quando l’aveva conosciuto e quando si sedette vicino a lei e le sorrise ogni cosa ritornò al suo posto.

 

“Sei qui per chiedermi di tornare con te?”

 

“A dire il vero sono venuto per dirti Buon San Valentino”

 

Sakura sorrise apertamente e ricambiò prima con un sorriso e poi successivamente con una cena preparata da lei stessa nel suo appartamento condividendo così tutto quello che aveva lasciato in sospeso.

 

THE END

 

   
 
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