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Autore: Felicitywolverine    27/12/2017    3 recensioni
dal testo....
“Non è possibile. Non può essere che sia capitato proprio a me!” continuo a ripetermi rinchiusa nel bagno. Mia madre che bussa ripetutamente alla porta e io in mano ho quella maledettissima stecca bianca e rosa che mostra le due lineette rosse.
“Dannazione! Che sia maledetta per ciò che faccio e per i miei continui errori!” Cammino avanti e indietro passando tra i sanitari del mio bagno, finché l’agitazione iniziale e la rabbia verso me stessa non finiscono e mi accascio, seduta con le spalle contro la porta bianca scorrevole.
- Felicity tesoro, ti prego esci. – mi chiede ripetutamente mia madre mentre sente i miei singhiozzi che io non riesco più a reprime. Mi alzo lentamente e lascio entrare l’unica persona che adesso conosce il mio segreto. I suoi enormi occhi marroni si mostrano a me preoccupati e comprensivi. Tutto ciò che mi sembrano voler dire è “Tranquilla sistemeremo tutto.”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Ray Palmer, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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-Feliciy tu cosa?
- Ti prego dimmi che è uno scherzo.
Le voci delle mi amiche mi assillano in continuazione. Era passata una settimana da quando avevo fatto il test di gravidanza ed era giunta la parte più tremenda. Dirlo al resto della mia famiglia. Le mie amiche mi guardano stupite,ho appena detto loro la verità e per poco le mie amiche non svengono tanta è la sorpresa. Siamo a casa Lance nella camera di Sara e ne ho approfittato dell’assenza del padre per essere sincera con le mie migliori amiche. Dopo una settimana non ho ancora detto niente a Ray.

***
Ho scoperto di essere incinta da un giorno, per ora va tutto bene e io e la mamma abbiamo passato l’intera giornata a decidere cosa fare. Prima di rendermi conto è già arrivata l’ora di cena e tutti e quattro sediamo al tavolo. La mamma è di fronte a me e continua a guardarmi per rassicurarmi, mentre papà mangia ignaro della rivelazione che sto per fare. E solo che ho così tanta paura di ammetterlo ad alta voce.
- Caro … c’è una cosa che nostra figlia ti deve dire. – inizia cauta mia madre. Papà alza spontaneamente lo sguardo verso di me. Mi chiede con i suoi occhi cosa succede e nota la mia preoccupazione nel dirglielo.
- Io … ecco … io …-
- Tesoro, lo sai che puoi dirmi tutto quanto. – e lo fa. Allunga una mano verso la mia con fare rassicurante, ma io so che la notizia lo sconvolgerà parecchio.
- Sono incinta. – la mia voce è appena un sussurro, ma sono sicura che lui mi abbia sentito. Irrigidisce tutti i muscoli e adesso la sua espressione e impassibile, fredda e mi sta guardando come se non mi riconoscesse. Come se non vedesse più sua figlia, ma una perfetta sconosciuta.
- Tu … - inizia a parlare – non è possibile...non puoi essere veramente incinta!-
Vorrei scoppiare a piangere, ma ho pianto fin troppo ieri sera. Devo affrontare i miei errori e devo affrontare mio padre.
- Invece, lo sono. – gli confermo, alzando lo sguardo e mostrandogli gli occhi di una figlia che sicuramente si vergogna, ma non ha più paura.
-Ma … ma come è potuto accadere? – e quella domanda mi spiazza perché non so come rispondere ad una domanda del genere. – cioè, intendevo perché non siete stati attenti tu e Ray?-
Ed è proprio questo il punto, io con Ray ero sempre stata attenta! Certo, c’è la possibilità che qualche volta si sia rotto il preservativo, ma era bastata una serata da ubriaca con il fratello a liberarmi da quello strato di rigidità di cui mi sono sempre ricoperta. Con Oliver non avevo usato nessun tipo di protezione, anche se alcuni momenti di quella sera sono confusi, io ne sono sicura. C’è la possibilità che sia lui il padre.
- Siamo stati attenti. O almeno, abbiamo cercato di essere attenti. – mi limito a rispondere, per ora nessuno deve conoscere il mio dubbio su chi sia il padre. E in un attimo i suoi occhi si fanno lucidi. Sta piangendo e io non me lo sarei mai aspettata. Mio padre che piange?
- Sei una delusione. – mi dice è questo è peggio di una pugnalata al cuore.
Avrei preferito che mi urlasse contro, che mi sgridasse o che mi cacciasse di casa persino, ma almeno avrei capito il suo stato d’animo. Invece, lui continua ad essere freddo con quei occhi e con tutto il resto del corpo. “Sei una delusione. Sei una delusione. Sei una delusione.” Quelle tre parole continuano a rimbombarmi perché sono vere. Sono una completa delusione. Abbandona la sala da pranzo e sale le scale per allontanarsi da me, dalla figlia che cerca il suo appoggio, dalla sua delusione più grande.

***
- Ci sai dicendo che sei incinta? – mi chiede conferma Laurel – e chi è il padre?
- Sei un’idiota. È logico che il padre sia Ray, giusto? – le guardo. Non posso dire loro che ho fatto sesso con Oliver proprio su quel letto, perché si alzerebbero disgustate all’istante. Per adesso è meglio che loro rimangano all’oscuro di questa cosa. Sara è sempre stata un po’ più pacata. Lei, invece mi farebbe già la solita ramanzina. Me la sta per fare adesso che le ho solo detto di essere incinta, figuriamoci se le dicessi che potrebbe essere di un altro. - Certo, giusto. – emetto flebilmente. Ricevo due occhiatacce scettiche da parte di entrambe, ma lasciano perdere quasi subito.
- Senti, Felicity … - inizia Laurel e io so già cosa mi vuole dire. Come ho già detto, la solita ramanzina. – sbaglio o ti avevo avvertita del fatto che tu e Ray dovevate usare precauzioni? guarda cosa ti è successo? Sei incita, tra qualche mese diventerai mamma e … -
all’improvviso si ferma, ha gli occhi lucidi e sta per scoppiare a piangere o meglio, si sta commuovendo
– non ci posso credere che tu stia per diventare mamma! Anche se è presto è una cosa stupenda e … e … oddio vi rendete conto ragazze, vero? Sara diventeremo zie! E io scoppio a ridere, un po’ perché non mi sarei mai aspettata una reazione del genere da parte della mia amica e un po’ perché nel dire “zie” cerco di mascherare anche la mia commozione. Ma alla fine è vero
. - Vi posso chiedere di non dire nulla a Ray? – chiedo loro dopo esserci calmate.
- Non glielo hai ancora detto? – mi domanda Sara stranita.
- No, non ci sono ancora riuscita, ma lo farò il prima possibile. – affermo – vi chiedo solamente di mantenere il segreto fino a quando non gli avrò confessato tutto.
Devo trovare le parole giuste e soprattutto devo trovare il momento giusto. Mi giurano che Ray non avrebbe scoperto nulla di questa faccenda, fino a quando non sarei stata io a deciderlo.


La mamma ha continuato che “I primi mesi della gravidanza sono i più critici.” Ma io come solito non le ho dato retta ritrovandomi a seguire la stancante l'ezione di educazione fisica del professor West. Arrivata al decimo giro di corsa mi manca il fiato e il cuore batte troppo forte. Mi fermo due secondi cercando di recuperare un po’ d’aria, piegandomi e reggendomi con le mani sulle ginocchia.
- Smoak che fai? Continua a correre! – sono le intimazioni del coach ma le sue parole diventano sempre più ovattate mentre i suoni diventano silenzio, gli occhi non riescono più a focalizzare niente. Tutto diventa appannato e poi il buio.
La prima cosa che vedo sono le luci al neon dell’infermeria. Roteo leggermente la testa e inquadro tutta la stanza per poi notare una testa con un ciuffo castano chiaro e i due occhi più belli che io abbia mai visto.
- Hey – mi sussurra prendendomi la mano. Io cerco di rialzarmi ma un forte giramento di testa mi costringe a ritornare a sdraiarmi. – piano, sta giù, devi riposare.
- Che cosa è successo? – gli chiedo. Non ricordo con esattezza quello che è successo.
- Hai avuto un calo di pressione per il troppo sforzo. – “e per la gravidanza” aggiungo mentalmente. – durante la corsa di devi essere stancata molto e hai perso i sensi. Tua madre arriverà a momenti per portarti a casa. E infatti mia madre arriva dopo qualche minuto. Mi rimprovera con lo sguardo perché mi aveva avvertita, perché il mio unico compito in questo momento è quello di stare attenta e di proteggere il bambino che cresce dentro di me. Ma invece di andare a casa, ci siamo fermate allo studio del mio ginecologo, il dottor Wells.
Da quando ho scoperto di essere incinta non ho ancora fatto un’ecografia, ma la mamma si vuole accertare che vada tutto bene, che il bambino stia bene. Mi fa accomodare su un lettino accanto alla macchina ecografica e mi alzo la maglietta della tuta, mentre lei inizia a spalmarmi il gel freddo con la sonda. Il macchinario si accende e mostra delle immagini in bianco e nero. È tutto molto confuso, io non ci ho mai capito un granché di ecografie e robe varie, ma vedo Meredith sorridere. Dopo qualche minuto di silenzio, si decide a parlare
. - Allora … il bambino sta benissimo. È di poche settimane, due per l’esattezza. – il sangue mi si gela. Due settimane fa non ho fatto sesso con Ray. Lui non era a New York, ma in compenso c’era Oliver con me. – ma non ne sono sicura dovrei controllare in modo più approfondito, forse mi sbaglio di una settimana in meno.
-Forse questa è già le terza. – e la speranza ritorna a farsi spazio dentro di me. Dopodiché stampa le foto dell’ecografia e le dà a mia madre. Quando quest’ultima esce e io decido di parlare da sola con il mio ginecologo.
- Wells ho un problema. – la guardo agitata mentre osservo la porta nel caso mia madre decide di ritornare. – non so chi è il padre del bambino.-
- Come? Ma non è Ray?-
- Potrebbe non essere lui. – le dico a bassa voce.
- Felicity, che hai combinato? – mi vengono le lacrime agli occhi e sbuffo frustrata dalla situazione.
- Ero ubriaca, eravamo ubriachi. Ray non c’era e nella mia testa c’era solo lui e senza pensarci due volte ci sono andata a letto.-
- Lui chi? – mi trattengo, prima di rispondere. 
- Oliver.-
Allarga gli occhi per la sorpresa e si lascia andare sulla poltrona della sua scrivania. L’ho lasciato senza parole, ma in fin dei conti non ha tutti i torti. Oliver è otto anni più grande di me e io in confronto a lui ho poche esperienze di vita. Lui è quello che a venti anni prese un anno sabbatico per farsi il giro del mondo, era quello che aveva avuto una breve relazione con la collega del padre Isabel Rochev,anche se lui era tre anni più piccolo di lei. Oliver è quel ragazzo che io non ho mai sopportato che quando ero piccola lui mi faceva i dispetti, dimostrandosi ancora più bambino di me,era per tutti colui che io odiavo e che non riuscivo a reggere la sua vista per più di due minuti, che quando organizzavano i nostri genitori le cene tra gli Smoak e i Queen io cercavo ad ogni modo di ignorarlo. Eppure, come una pazza incosciente avevo ceduto come tutte le altre ragazze al suo fascino e al suo fisico e non avevo resistito anche grazie all’aiuto del suo maledettissimo Bourbon.
- Oliver? – ripete sconcertata. – ma … ma … quel Oliver?
- Si, quel tipo Oliver. Oliver Queen e io abbiamo fatto sesso e adesso non so se il bambino sia di Ray o sia suo e devo trovare un modo per scoprirlo.
- Per quello c’è il test del DNA.
- Perfetto …
- Ma devi essere maggiorenne o ti devi far accompagnare da un genitore.
- Che cosa? Wells io compirò diciotto anni solo tra cinque mesi, non posso aspettare tutto questo tempo per conoscere la verità, sarebbe troppo tardi. Ti prego non è che potresti trovare un modo che io le faccia adesso? – la supplico e cerco di farle quel faccino che l’abbindolava così tanto quando ero piccola.
- Mi dispiace Felicity....ma non posso fare niente.





Eccomi con il 2' capitolo
Sinceramente i primi capitoli servono a fare d'introduzione e forse non sono il massimo
ma vi assicuro che man mano che si andrà avanti,i capitoli miglioreranno...e la storia si farà intrigante.
Detto ciò ringrazio chi ha ricensito e chi ha solamente letto anche perchè fa sempre piacere.
Grazie ancora e alla prossima
FW
   
 
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