Firework.
1.

Le temperature artiche rischiavano di trasformarlo in un pupazzo di neve. Il naso era rosso e gocciolante, le mani, affondate nelle tasche del cappotto, stavano per cadere a causa dell'ipotermia. Non batteva i denti soltanto perché sentiva ancora di possedere una parvenza di dignità.
Il suo fidanzato idiota, intanto, si stava sporgendo sulle punte per cercare di scorgere all'angolo della strada i rumorosi pazzi con cui, per disgrazia, avevano appuntamento.
Sasuke sbuffò aria calda, inacidito “Stai fermo, dobe, sei fastidioso”.
“Neanche a Natale hai una parola buona, vero?” Sottolineò, sgomitandolo giocosamente e poi, preso da un attacco d'affetto eccessivo, gli circondò la vita in modo da premerselo al fianco, sorridendo gioioso.
L'altro non lo calcolò, permettendogli di rimanere accanto a lui, prima che, all'ennesimo bacio a pernacchia sulla guancia, potesse strozzare Naruto con la sciarpa, il suono d'un clacson attirò la loro attenzione.
“Salite, figli dell'Estate!” Li richiamò Hashirama, dimenando le braccia dal sedile del guidatore, strombazzando euforico all'idea di quel viaggio in montagna.
Ma che aveva fatto di male per meritarsi quel tormento?
La colpa era di Sakura, come per ogni disgrazia avvenuta nella sua giovane vita. La migliore amica rassomigliante ad una gomma da masticare lo aveva letteralmente costretto, con tanto di minacce e percosse fisiche, a partecipare a quel Capodanno. Tutti insieme.
Lei e l'odioso zio pedofilo che si era sposata, da cui s'era fatta pure mettere incinta, dando alla luce la progenie di Satana.
Il bambino che avrebbe dato vita all'Apocalisse!
Ovviamente nel quadretto di folli non potevano mancare l'amico hippy di Madara e la moglie di questo, l'ennesima Uzumaki molesta e fin troppo piena di energie, quasi assumesse sostanziose dosi di eroina al giorno. O forse era colpa del tè...
Lui aveva provato a rifiutarsi, inventando la scusa di un'importante esame da sostenere, ma Naruto... Naruto non gli aveva lasciato scelta, preparando entrambi i loro zaini due settimane prima della partenza.
In quel momento, però, invece di occuparsi della crisi isterica che stava per colpirlo, lo aveva abbandonato al bordo del marciapiede, era saltellato come una giumenta verso la macchina e aveva preso posto vicino a Sakura. Senza minimamente degnarsi di aspettarlo, o almeno aiutarlo con i bagagli.
“Non c'è posto” Mormorò monocorde Sasuke. Forse poteva ancora scamparla.
Madara, orribilmente schiacciato fra Hashirama e Mito, parlò letale “Sali e basta”.
Nessuno dei due Uchiha avrebbe potuto salvarsi.
Perciò s'era ritrovato in auto, premuto completamente contro il finestrino, la sacca stracolma di Naruto che stava per fondersi con le sue costole, il ragazzo che si lamentava mentre Yoru gli tirava i capelli, e la voglia di morire.
Desiderio che si accentuò quando Sakura e Mito, seguiti dagli ululati di Hashirama, cominciarono a cantare a squarcia gola la versione vietata ai minori di Jingle Bells, con il marmocchio di tre anni in braccio alla madre snaturata.
Sasuke adocchiò dallo specchietto retrovisore la brutta cera dello zio; Madara stava diventando verde man mano, scosso da una felicissima Mito che gli aveva addirittura circondato le spalle.
Forse non era l'unico ad agognare l'avvento del Tristo Mietitore.

Angolo autrice: l'idea malsana è questa: una flash, vabbe' semi-flash, di massimo una paginetta del foglio elettronico, per festeggiare il capodanno con i SasuNaru, gli HashiMito e i MadaSaku. Perché se non mi complico la vita godo solo a metà!
Grazie a Kyuu, come sempre (Anche se lei mi ha dato l'idea malsana).
Godetevi sti pazzi, sperando di riuscire ad aggiornare una volta al giorno... Altrimenti, beh, dimenticatevi queste note lol