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Autore: paige95    30/12/2017    2 recensioni
Un amore grande può essere veramente finito?
/Almeno vent’anni di matrimonio alle spalle e due figli adolescenti. Ron e Hermione però - nonostante i presupposti potrebbero far pensare il contrario - non avevano esitato a firmare il loro divorzio, la fine della loro vita insieme e il fallimento del loro amore. /
Dedicata con grande affetto a HarryPotter394
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Hugo Weasley, Ron Weasley, Rose Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lacrime…di Fenice

 
Era alla disperata ricerca di un miracolo, di qualsiasi cosa avesse potuto salvarla. Aveva riportato alla luce tutti i possibili volumi che Hermione custodiva gelosamente in ogni angolo della stanza, persino quelli nel comodino della donna. Non era certo il momento di inutili accortezze sulla privacy, dopotutto lei non aveva nulla da nascondere - almeno non più - e lui aveva solo un unico obiettivo in mente. 
 
E mentre era impegnato in quella concitata corsa contro il tempo, lanciava di tanto in tanto un’occhiata a sua moglie con la speranza che continuasse a respirare. Non riusciva a togliersi dalla mente le parole di Draco, aveva visto morire Astoria restando impotente, ma per loro sarebbe andata diversamente, non poteva essere altrimenti, specie dopo tutti i loro sforzi e le loro sofferenze.
 
Faceva scorrere velocemente quelle pagine in cerca di un indizio o più semplicemente di una speranza.
 
Al decimo - ma forse era il ventesimo - volume, prese il libro e lo sbatté con violenza a terra e ovviamente nemmeno con quel violento gesto lei si svegliò. Davvero pensava fossero sufficienti quel semplice spostamento d'aria e quel baccano per riportarla da lui? Cercò di placare quell’ira e, solo quando essa mutò in un acuto dolore proprio all'altezza del petto, si sedette accanto a sua moglie, prese la gelida mano di lei fra le sue e la portò sul cuore. Chiuse gli occhi e si ritrovò a pregare il Cielo, affinché non gli fosse strappata dalle braccia così precocemente.
 
Non poteva farcela senza di lei. Fino a quel momento si era categoricamente rifiutato di prendere in considerazione una silmile atroce eventualità. Lei doveva vivere a qualunque costo. Infondo in quei due anni di separazione era sempre rimasta viva nel suo cuore una flebile speranza che tutto sarebbe tornato come prima, che avrebbero ricominciato la loro vita insieme, ma alla morte non c’era rimedio.
 
Riaprì gli occhi, ma per sua sfortuna nulla era cambiato in quei pochi istanti, sua moglie giaceva ancora inerme sdraiata vicino a lui.
 
 H-Hermione 
 
Sussurrò con fatica il suo nome, sperando che lo potesse sentire ovunque la sua anima si trovasse in quello stato comatoso.
 
 Tesoro, abbiamo ancora così tante cose da fare insieme, abbiamo due anni da recuperare, ricordi? E poi, non starai davvero pensando di lasciare il Ministero nelle mie mani, vero? Hermione, sono un disastro, ci sarebbe il caos dopo un solo giorno   le parlava come se si aspettasse una risposta  Tesoro, così uccidi anche me, non puoi lasciarmi da solo, pensa ai nostri ragazzi  aveva ancora così tante cosa da dirle, alzò gli occhi al cielo, probabilmente non aveva mai pregato così tanto in vita sua  Sai, forse, non ti ho mai ringraziata a sufficienza per la meravigliosa vita che abbiamo trascorso insieme e come un cretino mi ritrovo a dirtelo proprio ora che nemmeno puoi sentirmi. Mi hai regalato due figli stupendi ed io in cambio ho solo potuto amarti, nulla di più. Amore, scusa, mi avevi avvertito, tu non la volevi nemmeno prendere quella pozione, sono stato io ad insistere ed ora guarda, devo assistere alla tua morte. Ma perché non ti ascolto mai?! Mi avevate avvertito, me lo avevate detto che era pericoloso, che me ne sarei pentito. Maledetto me, ho solo accelerato la fine! 
 
Ammirò il suo viso rilassato, era bellissima anche in quello stato, i suoi lunghi capelli nocciola le contornavano quel volto perfetto. Non gli era più dato di ammirare i suoi occhi, che, come nei suoi peggiori incubi, avevano perso tutta la loro vitalità, erano diventati di ghiaccio prima che si chiudessero, forse per sempre.
 
Si alzò, avvicinò le labbra alla sua fronte e le premette delicatamente su di essa, spostandole i capelli con una carezza.
 
 Sei gelata ed io non so come aiutarti 
 
***
 
Pochi istanti dopo, Rose e Hugo entrarono nella stanza. Avevano sentito dei rumori provenire da là dentro, avevano letto il rincuorante gufo di Hermione e attendevano con impazienza il ritorno dei genitori. Desideravano solo riabbracciare Ron, dopo quella lunga settimana di detenzione. Ma ovviamente ciò che trovarono era totalmente a loro inaspettato.
 
I due ragazzi sopraggiunsero con un sorriso alla vista del padre, ma, non appena si accorsero dello stato della madre, quella solarità si spense.
 
Rose corse verso il letto spaventata per capire cosa le fosse successo e, alla vista della disperazione della figlia, Ron non poté fare altro che soffrire maggiormente.
 
 Tesoro, mi dispiace tanto. Io non. Ho tentato, ma 
 
 P-papà, cos’ha la mamma? 
 
Hugo era rimasto scioccato, li aveva raggiunti, ma non riusciva a fiatare, solo qualche piccolo cristallo d'argento solcava le sue giovani guance.
 
Il padre non rispondeva alla ragazza, così si lanciò fra le sue braccia, tentando di soffocare i forti singhiozzi contro il petto dell'uomo.
 
 Bambina mia, non piangere 
 
Non era abbastanza forte per riuscire a consolarla, quando lui per primo stava crollando. La strinse forte a sé, accarezzandole dolcemente i capelli. Quell’abbraccio che sarebbe dovuto essere di grande gioia per quella ricongiunzione, si era trasformato invece in un immenso dolore.
 
‘Hermione, aiutami, ti prego, non so come calmarla. E non ho nemmeno la più pallida idea di come non esplodere con tutto il dolore che sento. Ritorna da noi’
 
La pregava mentalmente di andare in suo soccorso, quando sarebbe dovuto essere semplicemente il contrario, se solo avesse conosciuto quel dannato rimedio.

Teneva la figlia fra le sue braccia, percependo la sofferenza della ragazza e ad ogni forte singhiozzo di pianto, anche il cuore di Ron perdeva un colpo.
 
 Rose, ti devi calmare, altrimenti ti sentirai male. Amore mio, tranquilla, sono qui con te  era evidente che solo lui poteva riscoprire la forza per riuscire a sostenere quei due ragazzi in un momento così tragico, cessò delicatamente quel contatto per poterla guardare negli occhi  Tesoro, ascoltami 
 
 N-no, papà. La mamma. P-papà. Salvala, ti prego! 
 
Le prese il viso tra le mani asciugando quelle copiose lacrime.
 
 Lo so, amore mio. Ci ho già provato  cercò di mantenere un tono calmo, per riuscire a tranquillizzare anche lei, era mortificato e le lacrime continuavano a scorrere imperterrite anche sulle sue guance, incuranti dei suoi immensi sforzi di mantenere il controllo della situazione  Ho fatto tutto il possibile per salvarla. Ma sono certo che lei non vorrebbe vederti così. Lei vorrebbe 
 
Si bloccò, ammirando sua figlia con intensità. In quel momento, anche se lo aveva sempre saputo, si ritrovò a rivedere negli occhi di quella ragazza una luce familiare. Ma come aveva fatto a non pensare a Rose? Sua figlia era così simile ad Hermione, le stesse aspirazioni, le stesse ambizioni. La stessa cultura!
 
 Rose, tesoro, conosci qualche pozione curativa? Qualche ingrediente che possa aiutare la mamma? 
 
La ragazza cercò di riprendere il controllo di se stessa, si concentrò immediatamente sulle richieste del padre senza perdere tempo, tentò di svuotare la mente dal dolore e di riprendere lucidità.
 
 Papà, non riesco a 
 
Ron le prese la mano per infonderle coraggio, ma era chiaro che la visione della madre in quello stato non le consentisse di mantenere la calma e di concentrarsi nel modo opportuno, era troppo agitata.
 
 Rose, ce la fai. Sei tale e quale a lei, sai un mucchio di cose, devi solo farle riaffiorare 
 
Pronunciò quelle parole con un incoraggiante e amorevole sorriso. La ragazza chiuse gli occhi, sforzandosi di riscoprire tutto il suo sapere, immergendosi in un mondo parallelo, risfogliando con la mente tutti i libri che le era passati sotto mano. Ebbe un’illuminazione talmente folgorante che la portò a stringere più forte la mano del padre, annunciandola in quel modo anche a lui. 
 
 Trovato qualcosa? 
 
Spalancò di scatto gli occhi su Ron.
 
 La Fenice. Papà, le 
 
 Lacrime di Fenice!  bastò quella singola parola per aprire un mondo anche a lui, baciò velocemente la mano di sua figlia  Grazie, tesoro mio   e corse verso la porta.
 
Hugo non ci capì più niente, gli era chiaro solo il precario stato della madre.
 
 Papà, dove vai? 
 
 Ad Hogwarts. Devo cercare Neville, lui può aiutarmi 
 
 Il professor Paciock? E noi che facciamo? 
 
 Restate accanto alla mamma  fece per uscire, ma si bloccò sulla soglia  Ah, ragazzi, se si dovesse svegliare, sappiate che non credo si ricordi di voi, ma mi raccomando tenetela occupata e aspettatemi. Torno presto 

Non aveva il tempo di dare troppe spiegazioni, ma solo di battere quel dannato tempo che all'improvviso aveva inziato a sfuggirgli con arroganza dalle mani.  

***
 
Aveva riscoperto una nuova grinta e una rinnovata luce brillava nei suoi occhi. Forse il miracolo che aveva chiesto era arrivato, ma la cosa buffa era che la soluzione l’aveva sempre avuta davanti agli occhi. Beata quella ragazza! Benedisse sua figlia e il meraviglioso giorno in cui era nata, perché la guarigione di sua moglie sarebbe stata tutta merito suo.
 
Si materializzò nel Castello e non si concesse nemmeno un secondo per riprendere fiato, che gli era venuto a mancare per l'euforia della salvifica scoperta, perché corse come non mai verso l’ufficio del professore di Erbologia. Attraversò gli infiniti corridoi in fretta e furia, persino le scale erano troppo lente a spostarsi per lui.
 
Quando ormai raggiunse la sua destinazione e il fiato lo stava per abbandonare, diede due sfiniti colpi alla porta e si appoggiò con una mano al muro in attesa che il suo amico gli aprisse.
 
I secondi passavano, rintocchi che suonavano a vuoto, ma era tempo che lui non aveva. Si stava spazientendo, ma per fortuna, prima di perdere totalmente la pazienza, Neville abbassò la maniglia.
 
 Ron! Sei qui per Rose e Hugo? Io però il gufo l’avevo mandato a te e ad Hermione settimane fa 
 
 N-Neville 
 
Riuscire a parlare stava diventando un’impresa, chiese gentilmente al professore di attendere un momento alzando un dito.
 
 Ron, hai bisogno di sederti? Perché hai corso? 
 
Lo fece entrare e l’Auror non si fece rinnovare quell’invito. Dopo qualche istante, quando ebbe ripreso almeno una parte del fiato, cercò di affrettarsi a spiegare.
 
 Neville, non sono qui per Rose e Hugo. Lo so che ci hai mandato una convocazione settimane fa per il malessere dei ragazzi e che noi da stupidi l’abbiamo ignorata, ma io ed Hermione ci siamo risposati quindi 
 
 Vi siete risposati?? E non mi invitate? 
 
L’amico forse non coglieva la gravità di quella improvvisa visita.
 
 Dimentica per un momento il matrimonio e i miei figli. Ho bisogno di una pozione per Hermione, sta molto male e non so quanto possa resistere 
 
A quelle parole il tono del professore si fece profondo e si sedette di fronte all’amico.
 
 Che pozione? 
 
 Hai qualcosa che preveda lacrime di Fenice? 
 
 Certo! È una pozione semplice 
 
E se era così semplice perché diamine al San Mungo non ci avevano pensato? Ma a quanto pareva nemmeno Draco era arrivato a quella scontata soluzione.
 
 Ne ho una certa urgenza, Neville 
 
***
 
Stessa corsa per riuscire ad arrivare in tempo, o almeno era quello che sperava dal profondo del suo cuore. Fortuna che non si era ancora del tutto ripreso da Azkaban, che subito il destino aveva deciso di metterlo nuovamente alla prova!
 
Si materializzò davanti a casa. Era sicuro che sarebbe comparso in soggiorno, ma probabilmente era troppo agitato per riuscire in una simile impresa.
 
Abbassò velocemente la maniglia della porta e si avviò a passo celere verso la stanza. Arrivò con una certa concitazione, ma, quando fu abbastanza vicino alla camera, sentì delle voci provenire dal suo interno, una delle quali era quella di sua moglie. Tentò di captare qualche parola, ma quello che udì non era per nulla rincuorante.
 
Si fece coraggio ed entrò con decisione, o almeno così voleva simulare. I presenti si voltarono verso di lui, compresa la donna che, oltre a posare gli occhi su di lui, si era bloccata all’improvviso nel faticoso tentativo di alzarsi dal letto per andarsene via da coloro, che, nella sua mente, erano solo degli sconosciuti. Ron tentò di catturare gli occhi di lei, ma perché farsi del male, quando i suoi bellissimi occhi erano totalmente assenti?
 
 Ragazzi, mi lasciate un momento da solo con la mam  cercò di misurare le parole  con lei? 
 
Rose e Hugo, ancora scossi per gli eventi, indugiarono solo un istante. Il padre sorrise loro come a dire ‘ci penso io’ e loro non avevano altra scelta che fidarsi.
 
Quando finalmente rimasero da soli, Ron tentò lentamente di avvicinarsi ad Hermione, cercando di rispettare i suoi spazi. Lei non gli toglieva gli occhi di dosso, mentre lui si accomodava, e si ritrasse verso la spalliera del letto per allontanarsi più che poté.
 
 Scusami, ma sono davvero molto stanco, ho fatto una corsa per raggiungerti il prima possibile. Sai, non sono più così giovane 
 
Hermione, però, nonostante la cordialità e il velato umorismo di Ron, non accennò ad abbassare quel muro di diffidenza.
 
 Chi è lei
 
 Ecco, magari, evitiamo il lei​. In effetti non sono proprio così vecchio 
 
 Non hai risposto alla mia domanda 

L’aveva sviata apposta, ma quando mai ad Hermione, con memoria o meno, sfuggiva qualcosa.
 
 Sì, lo so. Ma non sono così sicuro che sapere chi sono io e di conseguenza chi sei tu possa farti piacere 
 
Non le erano nuovi quei grandi occhi chiari, li aveva visti poco prima anche sul volto di quella ragazza che era uscita dalla stanza, ma non era in grado di dare loro un nome.
 
 Hermione, sono tuo marito e quei ragazzi che sono appena usciti sono i nostri figli, Rose e Hugo. Ma immagino te lo abbiano già detto 
 
La donna fece vagare lo sguardo per la stanza fino ad incrociare una foto, su cui il suo sguardo si posò con insistenza. Anche gli occhi di Ron seguirono il medesimo tragitto.
 
 Il giorno del nostro matrimonio. Primo matrimonio 
 
 Primo matrimonio?? E quante volte ci siamo sposati? 
 
 Due 
 
Hermione sbarrò gli occhi, forse quella notizia era meglio tenerla per sé.
 
 Ed io dovrei fidarmi di una persona che ho lasciato? 
 
 Aspetta un attimo. Chi ti dice che sei stata tu a lasciare me? Non potrebbe essere che sono stato io a lasciare te?  lo guardò confusa  Per la verità ci siamo lasciati di comune accordo. Ma non è questo il punto 
 
 Ah, no? 
 
Era sarcastica, probabilmente quel dettaglio non le si sarebbe tolto facilmente dalla testa e non avrebbe sicuramente contribuito a tornare ad avere fede in lui.
 
 Hermione, devi ascoltarmi. Probabilmente non ti senti in grande forma e questo perché sei malata. Ma io ho la soluzione e stavolta posso garantirti che funzionerà 
 
Estrasse dalla tasca dei pantaloni quella boccetta e la porse a lei, forse con un po’ troppo fretta, ma il tempo era l’unica cosa di cui difettavano.
 
 Stavolta? Allora è per colpa tua se ho perso i ricordi 
 
 L’ho fatto solo per aiutarti, non per ferirti. Ti prego, tesoro, non farei mai nulla contro di te  era ancora troppo diffidente per assecondarlo  Sai, prima che tu svenissi, io ti chiesi di ricordarti quanto ti amavo e tu mi risposi che 
 
Avvicinò una mano al suo petto, ma lei si tirò indietro spaventata.
 
 Non ti faccio niente  desistette dalle sue intenzioni per non intimorirla, ma il suo tono iniziava ad essere sfinito  Mi hai detto che il tuo cuore lo avrebbe ricordato. Per favore, prova ad ascoltarlo. Se non ti fidi di me, dovrai almeno fidarti di lui 
 
Forse era il suo cuore a riconoscere quei profondi occhi che la ammiravano con tanto sentimento, le aveva suggerito la soluzione a quell’enigma. Il suo cuore lo riconosceva.
 
Perse  lentamente quella diffidenza e quella posizione di guardia che aveva assunto, donando un piccolo barlume di speranza a lui, che lo portò ad avvicinarsi lentamente a lei. Le parve di vedere gli occhi di lei alternare le tonalità o almeno il suo marrone vivo lottava con quel grigio spento per riemergere. Fece un ultimo tentativo - infondo non aveva più molto da perdere -, si fiondò sulle labbra di lei e a quel punto i casi erano due, o avrebbe ricambiato o gli avrebbe tirato uno schiaffo con tanto di cinque dita ben visibili sulla faccia.
 
Ma Ron, mentre quel contatto non era ancora cessato, azzardò maggiormente, fece passare l’ampollina con la pozione tra le dita di lei, stringendole intorno ad essa e aspettando che lei l’afferrasse con più decisione.
 
Interruppe quel bacio e attese solo che lei riaprisse gli occhi per poter sperare che la trasformazione si fosse completata. Quindi il loro amore aveva fatto riaffiorare nuovamente i ricordi di sua moglie? Ci sperava davvero.
 
 Ron 
 
Sussurrò il suo nome per poi sollevare finalmente le palpebre, mostrando le sue iridi in tutto il suo splendore.
 
 R-Ron 
 
Subito dopo tornò a sentirsi immensamente debole. La prese prontamente per le spalle per evitare che svenisse di nuovo.
 
 Hermione! La pozione, presto  non se lo fece ripetere e in un attimo la prese  Come ti senti? 
 
La sua bocca si inarcò in un grande sorriso, prima di buttarsi fra le sue braccia e sussurrargli all’orecchio.
 
 Mai stata meglio 
 
All’udire quelle parole, la strinse forte a sé e non poté fare proprie a meno di versare lacrime di gioia. Hermione si staccò da lui ancora con quella serena espressione in volto.
 
 Ehy, Ron, non piangere però. Non credi che abbiamo sofferto a sufficienza?  gli asciugò amorevolmente le lacrime dalle guance  E levati questa barba, stai molto meglio senza 
 
Gli strappò un sorriso in quell’attimo di commozione.
 
 Sì, ma prima devo avvertire i ragazzi che stai bene. Sono molto preoccupati 
 
Si alzò velocemente per avviarsi verso la porta, ma, prima di oltrepassare la soglia, la voce di lei lo richiamò indietro.
 
 Ron, mi hai salvata. Sei il mio eroe, lo sai? 
 
 Non sono stato io, Hermione. Mi dispiace deluderti, ma a salvarti è stata Rose 
 
La lasciò spiazzata quella rivelazione, ma anche immensamente fiera di sua figlia.

 
 
Spazio dell’autrice
 
Ciao ragazzi!
 
Pronti per il gran finale? Io no XD Ormai mi ero affezionata a questa storia, sarà che ormai sono mesi che la scrivo!
 
Come promesso, tutto si è sistemato nel migliore dei modi , anche se dopo tanto palpitare :)
 
Come sempre, Ariem spero di non aver deluso le tue aspettative e di essere stata fedele alla tua bellissima idea <3
 
Grazie immensamente di cuore e vi do appuntamento all’ultimo capitolo 😉 <3
 
Vi auguro un buon anno! :3
 
Baci
-Vale
   
 
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