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Autore: becky    25/06/2009    3 recensioni
Ambientato dopo il settimo libro, escludendo il capitolo conclusivo. Harry deve un favore a Narcissa Malfoy. Ma nello sdebitarsi si ritroverà, spesso e volentieri, faccia a faccia con Draco. Dopo la guerra, la morte e il dolore, si può davvero mettere una pietra sopra al passato? Si può tentare un approccio diverso?
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8
Ogni cosa ha il suo prezzo

Draco Malfoy aveva ancora qualche buona conoscenza da rispolverare al momento giusto. Oddio, “buona” non era certo il termine più adatto, ma a qualcosa sarebbero stati utili.
La porta del negozio di erbe e spezie cigolò quando l’aprì. Il pallido sole di quel mattino filtrava attraverso le veneziane mettendo in evidenza la gran mole di polvere. Draco si fermò davanti al bancone, guardandosi in giro. Un normalissimo negozio di ingredienti per pozioni, con piccole salamandre nere chiuse nei barattoli, erbe accuratamente selezionate nei loro sacchi e chissà quale altra diavoleria.
Un uomo piccolo ma ben piazzato entrò dalla porta sul retro. Quando si accorse di Draco, sgranò gli occhi scuri. – Oh, buongiorno Draco...cosa ti porta qua?-. Il biondo si voltò verso di lui sprezzante. La sua notevole altezza, gli abiti eleganti e il portamento altezzoso colpirono l’uomo lasciandolo senza parole. – Preferirei essere chiamato signor Malfoy, in pubblico...- sancì stringendo le labbra. L’omino battè più volte le palpebre, sorpreso. Poi sorrise – Ma certo, signor Malfoy-. Lo disse con un tono da far rizzare i capelli: strascicato e malevolo. Eppure Draco sembrò non notarlo nemmeno. Si avvicinò ad uno scaffale e tamburellò con le dita da pianista sul vetro di un barattolo. – Deve rifornirsi di qualcosa?-domandò tagliente il proprietario. Malfoy lo fulminò con lo sguardo – Non esattamente. Ho bisogno di...informazioni-. L’uomo comprese al volo. Annuì rapidamente, lanciando occhiate sospettose attorno. – Venga, le faccio vedere qualche nuovo arrivo...- sibilò aprendo la porta sul retro. Mentre lo seguiva, il biondino sorrise. Forse sarebbe stato più facile del previsto.
Il retro bottega era un locale più angusto e buio, ma comunque ben fornito. Draco riconobbe vari oggetti che non avrebbero dovuto essere lì: uova di drago, veleni mortali e forse anche del Veritaserum. – Allora, Draco? Cosa ti porta qui?- domandò il proprietario, girandogli attorno come un avvoltoio. – Ho saputo che qualcuno ha tentato di far fuori Potter- disse freddamente, camuffando perfettamente l’ira. Gli occhi dell’uomo brillarono per un istante. La sua voce però risultò distaccata – Non mi sorprende. Perchè ti interessa tanto?-. – Perchè eliminare Potter è un mio antico desiderio. Se qualcuno sta cercando di ucciderlo...voglio collaborare-. Il negoziante si grattò il mento – Non ne dubito. Tuttavia...cosa ti fa pensare che io possa aiutarti a sapere di chi si tratta?-. Draco esultò mentalmente. – Semplice. Tu sai sempre tutto, Nathan. Sei tu che tieni ancora i contatti con i vecchi mangiamorte. Se esiste un piano per vendicarsi di Potter, tu ne sei a conoscenza. E io voglio farne parte-. Aveva un tono che non ammetteva repliche. L’uomo scosse le spalle – Mi dispiace, Draco, ma io sono solo un semplice negoziante...-. Lasciò volutamente la frase in sospeso con un ghigno. E il biondo comprese perfettamente. Ricordò quello che suo padre gli aveva detto tanti anni prima. “Nessuno fa nulla per nulla, a questo mondo, figliolo. C’è sempre un prezzo da pagare”.
Draco sorrise e indicò una boccetta di veleno dorato. –Hai ragione Nathan. E io sono un compratore, no? Dammi quella...-. Nathan gliela prese – Costa piuttosto cara...-. – Lo so. Impacchettala, forza...- lo incitò. L’uomo iniziò ad avvolgerla in alcune protezioni e intanto mormorò – Metto subito le cose in chiaro. Io non faccio parte di questo progetto, ok? Non mi va di rischiare ancora-. Draco assottigliò lo sguardo, sentendosi vicinissimo alla propria preda. – E allora chi ne fa parte?-. Nathan lo guardò dal basso – So solo qualche nome...-. Il ragazzo sbuffò – Dimmi quei nomi, avanti! Come posso aiutarli se non so chi sono?-. – So che è coinvolta la moglie di Nott. Connors e Lyodd. E il figlio di Fortebraccio, anche-. Malfoy sgranò gli occhi chiari – Il figlio di Fortebraccio? Ma perchè?-. L’uomo alzò le spalle e gli porse il pacchetto – Era un mangiamorte. È stato lui a consegnare il padre, tempo fa’-. – Capisco...- sussurrò esterrefatto il biondino. Il vecchio sorrise e malizioso domandò – Salutami tua madre, Draco-. Il biondo lo fulminò con lo sguardo, sentendo un calore per nulla positivo diffondersi nel petto. Con un cenno del capo pagò e se ne andò. Aveva ottenuto quello che voleva.

Ron guardò truce Hermione che stava aiutando Harry a mettere in una borsa le proprie cose. Nonostante il trauma cranico si era ripreso piuttosto velocemente, e a due giorni dall’incidente già poteva tornare a casa.
- Secondo me Malfoy c’entra qualcosa in questa storia- sbottò per l’ennesima volta da quando erano arrivati in ospedale. Hermione sbuffò pesantemente, alzando gli occhi al cielo. Era da due giorni che continuava a ripeterlo. Anche Harry ne sembrò irritato. Chiuse la borsa con uno scatto brutale ed esclamò – La vuoi smettere, Ron? So quello che pensi, grazie. Ma non mi interessa. Non è stato Draco-. Il rosso non apprezzò quelle parole. – Harry, ti ricordo che stiamo parlando di Draco Malfoy! Un ex mangiamorte! Il tuo rivale! Come fai ad essere tanto sicuro che non ci sia il suo zampino?-. Harry lo trafisse con i suoi occhi verdi – Perchè lo conosco! Non è stato lui, chiaro?-. Hermione voltò lo sguardo dall’uno all’altro, tesa. Stava per scoppiare una litigata, lo sentiva. Harry non avrebbe tollerato altro, ormai lo conosceva perfettamente.
- Oh, certo- disse sarcastico il rosso – Tu lo conosci! Scusa tanto se mi sembra un pochino sospetto che proprio quando avete iniziato a frequentarvi, tu venga attaccato!-. Eccolo, il punto di rottura. Il moro scattò – Ti sembra tanto strano che io possa piacergli? Che magari lui si possa trovare bene con me, eh? deve essere per forza una spia, vero? Esce con me solo per tenermi sotto controllo, vero?-. Era rosso in volto, e Ron comprese lo sbaglio che aveva fatto. –No, Harry...non...- balbettò subito, ma troppo tardi. – Perchè non posso essere felice anche io come tutti gli altri? Esco con un ragazzo e devi immediatamente pensare che mi voglia uccidere!- disse irato il ragazzo. Hermione gli poggiò una mano sulla spalla, per tranquillizzarlo – No, Harry! Non voleva dire questo, davvero!-. Harry riprese fiato e si calmò. Sapeva che Ron era dannatamente iper protettivo, e che gli voleva un gran bene. Per questo diceva quelle cose. Ma ciò non toglieva che fosse nel torto. Draco non c’entrava nulla in quella storia, e lui ne era certissimo.

Fu solo una volta tornato a casa, rimasto solo dopo una lauta (ed eccessiva) cena preparata da Molly, che Harry decise che era ora di sentire Draco.
Non era più venuto a trovarlo in ospedale da quel primo giorno ed erano passati ben tre giorni e mezzo senza sue notizie. Che diavolo stava combinando? Per un attimo Harry se lo immaginò seduto alla sua scrivania oberato dal troppo lavoro e da chissà quali altri impegni. Sorrise tra se e se, osservando il cellulare tra le mani. Non ci fu bisogno di dire o fare niente, l’apparecchio chiamò automaticamente quello di Draco, leggendogli nel pensiero grazie ad un incantesimo.
Il telefono suonò per un paio di volte, poi qualcuno rispose. – Si?- domandò in un bisbiglio gelido Draco. Il moro sospirò – Ehi, sono io...-. Avvertì il biondo trattenere violentemente il fiato. – Malfoy, tutto a posto?- domandò subito il ragazzo, allarmandosi. – Si- rispose ancora gelido l’altro –Perchè?-. Harry appoggiò la schiena alla spalliera del divano –Beh, è da un po’ che non ti facevi sentire-. – Lo so-. Ancora quel tono freddo e distaccato. Un sussurro appena accennato. Al moro si contrassero le viscere. – Draco, sei sicuro che vada tutto bene?- domandò sempre più in apprensione. La voce secca di biondo lo interruppe bruscamente – Ti ho detto di si, maledizione!-. Il tono smentiva le parole. – Mi vuoi dire cosa succede?- si informò Harry, chinandosi in avanti come a volerlo raggiungere. – Fatti i cazzi tuoi, ok? Ora non posso parlare...-. – Malfoy, ehi, aspetta!-.
Tu Tu Tu Tu.
Harry guardò allibito il telefono nella mano destra. Gli aveva riattaccato il telefono in faccia! Malfoy era sempre stato maleducato, certo, ma non fino a quel punto! Il cellulare gli lesse ancora nella mente e levitò da solo, andandosi a sfracellare contro il muro opposto. Oh, bene, ci aveva pure rimesso un telefono!
Seccato e agitato si alzò in piedi e iniziò a ciondolare per casa come un anima in pena. Che cosa stava facendo Draco per non potergli parlare? Perchè era stato così scontroso?
Cosa diamine stava tramando quella piccola serpe?

- Draco, tutto bene?- domandò la signora Nott guardandolo dalla poltrona su cui sedeva composta. Draco si voltò rapido verso di lei, rimettendo quello stupido aggeggio babbano nella tasca del mantello. – Si, certo- sussurrò avvicinandosi al gruppo – Solo uno scocciatore. Dicevamo?-. La signora Nott sorrise – Che il nostro secondo piano per eliminare definitivamente Potter dal palcoscenico sta per entrare in atto-. Draco camuffò la contrazione nervosa con un piccolo colpo di tosse. Erik Fortebraccio battè una mano sul bracciolo della poltrona. –Giusto! Dobbiamo agire il prima possibile!-. Tutti gli altri, un gruppetto sparuto di cinque o sei mangiamorte, annuirono convinti. Draco pensò che quel branco di deficienti da soli non potevano fare molto, non contro uno come Potter, ma l’effetto sorpresa giocava a loro vantaggio. Ecco perchè, non senza fatica, si era intrufolato tra le loro fila. Doveva scoprire cosa stavano architettando, i dettagli del piano e quando avevano intenzione di agire. Solo in quel modo avrebbe potuto avvertire Potter. E salvarlo, forse.


Grazie davvero a chi legge, commenta (thanks thanks thanks) e chi ha inserito questa storia tra le preferite o seguite!
Ah…non disprezzate troppo Ron, potrebbe riscattarsi (prima o poi….^_^)
Becky
  
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