5.

Naruto lo aveva afferrato per il polso, trascinandolo velocemente sino al piano inferiore, poi all'esterno della baita. Felice che stesse nevicando.
La mattina di quel trentuno di Dicembre si erano svegliati in quel modo, con le risate rumorose di Yoru mentre cercava di coinvolgere il padre in una battaglia a palle di neve e l'euforia contagiosa di Hashirama che, alla fine, aveva convinto il bambino a costruire un pupazzo gigante insieme a Mito. Anche se riprodurre la pettinatura ad albero di Natale di Madara era parso piuttosto difficoltoso.
Sasuke avvertiva il calore della mano del fidanzato attorno alla giacca pesante. Non lo aveva lasciato andare nemmeno per un secondo, quasi avesse paura potesse sparire, sventolando un braccio verso l'alto per richiamare l'attenzione di Sakura con la sua voce da cornacchia.
I suoi amici... Lo avevano catapultato in quell'assurdità come sempre, senza chiedergli il permesso, o dargli modo di ribellarsi. Da anni era come se fosse in balia di un uragano troppo potente a cui resistere, un vento caldo che lo spingeva in direzioni a lui sconosciute, che mai si sarebbe sognato di percorrere altrimenti.
Sasuke aveva un broncio irritato sul viso, non capendone neanche lui il motivo, intanto che la risata cristallina di Naruto irrompeva prepotente, sovrastando qualsiasi altro suono al suo orecchio.
Così, quando lo vide accucciarsi per radunare della neve, gli venne spontaneo sfotterlo “Sei proprio un bambino”.
I capelli biondi si stavano riempiendo di bianco, le guance e la punta del naso arrossate per via del freddo; non smise per un attimo di costruire il sublime e personale fortino fatto di ghiaccio, limitandosi a scoppiare a ridere ancora “Sei tu l'adulto della coppia”.
Sasuke infilò le mani all'interno delle tasche del capotto, voltando il viso d'un lato, attirato dalla confusione che proveniva dagli altri, a pochi metri di distanza.
“I procioni non hanno le orecchie a punta, Mito!”.
“Madara, amore, su non offenderti, lo fanno per far divertire Yoru”.
“Mamma, papà! La zia è bravissima, ci somigli tantissimo!”.
Un sospiro uscì dalle labbra sottili, mentre le piegava in un sorriso e mormorava, correggendo la frase di Naruto “... Della comitiva”.
Quei bambinoni si sarebbero fermati soltanto durante lo spettacolo pirotecnico di quella sera, con i nasi all'insù, rivolti ad un cielo su cui sarebbero esplosi miriadi di fiori, forse trasportati dallo stesso venticello da cui s'era fatto cullare Sasuke.

Angolo autrice: ...Già, mi dispiace davvero per questa cosina scema e bruttarella, ma non sono riuscita a scrivere altro oggi. Spero che comunque non sia così orribile, in fondo le flash erano comunque partite come qualcosina di sciocco ^^
Mi farò perdonare ad anno nuovo.
Buon anno a voi <3