Just
this time
Tsukishima
spense il cellulare con un sospiro di sollievo. Voleva davvero bene a
Yamaguchi, ma ascoltarlo blaterare mezz’ora sul suo
appuntamento con Yachi era
qualcosa che metteva a dura prova i suoi nervi. Nervi già
abbastanza provati
dato che era a Tokyo dalla mattina ed era stato in giro tutto il giorno
con
Kuroo, lo stesso Kuroo che adesso lo aspettava nella sua camera, per
dormire
assieme.
Che
cosa imbarazzante!
Kei
avrebbe preferito prendere il treno e tornare a casa in serata, ma
l’altro aveva
tanto insistito perché rimanesse che alla fine aveva ceduto;
qualsiasi cosa pur
di zittirlo.
Almeno
questo era ciò che continuava a ripetersi.
Come
continuava a ripetersi di non essere assolutamente agitato
all’idea di
condividere il letto per una notte intera, di sentire il suo corpo
atletico
premuto contro il proprio, o di vedere appena sveglio il suo viso come
prima
cosa.
No,
Tsukishima Kei non era affatto agitato, solo… infastidito,
ecco.
Entrò
nella stanza, con tutto il suo aplomb e la migliore maschera
d’indifferenza
calzata alla perfezione, già pronto a subire assalti
appiccicosi e chiaramente
indesiderati, quando rimase senza
parole alla scena
che gli si parò di fronte.
Kuroo
stava sdraiato prono, con la faccia schiacciata in mezzo a due cuscini,
chiaramente addormentato, almeno a giudicare dal lieve russare che si
sentiva.
Tsukishima serrò un pugno, trattenendosi dal darglielo su
quella zucca vuota
che si ritrovava: prima gli faceva venire un sacco di paturnie e poi
quello
stronzo si permetteva di addormentarsi prima che arrivasse? E si era
addirittura fregato anche il cuscino destinato a lui!
Kei
si infilò a letto, posò gli occhiali sul comodino
e poi si riprese il
guanciale, ignorando il borbottio di Tetsurou.
“Certo
che ti vengono quei capelli da schifo se dormi in questa
posizione” borbottò,
acido, prima di spegnere la luce e stendersi supino, braccia lungo i
fianchi e cuscino
sotto la nuca come tutte le persone normali. Sapeva di quel vizio di
Kuroo, ma
non ci aveva creduto del tutto fino ad ora.
Cercò
di addormentarsi, ma non era facile: testa piena di pensieri, letto
nuovo e
soprattutto un irritante gattaccio che non la smetteva di dimenarsi e
lamentarsi.
Tsukishima,
spazientito, stava per rifilargli un calcio quando Kuroo si
infilò sotto il suo
braccio e si accoccolò più vicino, schiacciando
una guancia contro il suo torace,
l’altra invece coperta sempre dal guanciale.
“Che
accidenti…?” borbottò Kei, osservando
come Tetsurou si premeva contro di lui,
con una faccia soddisfatta e finalmente tranquillo; a quanto pareva lo
stava
usando come sostituto del cuscino. Alla debole luce che filtrava dalla
finestra
continuò a guardare la sua espressione rilassata, pareva
addirittura che
sorridesse, come se stesse nella posizione più comoda del
mondo, l’unico posto
dove desiderasse stare.
“Per
stavolta” si arrese Tsukishima, dicendosi che lo faceva solo
per non farlo
muovere ancora. Gli poggiò il braccio sulla schiena,
tirandoselo più vicino e due
minuti dopo anche lui era scivolato nel sonno con una
facilità mai sperimentata
prima.
L’angolino
oscuro:
Buon anno nuovo, quale modo migliore se non iniziarlo con una flash
KuroTsukki?
Patatini
loro che dormono assieme per la prima volta, e Tsukki afferma che solo
per
stavolta si lascerà usare come sostituto del cuscino.
Però poi se lo tira più
vicino e si addormenta a sua volta <3
Tsukishima
mi trasmette proprio l’idea di qualcuno di compiere qualche
gesto affettuoso
quando nessuno lo vede, quando lui è l’unico
testimone di questa sua “debolezza”
e appunto stavolta è un Kuroo addormentato a beneficiare
della sua stretta,
anche se sicuramente ne ha ricevuta più di una anche da
sveglio.
Spero
che anche questo breve scorcio su di loro vi sia piaciuto, io vi faccio
nuovamente i miei migliori auguri per questo 2018 e ci sentiamo alla
prossima!