CAPITOLO 11
Mi svegliai e
tenendo gli occhi chiusi
feci scorrere una mano da parte a me sul materasso, sentendo solo le
lenzuola
fredde e vuote. Aprii gli occhi e girai il viso, la parte di Solas era
ancora
intatta. Non era venuto a letto. Mi alzai e cambiai, uscii per la
colazione. Lo
ritrovai sulla poltrona, dove lo avevo lasciato la sera precedente,
qualunque
cosa stesse pensando lo doveva aver sfinito, dormiva ancora, in una
posizione
alquanto scomoda. Mi avvicinai e posai le mie labbra sulle sue, da un
leggero
bacio, divenne più profondo. Le sue mani si posarono sulla
mia vita tirandomi
verso di lui, mi accomodai sulle sue gambe.
-Non mi sembrava
di averti messo in
punizione ieri sera, mi hai lasciato anche vincere a carte!- scherzai
Sorrise -Chi ha
detto che ti ho
lasciato vincere?- disse arrogante
Gli posai una
mano sul viso
accarezzandolo -Perché tu non mi lasci vincere facilmente, o
mi massacri senza
pietà- risposi sinceramente e mi andava bene
così, lo trovavo divertente
soprattutto quando cercavo di distrarlo. Ridacchiò -Impari
in fretta, se non
faccio sul serio non servirebbe, e dove starebbe il mio divertimento?-
-Ah…
adesso è il tuo divertimento?-
posai un bacio fugace -Non hai mai giocato a Grazia Malevola con me a
Skyhold…
per sentirmi dire da Thom poi che lo lasciavi in mutande!-
Rise -E mi ha
insegnato lui le regole,
è come ‘Il Gioco’ degli orlesiani, ma
più semplice e rilassante, soprattutto se
ho davanti una bellissima donna che cerca di distrarmi con allusioni
interessanti-
Sorrisi -Chi ha
detto che debbano
rimanere allusioni? Mantengo le promesse- lo provocai
Affondò
una mano nei miei capelli e mi
tirò verso di lui baciandomi con passione. Riprendemmo
fiato, ho la mente
annebbiata, cavolo, mi fa sempre questo effetto. Rimasi con la fronte
appoggiata
alla sua per schiarirmi le idee.
-Non sarebbe
stato meglio venire a
letto? Mi stai divorando e avrai un mal di schiena terribile-
Sorrise
malizioso -Mmm… adoro il tuo
spirito indomabile- mise il viso nell’incavo del mio collo e
mi assaporò più
volte lentamente. Dio… si è completamente
lasciato andare ormai, amo la sua
parte calma, fredda, distaccata e riflessiva, ma impazzisco per questa
passione
che mostra solo a me. -Il mio spirito è stato domato da un
altro recentemente…-
mormorai confusa per le coccole che mi stava facendo -Non il tuo
spirito, il
tuo corpo. Il mio spirito si è sottomesso al tuo
più che volentieri- sorrisi
-Sei un adulatore…- in risposta ricevetti un bacio
più insistente degli altri,
ridacchiai, si scostò e mi guardò divertito
-Avrò modo ancora di mettere in
imbarazzo Cassandra- e gli detti un bacio fugace per poi ritornare
seria.
-A cosa stavi
pensando? A quello che
mi hanno detto i sussurri?-
-Già,
ma prima di approfondire il
discorso, facciamo colazione, vhenan-
Dopo aver
mangiato, iniziò a spiegare.
-Quando me ne
sono andato, subito dopo
che avevi sconfitto Corypheus, mi sono recato da Mythal, dovevo
recuperare il
mio potere perduto. Tu l'hai incontrata, o almeno quello che rimane di
lei, un
frammento in quella donna Flemeth-
Come
dimenticarla? Mi aveva ordinato
di bloccare Morrigan e poco dopo avevo avuto il piacere di incontrare
il suo
drago.
Fissava la
tavola serio -Ero
disperato, lei alla fine è entrata dentro di me. Quel
frammento mi sta dicendo
le stesse cose che hanno iniziato a dire a te i sussurri del pozzo, da
mesi
però me le sento ripetere in continuazione, e sono
combattuto- mi rivolse
un’espressione preoccupata.
Ecco
perché… -Allora è per questo che
l’altro giorno sei riuscito a bloccarmi!- esclamai sorpresa
-Esatto, anche
se avrei preferito non
farlo, odio che tu abbia quei marchi e che ti possa controllare, anche
se è
stato il modo più sicuro senza rischiare di farti del
male…-
Stava per
aggiungere qualcosa -E…?- mi
guardò lievemente seccato -Nulla di importante…-
Lo osservai
incuriosita -E no! Ora
parli, ma vhenan!- sbuffò e distolse lo sguardo da me
divertito
-E quando
l’ho fatto, Mythal ha
aggiunto ‘Anche a Fen’harel sono tornati comodi
infine’ non cambierà mai…-
-Quindi
lei… bhe, prova tutto quello
che fai tu?-
Era divertito
-Se ti stai riferendo all’altra
notte, diciamo che si è fatta gli è affari suoi,
può decidere se essere
presente o meno-
Sentii le guance
scaldarsi, quella prima
notte favolosa… sorrise, per poi
diventare attento, stava pensando o ascoltando?
-Che
stai…?-
Mi
guardò -Mi sta dicendo che magari è
la volta buona…- sbuffò infastidito
Ero confusa -Di
cosa?-
-Mi spiace
vhenan, ma questo rimarrà
un segreto- mi rivolse un sorrisetto
Ma…
-Non cambi mai eh?- risposi
seccata
Ridacchiò
-È una cosa tra me e lei,
nulla di importante, davvero-
Si rifece serio
-Comunque, le cose
stanno per cambiare, per me, ma soprattutto per te. Mythal deve
rinascere, e lo
vuole fare insieme a te, hai le qualità per diventare la
nuova Mythal come lo
era diventata lei a suo tempo, rappresenti l'amore e la giustizia in
tutte le
sue forme- aveva uno sguardo nostalgico.
-Mi stai dicendo
che diventerei un Dio
come te? Ma... perdonami è assurdo...- esterrefatta
è dire poco, che?! Ma sta
scherzando?!
Sorrise ancora
di più -Perché?
Posso capire lo shock, ma io non ci
vedo nulla di così strano. Sarò sincero, ne sarei
felice, diventeresti
immortale. La cosa che più mi fa paura è vedere
il tuo corpo invecchiare e io
rimanere tale e quale come se non fosse mai passato un giorno. Pensare
soltanto
che potresti smettere di esistere, mi uccide- quelle parole mi
colpirono e mi
fecero un piacere immenso. -Come prezzo da pagare, comincerai a portare
il peso
del destino del nostro popolo, ciò comporta una conoscenza
sconfinata e quando
toglierò il Velo verrai presa di mira dagli Evanuris e
questo mi turba- la sua
voce aveva un tono afflitto.
Lo fissavo
sconcertata, mi guardò e
sorrise dolcemente -Hai un’espressione bellissima-
Mi coprii il
viso con le mani, sta
scherzando vero? Non è possibile! Assurdo. Completamente
assurdo! Che diavolo
sta succedendo? Io Mythal? Un Dio? E immortale!!
Sospirai per
calmarmi, i sussurri “Il cuore di
Fen’harel è cambiato” cosa
vuoi?
“Un
sentimento scomparso da tempo nell’Antico Popolo”
parla chiaro “Amore,
giustizia ti guideranno, cancellati da avidità e tradimento
furono”
sospirai profondamente “Sei pronta”
Perché
io? “Le tue
azioni e il tuo cuore hanno
deciso per te. Il sangue non mente.” Sangue?
Cosa…
-Non sei
costretta ad accettare se non
vuoi, posso capire che sia… strano- lo guardai, potergli
stare affianco per
l’eternità, il cuore si scaldò
“Hai
fatto la tua scelta”
direi di sì.
Gli presi una
mano e la strinsi tra le
mie, sorrisi lievemente -Perché vhenan, non è
stato sempre così? Non è per
questo che hai cercato di starmi lontano? Centra con Mythal vero? Loro
l'hanno
uccisa perché eravate legati?- mi rivolse
un’espressione sorpresa e sorrise
triste.
-Non legati come
lo siamo noi, ma vhenan,
era come una madre per me, mi ha insegnato buona parte delle cose che
conosco.
Ricordo ancora quando ho sfondato il muro esterno a Skyhold...-
Risposi
-L'errore di calcolo?-
Sorrise
divertito -Chiamiamolo errore
di calcolo, sono dovuto fuggire per un mese, se no mi avrebbe fatto la
pelle-
rise
-Dovevi essere
un tipo scalmanato da
giovane-
-Bhe, ogni
giorno me ne inventavo una
nuova, povera, non la invidio ripensandoci adesso. Se loro dovessero
anche solo
toccarti con un dito vhenan, non so come potrei reagire- mi
guardò serio, risposi
altrettanto seriamente -La stessa cosa vale per me, ma'arlath-
-Ne sono sicuro,
ma il problema nel
tuo caso, non è il potere magico che disponi, ma
l'esperienza. Mythal colmerà
questa tua mancanza, ma non c'è esperienza come vivere le
cose in prima
persona, ne sono l'esempio vivente- abbassò lo sguardo
turbato.
Odiavo vederlo
così, mi alzai
continuando a tenergli la mano e mi sedetti tra le sue braccia,
appoggiai la
testa nell'incavo del suo collo, passò una braccio sulla mia
vita e mi strinse
a lui. Restammo così per un po' finché non
arrivò con il suo puntuale tempismo
il terzo incomodo.
-Buongiorno, i
piccioncini tubano
anche a quest'ora? Non è un po' presto?- rise e noi facemmo
lo stesso, mi
alzai -Stavo
pensando, ci prendiamo una
pausa oggi? Ho bisogno di staccare da tutte queste lezioni, che sono
belle eh,
ma mi si fonde il cervello se continuiamo a questo ritmo-
-Se il tuo
ragazzo è d'accordo, perché
no? Non ti preoccupare vi lascio da soli, anche se
l’attività non dovesse
svolgersi in camera da letto- rispose malizioso
Mi si
infiammarono le guance -Vado in
bagno- perché deve sempre pensare a quello? Non che io non
ci pensi, ma… come
potrei non pensarci? Udii Solas che gli diceva con tono allegro -Ti
diverti
proprio un sacco-
-Certo, devo
avere anche io uno svago-
mi chiusi la porta
alla spalle.
Immersi le mani
in una bacinella con
dell’acqua fredda e mi lavai il viso. Accidenti a Dorian e
alle sue battute,
prima o poi un bello scherzo con Sera ci stava tutto. Mi spostai alla
finestra
e osservai il giardino dove mi esercitavo, tutto sommato era ancora
intero, a
parte qualche ramo bruciato. Ripensavo al muro esterno di Skyhold, che
diavolo
di magia aveva usato?
La porta si
aprì, voltai il viso, Solas.
Si avvicinò e mi abbracciò da dietro per poi
baciarmi sul collo.
-Quindi vhenan,
che si fa? Non che il
suggerimento di Dorian mi dispiaccia...- rimasi un po' sorpresa, il mio
lupo
ogni tanto caccia allora. Sorrisi e mi girai verso di lui mettendogli
la
braccia al collo -Non dispiacerebbe neanche a me, però stavo
pensando, quando
mi hai lasciato la prima volta, volevi portarmi da qualche parte, ma
non siamo
andati fino in fondo, sarei curiosa-
-Mi sembra
un’ottima proposta, è un
po' lontano, ma passando per un paio di Eluvian dovremmo fare in
fretta- lo
baciai e ci staccammo senza fiato, non ne avrei mai avuto abbastanza di
lui. Prendemmo
il necessario.
Avvisammo
Cassandra che entro sera
avremmo fatto ritorno -State attenti e niente pazzie, anche se a voi
due non so
quanto serva dirlo- e lanciò uno sguardo cupo a Solas, per
poi fissarmi dove
avevo previsto, arrossì leggermente e negò
sconsolata con la testa. Sorrisi
divertita.
Una volta usciti
dissi -Cassandra è
preoccupante, sembra mia madre... capisco che mi vuole bene, ma ti
batte se va
avanti così Solas-
-Grazie- rispose
facendo finta di
essersela presa. Ridacchiai.
Ci ritrovammo in
una grotta chiusa,
Solas appoggiò il palmo della mano sulla nuda pietra e
questa si dissolse. Mi
prese per mano, quella complicità che sentivo mi rendeva
euforica, una volta
usciti il silenzio era rotto solo dagli uccelli e movimenti di altri
animali. Almeno
per quel giorno saremmo stati liberi e normali, per quanto potevamo
esserlo.
Seguendo la strada sterrata, giungemmo infine alla statua di lupo ed
entrammo
nella grotta posta alle sue spalle, la percorremmo fino ad arrivare al
piccolo
lago con i due halla dove mi aveva tolto i Vallaslin. Solas mi
spiegò che qui liberava
gli elfi che riuscivano a fuggire, molti dei quali poi rimanevano con
lui come
compagni contro i falsi Dei.
-Ar lasa mala
revas- ripetei quelle
parole che mi erano rimaste impresse nella mente, come la sua
espressione di
gioia, quando avevo acconsentito nel cancellarli e ipnotizzato dopo
-Sei bellissima-
rispose, come
seguendo il filo dei miei pensieri, abbozzai un sorriso, preferirei non
ricordare quello che successe dopo
-Concordo- lo
guardai esterrefatta
-Ora leggi anche nel pensiero?-
Ridacchiò
-Potrei, ma non serve, la
tua espressione dice tutto… stavo rivivendo anche io il
momento, piacevole
prima e… bhe…-
-Doloroso…-
-Penso che sia
diminutivo come
aggettivo… non avrei voluto avere il coraggio per separarmi
da te-
-Già…
anche se non so ancora se ha
fatto più male quello o non sapere il perché di
quella decisione…- sospirai, lasciamo
perdere… non ha senso…
Lo guardai,
rimaneva in silenzio
abbattuto, gli strinsi la mano -Ma ghilana Fen’harel- lo
provocai e si destò
dai suoi pensieri, mi fissò deciso trascinandomi lontano da
quel luogo di
ricordi.
Iniziò
a raccontarmi aneddoti sulla
sua giovinezza, e rimanevo colpita da come fosse monello il mio vhenan
a quei
tempi, mi sarebbe piaciuto vederlo. Ci stavamo conoscendo ancora
più in
profondità, cosa che negli anni passati il suo segreto gli
proibiva di fare.
Arrivammo infine
nel pomeriggio vicino
a delle enormi cascate, alcuni edifici ormai distrutti, in un angolo
un’altra
statua a forma di lupo -Che combinavi qui?-
Sorrise -Qua
stavano le persone e famiglie
in fuga, chi non si univa a me, poteva fermarsi in questo luogo quanto
voleva,
erano sotto la mia protezione. C'erano molti bambini più o
meno piccoli, i
genitori li facevano scappare per primi, e in seguito li raggiungevano,
anche
se purtroppo non sempre tutto andava secondo i piani, gli orfani non
mancavano-
gli strinsi la mano -Una volta adulti molti di loro decisero di unirsi
a me,
diventavano sempre di più, e iniziarono i guai. Ma
preferirei non parlarne,
alla fine tutto si ricongiunge a quello che sai già-
Mi strinsi a lui
facendo passare un
braccio sulla sua schiena e mi abbracciò, non potei evitare
la domanda, era
rimasta in sospeso dalla mattina presto -Vhenan, penso sia proprio ora
del
cambiamento, non trovi?- mi fissò negli occhi e sorrise,
però esitava -Ne sei
sicura? Condannarti a questo per…- alzai una mano e lo
afferrai dal bavero
della maglia da apostata, lo tirai giù alla mia altezza,
catturandogli la bocca
con un bacio, zittendolo -Certe volte parli troppo, lo sai?- sorrise
-Fallo-
I suoi occhi si
illuminarono, mi baciò
con molta dolcezza, percepii qualcosa passare in me, niente di
così strano. -Bhe…
non…- mi bloccai, il senso di benessere stava svanendo. Il
cuore impazzì, le
gambe cedettero, il cervello non intendeva collaborare, non ero in
grado di
reagire, ero solo consapevole della presenza del calore che emanava il
corpo di
Solas che mi strinse più forte sostenendomi. La vista si
fece appannata, infine
non vidi più nulla.
Che diavolo? Era
completamente buio.
Guardai in basso, verso i miei piedi, li vedevo, mi vedevo, scoprendo
però che
il braccio sinistro era ancora mancante, le cicatrici emanavano una
tenue luce
verde. Mi osservai meglio, i miei vestiti? Perfetto, non so che succede
e sono pure nuda!
Avvertii una presenza che
interruppe i miei ragionamenti e mi voltai, un drago!? Feci qualche
passo
indietro spaventata, si illuminò di una luce bianca
cambiando forma, mi
ritrovai davanti un elfa bellissima, occhi di un verde smeraldo e una
chioma
bionda. Mi osservava attenta e mi rivolse un sorriso gentile -Non avere
paura,
non intendo farti nulla- decisi di avvicinarmi, Solas si fidava di lei,
no? Mi
riguardai titubante, iniziavo a sentirmi a disagio. L’elfa
ridacchiò -Da’len,
siamo in un sogno, usa la tua volontà e avrai dei vestiti-
mi concentrai,
immaginando cosa avevo messo quella mattina. Comparvero i miei abiti,
sospirai
sollevata, ma la manica del braccio sinistro continuava ad essere vuota
e
penzolante, come lo era stata per mesi. Vedendo le mie
perplessità, la bionda
continuò -Hai riparato il tuo corpo, ma il tuo spirito
rimarrà mutilato,
l’Ancora è permanente finché avrai
vita- inspirai nervosa, non avevo mai voluto
quel potere, anche se ormai sembrava una parte di me, sopito e inerte.
L’unica
cosa positiva che mi aveva portato erano degli amici e Solas.
Sì, tutto sommato
un buon prezzo da pagare. -Tu sei Mythal? O meglio, il Dio che
rappresenti come
Solas?-
Sorrise
-Fen’harel è diverso da quello
che sono io, da quello che sono gli Evanuris, due nomi, due volti, due
vite.
Per questo ritenuto dapprima inferiore, poi temuto e rispettato, fino a
insinuare vari dubbi, divenuto un Dio, ma in modo differente. Non ci
vediamo da
un po’, come ti dissi l’ultima volta sono contenta
che qualcuno del mio popolo
abbia bevuto dal pozzo, e che sia proprio tu-
E che sia
proprio io? Che cosa
significa? -Mi stavi aspettando?- chiesi basita
-Quello che ha
fatto Fen’harel è stato
necessario, anche se le conseguenze impreviste da lui, la rabbia che
provò lo
rese cieco. Invece il suo orgoglio lo rende in parte prevedibile vero?-
Non sapevo che
rispondere, anche se
dovevo ammettere che era vero -Al tempo ho messo le basi per
l’avvenire e
durante i secoli in cui si è trovato
nell’Uthenera, ho fatto in modo che ti
incontrasse, per fortuna lo conosco bene. La vendetta mi ha spinto a
non
arrendermi- ero perplessa, si spiegò -È parte
della mia natura. Non è ancora
finita con i falsi Dei, l’inevitabile è stato solo
posticipato-
Non riuscii a
frenare le parole -Banal
nadas- dissi decisa
Ridacchiò
-No, ma da’len, lo potrai
posticipare, ma non in eterno, questo mondo e l’Oblio
dovranno ricongiungersi,
perché ognuno a modo proprio sta morendo. L’uno
non può vivere ed esistere
senza l’altro. Non è solo per la mia vendetta che
Solas vuole toglierlo, ma
perché tutto morirà se non fa qualcosa-
-In poche parole
dobbiamo decidere di
che morte morire? Gli Evanuris o il tempo?-
-Dovete decidere
se combattere o
lasciarvi morire- disse seria -Cosa preferisci?-
-Ho combattuto
per Solas, lo farò
anche per questo mondo- risposi convinta
Sorrise e
chinò leggermente il viso in
segno di assenso -Onori l’Antico Popolo. In questi anni ti ho
osservato da’len
e sono fiera che non ti sia arresa con lui, non può fare
tutto da solo, è
sempre stato arrogante quel ragazzino!-
Ridacchiai, mi
guardò confusa -Scusa,
è che Solas mi ha detto che è scappato una volta
perché ha distrutto la cinta
esterna a Skyhold e che lo avresti ammazzato, ora comprendo il
perché- sorrise
compiaciuta
Aggiunsi -Hai
detto un Dio
differente?-
-Diventato un
Dio non per scelta, ma
elevato a tale da chi prima lo riteneva poco superiore ad uno schiavo,
tu per
prima dovresti capirlo-
Rimasi basita
-Corypheus…-
-Da semplice
elfa Dalish a
Inquisitore, anche se involontariamente ti ha dato il tuo potere e non
mi
riferisco all’Ancora-
-E questo potere
che ho ora?- non mi
era ancora chiaro, non ero mai stata una maga. Come era possibile?
Mi
guardò attentamente -Il sangue non
mente, troverai da sola la risposta a questa domanda-
Volevo sapere
altro, ma con un cenno
mi impose il silenzio -Immortale, non si cambia mai e ci si aspetta che
anche
il resto faccia lo stesso, non lo si accetta fino ad arrivare a volere
sempre
più potere perché diventi reale.
Fen’harel l’ha imparato a sue spese, tu dal
principio sei differente, sai che è necessario e delle volte
inevitabile. È
giunto tempo di cambiare. Sono felice che vi siate trovati ed
è ora tempo per
me di lasciarlo nelle tue mani-
-Aspetta, ma
prima cosa intendevi con
‘speriamo che sia la volta buona’?- questo lo
dovevo sapere
Sorrise
divertita -Che abbia messo la
testa a posto, ma direi che stavolta è così-
Che? Non so se
mi era del tutto
chiaro…
-Ora diventerai
me, o meglio,
l’essenza del Dio che rappresento, la mia anima ha la forma
di un drago, ma tu
sei un lupo come lui, lo comprenderai ancora meglio, sostenetevi a
vicenda e
tutto andrà per il verso giusto-
-Facendo
ciò morirai, giusto? Solas…-
Mi
guardò dolcemente come una madre e
sorrise triste -Solas lo sa, ma cos’è la morte?
Sono stata morta per millenni.
Il mio spirito, quello che ero veramente, è stato ucciso,
molto prima del mio corpo.
Ma da’len, svegliati-
Aprii gli occhi,
guardavo il cielo a
cui si sostituì il viso di Solas spaventato e preoccupato.
-Yen come ti
senti?- mi misi seduta
passandomi una mano sul viso e poi provai ad alzarmi, vidi tutto
sfocato, mi
colpii un senso di vertigini e nausea, barcollai -Troppo in fretta, ma
vhenan!
Stai seduta- lo sentii prendermi e farmi sedere su di lui, appoggiai la
schiena
al suo petto e mi avvolse la vita con le braccia.
-Cosa mi
succede?- ero un po’
spaventata -I tuoi sensi sono più sensibili e ora subisci la
presenza del Velo
come è successo a me, ti passerà, ma devi stare
tranquilla- ora dovevo
concentrarmi nel non vomitare, possibilmente. Solas mise il volto sulla
mia
spalla, sorrisi
-Per quanto sono
stata…- le
sue labbra morbide e calde sul collo
-Un’ora circa, cominciavo a preoccuparmi-
-Non mentire, la
tua faccia dice il
contrario, ti sei spaventato da subito- un altro bacio -Era una gran
bella
donna-
-Già-
continuava a baciarmi, doveva
essersi proprio spaventato da morire
-Mi ha detto che
la devi smettere di
fare tutto da solo e che sei un arrogante ragazzino-
ridacchiò, stringendomi di
più -Ah e che sei prevedibile, concordo anche su questo-
-Ehi! Vi siete
messe d’accordo?- risi
-Come va?- iniziavo a sentirmi meglio, il senso di confusione e nausea
si stava
attenuando -Meglio, ma non va ancora come dovrebbe, sai che dobbiamo
tornare
prima che faccia buio da Cassandra, se no ci uccide entrambi vero?-
-Tu non corri
pericoli, sarà me che
ammazzerà, ma finché non ti senti bene non ci
muoviamo-
-Hai messo la
testa a posto?- insinuai
Mi strinse
nervoso -Avete parlato di
quello?-
Ridacchiai -Non
ti preoccupare, non mi
ha detto altro, quindi?-
Sospirò
rilassandosi e mi posò altri
baci roventi sul collo -Decisamente-
Iniziai a
vederci di nuovo bene, stava
per arrivare la sera -Solas dobbiamo andare- due dita mi presero il
mento,
voltandomi il viso verso il suo, prese possesso della mia bocca
-Restiamo qui,
con i miei poteri non abbiamo nulla da temere, neanche il freddo-
-Per quello non
penso servano i
poteri- ridacchiò, mi sta venendo ancora sonno, non devo
dormire…
Avevo la forma
del lupo con il folto
mantello bianco che avevo visto riflesso nel lago, vicino a me Solas
nella sua
forma da Temibile Lupo. Ero contenta di essere al suo fianco, ma non
abbiamo il
tempo di riposare ora. Devo svegliarmi.
Ripresi
conoscenza, un piacevole
calore su tutta la schiena, voltai il viso e sorrisi, si era
addormentato anche
lui, teneva la testa appoggiata sulla mia spalla. Adesso stavo bene, ma
era
ormai già quasi completamente buio, gli posai un bacio sulla
guancia -Vhenan, è
ora di andare- aprì gli occhi assonnati, sorrise -Adesso
come ti senti?-
-Sto bene,
grazie ma vhenan, andiamo-
ci alzammo e mi avvicinai allo specchio d’acqua dove si
riversava la cascata,
mi lavai il viso e bevvi un po’ d’acqua. Andava
decisamente meglio. Una mano
grande e calda mi si posò sulla schiena -Tutto a posto?-
richiese, sorrisi. In
risposta lo spruzzai con l’acqua -Ehi!!- ridacchiò
e mi allontanai un poco,
posai una mano sul tronco di un albero e fissai sorpresa lo spettacolo
che mi
si parò davanti. Tantissime lucciole che danzavano nel bosco
e che si
riflettevano sull’acqua. Mi prese per mano -Speravo ci
fossero ancora- disse
dolcemente, rivolsi la mia attenzione verso di lui, sorrideva sereno.
Arrivammo a
casa, doveva già essere
mezzanotte, Cassandra fulminò Solas con uno sguardo
terribile e se ne andò in
camera. Riprendemmo a respirare. Dopo aver cenato andai a letto, mi
sentivo
stanca e il giorno dopo Solas avrebbe ricominciato senza riserve, mi
addormentati quasi subito. Il risveglio fu dolce, ero tra le braccia di
Solas
come ormai tutte le mattine. Dormiva ancora, mi alzai lentamente non
volevo
svegliarlo. Lo osservai, il viso era completamente rilassato con un
accenno di
un sorriso. Mi sistemai prima che altri pensieri prendessero il
sopravvento. Stavo
facendo colazione con Cassandra, quando Solas ci raggiunse, poco dopo
arrivò
anche Dorian. Le lezioni ricominciavano, come al solito eravamo in
giardino ed
era diverso, non facevo nessuna fatica a capire quello che mi spiegava,
anzi lo
sapevo già con mia sorpresa e glielo dissi entusiasta.
Sorrise
compiaciuto -Bene, allora
ormai sai tutto quello che ti serve, le lezioni sono concluse-
-Dobbiamo
festeggiare! Faccio
preparare qualcosa di speciale per stasera!- esclamò Dorian
e se ne andò veloce
verso l’edificio. Rivolsi la mia attenzione su Solas che
osservava divertito la
schiena del mago del Tevinter allontanarsi. Sentendo il mio sguardo si
girò
verso di me curioso per quell’interesse, ci fissammo negli
occhi, finché non
cedetti e risi.
Ar lasa mala
revas:
ti dono la libertà
Ma ghilana Fen'Harel: guidami
Temibile Lupo
Buon anno!!! Ditemi che ne pensate, scontato? Si era capito? Non fate i timidi, mi fa piacere sapere cosa ne pensate, sia in negativo che positivo.