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Autore: Sherry93    01/01/2018    2 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche

CAPITOLO 11

Mi svegliai e tenendo gli occhi chiusi feci scorrere una mano da parte a me sul materasso, sentendo solo le lenzuola fredde e vuote. Aprii gli occhi e girai il viso, la parte di Solas era ancora intatta. Non era venuto a letto. Mi alzai e cambiai, uscii per la colazione. Lo ritrovai sulla poltrona, dove lo avevo lasciato la sera precedente, qualunque cosa stesse pensando lo doveva aver sfinito, dormiva ancora, in una posizione alquanto scomoda. Mi avvicinai e posai le mie labbra sulle sue, da un leggero bacio, divenne più profondo. Le sue mani si posarono sulla mia vita tirandomi verso di lui, mi accomodai sulle sue gambe.

-Non mi sembrava di averti messo in punizione ieri sera, mi hai lasciato anche vincere a carte!- scherzai

Sorrise -Chi ha detto che ti ho lasciato vincere?- disse arrogante

Gli posai una mano sul viso accarezzandolo -Perché tu non mi lasci vincere facilmente, o mi massacri senza pietà- risposi sinceramente e mi andava bene così, lo trovavo divertente soprattutto quando cercavo di distrarlo. Ridacchiò -Impari in fretta, se non faccio sul serio non servirebbe, e dove starebbe il mio divertimento?-

-Ah… adesso è il tuo divertimento?- posai un bacio fugace -Non hai mai giocato a Grazia Malevola con me a Skyhold… per sentirmi dire da Thom poi che lo lasciavi in mutande!-

Rise -E mi ha insegnato lui le regole, è come ‘Il Gioco’ degli orlesiani, ma più semplice e rilassante, soprattutto se ho davanti una bellissima donna che cerca di distrarmi con allusioni interessanti-

Sorrisi -Chi ha detto che debbano rimanere allusioni? Mantengo le promesse- lo provocai

Affondò una mano nei miei capelli e mi tirò verso di lui baciandomi con passione. Riprendemmo fiato, ho la mente annebbiata, cavolo, mi fa sempre questo effetto. Rimasi con la fronte appoggiata alla sua per schiarirmi le idee.

-Non sarebbe stato meglio venire a letto? Mi stai divorando e avrai un mal di schiena terribile-

Sorrise malizioso -Mmm… adoro il tuo spirito indomabile- mise il viso nell’incavo del mio collo e mi assaporò più volte lentamente. Dio… si è completamente lasciato andare ormai, amo la sua parte calma, fredda, distaccata e riflessiva, ma impazzisco per questa passione che mostra solo a me. -Il mio spirito è stato domato da un altro recentemente…- mormorai confusa per le coccole che mi stava facendo -Non il tuo spirito, il tuo corpo. Il mio spirito si è sottomesso al tuo più che volentieri- sorrisi -Sei un adulatore…- in risposta ricevetti un bacio più insistente degli altri, ridacchiai, si scostò e mi guardò divertito -Avrò modo ancora di mettere in imbarazzo Cassandra- e gli detti un bacio fugace per poi ritornare seria.

-A cosa stavi pensando? A quello che mi hanno detto i sussurri?-

-Già, ma prima di approfondire il discorso, facciamo colazione, vhenan-

Dopo aver mangiato, iniziò a spiegare.

-Quando me ne sono andato, subito dopo che avevi sconfitto Corypheus, mi sono recato da Mythal, dovevo recuperare il mio potere perduto. Tu l'hai incontrata, o almeno quello che rimane di lei, un frammento in quella donna Flemeth-

Come dimenticarla? Mi aveva ordinato di bloccare Morrigan e poco dopo avevo avuto il piacere di incontrare il suo drago.

Fissava la tavola serio -Ero disperato, lei alla fine è entrata dentro di me. Quel frammento mi sta dicendo le stesse cose che hanno iniziato a dire a te i sussurri del pozzo, da mesi però me le sento ripetere in continuazione, e sono combattuto- mi rivolse un’espressione preoccupata.

Ecco perché… -Allora è per questo che l’altro giorno sei riuscito a bloccarmi!- esclamai sorpresa

-Esatto, anche se avrei preferito non farlo, odio che tu abbia quei marchi e che ti possa controllare, anche se è stato il modo più sicuro senza rischiare di farti del male…-

Stava per aggiungere qualcosa -E…?- mi guardò lievemente seccato -Nulla di importante…-

Lo osservai incuriosita -E no! Ora parli, ma vhenan!- sbuffò e distolse lo sguardo da me divertito

-E quando l’ho fatto, Mythal ha aggiunto ‘Anche a Fen’harel sono tornati comodi infine’ non cambierà mai…-

-Quindi lei… bhe, prova tutto quello che fai tu?-

Era divertito -Se ti stai riferendo all’altra notte, diciamo che si è fatta gli è affari suoi, può decidere se essere presente o meno-

Sentii le guance scaldarsi, quella  prima notte favolosa… sorrise, per poi diventare attento, stava pensando o ascoltando?

-Che stai…?-

Mi guardò -Mi sta dicendo che magari è la volta buona…- sbuffò infastidito

Ero confusa -Di cosa?-

-Mi spiace vhenan, ma questo rimarrà un segreto- mi rivolse un sorrisetto

Ma… -Non cambi mai eh?- risposi seccata

Ridacchiò -È una cosa tra me e lei, nulla di importante, davvero-

Si rifece serio -Comunque, le cose stanno per cambiare, per me, ma soprattutto per te. Mythal deve rinascere, e lo vuole fare insieme a te, hai le qualità per diventare la nuova Mythal come lo era diventata lei a suo tempo, rappresenti l'amore e la giustizia in tutte le sue forme- aveva uno sguardo nostalgico.

-Mi stai dicendo che diventerei un Dio come te? Ma... perdonami è assurdo...- esterrefatta è dire poco, che?! Ma sta scherzando?!

Sorrise ancora di più  -Perché? Posso capire lo shock, ma io non ci vedo nulla di così strano. Sarò sincero, ne sarei felice, diventeresti immortale. La cosa che più mi fa paura è vedere il tuo corpo invecchiare e io rimanere tale e quale come se non fosse mai passato un giorno. Pensare soltanto che potresti smettere di esistere, mi uccide- quelle parole mi colpirono e mi fecero un piacere immenso. -Come prezzo da pagare, comincerai a portare il peso del destino del nostro popolo, ciò comporta una conoscenza sconfinata e quando toglierò il Velo verrai presa di mira dagli Evanuris e questo mi turba- la sua voce aveva un tono afflitto.

Lo fissavo sconcertata, mi guardò e sorrise dolcemente -Hai un’espressione bellissima-

Mi coprii il viso con le mani, sta scherzando vero? Non è possibile! Assurdo. Completamente assurdo! Che diavolo sta succedendo? Io Mythal? Un Dio? E immortale!!

Sospirai per calmarmi, i sussurri “Il cuore di Fen’harel è cambiato” cosa vuoi?

Un sentimento scomparso da tempo nell’Antico Popolo” parla chiaro “Amore, giustizia ti guideranno, cancellati da avidità e tradimento furono” sospirai profondamente “Sei pronta

Perché io? “Le tue azioni e il tuo cuore hanno deciso per te. Il sangue non mente.”  Sangue? Cosa…

-Non sei costretta ad accettare se non vuoi, posso capire che sia… strano- lo guardai, potergli stare affianco per l’eternità, il cuore si scaldò “Hai fatto la tua scelta direi di sì.

Gli presi una mano e la strinsi tra le mie, sorrisi lievemente -Perché vhenan, non è stato sempre così? Non è per questo che hai cercato di starmi lontano? Centra con Mythal vero? Loro l'hanno uccisa perché eravate legati?- mi rivolse un’espressione sorpresa e sorrise triste.

-Non legati come lo siamo noi, ma vhenan, era come una madre per me, mi ha insegnato buona parte delle cose che conosco. Ricordo ancora quando ho sfondato il muro esterno a Skyhold...-

Risposi -L'errore di calcolo?-

Sorrise divertito -Chiamiamolo errore di calcolo, sono dovuto fuggire per un mese, se no mi avrebbe fatto la pelle- rise

-Dovevi essere un tipo scalmanato da giovane-

-Bhe, ogni giorno me ne inventavo una nuova, povera, non la invidio ripensandoci adesso. Se loro dovessero anche solo toccarti con un dito vhenan, non so come potrei reagire- mi guardò serio, risposi altrettanto seriamente -La stessa cosa vale per me, ma'arlath-

-Ne sono sicuro, ma il problema nel tuo caso, non è il potere magico che disponi, ma l'esperienza. Mythal colmerà questa tua mancanza, ma non c'è esperienza come vivere le cose in prima persona, ne sono l'esempio vivente- abbassò lo sguardo turbato.

Odiavo vederlo così, mi alzai continuando a tenergli la mano e mi sedetti tra le sue braccia, appoggiai la testa nell'incavo del suo collo, passò una braccio sulla mia vita e mi strinse a lui. Restammo così per un po' finché non arrivò con il suo puntuale tempismo il terzo incomodo.

-Buongiorno, i piccioncini tubano anche a quest'ora? Non è un po' presto?- rise e noi facemmo lo stesso, mi alzai  -Stavo pensando, ci prendiamo una pausa oggi? Ho bisogno di staccare da tutte queste lezioni, che sono belle eh, ma mi si fonde il cervello se continuiamo a questo ritmo-

-Se il tuo ragazzo è d'accordo, perché no? Non ti preoccupare vi lascio da soli, anche se l’attività non dovesse svolgersi in camera da letto- rispose malizioso

Mi si infiammarono le guance -Vado in bagno- perché deve sempre pensare a quello? Non che io non ci pensi, ma… come potrei non pensarci? Udii Solas che gli diceva con tono allegro -Ti diverti proprio un sacco-

-Certo, devo avere anche io uno svago-  mi chiusi la porta alla spalle.

Immersi le mani in una bacinella con dell’acqua fredda e mi lavai il viso. Accidenti a Dorian e alle sue battute, prima o poi un bello scherzo con Sera ci stava tutto. Mi spostai alla finestra e osservai il giardino dove mi esercitavo, tutto sommato era ancora intero, a parte qualche ramo bruciato. Ripensavo al muro esterno di Skyhold, che diavolo di magia aveva usato?

La porta si aprì, voltai il viso, Solas. Si avvicinò e mi abbracciò da dietro per poi baciarmi sul collo.

-Quindi vhenan, che si fa? Non che il suggerimento di Dorian mi dispiaccia...- rimasi un po' sorpresa, il mio lupo ogni tanto caccia allora. Sorrisi e mi girai verso di lui mettendogli la braccia al collo -Non dispiacerebbe neanche a me, però stavo pensando, quando mi hai lasciato la prima volta, volevi portarmi da qualche parte, ma non siamo andati fino in fondo, sarei curiosa-

-Mi sembra un’ottima proposta, è un po' lontano, ma passando per un paio di Eluvian dovremmo fare in fretta- lo baciai e ci staccammo senza fiato, non ne avrei mai avuto abbastanza di lui. Prendemmo il necessario.

Avvisammo Cassandra che entro sera avremmo fatto ritorno -State attenti e niente pazzie, anche se a voi due non so quanto serva dirlo- e lanciò uno sguardo cupo a Solas, per poi fissarmi dove avevo previsto, arrossì leggermente e negò sconsolata con la testa. Sorrisi divertita.

Una volta usciti dissi -Cassandra è preoccupante, sembra mia madre... capisco che mi vuole bene, ma ti batte se va avanti così Solas-

-Grazie- rispose facendo finta di essersela presa. Ridacchiai.

Ci ritrovammo in una grotta chiusa, Solas appoggiò il palmo della mano sulla nuda pietra e questa si dissolse. Mi prese per mano, quella complicità che sentivo mi rendeva euforica, una volta usciti il silenzio era rotto solo dagli uccelli e movimenti di altri animali. Almeno per quel giorno saremmo stati liberi e normali, per quanto potevamo esserlo. Seguendo la strada sterrata, giungemmo infine alla statua di lupo ed entrammo nella grotta posta alle sue spalle, la percorremmo fino ad arrivare al piccolo lago con i due halla dove mi aveva tolto i Vallaslin. Solas mi spiegò che qui liberava gli elfi che riuscivano a fuggire, molti dei quali poi rimanevano con lui come compagni contro i falsi Dei.

-Ar lasa mala revas- ripetei quelle parole che mi erano rimaste impresse nella mente, come la sua espressione di gioia, quando avevo acconsentito nel cancellarli e ipnotizzato dopo

-Sei bellissima- rispose, come seguendo il filo dei miei pensieri, abbozzai un sorriso, preferirei non ricordare quello che successe dopo

-Concordo- lo guardai esterrefatta -Ora leggi anche nel pensiero?-

Ridacchiò -Potrei, ma non serve, la tua espressione dice tutto… stavo rivivendo anche io il momento, piacevole prima e… bhe…-

-Doloroso…-

-Penso che sia diminutivo come aggettivo… non avrei voluto avere il coraggio per separarmi da te-

-Già… anche se non so ancora se ha fatto più male quello o non sapere il perché di quella decisione…- sospirai, lasciamo perdere… non ha senso…

Lo guardai, rimaneva in silenzio abbattuto, gli strinsi la mano -Ma ghilana Fen’harel- lo provocai e si destò dai suoi pensieri, mi fissò deciso trascinandomi lontano da quel luogo di ricordi.

Iniziò a raccontarmi aneddoti sulla sua giovinezza, e rimanevo colpita da come fosse monello il mio vhenan a quei tempi, mi sarebbe piaciuto vederlo. Ci stavamo conoscendo ancora più in profondità, cosa che negli anni passati il suo segreto gli proibiva di fare.

Arrivammo infine nel pomeriggio vicino a delle enormi cascate, alcuni edifici ormai distrutti, in un angolo un’altra statua a forma di lupo -Che combinavi qui?-

Sorrise -Qua stavano le persone e famiglie in fuga, chi non si univa a me, poteva fermarsi in questo luogo quanto voleva, erano sotto la mia protezione. C'erano molti bambini più o meno piccoli, i genitori li facevano scappare per primi, e in seguito li raggiungevano, anche se purtroppo non sempre tutto andava secondo i piani, gli orfani non mancavano- gli strinsi la mano -Una volta adulti molti di loro decisero di unirsi a me, diventavano sempre di più, e iniziarono i guai. Ma preferirei non parlarne, alla fine tutto si ricongiunge a quello che sai già-

Mi strinsi a lui facendo passare un braccio sulla sua schiena e mi abbracciò, non potei evitare la domanda, era rimasta in sospeso dalla mattina presto -Vhenan, penso sia proprio ora del cambiamento, non trovi?- mi fissò negli occhi e sorrise, però esitava -Ne sei sicura? Condannarti a questo per…- alzai una mano e lo afferrai dal bavero della maglia da apostata, lo tirai giù alla mia altezza, catturandogli la bocca con un bacio, zittendolo -Certe volte parli troppo, lo sai?- sorrise -Fallo-

I suoi occhi si illuminarono, mi baciò con molta dolcezza, percepii qualcosa passare in me, niente di così strano. -Bhe… non…- mi bloccai, il senso di benessere stava svanendo. Il cuore impazzì, le gambe cedettero, il cervello non intendeva collaborare, non ero in grado di reagire, ero solo consapevole della presenza del calore che emanava il corpo di Solas che mi strinse più forte sostenendomi. La vista si fece appannata, infine non vidi più nulla.

Che diavolo? Era completamente buio. Guardai in basso, verso i miei piedi, li vedevo, mi vedevo, scoprendo però che il braccio sinistro era ancora mancante, le cicatrici emanavano una tenue luce verde. Mi osservai meglio, i miei vestiti? Perfetto, non so che succede e  sono pure nuda! Avvertii una presenza che interruppe i miei ragionamenti e mi voltai, un drago!? Feci qualche passo indietro spaventata, si illuminò di una luce bianca cambiando forma, mi ritrovai davanti un elfa bellissima, occhi di un verde smeraldo e una chioma bionda. Mi osservava attenta e mi rivolse un sorriso gentile -Non avere paura, non intendo farti nulla- decisi di avvicinarmi, Solas si fidava di lei, no? Mi riguardai titubante, iniziavo a sentirmi a disagio. L’elfa ridacchiò -Da’len, siamo in un sogno, usa la tua volontà e avrai dei vestiti- mi concentrai, immaginando cosa avevo messo quella mattina. Comparvero i miei abiti, sospirai sollevata, ma la manica del braccio sinistro continuava ad essere vuota e penzolante, come lo era stata per mesi. Vedendo le mie perplessità, la bionda continuò -Hai riparato il tuo corpo, ma il tuo spirito rimarrà mutilato, l’Ancora è permanente finché avrai vita- inspirai nervosa, non avevo mai voluto quel potere, anche se ormai sembrava una parte di me, sopito e inerte. L’unica cosa positiva che mi aveva portato erano degli amici e Solas. Sì, tutto sommato un buon prezzo da pagare. -Tu sei Mythal? O meglio, il Dio che rappresenti come Solas?-

Sorrise -Fen’harel è diverso da quello che sono io, da quello che sono gli Evanuris, due nomi, due volti, due vite. Per questo ritenuto dapprima inferiore, poi temuto e rispettato, fino a insinuare vari dubbi, divenuto un Dio, ma in modo differente. Non ci vediamo da un po’, come ti dissi l’ultima volta sono contenta che qualcuno del mio popolo abbia bevuto dal pozzo, e che sia proprio tu-

E che sia proprio io? Che cosa significa? -Mi stavi aspettando?- chiesi basita

-Quello che ha fatto Fen’harel è stato necessario, anche se le conseguenze impreviste da lui, la rabbia che provò lo rese cieco. Invece il suo orgoglio lo rende in parte prevedibile vero?-

Non sapevo che rispondere, anche se dovevo ammettere che era vero -Al tempo ho messo le basi per l’avvenire e durante i secoli in cui si è trovato nell’Uthenera, ho fatto in modo che ti incontrasse, per fortuna lo conosco bene. La vendetta mi ha spinto a non arrendermi- ero perplessa, si spiegò -È parte della mia natura. Non è ancora finita con i falsi Dei, l’inevitabile è stato solo posticipato-

Non riuscii a frenare le parole -Banal nadas- dissi decisa

Ridacchiò -No, ma da’len, lo potrai posticipare, ma non in eterno, questo mondo e l’Oblio dovranno ricongiungersi, perché ognuno a modo proprio sta morendo. L’uno non può vivere ed esistere senza l’altro. Non è solo per la mia vendetta che Solas vuole toglierlo, ma perché tutto morirà se non fa qualcosa-

-In poche parole dobbiamo decidere di che morte morire? Gli Evanuris o il tempo?-

-Dovete decidere se combattere o lasciarvi morire- disse seria -Cosa preferisci?-

-Ho combattuto per Solas, lo farò anche per questo mondo- risposi convinta

Sorrise e chinò leggermente il viso in segno di assenso -Onori l’Antico Popolo. In questi anni ti ho osservato da’len e sono fiera che non ti sia arresa con lui, non può fare tutto da solo, è sempre stato arrogante quel ragazzino!-

Ridacchiai, mi guardò confusa -Scusa, è che Solas mi ha detto che è scappato una volta perché ha distrutto la cinta esterna a Skyhold e che lo avresti ammazzato, ora comprendo il perché- sorrise compiaciuta

Aggiunsi -Hai detto un Dio differente?-

-Diventato un Dio non per scelta, ma elevato a tale da chi prima lo riteneva poco superiore ad uno schiavo, tu per prima dovresti capirlo-

Rimasi basita -Corypheus…-

-Da semplice elfa Dalish a Inquisitore, anche se involontariamente ti ha dato il tuo potere e non mi riferisco all’Ancora-

-E questo potere che ho ora?- non mi era ancora chiaro, non ero mai stata una maga. Come era possibile?

Mi guardò attentamente -Il sangue non mente, troverai da sola la risposta a questa domanda-

Volevo sapere altro, ma con un cenno mi impose il silenzio -Immortale, non si cambia mai e ci si aspetta che anche il resto faccia lo stesso, non lo si accetta fino ad arrivare a volere sempre più potere perché diventi reale. Fen’harel l’ha imparato a sue spese, tu dal principio sei differente, sai che è necessario e delle volte inevitabile. È giunto tempo di cambiare. Sono felice che vi siate trovati ed è ora tempo per me di lasciarlo nelle tue mani-

-Aspetta, ma prima cosa intendevi con ‘speriamo che sia la volta buona’?- questo lo dovevo sapere

Sorrise divertita -Che abbia messo la testa a posto, ma direi che stavolta è così-

Che? Non so se mi era del tutto chiaro…

-Ora diventerai me, o meglio, l’essenza del Dio che rappresento, la mia anima ha la forma di un drago, ma tu sei un lupo come lui, lo comprenderai ancora meglio, sostenetevi a vicenda e tutto andrà per il verso giusto-

-Facendo ciò morirai, giusto? Solas…-

Mi guardò dolcemente come una madre e sorrise triste -Solas lo sa, ma cos’è la morte? Sono stata morta per millenni. Il mio spirito, quello che ero veramente, è stato ucciso, molto prima del mio corpo. Ma da’len, svegliati-

Aprii gli occhi, guardavo il cielo a cui si sostituì il viso di Solas spaventato e preoccupato.

-Yen come ti senti?- mi misi seduta passandomi una mano sul viso e poi provai ad alzarmi, vidi tutto sfocato, mi colpii un senso di vertigini e nausea, barcollai -Troppo in fretta, ma vhenan! Stai seduta- lo sentii prendermi e farmi sedere su di lui, appoggiai la schiena al suo petto e mi avvolse la vita con le braccia.

-Cosa mi succede?- ero un po’ spaventata -I tuoi sensi sono più sensibili e ora subisci la presenza del Velo come è successo a me, ti passerà, ma devi stare tranquilla- ora dovevo concentrarmi nel non vomitare, possibilmente. Solas mise il volto sulla mia spalla, sorrisi

-Per quanto sono stata…-  le sue labbra morbide e calde sul collo -Un’ora circa, cominciavo a preoccuparmi-

-Non mentire, la tua faccia dice il contrario, ti sei spaventato da subito- un altro bacio -Era una gran bella donna-

-Già- continuava a baciarmi, doveva essersi proprio spaventato da morire

-Mi ha detto che la devi smettere di fare tutto da solo e che sei un arrogante ragazzino- ridacchiò, stringendomi di più -Ah e che sei prevedibile, concordo anche su questo-

-Ehi! Vi siete messe d’accordo?- risi -Come va?- iniziavo a sentirmi meglio, il senso di confusione e nausea si stava attenuando -Meglio, ma non va ancora come dovrebbe, sai che dobbiamo tornare prima che faccia buio da Cassandra, se no ci uccide entrambi vero?-

-Tu non corri pericoli, sarà me che ammazzerà, ma finché non ti senti bene non ci muoviamo-

-Hai messo la testa a posto?- insinuai

Mi strinse nervoso -Avete parlato di quello?-

Ridacchiai -Non ti preoccupare, non mi ha detto altro, quindi?-

Sospirò rilassandosi e mi posò altri baci roventi sul collo -Decisamente-

Iniziai a vederci di nuovo bene, stava per arrivare la sera -Solas dobbiamo andare- due dita mi presero il mento, voltandomi il viso verso il suo, prese possesso della mia bocca -Restiamo qui, con i miei poteri non abbiamo nulla da temere, neanche il freddo-

-Per quello non penso servano i poteri- ridacchiò, mi sta venendo ancora sonno, non devo dormire…

Avevo la forma del lupo con il folto mantello bianco che avevo visto riflesso nel lago, vicino a me Solas nella sua forma da Temibile Lupo. Ero contenta di essere al suo fianco, ma non abbiamo il tempo di riposare ora. Devo svegliarmi.

Ripresi conoscenza, un piacevole calore su tutta la schiena, voltai il viso e sorrisi, si era addormentato anche lui, teneva la testa appoggiata sulla mia spalla. Adesso stavo bene, ma era ormai già quasi completamente buio, gli posai un bacio sulla guancia -Vhenan, è ora di andare- aprì gli occhi assonnati, sorrise -Adesso come ti senti?-

-Sto bene, grazie ma vhenan, andiamo- ci alzammo e mi avvicinai allo specchio d’acqua dove si riversava la cascata, mi lavai il viso e bevvi un po’ d’acqua. Andava decisamente meglio. Una mano grande e calda mi si posò sulla schiena -Tutto a posto?- richiese, sorrisi. In risposta lo spruzzai con l’acqua -Ehi!!- ridacchiò e mi allontanai un poco, posai una mano sul tronco di un albero e fissai sorpresa lo spettacolo che mi si parò davanti. Tantissime lucciole che danzavano nel bosco e che si riflettevano sull’acqua. Mi prese per mano -Speravo ci fossero ancora- disse dolcemente, rivolsi la mia attenzione verso di lui, sorrideva sereno.

Arrivammo a casa, doveva già essere mezzanotte, Cassandra fulminò Solas con uno sguardo terribile e se ne andò in camera. Riprendemmo a respirare. Dopo aver cenato andai a letto, mi sentivo stanca e il giorno dopo Solas avrebbe ricominciato senza riserve, mi addormentati quasi subito. Il risveglio fu dolce, ero tra le braccia di Solas come ormai tutte le mattine. Dormiva ancora, mi alzai lentamente non volevo svegliarlo. Lo osservai, il viso era completamente rilassato con un accenno di un sorriso. Mi sistemai prima che altri pensieri prendessero il sopravvento. Stavo facendo colazione con Cassandra, quando Solas ci raggiunse, poco dopo arrivò anche Dorian. Le lezioni ricominciavano, come al solito eravamo in giardino ed era diverso, non facevo nessuna fatica a capire quello che mi spiegava, anzi lo sapevo già con mia sorpresa e glielo dissi entusiasta.

Sorrise compiaciuto -Bene, allora ormai sai tutto quello che ti serve, le lezioni sono concluse-

-Dobbiamo festeggiare! Faccio preparare qualcosa di speciale per stasera!- esclamò Dorian e se ne andò veloce verso l’edificio. Rivolsi la mia attenzione su Solas che osservava divertito la schiena del mago del Tevinter allontanarsi. Sentendo il mio sguardo si girò verso di me curioso per quell’interesse, ci fissammo negli occhi, finché non cedetti e risi.



Ar lasa mala revas: ti dono la libertà
Ma ghilana Fen'Harel: guidami Temibile Lupo

Banal nadas: niente è inevitabile

Buon anno!!! Ditemi che ne pensate, scontato? Si era capito? Non fate i timidi, mi fa piacere sapere cosa ne pensate, sia in negativo che positivo.
   
 
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