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Autore: marica99    02/01/2018    0 recensioni
La mia storia vuole dare ulteriori informazioni riguardo l’inizio della turbolenta relazione tra Sasuke e Sakura, partendo dal momento in cui lui lascia il villaggio per il suo lungo percorso di redenzione. Noteremo come ,grazie alla tenacia, alla caparbietà e all’amore incondizionato di Sakura, un ragazzo dal carattere scontroso, introverso e restio nei confronti di qualunque sentimento come Sasuke possa, in realtà, accorgersi poco a poco di essere affamato di quella passione struggente che è la cosa migliore di una vita intera.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Era mattino, e le strade di Konoha, già del tutto illuminate dal sole, ricominciavano poco a poco a popolarsi di persone sbadiglianti e ancora mezze assonnate  ma vogliose di aiutare a rimettere in sesto il villaggio per lo più rovinato dalla guerra. La tranquillità  e la spensieratezza aleggiavano tra tutte quelle vie, ma ancora una volta queste emozioni intrise di pacifica serenità non contagiavano Sasuke che invece correva tra la gente per strade e sentieri come una saetta: doveva assolutamente parlare almeno con Kakashi riguardo ciò che aveva in mente di fare, senza però spiegargli il vero motivo che lo spingeva a partire. Sapeva già che così lo avrebbe deluso e sapeva anche che quello avrebbe cercato di persuaderlo a restare per il bene di tutti, soprattutto adesso che le cose tra loro si erano finalmente aggiustate, pensava mentre si affrettava; ma Sasuke non poteva far finta che per tutti quegli anni non fosse accaduto nulla: lo stesso odio che in quel periodo si era portato dentro lo aveva seminato per tutte le strade che aveva percorso rovinando così la sua reputazione di buon ninja, e quel viaggio era l’unica possibilità che gli restava per porvi rimedio e potersi finalmente sentire in seguito un degno cittadino del villaggio della Foglia. Avrebbe dovuto solo cercare di sembrare al maestro convincete e sicuro della propria scelta, anche se nel profondo sapeva bene che non era questo ciò che voleva, ma aveva il dovere di farlo e per riuscirci non poteva permettersi di lasciar trapelare nessuna emozione, nessuna debolezza umana gli era concessa .

Non appena arrivò di fronte la casa del maestro, dopo aver ripreso fiato e aver bussato energicamente alla sua porta, non si sorprese molto di ritrovarselo dietro di essa con gli occhi semichiusi per la troppa luce ed il cuscino stretto tra le braccia. Ma dopo aver strabuzzato gli occhi assonnati, tra uno sbadiglio e l’altro, Kakashi mostrò la sua perplessità:

 “Ma cosa ci fai qui Sasuke? Tu dovresti essere ancora a casa a riposare!” Disse mentre contemporaneamente sbadigliava con la bocca coperta dalla mano. 

“Ho già recuperato abbastanza energie, maestro Kakashi, e non ho alcuna voglia di perdere altro tempo”. Rispose quello con arrogante fermezza. Ma notando la confusione sul volto dell’altro, con altrettanta ed estrema decisione aggiunse:

 “Non ho nessuna intenzione di rimanere qui con le mani in mano ancora per molto, devo partire. Sono solo passato a salutarla e a chiederle di non aspettarmi: le posso solo assicurare che il mio non sarà un viaggio senza ritorno, ma impiegherà tutto il tempo necessario affinché io possa migliorarmi e diventare più forte. Lei mi conosce abbastanza bene da sapere che la mia sete di potere non sarà mai placata ”. 

Kakashi ascoltò con tutta l’attenzione che al momento era riuscito ad accumulare:

“Capisco. E quindi tu vorresti diventare più forte...”. Disse grattandosi il mento; e, limitandosi ad una semplice alzata di spalle e ad un’espressione rassegnata riprese:

“ Si, ti conosco abbastanza bene. Talmente tanto da sapere che se fosse stato realmente questo il motivo della tua partenza, te ne saresti già andato da qualche giorno senza perdere tempo a parlarne con me, come facesti già anni fa del resto, ragazzo”.

“Maledizione”-pensava Sasuke digrignando i denti. 

“Puoi star tranquillo.” Kakashi interruppe nuovamente i pensieri di quello: “Conosco e comprendo il subbuglio che ti porti dentro e non sarò di certo io a giudicare la tua scelta, ma hai il dovere di parlarne con gli altri proprio perché il tuo non è un desiderio ma una necessità. Non lasciare che credano in un altro abbandono da parte tua, non dopo tutto quello che hanno passato per riaverti.”

Sorpreso dalla parole del maestro, senza volerlo Sasuke ripensò al corpo in fin di vita di Naruto che giaceva accanto al suo, solo qualche giorno prima, durante il loro ultimo scontro,e alla gioia che emanava il suo sorriso quando quello comprese di aver ritrovato il compagno. Come un flash, gli ritornò in mente l’immagine di Sakura che tentò in ogni modo di ripescarlo da un’altra dimensione consumando anche l’ultima goccia di chakra rimastole con la sua conseguente caduta che lui stesso era riuscito a sostenere, e poi quello sguardo. Quegli occhi dicevano molto..troppo, abbastanza da non meritare altre bugie. 

Sasuke riaprì i propri, colmi di  stanchezza e riprese:

“Naruto è ancora in ospedale, potrò parlarne solo con Sakura e...”

“Di che cosa vorresti parlarmi??” Il discorso fu interrotto da una voce femminile verso la quale i due si girarono ritrovandosi di fronte Sakura stessa.

   
 
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