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Autore: Mel96ly    03/01/2018    3 recensioni
Derek sapeva che non avrebbe dovuto accettare quella scommessa quella sera, ma lui non rifiutava mai le sfide. Isabelle non sapeva di doversi trovare un giorno a rendere pubblica la propria vita e i propri scheletri nell'armadio. Un programma televisivo e due persone che non vogliono parteciparvi: questo è il modo in cui si sono conosciuti Derek e Belle.
Lei una bambolina bionda più simile a una barbie che a un'essere umano. Così eterea da sembrare un angelo. Non è però la solita ragazzina svampita: è intelligente, schietta e decisa, ama divertirsi ed è felicemente single. Le sue coinquiline però non la pensano allo stesso modo...
Lui è il tipico playboy del college che si porta a letto una ragazza diversa ogni notte. È ricco, egocentrico, simpatico e incredibilmente attraente. Astinenza, amore e monogamia non sono parole che fanno parte del suo vocabolario, ma Derek ha perso una scommessa, una scommessa che lo obbligherà a partecipare ad "A fairy-tale love", un programma televisivo per ragazzi universitari in cerca dell'anima gemella.
Due personalità simili, due passati diversi, due ragazzi che non credono di essere fatti per stare insieme e che non vogliono alcun partner, eppure sono obbligati a conoscersi.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Universitario
Capitoli:
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-Ciao piccola.- Le sorrido quando me la trovo a dieci metri da me, fuori dall'aeroporto, che mi aspetta. Indossa una tuta da ginnastica verde e tiene i capelli rossi raccolti in una coda alta. Riconosco che non è per niente nel suo stile e ora capisco perché continua a guardarsi intorno come se i passanti dovessero mettersi a insultarla da un momento all'altro. Si sente a disagio, ma ovviamente nessuno fa caso a cosa indossa, anzi, nessuno fa proprio caso a lei. La raggiungo, le cingo la vita con un braccio e le do un casto bacio sulle labbra. Lei non cerca di più e io non voglio insistere stavolta. Non so ancora cosa voglio da questo programma e dalla mia vita, ma forse è meglio se inizio a fare il bravo. Mi sorride e mi stringe a se. Buon segno. –Allora? Cosa facciamo oggi?- Le chiedo per cercare di tranquillizzarla mentre mi lascio guidare verso la sua macchina.

-Oggi stiamo a casa.- Mi risponde sorridendo. È così soddisfatta di questa decisione che non oso dirle che tutto questo non mi sembra per niente da lei. Angel in genere è la ragazza che mi organizza sempre le uscite più particolari, quelle più interessanti e divertenti. Mi ha portato a una festa in maschera, a una maratona di volontariato, ha organizzato un flash mob nel mio campus e mi ha portato per un giorno alle terme, facendomi persino un massaggio con le sue stesse mani. È sempre stata carina e dolce, è una ragazza con la testa sulle spalle e con lei mi sembra sempre di vivere un'avventura, ma oggi vuole stare a casa e non centra niente col suo modus operandi... oddio, studiare con Belle è stato più istruttivo di quanto pensassi! Comunque no, lei non è così. E poi indossa una tuta, lei che è sempre elegante e in genere indossa solo vestitini. 

-Stiamo a casa a far cosa?-

-Ho affittato un film. Uno dei miei preferiti. Ti piacerà un sacco!- Commenta tutta eccitata. Saliamo a bordo della sua Solstice coupé gialla, cosa che mi incuriosisce dato che ne esistono solo milleduecento esemplari in tutto il mondo. Non so se Angelina abbia molti soldi, ma vista la macchina con cui mi è venuta a prendere e considerando che è la prima macchina che ha, a quanto mi ha raccontato, direi che i soldi non le mancano. Non ho mai fatto caso alle firme che indossa, so solo che è sempre ben vestita e curata. Sicuramente lei non si è mai vantata di essere una riccona sfondata, come invece ha fatto spesso Spencer. 

-Immagino che non mi vuoi dire che film sia...-

-Esattamente! Dai, fidati di me, è proprio il genere che può piacere a un ragazzo.-

-Non mi vorrai svelare che in realtà non possiedi organi genitali femminili! Perché non so se riuscirei a sopportarlo, mi spiace ma io sono etero.- Scherzo guardandola con aria sconvolta. Lei diventa paonazza e fatica a mettere la retro tra un colpo di tosse e l'altro. Sul mio viso si allarga un ghigno divertito che infine scoppia in una risata. Dio, l'ha presa proprio male! Quando finisco noto che Angelina invece non è per niente divertita. Mica ho discriminato gli omosessuali, ho solo fatto un commento scherzoso... meglio lasciar perdere! Punto gli occhi sulla strada e lascio che il silenzio cali tra noi. È davvero imbarazzante, è uno di quei silenzi che ti portano a scavare nel cervello in cerca di qualcosa da dire e più non trovi niente più ti agiti. Probabilmente Belle avrebbe trovato un modo colorito e arrogante di rispondere alla mia battuta, o di prendermi in giro, e ora staremmo ridendo. Ma Angel è Angel e io non ho troppa voglia di sentirla parlare in questo preciso momento. Ma è mio dovere, giusto? –Allora...- Inizio svogliatamente. –Cosa ne pensi di tutta questa situazione? Delle altre, di Isabelle?- La guardo di sottecchi e noto che si è finalmente rilassata. Come può rilassarsi quando le chiedo una cosa del genere? Penso che tra le mie ragazze nessuna abbia ancora capito in che situazione critica si trovano.

-Lei è una bella ragazza, se ti piace quel genere, chiaro.- Risponde senza distogliere lo sguardo dalla strada. Non capisco bene le sue parole, ma qualcosa mi dice che non intendeva dire niente di buono.

-In che senso? Che genere?-

-Il genere della barbie rifatta e che crede di essere superiore degli altri.- Non mi sfugge la rabbia e il sarcasmo con il quale ha pronunciato quelle parole velenose. Non sono il genere di cose che mi aspetto che escano dalla bocca di questa ragazza, ma soprattutto non sono cose che mi piaccia sentire. In realtà sento l'istinto di dover difendere Belle che mi pulsa nelle vene. Non so da dove arrivi esattamente questa sensazione, ma so per certo che non ha senso, la ho vista solo una volta. Eppure mi da fastidio e mi irrita più di quanto dovrebbe.

-Penso sia presto per giudicarla. E poi chi ti ha detto che è rifatta?-

-Nessuno, ma basta guardarla per capirlo. Dai una non può avere per natura quel seno e quel culo! Fidati, è rifatta dalla testa ai piedi.- Le parole che escono dalla sua bocca non le appartengono proprio, come tutto di lei oggi. Non ho mai visto Angelina così scontrosa e irritabile.

-Mi informerò.- Le rispondo un po' turbato. So per certo che Angel si è rifatta il naso dopo aver visto una foto di due anni fa nel portafoglio di sua sorella. Prima aveva un uncino al posto della piccola protuberanza che possiede ora, quindi non capisco tutta questa avversità nei confronti di un'altra ragazza che ha modificato il proprio corpo. In qualunque caso non ho mai pensato che Isabelle fosse rifatta e continuo a non pensarlo, ma forse potrei davvero informarmi al riguardo. Giusto per esserne sicuri... In realtà se solo potessi toccarla lo capirei da solo se sia o non sia rifatta. L'immagine di lei nel top da ginnastica striminzito mi balena subito davanti agli occhi. Quei seni sodi, il sudore che le scivola sul collo, sul petto, fino all'ombelico e poi più giù, nei pantaloncini, in posti che vorrei esplorare con le mani, con la lingua, con ben altro!

-Scusa.- Dice a bassa voce Angelina, svegliandomi dalla mia meravigliosa fantasia. Nonostante da parte a me abbia una ragazza fantastica non riesco a smettere di pensare all'unica che mi odia. Ma che razzo di problema ho?

-Di cosa?-

-Ti ha turbato, quello che ho detto. Non volevo. In genere non sono una persona meschina, è solo che è una giornata no oggi. Parlare di Belle non è esattamente ciò che avevo in mente.- La voce le tremola e sembra davvero dispiaciuta.

-Fa niente. Capitolo chiuso.- Le rispondo, nonostante per me non sia per niente così dato che il tutto stia ancora a ronzare nel mio cervello, come una mosca fastidiosa. 

-Sai, l'ho visto durante la puntata scorsa.-

-Cosa?- Ma non può mettere un cazzo di soggetto nelle frasi?

-Come la guardavi. Sembravi un bambino di fronte a un pacchetto di caramelle.-

-A dire il vero la scorsa puntata ho fatto tutto il tempo a evitare di guardarla.-

-All'inizio, ma dopo che ti ha affrontato te la sei mangiata con gli occhi per tutto il tempo. È stato come se i suoi modi sgarbati ti abbiano risvegliato gli ormoni. Avevi ragione, è da temere e mi intimorisce il modo in cui la guardi, ma non capisco se di lei ti piace solo il corpo o il pacchetto completo. Ho bisogno che tu sia sincero Derek.- Mi guarda con lo sguardo risoluto, ma so che in realtà ha una paura assurda di ciò che potrò dire.

-Sinceramente? Non lo so.- Faccio una pausa. Sto ancora cercando di capire me stesso, è difficile cercare di capire anche loro. –Fisicamente è davvero bella.- Ammetto infine. –E per il resto sono un po' confuso. Non la conosco ancora abbastanza bene e sicuramente voglio saperne di più su di lei, però quello che vedo per ora mi piace, anche se non so decifrarla.-

-E con noi altre ci dei riuscito?-

-Forse.- Torno a guardare la strada e lei non ribatte. Dopo un paio di minuti ci avviciniamo a un enorme cancello con riportate sopra le lettere FF in oro. Ci fermiamo vicino a un citofono, Angelina digita un numero e il cancello si apre, lasciandoci entrare in una meravigliosa villa. Percorriamo il lungo viale alberato circondato da ettari di prato verde, fino ad arrivare a uno spiazzo sterrato, al centro del quale un'enorme fontana spruzza acqua dalle bocche di quattro bellissimi cherubini bianchi. La villa è enorme e maestosa, preceduta da un piccolo portico al di sopra del quale si trova una balconata che da direttamente sul viale e sul giardino. –Wow- Dico senza riuscire a contenere il mio stupore. Spencer abita da sola nell'attico che le ha comprato il padre per poter andare all'università, ma Angel deve vivere con i propri famigliari in questa mega villa reale, perché non posso credere che il padre gliela abbia comprata solo per gli studi.

-Già, fa sempre questo effetto agli sconosciuti, ma a chi ci vive non sembra poi così speciale.- Effettivamente Angelina aveva ragione, casa mia, o meglio, quella dei miei genitori, è molto grande e con un enorme giardino, una piscina, un campo da basket e uno da tennis, una dependance e una zona giochi che usavamo io e i miei fratelli da piccoli. È una villa moderna, non come questa, ma per noi è solo casa, niente di così speciale. Questa però è una villa d'epoca. Deve avere minimo duecento anni. Somiglia ai palazzi dei nobili che ho visitato durante il mio viaggio per le capitali d'Europa. Certo, è molto più piccola, ma lo stile è lo stesso. –Forza entriamo, prima che si metta a piovere.- Mi dice Angel spingendomi verso la scalinata d'ingresso che porta al portico rialzato. Salgo i gradini ammirando i due leoni ai lati dello scalone. Una volta entrati non rimango sorpreso di vedere che l'interno è in perfetto accordo con l'esterno. Tutto sembra antico, costoso e ricco di storie da raccontare. –A quanto pare i miei antenati erano dei pezzi grossi della nobiltà Inglese quando vennero qui a vivere, erano dei proprietari terrieri un po' esaltati, e ci siamo lasciati questo posto di padre in figlio durante i secoli. Ora andiamo nella sala di svago, ti piacerà un sacco. C'è il bigliardo, uno schermo 3D enorme e tutte quelle cose che piacciono a voi uomini, come l'xbox e il resto.- Mi dice spingendomi in fondo al corridoio e poi giù per altre scale. Arriviamo davanti a una porta in legno, tutta borchiata e con un enorme catenaccio. Angel lo spinge fino a liberare la porta, che si apre con un rumore inquietante. Probabilmente questa è la stanza delle torture e mi ha portato qui sotto per uccidermi. Faccio un passo incerto verso l'interno, la ragazza mi supera e preme un pulsante alla nostra destra. Si accendono delle luci soffuse ai lati della stanza, dandole uno stile in totale sintonia con i muri di pietra e sassi. Sulla sinistra c'è il tavolo da bigliardo al quale aveva accennato Angelina, al centro c'è un tavolo rotondo, in legno scuro, con quattro sedie abbinate e una scatola chiusa appoggiata sopra, a destra un enorme divano bianco in pelle è posizionato di fronte a un camino con sopra appoggiato un televisore a schermo ultra piatto. La vedo prendere un telecomando, schiacciare un paio di pulsanti e dopo un attimo il camino si accende da solo, come per magia. Di sicuro è un ambiente molto suggestivo. Mi porta fino al divano e si siede. Mi accomodo abbastanza vicino a lei, ma non troppo. Non so bene come ci si comporta quando si vuole davvero vedere un film e questo non è un scusa per scopare nel mentre. Guardo le telecamere che ci inquadrano. 

-Tutto a posto?- Chiedo a Paul. Lui mi sorride e mi fa il segno del pollice con la mano. Angelina mi guarda perplessa, come se non capisse cosa ho appena fatto. È strano ma fino a lunedì scorso anche io quasi non avevo mai rivolto la parola ai miei cameraman, ma ora, dopo aver visto il rapporto istauratosi tra Belle, Eugene e Scott mi sembra maleducato ignorare Paul e dare per scontato il suo lavoro. Le luci si spengono di colpo e la tv si accende. Parte la sigla di un film che conosco fin troppo bene: Rambo. Per quanto il film mi piaccia e lo abbia visto milioni di volte con mio padre e mio fratello quando ero piccolo, non mi aspettavo certo che fosse questo il film scelto da Angelina per il nostro appuntamento. Non è un horror, non è un film romantico e neanche uno di quelli d'azione un po' comici. È un film crudo, che non posso capire come possa essere il suo film preferito. Certo è che oggi lei è piena di sorprese. 

Siamo seduti vicini, ma non troppo. Le nostre gambe si sfiorano e ad ogni minimo movimento le spalle si incontrano, ed io vorrei solo sdraiarla sul divano e baciarla senza dover pensare ad altro, ma ovviamente non è proprio il caso. Dopo le prime scene però appoggio un braccio sullo schienale dietro di lei, aspettandomi due possibili reazioni: o che si sposti o che si avvicini. Mi sento disorientato quando lei sembra totalmente disinteressata. Non reagisce minimamente al mio tocco, come se io non le facessi provare niente. Non si sposta, è già una buona cosa, ma neanche si avvicina. Sembra così attenta che ho quasi paura di disturbarla se la toccassi di più. Ciocche rosso aranciate le scendono sul viso e sembrano voler dividere le lentiggini che le tingono le guance rosate, mentre gli occhioni blu vagano da un punto all'altro della televisione. Non capisco se è una finta perché vuole sembrare distaccata o se è veramente indifferente. Restiamo in silenzio a guardare il film, ma nonostante io stia cercando di concentrarmi non riesco a togliermi di mente le parole che Angelina mi ha detto durante il viaggio. Non mi piace così tanto Belle. Certo, è un bella ragazza, è simpatica e divertente, ha un bel caratterino e la cosa mi eccita da morire, ma non mi piace al punto tale da sbavarle dietro come dice Angel. Neanche la conosco. E poi cosa vuol dire "piacere"? Perché il "piacere" arriva prima dell'"innamorarsi" e io non mi innamoro. Non mi sono mai innamorato e sicuramente non inizierò ora. Finirò per uscire con una come Spencer o Angelina, e dopo un mese neanche mi scaricheranno perché capiranno che non sono il ragazzo adatto a loro. Belle ha ragione, io non cambio per nessuno, non possono credere di potermi plasmare a loro piacimento. Sono immerso in questi contorti pensieri quando Angelina salta su all'improvviso e io, perso in me stesso, mi spavento con lei. Roba da infarto, cazzo!

-Che schifo.- Grida durante la prima scena di sangue del film. Mi avvicino e stringo il braccio che le avevo messo attorno alle spalle, dando per scontato, ora, una reazione, ma no, lei non si appoggia. Rimane lì, rigida e schifata, lasciandomi in una posizione scomoda e piuttosto incazzato dalla figura di merda che sto facendo a cercare un approccio che non è corrisposto. Quante ragazze hanno ancora intenzione di dirmi che non vogliono avere niente a che fare con me? Non ho mai avuto un rifiuto e in una settimana questa è la seconda ragazza che sembra totalmente disinteressata a me. Torno a vedere il film mentre cerco, inutilmente, di svuotare la mente ripetendo le battute in modo inespressivo. 

Grazie a non so quale divinità la tortura è finita! Siamo ai titoli di coda e se non mi contengo finisco con l'alzarmi e correre a velocità della luce fino al camioncino dei cameraman. Tiro un lungo sospiro di sollievo. Per tutto il resto del film Angel non ha fatto altro che urlare, coprirsi gli occhi, fare versi strozzati e commenti che mi hanno impedito sia di pensare che di godermi ciò che mi stavo vedendo. È stata uno dei momenti più fastidiosi della mia vita. Sicuro è che mi devo allontanare da questa ragazzina schizzinosa e, ora come ora, irritante. Lei spegne la tv e io,senza aspettare un secondo, mi alzo e mi sistemo la maglia arricciatasi sulla schiena.

-Io... direi che è ora che vada. Devo studiare per un paio di esami e sono rimasto indietro.- Annuncio con voce ancora roca dopo le due ore di mutismo appena passate. Alzo le braccia e mi stiro i muscoli della schiena, ormai contratti. In teoria dovrebbe durare ancora un'oretta la nostra uscita, ma non vedo l'ora di prendere una boccata d'aria fresca e di tornarmene a casa mia, nel mio letto, lontano dalle telecamere e da Angelina. Faccio un cenno molto esplicito a Paul per fargli capire che dobbiamo scappare. Angel mi dice qualcosa mentre torniamo di sopra, io sorrido e annuisco, come se la stessi ascoltando. So che forse il mio comportamento è esagerato e non è sicuramente giusto nei suoi confronti, ma è stato frustrante vedere questo film con lei, me lo ha rovinato. In genere partiamo bene, ci divertiamo a una delle sue trovate stravaganti e poi, pian piano, iniziamo a baciarci e basta. Oggi invece siamo proprio partiti male e finiti peggio. 

-Sei sicuro di non volere un passaggio fino in aeroporto?- Mi chiede Angel con occhi languidi mentre siamo sulla porta. Certo, prima che la abbracciavo neanche mi calcolava e ora mi fa gli occhioni da innamorata.

-Non ti preoccupare piccola.- Le rispondo con tutto il falso sentimento che riesco a inserire in quest'ultima parola. Lei mi sorride radiosa, mi da un bacio a stampo e mi accarezza un bicipite. Prendo nella mia la sua mano morbida, gliela ripongo lungo il fianco e poi scappo sul furgoncino di "A fairy-tale love". Non commento l'uscita davanti alle telecamere perché so che direi cose poco carine e che poi Angelina ci rimarrebbe male, ma faccio l'unica cosa a sembrarmi sensata in questo momento: mando un messaggio alla redazione. "Domani vorrei uscire con Belle. Grazie." Non so cosa questo significhi, ma non voglio soffermarmici troppo sopra, ho solo voglia di vedere qualcuno con cui mi possa sentire a mio agio e passarci una bella giornata insieme.
 

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ISABELLE

"La informiamo che Derek Kinsella ha espresso il desiderio di vederla domani. Se accetta confermi a questo numero scrivendo "Sì" ed ora e luogo dell'incontro." Leggo dal cellulare mentre sono in pausa dalla mia corsetta quotidiana. Ci siamo visti Lunedì e ha già voglia di vedermi? Non gli sembra un po' esagerato? Però via il dente via il dolore. È meglio accettare. Inoltre domani dovrò andare a fare kick in palestra quindi sarò sudata, puzzolente e spero ripugnante al punto da lasciarmi a casa. "Alle 15.00 a casa mia. Grazie e ciao." Digito e invio.

-Ciao biondina. Come mai sorridi? Mi stavi pensando?- Alzo gli occhi dal cellulare e ne incontro un paio grigio ghiaccio che mi squadrano centimetro per centimetro. Subito il sangue risale alle guance.

-Ciao Wallace. Come va?-

-Ora che ti ho incontrata meglio.- Mi risponde sfoderando un sorriso. Qualcuno dovrebbe dirglielo che è molto più sexy quando se ne sta serio, il sorriso rovina tutto. Gli sorrido di rimando.

-Ora utilizzi la classiche frasi da rimorchio? Sei caduto in basso.- Gli dico con un ghigno soddisfatto. Si avvicina come un felino alla propria preda e mi cinge la vita con un braccio, premendomi contro di lui. Lo sento subito contro il mio ombelico.

-E pensare che queste frasi da rimorchio con te funzionano alle feste.- Mi risponde ancora più soddisfatto di me. Sento che sto diventando paonazza e subito gli appoggio le mani sul petto e cerco di spingerlo via. Ovviamente non si sposta neanche di un millimetro. Invece mi stringe ancora di più e lascia scivolare una mano sul mio sedere. Scommetto che le telecamere stanno riprendendo tutto e che alla prossima puntata ci farò una figura da troia, ma non c'è bisogno di prenderlo a pugni per farlo spostare, lui è totalmente innocuo. Mi avvicino di più, fino a sfiorargli l'orecchio con le labbra.

-Se non vuoi ricevere una ginocchiata nelle palle e passare per un maniaco davanti a tutta America è meglio se ti sposti.- Dico freddamente. –Puoi vedere le telecamere alla nostra destra se controlli.- Lanciata la bomba aspetto il momento di confusione che traspare dai suoi occhi mentre cerca i miei cameraman e poi lo spintono ancora più forte di prima. Lui si stacca da me e rimane li a guardarmi, inebetito. Mi sistemo la maglietta che mi ha fatto risalire fino a lasciar scoperta la schiena. –È stato un piacere rivederti Wallace.- Sorrido, gli do una pacca sulla spalla e torno a percorrere la mia strada senza voltarmi indietro.

   
 
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