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Autore: gabryTheGift    03/01/2018    2 recensioni
Parigi è la città dell'amore ma per la protagonista di questa storia rappresenta la città in cui può ricominciare a vivere. Ogni giorno, mentre vive la sua nuova vita, si ritaglia un momento tutto per sé per affacciarsi alla finestra e scrutare il cielo. Oltre a scrutare il cielo, da qualche giorno la sua attenzione viene catturata dal ragazzo che vive nel palazzo di fronte al suo. Da una finestra gemella lo guarda chiedendosi se mai lo incontrerà davvero. Lui la noterà? E lei riuscirà a vincere la sua timidezza?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"L'ho vista!"
"Cosa? Di chi parli?"

Questa giornata sembra non voler mai finire.
Libero dalle grinfie di mia sorella, Alain mi ha trascinato in un locale della zona: a suo dire la mia voce al telefono sembrava quello di uno zombie e lui, in quanto mio buon amico, non può lasciarmi in queste condizioni per nulla al mondo.

Balle, probabilmente non sapeva che diavolo fare e ha inscenato questa sviolinata per convincermi.
Anche se, devo ammetterlo, uscire con un amico non può farmi che bene.
Dopo averla vista, poche ore fa, sento il desiderio di confidarmi con qualcuno.
Allo stesso tempo so che il caro Alain mi chiamerà imbecille da qui all'infinito e ormai, con le sole due paroline che ho pronunciato, mi sono rovinato la serata da solo!
Pazienza, il danno è fatto e dalla sua espressione prevedo che non mi lascerà, facilmente, in pace.

"Dai Alain, non farmelo dire!"
"Non dirmelo tu, ti prego! Ancora la rossa del mistero? Amico tu stai male!"

Ecco il suo sguardo allucinato... maledizione!
So che ha ragione ma non riesco a toglierla dalla mente e a rassegnarmi.
A rassegnarmi a cosa poi?
Non so nemmeno io cosa pensare, non riesco nemmeno io a capire cosa questa donna scatena in me.

"L'ho vista oggi, mentre Amélie mi scaraventava da un negozio all'altro. Era lei, non posso sbagliarmi!"
"Quindi le ha parlato? Sei riuscito finalmente a combinare qualcosa?"
"No, in realtà nulla è cambiato, non so ancora chi sia!"
Dico mentre guardo il bicchiere della mia birra, mi basta solo immaginare la sua faccia... Non ho bisogno di guardarlo per capire cosa mi dirà.
"Non l'hai fermata? Ma dico sei imbecille? Devo insegnarti proprio tutto!"
Eccolo qua: il primo imbecille di una lunghissima serie. "Ma come è successo? Dove l'hai vista?"
"Mentre stavamo passeggiando, Amélie ha visto una sua amica, una certa Alice. Pensavo fosse lei e invece era l'altra ragazza, la ragazza che era insieme a questa Alice... Saranno amiche sicuramente."
"Scusa, non ho afferrato bene: mi stai dicendo che la ragazza di cui mi parli da settimane, rompendomi anche un po' le palle, era lì, davanti a te, e tu non l'hai fermata?"
"Beh non era l'amica di Amélie!"
"Non era l'amica di Amélie! Non era l'amica di Amélie!" Ci mancava solo che mi imitasse in modo isterico.
Chi me l'ha fatto fare? E sembra che non abbia ancora finito "Che che razza di risposta è questa?"
"La prima che mi è venuta in mente! Insomma, Alain, la situazione mi ha colto di sorpresa. È inutile che ti scaldi tanto!"
"E quindi? Sei idiota? Non hai 5 anni Mathieu!"
"Ho cercato di incrociare il suo sguardo. L'ho guardata per tutto il tempo ma lei aveva gli occhi fissi sul suo cazzo di smartphone. Che dovevo fare? Sono andato in panico! Volevo sorriderle, avvicinarmi, fare qualsiasi cosa ma non ne ho avuto il modo."
"Sei patetico amico!"
Dopo questa sua perla di saggezza finisce la sua birra e si accende una sigaretta.
Quando fa così significa solo una cosa: per lui il caso è chiuso, non ho scusanti e non ho nessuna possibilità di appello.

"Fanculo, non dovevo dirti nulla!"
"Almeno Amélie la conosce? Sa il nome, qualcosa?"
"No, mi ha parlato solo di questa Alice, le ho chiesto se conoscesse anche l'altra ragazza ma ha detto di no e non ho insistito. Sai come diventa mia sorella se fiuta qualcosa, non ho voluto rischiare."
"Che idiota, ti disconosco come amico!"
"Senti hai ragione, sono un idiota ma sono rimasto imbambolato. Ho sperato che mi guardasse e mi sorridesse ma queste cose succedono solo nei film scadenti!"
Che diavolo sto dicendo?
Sto diventando scemo oppure Amélie mi sta contagiando... non vedo nessun altra opzione all’orizzonte.
Questo sta diventando un caso senza speranza!

"Non so che fare amico, vorrei almeno sapere il suo nome, solo quello."
Vorrei sapere solo il suo nome così da poterlo pronunciare ma non posso certo dirlo ad Alain.
Mi sto davvero rimbecillendo.
È tutta colpa di quella streghetta ammaliatrice, mi avrà fatto un qualche sortilegio altrimenti non si spiega il motivo per cui questa sconosciuta mi affascina così tanto.

"Amico, posso consigliarti solo di chiedere a tua sorella. Hai ragione, ti romperà le palle e sarà una zecca ma se la ragazza ti piace, allora, ne vale la pena!"
 
 
Dopo un paio d'ore finalmente sono sulla via di casa.
Tra poco potrò finalmente stendermi a letto e poltrire fino a domani mattina!
Alain mi ha lasciato libero di poter andare via ed è un sollievo per me rimanere solo e mettere in fila i miei pensieri, grazie alla fredda aria di questa notte parigina.
Conosco Alain da non so più quanti anni e so che, a dispetto delle apparenze, cerca sempre di consigliarmi per il meglio e di darmi una mano, per quanto possa essere possibile.
A prova di questo non abbiamo più parlato, per tutta la serata, della mia rossa streghetta.
Alain è un grandissimo rompipalle ma possiede un cuore d'oro: sa quando non è il caso di girare il coltello nella piaga. 
Non che non mi aspetti un secondo round in cui lui continua, anche con un pizzico di piacere, a darmi dell'imbecille ma oggi, probabilmente, ha deciso che quella era la mia giusta razione quotidiana.
Per fortuna!

Eccomi arrivato a destinazione, sono sotto casa e non mi resta che infilare la chiave nella toppa del portone ma... un pensiero, alquanto fastidioso, come una zanzara insolente, ronza nel mio cervello: il portone del suo palazzo è proprio di fronte al mio, magari potrei curiosare un po'.
Forse, leggendo i nomi sul citofono, potrei capirci qualcosa.
Se non erro la sua amica, quando sono andate via, l'ha chiamata "Bi"... Che razza di nome è "Bi"? Che sia un nomignolo?
Darò solo un'occhiata, una sbirciatina veloce. Non faccio nulla di male, infondo.

Vediamo: Durand... Leroy... Bertrand... Duval... Marchand... Che idea idiota! Non ci capisco niente...
Ma pensandoci, potrebbe anche non essere francese?
Che diavolo posso saperne io? Cazzo!
Alain ha ragione: sono un completo idiota!
Forse dovrei seguire il suo consiglio e chiedere a quella peste di mia sorella.
Povero me, sono completamente rovinato!
 
 
  
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