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Autore: The Happy Drug Salesman    04/01/2018    2 recensioni
Tutti conoscono il triste destino a cui Radiant Garden è andata incontro, ma nessuno ha mai raccontato com'era la vita prima della caduta del regno di Ansem il Saggio. Questa è la storia che non è stata mai raccontata, la storia di Aura e dei suoi amici, che tra drammi adolescenziali e problemi di poco conto, dovranno affrontare la tempesta che si abbatterà sulle loro vite apparentemente tranquille.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Isa, Lea, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH Birth by Sleep
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Sea Salt Girl




I miei coetanei, per essere economicamente indipendenti, svolgono alcuni lavoretti durante le vacanze estive: c'è chi fa da baby sitter, chi lavora come lavapiatti, chi fa le pulizie o chi attacca manifesti. Io ho scelto di fare la gelataia. È un bel lavoro ed è ben retribuito, anche se a volte non è facile sorridere indistintamente a qualsiasi cliente, soprattutto quando questi non ti trattano con dovuto rispetto…

 
La luce calda del mattino filtra dalla tapparella della finestra aperta e punta direttamente sul mio viso, convincendomi ad aprire gli occhi. L’afa inonda la stanza da giorni nonostante dorma con le finestre aperte anche la notte, non è raro infatti che mi alzi dal letto già sudata. Ed è proprio la maglietta incollata alla schiena che mi obbliga ad alzarmi nonostante la voglia di rimanere a letto. La camera è un casino, per terra c’è un sacco di roba e mi sorprendo di riuscire ancora a camminare sul pavimento. Buon segno.
Con un ultimo salto schivo il mio gatto, arrivo in corridoio e poi dritta in bagno, dove la tappa è obbligatoria se non voglio andare al lavoro puzzando di sudore, inoltre una bella doccia fredda è l’ideale per darsi una svegliata, sono sempre le sette di mattina.

Esco dal bagno in punta di piedi e prima di fare colazione do’ un’occhiata a Maltin, il mio fratellino, giusto per sapere se è ancora vivo o durante la notte si è soffocato con la propria saliva. Sfortunatamente è ancora tra i viventi e dorme spaparanzato sul letto, russando sonoramente.

La cucina ordinata e tirata a lucido è illuminata dalle luci del mattino, che donano alla stanza un’atmosfera dorata e calda, torrida oserei dire. Probabilmente già a quest’ora ci saranno trenta gradi, ormai fissi a Radiant Garden. Solo un po’ di pioggia potrebbe far calare quest’afa micidiale da ascella pezzata già dalle sette del mattino, ma chi la vede più? Non piove da giorni.
Nel frattempo mi scaldo un toast su cui spalmare sopra del buon formaggio e verso del succo di frutta nel bicchiere. Mangio più in fretta che posso nonostante l’ustione alla lingua, procurata dal primo morso dato al pane bollente, faccia male e corro subito in camera, saltellando per evitare di mettere il piede su qualcosa di doloroso. In fretta mi tolgo l’asciugamano, lanciandolo sul letto e mi vesto con le prime cose che trovo sulla sedia, che straborda di abiti già usati. Rivolgo uno sguardo al mio orologio e noto cono orrore che sono – come al solito – in ritardo! Senza nemmeno guardarmi allo specchio per un eventuale sistemata, infilo le scarpe e corro verso l’uscio di casa, cercando di non sbattere la porta.

In giro c’è poca gente, perlopiù persone che portano fuori il cane, guardie del palazzo e uomini in carriera ben vestiti con la ventiquattrore in pelle lucida sotto mano.  Sono questi ultimi che guardo con un certo interesse, chiedendomi come facciano a stare in giacca e cravatta sotto il sole estivo senza sudare l’anima. Creature interessanti questi uomini in carriera. E quando questi mi notano fissarli, mi guardano con un’espressione innervosita e non posso far altro che guardare dall’altra parte con aria assente, facendo finta di nulla.

Cammino con la fiacca addosso e il caldo che mi sfianca quando sento qualcuno chiamare il mio nome associato a un saluto:

«Yo, Aura!»

Mi giro verso la voce familiare e vedo un ragazzo dai biondi capelli a spazzola, sorridente, in sella ad una bici scassata e vestito con un’orrenda divisa gialla con i catarifrangenti.

«Ciao, Myde!»

Il mio vecchio compagno di classe agita animatamente la mano e procede per la sua strada, pedalando con fatica. Peccato abbia abbandonato la scuola proprio quest’anno, era uno dei pochi simpatici la dentro. Adesso si paga da vivere facendo il postino.

Attraverso la strada ed entro nella zona del centro, dopo un paio di minuti mi ritrovo davanti alla gelateria di Paperon de Paperoni, un semplice chiosco con la saracinesca imbrattata da qualche writer che si è divertito a scrivere “ho più catarro che sentimenti” con un bel rosso acceso. Con uno scatto alzo la saracinesca e apro la porta, dopodiché abbasso la tenda in modo da evitare un’insolazione durante le ore più calde, sblocco il registratore di cassa e do’ inizio ad un’altra giornata di lavoro.
Riordino tutte le vaschette di gelato e le sistemo nella vetrina di esposizione; tutti i gusti sono rimasti quasi intatti tranne il famoso gelato al sale marino, una vera e propria rivelazione dell’estate che ha reso questa gelateria la più famosa di Radiant Garden. Non c’è persona che venga al chiosco per chiedere un gelato che non sia quello. Vado a prendere nella cella frigorifera la vaschetta piena di altro gelato, fortunatamente il capo me ne ha lasciati dodici chili da sostituire. Sì, da sostituire perché la ricetta del gelato è top secret e nessuno a parte lui può prepararlo, così la ricetta non rischia di cadere in mani sbagliate. Un paranoico.
 

Dal chiacchiericcio incessante e dal fumo di sigaretta che si intrufola nelle narici facendomi storcere il naso, noto che anche Rolud ha aperto il suo locale. A quest’ora sarà suo compito accogliere e servire i clienti; così vado a sedermi al fresco, vicino alla cassa e colgo l’occasione per riposare le palpebre, tanto chi mai potrebbe prendersi un gelato a quest’ora?
 

«Hey, bambola? Bella addormentata sui gelati?»

Una voce maschile continua a disturbare il mio sonno.

Apro gli occhi incollati dalla stanchezza e dal sudore, e quello che riesco a vedere, in controluce, sono due ragazzi. Uno di loro ha dei capelli pettinati con una scossa elettrica, molto gel e qualche magia antigravitazionale.

«Buongiorno, alla buon’ora!»
«Zitto.»

Mi alzo stropicciandomi gli occhi ma sono costretta a risedermi per colpa della maledetta pressione, tra le risa di uno dei due. Ho perso la cognizione del tempo e la dignità, l’unica mia certezza è che mi fa male il culo, perché la sedia è scomoda e che i due che ho di fronte mi stanno innervosendo. Mi alzo una volta per tutte e metto bene a fuoco i due elementi che richiedono la mia attenzione e in effetti, uno dei due ha tutte le sembianze di un ragazzo/petardo, i suoi capelli sembrano fuoco di cheratina. Due occhi verdi mi fissano come a chiedermi quanto ancora ci voglia prima di servirli, così sfoggio uno dei miei sorrisi più forzati e mugugno un “prego”.

«Due gelati al sale marino.» ordina il ragazzo/petardo con un sorrisetto idiota stampato in faccia. «In stecco, ovviamente!»
«Che novità…» borbotto.
«Cosa?»
«Certo, arrivo subito.»

Mi reco nelle celle frigorifere a prendere due gelati dagli stampini e ritorno dai ragazzi, notando, solo in questo momento, l’altro che fino ad ora avrà detto sì e no una parola: ha i capelli color ciano, lisci e scalati, con il ciuffo a culo di papera, gli arrivano a metà collo; è carino e sicuramente meno cretino dell’altro, mi rivolge un sorriso gentile quando porgo loro i gelati.

«Wow, credo tu abbia appena vinto il premio di gelataia più lenta dell’anno!»
«Fanno duecento munny.» dico, trattenendo una sfuriata e cercando di reprimere la voglia di uccidere il rosso a mani nude. Respiro a fondo mentre l’altro ragazzo paga, e quando noto il suo viso rilassato sorridermi gentilmente sento le mie guance scaldarsi e la rabbia sbollire. «Lascialo perdere, e scusalo…» mi sussurra.
«Ti ho sentito!»

I due se ne vanno rivolgendomi un breve saluto, mi risiedo e penso che di clienti irritanti ne ho incontrati parecchio, ma come il ragazzo/petardo mai nessuno!

Finalmente riesco a guardare l’ora da una simpatica sveglia a forma di uovo poggiata vicino alla cassa. È un regalo che ho ricevuto da Rolud per festeggiare il mio primo giorno di lavoro alla gelateria, anche se – esteticamente parlando – è abbastanza assurdo, funziona bene; sono già le dieci del mattino e non riesco ancora a credere di aver dormito tre ore su una sedia striminzita!
Arrivano altri clienti da servire: una vecchia con la nipotina, altri ragazzi, due signori vestiti da uomini in carriera e persino un mio compagno di scuola, Lauriam, un ragazzo più grande di me che tutti prendono per il culo per via del suo taglio di capelli “poco virile” e che a volte scambiano per mio fratello, solo perché abbiamo entrambi gli occhi blu e i capelli di una tonalità simile. Odio i bulli, oltre ad essere un branco di stronzi sono anche daltonici, visto che i miei capelli sono color lavanda, non rosa!
Lauriam mi saluta timidamente, tenendo ben salda la sua coppa gusto fragola e sale rosa, e penso cosa potrebbe pensare uno come lui ogni volta che gli dicono che sembriamo fratelli, spero non si senta offeso da ciò.

Il tempo scorre veloce, il mio lavoro è divertente e poco faticoso, l’unica pecca è dover sorridere ed essere gentile per forza con qualsiasi tipo di cliente, a prescindere dal loro comportamento.



Verso le tre del pomeriggio, quando il caldo è diventato insopportabile, decido di concedermi una pausa pranzo prima che finisca tutte le vaschette di gelato esposte; la mattina ho preso solo un toast al volo e adesso non ci vedo più dalla fame! Blocco il registratore di cassa, appoggio il cartellino “torno subito” sul bancone e me la svigno dalla porta sul retro, che collega la cucina della gelateria a quella del bar di Rolud, intrufolandomi tra i banconi sudici dove il nuovo lavapiatti sta scrostando alcuni piatti con un’espressione indecifrabile stampata sul volto, e uscendo dalla porta mi dirigo verso i tavoli, salutando Aerith che sta servendo dei clienti.

«Ciao pulce, hai finito il turno?»

Mi giro verso Rolud, intento a pulire delle stoviglie. «Magari.» mormoro mentre mi siedo su uno dei sedili vicino al bancone. «Spero soltanto di guadagnare abbastanza munny per pagarmi la vacanza!»
«Dai, vedrai che ce la farai; vendi ancora un po’ di quella merda salata alle mandrie di ragazzi scalmanati e ce la farai sicuramente!»
Appoggio la fronte sul freddo marmo del bancone, lasciandomi andare a un sospiro quasi agonizzante. Lo stomaco sta brontolando così forte che Rolud lo scambia per il tubo di scarico intasato del lavello.
«Potresti farmi un toast all’avocado con salmone, per favore? Te lo pago appena riesco.»
Sento i passi dell’uomo allontanarsi e ritornare qualche minuto dopo, appoggiando un piatto in ceramica sulla superficie, producendo un tintinnio. Mangio il sandwich con rumorosa voracità, per poi ritornare alla mia routine.
 

A volte penso che il mio sia proprio un bel lavoro: sono circondata da gente simpatica e un giovane adulto ossigenato che mi offre panini, la paga è buona e incontrare gente nuova ogni giorno mi aiuta a superare la timidezza.

Ogni sera, dopo il lavoro, mi piace ricordare le persone più strane o antipatiche che mi sono capitate nell’arco della settimana. Finora solo pochi sono finiti sulla mia lista nera mentale, ma mr. capelli di fuoco si è guadagnato il primo posto tra tutti!
La prossima volta che mi incontra, sarà peggio per lui!


 
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Note dell'autrice: questa storia è stata scritta per la prima volta nel 2014, è nata come uno scritto demenziale, tra l'altro passato su whatsapp! Questo, più gli altri tre capitoli successivi, sono stati revisionati più e più volte in modo da lasciare le parti comiche senza sfociare troppo nel demenziale, dal 2014 al 2018 la storia avrà cambiato tono si e no 4 volte! (lol)
Finalmente, dopo molti esami di coscienza, ho deciso di pubblicare questo strafalcione di fanfiction, sperando che vi piaccia! E' la prima storia che pubblico qui, quindi spero che i tag per la storia siano giusti e coerenti con il contenuto. (questa storia è anche su wattpad, l'ho postata io quindi non preoccupatevi, non è stata copiata e incollata da qualcun altro!) Fatemi sapere cosa ne pensate nelle recensioni :))
  
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