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Autore: la_pazza_di_fantasy    05/01/2018    0 recensioni
La città di Luxor e quella di Ombrax sono sempre state rivali e da molti secoli condividono una specie di pace.. ma cosa accadrebbe se nella città di Luxor si insediassero persone poco propense alla pace? E cosa farebbe Ombrax?
Nove ragazzi, 5 di Luxor e 4 di Ombrax non sanno ancora che toccherà a loro risolvere la situazione e riportare la vera pace.
----prima storia che pubblico, vorrei molto volentieri che chi leggesse questa storia lasciasse anche un commento così che io possa migliorare-----
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati 3 giorni da quando Samuel era entrato negli EDA e già 20 persone avevano rinunciato. L'allenamento per la forma fisica era molto duro. La sveglia era alle 5.00 di mattina e iniziavano le prime serie di cento addominali alternati da altrettanti dorsali. Finito ciò, verso le 6.30/7.00 si faceva una misera colazione seguita da una corsa di due ore (anche se ai nuovi arrivati per i primi 2 giorni erano concessi venti minuti in meno). Finita la corsa, iniziavano flessioni e affondi che duravano fino a quando l'istruttore ne aveva voglia, essi uniti a un po' di sollevamento pesi, occupavano l'intera mattinata. Il pranzo andava dalle 13.30 alle 14.00 e dopo di esso iniziavano le sessioni pomeridiane  dove ci si esercita nell'arrmpicata sulla corda e sull'equilibrio  ( essenziale se si vuole entrare a far parte degli EDA) . La cena, alle 23.30, segnava la fine della giornata, permettendo ai cadetti di andare a riposarsi.
Samuel era ancora in piedi, stanco e doloranre, ma in piedi. Voleva a tutti i costi diventare un soldato e qualunque cosa gli avrebbero detto di fare, lui l'avrebbe fatta: anche buttarsi giù da un dirupo. 
In quei tre giorni era diventato davvero magro, complice, oltre l'allenamento, la scarsità di cibo che mangiavano: per colazione pane raffermo con miele e succo di arancia, per pranzo una poltiglia chiamata erroneamente minestrone  e per cena una bistecca semicruda.
Quella mattina Samuel non aveva per niente voglia di alzarsi, voleva solo dormire e sognare Elias.
Venne svegliato dal suono di una campana e dall'isttuttore che aveva iniziato a togliere le coperte dai più pigri. Samuel si alzò e si diresse verso i bagni per farsi una doccia veloce e cambiarsi. Dopodiché diresse spedito verso la palestra sotterranea ma a metà  strada fu affiancato da Gustav che sembrava molto arrabbiato, anzi infuriato. 
Non vedeva Gustav da quando si era registrato al programma di addestramento e il biondo lo aveva minacciato parlandogli del duro allenamento. Samuel fece finta di non vederlo e continuò a camminare per la sua strada. Arrivarono entrambi in palestra e la trovarono deserta. L'allenatore era poggiato a una parete e fece cenno ai due ragazzi di iniziare gli addominali e i dorsali. Samuel si sorprese della presenza di Gustav agli allenamenti.
Passarono trenta minuti e solo altre cinque persone entrarono nella palestra. Quando arrivarono le 7 tutti si incamminarono verso la mensa. Lí trovarono il comandante degli EDA: Erick Whittemberg. Eick era un uomo robusto, con capelli castani ben intrecciati. la lunghezza della traccia, che gli arrivava fino alle ginocchia, faceva intuire l'importanza che l'uomo aveva all'interno degli EDA. La caratteristica dell'uomo che risaltava di più era una lunga cicatrice sulla parte destra del volto che faceva tenere all'uomo l'occhio destro chiuso. La cicatrice era rossa, non bianca, sembrava che fosse stata fatta di recente.

-complimenti alle sei matricole che hanno passato la prima selezione. Voi siete riusciti ad adattarvi all'allenamento e avete il diritto di allenarvi con i ragazzi che prima di voi hanno superato l'esame. Potrete utilizzare le attrezzature dell'esercito e imparare a gestire le situazioni più difficili. Gustav Nightmare starà nel vostro gruppo visto che ha fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare e ha avuto un'altra possibilità. questo è tutto, vi lascio al vostro allenamento- disse l'uomo prima di guardarli uno ad uno e uscire dalla mensa.

-chi sei tu per avere una seconda possibilità biondino?- chiese uno dei cinque ragazzi che era nello stesso gruppo di Samuel e con i quali lui non aveva mai parlato.

-non sono fatti vostri, evaporate- rispose il biondo mordendo un pezzo di pane e guardandoli male. Samuel non parlò e iniziò anche lui a mangiare la sua colazione. 

Suonò la campana e furono raggiunti da un ragazzo con una lunga treccia nera che aveva detto di essere la loro guida. lo seguirono prima di arrivare in un'ala che Samuel non aveva mai visto, dove, in una delle tante stanze presenti, trovarono l'equipaggiamento degli EDA. Il moro diede loro venti minuti per cambiarsi e poi li portò all'esterno. Samuel ci mise un po' per abituarsi alla luce del sole che non vedeva da molto, ma appena si abituò fu felice di vedere di nuovo gli alberi.
-Fatevi una treccia ai capelli e mettetevi la maschera, gli EDA non devono rivelare la propria identità- disse la loro guida. I cinque ragazzi iniziarono a parlottare tra loro e farsi le trecce con i loro capelli che arrivavano più giù delle spalle. Samuel aveva i capelli ancora corti, apparte per il ciuffo che gli superava la faccia. Il ragazzo cercò di raccoglierli, ma l'impresa risultò impossibile.
-ti do una mano?- gli chiese Gustav avvicinandosi.
-si grazie- rispose il Samuel sedendosi a terra. Gustav iniziò a intrecciare i capelli con movimenti veloci sfruttando la lunghezza del ciuffo. Quando finì, i capelli di Samuel non arrivavano al collo.
-Scusa per come mi sono comportato il primo giorno, è solo che ero in ansia  perché avrebbero potuto cacciarmi da un momento all'altro- disse il biondo aggiustandosi la maschera sul volto.
-non fa niente. Cosa hai combinato?- Gustav abbassò lo sguardo e iniziò a incamminarsi verso il gruppo che stava procedendo in direzione degli alberi.
-meglio non saperlo, credimi- gli rispose prima che i due ragazzi raggiungessero il resto del gruppo. Samuel annuì pensieroso e indossò la maschera.
-una caratteristica fondamentale degli EDA, come saprete, è quella di  muoversi agilmente e riuscire a combattere sugli alberi. Voi tutti avete superato la parte di allenamento sulla resistenza, adesso dovrete imparare a combattere sia a terra sia sugli alberi e a mimetizzarvi nell'ambiente. Quando sarete abbastanza bravi in ciò potrete entrare stabilmente negli EDA  e avere un pasto più sostanzioso- disse loro l'uomo, ridendo all'ultima affermazione. Ripresero a camminare verso il centro della foresta. Samuel non prestava attenzione all'ambiente circostante, ma pensava ancora alle parole di Gustav. Per non essere stato ammesso all'esame finale, doveva aver combinato qualcosa di grave, ma qualcosa di non volontario o, molto più probabilmente, qualcuno aveva parlato in sua difesa per non farlo cacciare o uccidere. Quando il gruppo si fermò di fronte agli alberi più grandi e antichi della zona di Luxor a Samuel venne in mente la cicatrice rossa di Whittemberg. Possibile che fosse stato Gustav a fargliela? Dopo la lezione avrebbe chiesto al diretto interessato.
-la prima lezione di oggi  consiste nel testare le vostre abilità nell'arrapicata, ma non quella che avete fatto fino a questo momento. Oggi vi arrampicherete con il pugnale in mano- 
Samuel guardò il pugnale nella fodero della sua cintura. L'unica arma che aveva maneggiato in tutta la sua vita era l'arco. Per la prima volta doveva confrontarsi con un'arma che poteva utilizzare solo con il nemico difronte a sé. Impugnó l'elsa blu e guardò attentamente la lama. Essa non era più lunga di venti centimetri e l'acciaio rifletteva la sua immagine.
-Frederic se tieni il pugnale in quel modo potresti farti male- gli disse Gustav facendogli notare la giusta posizione per l'impugnatura.
-è un po' pesante, non so se riuscirò a combattere con questo coso-
-è più leggero di altri per non appesantire. Poi nella borsa sulla coscia destra ci sono cinque pugnali da lancio che sono molto più sottili e leggeri- Frederic sorrise.
-da lancio, quindi vuol dire che non bisogna combattere per forza difronte l'avversario- Gustav rise di gusto all'affermazione del ragazzo.
-guarda che non sto scherzando, odio combattere faccia a faccia-
-devi per forza imparare, se no come diventi un buon EDA?- chiese Gustav mettendosi in fila dietro gli altri ragazzi che stavano vedendo come eseguire l'esercizio.
-dovete arrampicarvi con una sola mano o, se preferite, con la lama fra i denti salite con entrambe le mani. Poi arrivati in cima dovete camminare sui rami e saltare da un ramo all'altro sempre tenendo il pugnale in mano e senza intaccare la natura- l'istruttore aveva parlato da sopra l'albero facendo vedere nel mentre l'esercizio ai ragazzi.
-non è pericoloso?- chiese Frederic  guardando preoccupato l'altezza del ramo più grosso da terra.
-Dai, non essere spaventato. Nel migliore dei casi cadi a terra e muori sul colpo infilzato dal puganle- 
I sette ragazzi iniziarono a incamminarsi verso la base del tronco e Gustav si mise il pugnale in bocca e iniziò  a scalare il tronco. Il biondo era agile come una scimmia e arrivò subito sulla cima dove prese il pugnale dalla bocca e iniziò a saltare come aveva mostrato l'istruttore. Era stato il più bravo fino a quel momento, anche perché era l'unico ad aver provato, visto che i cinque dell'Apocalisse non volevano andare per primi. Si vedeva che Gustav aveva fatto quell'esercizio tante volte. Appena scese, Frederic gli chiese -è mai morto qualcuno?- e Gustav gli sorrise -forse-.
Quella mezza risposta non aveva calmato Frederic, anzi, l'aveva reso ancora più ansioso.
Lui fu il secondo a provare l'esercizio e, come il biondo, si mise anche lui il pugnale fra le labbra e iniziò piano a scalare. Le sue labbra si stavano forzando a tenere stretto il pugnale che stava diventando sempre più pesante e rischiava di scivolare da un momento all'altro. Aveva rallentato l'andatura della scalata per concentrarsi di più sul pugnale. Quando arrivò in cima fece un sospiro di sollievo e, dopo aver preso il pugnale in mano, iniziò a mettere un piede dopo l'altro per camminare. Quando arrivò verso la punta, saltò e atterró sull'altro ramo. Sarebbe andato tutto bene se non avesse messe un piede sulla resina e non fosse scivolato perdendo l'equilibrio. Vmcadde a terra di schiena e iniziò a sentire la testa pulsare. La vista si oscuró poco alla volta e Frederic perse i sensi.




 

----ANGOLO AUTRICE-----
Scusate per l'immenso ritardo. Alla fine ho deciso di scrivere prima i capitoli a mano e dopo trascriverli per ricontrollarli e devo dirvi che funziona come metodo. Sono già arrivata a scrivere il capitolo 13 l'unico problema  è trascriverli sul telefono. Se ne va moltissimo tempo e io tempo non ne ho😂.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. (Frederic è Samuel non ho sbagliato a scrivere i nomi. Se andate a rileggere i capitoli precedenti lo dico. Ho messo questo appunto per chi non si ricordasse)

Se la storia vi piace vi prego di lasciare una piccola recensione. Grazie mille.

   
 
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