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Autore: Shinalia    26/06/2009    8 recensioni
AU: Edward - Bella
Trama:
Un destino beffardo aiutato da abili mani cerca di ricomporre i pezzi che la magia ha abilmente mescolato.
Estratto da capitolo:
“Isabella entrate senza timore .. non mi disturbate” dissi mentre un sorriso affiorava sulle mie labbra. Uno di quelli sinceri che sono lei riusciva a strapparmi. Lei .. che con il suo arrivo aveva reso anche me più umano …
“Leggete nel pensiero?” replicò lei con un sorriso imbarazzato
In quel momento non seppi se era il caso di ridere o piangere … la piccola umana pur senza volerlo si beffava di uno dei simboli della mia mostruosità … "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccomi con un aggiornamento al volo, mentre lotto con questa maledetta pennina della tim che si connette uno schifo ç_ç per non parlare del monitor 9 pollici del mio portatile!!!! sigh sob ... rivoglio il mio pc e la mia connessione! ok, dopo lo sclero mi appresto a postare! scusate se non risp ai commenti ma con sto monitor non vedo nulla e rischio la cecità totale!! hihihihihi
vi ringrazio immensamente per tutti i commenti, che mi hanno incoraggiato a proseguire con questa storia! grazie grazie grazie! spero di non deludervi

Capitolo betato by Digghi

Fuga

Nella biblioteca osservavo la porta dalla quale Isabella era fuggita, sotto il mio sguardo inquieto e quello sconcertato di Emmett

“fratello, ora finalmente comprendo l’attrativa che tale luogo ha per voi” biascicò tra le risate, che non riusciva ad arrestare tale era per lui l’ilarità della situazione

Sospirai scioccato dei miei stessi gesti, senza pensare avevo seguito il mio istinto, senza premurarmi che fosse ciò che Isabella desiderasse, senza considerare l’effetto che il suo sangue avrebbe potuto sortire su di me. Ero stato incauto ed impulsivo.

“Edward!?” mi chiamò mio fratello notando il mio innaturale silenzio

Mi presi il volto tra le mani, sconfortato  “Come ho potuto …”

Corrugò la fronte scrutandomi divertito “Siete innamorato, la risposta mi pare alquanto ovvia!” ribatté mesto

Annuii, ormai avevo ben compreso i miei sentimenti “Non mi sono mai comportato con tanta avventatezza! Io sono fidanzato, Elen è la mia compagnia e presto dovremmo sposarci” seppur non le avessi fatto nessun proposta sapevo che prima o poi sarebbe accaduto. Sarebbe dovuto accadere; ormai erano decenni che tale fidanzamento si prolungava e le nozze erano il suo più ovvio compimento

“Sarebbe il più grande sbaglio della vostra esistenza, se mi permettete dirvelo!”  mi ammonì tornato immediatamente serio “con quel bacio avete solo seguito il vostro cuore … forse per la prima volta da quando ho avuto il piacere di avervi come fratello”

“Ciò non toglie che sono un uomo fidanzato” replicai

Sbuffò contrariato guardandomi truce “posso concordare su questo punto, oltretutto se al mio posto fosse entrata Elen credo che di voi e della nostra ospite sarebbe restato ben poco ..” concluse accompagnando tali parole a vivide immagini mentali, tutt’altro che gradevoli

Un ringhiò nacque dal mio petto al pensiero che qualcuno potesse farle del male

“Calmatevi! Per vostra fortuna sono giunto in tempo per placare il vostro ardore” esitò “ma credo che dovrete al più presto agire e porre rimedio ai vostri gesti! Seppur non amate Elen, ciò non toglie che sia crudele prendervi gioco di lei! Sapete che per me è come una sorella, così come per gli altri e vederla soffrire mi duole …”

Quell’affermazione mi provocò una fitta al cuore “Non oso pensare al dolore che le infliggerò dandole la notizia …”

“Sarà maggiore se dovesse scoprirlo da un’altra fonte!” ribattè appoggiandomi una mano sulla spalla in segno di conforto. Lui non comprendeva i miei sentimenti, aveva amato un’unica donna e non aveva dovuto attendere molto prima di incontrarla. Era giunta sul suo cammino come un angelo che gli aveva donato la salvezza e aveva fatto di lui il più felice degli uomini. Eppure non potevo oppormi alle sue parole e fui costretto ad annuire comprendendone la veridicità. Elen pur apparendo spesso altezzosa non era certamente maligna, ed era spregevole il mio comportamento nei suoi confronti. Avrei dovuto rimediare quanto prima.

Un altro pensiero, forse anche più urgente, si fece largo tra i miei pensieri.

Cosa avrebbe pensato Isabella di quel mio gesto? Avrebbe accettato la mia corte? Mi avrebbe considerato un essere immondo sapendo del mio fidanzamento? Avrebbe voluto condividere la sua vita con un essere dannato?

Una tremenda ansia mi invase

“Con Isabella?” domandai in un sussurro, sperando di ricevere una qualsiasi sorta di aiuto

“le avete espresso i vostri sentimenti prima di avventarvi sulle sue labbra?” chiese scherzosamente, convinto che mi fossi dichiarato ormai da tempo. A quanto pareva quasi ogni componente della casa era certo ci fosse una sorta di relazione tra noi due o che almeno entrambi avessimo compreso ci fosse amore.

Dal canto mio, purtroppo, avevo impiegato non poco tempo per accettare la realtà. Non che non la comprendessi, quei sentimenti, pur essendo nuovi, si mostravano essere alquanto ovvi anche per me, che non li avevo mai realmente provati. Ciò a cui il mio inconscio si opponeva era la paura che tutto quel mio amore non fosse corrisposto e che la piccola umana, fonte del mio ardore ed attenzioni, non condividesse tali pensieri e sentimenti.

Ero stato uno sciocco ed un ingenuo, credendo che l’opporsi alla realtà e all’ovvietà avrebbe risolto ogni problema, senza realmente comprendere i rischi che ciò avrebbe comportato. Perderla, un’eventualità assolutamente inaccettabile.

Mio fratello interpretò il mio silenzio e mi fissò allibito, mentre la sua mente vagava alla ricerca di possibili spiegazioni sul mio irragionevole comportamento.

“avete baciato quella povera fanciulla senza confessarle il vostro amore?” domandò mentre il suo tono saliva di ben due ottave

Annuii abbassando lo sguardo pur di non incrociare il suo, vergognandomi immensamente

“Dovete di certo essere impazzito!” esitò “ ora volete spiegarmi per quale motivo siete ancora con me a discutere di ciò e non siete a cercarla per darle una spiegazione? Cosa crederà? Cosa penserà del vostro comportamento? Come voi avete detto più volte siete un uomo fidanzato e di certo lei si sarà sentita usata …”

Rabbrividii a quelle parole, ma soprattutto alla probabilità che il pensiero di mio fratello combaciasse con il suo

Mi alzai di scatto “non può …”

“muovetevi! Correte a cercarla!” mi ordinò perentorio

Non indugiai oltre e corsi fuori la biblioteca alla ricerca di Isabella, notai immediatamente che la scia del suo profumo non era diretta alla sua stanza e mi avviai verso il salone, ma fui bloccato vicino la porta dell’entrata.

“Fermatevi!”  Una vocina cristallina si pose tra me e il mio obiettivo

“Cosa fate? Per quale motivo non mi permettete di procedere?” ringhiai contro mia sorella Alice

Assottigliò lo sguardo “Non muovetevi! È per il vostro bene e per il suo!”

Mi raggelai sul posto tentando di comprendere il mistero al di la di quelle semplici parole. Che Isabella non volesse più vedermi?

Provai a scorgere nella mente di Alice il motivo di tale scelta, ma mi impedii di giungere ai pensieri ad esso relativi, tenendosi occupata a rimuginare sulla scelta del nuovo mobilio per una delle stanze degli ospiti.

“Se non mi comunicate il motivo, non indugerò oltre …” esclamai risoluto.

“è andata via e non vuole essere seguita! È una sua scelta e voi siete obbligato a rispettarla”

“Non potete dire sul serio…” sussurrai

In quell’istante fummo raggiunti dall’intera famiglia che osservava perplessa il nostro scambio senza comprendere il motivo. L’unico realmente sorpreso era Emmett, che come me non capiva il comportamento di Alice e la sua opposizione a farmi raggiungere Isabella che probabilmente vagava sola in un luogo a lei sconosciuto. E ciò non poteva non provocarmi un’ulteriore ansia.

“Cosa accade? Per quale motivo le vostre urla si diffondono per la casa disturbandone la quiete?” domandò nostra madre piuttosto alterata dal nostro atteggiamento poco consono

“Nulla di importante, stavo solo comunicando ad Edward che la nostra ospite si è dovuta congedare urgentemente da noi a causa di problemi familiari” affermò il piccolo folletto mentre un sorriso beffardo le increspava le labbra

La osservai attonito

*Non intendo essere io a comunicare ad Elen del vostro interesse per Isabella, tantomeno del vostro bacio! Mi sono quindi premurata di trovare una scusa plausibile per la sua fuga … ora vi consiglierei di parlare con mia sorella e terminare la vostra ridicola farsa, concedendo anche a lei la libertà di cui voi vi siete già appropriato* esitò mentre raggiungeva Jasper che la osservava preoccupato per il nostro animato battibecco. * non osate raggiungerla! Se un giorno desidererà tornare sarà lei stessa a deciderlo, per ora non è nelle sue intenzioni e non sta a voi decidere*

Mi comunicò con il pensiero prima di allontanarsi, lasciandomi in balia di uno strano vuoto che si propagava nel mio cuore e nella mia anima.

_______________________

Pov Alice

 

Il destino stava compiendo il suo corso

Edward aveva compreso i suoi sentimenti e presto avrebbe preso la sua strada incrociando totalmente quella della piccola Bella. Quella bambina che anni orsono ha lasciato questo tempo per trovar rifugio nel futuro.

Ero stata costretta a riferire una menzogna al mio fratello straziato dal dolore per la sua presunta perdita. Ma vi ero stata costretta per proteggere Bella dai nostri ospiti.

L’unico modo per non perderla per sempre.

 

 

 

   
 
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