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Autore: dirkfelpy89    08/01/2018    1 recensioni
Sette allievi Auror ed il loro istruttore Ron Weasley, partecipano ad il "Progetto Owen", una settimana di studio e allenamenti in vista degli esami finali sulla piccola Marlott Island. Misteriosamente però, gli auror iniziano a morire, uno dopo l'altro. Chi sarà il colpevole?
"Questa storia partecipa al contest "Chi ben comincia è a metà del prologo" indetto da BessieB sul forum di EFP".
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Ok dopo un prologo piuttosto scarno, mi sembrava giusto darvi qualcosina in più! Eccovi il secondo capitolo. Anche questo di passaggio, ma sicuramente più sostanzioso!

Otto Piccoli Maghi


Cap 2, ARRIVO SULL’ISOLA

Il giorno seguente, puntuali come orologi svizzeri, i sette giovani cadetti si presentarono al molo di Yewshalt. Yewshalt era una piccola cittadina della sonnacchiosa costa del Devon, l’unica cosa degna di nota era il fatto che la popolazione, un centinaio a malapena, era composta esclusivamente da maghi e streghe.

Vicino al piccolo molo li stava aspettando un raggiante Ron Weasley. Nonostante avesse all’epoca quasi quarant’anni, il tempo era stato gentile con lui. Il suo corpo era ancora scattante, il viso, solcato da un paio di piccole cicatrici, era ancora giovanile e gioviale.

“Buongiorno ragazzi!” esclamò l’uomo, abbottonandosi il collo della divisa da auror, nella speranza di ripararsi dal vento che soffiava impetuoso.
“Buongiorno signor Weasley” risposero gli altri in coro.
“Bene siete pronti? Manca qualcuno?”
“No signore!” rispose pronta Rose Greenwood “Non manca nessuno”
“Perfetto! Possiamo partire!” disse Ron, rivolto ad un uomo piuttosto anziano e rugoso. La loro guida, pensò Sillus Hardy.

“Davvero raggiungeremo l’isola via mare?” chiese Alec Ivy, osservando il mare piuttosto agitato.
“Oh sì certo, signor Ivy. Non si preoccupi, questa barca ha 15 anni di servizio alle spalle e non ha mai lasciato annegare nessuno!”
“Oh sì, adesso sono moolto più tranquillo” commentò il ragazzo sarcasticamente, mentre si avvicinarono alla barca, piuttosto segnata dalla intemperie.

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Il viaggio verso Marlott Island fu piuttosto breve. Spinta dalla magia e dalle sapienti mani della loro guida che cercava ad ogni costo di evitare le onde più pericolose e minacciose, la barca solcava il mare a grande velocità.

“Sarebbe possibile diminuire la velocità di questo dannato affare?” bofonchiò Alec, tra un conato di vomito e l’altro.
“Prima arriviamo sull’isola e prima ti passerà il mal di mare” esclamò Rose.
“Rosie ha ragione” esclamò Jack Grimm dando una vigorosa pacca sulle spalle di Alec “Prima arriviamo, prima ci rilassiamo e ci facciamo un cicchetto”

“Rose accigliò le sopracciglia “Rilassarci? Ti vorrei ricordare che siamo qui per ben altri motivi”
“Non ti preoccupare Rose!” intervenne Frank Live “Jack sta solo scherzando. Sa benissimo perché siamo qui” concluse, lanciando un’occhiata di rimprovero al compagno che nel frattempo stava canzonando Sillus, anche lui alle prese con il mare agitato.
“Lo spero bene!” esclamò Rose. Corvonero, prefetto, caposcuola, studentessa modello, se c’era una cosa che non sopportava era le persone come Jack. Simpatiche, certo, ma tremendamente irresponsabili.
E che la chiamavano Rosie.

“Ah ecco! Siamo arrivati!” esclamò Ron. Marlott Island era apparsa all’orizzonte.
Dopo una decina di minuti arrivarono sull’isola, attraccarono la barca ad un minuscolo molo e salirono delle scale intagliate nella roccia.

Marlott Island era una piccola ed amena isola in mezzo al mare. La vegetazione era tutt’altro che rigogliosa, giusto qualche albero e sparuti cespugli. Era presente solo un edificio, sulla punta nord dell’isola, la loro abitazione per quella settimana.

La casa era grande e sicuramente di recente costruzione. Completamente pitturata di bianco era nè più nè meno come il resto dell’isola, piuttosto insignificante. Non era maestosa, o bella, sembrava semplicemente una qualsiasi casa presente nei sobborghi rurali di quella parte sonnacchiosa del Devon.

Una volta entrati in casa, gli ospiti si accorsero invece che chi aveva arredato quella casa, aveva gusto. Il salone d’ingresso era vasto, decorato con quadri antichi, mobili di legno pregiato, pavimento in marmo ed un grande candelabro di cristallo. A destra e sinistra si trovavano due grandi porte e davanti a loro un'imponente scalinata, anch'essa in marmo, che conduceva ai due piani superiori.

“Bene” esordì Ron, leggendo un foglio di pergamena che aveva trovato su un piccolo tavolinetto presente a destra della porta di entrata “Prima di tutto andrete a sistemarvi nelle vostre camere. La camera numero uno va al numero uno del registro e così via. Poi vi preparerete per la cena. Stasera non avrà luogo nessun allenamento. Potrete rilassarvi un po’”.

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Jack stava rovistando nella sua borsa. Eppure era sicuro, si era portato una bottiglia di whisky incendiario, ma ora non riusciva a trovarla. Che strano!

Alec era sotto la doccia. L’acqua calda che scorreva lo aiutava a rilassarsi, dopo quel viaggio osceno. Adesso sarebbe sceso, avrebbe cenato, un caffè… e dopo?

Louise si stava asciugando i corti capelli neri. Detestava i suoi compagni di corso, li trovava tutti troppo inadeguati. Passare una settimana con tutti loro sarebbe stato un incubo.

Anche Rose era intenta ad asciugarsi i capelli, lunghi fino alle spalle. Osservò con un sorriso l’abito da sera che si era portato dietro. Era di sua madre, lei non aveva mai avuto l’occasione di partecipare ad una cena che richiedesse un certo dress-code . Sarebbe stata una piacevole novità.

Marcus appoggiò delicatamente la sua scopa alla parete. Era il suo talismano personale, ovunque lui andasse, la sua fidata scopa lo seguiva. Era stata dura la scelta fra diventare giocatore di quidditch o un auror. Ma alla fine Marcus sentì di aver fatto la giusta scelta. Avrebbe sconfitto il male. Inoltre il suo fisico muscoloso mal si addiceva al ruolo di cercatore, perlomeno ad alti livelli.

Sillus si mise a leggere uno dei suoi manuali, in attesa di scendere per la cena. Odiava le occasioni sociali come quelle. Non potevano passare direttamente al sodo? Era sull’isola per allenarsi, non per cenare in abito da sera.

Ron terminò di allacciarsi la cravatta con uno sbuffo, non era bravo in quelle cose. Guardò il calendario, non mancava molto alla fine di Hogwarts. La sua Rose stava frequentando il primo anno. Sospirò, guardando un’ultima volta la sua immagine al riflesso. Maledetta nostalgia.

Frank osservò la sua camera. Era bella, piuttosto grande e dava direttamente sul mare. Non vedeva l’ora di cominciare quella settimana anche se quel posto era piuttosto strano. Poi, mentre era intento a vestirsi, notò, appesa sopra il caminetto, un filastrocca incorniciata.

” Otto piccoli maghi a scuola dovettero andar,
uno, ahimè, fu rimandato, e solo sette ne restar.

Sette piccoli maghi una passeggiata vollero far,
uno però rimase indietro, e solo sei ne restar.

Sei piccoli maghi andarono a mangiar,
uno fece indigestione, e solo cinque ne restar.

Cinque piccoli maghi fino a notte alta vegliar,
uno cadde addormentato, solo quattro ne restar.

Quattro piccoli maghi legna andarono a spaccar,
un di loro s’infranse in mezzo, solo tre ne restar.

Tre piccoli maghi un dì si vollero sfidar,
uno perse la bacchetta, e solo due ne restar.

Due piccoli maghi salparon verso l’alto mar,
uno un granchio se lo prese, e solo uno ne restò.

Solo il piccolo mago ad una scogliera si recò,
nel mare si gettò, e nessuno ne restò.”


Frank aggrottò le sopracciglia. Quel posto era davvero inquietante.

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Ok i nostri compagni di avventura sono finalmente arrivati sull’isola che li ospiterà per una settimana. Lo so un capitolo ancora di introduzione, ma necessario ad introdurvi un po’ meglio i nuovi personaggi e l’ambientazione. Dal prossimo si fa sul serio!

Ringrazio tutti i lettori, paige95 che ha lasciato una recensione e C h i a, pazio97 e paige95 che hanno messo fra le seguite.
Spero che questo capitolo vi sia, prossimo cap probabilmente giovedì/venerdì. Grazie mille a tutti e come sempre, se volete, una recensione è più che gradita!

P.s la filastrocca è per metà ripresa dall’originale in Dieci Piccoli Indiani… metà l’ho inventata io xD

  
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