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Autore: crige    09/01/2018    3 recensioni
***Seguito di SAVE ME***
Tre anni dopo "Nobody said it was easy".
Vedremo come è andata avanti la vita di Feffe e tutti gli altri.
Cosa sarà cambiato? E cosa invece è rimasto invariato?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Succede sempre tutto per caso.
Quando meno te lo aspetti.
E soprattutto, senza alcun motivo o senza alcun tipo di avvertimento.

La mattina ti alzi dal letto come al solito.
Uno sbadiglio.
Una mano tra i capelli e l' altra a grattarti allegramente le chiappe.

Vivi la giornata con la solita routine e la solita indifferenza verso il mondo.
Mai ti aspetteresti che possa succedere qualcosa che stravolga la tua vita dal niente.
E invece, che tu lo voglia o no, capita.

Sei al bar a prendere il caffè, ti giri e bum, vedi una persona che rapisce totalmente i tuoi pensieri.
Cattura il tuo sguardo e non lo lascia andare più.
Ipnotizza la tua mente e ti manda in pappa il cervello.

Oppure, al contario, ti aspetti un "Ti Amo" solito da chi ami e invece vieni lasciato.
Abbandonato sul ciglio della strada.
Senza alcun preavviso.
E rimani lì a chiederti come e perché.

Purtroppo o per fortuna la vita è un misto di dossi e cunette.
Una strada continua colma di cartelli di avviso o pericolo.
E non sai mai dove la freccia lampeggiante ti porterà.
Sai solo da dove sei partito.
Ma difficilmente si sa già dove si vuol arrivare.

Non si è mai preparati agli ostacoli che freneranno la nostra corsa.
Soprattutto a quelli che la arresteranno di colpo.
Per non parlare poi delle marce indietro...

L' importante è rimettere sempre la prima e continuare ad andare.
Se ti fermi a pensare a cosa sarà o a cosa è stato sarai perduto, perso e nessun navigatore saprà indicarti la strada giusta da percorrere.
Nessuno può decidere per te.

Per cui fermati solo un secondo.
Quel secondo che basta a riordinare i pensieri e a mandare tutto e tutti a fanculo.
E poi rimetti la mano sul cambio.
Prendi un bel respiro.
Ingrana la marcia e sii di nuovo padrone della tua vita.
Non permettere mai a niente  e a nessuno di lasciarti fermo con le doppie frecce al lato della strada.
Riparti sempre.
Non importa per dove, tu riparti e basta.




                                                                                          ***********


-Feffe,  stiamo a parlà di niente!- esordisce, Nene, mettendosi in bocca un' altra manciata di patatine.

-Ma che cazzo stai dicendo?- ribatto, rubando un sorso della sua birra -mi vuoi davvero dire che preferisci Megan Hunt a Carina De Luca? Ma per favore!-

-Sì, cazzo!- si volta di scatto, enfatizzando l' affermazione con un gesto della mano -mi stupisco che te invece non la pensi come me!-

-E che palle!- sbuffa, Erica -quanto ancora volete andare avanti a parlare di questo cazzo di telefilm?-

-No, vi prego, continuate!- ci incita, Marta -sto contando quante volte dite la parola "cazzo"! Secondo me qui esce fuori un Guinness word record!-

Scoppiamo a ridere, leggermente brille.
Ormai è più di mezz' ora che andiamo avanti così.
Abbiamo deciso di passare una serata tranquilla a casa mia.
Pizza, birra, schifezze e alcolici vari.
Il miglior rimedio contro il malumore!

La conversazione è finita inevitabilmente sull' ultima stagione di Grey's Anatomy.
Devo ammettere che mi sta piacendo parecchio.
Specialmente i nuovi personaggi che sono stati introdotti.
Aumentano il grado di ficaggine ad ogni stagione!

-E comunque Erica è assurdo che dopo cinque anni con Nene, tu ancora non ti sia convertita al Greyssianesimo!- soffio, abbastanza sconcertata -mi stupisco che tu sia ancora viva-

-Non è così rilevante, in fondo- ribatte, la bionda.

-Ah, no?- esclamo indignata, voltandomi nella sua direzione -ma se quando mi son trasferita da voi mi hai impedito di usare la televisione fino a quando non fossi stata in pari con la serie!-

-Ma perché a te non ti sopportavo- risponde con un' alzata di spalle -almeno così avremmo avuto qualcosa di cui parlare-

-Senti 'sta stronza!- rido buttandomi addosso a lei, facendola cadere all' indietro sul divano.

-Come se tu non lo sapessi!- scoppia a ridere anche lei, cercando di bloccarmi le braccia -mi eri sempre in mezzo ai piedi!-

-Te mi hai costretto a venire a vivere con voi!- 

-Solo perché sono una persona buona!- mi guarda negli occhi, cercando di trattenersi dal ridere di nuovo.

-Avrei da ridire al riguardo- torno al mio posto, fissandola divertita.

Scuoto la testa senza riuscire a smettere di sorridere.
Dopo la discussione violenta dell' altra sera, le cose tra di noi sono migliorate.
C'è più leggerezza e spontaneità.
Stiamo recuperando pian piano tutta la nostra complicità.
Ne sono davvero felice.

-Io comunque sono sempre stata molto curiosa su sta cosa- Erica richiama la nostra attenzione, appiattendosi contro la sua ragazza -come siete passate da odiarvi a diventare così unite?-

-Federica- risponde semplicemente Nene -ci obbligava a stare insieme-

-Sì, come quella volta che ci invitò entrambe a cena a casa sua e poi si chiuse venti minuti in bagno lasciandoci da sole davanti la televisione!- rido al ricordo -te lo ricordi? Per fortuna che abitavamo già insieme e che quindi qualcosa da dirci la avevamo! Pensa se lo avesse fatto prima! Molto probabilmente saremmo finite col prenderci a botte come al solito!-

-Vi siete prese a botte spesso?- domanda curiosa, mia sorella.

-Abbastanza- sorride la bionda -ma era quasi sempre per colpa mia-

-Direi!- le lancio un' occhiata torva.

-Vabbé- ribatte -non è che tu fossi proprio questo stinco di santo!-

-Lei è giustificata!- s' intromette Marta -con le botte che si prendeva da nostro padre è già tanto che non sia diventata una pazza criminale!-

Quell' affermazione lascia tutte di sasso.
Cala un silenzio imbarazzante.
Alla fine mia sorella sbuffa, allargando le braccia.

-Suvvia non fate quelle facce adesso!- sospira -direi che è passato talmente tanto tempo che possiamo riderci sù!-

-Forse hai ragione- abbozzo un sorriso, alzandomi -vado a prendere un altro paio di birre-

Mi alzo dileguandomi in fretta.
Entro in cucina dirigendomi verso il tavolo.
Vi appoggio sopra entrambe le mani, piegando la testa in basso.
Quell' uscita infelice se la poteva anche risparmiare.

Mi ha fatto riaffiorare il ricordo della telefonata che ricevetti da mio padre.
Per fortuna che fu solo una.
L' ho minacciato di denunciarlo se avesse provato a contattarmi di nuovo.
Menomale che ha funzionato.

All' improvviso sento una mano accarezzarmi dolcemente la schiena.
So già a chi appartiene.
Ho riconosciuto il suo profumo.

-Tutto ok?-

-Tranquilla, Nene- mi volto tornando in posizione eretta -non mi fa piacere sentir nominare mio padre-

-Immaginavo- sospira -hai poi deciso se dire finalmente a Marta di quella telefonata?-

-No!- tuono, in fretta -non lo deve sapere! Lei non si deve preoccupare di questo!-

-Come preferisci- soffia, cercando il mio sguardo -dai, prendiamo due birre per uno e torniamo di là!- mi lascia un bacio in fronte, andando al frigorifero.

Lo apre passandomi due bottiglie.
Ne prende altrettante lei per poi richiudere il frigo.
Torniamo in sala notando con disappunto che le altre hanno messo sù un film tristissimo.

-No, cazzo!- sbotta, Nene, sedendosi di nuovo accanto a Erica -mi rifiuto di guardare "Haciko"-

-Solo perché piangi per tutto il film- la sbeffeggia la sua ragazza -la mia tenerona!- ride, pizzicandole una guancia-

-E smettila!- brontola l' altra, scacciandole la mano.

-Anche a me non va troppo di vederlo- ammetto, storcendo il naso.

-Beh e a noi non va di vedere per l' ennesima volta un qualche episodio di Grey's troiaio!- s' intromette Marta.

-Ehi!!!!- la riprendiamo indignate io e Ele -piano con le parole!-

-E' una cazzata colossale!- ci fa una linguaccia, incrociando le braccia.

Sto per ribattere quando sentiamo suonare il campanello.
Rimango con l' indice puntato verso mia sorella per altri diversi secondi.
Alla fine sbuffo andando verso la porta.

-Ti ha salvato la campanella!- le mostro il dito medio -arrivo!- urlo poi, prima di aprire il portone.

-Mostroooo!- manco il tempo di capire chi è, che vengo rapita in un abbraccio stritolante -sorpresaaaa!-

-Rum!- esclamo contenta, ricambiando la stretta -che cazzo ci fai qui? Ti aspettavo tra due giorni!-

-Cambio di programma!- si stacca senza sciogliere la presa intorno ai miei fianchi -speravo tu fossi a casa!-

-Che bello!- sorrido contenta, abbracciandola di nuovo -dai vieni! Ti faccio conoscere un po' di gente!-

Chiudo la porta, prendendola successivamente per mano.
La conduco in sala dalle altre.
Si alzano subito venendoci incontro.

-Oh lei deve essere per forza tua sorella!- sorride divertita, indicando Marta -siete identiche!-

-Si ma io sono più figa!- soffia quest' ultima -è un piacere conoscerti!-

-E' tutto mio!- si lancia in avanti abbracciandola stretta -mi ha parlato così tanto di te!-

Scuoto la testa divertita a quel gesto.
Ilaria è così, non ci si può far niente.
Tende sempre a invadere lo spazio privato delle persone.

-Te sei Erica- si volta verso la mora, abbracciando pure lei -e questa biondona sexy è sicuramente Eleonora!- 

Le si para davanti scrutandola.
Si fissano per qualche secondo.
Alla fine Ilaria allunga una mano sorridendo, aspettando che Nene gliela stringa.

-Finalmente ci conosciamo- vedo la mia amica abbozzare un sorriso -Feffe mi ha parlato molto bene di te-

-Ha esageato di sicuro!- fa finta di sventolarsi con una mano -vorrei dire di essere un genio, ma a dir la verità vi avevo già visto in foto quindi è stato facile!- confessa, facendo ridere Erica.

-Già mi piaci!- esclama quest' ultima richiedendo un cinque.

-Scusatemi se vi ho interrotto la serata- prende posto sul divano, accavallando le gambe -non volevo-

-Tranquilla!- Marta le batte una mano sulla coscia -in realtà ci hai salvato! Nel senso che se fosse per queste due- dice, indicando me e Nene -guarderemo ancora Grey's Anatomy!-

-E che male ci sarebbe?-

-Eh no, eh! Anche te no!- sbotta, esasperata Erica -mi riprendo il cinque di prima!- incrocia le braccia, guardandola male.

Non mi aspettavo proprio per niente di vedere Ilaria quando sono andata ad aprire.
E' stata davvero una bella sorpresa.
Siamo separate da una settimana eppure sentivo già la sua mancanza.
Ma credo sia normale quando condividi la casa e quindi molta parte del tuo tempo con qualcuno.

La osservo e la trovo radiosa.
Ha lasciato i capelli lunghi e ricci liberi sulle spalle.
Ha un tocco leggero di matita sotto gli occhi.
Porta una camicetta di raso bianca e un paio di jeans stretti.
Ai piedi ha le sue immancabili converse.

-Allora Ilaria, dicci qualcosa di te!- la sprona, Erica -come sei arrivata qui?-

-Ho rubato la macchina di mio padre- risponde, con un' alzata di spalle -tanto non gli serviva!- dice sbrigativa -comunque non c'è molto da dire su di me. Faccio la segretaria in uno studio medico dove c'è una dottoressa con delle tette eeeenormi!- allarga le braccia sul petto per enfatizzare il concetto -gioco a rugby da una decina di anni e nel tempo libero mi piace fare delle escursioni!-

-E hai sempre vissuto a Londra?- 

-No, Marta- scuote la testa sorridendole -sono nata a Bologna e ho vissuto lì fino alla maggiore età e poi mi sono trasferita a Londra dai nonni. Non è stato un problema dato che a casa mia abbiamo sempre parlato in un misto tra italiano e inglese-

-Che figata!- mia sorella rimane a bocca aperta, entusiasta -devo assolutamente venire a Londra a trovarvi, qualche volta!-

-Sarebbe bello!- annuisce l' altra, contenta -potrei portarti in posti che tu non puoi neanche immaginare- le fa un occhiolino, complice.

-Ma io sì!- ribatto, guardando male la mia amica -quindi direi anche no per quelli! Ma puoi venire quando vuoi-

-Guastafeste!- Marta si gira rivolgendomi una linguaccia -Ilaria è stato bello conoscerti, ma ora devo scappare- soffia, alzandosi -vado al Danger da Alessandro-

Dona un bacio sulla guancia a ognuna e un abbraccio a Ilaria.
Saluta con un gesto della mano tutte e  si dirige alla porta.
Esce solo dopo avermi mostrato il dito medio e fatto una pernacchia.

-Sì, è proprio tua sorella- scoppia a ridere la rossa.

-Piantala- le mollo un colpetto giocoso sulla spalla -se a quella le dai pure spago, è finita!-

-Ragazze andiamo anche noi- dice Nene, alzandosi -domani mattina ho parecchio lavoro da fare- si avvicina dandomi un bacio in fronte -ciao Ilaria, spero che ci vedremo domani!- si volta verso la riccia, alzando una mano -sono stata contenta di conoscerti-

-Vale lo stesso per me-

-Ciao belle fighe!- Erica si butta su di noi abbracciandoci entrambe -ci si!-

Una volta rimaste sole, Ilaria si getta addosso me.
Mi fa cadere indietro sul divano, abbracciandomi.
Morde scherzosamente una mia guancia.

-Ciao Francesca- mormora, guardandomi negli occhi -sei stata contenta di vedermi?-

-Molto- annuisco, accarezzandole una guancia -mi mancavi già-

-Eh lo so! Perché sono troppo fantastica!- ride, tirandosi leggermente  sù -allora, che mi sono persa?-

-Abbastanza!- 

-Dai, dimmi tutto- torna a sedersi compostamente, intrecciando una mano con la mia -ti ascolto-

-Ho discusso già un paio di volte con Nene e ho rivisto Alessia-

-Cosa?- domanda, stupita -è qui?-

-Sì- annuisco -e a quanto pare esce di nuovo con il gruppo-

-Oh, la trama s' infittisce- si fa più vicina per non perdersi neanche una parola -dai, racconta!- mi sprona, mollandomi un leggero colpo sulla gamba -voglio sapere tutto!-

-E' tornata a Firenze per finire la magistrale qui- la informo -l'ho rivista qualche giorno fa al Danger e poi alla cena data da Erica e Eleonora nella loro nuova casa. In quell' occasione ci ho parlato un po' di più. Ma mi fa un effetto...boh...strano-

-Eh ci credo!- trilla -ma strano in modo bello o in modo brutto?-

Ancora non so rispondere a questa domanda.
Me lo chiedo da quando mi ha lasciato sul terrazzo da sola.
So solamente che è complicato.
Tutta questa situazione è complicata.

Non abbiamo più nessun tipo di rapporto da tre anni.
Non ci siamo sentite o scambiate messaggi.
Niente di niente.
Abbiamo chiuso totalmente quella sera.
E ora rivederla qui e trovarmi a parlare con lei, mi suscita sensazioni contrastanti.

Una parte di me muore ogni volta che incrocio i suoi occhi.
Perché mi ritorna alla mente tutto quello che è stata per me.
Come mi ha aiutato a superare determinate cose.
E tutti i progetti che avevo in serbo per noi.

Ma dopo poco che la guardo sento montarmi dentro la rabbia.
Mi immagino lei e Stella che se la ridono alle mie spalle.
Non credo di potermi mai fidare di nuovo di lei.
Non penso proprio di riuscirci.
Quindi non so davvero che dire.

Certo, posso aver superato il fatto che sia andata a letto con quella lì.
Posso aver smesso di pensarlo come a un tradimento, perché ci eravamo prese una pausa.
Ma non posso negare che mi dia ancora fastidio.
Alla fine è pur sempre stata nuda tra le sue braccia.
Nuda come fino a quel momento l' avevo vista e avuta solamente io.
Non riesco a passarci sopra del tutto.
Soprattutto perché volevo darci un' altra possibilità.
Anche se poi ho capito che sarebbe stata una pessima idea.


-Tutte  e due- rispondo in fine -una parte di me non riesce a sorvolare sul male che mi ha fatto-

-E' comprensibile- mi sorride dolce -tranquilla! Adesso ci sono io a difenderti da te stessa!-

-Idiota- ricambio il sorriso -te che hai combinato a Bologna?-

-Ho visto un paio di vecchie fiamme- libera un ghigno beffardo -mangiato dai vari parenti, infatti penso che dovrò andare a correre in questi giorni, e salutato vecchi amici!-

-Sei la solita!- soffio, riferendomi alla prima parte del suo discorso -comunque possiamo andare a correre insieme!-

-Affare fatto!- mi lascia un buffetto sul naso -e riguardo alla biondona che mi dici? E dovevi dirmi che le foto non le rendono giustizia! Cazzo! E' una figa da paura!-

-E piantala!- rido, mollandole un colpo sulla coscia -abbiamo discusso abbastanza violentemente- alzo le spalle, rassegnata -ma lo avevo già messo in conto. Il problema è che credo che non abbiamo ancora finito-

-Francesca- mi richiama dolcemente -io capisco il tuo punto di vista, davvero, e sai che ti appoggio completamente, ma dovresti cercare di metterti nei suoi panni per qualche minuto-

-Ma io lo faccio!- ribatto, leggermente infastidita.

-Amore- soffia, ignorando la mia occhiataccia a quel nomignolo -quella povera ragazza si è affidata totalmente a te dopo la morte della sua migliore amica. Sei diventata il suo porto sicuro, la sua ancora e da un giorno all' altro te ne sei andata senza darle la chance di farti cambiare idea. Si è sentita esclusa in questa tua decisione così importante e continua, secondo me, a sentirsi leggermente esclusa dalla tua vita-

Rimango in silenzio a riflettere sulle sue parole.
Io so che lei ha ragione, davvero!
Ma mi sembra che devo sempre essere io a capire gli altri e mai il contrario!
Sono stufa di dover dare ogni volta delle spiegazioni e di scusarmi.

Quindi sì, Ilaria ha ragione, ma anche io ce l'ho.
Nene è la parte più importante della mia vita, quindi vorrei mi capissero se sono delusa di non aver  trovato in lei l' appoggio che speravo.
Era l' unica cosa che chiedevo.

-Io la capisco- annuisco -ma penso che ci siano ancora cose che lei non mi ha detto-

-Come ci sono cose che nemmeno tu le hai ancora detto-

-Lo so- abbasso la testa accusando il colpo -ma..-

-Ma niente- mi interrompe -dovete solo trovare il momento giusto per chiarirvi del tutto!-

Annuisco dopo un po', dandogliela vinta.
Mi sporgo in avanti baciandole una guancia.
Alla fine mi alzo dal divano, con l' intenzione di andare in cucina a prendermi un' altra birra.

-Dove vai?- chiede, agguantandomi per un braccio.

-Volevo prendere una birra e farti fare il giro della casa-

-Ma per quello c'è tempo- soffia, maliziosamente attirandomi a sé -io avevo in mente altro- sorride bastardamente -non mi vuoi ricompensare dopo il viaggio in macchina che ho affrontato sola soletta?-

-Ila, avevo detto che non sarebbe più ricapitato-

-Ma perchè?- domanda con il broncio -io non frequento nessuna e tu? Hai scoperto di provare ancora interesse per Alessia, ti vedi con qualcuna?-

-No- rispondo, già sapendo dove vuole andare a parare.

-E allora non vedo dove sta il problema se ci divertiamo un po'- tira ancora di più, facendomi cadere addosso a lei -dai- m' incita -non fare lo scorfano brontolone- mormora al mio orecchio -lasciati andare- mi morde il lobo, facendomi sospirare.

-Sei scorretta- sussurro, roca.

-Solo perché sai di volerlo anche te- scende a baciarmi il collo -allora? Che decidi?-

-Zitta e continua- mi arrendo, in fine.


                                                                        **********


-Non mi piace, va bene?-

-Odio quando fai così!- sbotta, voltandosi nella mia direzione -quando giudichi subito una persona senza manco conoscerla! E' irritante!-

-L'ho conosciuta, mi sembra!- ribatto, arrestandomi al semaforo rosso -e non mi ha fatto una buona impressione!-

-Ma se l' hai vista a malapena dieci minuti!- schiocca le labbra, incrociando le braccia -sei solo gelosa!-

-Non è vero!-

-Sì invece- soffia, voltando la testa verso il finestrino -sei gelosa del rapporto che ha con Feffe!-

Mi limito a sbuffare senza risponderle.
Quando Erica s' impunta su una cosa è inutile darle contro.
Tanto continuerà sempre a pensarla così.

Non sono gelosa di Ilaria!
Solo non mi ha fatto una bella impressione!
Mi sembra tanto una ragazza piena di sé che pensa solo a divertirsi.
Posso anche sbagliarmi, certo, ma a pelle non mi piace.
Che posso farci?

-Brava stai zitta- mormora tra sé e sé -perché tanto sai che ho ragione io-

Scuoto la testa divertita mentre cerco un parcheggio.
Ne trovo uno nei posti dietro al Danger.
Non dobbiamo neanche camminare troppo.

Per adesso non sembra esserci troppa gente.
Peccato, è anche la serata Karaoke!
L' ha introdotta Alessandro circa un anno fa.
Di solito il locale è pieno!

-Dai, entriamo- la incito, prendendola per mano -dovrebbe già esserci qualcuno-

-Sono ancora arrabbiata- alza il mento, lasciando la mia presa -non mi toccare!-

-Oggesù- sospiro, alzando gli occhi al cielo.

Superiamo l' entrata venendo accolte dal solito baccano di musica e voci che si sovrastano.
Erica mi è avanti di qualche passo.
Cammina a braccia conserte e chiappe strette, tutta inviperita.
Trattengo a stento una risata.

Andiamo al nostro solito tavolo trovandoci già Marta e Alessia.
Stasera Betta e Lorenzo non sapevano se sarebbero riusciti a raggiungerci.
Ho sentito quest' ultimo nel pomeriggio e mi ha detto che avevano in programma una serata romantica.
Quindi, conoscendolo, dubito che vengano.

-Ciao a tutti- alzo una mano prendendo posto accanto a Marta -scusate il ritardo-

-Tranquilla, ci siamo abituate ormai!- sorride divertita, scambiandosi uno sguardo d' intesa con Alessia.

-E' colpa di Erica!- ribatto -ci mette sempre un secolo a prepararsi-

-Non ti conviene peggiorare la tua situazione!- mi guarda alzando un sopracciglio -sei già abbastanza nei guai così-

-Che hai combinato, Ele?- ride Alessia, posando una mano sulla spalla della sua amica.

-Ma nulla!- sbotto -è lei che si fa i suoi film!-

-Sei una brutta persona!- la mia ragazza mi fa una linguaccia, tornando a non guardarmi.

Sospiro rassegnata, decidendo di lasciar perdere.
Un ringhio mi esce spontaneo quando la ragazza ubriaca che sta stonando al karaoke, lancia un acuto da cornacchia arrotata da un tir.
A quel mio gesto Alessia scoppia a ridere.

-Non fare quella faccia, Ele! Non tutti sono bravi come te- 

-Ma un minimo di rispetto per le orecchie altrui ci vorrebbe!- soffia, Marta -infatti io non andrei mai a cantare-

-Zitta!- esclama, Erica -vorrei ricordarti la sera in cui quel tipo...mmm..Giovanni?! Ecco, lui! Ti lasciò e tu eri completamente ubriaca e cantasti "Someone like You" al karaoke a suon di singhiozzi e piangistei!-

-Se non ricordo male eri ubriaca pure te! E hai fatto uno spogliarello sul palco mentre io cantavo!-

-Non ricordatemi quelle scene infelici!- mi porto una mano alla testa, rassegnata.

-Avrei pagato per esserci!- Alessia ci guarda incredula cercando di non ridere di nuovo -mi perdo sempre le scene migliori!-

-Ah fidati, non ti sei persa niente!- le dedico un rapido sguardo, prima di essere attirata dal suono di una risata che riconoscerei tra mille.

Mi giro di scatto e vedo, infatti, Francesca.
Sta venendo verso di noi a braccetto con Ilaria.
Stanno ridendo rumorosamente per chissà che cosa.

-Ciao- saluta Feffe, una volta essersi asciugata le lacrime -scusate-

-Ciao a tutte!- s' intromette Ilaria -scusateci davvero!- scoppia a ridere di nuovo -abbiamo fatto un incontro interessante-

Francesca lascia andare un' altra rumorosa risata.
Risata che riesce a coinvolgere pure sua sorella e Erica.
Io continuo a guardarle abbastanza scocciata.

-Che incontro?- domanda curiosa la mia ragazza.

-Ci hanno appena proposto una cosa a tre- c' informa, la rossa.

-E tu gli hai dato pure spago!- Feffe le passa un braccio sulle spalle -e pensare che manco ti piacciono i ragazzi!-

-Ma per te potrei sacrificarmi, mon amour!- ribatte l'altra, cercando di non ridere ancora -comunque, lasciam perdere!- si siede al tavolo di fronte a Erica -ehi! Piacere! Io sono Ilaria!- si gira verso Alessia porgendole la mano -scusami non ti avevo visto! Che maleducata che sono!-

-Non ti preoccupare!- le sorride, stringendogliela prontamente  -io sono Alessia-

-Oh- soffia -wow!- esclama poi, sorpesa -è bello dare un volto al tuo nome, finalmente!- dice, girandosi per guardare male Francesca.

-Ehm, ciao Ale- Feffe alza una mano nella sua direzione, sedendosi accanto alla sua amica.

L'aria è talmente tesa che si potrebbe tagliare con un coltello.
Ma del resto non è colpa di nessuno.
La nana sapeva che Ilaria sarebbe venuta e Francesca sapeva che lei sarebbe uscita con noi.
Quindi tutti erano al corrente di tutto.

Non sarò un genio per certe cose, ma credo di aver capito che Alessia prova ancora qualcosa per la mia amica.
Mi domando quindi quanto debba essere difficile per lei vederla con Ilaria.
Di sicuro Erica le avrà detto che sono state insieme.
E adesso sembrano lo stesso una coppia.

-Quanto resti, Ilaria?- domanda Marta -spero almeno un po'!-

-Non lo so ancora- scuote la testa l' interpellata -fino a quando Francesca mi sopporterà-

-Allora durerai poco, Rum!- ride l' altra, schiaffeggiandole una spalla.

-Rum?- m' intrometto, confusa -perché Rum?-

-FInirò per ucciderti se continui con sta storia- la rossa lancia un' occhiataccia alla mia amica, prima di voltarsi a guardarmi -devi sapere che a me e a questa qui, le nostre compagne di squadra, hanno fatto fare una gara alcolica per vedere chi reggeva meglio l' alcool. Tutta a base di rum. Ha vinto lei- sbuffa, roteando gli occhi -non mi aveva ancora detto di essere una spugna-

-Anni e anni di esercizio!- rido guardando Feffe in modo complice.

-Sì, è colpa tua se sono un' alcolizzata, Nene!-

-Ma vaffanculo, và!- mi allungo sul tavolo per tirarle uno schiaffo scherzoso sulla guancia -lo eri già prima di conoscermi!-

Ok, devo ammettere che però Ilaria è simpatica.
Ed è pure una gran bella ragazza.
Del resto la mia amica ha sempre avuto un ottimo gusto per queste cose.

-Ah, Ilaria- mi volto per guardarla -questo venerdì abbiamo un' amichevole con una squadra della Liguria! Ci mancano entrambi i centri per vari motivi, ti andrebbe di giocare con noi? Ci alleniamo domani e giovedì!-

-Davvero?- chiede, euforica -sì, cazzo! Mi piacerebbe tantissimo!- 

-E' un' idea magnifica!- si unisce Feffe -grazie, Nene!-

Sorrido contenta.
L' ho fatto per me, in realtà.
Sono solo curiosa di vedere se gioca così bene come Francesca mi ha detto.
E poi se farà la stronza potrei darle giusto un paio di botte casuali in allenamento.

-Noi ci berremo della gran birra sugli spalti!- afferma soddisfatta Marta -Alessia vieni anche tu, vero?-

-Perché no?- alza le spalle, sorridendo -è da un po' che non vedo una partita di rugby!-

-E' deciso allora!- annuisce soddisfatta la più piccola delle Creatini -lo dirò ad Alessandro che poi lo dirà a Lorenzo e Betta!-

E' stato uno shock scoprire di lei e il nostro amico.
Soprattutto perchè li ho avuti sotto gli occhi tutto il tempo, senza rendermene conto.
Avrei voluto che Marta me ne parlasse.
Capisco che avesse paura di una qualche mia brutta reazione, ma non avrei mai potuto impedirle di buttarsi in una cosa che la fa stare bene.
Specialmente visto i ragazzi che aveva preso a frequentare.

Ale è decisamente un buon partito.
Sembra che abbia messo pure la testa a posto.
Quindi sono contenta che ci sia lui ora accanto  a lei.
Ma se la fa soffrire sono pronta a prenderlo a calci.

-Mi piace un sacco questo posto, sapete? Si respira proprio una bella aria!- esclama, Ilaria, all' improvviso -e la birra è davvero ottima!-

-Noi lo amiamo- le sorride, Alessia -è il nostro punto di ritrovo-

-Non posso credere che sia in parte tuo!- la riccia si volta verso Francesca, sorridendole -io non lo lascerei per niente al mondo!-

-Infatti non l'ho lasciato- ribatte l' altra -l'ho messo in buone mani fino a quando non deciderò di tornare-

-Sarà meglio!-

Noto Alessia guardarle in modo strano quando Ilaria si allunga per lasciare un bacio a stampo a Feffe.
Bene, la mia amica ha omesso di dirmi anche questa cosa.
Mi aveva detto che non stavano insieme!
E allora che cazzo vuol dire?

-Ok, scusatemi- dico, alzandomi in piedi -le mie orecchie stanno sanguinando! Devo andare a cantare qualcosa!- 

-Uuuuh sì, che bello! Francesca mi ha detto che canti da Dio!- Ilaria mi sorride raggiante.

-Esagera come al solito- ricambio il sorriso cercando di essere il più cordiale possibile -a più tardi!-



                                                                    **********


Rimango totalmente senza parole.
Sento la salivazione azzerassi di colpo.
Il respiro che mi si spezza in gola.
Le mani che iniziano a tremare visibilmente.
Cerco di nasconderle abbandonandomele in grembo.

Nella mia testa vive ancora l' immagine di Ilaria che bacia Francesca.
Mi aveva detto di non star frequentando nessuno.
Avevo capito che ormai fossero soltanto buone amiche.
Non che erano una coppia.

Sento questa sensazione di fastidio crescermi dentro velocemente.
E ancora fastidio per questo fastidio che provo!
Non dovrei provare queste emozioni.
Dovrebbe essermi tutto molto indifferente.
Perché allora non lo è?
Dovrei forse arrendermi all' idea di provare davvero ancora qualcosa per Francesca?
No, non posso.
Non devo.

-Oh mio DIo!- esclama la rossa, portandosi le mani alla bocca -ma è bravissima!- guarda in direzione del palco, perdendosi a fissare Eleonora -non ha mai pensato di farlo come mestiere?-

-Gliel'ho detto mille volte anche io!- le dà man forte la mia migliore amica -ma dice che per lei è solo una passione e niente più-

-E' pazza!- ribatte l' altra, scuotendo la testa -se avessi una voce come la sua proverei sicuramente ad andare a qualche talent!-

-No, non fanno per Nene- chiude il discorso Feffe.

Restiamo tutte in silenzio per ascoltare meglio la nostra amica.
Si sta esibendo con una canzone dei Radiohead: "Creep".
La fa sembrare così facile.

-Comunque, non pensate di doverci dire qualcosa?!- esordisce Marta, guardando alternativamente sua sorella e Ilaria -non mi avevate detto di stare insieme!-

-Perché non è così, infatti!- risponde prontamente la più grande delle Creatini.

-Ti riferisci al bacino di prima?- chiede la rossa -è solo un gesto di affetto-

-Davvero? Allora anche io voglio baciare Feffe!- esclama, Erica, facendo ridere Marta -da tipo una vita, tra l' altro-

-Farò finta di non aver sentito- soffia divertita, la mia ex -e non lo dirò a Nene-

-Anche lei ti ha baciato- s' imbroncia l' altra -non è giusto- brontola -anzi, ora che ci penso a questo tavolo manco solo io, senza ovviamente contare tua sorella!-

-E rimarrà così- la guarda divertita Francesca.

Quella frase mi lascia un po' infastidita.
Come se già non lo fossi abbastanza.
Ma non c'era bisogno che Erica rincalzasse la dose.
E poi che cazzo vuol dire che è solamente un gesto d' affetto?
Io penso che il bacio, anche a stampo, sia una cosa intima!
Che non scambi con chiunque!
Soprattutto non così!

Credevo che anche Francesca la pensasse allo stesso modo!
Mi stupisco di constatare sempre più quanto sia cambiata.
Forse forse la preferivo quando era una musona asociale del cavolo!

-Nono, aspettate- Ilaria porta avanti le braccia, richiamando l' attenzione -cosa vuol dire che anche Eleonora ti ha baciato?- si volta a guardare la sua coinquilina -cosa non mi hai detto, Creatini?-

-Nulla!- risponde prontamente.

-Certo- soffia divertita Erica -se per nulla intendi che ci sei andata a letto!-

-Cosa?- scoppia a ridere la riccia -non me lo avevi detto questo, Mostro!-

Si apre in una fragorosa risata, poggiando la fronte sulla spalla della sua amica.
Batte un paio di volte la mano sul tavolo, incapace di controllarsi.
Alla fine si tira sù, asciugandosi le lacrime.

-E piantala- la riprende Francesca, leggermente divertita -è successo solo una volta ed è una storia vecchia che sto cercando di dimenticare-

-Come tutti a questo tavolo- interviene Erica.

Già, hai proprio ragione amica mia.
Peccato che sei sempre tu a ricordarlo ogni volta.
Odiavo quando lo faceva quando io e Francesca stavamo ancora insieme.
Ricordo che mi faceva sempre montare una rabbia assurda
Per non parlare della gelosia.

Mi perdo gli ultimi discorsi, perché impegnata a fissare le altre due.
Vorrei non farlo, ma le ho proprio davanti!
E' inevitabile far finire lo sguardo su di loro.
Specialmente se continuano a scambiarsi carezze e moine.
Dio, che nervi.
Non sono sicura di poter reggere tutto questo ancora per molto.

-Allora Marta, come va con Alessandro?- le chiedo cercando così di pensare ad altro.

-Tutto bene!- sorride sorniona -domani mattina mi porta al mare, dato che è il suo giorno libero!-

-Uuuuh che bello il mare!- la interrompe l' ultima arrivata -mi ci porti?- domanda poi a Feffe.

-Forse- sorride -se ti comporti bene!-

-Dove andate di bello?- riporto l' attenzione su Marta, prima di uccidere qualcuno.

-Castiglioncello! Vicino Livorno, per intenderci!-

-Molto bello!- le sorrido contenta -sono felice per voi!-

-Credimi, anche io!- ricambia il sorriso, stringendomi una mano -e tu invece con Giulia?-

-Procede- alzo le spalle -siamo uscite anche ieri ed è stato piacevole. Forse la porterò con noi alla Spa!-

-Sì, dai!- Erica mi batte su una spalla -la voglio conoscere!-

Devo ammettere che con Giulia mi sto trovando bene.
Mi fa ridere tanto e riesce a non farmi avere brutti pensieri.
Ieri abbiamo fatto un giro in centro per i negozi e siamo state benissimo.
Ci siamo quasi baciate davanti la porta di casa mia quando mi ha riaccompagnato, ma siamo state interrotte da mia madre.

Giulia è poco più alta di me.
Ha i capelli neri e corti.
Porta gli occhiali da vista con una montatura grande che le stanno benissimo.
Tiene molto al suo fisico, dato che è una personal trainer!
E' veramente una bella ragazza.
Anche se mangia troppo sano per i miei gusti!

-La biondona ha finito!- esclama d' un tratto Ilaria -ti prego Francesca, andiamo a fare un duetto!- si alza, afferrandola per un braccio -ti prego, ti prego, ti prego!-

Illusa.
Francesca odia stare al centro dell' attenzione.
Figuriamoci salire su un palco a cantare davanti a tutti.
A stento riuscivo a portarla a ballare!

-E cosa vorresti cantare?- le chiede Erica.

-Ma che ne so! Qualcosa! Dai, Amore, scegli tu!- 

-Smettila di chiamarmi così!- soffia, Feffe -quante volte te lo devo dire? Già pensano tutti che stiamo insieme, non peggiorare le cose!- sbuffa -d' accordo! Hai vinto tu! Ma piantala di tirarmi 'sto braccio-

Ero già abbastanza shoccata per quell' "Amore" detto così a caso.
Figuriamoci ora che Francesca ha acconsentito di cantare qualcosa.
Giuro che non ci sto capendo più niente.
Una persona può davvero cambiare così tanto?
Ho il sospetto che sia tutta colpa di questa stronza qui.

-Mia sorella sta per farlo sul serio?- domanda, incredula, Marta -vabbè che è intonata, ma ha sempre odiato l' attenzione su di sé!-

-A quato pare sì- ride Erica, guardandole salire sul palco -oddio sto amando quella tipa!-

Alzo gli occhi al cielo a quelle parole.
Solo io trovo che sia una sciacquetta piena di sé?
Non mi va per niente a genio.

-Non ci posso credere- Marta scoppia a ridere quando intonano le prima parole -stanno davvero cantando "Hakuna Matata"? Anche io come Erica amo ufficialmente Ilaria-

Recupero il mio tabacco allontanandomi silenziosamente.
Esco dal locale velocemente.
Vado nel mio solito punto, inziando a rollarmi una sigaretta.

Erica mi aveva avvertito che stasera ci sarebbe stata anche quella lì.
Ma non immaginavo che mi avrebbe dato così tanto fastidio.
Forse avrei dovuto invitare Giulia.
Anche se mi rendo conto che sarebbe stato abbastanza imbarazzante.

Fumo il mio drum distrattamente.
Cerco di trattenere le lacrime di frustrazione che vorrebbero uscire.
Ci riesco a stento.
Butto indietro la testa, chiudendo gli occhi.
Lascio andare un sospiro.

-Fanculo- ringhio a denti stretti.

-Ehi, Nana- apro le palpebre di scatto, trovandomi di fronte Eleonora -che ti succede?-

-Niente- mento, spostando lo sguardo -avevo bisogno di una boccata d' aria-

-Non ti credo- scuote la testa, accendendosi una sigaretta -penso di sapere che ti prende- dice, spiazzandomi -provi ancora qualcosa per Francesca, non è vero?-

Mi giro di scatto a quelle parole.
La trovo a fissarmi in attesta di una mia risposta.
E' davvero così palese?

-Si nota tanto?- mormoro in fine -non pensavo che fosse possibile fino a quando non l'ho rivista. Specialmente stasera con quella lì!-

-Non va a genio nemmeno a me- soffia, lasciandomi sorpresa -ma suppongo che sia per il fatto che mi ricorda che presto Francesca se ne andrà di nuovo. Forse dovresti attaccarti anche te a questa cosa-

-In che senso?-

-Nel senso che non dovresti crogiolarti per un qualcosa che è destinato a scomparire- abbozza un sorriso, stringendomi una spalla -non ne vale la pena. A meno che tu non sia sicura al cento per cento di avere una qualche possibilità che lei ricambi e molli tutta la sua vita là per te-

-Non credo che lei pensi a me- sospiro, abbassando la testa -l' ultima volta ho combinato proprio un gran casino-

-Non è stata solo colpa tua- dice, portando due dita sotto al mio mento per farmi alzare lo sguardo -vorrei tanto credere che ci sia qualcosa che la convinca a rimanere- mi sorride in modo eloquente, prima di buttare il mozzicone a terra e andarsene.


                                                                      
                                                                                                    **********


Apro gli occhi sbadigliando silenziosamente.
Mi stiracchio le braccia puntandole verso il cielo.
Lentamente mi siedo cercando di individuare i miei vestiti sparsi per la camera.

-Dove vai?- due braccia calde mi avvolgono la vita -è presto- un paio di labbra carnose si posano sulla mia schiena -speravo di avere il bis-

-Questa cosa ci sta sfuggendo di mano- sorrido, lasciando che mi trascini all' indietro sul materasso -anche se devo ammettere che non mi dispiace troppo- mormoro guardandola dal basso.

Ilaria mi sorride beffarda prendendo ad accarezzarmi i capelli.
Da qui ho una perfetta visione del suo seno nudo e prosperoso.
Direi che come buongiorno non è per niente male.

Siamo tornate tardi ieri sera dal Danger e anche leggermente brille.
Siamo state le ultime ad andarsene.
Ci siamo perse in chiacchiere e birre.
Le ho presentato Alessandro prima che scappasse via con Marta.
Devo ancora abituarmi a questa cosa.

-Sai, i tuoi amici mi piacciono davvero molto- rivela, donandomi una carezza sul viso -anche se non credo di andare troppo a genio alla tua ex e alla biondona-

-Per quanto riguarda Alessia, non è un nostro problema- le dico, scuotendo leggermente la testa -riguardo a Nene, invece, penso tu ti stia sbagliando. A primo impatto sembra sempre molto sulle sue-

-Se lo dici tu- alza le spalle -non vedo l' ora di allenarmi stasera!-

-Anche io!- sorrido contenta -mi manca giocare con loro!-

-Immagino-

Allungo un braccio intrecciando una mano tra i suoi capelli dietro la nuca.
La spingo verso di me facendo scontrare le nostre labbra.
La bacio lentamente, sentendola sospirare.
Sogghigno, stuzzicandole poi il labbro superiore con la lingua.

Soffoca un gemito, mentre fa scorrere una mano sul mio corpo.
Gliela afferro interrompendo la sua corsa e intrecciando le nostre dita.
Ringhia di disappunto.

-Eh no, stamani no!- apro gli occhi sorridendole, alzandomi successivamente.

-Stronza-  soffia, tornando a sdraiarsi -non puoi fare così! E poi dici a me!-

-Voglio andare da una parte stamattina- la informo, iniziando a vestirmi.

-Dove?- chiede curiosa.

-Al cimitero- rispondo distrattamente -non ci sono ancora andata-

Non mi risponde.
Si limita a guardarmi mentre mi infilo gli ultimi indumenti.
Conosco quello sguardo.
Le sta passando qualcosa per la testa.
Mi vuole chiedere una cosa ma non sa come farlo.
Questo vuol dire che sarà una domanda scomoda che molto probabilmente mi farà innervosire.
Ormai la conosco bene.

-Francesca- ecco infatti che richiama la mia attenzione -provi ancora qualcosa per Alessia?-

-Perché questa domanda?- mi volto nella sua direzione, puntando gli occhi nei suoi.

-Perché ho visto come ti guardava lei ieri sera- dice, semplicemente.

-Ma non dire stupitaggini- sbuffo -lei si frequenta pure con un' altra-

-Certe cose tu non le capirai proprio mai- scuote la testa, alzandosi a sua volta -fidati di me- fa il giro del letto fermandosi di fronte a me -non le sei indifferente-

-Beh anche se fosse non m' interessa- le dò le spalle, dirigendomi verso il bagno di camera -non ho assolutamente intenzione di ricaderci di nuovo-

-Questo non puoi saperlo- mi segue, ancora completamente nuda -ti dico solo che non ho intenzione di smettere di fare sesso con te, a meno che tu non sentirai di provare qualcosa per qualcuno. Specialmente se si tratta di Alessia-

-Ma che stai dicendo?- domando, guardandola attraverso lo specchio sopra il lavandino.

-Sto dicendo che se mai succederà nuovamente qualcosa tra di voi, non sarò di certo io a mettermi in mezzo- mi abbraccia da dietro, posando il mento sulla mia spalla -capito?-

-Ilaria, adesso mi hai veramente rotto i coglioni- sbotto, liberandomi dal suo abbraccio e voltandomi -non ci sarà mai più niente tra me e Alessia! Chiaro? E comunque non sono affari tuoi e ovvio che non ti metterai in mezzo, tu non vuoi relazioni serie, no? Lo abbiamo già appurato! Siamo amiche che spesso finiscono a letto insieme, nulla di più!-

-Bene- soffia, guardandomi duramente -io lo dicevo solamente per te! Perché sei un' orgogliosa del cazzo! Sei testarda e con i paraocchi! A volte dovresti soffermarti e chiederti che cazzo vuoi da te stessa! Dovresti ascoltarti qualche volta!- si gira, tornando a grandi passi in camera da letto.

-Che cazzo stai dicendo?- le urlo dietro, seguendola -io proprio non ti capisco stamattina!-

-Non puoi scappare per sempre, Francesca!- si volta di scatto, arrestandosi -sei venuta a Londra per ritorvare te stessa e lo hai fatto! Ti ho visto ieri sera! Eri felice! Cazzo, lo eri davvero! Non ti ho mai visto così!-

-Solo perché stavo bene! Perché ero con te e i miei amici in un posto che amo!- ribatto, non riuscendo a capire.

-Hai la brutta abitudine di raccontarti cazzate!- si porta a pochi centimetri da me -te lo chiederò solo questa volta e poi mai più: sei felice a Londra?-

-Sì, cazzo! Che domande di merda fai?-

-Bene!- ringhia, tornando indietro alla ricerca dei suoi indumenti.

-Dove vai adesso?- chiedo, esasperata.

-A fare un cazzo di giro da qualche parte!- sbotta, senza guardarmi.

-Io proprio stamattina non ti capisco!-

-Vaffanculo- mi fissa per qualche secondo per poi abbandonare la stanza.

-Ilaria- le corro dietro prendendola per un braccio, facendola voltare -che hai?- mormoro dolce, accarezzandole il viso.

-Ho paura, va bene?!- vedo i suoi occhi diventare lucidi -ho paura di perderti! Ho paura che tu possa rimanere qui e lasciarmi-

-Non succederà- soffio, abbracciandola -tornerò da te-

-Non lo so, Francesca- si stacca, scuotendo la testa -ormai ti conosco bene-

Abbozza un sorriso portando una mano sulla mia guancia.
Si sporge in avanti appoggiando le sue labbra sulle mie.
Rimane così per qualche secondo prima di staccarsi.
Mi dedica un ultimo sguardo dolce, prima di uscire di casa.

Rimango impalata sul posto per qualche minuto.
Cerco di elaborare tutto quello che ci siamo dette.
Perché ha reagito così?
Che diavolo le è preso?

Torno in camera per mettermi addosso qualcosa di più comodo per andare a correre.
Apro il cassetto del comodino prendendo il mio iPod.
Srotolo le cuffiette mettendomele alle orecchie.
In fine esco di casa.

Faccio un veloce stretching dinamico per scaldarmi le gambe.
Poi faccio partire la musica e inizio a correre.
Abbandono il vialetto, girando a destra sul marciapiede.

Come al solito i Queen prendono prepotentemente a risuonarmi nelle orecchie.
Canto mentalmente ogni canzone, cercando di non pensare a quanto successo con Ilaria.
A quello che mi ha detto.
Davvero Alessia prova ancora qualcosa per me o è solo una sua stupida impressione?

Non so come sentirmi al riguardo.
Presumo di esserne abbastanza sorpresa e poco convinta.
Alla fine è lei ad essere andata a letto con un' altra.
Io non riuscivo a pensare a nessun' altro quando stavo con lei.
Esisteva solo Alessia e pensavo che non avrei avuto altre ragazze.
Perché per me lei era l' unica, era quella giusta.
In fondo lei era il mio "Amore ritrovato".

Non credo di sentire ancora qualcosa nei suoi confronti.
Forse solo affetto, ma niente più.
Del resto è normale quando sei stata tanto con una persona.
O almeno credo.

Certo, devo ammettere che è ancora bellissima.
Forse più di quel che ricordavo.
Ma è solamente un dato di fatto.
Lo dice pure Ilaria!

Senza accorgermene arrivo davanti all' enorme familiare cancello in ferro.
Arresto la mia corsa, intrecciando le mani dietro la nuca.
Cerco di respirare regolarmente e di regolarizzare i battiti del cuore.
Una volta essermi ripresa, mi dirigo al negozietto di fiori accanto.
Compro una rosa rossa e oltrepasso l' entrata del cimitero.

E' strano come ancora ricordi ogni lapide che supero.
Arrivo velocemente a quella di mio interesse.
Vi deposito il fiore appena acquistato.
In fine mi siedo a gambe incrociate, fissando la foto che ho di fronte.

-Ciao, Fede- mormoro, sorridendo -è da un po' che non vengo, eh?! Immagino tu sappia il perché, ma sono sicura che sei dalla mia parte- allungo una mano poggiandola sul marmo freddo -ti prego, fà in modo che anche Nene capisca. Ho bisogno che lo faccia-

A Ilaria ho parlato di Federica dopo un anno che l'ho conosciuta.
Ero sbronza marcia nel giorno dell' anniversario della sua morte.
Non pensavo che passarlo senza Nene mi avrebbe destabilizzato così tanto.
E invece...

Ilaria mi trovò fuori dal solito pub dopo avermi cercato per quasi tutta la notte.
Insistette così tanto per sapere il motivo che mi aveva portato a ridurmi così che alla fine cedetti.
Quello che però non immaginavo è il senso di leggerezza che ho provato subito dopo aver svuotato il sacco.
Mi sentivo, in un certo senso, finalmente libera.

Passata quella notte non ho più avuto incubi su F o su ricordi del mio passato.
Non riesco a spiegarmelo.
Ma suppongo che l' aver parlato di lei ad una persona completamente estranea ai fatti mi abbia aiutato parecchio.
Anche i miei mal di testa sono diminuiti drasticamente.

-Adesso vado- sussurro, alzandomi -ciao F- bacio la punta delle mie dita per poi appoggiarle sopra la sua foto -torno presto, promesso-

Mi volto, infilando le mani nelle tasche dei pantaloncini.
Faccio ripartite l' iPod nella mano destra.
Un sorriso nasce spontaneo quando sento risuonare "Love me ther's no like tomorrow".

Supero il cancello all' entrata respirando a pieni polmoni.
Quante cose sono cambiate dalle prime volte che venivo qui.
Adesso uscendo mi sento meglio, invece che peggio.
Direi che è un enorme cambiamento.

-Feffe- alzo lo sguardo, trovandomi di fronte Nene appoggiata alla sua amata Audi -Sono almeno due minuti buoni che ti chiamo! Ilaria mi ha detto che venivi qui- m' informa -l'ho vista mentre tornavo a casa-

-Ciao Nene- mi avvicino, sorridendole -scusami, stavo ascoltando la musica! Hai già finito di lavorare?-

-Avevo bisogno di una pausa- confessa -ma non dirlo a babbo!- mi fa un occhiolino -ti va un caffè?-

-Assolutamente-

-Sali allora- fa un cenno con la testa per poi fare il giro dell' auto e salire.

La imito salendo in macchina.
Una volta che ho chiuso lo sportello mette in modo.
Accendo la radio cambiando distrattamente stazioni finché non becco "Virgin Radio".
Subito i Led Zeppelin rimbombano per l' abitacolo.

-Com'è andata  a lavoro?-

-Al solito- alza le spalle -una rottura di palle- ride, coinvolgendomi -la tua mattinata?-

-Rilassante- rispondo, semplicemente -ma mi hanno inviato un' email dall' agenzia per cui lavoro affidandomi un progetto, quindi domani dovrò lavorarci-

-E che riguarda?- domanda, sinceramente interessata.

-Devo fare un disegno per una nuova pubblicità di merendine- 

-Posso vederlo quando hai finito?

-Certo- mi volto nella sua direzione, sorridendo.

-Eccoci!- esclama, parcheggiando -questo è il mio bar preferito!- rivela -l'ho scoperto qualche anno fa-

Abbandoniamo la macchina nel parcheggio davanti al locale.
Eleonora mi precede entrando per prima.
Dall' arredamento deduco essere un ambiente molto rinomato frequentato dall' alta società.
CI sono uomini in giacca e cravatta e donne in tailleur.
Mi sento un po' a disagio in tenuta da corsa.
Pure Nene è vestita di tutto punto.
Giacca nera, camicia bianca e paltaloni lughi neri che coprono un paio di stivaletti dello stesso colore.
Devo dire che sta molto bene vestita così.

-Buongiorno Signorina Santoro- saluta cordiale il ragazzo dietro il bancone -il solito?-

-Sì grazie! E per la mia amica un caffè normale in vetro-

-Subito- sorride prima di congedarsi.

-Sediamoci- soffia -tanto ci portano tutto loro-

La seguo ad un tavolo poco distante.
Posa la sua 24ore di pelle nera su una sedia, sedendosi su quella accanto.
Prendo posto davanti a lei, abbandonando telefono e iPod sul ripiano.
Mi ha fatto piacere constatare che si ricorda ancora come prendo il caffè.

La vedo recuperare il suo iPhone dalla tasca interna della sua giacca.
Passa il dito sullo schermo per vari minuti.
In fine sbuffa rumorosamente, riponendolo poco dopo.

-Problemi?-

-No- riporta lo sguardo su di me -mi ero solamente dimenticata di un appuntamento per questo pomeriggio. Dovrò stare in ufficio fino a tardi-

-Mi spiace- storcio la bocca, dispiaciuta -riuscirai a venire ad allenamento?-

-Sìsì- sventola una mano -anzi, pensavo che potremmo andare insieme, che dici?-

-Certo!- le sorrido contenta -sai, stamattina ho avuto una piccola discussione con Ilaria-

-Come mai?- chiede, interessata.

-Sinceramente non ho capito bene- ammetto, grattandomi il capo -secondo lei Alessia prova ancora qualcosa per me e lei ha paura che io possa ricambiare e non tornare più a Londra-

-E' comprensibile- allunga una mano, stringendo la mia abbandonata sul tavolo -mi sembra che siate molto unite-

-E' così infatti- abbasso lo sguardo -ma lo sa che non provo più niente per Alessia e che tornerò a Londra-

Si limita a guardarmi senza dirmi niente.
Non sapevo se parlargliene o meno.
Avevo timore per quello che potesse dirmi.
Per il tono che potesse assumere la conversazione.
Non posso affrontare un' altra discussione scomoda questa mattina.

Il cameriere interrompe i miei pensieri, palesandosi con la nostra ordinazione.
Lascia cappuccino e croissant alla crema davanti a Nene.
E il caffè per me.
Lo ringraziamo vedendolo poi allontanarsi.

-Avanti, dillo- dico, in fine, buttando giù l' ultime goccioline del mio caffè.

-Dirti cosa?- domanda, confusa, addentando la sua brioche.

-Che puoi capirla perché anche tu vorresti che rimanessi qui!- punto i miei occhi nei suoi, restando in attesa.

-Lo sai che vorrei che rimanessi- dice in tono dolce -ma ho capito che sei più felice in Inghilterra- soffia, spiazzandomi -devo solo accettare il fatto che ci vedremo una volta ogni tre anni-

Rimango piacevolmente stupita delle sue parole.
Lascio trascorrere parecchi minuti, incapace di dire qualcosa.
Non pensavo che avrei mai sentito quelle frasi uscire dalla sua bocca.
Mi domando se sia sincera o se me lo dica solo per farmi contenta.

-Non è che io sia più felice lì- ammetto -sto semplicemente...meglio. Non so come spiegartelo-

-Posso capirlo- lascia andare un sospiro -ma ciò non toglie che vorrei averti qui- sorride, prima di finire in un sol boccone il suo cornetto.

-E non esclude neanche il fatto che pure io vorrei averti lì- ricambio il sorriso -ma non è possibile-

-Eh no, cara mia- ride -amo troppo Firenze per lasciarla-

Abbozzo un sorriso restando in ascolto delle sue risa.
Pure io amo Firenze, alla follia proprio.
E' la città che mi ha dato tutto.
Ma che poi se lo è pure ripreso e anche con gli interessi.

-Dai andiamo- si alza recuperando la valigetta -vado a pagare! Tu aspettami pure fuori-

Annuisco facendo come dice.
Lascio il locale rivolgendo un rapido saluto ai dipendenti.
Mi appoggio alla macchina della mia amica, rollandomi una sigaretta.
La accendo inspirando lentamente.

Non so se crederle davvero.
Non so se me lo ha detto solo perché spinta da Erica.
Non sarebbe la prima volta.
Come quella volta, tre anni fa, che venne a chiedermi scusa dopo un violento litigio solo perché costretta dalla sua ragazza.
Solo settimana dopo mi confessò di avermi fatto le sue scuse per quel motivo e non perché pensasse davvero di aver torto.
E questo è solo un esempio tra i tanti.

-Eccomi- soffia, raggiungendomi -sali, ti accompagno a casa-

-D' accordo- getto a terra il mozzicone, salendo in auto.

Dopo qualche minuto mi volto perdendomi a fissarla.
Stringe il volante così forte da far sbiancare le noccole.
Le rughe sulla sua fronte mi fanno capire che deve avere lo sguardo corrucciato sotto i suoi ray-ban.
Che diavolo le prende?

-Nene?- la richiamo, posandole una mano sul braccio -tutto ok?-

-Sì- risponde, dopo diversi secondi -siamo arrivate- si gira, abbozzando un sorriso -passo a prendervi stasera verso le sette e mezzo, ok?-

-Ok- acconsento, ancora stranita -a stasera, allora- mormoro, scendendo di macchina.

La vedo ripartite a tutta velocità subito dopo.
Era decisamente strana.
Odio il fatto che non mi dica più niente.
E ancora una volta sento la rabbia montarmi dentro per questa cosa.
Non si può andare avanti così.

-Fanculo- soffio, a denti stretti, risalendo il vialetto che conduce alla mia abitazione.

E' arrivato il momento che Nene risponda ad alcune mie domande.
Non può sempre pretendere che io lo faccia se poi lei non si apre con me.
Mi innervosisce troppo.
Dovrò parlarci presto.





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ANGOLO AUTRICE:

BuonSalve!
Sono le 3:00 di notte precise e io sono sullo sbronzo marcio andante, quindi scusatemi errori o svisionate perché non sono proprio in grado di rileggere a modo.
Non mi scuso manco più per il ritardo, sappiate solo che non sono nelle mie condizioni migliori e che è già tanto se sono riuscita ad aggiornare adesso.

Coooomuuuuunque, il capitolo lo avevo già scritto tempo fa, per cui se fa schifo non è colpa del mio stato attuale, ma di me proprio.
In tal caso mi prenderò tutte le critiche pubbliche o private che mi manderete.
Stasera ho aggiunto solo la parte in corsivo iniziale.

Finalmente Ilaria è arrivata a Firenze e ha già iniziato a far capire a tutti chi comanda.
Sinceramente me la scoperei anche io, quindi insomma non è un personaggio buttato lì a caso.
Ha un suo perché. 

Alessia mi sa che ha capito che è ufficialmente fottuta, anche se cerca di soffocare il tutto frequentando questa Giulia.
Ma lei la conosceremo più avanti.
Non temete!
Ci sarà quella famosa giornata alla Spa.

Eleonora è sempre più incasinata.
Il suo carattere forte e testardo, però, le impediscono di aprirsi con Francesca.
Complice anche il fatto che quest' ultima se ne riandrà a breve.

Il prossimo capitolo vedrà come protagonista questo suo malessere.
Ci saranno discussioni, ritorni e conversazioni cuore a cuore.
Insomma, ne vedremo delle belle.

Adesso vi lascio che la sbronza inizia a salire del tutto e io inizio a vedere doppio.
So già che ci sono degli errori grammaticali ma me ne sbatto beatamente i coglioni (pugnetto verso l' alto).
Spero di ricevere pareri.
Almeno per sapere se la storia vi sta piacendo o se devo chiuderla qui.
Visto che ho millemila cose a cui pensare (non me ne vogliate, ma questo anno è iniziato de mmmmmmmmerda).

Detto ciò, gattono verso il letto o il divano.
Dipende cosa trovo prima.
Buona notte a tutti e, mi raccomando, bevete sempre con responsabilità!

Un bacio,

C.












  
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