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Autore: kyonnyuchan    09/01/2018    1 recensioni
So essere come voi, nel più intimo della vostra mente, mi volete. Non vincerete contro di me. NESSUNO ha mai vinto contro di me.
Anche se spero, un giorno, di perdere.
(premessa: per quanto non necessaria, consiglio la lettura di 'Rattenfanger von Hameln' per capire appieno questa introspettiva)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NTR

(or The real side of Rattefanger von Hameln)

Mi sono sempre considerata una ragazza relativamente disadattata. Intendiamoci, una che ha letto con una certa costanza libri con una quantità di pagine maggiore alle venti nella vita, a quanto pare, DEVE essere almeno un po' strana (ne ho avuto la prova l'altro giorno, quando diverse mie amiche di terza superiore sono rimaste scioccate perché il profe di filo ha avuto la malsana idea di far loro leggere il Simposio di Platone: udite udite, ben settantacinque pagine. Per il 19 febbraio.).

No, davvero, scherzi a parte, non è che io volessi passare per la ragazzina bruttina che urlava al mondo 'nessuno mi capisce', mentre sotto sotto si considera superiore al resto dei comuni mortali.

Lo ritenevo davvero un lato negativo della mia personalità il fatto che io non riuscissi a inserirmi nelle cerchie, preferissi giocare a LOL (get jinxed by me, guys), leggere Tolkien (sì, LEGGERE, non vedere i film. milleeppassa pagine di malloppazzo), guardare anime (però basta gente che viene mangiata da giganti con il verme solitario).

Buttare nel cesso un paio di neuroni per riuscire effettivamente a sentirmi a mio agio sbronzandomi di madafakkin dragon (Ne basterebbe anche uno, per come sono) in disco al suono Sofi Tukker? Per tutti gli dei di Asgard, sì, cazzo!

E non venitemi a raccontare la stronzata che 'l'importante nella vita è essere se stessi'. Se la gente vuole campare finge, non c'è santo che tenga. Finge a scuola, finge al lavoro, finge in famiglia. Quella di essere se stessi non è altro che una utopistica illusione romantica (peraltro, che ci piaccia o no, tanto siamo la conseguenza delle circostanze che capitano intorno a noi, quindi sempre e comunque il prodotto di qualcos'altro e qualcun altro, a ben vedere).

Lunga e noiosa premessa per dire che cosa? Semplice, che non pretendevo di avere la verità in tasca, non ho mai fatto morali o mi sono atteggiata a prefica disperata, che non ho mai rotto particolarmente i maroni a nessuno e, viceversa, nessuno li ha mai rotti a me. Una sana e sacrosanta linea di galleggiamento.

Che palle, non vuoi essere la protagonista della tua vita? Non vorresti cambiare qualcosa di te?”

La risposta è: certo che sì. Ma ho la decenza di lasciare i sogni nel cassetto dove devono stare, ossia, appunto, in un cassetto e ho la solida, cinica, arida convinzione che la vita non è come un film della Disney, per cui, va beh, amen.

Vi chiedo solo una cosa: non illudetemi.

Non aprite il vaso di Pandora.

Non fatemi credere di essere meglio di quel che sono.

Non convincetemi che l'amore sia qualcosa di più che un patetico tentativo di razionalizzare l'attrazione sessuale.

Non ditemi che sono bella.

Non ditemi che sono intelligente.

Non ditemi 'Ti amo'.

Potrei finire per crederci.

Ci ho creduto una volta.

Una volta può bastare? Mavvà, mica vero che gli uomini imparano dai propri errori, lo diceva anche Einstein.

Ci ho creduto due volte. Sarà sufficiente?

Per cambiare idea di sicuro no. Per farmi ancora male e diventare ancor più cinica di certo.

Per trasformarmi in una bastarda manipolatrice, sadica, crudele e vendicativa, eccome.

No, niente filmini porno, niente sesso bulimico, niente istigazioni al suicidio, questa volta. Solo io, una borsa di Prada, del trucco e un vestito da sera di centinaia di euro, il cui costo è, con una discreta dose di approssimazione, inversamente proporzionale alla quantità di stoffa con cui è composto (cosa di cui non riuscirò mai a darmi una sensata spiegazione).

Dai, ditela la parola.

Massì, quella nobile città cantata nell'Iliade, abbattuta grazie ad una idea di Odisseo e all'arte di Epeo.

Non è che mi scandalizzo se mi chiamate così. Anche se la parola 'Escort' ultimamente sembra essere più figa.

E non è per farmi offrire drink gratis.

Non per i regali costosi che scrocco.

Naah.

E' per il banale, egoistico, masochistico bisogno di sapere se ho ragione sulla natura dell'uomo.

L'uomo che giura amore eterno.

L'uomo (mezzo, in questo caso...) che preferisce distruggere l'anello del potere, per salvare i suoi amici, invece di usarlo.

L'uomo che viaggia dieci anni per mari in tempesta pur di tornare dalla sua Penelope, che puntualmente lo sta aspettando fedele.

L'uomo incatenato ad una roccia che ogni mattina si fa divorare il fegato da un'aquila rapace, ma non rinnega di aver regalato il fuoco della speranza.

E sì, continuo ad avere ragione.

Quell'uomo non esiste. Forse non è mai nemmeno esistito.

Animali di razza bastarda che non esitano a scannarsi per un brandello di carne in più del proprio simile. Pronti a tenere la testa dell'altro immersa nel fango per avere un briciolo d'aria in più. L'unica differenza è tra chi sa di esserlo e chi non ancora. Essenzialmente perché non ha ancora avuto l'opportunità di sperimentarlo.

Tranquilli. Tranquille. Ci penso io a metterlo alla prova.

So essere come voi, nel più intimo della vostra mente, mi volete. Non vincerete contro di me. NESSUNO ha mai vinto contro di me.

Anche se spero, un giorno, di perdere.


Nota:


Anche in questo caso, ogni riferimento a fatti o persone realmente accaduti o vissute, è puramente casuale.

   
 
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