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Autore: simply d    10/01/2018    3 recensioni
Stiles e Derek sono una coppia perfetta agli occhi di tutti, eppure i due non riescono ad andare oltre la semplice amicizia. Fortuna che alcuni "adulti" sono pronti ad aprir loro gli occhi.
Dal testo:
- non dimenticare i pantaloncini, e i preservativi
- ma che preservativi, siamo in una caffetteria
- Derek, non ti ho detto mica di accoppiarti su un tavolo, davanti a dieci persone. Un po’ di romanticismo, sei mio nipote diamine!
-e non passa giorno in cui non mi maledica per questo
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Stilinski c'è il tuo ragazzo sulle gradinate" 
 
Stiles smette per un attimo di allacciarsi le scarpe per osservare il viso paonazzo di Bobby Finstock. 
 
"Coach ma di cosa sta parlando?" 
 
Per tutta risposta Finstock inclina il capo indicandogli una direzione ben precisa. Stiles aguzza lo sguardo e si scontra con gli occhi verdi di Derek. 
 
"Oh, quello non è il mio ragazzo" aggiunge sorridendo.
"Inutile mentire. Francamente me ne infischio della tua vita sentimentale. L'importante è che teniate lontani i vostri ormoni da me e dal mio ufficio"
"Coach dico seriamente. Noi non siamo"
"Stammi a sentire Stilinski. Una cosa che non tollero sono i cechi"
"Questo è politicamente scorretto"
"Non intendo fisicamente cechi. Intendo gli idioti come te, cechi in amore"
"Con tutto il rispetto. Non ha materiale per poter"
"Stilinski" lo interrompe, assestandogli una forte pacca sulla spalla "la vita mi ha insegnato una grande verità: non ci si deve fidare delle scimmie e degli adolescenti. Sono subdoli e pronti a lanciarti i loro escrementi in faccia"
"Questa è una cosa alquanto strana da pensare" dice Stiles, accigliato.
 
"Il succo è: bando alle bugie, scimmia adolescente" 
 
Stiles apre la bocca per replicare, ma si rende conto che ormai è troppo tardi per fermare il delirio del suo professore.
 
"Vi ho visti l'altro giorno in caffetteria" prosegue questi "Credimi eravate più smielati di una coppia di procioni che condividono un pasto senza stordirsi a suon di graffi e unghiate"
"Fortunatamente non insegna letteratura perché i paragoni non sono davvero il suo forte" 
"Stammi a sentire, ragazzino. È palese che vi piacete a vicenda. E non cercare di negarlo"
"Io... Crede davvero che io gli piaccia?"
"Non mi interessa. Fai l'uomo e bacialo. Prima che venga qui a picchiarmi. Lo hai visto come mi sta guardando?"
"Si, Derek ha l'aria minacciosa"
"Bene. Ascolta le mie parole, Stilinski. Gli adulti hanno sempre ragione"
 
Di nuovo con questa storia.
Stiles osserva l'uomo avvicinarsi a Greenberg per mollargli un ceffone ben assestato sulla nuca e sbraitargli contro. Quando si volta verso le gradinate in cerca di Derek, di lui non c'è più traccia.
 
Stiles ha rimuginato per un'ora intera, prima di decidersi ad inviare a Derek un messaggio con una semplice frase: "Mi sono stancato".
 
"Di cosa Stiles?"
"Ahhh" Stiles ruzzola giù dal letto dove era sdraiato. Nonostante il dolore alla schiena, scatta subito a sedere e rivolge lo sguardo alla finestra della sua camera.
 
Ed eccolo lì, Derek Hale, comodamente seduto sul davanzale, che sghignazza alla vista dell'ennesima prova della sua sbadataggine. 
 
"Dico? Sei impazzito? Mi hai fatto venire un colpo"
"Non ho potuto resistere"
"Sta attento. Io potrei non saper resistere a darti un ceffone"
"Faresti del male solo a te stesso. Ricordi? Licantropo" dice, indicandosi. 
 
"Dannato lupastro"
"Non chiamarmi così"
"Ti chiamo come voglio. Soprattutto se invadi la mia camera"
"Sei tu che mi hai dato a parlare"
"Ti ho inviato un sms, Derek. Un sms. Magari non volevo avviare una conversazione a quattr'occhi in questo preciso istante"
 
Derek annuisce, balza giù dalla finestra e si avvicina a Stiles, ancora seduto sul pavimento. Allunga una mano nella sua direzione e lo aiuta a issarsi. Stiles mantiene l'equilibrio. Il che è straordinario, se si considera che la distanza tra loro è quasi nulla e che questo lo rende sempre molto confuso e imbranato.
 
"Allora vuoi che me ne vada?" Derek quasi gli sussurra all'orecchio, senza neanche rendersi conto dell'effetto che gli provoca.
 
"Ovvio che no" Stiles squittisce.
 
Evidentemente Derek non si aspettava questa risposta, perché solleva entrambe le sopracciglia in un'espressione di incredulità.
 
 
"Hai detto che sei stanco" dice, infatti, confuso.
 
 
"Oh non fare finta di nulla. So che eri al campo oggi. E so che tu sai che io so che hai ascoltato quello che ha detto il coach"
"Non ero io quello sulle gradinate"
 
Un sorriso sornione si dipinge sul volto di Stiles. 
"E chi ha parlato di gradinate?"
 
Derek affloscia le spalle e punta lo sguardo sul pavimento.
 
"Va bene, ero io"
Stiles gongola all'ammissione e Derek gli scocca un'occhiataccia.
 
"Questa situazione non è più tollerabile" Stiles indica lo spazio tra i loro petti "non è più tollerabile che mi debba sentir dire da persone palesemente squilibrate, come Peter e il coach e persino la vecchia Berta,che noi due ci piacciamo. Questa storia deve finire"
 
Derek alza il capo che finora era stato rivolto al pavimento.  Il suo sguardo è ferito, non più gioioso e leggero come un attimo prima.
 
"Mi dispiace averti innervosito. Ho sempre cercato di non farti pesare l'attrazione che provo nei tuoi confronti"
 
Però! Stiles credeva che ci sarebbe voluto molto più tempo per cavare quelle parole dalla bocca di Derek.
 
 
"Cercherò di starti a debita distanza" tuona ancora il licantropo, voltandogli le spalle e allontanandosi.
 
Stiles però lo affera per il polso, facendolo voltare nella sua direzione.
 
"Possibile che tu sia così tonto?" Gli sorride, guadagnandosi un ringhio, che prontamente fa svanire poggiando le sue labbra su quelle del più grande.
 
Derek lo ricambia in un nano secondo, come se aspettasse quello da una vita. Gli passa le mani sulla schiena in lente carezze, stringendolo forte.
 
"Allora non eri serio prima?" Gli domanda, ancora insicuro.
 
Stiles non gli risponde, ma getta il capo all'indietro e ride. Tutto sa di felicità e di promessa.
Derek gli spinge leggermente la nuca, riportando la sua testa ad una posizione normale e lo bacia, a lungo e con dolcezza.
 
 
"Oh santo cielo! Finalmente. Credevo ci avreste messo un'eternità"
 
Stiles ha quasi un infarto. Per la seconda volta in mezz'ora. Derek lo allontana bruscamente e si schiarisce la gola.
 
"Papà non è come sembra. Noi ecco"
"Noi stiamo insieme " si intromette Derek.
 
Stiles lo guarda allibito.
 
"Stiamo insieme?"
"Stiamo insieme "
"State insieme" dice contento lo sceriffo "da quanto?"
"Dieci secondi, undici, dodici"
"Stiles" urlano in coro gli altri due.
"Sisi scusate"
"Credo che abbiate bisogno di parlare" aggiunge lo sceriffo in tono divertito, avviandosi a passo spedito verso la porta "vado in caffetteria da Berta. Quella donna ci aveva visto giusto su di voi. Se non fosse stato per lei non ci avrei mai fatto caso"
 
"È perché gli adulti hanno sempre ragione" cantilena Stiles
"E io cosa sono? Un adolescente?" Ribatte il padre.
"Assolutamente no! Ed è per questo motivo che i fantastici dolci di Berta te li puoi anche scordare" gli urla appresso Stiles. 
 
Il padre lo ignora e fischiettando allegro sbatte la porta di casa, lasciandoli finalmente soli.
 
 
 
NDA
 
Salve a tutti! E grazie per essere arrivati fino alla fine di questo delirio. Voglio scusarmi per l'enorme ritardo, ma il mio pc è andato distrutto e ho perso tutte le storie che stavo scrivendo, compresa una long a cui stavo lavorando da un anno. Ad ogni modo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e aspetto con ansia le vostre recensioni. Alla prossima!
 
 
  
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