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Autore: BabaYagaIsBack    11/01/2018    3 recensioni
In un' Europa dalle atmosfere steampunk e in cui la Chiesa ha tutt'altre connotazioni, un ordine di esorcisti si dedica alla creazione di vânător, cacciatori del sovrannaturale. E' da loro che Katarina impara i rudimenti per affrontare tutti i mostri che popolano la notte più scura, prefiggendosi come obbiettivo ultimo quello di uccidere Dracul, il Re di tutti i Vampiri.
Districandosi tra personaggi bizzarri e situazioni estreme, Miss Bahun cerca di mettere fine alla linea di sangue creata dai fratelli Corvinus, ergendosi al di sopra di tutti gli altri suoi compagni. Eppure qualcosa non torna, una nuova minaccia sembra voler sovvertire tutto ciò che lei conosce e, improvvisamente, gli amici diventano nemici. Di chi fidarsi,quindi, quando il genere umano è in pericolo?
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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II

Londinium, Regno di Britannia, 1820


Londinium si presentò con addosso una coperta di grigiume che parve alla vânător tutt'altro che accogliente.

Gli enormi nuvoloni, che si andavano a muovere lenti sopra alle case e i monumenti della città davano l'impressione di dover scaricare da un momento all'altro una mole incalcolabile di acqua e per Miss Bahun, che metteva piede fuori dalla stazione per la prima volta dopo due giorni passati a leggere e sonnecchiare in un vagone fin troppo affollato, la cosa non apparve affatto essere un buon segno. Per un solo attimo nella sua mente si andò formare un pensiero maligno: che magari tutto ciò stesse a presagire il fatto che non sarebbe più tornata a casa? In fin dei conti ogni giorno, per quelli come lei, poteva essere l'ultimo e forse il cielo si era deciso a piangere in anticipo la sua morte, cosicché anche lei potesse assistere allo spettacolo dello struggimento di una città straniera.

Sospirò, abbandonando l'idea che qualcosa, in quel viaggio, potesse alla fine andare per il verso giusto.

Sin dal momento in cui era uscita dal proprio appartamento a Roma, quarantottore prima, gli eventi avevano deciso di farle lo sgambetto: nel tragitto da casa alla stazione ferroviaria aveva rischiato di essere investita da una carrozza, finendo così con il pestare un escremento d'animale che si era rifiutata di identificare e poi, quasi non fosse abbastanza, aveva tentato d'inciampare sui gradini che conducevano al binario 5. 
Infine, quasi a voler concludere in gran bellezza la giornata, si era ritrovata a condividere la panca con un vecchio pieno di reumatismi e lamentele da spargere ai quattro venti e, nemmeno a metà del primo giorno di viaggio, aveva dovuto fare i conti con una fiaschetta di vodka completamente vuota.

La morte sarebbe stata solo l'apice di tutta quella sventura.

Aveva constatato da sé, sin subito dopo aver preso i voti da esorcista, che la vita dei vânător fosse già di suo segnata dalla sfortuna, quindi non avrebbe poi fatto gran differenza sopportare delle sciocchezze del genere nell'intramezzo tra la nascita e la sepoltura - eppure non riuscì ad impedirsi di pensare a quanto i suoi nervi si stessero tendendo.

Katarina sospirò ancora, questa volta provando a buttar fuori tutta la malinconia che d'un tratto con quei pensieri l'aveva assalita e poi, cautamente, tirò fuori da una delle tasche del cappottino verde che aveva indosso un orologio d'argento puro.

9:41
L'orario perfetto per un pisolino.

Rimise a posto l'oggetto e  inspirando a pieni polmoni il vapore malsano dei treni e di alcune nuovissime e rare automobili presenti attorno alla stazione, si mise alla ricerca di una diligenza in grado di condurla a destinazione: l'Istituto delle Suore Velate, uno dei tantissimi distaccamenti della Santa Chiesa presente a Roma e luogo in cui avrebbe dovuto alloggiare.

Per quanto Katarina fosse avvezza agli ecclesiastici, ancora non si era tolta il vizio di preferire alle loro dimore - fossero queste enormi cattedrali, abbazie, monasteri o scuole - le camere nei bordelli di periferia; c'era qualcosa di più corretto, secondo lei, nello stare in mezzo alla mala gente della società.

Seppur Padre Costantino, e tutti i fedeli con cui aveva avuto a che fare nel corso della sua vita, insistesse nel dire che persino i cacciatori erano figli amati della Vergine Oscura, restavano comunque criminali, assassini, gente in grado di ammazzare a sangue freddo uomini, donne o bambini; oh, e quanti ne aveva uccisi lei! C'erano state streghe che piangendo avevano supplicato pietà, padri di famiglia che avevano dato la loro mortalità in cambio di cibo con cui sfamare i figli; c'erano stati mocciosi nati dal malsano amore, o semplice raptus di passione, tra umani e démonok - e lei lì aveva messi a tacere tutti. Un lavoro come il suo non consentiva di avere pietà, nonostante la cosa andasse completamente contro alle dottrine gridate a gran voce dal clero che, a conti fatti, era l'emissario di tutto quel male. 

L'ipocrisia, aveva presto capito la donna, era stata l'unica dote che gli alti ranghi delle caste sacerdotali avevano appreso e conservato nel corso dei secoli.

Scosse appena la testa, rimandando quei pensieri nell'angolo della mente da cui erano venuti e, muovendosi svelta tra la cospicua folla addossata intorno all'entrata della stazione, Miss Bahun riuscì a farsi strada verso una sorta di fermata per le diligenze; lì, incurante delle buone maniere, superò alcuni turisti per arrivare a guadagnarsi un posto a sedere all'interno del primo mezzo disponibile.

Cascasse il mondo, lei non avrebbe fatto tardi. Non quando l'incontro doveva essere con le Suore - che solitamente più erano vecchie, più sviluppavano una perversa passione per le tirate d'orecchi.

Prima di salire sulla diligenza però, lasciò al cocchiere la propria valigia, ch'egli faticò ad issare anche solo pochi centimetri da terra, e poi, con un sorriso sfacciato ed un britannico assai rudimentale chiese: «È possibile raggiungere la sede centrale delle Sorelle Velate?» Seppur Londinium fosse una città assai più atea rispetto al luogo da cui lei era partita, non mancavano sul suo suolo sedi del culto o scuole in cui i giovani dell'alta società venivano istruiti al meglio, alle volte usando anche metodi poco rispettosi - ma del tutto accettabili se usati dai servi della Santissima.

L'uomo la squadrò qualche secondo, senza nascondere la curiosità nello sguardo. Probabilmente non riusciva a spiegarsi come, un fagottino di donna come quella che aveva di fronte, fosse in grado di sollevare con tanta facilità un bagaglio di tali dimensioni e peso e, per quale assurdo motivo, volesse recarsi in un luogo del genere.

Se solo avesse saputo cosa vi era contenuto all'interno di quella borsa e chi stesse per far salire sulla propria carrozza, le avrebbe certamente rifiutato la corsa.

Nonostante gli esorcisti fossero riconosciuti dalla Santa Chiesa come servi della Vergine e del suo promesso sposo, il Dio della Luce, e combattessero costantemente per salvaguardare gli emberek, venivano visti da questi ultimi esattamente come i diavoli che al calar del sole prendevano vita. Venivano odiati pur facendo del bene.

Il tizio annuì, asciugandosi dalla fronte un velo di sudore e, a quel punto, Katarina tese nuovamente il sorriso, allungandogli un paio di monete d'oro.
«Perfetto. Devo essere lì per le undici esatte» sentenziò infine, issandosi al di sopra del gradino che separava la carrozza dal terreno e sparendo oltre la porticina di legno.

Fretta non ce n'era, ma non per questo poteva concedersi il lusso di perdere tempo a vagabondare per la città, soprattutto visto l'aumento improvviso di umidità nell'aria - presentarsi al cospetto della Superiora completamente fradicia avrebbe compromesso la sua serietà professionale. 
La priorità, oltre a non essere travolta dall'imminente temporale, era di giungere a destinazione che Padre Costantino le aveva dato, parlare con la donna al comando dell'istituto e gli altri vânător presenti lì e decidere quale strategia adottare.

E a quel punto trovare un letto in cui sprofondare fino a notte, magari lontano dagli echi delle preghiere.
 

   
 
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