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Autore: MarDC    11/01/2018    1 recensioni
Faith Hamilton ha 18 anni e si trova innamorata del vice di suo padre, William. Per cercare di attrarre la sua attenzione si finge fidanzata di JJ, un ragazzo libertino abito a vivere alla giornata. Questo finto rapporto funziona finchè lui non inizia a provare qualcosa oltre l'amicizia verso Faith, così, quest'ultima si troverà a faccia a faccia con sentimenti sempre più complessi e discordi tra loro.
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Tratto dal capitolo 5
- È incredibile come le mie sbarre di difesa calino davanti a lui. L'amore che provo per lui, mi rende cieca ma ciò non impedisce ad alleviare l'intreccio di piaceri e dispiaceri dentro di me.
Solo in questi giorni ho capito cosa intendeva Romeo quando disse che l'amore di aspetto è gentile, ma poi, quando lo si mette alla prova, è aspro e tiranno. -
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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POV'S Faith
Penso che i nomi April e Sandy mi tormenteranno per un bel po' di tempo, non posso pretendenre che JJ e Will dimentichino il loro passato. 

"April è stata importante per lui, per tutti noi, era la nostra unica speranza per riavere il mio Adam... Rivederla mi farebbe davvero piacere, l'ho invitata a cena, non vi obbligo ad esserci, ma vi chiedo di fare il possibile. Credimi Faith, non lo faccio per ferirti, lo faccio per tutti noi." 

Clarissa con un bacio datomi sulla fronte va via, JJ è rimasto zitto, sua madre non mi ha detto più di molto, per chi è stata importante quella ragazza. Per JJ? O per il primo genito di Clarissa? E perchè quella donna pensa di fare del bene allontando suo figlio da me? So bene che non ha messo nel mondo un angelo. 

"A cosa stai pensando?" 

"Forse lei ha ragione, dovrei lasciare perdere questo provare ad essere una persona migliore e lasciarti libera."

"Lo dici solo per evitare di raccontarmi cose del tuo passato, non ti chiederò niente, ma non lasciarti convincere da tua madre."

•••
POV'S JJ
Il passato, per quanto cerchi di evitarlo, prima o poi ritorna con i suoi conti in sospeso. Ora tornano a tormentarti, a scuotere il tuo mondo come se tu fossi una fragile piuma investita dal vento.
Non pensavo di riuscire a provare di nuovo dei sentimenti come la dolcezza, la premura e l'Amore per una persona, non dopo aver distrutto da solo con le mie stesse mani quei sentimenti che mi rendono debole. 
Ora, però, davanti a quei due occhi, a quel viso dolce, la debolezza si è rifatta viva, come la luce che scavato velocemente un passaggio e la debolezza mi ha fatto di nuovo suo prigioniero.
Non c'è bisogno che lei sappia tutta la merda che ho vissuto. Il suo mondo, la sua vita sono già un casino e io non faccio altro che peggiorarla. 
"Tu ed April siete stati insieme?" 
Scuoto la testa per dirle di no, per quanto avessi desiderato che lei, April, diventasse la mia ragazza, non lo è mai stata. 
"Io...non voglio obbligarti, JJ, quando sarai pronto me ne parlerai." 
Queste parole dovrebbero rendermi più tranquillo, non sono obbligato a parlare, ma lo farò lo stesso. Ho paura di perderla, di perdere la relazione che abbiamo costruito fino ad adesso. 
Il suo sguardo è rassegnato, per oggi la sua lotta è finita. 
Si alza, striscia i piedi e quando è davanti alla porta la voce mi esce per fermarla. 
"Ho un fratello..."
Inizio a raccontarle di Adam, di April, della loro relazione, della mia gelosia, dei miei sentimenti feriti e rifiutati, dell'odio, del disprezzo per mio fratello e per mio padre. E della sera in cui Adam ha alzato le mani ad April. 
"Non pensavo vi conosceste così bene. Lei...pensavo ti conoscesse per la fama che ti precede. Sapevo che da piccoli eravate amici, ma pensavo fosse finito tutto lì." 
"Come fai a sapere che andavamo nella stessa scuola?" 
Che io ricordi, non le ho mai accennato questo tratto della mia vita, lei non sapeva praticamente niente di me fino ad un'ora fa. 
"Me l'ha detto lei, un giorno, in una delle nostre tante feste." 
Ricordo la festa di cui parla, avevo visto April, l'avevo osservata e davanti a lei avevo pomiciato con delle ragazze, tanto per farle capire che non mi importa più niente di lei. 
"Perché April è Adam non stanno più insieme?" 
A causa mia, ho fatto un casino e oltre a rompere la loro relazione, ho contribuito alla rottura totale della mia famiglia. 
Questa è un tasto dolente che non riesco neanche a sfiorare, forse sarebbe stato più semplice affrontarli se si fossero presentati come gli incubi di Faith. 
"Sai che ti dico? Rilassiamoci e non pensiamo a tutto questo." 
Le sorrido grato di non aver insistito; una distrazione ci vuole prima della cena di stasera. 

POV'S Faith
Il film che abbiamo messo per guardare, è ignorato. Abbiamo parlato di musica, dei nostri cantanti preferiti e delle nostre band preferite. Abbiamo gusti diversi e i miei sono, ovviamente, meglio dei suoi. 
"È una delle mie canzoni preferite e come fai a dire che i The Kooks non sono bravi."
"Io non li ho mai sentiti, viva i The Neighbourhood" 
"Ok, ok Principessa, ma ricorda che un giorno dovrai ascoltarti tutte le loro canzoni."
"Solo se lo fai anche tu. Accetti o rifiuti?" 
Mi piace lanciargli delle sfide. Uno, perché sul angolo delle sue labbra inizia a formarsi uno di questi suoi sorrisi furbi. Due, perché mi piace provocarlo e so che non si tirerà mai indietro. 
Annuisce e pone la sua mano davanti a me per accettare, la stringo e in pochi secondi ci troviamo abbracciati sdraiati sul mio letto. 
"Qual'è il tuo colore preferito?" 
La sua domanda insolita mi fa aggrottare la fronte, cerco di spiarlo e lo trovo serio che fissa in alto dove ci sono ancora delle stelline che di notte si illuminano. 
"Il blu credo... perché questa domanda?" 
Guardo anche io il soffitto e i sorrisi e i momenti felici della mia famiglia fanno capolinea nella mia testa.
"Mi sono reso conto che noi due non ci conosciamo bene, forse non ci conosciamo affatto." 
La sua presa su di me diventa un po' forte come se lui avesse paura che da un momento all'altro andassi via. Perché anche una piccola informazione sul colore preferito è essenziale e vuol dire iniziare a calare il muro e lui lo sa, perché il suo muro è ancora forte e stabile, con qualche crepa di qua e di là, ma stabile.
"Bella scelta, il blu ti dona." 
"Grazie..." 
È un momento strano, un bel momento strano. 
"Pensi che tua madre sarà meno arrabbiata stasera?" 
"Se lo sarà cercherà di nasconderlo, è una delle sue tanti doti indossare una maschera." 
Annuisco e tante domande mi vengono in mente, ho paura di cosa possa succedere. 
"Ho paura che lei possa allontanarti da me..." dico ad alta voce evitando di guardarlo. 
"Non ci riuscirà, mia madre può essere testarda e tutto, ma io sono più cocciuto di lei." 
"Non lei. April... Tu potresti volerla di nuovo, lei è il tuo primo amore. Lei è stat-" 
Le parole da dire mi vengono impedite dalle labbra di JJ, mi bacia dolcemente, mi rassicura e mi culla sul suo petto. Ma nonostante ciò le mie paure rimangono, questo è solo uno di quei bei momenti che ricorderò a vita, ricorderò le sue labbra posarsi sulle mie quando sarò in preda alla pazzia a causa della sofferenza. 
"Sono tuo, solo tuo." 
Mi ripete tenendomi forte mentre chiudo gli occhi e mi appoggio sul suo petto sentendo il suo buonissimo odore. 
***
Lo sguardo di Clarissa è fisso su April, la sta adorando mentre la riccia parla della sua famiglia, ogni tanto abbassa lo sguardo, ma poi lo rialza con un semplice sorriso. 
Non ho mai visto il tavolo di casa mia così pieno di cibo che non ho per niente voglia di mangiare. Noto che anche JJ gioca con il suo pezzo di carne, lo sta tagliuzzando a pezzi per poi farci una piccola collinetta. 
"Tu e Faith potreste diventare ottime amiche, sai la considero già come mia figlia e mi piacerebbe vedervi unite." 
La forchetta mi scivola dalle dita causando un rumore fastidioso quando essa si scontra contro il piatto.
Mi scuso e pulisco il cibo che è uscito dal piatto con la tovaglia. 
"Faith saresti così gentile da uscire qualche volta con April?" mi chiede la donna fingendo un sorriso falso che io ricambio annuendo senza spicciar parola. Non mi interessa se April si sente a disagio o altro, ha accettato l'invito a cena di Clarissa e ora deve subire questo ambiente. 
"Lei non è obbligata, mi sono fatta qualche amica." April parla sia a me che a Clarissa, ha evitato per tutta la cena lo sguardo di JJ, non si è mai girata a guardarlo. Invece lui si era imbambolato a guardarla per lungo tempo, forse ricordando il loro passato. 
"Sarei contenta se tu riallacciassi anche i rapporti con Jamie, devi portarlo sulla retta via, sei l'unica a riuscirci." 
"Mamma non costringere Faith ed April a fare cose che non vogliono." 
"Voglio solo che i miei due figli abbiano una buona compagnia." 
Non si può ribattere niente a questa donna che trova sempre una risposta. E poi chi sarebbe sua figlia, non sostituirò mai mia madre, tanto meno con una vipera del genere. 
Quando April finisce di mangiare mi alzo dicendo a loro che non mi sento tanto bene, la riccia mi sorride scusandosi con lo sguardo, invece Clarissa mi guarda duramente. JJ non dice niente forse per non litigare con la madre, sarebbe il limite dopo aver passato un'ora o anche di più con lei. 
*** 
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Se non altro William può essere la mia via di fuga a questa assurda cena, loro sono ancora nella sala da pranzo quindi mi è facile uscire di nascosto. Il taxi mi aspetta fuori, l'ho chiamato appena ho letto il messaggio di Will. 
Sento il telefono squillare e leggo il nome di JJ sullo schermo, se sa che sto andando da Will si arrabbierà. Non rispondo e gli invio un messaggio con scritto che sono da mia nonna e che dormirò lì.
Corro dentro il palazzo dove vive Will perché inizia a piovere. 
Sento una strana sensazione nei confronti dell'uomo che ho sempre amato, quel sentimento che ho sempre provato si è affievolito un po'.
Busso alla porta e lui mi accoglie con uno dei suoi sorrisi teneri, apre le braccia e lo abbraccio senza pensarci due volte. 
"Sembrano essere passati più di qualche giorno, mi sei mancata tanto."
Il cuore mi si appesantisce sapendo che lui pensava a me, a noi, quando io invece ero insieme a JJ e che abbiamo iniziato a costruire qualcosa. 
"È andata tutto bene?" Gli chiedo staccandomi un po', lui annuisce e dopo aver chiuso la porta, raggiungiamo il divano dove ci sediamo uno davanti all'altro. 
"Stephan tornerà presto, sarà un po' più difficile vederci." Dice prendendomi la mano, gli sorrido per poi staccarmi senza offenderlo. 
"Penso che potrebbe essere il contrario, se lui e Clarissa mi fanno impazzire dovrò trovarmi un posto dove scappare" 
Ok, Faith, cosa stai dicendo?? Così penserà che tu ci stai ancora per poter stare insieme!!! Aaaaah non capisco più niente, non capisco cosa cavolo voglio e non capisco perché il mondo mi ha dato Will e JJ. Loro due sono delle meraviglie ed io li sto usando come dei giocattoli. 
"Sarò il tuo rifugio, piccola." 
E ditemi, come faccio a non sciogliermi a tanta dolcezza? 
Will si avvicina lentamente e mi posa un bacio a stampo sulle labbra, sorride, sento le sue labbra carnose muoversi sulle mie. 
Non dovrei farlo ma spengo tutti i neuroni.
***
POV'S William 
Molte volte sono rimasto a guardarla, sono rimasto a vegliare il suo sogno per paura che avesse un altro incubo. 
Ho saputo aspettare, ho avuto pazienza, ho provato a continuare a vederla come la piccola e indifesa Faith, quella che aveva soltanto bisogno di un po' di amore. All'improvviso però, lei è cambiata, è diventata un fiore, uno di quei fiori splendidi e difficili da trovare. 
La stavo per perdere, ma poi l'ho ritrovata e ora rischio di nuovo di non averla. In questi giorni lontano da lei, mi sono accorto però che, anche se proviamo a stare insieme, non ci riusciremo, non succederà. Tutti e due lo sappiamo, entrambi sappiamo che questo non è amore, ma avventura, passione. 
Ed è per questo motivo che ho deciso, insieme a Sandy, la data del nostro matrimonio.
-Due settimane, Will. Ti do solo due settimane e poi annunceremo a tutti la data del matrimonio.- queste sono state le parole di Sandy. Lei sa che in queste due settimane con Faith può succedere di tutto, è da pazzi, non penso che riuscirei mai a farlo, ma lei lo ha fatto ed è per questo che ho deciso di sposarla. 
Chiudo la porta del mio appartamento e vado ad alzare Faith, sul letto non c'è, le sue scarpe sono ancora lì e l'armadio è aperto. Lascio le brioche in cucina e la sento canticchiare dal bagno, le mie labbra si incurvano. 
Vorrei vederla tutti i giorni così, vorrei sempre sentirla allegra e sentire il dolce suono della sua risata che acconsente solo a pochi di sentirla perché spesso ha quel broncio da paperella. 
Esce dal bagno con i capelli umidi, i jeans stretti di ieri che fasciano le sue gambe lunghe e una delle mie camicie. Le sorrido, lei ricambia e tutto quanto mi sembra solo un sogno, mi sembra di vivere in un mondo parallelo. 
"Ehi tu." 
"Ehi tu!" Risponde avvicinandosi, la guardo e non posso fare a meno di ammirarla ed adorarla. 
"Dove sei andato?" 
"A prendere le brioche"
Entrambi guardiamo il tavolo e lei fa un verso di approvazione. Senza accorgermene inizio ad accarezzarle la schiena, e a farmelo notare è il piccolo brivido che lei ha. Sento le sue braccia stringermi con un po' più forza, ritorno a guardarla e in un batter d'occhio le nostre labbra sono unite. La bacio come se non dovrei più farlo, entrambi esploriamo le nostre bocche come se non dovremmo più farlo. La prendo in braccio, le gambe si attorcigliano sulla mia vita e le sue mani si trovano a prendere i miei capelli e tirarli. E mi è difficile resisterle, mi è difficile non emettere nessuno verso. Le mie mani afferrano il sue sedere, l'accarezzo ed entrambi avviciniamo i nostri bacini. È impossibile nascondere l'erezione che ora tocca il suo inguine, i boxer ed i jeans lo tengono ed è una sofferenza. 
Le sue labbra ora sono libere, libere di ansimare e sussurrare il mio nome. La bacio sul collo, lecco, mordo e quando la sento gemere è una fitta in più per la mia tortura. 
E poi è tutto come ai tempi del college, lo strusciarsi, scambiarci baci umidi e venire con i vestiti ancora addosso. 
Restiamo abbracciati per un po', a riprendere fiato e accarezzandole la testa.
"Sono contenta di non esserci spinti oltre." 
"Perché lo dici?" 
"Perché poi ho paura di non lasciarti andare per sempre dopo queste due settimane e voglio che tu sia felice, Will."

  
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