LA PERCEZIONE DELLA PLASTICA
I sacchetti di plastica,
da pagare,
da scordare;
con il sacchetto di plastica
non ci si ferma alla fisica;
si procede alla biochimica,
si fa fronte all’inquinamento
e al portafoglio dà sollievo;
i due cent come rovina,
i due cent come una collina,
al di là di essa delusione,
frustrazione,
dei borsellini l’erosione,
unanime il grido di una Nazione.
Che fastidio parlare di sacchetti,
come fossero biscotti,
biscottini,
fronzolini,
che credono di prendere in giro
abiti firmati e facoltosi taccuini.
In Italia ci sono i fuoristrada
che alle due della notte rombano;
faida,
e sale il prezzo della benzina,
salta la china,
sale il prezzo dell’autostrada,
e c’è ancora chi ci crede, comunque
vada.
Si sta allora a parlare
del sacchetto di plastica da pagare,
più tasse da pagare,
più stipendi da dimenticare,
le imprese a fallire,
i giganti a poltrire,
a dormire,
chi li sveglia?
Il sonno dell’Italia
è come una massa di volubile
plebaglia,
sonno eterno,
soffocato,
appunto,
dal sacchetto di plastica;
biodegradabile,
riciclabile,
profumato e tascabile,
che si rompe appena lo sfiori,
e guai se lo usi fuori,
che il vento te lo porta via,
sulla scia
del cambiamento;
del firmamento ne parlano
sedicenti astrologi;
non si ascoltano i geologi,
che dei movimenti delle placche ci
avvisano,
ed io di notte ho paura,
che qualcuno bussi alla mia porta,
che qualcuno sfondi la mia porta,
di ladri ce ne sono ovunque;
increscioso, or dunque,
il commento per un sacchetto di plastica
biodegradabile,
che al popolo fa salire la bile;
sensibile.
Lo ascolti anche tu?
È il tuo cellulare che squilla,
che bisbiglia,
sai, se risponderai una voce ti dirà
quello che tu vuoi,
la tua verità,
ti inviterà
a passare una notte con lei.
Sei al ristorante
è lei, la tua amante
che ti chiama,
lascia figli e sacchetto di plastica
là,
corri, fratello, dimentica,
scordati la plastica,
non pensare alla fisica quantistica,
dimentica!
Perché il tuo sonno continuerà,
e i tuoi risparmi divorerà,
le sue grinfie allungherà
e di te nulla resterà,
perché il tempo è un amico che ti
prende per mano
e la tua vita divora, piano piano,
non senti dolore
perché il tempo è indolore,
incolore,
un giorno resterà
solo terra e pietà
per te,
per me,
per noi tre,
che pensiamo alla plastica,
una scoperta fantastica,
che pensiamo all’amante,
che ci attende, aitante,
che pensiamo al cellulare,
che è come un fratello maggiore,
viene percepito come un fardello
minore,
e che ci danniamo per i due
centesimi,
nemici infimi.
NOTA DELL’AUTORE
Ehm… non ho idea di cosa io abbia scritto
questa volta, ho solo lasciato andare la mia creatività, suggestionata dalla
questione che queste settimane sta facendo discutere un po’ tutti, e cioè
quella riguardante i sacchetti di plastica a pagamento xD
In questo testo sono presenti
riferimenti lampanti alle poesie precedenti, anche un po’ ironici, che mi hanno
fatto sorridere mentre scrivevo il componimento, se così si può definire.
E… niente, cari, grazie per essere
ancora qui, e scusatemi se la poesia non vi è piaciuta. Non è mia intenzione
far polemica o altro, assolutamente, mi sono lasciato solo trasportare
dall’ispirazione di un momento.
Grazie ancora, alla prossima ^^