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Autore: RoriStark    13/01/2018    2 recensioni
Come tutti sanno del classico di Stoker , Dracula ha amato.....un tempo...vediamo cosa succede se accade lo stesso nel mondo del nostro Alucard
Genere: Horror, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Quando tornammo a casa ero talmente agitata da chiudermi in camera auguarndogli a malapena la buonanotte,  passai la notte a fissare il soffitto con il cuore in gola chiedendomi a quale step fossi,  non avevo mai avuto una relazione con un uomo,  e ora avevo iniziato una storia con un vampiro e la cosa era ancora più confusionaria e soprattutto strana. Tecnicamente per entrambi sembrava come se ci amassimo da sempre,  arrivai a pensare con un sospiro che forse nemmeno Bridget Jones mi avrebbe aiutata stavolta.  Continuavo a chiedermi come mi sarei dovuta comportare con lui da quel momento in poi, forse non potevo comportarmi come un normale essere umano,  portai le mani al viso sospirando sonoramente, nemmeno mi resi conto che il sole era spuntato timidamente nel cielo uggioso d'Inghilterra. Mi rigiravo nel letto e le ore scorrevano,  era tarda mattina quando mi resi conto che Alucard non aveva fatto la sua solita capatina in stanza.  Scesi dal letto indossando un vestito comodo,  indossai un paio di scarpe bianche e dopo aver legato i capelli uscii dalla mia stanza raggiungendo la sala principale,  raggiunsi poi la sala da pranzo dove ad attendermi c'era una ragazza dai capelli corti e biondi, gli occhi rossi ed i lineamenti delicati, forse aveva la mia età quando era stata morsa. Era una giovane vampira di nome Seras Victoria, mi aveva raccontato che Alucard l'aveva trasformata ed ora lei era diventata un vampiro indipendente dopo i primi problemi col bere il sangue. Era appena tornata da una missione, infatti l'avevo conosciuta per poco tempo, ma mi sembrava una brava ragazza, o meglio, una brava vampira. 

"Hey Luna! "

"Ciao Victoria, ben tornata! "


La salutai sedendomi accanto a lei,  la vedevo sorseggiare una sacca di sangue A+ mentre io mi versai un po' di tè ed afferrai un paio di biscotti


"Allora, come è andata la missione? "


"Tutto bene, sono appena tornata dall'ufficio di Integra,  e tu?  Ancora scappi da Alucard? "


"Io... Beh fino a ieri sí, poi ieri sera siamo usciti insieme,  sai, come una coppia normalissima, ho voluto vedere cosa sarebbe accaduto ad avere un appuntamento con un vampiro e,  ci hanno attaccati ad un certo punto, ma non ci sono state molte vittime , lui ha bevuto un po' del mio sangue perché gli aveva fatto male il waffle e io l'ho baciato. Comunque hanno morso due persone,  se ne occuperanno i militari ma essendo ghoul non c'è più il loro corpo, sai come funziona la mia "magia" "


Mi resi conto che il mio racconto era al quanto confusionario e strano, tanto che lei mi osservava con fare divertito, ma sobbalzai quando Seras sputò il sangue che stava bevendo, le stava uscendo anche dal naso come se qualcuno le avesse dato un pugno in faccia, mo guardò ad occhi sbarrati, sbigottita come mai prima

"Cosa?? "

"Sta tranquilla !riposano in pace ora"

Risposi pensando a tutti i ghoul che avevo "esorcizzato", sperando che fosse questo il motivo della sua sorpresa, ma sapevo bene che non era quello il "problema"

"Ma che hai capito.. Hai baciato il padrone?! "

"Ah! Beh, sí... "

Victoria mi guardava allibita dietro a quelle iridi , rosse come quelle di Alucard,  Sospirai prendendo una tazza di tè,  ci lanciai un paio di zollette e versai il liquido caldo che avrebbe alleviato le mie ansie

"Ora dov'è? "

"Non lo so, credo sia nel suo sotterraneo, non esce quasi mai se non per le missioni o per te, di recente"

Sospirai prendendo un biscotto mentre la mia amica sorseggiava la sua dose di sangue mattutino osservandomi con la coda dell'occhio mentre io lasciavo sgretolare il biscotto nel mio tè

"Forse dovrei andare da lui? Come ci si comporta dopo? "

"Non chiederlo a me, io sono sempre stata incapace,ma tu mi hai raccontanto di averlo visto nei tuoi sogni"

"Sí io, credo di aver vissuto in un altro corpo, in un altra vita, Alucard sembra ricordarlo ma a me restano solo questi sogni, io.. "

Stavo per dire altro quando Integra entrò nella stanza insieme ad un gruppo di uomini vestiti con abiti eleganti e all'apparenza costotissimi, non riuscivo a capire cosa si stavano dicendo ma Victoria sembrava invece origliare con attenzione

"Terranno una riunione importante dopo pranzo, credo che dovremmo organizzare le forze armate e difendere la villa da eventuali scocciatori"

"Devo avvertire Alucard? "

"Lo sa già, tranquilla, ma se vuoi una scusa per scendere, va pure, io gli chiederei una spiegazione, se quella donna eri davvero tu o magari una tua antenata"

Mi disse dandomi una pacca sulla spalla. Pensando alla mora che mi sarebbe comparsa di lí a breve,mi voltai verso di lei insicura sul da farsi, non avevo idea di cosa aspettarmi, ma dovevo decidermi,  così bevvi tutto d'un sorso il tè cacciandomi un paio di  biscotti in bocca ed uscii dalla stanza stando attenta a non beccare quel gruppo di uomini importanti.  Scesi le scale dopo aver chiesto indicazioni a Walter, non volevo perdere la mattinata a girovagare senza meta alla ricerca della stanza giusta,  raggiunsi i sotterranei e notai che la stanza di Alucard era una sorta di prigione ,mi si strinse il cuore, ma poi cercai di pensare che magari era stato lui a scegliere un posto così tetro e umido dove stare, magari era proprio dei vampiri scegliere un determinato posto per dormire.  Deglutii a fatica, avevo il cuore che mi batteva  all'impazzata scalciando nel petto come se volesse spaccarmi la cassa toracica e scappare via da questa situazione,  la testa mi vorticava. Ma la cosa peggiorò quando sentii il mio nome sussurrato da a dietro alla porta

"Luna...cosa ci fai qui? "

Immaginavo mi avesse sentita,a momenti potevo sentire anche io il mio battito

"Io, volevo.. "

"Entra,bambina.."

Aprii la porta affacciandomi e vidi al centro della stanza un trono di pietra  dove Alucard stava seduto comodamente,  chissà come. Accanto a lui un tavolino con una bottiglia di quello che poteva sembrare comune vino rosso.  Lo osservai stando ancora lontana da lui pensando che fosse tutto in ordine,ma poi notai qualcosa di strano

"Eih.."

Lo oaservai meglio e vidi del sangue rigare il viso del vampiro,delle righe scarlatte gli scendevano dagli occhi fino alla mascella, per unirsi in un unico rivolo sulla gola. Corsi verso di lui allarmata, quasi inciampai nel farlo, lui mi guardava con un lieve sorriso come se nulla fosse

"Eccoti.. "

"Che è successo Alucard?? Sei ferito??"

lui scosse il capo annoiato

"Credo di aver sognato, ma, è un assurdità "

Era così aperto e sincero con me, mentre agli altri non parlava mai se non per insultarli.  Per non parlare dei comuni militari, dovevano scansarsi o gli passava attraverso come un fantasma tanto erano insignificanti per lui. Ed ora eccolo lí a dirmi la verità, a sfogarsi come una persona viva, normale,un umano.  Quelle erano... Lacrime?  Sospirai preoccupata, inclinai il capo mentre tentai di asciugargli il sangue dal viso tamponandolo con un fazzoletto, lui mi osservava in silenzio, con un sorriso che mi spiazzò,  gli accarezzai il viso come ipnotizzata

"Alucard.."

"Cosa c'è? "

"Cosa sognavi? "

Lui scosse il capo guardando altrove annoiato, le labbra si dischiusero snudando le zanne in un sorriso sarcastico mentre il corpo si scosse in una risatina , tornò quindi a guardarmi 

"Non credevo di poterlo più fare in realtà"

Temporeggiò accarezzandomi il viso ed i capelli con la punta delle dita,  lasciandomi di nuovo immobile col cuore che batteva forte nel petto,  le mie mani posarono il tovagliolino e gli presi il viso pulito e pallido tra le mani

"Piccola stai calma,ti sta per scoppiare il cuore,va tutto bene"

in un attimo mi prese  in ginocchio sulle sue gambe e mi ritrovai  ad accarezzargli il viso. Quando me ne resi conto stavo quasi per cadere indietro con un sobbalzo per l'imbarazzo, per fortuna Alucard mi sostenne la schiena con una mano

"Va tutto bene, lasciati andare, non avere paura di me,almeno tu"

Mi sussurrò con il suo tono profondo,  aveva una nota di dolcezza rispetto a quando parlava con gli altri, quando fui più vicina a lui, mi accorsi che aveva gli occhi stanchi, in fondo a quel mare di sangue, mi parve di vedere qualcosa di piú profondo, più bello,  ma anche più malinconico, sentii il dolore in quegli occhi di brace

"Scusami, non.. Non so come.. "

"Comincia con un bacio.. "

Sussurrò mentre posai la fronte sulla sua annuendo

"Non mordermi,OK? "

Lui ridacchiò attirandomi gentilmente a sè, scosse il capo

"Non oserei"

Sussurrò baciandomi piano le labbra,  mentre la sua mano premeva sulla mia schiena, in un attimo di lucidità capivo che stava evitando ulteriori domande riguardo al sogno, ma non mi dispiaceva affatto quel bacio. Quando lui si allontanò piano, riprese a guardarmi dietro a quegli occhi color rubino,  mi sorrise,  io lo guardai con fare stralunato, come in un sogno, poi però, istintivamente sorrisi anche io 

"Cosa hai sognato? "

Chiesi all'improvviso  mentre gli tiravo indietro i capelli con la mano a pettine per scansarglieli dal volto

"Sciocchezze di una vita passata"

"Con me? "

Lui tornò serio,  guardando altrove,  vidi un velo di tristezza scivolargli sul bel viso, io lo presi gentilmente con le mani a coppa per portarlo di nuovo verso di me, mi osservava, sembrava intimorito da quella domanda, preoccupato 

"Sono qui,va tutto bene...guardami"

Sussurrai sorridendo,  gli accarezzai il viso gentilmente, delineandone i tratti affascinata, osservando quella creatura così elegante e possente mentre le sue mani mi sostenevano i fianchi, lo baciai piano, inevitabilmente attratta da lui

"Mi senti? "

Volevo sapere chi sono stata, le parole di Victoria mi avevano fatto pensare che forse era solo una mia antenata (identica a me) volevo conoscere la mia storia e per farlo avrei dovuto dare qualcosa in cambio, avrei dovuto credere in quelle storie e comportarmi di conseguenza. Avrei scoperto la storia dei miei antenati?  O magari avrei ricordato la mia storia. Il vampiro annuí nascondendo il viso tra le mie mani 

"Raccontami la nostra storia, ti prego, Alucard.. "

"Vuoi davvero ricordare? Non volevi cominciare da zero? "

"Beh, sarebbe comunque ricordare un inizio forse tu ricordi una mia lontana parente che ti amò e io ora vivo del suo ricordo,o forse ero davvero io?"

Sussurrai incerta facendo spallucce,  sentii le sue mani prendermi il viso gentilmente, sentii uno strano calore  nella mia testa

"Allora te lo farò vedere..."

Sussurrò lui,  e in un attimo, la mia mente si vuotò e le palpebre si facevano sempre più pesanti. Caddi di nuovo nel sogno, lo sapevo perché, subito prima di perdere i sensi sentii una fitta al petto e un nodo alla gola, come ogni volta. 

C'era sangue ovunque,  la battaglia era appena terminata, una donna camminava a piedi nudi tra i cadaveri, aveva indosso un abito bianco che faceva risaltare i suoi capelli di fuoco ,  sembrava una sacerdotessa, una cavigliera le tintinnava ad ogni passo mentre gli occhi  vagavano per il campo do battaglia con attenzione, insieme a lei altri uomini sembravano cercare qualcosa,  alcuni raccoglievano armature, gioielli, monete ed armi,  ma lei chiudeva gli occhi ad ogni soldato massacrato, nom sembrava badare alla fazione cui apparteneva.  Poi ad un tratto si bloccò,  un soldato era ancora vivo,  ferito gravemente al petto,ma vivo. La osservava dietro ad una massa di capelli neri,  ma lei vide chiaramente i suoi occhi azzurri e fieri,  non si era accorta che l'uomo aveva rubato l'armatura di un altro soldato,  l'armatura del nemico.  La giovane si chinò su di lui, gli sfiorò il viso e notò una collana legata al suo collo. Il soldato cercò di fermarla ma lei vide chiaramente una croce,  una voce gridò qualcosa nella lingua del nemico , la giovane con uno scatto staccò la croce di legno gettandola altrove verso un altro cadavere,  quando si voltò un uomo si avvicinò a loro

"Vattene Lily, lo ammazzo io questo"

"No! Non è un nostro nemico! Lo porterò nel villaggio,è un nostro soldato!"

"Stupida, cosa ce ne facciamo di un moribondo? "

"È un soldato! Ha combattuto per la nostra patria! Voi continuate a saccheggiare, prendete anche la mia parte,ma lasciatemi portare via lui"

L'uomo sembrò rifletterci su, ma poi sorrise furbo e tese la mano col palmo aperto in attesa del suo pegno

"E sia,  mi darai quello che hai raccolto ed io chiuderò un occhio.."

In realtà la giovane non aveva raccolto nulla, cosí frugò Bella sua borsa e donò loro una Croce argentata, il soldato sussulto nel vederla

"É tutto quello che ho trovato ,era Bella tasca do uno dei soldati nemici"

L'uomo. La afferrò sbuffando insoddisfatto mentre la afferrò con poca grazia e le diede un morso per accertarsi del valore della lega

"Allora poi deciderò cos'altro prendere da te, intanto portatelo via.. "

La ragazza corse a chiamare il suo cavallo,  si chinò verso l'uomo in fin di vita e gli scostò i capelli dal viso guardandosi intorno,  poi tornò a fissarlo,  lui allungò una mano verso di lei, sembrava in stato confusionale

"Dio... Allora...hai mandato il tuo angelo a prendermi... "

"Resistete soldato, non morite ora che è finita"

Lily non badò a quelle parole e a fatica fece salire il soldato sul suo cavallo,  anche lei salí spingendolo in una corsa sfrenata verso un piccolo accampamento,  fece stendere l'estraneo nella sua tenda e gli tolse l'armatura per vedere la gravità delle ferite. Corse fuori a raccogliere stracci ed acqua calda,  frugò nella sua borsa alla ricerca di erbe mentre borbottava parole quasi insensate ed ogni tanto osservava il soldato. Lui era immobile a fissarla, solo il movimento del petto le assicurava che era ancora vivo.  La giovane creò in velocità un decotto e lo posò sulle ferite leggere, mentre ne dovette cucire un paio.  Gli fece bere un altro decotto dicendo che era per la grande perdita di sangue.  L'uomo non disse più nulla per tutto quel tempo. Poi mentre la giovane lo fasciava lui le fermò la mano esile e bianca

"Perché mi salvi? "

"Perché nessuna vita può essere gettata via"

Disse lei con una semplicità disarmante 

"Ho conosciuto una persona, mi disse che il loro Dio era buono, gentile, che avrebbe salvato tutti... E anche io voglio salvare tutti quelli che posso"

Concluse lei finendo di bendare l'uomo e posandogli una mano sulla fronte sospirò preoccupata

"Avete a febbre"

Sussurrò posandogli un panno freddo sulla fronte

" qual'è il vostro nome? Bravo soldato? "

Lui rimase un attimo in silenzio

"Credo.. Adam"

Sussurrò poi chiudendo gli occhi stanco,  la giovane sorrise dolcemente cambiandogli il panno con uno nuovo fresco

"Io sono Lily"

"Nome esotico.. "

"Già "

Lily vegliò sull'uomo per tutta la notte,  finché non vide di nuovo il suo respiro regolare e la fronte tiepida,  a quel punto la ragazza si rannicchiò su un lato addormentandosi stremata. Il mattino dopo Il soldato era seduto, ancora confuso si guardava intorno, ricordava la sconfitta, ricordava il dolore e ricordava una croce,  che lo aveva riscattato dalla morte,  e poi,  capelli rossi e profumo di giglio, pace, calma. Quando si voltò vide Lily che dormiva serena al suo fianco,  con lo straccio bagnato ancora tra le mani. Lui tese la mano scostando i capelli della giovane sospirando,  era così bella,  cosa ci faceva in mezzo a quella miseria?  In mezzo a quei barbari?  Sentí il tintinnio del bracciale dorato che portava alla caviglia

"Lily"

La giovane sobbalzò appena,  voltandosi piano poi verso l'uomo che si faceva chiamare Adam

"Adam,  come state? "

"Mi hai salvato ragazzina.. "

Lily si mise a sedere tirando indietro i lunghi capelli con entrambe le mani ed osservò l'uomo con un sorriso gentile,  conuna mano gli sfiorò la fronte

"La febbre sta scendendo, dovete rimanere a letto almeno un paio di giorni"

Lui la osservava ancora confuso, stava per alzarsi e scappare, ma dopo l' ennesima fitta al petto decise di seguire i consigli della straniera che intanto si alzò in piedi scrollandosi di dosso del terriccio. Aveva gli abiti sporchi di sangue e strappati sul fondo della gonna, un tempo dovevano essere di un bianco accecantel

" vado a lavare questi,  vi porterò qualcosa da indossare, non deve essere comoda quella cosa lí"

"Perché mi stai aiutando? "

Lily si avvicinò di nuovo a lui

"Io non lo so... Datemi della pazza ma credo di aver visto un miracolo in voi,  forse Dio vi vuole in vita e io devo dargli una mano ad esaudire il suo desiderio"

"Dio ha sempre voluto il mio dolore,  ragazzina"

"Eppure siete ancora qui"

Rispose lei sorridendo ed uscendo dalla tenda canticchiando,  la voce di quella giovane fece stringere il cuore dell'uomo, che si sollevò per guardarla andar via, poi tornò a terra per il troppo dolore. Passarono delle ore e la giovane tornò con del cibo che offrì allo straniero, mangiarono in silenzio, lei non gli chiedeva nulla,  dopo aver recitato con un filo di voce una preghiera prese a mangiare guardando altrove, ma lui notò le sue parole sebbene bisbigliate

"Quindi.. Sei Cristiana"

"Shhh... "

La giovane balzò verso di lui tappandogi la bocca con le piccole mani, il suo tocco era dolce, delicato e profumava di fiori selvatici

"Mi ucciderebbero se scoprissero la mia religione, come ucciderebbero te.. "

"E allora perché mi hai salvato? "

"Perché saresti morto"

"Ma sai che sono tuo nemico"

La giovane sorrise dolcemente inclinando il capo,  quel sorriso fece sussultare il conte

"Non oggi, bravo soldato...io non sono nata qui, sono stata comprata come schiava tempo fa, quando ero bambina, vivevo a nord, nella Valacchia con mia madre, lei mi vendette ad un uomo crudele, mi portarono qui e...io riuscii a scappare spacciandomi per sacerdotessa della loro religione, la croce che ho dato in pegno poteva sembrare rubata da qualche soldato, in realtà era mia,  me la dette mia madre chiedendomi perdono"

"E tu l'hai donata per me? Uno sconosciuto.. "

Lei non si scompose, fece spallucce guardandolo con fare comprensivo,come se fosse normale la sua domanda,come se se l'aspettasse,sospirò piano prendendo un sorso d'acqua

"Ho scambiato una croce, non la mia anima,  ed ho ottenuto la salvezza di un altra anima..non mi pento di quello che ho fatto"

Disse calma tirandosi indietro una ciocca di capelli

"Il tuo nome.. Posso sapere il tuo vero nome? "

"Vlad..Drakul Tepes,  principe di Valacchia"

Asserí con calma prendendo un morso da una mela rossa,  prese ad osservare la giovane che intanto le sistemò una ciocca di capelli rossi scomposta.Lui aveva i capelli lunghi ed una barba incolta,  era stato in battaglia per tanto, troppo tempo, lei  sobbalzò appena nel sentire quel nome,lo guardava con sorpresa, ma poi si avvicinò a lui, posando le mani sul suo petto con stupore

"Voi... Siete il principe di Valacchia? "

Sussurrò con un filo di voce

"Allora un giorno mi porterete a casa? Io...voglio essere libera,io voglio andare via di qui...noi donne siamo come animali per loro"

Continuò lei mentre una lacrima le rigo il viso ed il suo corpo si chinò sopra a quello di lui che con un dito raccolse la lacrima e se la portò alle labbra annuendo

"Mi hai salvato la vita, ti porterò via da qui"

Sussurrò accarezzandole i capelli con una mano, con lo sguardo perso in chissà quali ricordi, sembrava malinconico mentre sfiorava il viso della ragazza

"Siete il mio dono dal cielo"

La sua voce era leggera, tremante e candida come il canto di un pettirosso,  si portò la mano al viso baciandola piano con gratitudine, l'uomo sorrise appena

"No... Tu sei il mio"

Passarono i giorni e Vlad si riprese quasi completamente grazie agli impacchi  e alle erbe mediche che la giovane conosceva bene. I due svilupparono giorno dopo giorno un intesa ed un equilibrio che non passsava inosservato al resto degli abitanti. Lei andava a prendere le erbe e lui andava a caccia, attendendo quel tintinnio che annunciava il ritorno di lei. Quando lei tornava, entrava nella tenda con un gran sorriso e le donne curiose potevano sentire le risate e le effusioni che si scambiavano i due misteriosi amanti,nessuna di loro veniva trattata cosí dal proprio marito,la loro cultura non lo concepiva.Ogni giorno si recavano nei pressi della loro tenda per origliare. 

"Eih.. "

Vlad si voltò verso la giovane allungando una mano per tirarla a sè e stringersela contro il petto,le mani di lui le sfiorarono il corpo morbido e profumato,ma quando si avvicinò alle gambe sentí la ragazza sussultare e tremare come un coniglio spaurito,subito l'uomo le prese il viso con una mano preoccupato

"Che c'è, tesoro mio?"

Lily si voltò verso di lui baciandolo sulle labbra, ma poi sospirò con un espressione triste

"Quando ero piccola, mi vendettero ad un uomo crudele, mi picchiava, voleva il mio corpo.. "

"Ti ha.. "

"No,sono scappata prima che accadesse,ma ne ho ancora un terribile ricordo"

Lui sorrise dolcemente spingendo il corpo di lei contro il suo, le mani della ragazza gli sfioravano i muscoli possenti fino ad arrivare ai capelli scuri,aveva ancora la barba, a Lily piaceva e se l'era lasciata incolta per lei.

"Allora accadrà quando tu lo vorrai,sarai una principessa,mai piú schiava o fuggitiva"

"Andremo a casa.."

Lui le baciò la fronte stringendola. A sè,  ma poi qualcosa cambiò, tutto diventò bianco,  quando riapparvero delle ombre,  vidi l'uomo combattere inutilmente contro delle guardie turche,lasciando scappare Lily . Lo portarono via,  camminò scalzo e coperto di stracci per giorni,inciampando,cadendo senza forze, fino al suo patibolo, a seguirlo,una piccola folla incuriosita,in mezzo a loro,un lieve tintinnio echeggiava solitario. Li seguiva infatti una ragazza con una cavigliera dorata ed i capelli rossi, ed il viso coperto da un velo dietro al quale scendevano lacrime. Quando stava per giungere il momento,  la giovane non riuscì  a resistere e corse verso di loro 

"Vi prego non uccidetelo!abbiate pietà! "

Ma questo peggiorò solo le cose,  le guardie la afferrarono dichiarandola colpevole di tradimento, la portarono sul patibolo facendola inginocchiare di fronte all'uomo che la guardava in preda al panico 

"Lasciatela andare!!  È innocente"

Gridava lui mentre veniva spinto con la testa su un tronco, Lily piangeva spaventata, in ginocchio, piena di ferite e lividi, poi guardò Vlad, per un attimo si calmò e sorrise appena 

"Lei morirà come muoiono gli agnelli del vostro Dio"

Sussurrò una guardia, la ragazza non smetteva di fissare Vlad che cercava di liberarsi dalle catene

"Anche se per poco...sono stata una principessa
...anche se per poco... Dio mi ha donato tutto ciò che volevo...una casa ed un amore vero.. Addio amore mio.. "

La lama le passò lungo la gola e un rivolo di sangue scivolò copioso davanti all'uomo che gridava dal dolore ,gridò il suo nome e strinse i denti ,il dolore era troppo per la perdita di quel fiore tanto delicato quanto sventurato,della donna che amava, lei cadde a terra in silenzio,con un ultimo tintinnio, gli occhi ambrati si chiusero lentamente

"Che tu sia dannato..che tu sia maledetto... Hai ucciso uno dei tuoi angeli più belli...mi hai lasciato solo per tutti questi anni... io ti odio
."

Sussurrò lui chinandosi a leccare il sangue della ragazza, lo bevve pochi istanti prima che la scure si abbattesse su di lui, in quegli attimi,  i suoi occhi si tinsero di rosso

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Era notte fonda e pioveva a dirotto a Dublino, la figura ammantata del viaggiatore camminava in mezzo alle colline con fare stanco mentre la pioggia grondava dalla sua cappa di pelle.  L'uomo avanzò verso l'entrata din una locanda, spalancando la porta  entrò a grandi passi nel salone, tutti si voltarono,  lui alzò il capo e ricambiò lo sguardo dei presenti costringendoli a riprendere la loro attività e a guardare altrove. Tutti si voltarono ad osservarlo, ma qualcosa fece sobbalzare l'uomo: un lieve tintinnio, di una cavigliera dorata sulla caviglia di una giovane cantante. Aveva il microfono stretto tra le dita affusolate, le labbra erano rosse come una rosa appena nata, i capelli altrettanto rossi raccolti dietro alla testa arricchita da una tiara dorata,  aveva un abito bianco con dei ricami dorati ed un paio di ali dietro alla schiena, lo osservava come incantata e lui fece lo stesso,  poi si avvicinò lentamente a lei,  raccolse una rosa da un vaso sul tavolo e dopo avervi posato un bacio la posò ai piedi nudi di lei, sfiorando quella cavigliera dorata. 

"Ti prego, canta per me,piccolo angelo"

La giovane annui mentre prese a cantare un antica canzone irlandese, la sua voce era leggera e delicata come quella di un usignolo,  per un attimo il vampiro si senti di nuovo vivo dopo tanto tempo. Si sedette di fronte a lei,  gli venne servita della birra, lui la lasciò ad un ubriaco dietro di lui e prese una fiaschetta da dentro il cappotto, lo versò su un bicchiere vuoto, sembrava vino, ma non lo era,nessuno però sembrava sospettare che fosse altro.  Osservava la ragazza con sguardo nostalgico, rimase lí per tutta la serata finché la giovane scese dal palco, stanca ma sorridente, lo osservò mentre il locale prese a vuotarsi, si sedette di fronte a lui, fissandolo come per studiarlo,  appoggiandosi al tavolo,  il vampiro non rispose, sorrise alla giovane e prese ad applaudire. 

"La tua voce mi mancava quanto il tuo sorriso "

Sussurrò lui tendendo la mano verso di lei,  la giovane socchiuse gli occhi confusa

"io... Vi conosco?"

"Non in questa vita... "

La mano di lei si tese per sfiorare quella di lui, mentre i suoi occhi si perdevano in quelli infernali di lui, ma non aveva paura,  la mano le tremava, il cuore batteva forte, ma non aveva paura di quell'uomo. In qualche modo, sembrava lasciarsi andare a quel forte istinto di nostalgia e curiosità 

"Eri nei miei sogni, ma... I tuoi occhi erano azzurri.. Perché sei qui? "

Lui le accarezzò il dorso della mano gentilmente, massaggiandola con il pollice, chiuse un attimo gli occhi sosprando

"Che tu ci creda o no, neanche io sapevo che tu fossi qui"

Ammise tornando a fissarla

"Ma ora io sono qui e tu...Dio solo sa come sei tornata da me... Sei  una ragazzina ai miei occhi, sei una giovane anima ancora... Ancora umana..non so chi ti abbia portato indietro, quei sogni, che tu ci creda o no erano veri, ricordi di una persona che io amavo tanto, sono tuoi ora e forse... Forse tu.. Sei ancora tu.. Lily"

"Il mio nome è Lorelai.. Signore,non so se quella donna ero io ma,i tuoi occhi, la tua voce ed il tuo viso...sento che mi stai spaccando il cuore, sento una nostalgia insopportabile... Ma non ricordo il vostro nome"

"Il mio nome è Vlad Dracul Tepes... e tu.. Lorelai, cosa farai questa sera? "

"Credo... Che dividerò una birra con te... "

Il vampiro sorrise sollevato dalla risposta della giovane rossa che si fece portare una birra,  ne prese un sorso e sorrise dolcemente mentre una lacrima le rigava il viso,  le dita di lei si intrecciarono con quelle di lui, la giovane cmsussultó appena ed i suoi occhi divennero dolci, pieni di nostalgia e ricordi

"Bentornato, bravo soldato. ."

Vidi di nuovo un rapido cambio di scena,  attimi veloci,  di.. Quella ragazza... No.. Di me ed Alucard in un altra epoca, in un altra vita. Lui mi accolta in casa sua a Londra, una reggia dove dava balli e feste,  sembravo felice, danzavo con lui, sorridevo, non mi sentivo sola. 

*quando dormivi,  andavo a nutrirmi, non potevo farne a meno, non ci riuscivo. Questo attirò le attenzioni della gente, soprattutto, di un uomo che portava il nome di Van Hellsing,  mi attirò con un inganno, alla luce del sole ero ancora debole ma... Era una tua lettera che mi invitava a trovarci al cimitero, sapevo che non eri tu, ma sapevo anche che eri in pericolo*

E a quel punto la visione si congiunse con il mio sogno, ma quando il mio sogno si interrompeva, il suo proseguiva. Hellsing stava per trafiggere definitivamente Alucard, ma Lorelai, io, presi la freccia al posto suo, lasciando l'uomo frastornato, in punto di morte, Lorelai sussurrò qualcosa tra le braccia del conte, anche lui stremato.

"Tu sei più di questo amore mio.."

"Non lasciarmi di nuovo.. "

"Magari presto...in un altra locanda...so che mi troverai.."

Un altra luce,  poi,  mi ritrovai di nuovo in quella stanza,  seduta sulle gambe di Alucard con il volto rigato dalle lacrime e le mie mani aggrappate alla sua giacca fino a farmi male alle dita, avevo le nocche bianche tanto stringevo.  Lo guardai,  sembrava sereno, mi asciugò le lacrime con il palmo della mano guantata, quel guanto che lo teneva prigioniero, sorrise comprensivo dato il carico di ricordi che mi aveva gettato nella testa come una secchiata d'acqua e ghiaccio

"Ecco, in fondo abbiamo avuto abbastanza primi appuntamenti.. "

Annui piano mentre un turbine di emozioni mi dilaniavano l'anima, quei ricordi, li sentivo prendere posto nella mia testa, mio soldato... Mio Conte...

"Alucard.. "

Sussurrai stringendolo forte,mi strinsi al suo petto in lacrime

"Non voglio che mi portino via ancora...e se non dovesse più accadere?"

"Che ci provino, io non lo permetterò più... "

Sussurrò mentre mi accarezzava la schiena per calmarmi, presi a piangere di nuovo, stri gendolo forte,  rimanemmo così per diversi minuti, quando mi calmai mi convinsi che stavolta sarebbe andato tutto bene.  Alucard era ancora più potente ed io avevo acquistato come un nuovo potere e non ero più indifesa come una volta. 

"
I'll swim and sail on savage seas
With never a fear of drowning... "

Mi scostai indietro guardandolo negli occhi sorpresa,  stava canticchiando una canzone? Lui non disse nulla,  con una mano mi spinse di nuovo tra le sue braccia,  io mi strinsi di nuovo a lui fissando la candela davanti a me,  la mente in subbuglio di nuovo,  dietro all'eco di quella melodia.

"And gladly ride the waves of life
If you would marry me
No scorching sun nor freezing cold
Will stop me on my journey... 
If you will promise me your heart"

"And love me for the eternity... "

Sussurrai io tornando a fissarlo,  gli spostai una ciocca di capelli da davanti al viso accarezzandolo poi cpn il palmo della mano,  lui sorrise mostrando una fila di denti affilati come coltelli

"Te la sei ricordata.. "

Annui piano quando ad un tratto la porta della segreta si apri,  Walter entrò con un inchino mentre io balzai a terra finendo col sedere sul marmo, Alucard ridacchiò vedendo la mia reazione e quella imbarazzata di Walter

"Perdonatemi ma.. La signorina deve raggiungere le guardie al cancello, in avanguardia"

Sentii Alucard sobbalzare e stringere i pugni in uno strano impeto di rabbia

"Lei non si muove da qui"

"Alucard, sono ordinindi Integra"

"Lei non farà un singolo passo"

"Alucard, stai calmo... che succede? "

Chiesi confusa guardandolo

"Non sono una coincidenza i miei sogni, tu resterai qui, non rischierai la vita"

"Ho sempre rischiato la vita combattendo i ghoul,  eppure non dicevi nulla! "

"Eri al mio fianco, nulla ti avrebbe sfiorato"

Sussurrò lui quando il telefono squillò,  Alucard alzò la cornetta ed ascoltò in silenzio, riuscivo a sentire a malapena la voce di Integra che gli gridava contro,  il suo viso sembrava sofferente, il guanto si illuminò all'improvviso e sembrava fargli male da come stringeva i pugni. Io sospirai, presi la cornetta e la portai all'orecchio

"Arrivo Integra, per favore non fargli questo...lascialo stare"

"Senti ragazzina, non so chi tu sia o perché Alucard ti stia tanto a cuore, lui è il mio vampiro e se non obbedisce verrà punito"

"Ho capito ma la smetta! Io conosco Alucard da molto più tempo di tutti voi e non vi permetterò di trattarlo come un oggetto"

Misi via il telefono senza aspettare una risposta e presi il viso di Alucard tra le mani,  gli scansai i capelli e posai la fronte sulla sua

"Andrà tutto bene... Ora so combattere, non farti trattare in questo modo, non posso vederti cosí...sei mio e solo mio.."

Sussurrai baciandolo sulle labbra

"No.. "

"Ti prego,fidati di me"

Vidi lui posare le mani sulla mia schiena, scivolando sulle mie spalle si aggrapparono ai miei vestiti, poi mi baciò la fronte

"Se succede qualcosa, correrò da te"

"Certo..ci conto.."

Sussurrai baciandolo di nuovo sulle labbra, gli accarezzai il viso dolcemente, temporeggiando,  come se non volessi andare via da lui, infatti non avrei mai voluto. 

"Time from me passes on, and I'm growing old
a lifetime nearly gone, I cannot unfold...nights dark and cold
but warm is your hand in mine, feeble with ageless time
the light of love still shine After All These Years"

Cantai una canzone che mi tornò in mente come un lontano ricordo, mi alzai, allontanandomi da quella stretta e seguii Walter, avevo un brutto presentimento, ma dovevamo seguire gli ordini,  almeno per il momento,  mi ricordai all'improvviso che quando mi trovarono al vaticano,  avevo accanto a me una cavigliera dorata, che ora è dentro al mio cassetto, non amavano che la portassi, quelli di Iscariota la vedevano come un peccato, uno strumento da donnacce,  ma prima di prendere posto, corsi in camera per indossarla,  mi sentii felice,  perché  sapevo che Alucard l'aveva già  sentita,e magari...stava sorridendo. 

  
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