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Autore: Rogigi07    14/01/2018    3 recensioni
Edward Cullen, il ragazzo più gettonato della Forks High School. Isabella Swan, semplice studentessa di 18 anni. Qual'è la loro storia? Isabella non sopporta Edward, Edward non sopporta Isabella e questo porterà entrambi ad una lunga ed astenuante guerra per tutto il corso dell'anno scolastico. Ma cosa succederebbe se Isabella ad un certo punto cedesse al fascino del Cullen? E se Edward si accorgesse che Isabella non è soltanto una semplice studentessa di 18 anni? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 12 - Aspen (Pov. Bella)
 
- Che cosa??? - Urlo con gli occhi fuori dalle orbite ad un Edward appoggiato tranquillamente alla sua Volvo con le braccia conserte e lo sguardo mortificato, questa Alice me la paga!
- Bella, so cosa stai provando in questo momento e credimi non so quale Dio ha salvato mia sorella da una morte certa ieri sera, ma sai com'è fatta, è impossibile fermare l'uragano Alice! - sospira frustrato sedendosi accanto a me sul gradino del portico di casa mia
- Edward ti rendi conto, Aspen? Tre giorni? - Lo guardo con sguardo carico di disperazione, che poi alla fine perchè mi sto disperando tanto? Potrebbe essere un'occasione per staccare un po' la spina! No ma che vado a pensare, quale occasione? Questa è una tortura bella e buona! Tre giorni, 24h su 24 costantemente appiccicata ad Edward a fare la fidanzatina, no assolutamente no, non ce la posso fare! Va bene che stiamo provando ad essere amici, ma è comunque la persona che fino a poco tempo fa avrei spedito tranquillamente a calci dall'altra parte del mondo e ancora non mi fido totalmente di lui! Oppure hai paura di non saperti controllare, mi suggerisce la vocina della mia coscienza, zitta tu e fatti gli affari tuoi! Sbuffo di nuovo mettendomi le mani nei capelli.
- Bella se non te la senti io posso provare a parlare con Alice - mi dice sospirando guardandomi con la coda dell'occhio, ah certo Cullen e cosa pensi di dirle? "Alice, sorellina cara, Bella non crede di sopportare la mia presenza costante per tre giorni, in quanto mia finta fidanzata ma tranquilla, niente di grave" Tsk, quella vipera di Alice troverebbe sicuramente una scappatoia visto e considerato che conosce bene la verità e mi ha tirato questo brutto scherzetto. Sospiro affranta alzandomi dallo scalino
- Allora... Aspen - dico rassegnata puntando lo sguardo su di lui che mi osserva cercando di capire ogni sfumatura delle mie espressioni
- Cosa? Dici sul serio? - il suo sguardo si illumina sorpreso facendomi sorridere, gli allungo una mano e lo aiuto ad alzarsi puntando i miei occhi nei suo
- Sì Edward, ma prima voglio vendicarmi della tua cara sorellina - gli dico entrando in casa con un sorrisetto sadico stampato in viso
- Cosa hai in mente? - mi chiede curioso
- Ehhhh caro Edward, andremo ad Aspen, tre giorni... - lascio la frase in sospeso mentre lui continua a guardarmi confuso - Ma prima, sarà la tua dolce sorella a convincere Charlie - sorrido soddisfatta della mia pensata, convincere mio padre a farmi partire è un'impresa tutt'altro che facile e farlo fare ad Alice mi sembra una giusta punizione per ciò che ha fatto, l'ho già detto che so essere molto vendicativa a volte?
Sono seduta sul divano in attesa che arrivi mio padre, Edward è andato via da un pò per evitare che si incontrino dato che Charlie non sa nulla di quello che stiamo combinando, o meglio, sa che ci stiamo
frequentando ma in amicizia, abbiamo preferito per il momento non dirgli nulla perchè il mio papà è un tantino geloso, dopotutto sono la sua unica figlia ed Edward ha detto che non gli piacerebbe veder puntato un fucile sul suo didietro e che didietro aggiungerei!
Scrollo la testa per togliermi quei pensieri poco casti sul conto del mio "fidanzato" appena prima di sentire la serratura scattare e la figura di mio padre apparire in salotto.
- Ciao papà - lo saluto andandogli incontro e stampandogli un bacio sulla guancia, di rimando lui rimane un pò sorpreso ma subito dopo assume un'espressione seria
- Bella ho ricevuto una chiamata dalla tua amica Alice - mi dice serio facendomi deglutire, ecco adesso mi fa la paternale!
- Sì? E che ti ha detto? - gli chiedo fingendomi sorpresa
- Mi ha gentilmente chiesto il permesso per farti partire con lei e i suoi fratelli tre giorni ad Aspen - di di no, di di no, spero guardandolo fisso negli occhi - beh se vuoi andare per me non ci sono problemi, Alice mi sembra apposto - Che cosa? Non ci posso credere! Maledetto folletto, vipera, traditrice, ammaliatrice di padri, ex migliore amica! Annuisco poco convinta dirigendomi in cucina
- Bells - mi richiama mio padre
- Dimmi papà - fa che ci abbia ripensato, fa che ci abbia ripensato! Incrocio le dita dietro la schiena senza farmi vedere
- Non devi dormire con Edward vero? Insomma... So che Alice e l'altra ragazza sono accompagnate e tu... Insomma voglio dire... Sei ancora una bambina - dovrei arrabbiarmi per un'affermazione del genere, ma al contrario sono tentata di dirgli di si così da convincerlo a non farmi partire, ma Alice me la farebbe pagare cara
- Papà! Apparte che ho quasi 18 anni e non sono più una bambina e poi no, assolutamente non dormirò con Edward, dormirò con le ragazze stai tranquillo - lo vedo annuire poco convinto e torno in cucina, non dovrò dormire con Edward vero? Poi all'improvviso una consapevolezza si fa strada dentro di me, prendo immediatamente il telefonino per mandare un messaggio a quella psicopatica che una volta era la mia migliore amica "Alice Cullen, giuro su Dio che questa me la paghi!".
Venerdì arriva inesorabilmente veloce e con lui l'ora della nostra partenza per Aspen. Quella traditrice di Alice ha insistito per prepararmi la valigia, ma dopo quello che ha combinato, le ho tolto la parola per quasi una settimana e adesso mi tiene il broncio.
Edward è venuto a prendermi con la sua Volvo a casa mia, mio padre, naturalmente non ha perso occasione per fargli capire che deve stare al suo posto mettendomi non poco in imbarazzo e dopo una lista infinita di raccomandazioni, riusciamo a salire in macchina alla volta di Aspen.
Purtroppo, o per fortuna, nella Volvo ci siamo solo io ed Edward, mentre gli altri ci seguono nella gip di Emmett, il viaggio è abbastanza piacevole e per stemperare la tensione Edward ha perfino acceso la radio. Dopo vari interminabili minuti, che sembravano ore finalmente decide di aprire bocca
- Sei preoccupata? - mi chiede continuando a guardare la strada tenendo entrambe le mani sul volante, in questa posizione è incredibilmente sexy, porca vacca Isabella Swan la devi smettere di pensare certe cose, lui è sempre Edward Cullen, sì meno stronzo, ma è sempre Cullen!
- Un pò, insomma finchè fingiamo per qualche ora è un contro Edward, ma quì sono tre giorni, ci staranno attaccati come ventose, specialmente tua sorella! - sospiro indignata
- Sì lo so, non sarà facile ma non farti prendere dall'ansia, pensa a goderti questi giorni di riposo nel modo migliore possibile, il resto verrà da sè... - forse Edward ha ragione, mi sto preoccupando per niente, è probabile che quei quattro si chiuderanno tre giorni in camera a brucare e non si preoccuperanno minimamente di noi. Sospiro dinuovo adagiandomi meglio sul sedile fino a che l'andatura della macchina non mi fa addormentare.
Quando sento Edward scrollarmi capisco che siamo arrivati, apro gli occhi lentamente e quello che mi trovo davanti potrebbe non essere reale! Una bellissima casa tutta in legno, stile rustico con delle immense vetrate, molto simili a quelle di Villa Cullen fa bella presenza al centro di un'immensa distesa bianca di neve. Sbatto più volte le palpebre incredula, questa casa è meravigliosa! Mi stiracchio un pò e ancora ammutolita scendo dalla macchina, noto Edward che sta scaricando i nostri bagargli così come Emmett e Jasper
- Wow - riesco solo a dire dopo svariati attimi di silenzio
- Ti piace? - mi chiede Edward affiancandomi con le valige
- E' fantastica! - dico entusiasta e insieme agli altri ci dirigiamo all'interno.
Così come fuori, anche dentro la casa è tutta arredata in stile rustico, al centro del salone, molto grande si trova un camino con dei divani intorno, la cucina divisa solo da un buco nel muro fatto ad arco è decorata in mattoni che richiamano lo stile del camino, alla destra un bagno e vicino delle scale che conducono al piano di sopra dove, sicuramente ci saranno le camere da letto. Saliamo con le valige per poterle sistemare nelle rispettive camere quando Alice ci intima di fermarci in mezzo al corridoio
- Alt! Fermi tutti - dice con tono autoritario, noi di risposta la guardiamo confusi non capendo cosa abbia in mente
- Dobbiamo dividerci le camere! - d'istinto mi guardo intorno per vedere quante camere ci sono e naturalmente, come immaginavo, le camere sono solo tre. Devo ricordarmi di segnare da qualche parte di uccidere Alice mentre dorme
- Allora! - urla euforica - Io e Jasper dormiremo nella camera di mamma e papà, Emmett e Rose dormiranno nella stanza dove di solito dormiamo io e lei e infine Bella ed Edward in quella dei ragazzi, tutto chiaro? - Domanda guardandomi maliziosa, causando ancora di più la mia ira. Senza proferire parola, prendo i miei bagagli e mi dirigo nella stanza seguita a ruota da un Edward insolitamente silenzioso, forse anche lui è molto arrabbiato con sua sorella. Appena entro nella stanza rimango senza parole, immaginavo di trovare una stanza con due letti e invece al centro della stanza fa bella mostra un letto a baldacchino con le tendine trasparenti e le lenzuola di seta blu
- Oddio l'ammazzo! - Esordisco mettendomi le mani nei capelli
- Bella... - Edward cerca di avvicinarsi a me con cautela
- E adesso? Si può sapere che facciamo? - Gli chiedo disperata voltandomi verso di lui che continua a fissare il letto, con un pò di imbarazzo
- Beh, non c'è alternativa... Dormirò di sotto sul divano e tu dormirai nel letto - dice con ovvietà. Beh mi sembra la soluzione più ovvia. Aspetta un attimo, ovvia un cavolo! Quelli credono che siamo fidanzati, se lo vedono dormire sul divano potrebbero sospettare qualcosa! Maledizione!
- Edward, non puoi dormire sul divano - gli dico con tono fermo
- Bella è l'unica soluzione! - sospira sistemando le sue cose nell'armadio
- Ma non capisci? Loro pensano che siamo fidanzati! Se ti vedranno dormire sul divano potrebbero sospettare qualcosa, non abbiamo alternativa, dobbiamo dormire insieme! - Come se mi dispiacesse poi! Uffa, ancora una volta questi pensieri, quasi quasi preferivo quando architettavo mille modi per ucciderlo
- Ne sei sicura Bella? Voglio dire, se proprio non te la senti posso dormire sul pavimento - Cosa? Oh no, non lo lascerei mai dormire sul pavimento con questo freddo, non se ne parla proprio
- No Edward, va bene tranquillo, dopotutto dobbiamo solo dormire - dico comiciando anche io a sistemare le mie cose.
Dopo esserci sistemati, i ragazzi sono andati nel retro per tagliare la legna da poter mettere nel camino, mentre noi ragazze ci rilassiamo nella veranda bevendo della cioccolata calda
- Sai Alice hai avuto un'ottima idea a venire quì, c'è una pace! Ci voleva proprio - Esordisce Rose sorridendo felice
- Oh si Alice, hai avuto proprio una grande idea! - dico senza nascondere il mio tono sarcastico
- Perchè? Non ti piace quì Bella? - mi chiede Rose non capendo il mio tono, certo che non capisce poverina, non sa nulla! Lei crede che sia una normale vacanza a coppie, ma quella stronza di tua cognata sa bene che io ed Edward non siamo affatto una coppia ed ha organizzato tutto questo apposta
- No no, anzi al contrario è molto bello quì! Solo che avevo delle cose da sistemare per la scuola e non era proprio il momento adatto per partire, tutto quì - le chiarisco mentre con la coda dell'occhio vedo Alice ghignare sotto i baffi, che tu sia maledetta!
Per cena, abbiamo deciso di preparare della carne cotta al fuoco, con dell'insalata e delle patate, fortunatamente Esme, ci ha dato parecchia roba da mangiare così da non costringerci ad andare a fare la spesa, visto e considerato che intorno a noi ci sono almeno due metri di neve. Fortunatamente la cena trascorre tranquilla, tutti sembrano allegri e spenzierati e questo un pò mi tranquillizza. Edward ogni tanto mi lancia sorrisi che ricambio con molto piacere mettendomi a mio agio, Alice sembra aver smesso di guardarmi in modo malizioso e chiacchiera piacevolmente con il suo Jazz, tutto sembra normale, tutti sembriamo felici ma la realtà è che temo il momento in cui stasera, dovrò dormire nello stesso letto di Edward.
Non che mi dispiaccia avere Edward nel letto, parliamoci chiaro è un gran bel pezzo di fico, ma non ho mai condiviso il letto con nessuno al di fuori di mia madre e quindi mi sento un pò in imbarazzo.
Emmett, Rose, Alice e Jasper sono già andati a chiudersi in camera con la scusa di essere molto stanchi per il viaggio, Edward è seduto sul divano a leggere un libro davanti al camino e io decido di preparare un'altra cioccolata calda, questa volta anche per lui. Appena pronta mi dirigo sul divano e mi siedo accanto a lui porgendogli la tazza
- Grazie - mi dice sorridendo
- Di nulla - dico ricambiando il sorriso
Edward avvicina i puff al divano e dopo aver allungato le gambe, fa poggiare le mie sopra le sue coprendoci con un plaid
- Allora, Isabella Swan, avevi promesso che mi avresti raccontato un pò di te - mi dice con tono tranquillo stupendomi, tutto mi sarei immaginata adesso tranne che volesse parlare, ah no? E che cosa immaginavi di fare eh! Ancora la vocina della mia coscienza ad impicciarsi
- Beh, precisamente cosa vuoi sapere? - chiedo mantenendo un tono tranquillo anche se a dir la verità sono un pò a disagio
- Tutto quello che vuole signorina Swan, a lei la scelta - dice facendo quel suo sorriso sghembo che mi piace tanto
- Allora, mi chiamo Isabella Swan, ho 17 anni, vivo a Forks e ho un grosso problema con l'alcool - Esordisco scoppiando a ridere
- Dai smettila! Non stiamo ad una riunione per alcolisti anonimi, non dirmi che ti vergogni? - Mi vergogno? No. Beh si, forse un pò mi vergogno Edward mi intimidisce parecchio
- Ma no ti pare! E' solo che non so davvero cosa raccontarti di me, non ho avuto molte esperienze - abbasso gli occhi imbarazzata da questa mia confessione
- Non voglio sapere le tue esperienze, voglio solo conoscerti, capire qualcosa in più di te! L'altro giorno hai detto che hai avuto un periodo della tua vita non troppo felice, ti va di parlarne? - mi chiede guardandomi negli occhi. I suoi occhi verdi hanno la capacità di destabilizzarmi e di infondermi tranquilità allo stesso tempo, sospiro sistemandomi meglio la coperta e bevendo un sorso di cioccolata
- Mia madre e mio padre si sono separati quando avevo cinque anni - inizio a parlare scandendo bene la voce, non mi piace molto parlare di quel periodo, ma Edward ha ragione. Lui si è aperto con me dandomi la possibilità di capire chi fosse realmente, anche se non l'ho capito ancora del tutto ed è giusto che anche io faccia lo stesso - Mia madre decise di trasferirsi a Phoenix da mia nonna Annabelle, la madre di Renèe, mentre Charlie rimase a Forks. I primi tempi per me non fù facile, ero soltanto una bambina e inoltre ero molto attaccata a mio padre, non accettavo il fatto che lui non fosse con me, ma fortunatamente la presenza di mia nonna alleviava un pò di quel dolore che provavo per la mancanza di mio padre. Purtroppo tre anni dopo nonna Annabelle morì ed io e Renèe restammo nuovamente sole. Caddi in una sorta di depressione, a scuola non rendevo e mia madre è sempre stata troppo presa da sè stessa per rendersi conto del dolore che stavo provando, mai nella vita mi sono sentita così sola come in quel periodo - mi fermo per riprendere un pò di lucidità, Edward mi ascolta con attenzione senza interrompermi e capisce le mie pause
- Se non te la senti più... - prova a dirmi ma lo blocco scuotendo il capo
- Dopo un paio di anni circa mia madre incontrò Phil ad una partita di baseball a cui era andata ad assistere insieme ad un suo spasimante, lui faceva parte della squadra e mia madre ne rimase folgorata, così come Phil e da lì a poco decisero di sposarsi. All'inizio ero felice perchè avevo bisogno di una figura paterna al mio fianco, anche se Charlie mi mancava ogni giorno di più, ma con il passare degli anni, la sensazione di solitudine tornò a farsi sentire più forte che mai. Loro due erano così innamorati e felici e per via del lavoro di Phil erano costretti a viaggiare spesso, lasciandomi quindi da sola a casa. Dopo l'ennesima partenza di mamma e Phil, presi la decisione di tornare a Forks e vivere con papà, ormai avevo 13 anni e avrei iniziato il liceo a Forks. Inizialmente mia madre fece storie, ma poi si rese conto che non avermi tra i piedi avrebbe tratto vantaggio anche a lei e così partii per tornare da Charlie, dove ad oggi vivo tranquilla e spenzierata - finisco il racconto concedendomi un altro sorso di cioccolata, ormai raffreddata. Edward non ha staccato un minuto lo sguardo da me ed ha ascoltato con attenzione sorseggiando ogni tanto la sua cioccolata
- Sei una ragazza forte Isabella - dice dopo attimi interminabili di silenzio stupendomi - però permettimi di farti una domanda, dopo tutto quel tempo in cui hai patito la solitudine, perchè a scuola, per esempio ha continuato a startene sempre per conto tuo e usavi sempre un atteggiamento saccente e scorbutico nei confronti di chi ti si avvicinava - mi domanda curioso, sorrido, in realtà l'atteggiamento saccente lo avevo solo nei suoi riguardi
- In realtà ero saccente solo con te Cullen, tu avevi la capacità di farmi partire tutti gli emboli - gli faccio notare scoppiando a ridere e facendo ridere anche lui - apparte gli scherzi, tendevo ad isolarmi per proteggermi. L'indifferenza di mia madre mi ha portato a non apprezzare me stessa nè le persone che avevo attorno, sono sempre stata del pensiero purtroppo che se non potesse interessare a mia madre, che mi ha messo al mondo, di preoccuparsi per me, non avrebbe potuto interessare a nessun'altro. Sono molto poche le persone a cui ho concesso di avvicinarmi, ho una completa e totale mancanza di fiducia nelle persone - termino facendo un sorrisetto amaro
- Mi dispiace... Deve esser stato difficile per te - mi dice poggiando una sua mano sopra la mia causandomi un brivido dietro la schiena
- In fondo abbiamo più cose in comune di quelle che credi Edward Cullen, forse è proprio per questo che ci siamo odiati dal primo momento che ci siamo incontrati - dico scoppiando dinuovo a ridere. Non pensavo di poter riuscire a raccontare a qualcuno, il periodo che mi ha segnato di più nella mia vita, men che meno mi aspettavo di parlarne proprio con Edward ma con lui è così, mi riesce tutto facile, come se con lui riesca ad essere la vera me senza paura di essere giudicata o non apprezzata. So che in qualche modo lui capisce cosa provo, cosa ho provato e mai avrei immaginato di potermi rivedere in lui sotto tanti punti di vista, veramente siamo più simili di quello che crediamo. Dopo il mio racconto rimaniamo così, sdraiati sul divano a ridere e scherzare con le gambe sul puf, il fuoco ormai spento e il plaid a ricoprirci dal freddo, fino a quando non ci addormentiamo l'uno sulla spalla dell'altro.
  
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