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Autore: principessa1793    17/01/2018    6 recensioni
La storia parte dal giorno prima del consiglio disastroso in cui vengono svelati gli altarini. Daniele ha detto a tutti che la Terramoda è intestata a Betty,ma nessuno sa che la Terramoda ha un'ipoteca sull'Ecomoda. Marcella ha litigato con Armando perchè difende Betty (in questo è uguale alla storia originale). Ma Betty dov'è? In bagno! Lo so che sembra ininfluente,ma è da qui che si svilupperà la storia. Perchè è così importante che Betty sia in bagno e come una cosa simile può cambiare lo sviluppo di una storia? Lo scoprirete solo dando un'occhiata!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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[Camilla]
Da quanto tempo non mi capitava di svegliarmi ogni mattina col sorriso sulle labbra? Non lo so,forse perché non mi è mai successo prima! Credevo sarebbe stata una specie di penitenza questo ritorno a Bogotà e invece la faccia disgustata di mia madre è l’ultimo dei miei pensieri grazie a Nick! Non credevo di essere in grado di sorridere così!
Rispondo al mio cellulare prima che lo senta Bobo. Non gli piace essere svegliato con i rumori molesti,ma con le coccole!
“ Buongiorno mio sovrano!” esordisco. Sorride.
“ Buongiorno mia regina!” replica.
“ Com’è andata poi ieri sera la ricerca dell’occorrente per il lago?” gli chiedo.
“ Benone. Mi manchi!” mi risponde. Sorrido con il cuore a 3000.
“ Anche tu mi manchi tantissimo,tesoro mio!” replico. Mi è sfuggito senza volerlo e adesso sono un po’ imbarazzata.
“ E così oggi ti vedrò nelle vesti di pescatore!” aggiungo introducendo un altro argomento. Ride.
“ Eh sì. Speriamo bene! Ti avviso che non ho mai pescato nulla negli anni! Il signor Hermes c’ha rinunciato a darmi consigli dopo qualche anno!” risponde. Sorrido.
“ Però sei bravo in tante altre cose!” ribatto.
“ Tipo?” mi esorta. Fingo di pensarci. A farmi battere forte il cuore come non mi era mai successo!
“ Tipo ad intrattenere i bambini impegnativi come Bobo!” rispondo. Ride.
“ Ed è già sveglio?” mi domanda.
“ No,ma si sveglierà presto,quindi cerca di venire qui quanto prima,altrimenti dovrò sorbirmi continue domande sull’orario del tuo arrivo! Quando ci si mette sa essere petulante come mia madre!” rispondo. Ride a crepapelle.
“ Pensa che devo solo lavarmi e vestirmi. Dimmi la verità: Bobo non c’entra nulla. Tu mi vuoi lì perché ti manco,mia regina narcolettica!” replica. Ridacchio imbarazzata.
“ Se non ti sbrighi ad arrivare,non lo saprai mai. Quindi per avere una risposta,devi muoverti! E se mi chiami di nuovo << narcolettica >>, giuro che invito mia madre ogni volta che stai per baciarmi!” ribatto. Scoppia a ridere.
“ Non dire così,per cortesia! Stanotte ho sognato che eravamo al lago noi tre e vedevamo tua madre su una barchetta in mezzo al lago che veniva verso di noi. Un incubo terribile!” mi racconta facendomi ridere come una pazza. Mia madre che rema non ce la vedo proprio!
“ Povero! Ti ha traumatizzato!” commento intenerita.
“ Un po’ sì. Ora vado a lavarmi o facciamo tardi davvero. Ci vediamo dopo,tesoro mio!” replica.
“ A dopo,Nick!” lo saluto per poi riagganciare. Scoppio a ridere di nuovo immaginando mia madre su una barca in mezzo al lago.  
 
[Mario]
Mi dirigo on passo felpato verso la cucina e resto sullo stipite della porta a fissarla mentre è intenta a tostare il pane per la colazione. Indossa una camicia da notte che mi è familiare e mi avvicino per apprezzarla più da vicino.
“ Buongiorno!” le sussurro all’orecchio.
“ Buongiorno,amore! I gemellini sono già svegli? Ti ricordi che dobbiamo portarli all’asilo,vero? In più con tutte queste nausee guidare per me è sempre più difficile,ma c’è qualcuno a cui piacciono le famiglie numerose…” esclama Sandra. Mi raggelo immediatamente.
“ I g-g-gemellini? Quali gemellini?” le domando con espressione cadaverica.
“ I nostri 3 gemelli,Mario! Non fare il cretino,per cortesia!” risponde ridendo. A salvarmi da un infarto è lo squillo del mio cellulare che mi desta da quell’incubo orribile. Gemellini e famiglia numerosa. Dio Mio! Eppure ieri sera non ho mangiato nulla di pesante!
“ Alla buon’ora! Oggi devi prendere di nuovo il posto mio e di Nicola in Ecomoda,ma non farci troppo la bocca perché da domani rientriamo noi,Calderon!” esordisce Camilla con voce squillante.
“ Buongiorno anche a te,cara!” mugugno con la voce ancora impastata.
“ Bobo non sta bene ed io e Nick restiamo a casa con lui. Puoi farci questo piccolo favore o temi che Sandra ti chiuda in un congelatore stavolta?” replica. Mi casca quasi il telefono di mano quando nomina Sandra.
“ E i gemelli?” farfuglio.
“ Mario,ma ti droghi? Quali gemelli? Non hai bisogno di indossare i gemelli! Non è mica un matrimonio?! O vuoi sposarti con la tua Sandra in Ecomoda alla presenza di tutti?” mi chiede. Scuoto il capo poggiandomi poco delicatamente il palmo della mano sulla fronte.
“ Niente. Ho fatto un brutto sogno. Avevo 3 gemelli e un quarto figlio in arrivo. Era un incubo. Ed in più sembravo pure felice!” rispondo.
“ Povera la madre dei tuoi 4 figli. Aveva già la camicia di forza? Comunque stai tranquillo,ci sono analisti in gamba a Bogotà! Ci si vede, Calderon! E cerca di non ingravidare nessuna!” replica prima di riagganciare. Beata lei che ha voglia di scherzare!
 
[Ricardo]
La prima cosa che vedo quando spalanco gli occhi sul mondo sono due pozzi verdi che mi fissano piuttosto divertiti. È strano vederla così di buon’umore e mi distanzio abbastanza dalla presunzione che sia per causa mia! Mi chiedo solo se resterà così serena anche quando tornerà Armando! Magari lui tornerà sui suoi passi e lei…
“ Non mi aspettavo il tappeto rosso,ma almeno un << Grazie per la colazione,Marcella! >> direi di sì,visto che per svegliarti ho quasi dovuto contattare l’esercito!” esclama. Sorrido pigramente.
“ A che devo la colazione a letto,dottoressa Valencia? Hai brutte notizie per me? Guenda ha chiamato per avvisare che lei e Marilena mi hanno distrutto casa durante la loro sfuriata? Sono un senzatetto?” replico. Scoppia a ridere.
“ Ti fa ridere che io sia rimasto senza casa? Mi odi ancora tanto?” le domando. Scuote il capo divertita.
“ Sei un cretino! Non credo casa tua sia in pezzi. È solo che volevo scusarmi per ieri sera. Ti ho schiaffeggiato e rivolto parole orribili. È che mi è difficile fidarmi completamente delle persone dopo ciò che è successo alle mie spalle,dopo che ho scoperto che mio fratello e la mia migliore amica vanno a letto insieme…” asserisce seria. Le sfioro il viso prima di accarezzare delicatamente le sue labbra con le mie.
“ Mi piaci troppo per mentirti,Marcella! Lo so che per te le bugie sono ancora un tasto dolente,ma io non ti rifilerò alcuna sorta di balla! Allo stesso modo però pretendo che anche tu sia sincera con me!” affermo. Mi guarda confusa.
“ Tu lo sai che Armando tornerà prima o poi,vero? Magari è già in viaggio… Quando lo rivedrai,preferisco saperlo subito se dovesse tornare sui suoi passi e se tu…” farfuglio. S’irrigidisce.
“ Armando è un capitolo chiuso per me. Non è più solo un tradimento sessuale. Lui ha tradito me,Daniele,Maria Beatrice,i nostri dipendenti e la memoria dei miei genitori. Questo va ben oltre ciò che una qualsiasi donna innamorata possa tollerare! Se avesse pugnalato alle spalle solo me e Daniele,che sappiamo cadere sempre impiedi,la cosa sarebbe stata diversa,ma Maria Beatrice è indifesa come una bambina e rischia di non aver più di che vivere per colpa delle pazzie di Armando. Inoltre l’idea che mi abbia sventolato la sua relazione sotto il naso,il fatto che abbia sempre guardato con schifo il pensiero di costruire una famiglia con me mentre con quella non c’ha pensato un attimo…mi rende totalmente inaccettabile tale opzione. Io e Armando non abbiamo più nulla da dirci!” asserisce decisa.
“ Che c’è? Non mi credi?” mi domanda notando la mia espressione perplessa.
“ Non lo stai facendo per vendicarti di Armando,vero? Non potrei sopportarlo,Marcella! Tu mi piaci sul serio e se lo fai per sventolare una nuova relazione sotto il naso del tuo ex,vorrei almeno esserne a conoscenza! Voglio solo la verità!” replica. Mi guarda stupita.
“ No. Ricardo,Armando ha smesso di essere il centro dell’universo per me. Quando l’ho chiamato 6 giorni fa,mi ha trattata malissimo ed è forse quel giorno che in me rotto qualcosa,quel qualcosa che mi impedirebbe di perdonarlo qualora volesse tornare con me! Io con te sto bene. È solo difficile per me lasciarmi andare a causa di ciò che è accaduto di recente e che mi fa ancora male!” mi risponde.
 
[Betty]
Mi gratto la nuca imbarazzata assistendo alla fame nervosa di mio marito. Menomale che mi aveva raccomandato di andarci piano col gelato a stracciatella! E ora invece è lui ad aver finito metà barattolino!
“ Amore,sei nervoso?” gli chiedo staccando le etichette col prezzo dalle tutine comprate al nostro bambino prima di piegarle.
“ Si vede tanto?” replica.
“ Ti sei finito quasi tutto il nostro gelato!” gli faccio notare. Fissa il barattolo che ha in mano con sguardo colpevole.
“ Ancora non mi scende!” mugugna prima di mandar giù un’altra cucchiaiata.
“ Avrai esagerato,amore mio!” commento. Posa il barattolino sul tavolo prima di raggiungermi ed abbracciarmi da dietro poggiando le mani sul mio ventre.
“ Non parlavo del gelato,amore. Mi riferivo alla paternità di Bobo!” chiarisce poggiando il mento sulla mia spalla.
“ Perché? Nicola è un bravo ragazzo,Armando! È perché è povero?” gli domando urtata. Non sarà mai peggio dell’ex marito di Camilla,che, per 4 critiche da parte della signora Margherita,ha lasciato da sola Camilla!
“ No,non è per questo. Il fattore economico sarà un difetto per i miei,non per me. È che mi manda in bestia il fatto che se noi due non ci fossimo innamorati,Bobo sarebbe rimasto per sempre senza un padre solo per colpa di quell’irresponsabile di mia sorella e di quell’altro scriteriato dell’amico tuo!” risponde.
“ Credi i tuoi lo metteranno alla gogna perché è povero?” gli chiedo voltandomi verso di lui e cingendogli il collo con le braccia.
“ No. Insomma Nicola è uno in gamba. Basti pensare a quanto sia riuscito a far guadagnare alla Terramoda! Non è uno che si crogiola sugli allori come Samuel. Spero solo che i miei lo capiscano e non lo condannino senza neppure conoscerlo. Magari a loro sembrerà un dejà vu del primo matrimonio di Camilla!” mi risponde.
“ Io mi chiedo solo come prenderà Bobo questa cosa!” commento. Mi stringe forte posando un bacio sulla mia guancia.
“ Perché sei in modalità << mammina >> e pensi solo al benessere dei bimbi! Anche se questo bimbo si sente un po’ trascurato!” mi sussurra.
“ Se suo padre non avesse divorato mezza vaschetta di gelato,starebbe meglio!” commento. Ridacchia.
“ Non parlavo della nostra principessa. Parlavo di me!” specifica sfiorando il mio naso con il suo.
“ E da quando saresti un bimbo? Ed io che credevo di aver sposato un uomo adulto,persuasa dai nostri 6 anni di differenza!” scherzo attirandomi una dose generosa di solletico e di coccole.
 
[Nicola]
Contento è dire poco. Da quanto tempo non mi capitava una giornata tutta per me? Troppo! Sì,farò divertire Camilla e Bobo e sono sicuro che sarà una bella giornata! È già iniziata nel migliore dei modi quando mi ha chiamato << tesoro mio >>!
Suono al campanello e aspetto che mi aprano. A spalancarmi la porta di casa è Bobo già vestito e pronto ad uscire.
“ Papà!” esclama raggiante sollevando le braccia per farsi prendere in braccio. Costello il suo viso di baci.
“ Buongiorno cucciolo! Ti ho portato le ciambelle per fare colazione!” esordisco dopo aver chiuso la porta dietro le mie spalle guadagnandomi un bacione sulla guancia.
“ Grazie!” esclama entusiasta. Mi rendo conto solo ora che ha delle cose strane attorno alle braccia.
“ Amore,cosa sono questi cosi?” gli chiedo. Sembrano dei braccioli sgonfi…
“ I miei braccioli. Dobbiamo gonfiare anche loro altrimenti non posso fare il bagnetto. Senza non so nuotare e affogo!” mi risponde. Vuole fare il bagno? Sta dicendo sul serio?
“ Il bagno? E la mamma che ne pensa? A tal proposito: ma dov’è la mamma?” gli chiedo.
“ Si sta facendo la doccia e stava quasi bruciando il caffè prima. E poi non vuole farmi fare il bagnetto al lago!” risponde. Ha ragione!
“ Tutti i torti non ha…” commento.
“ Papà,convincila! È la prima volta che andiamo al laghetto tutti e tre insieme! Voglio farti vedere come sono bravo a nuotare!” mi esorta.
“ Tesoro,abbiamo deciso di portare il pallone,poi di pescare e anche di andare in barca…se facciamo anche il bagnetto,finisce che non c’è tempo per fare le altre cose! Poi fa anche un po’ freddino e non sarà di certo l’ultima volta che andremo al lago insieme…” cerco di persuaderlo accarezzandogli la guancia.
“ Sante parole!” esclama una voce a me familiare. Mi volto verso la direzione da cui è pervenuta quella frase e la vedo coperta da un accappatoio con gli orsacchiotti e con i capelli avvolti in un’asciugamani blu. Resto a fissarla. È bellissima! Come faccio a non desiderarla ardentemente quando è seminuda,morbida e profumata a pochi passi da me?
“ Lo so che è ridicolo questo accappatoio…mi è stato già detto,quindi non dire una parola,per favore!” esclama Camilla venendomi incontro. Faccio scendere Bobo che va a posare le ciambelle in cucina.
“ Non aggiungere sciocchezze!” mormoro mentre le bacio la guancia destra per salutarla. Non riesco a non assaporare l’aroma della sua pelle!
“ Sei adorabile in questa mise!” continuo baciandole l’altra guancia. Le sue gote sono rosse e mi sorride quando ci allontaniamo leggermente.
“ Anche tu stai molto bene vestito casual!” mormora sfiorando il mio naso con il suo.
“ Ora sono qui,quindi puoi rispondere alla mia insinuazione di prima!” esclamo poggiando la fronte sulla sua. Ridacchia.
“ Sì,era a causa della mancanza che sentivo che ti volevo qui e non per Bobo!” ammette.
“ E così stavi quasi per bruciare il caffè…” farfuglio baciandole la fonte dedicando poi tutte le mie attenzioni al profilo delicato del suo viso e del suo collo niveo.
“ Che figlio pettegolo! Sì,stavo pensando ed ho perso di vista la macchinetta!” balbetta con un sorriso arpionandosi quasi alla mia maglietta.
“ Pensando a cosa?” le domando staccandomi malvolentieri dalla pelle morbida e profumata del suo collo. Arrossisce con un sorriso.
“ A te!” risponde imbarazzata. Le accarezzo il mento costringendola a sollevare il capo per avere accesso alle sue labbra. Mi avvicino con dolcezza per far congiungere le nostre labbra.
“ Mammina,allora? Posso fare il bagnetto?” domanda Bobo tornando da noi. Sto cominciando a pensare che ieri Margherita Mendoza l’abbia pagato per interromperci al posto suo mentre stiamo per baciarci!
“ Bobo,no. Te l’ho già detto! Tu sai nuotare solo con i braccioli,non c’è un bagnino e poi…avrei troppo freddo per tuffarmi in tuo soccorso!” gli risponde Camilla.
“ Papà!” mi supplica Bobo. Ma perché riesce sempre a fregarmi?
“ Facciamo un patto: ti fai il bagno solo con me vicino,ok?” propongo.
“ Hai portato il costume?” mi chiede Camilla.
“ No,uso l’intimo!” le rispondo. Camilla alza gli occhi al cielo dando ad intendere che pensa di me che sono un pazzo e forse ha ragione.
“ Mammina,lo fai anche tu il bagnetto con noi?” le domanda Bobo.
“ No. Io vengo al lago solo per riposare e leggere un buon libro in santa pace o al massimo per fare un giro in barca,Bobo!” chiarisce Cami.
“ Dai! Metti il costumino,mamy!” la supplica Bobo. Camilla evita accuratamente di guardarlo negli occhi. Forse teme di fare la mia stessa fine,ossia di restare fregato!
“ No,Bobo! Non è stagione e poi…lo sai che mi piace fare il bagno solo in vasca!” risponde Camilla.
“ E se te lo chiedessi anch’io?” intervengo. Lo so che mi sto dando la zappa sui piedi perché ci vorrà molto autocontrollo per non compiere gesti azzardati di fronte a lei in costume,ma Bobo ci tiene tanto!
“ No. Non se ne parla!” risponde imbarazzata.
“ Camilla,te lo ordina un tuo superiore! Fila a metterti il costume!” affermo cercando di sembrare duro.
“ Ti odio!” sibila Camilla con un sorriso. Sorrido anch’io.
“ No,mamma,ti prego! Non odiare papà! Lui è bravissimo! Non litigate per colpa mia!” mugugna Bobo con gli occhi colmi di lacrime.
“ Beccato! Vedi che sei un credulone?! Io non potrei mai odiare papà,visto la pazienza che ha!” replica Camilla solleticandogli l’addome e facendolo ridere.
“ Cami,posso fare qualcosa mentre ti prepari?” le chiedo. Annuisce.
“ L’unica cosa che puoi fare è tener buono lo tsunami. E ad ogni modo ti costerà caro esserti schierato con lui contro di me!” mormora al mio orecchio. Mi bacia all’angolo della bocca prima di dirigersi verso la sua camera da letto. Sorrido.
 
[Daniele]
Quest’abitudine di addormentarsi nel mio letto deve togliersela! Non va bene questa cosa! Si sta andando decisamente oltre quello che desidero da questa tresca ed è risaputo che a Patrizia Fernandez basta dare un dito per ritrovarsi sotto chiave pure il braccio!
“ Che sia la prima e l’ultima volta che ti piazzi qui per tutta la notte,chiaro?” esordisco quando esce dal bagno con i vestiti di ieri.
“ Ti ricordo che ieri non volevo neppure venirci qui!” ribatte.
“ Il fatto che ti abbia invitata qui per fare sesso,non implica il tuo dormire nel mio letto! Immagina se al cretino passasse per la testa di farti un’improvvisata durante la notte e si ritrovasse dinnanzi agli occhi il tuo letto vacante! Va bene che non è un Nobel per l’intelligenza,ma non ci metterebbe molto a comprendere il motivo di tale mancanza!” replico.
“ Non succederà più,visto che ti dà tanto fastidio! Anzi possiamo fare una bella cosa: la chiudiamo qui!” si risente. Un’amica di letto meno suscettibile no? Ci mancava solo questa!
“ Sta per venirti il ciclo? Per questo sei così acida?” le domando sardonico. M’incenerisce con lo sguardo prima di dirigersi verso l’ingresso. La seguo nonostante la mia pazienza sia quasi esaurita.
“ Dove stai andando?” le domando poggiando la mano aperta contro la porta per ostruirle l’uscita.
“ A casa mia. Se ti sei risentito tanto per aver occupato il tuo letto per la notte,chissà cosa ne sarebbe di me se mi autoinvitassi a colazione! Grazie,ma credo mi terrò la curiosità!” risponde sprucida strappandomi un ghigno divertito.
“ Non credevo fossi tanto permalosa! Volevo offrirti la colazione anche per sapere qualcosa in più su Marcella e le sue stranezze,ma se hai tanta premura di tornare a casa per consumare la tua colazione a base di aria fritta,dato che il tuo frigo è vuoto,ti lascio andare! Non sia mai detto che trattengo una donna contro la sua volontà!” replico. Incrocia le braccia al petto.
“ Lo faccio solo per Marce,perché le sue stranezze preoccupano anche me!” borbotta cercando di tenere il suo cipiglio incazzato.
“ Levati quell’espressione dalla faccia o mi verrà voglia di portarti a letto di nuovo e non posso perché ho degli appuntamenti al Ministero!” le intimo suadente all’orecchio lasciandola lì imbambolata prima di dirigermi in sala da pranzo.
 
[Roberto]
“ Eccoli! Li ho trovati!” esclama mia moglie entrando in soggiorno con una pila di libri. Resto con la tazzina a mezz’aria domandandomi per chi siano quei libri e di cosa trattino.
“ Trovato cosa?” le chiedo confuso.
“ Li avevamo comprati per quello lì,il precedente caso umano sposato da Camilla,amore. Non ricordi?” replica. Come dimenticarlo? I libri sono ancora intatti come se li avessimo appena comprati,proprio a dimostrazione di quanta buona volontà avesse quel tale di non far fare brutte figure a Camilla ed adattarsi al nostro mondo!
“ Dici che serviranno a Beatrice?” le chiedo.
“ Anche. Ma nel frattempo potrebbe usarli Nicola Mora. E non lo dico solo per la sua parentela con Bobo o per la sua tresca con Camilla. Se quel tale riuscisse ad acquisire un minimo di classe e di diplomazia sarebbero scongiurati i siparietti quotidiani con Marcella!” risponde. E chi ci dice che accetterà? Se dovesse risentirsi per questa iniziativa?
“ E vuoi portarglieli in azienda? Camilla s’incazzerà a morte,lo sai?” replico. Mi accarezza la guancia.
“ Amore mio,agiremo con discrezione,naturalmente. Non voglio mica che tutti gli impiegati irridano quel ragazzo per le lezioni di etichetta che acquisirà da questi libri?! Li metteremo in una busta opaca così che nessuno veda questi testi!” risponde. Annuisco.
“ Speriamo Camilla apprezzi la nostra iniziativa!” mugugno,anche se ho i miei dubbi.
 
[Armando]
“ Smettila di prendermi in giro! Non ci credo!” esclama fra le risate mie moglie. Mi incanto a guardarla scoppiando anch’io a ridere.
“ Guarda che è vero! Erano almeno una decina di libri. Samuel non li ha mai neppure guardati. Sono rimasti a casa dei miei a riempirsi di polvere!” rispondo. Ormai conosce almeno un po’ mia madre e non la crede capace di una cosa del genere?
“ Insomma è scappato per 10 libri?” replica. In un certo senso!
“ Credo si sia risentito. Amore,io ho solo voluto avvisarti. Mia madre sarebbe capace di propinarli pure a te. Tesoro,non dovrai offenderti,ok? Ci penserò io a rimetterla a posto e tu non dovrai fare nulla di diverso da ciò che senti!” ribatto stringendola a me.
“ Io voglio imparare a far parte del tuo mondo. Non voglio che ti vergogni di me come al Maison di St. Diego o che tutti ti dicano alle spalle che hai sposato una donna rozza!” risponde. Mi rendo conto solo ora di come dev’essersi sentita al Maison di St. Diego,anche se,più che vergogna,era terrore di quello che sentivo e che non riuscivo neppure ad ammettere con me stesso oltre che di quella nuova Betty dal carattere decisamente instabile!
“ Smettila con questa storia! Io non mi vergogno di te. Ti ho sposata così come ti ho conosciuta e non ti ho mai chiesto di cambiare perché non è mai stato mio desiderio tu fossi diversa. È stata una tua scelta a cui mi sono adeguato e se sceglierai di apprendere l’etichetta,io asseconderò questo tuo volere,ma non devi farlo per me. Io amo la donna che ho sposato: quella un po’ goffa,che non conosce alcuni piatti,che non sa nulla di vini e che è stata l’unica in grado di arrivare al mio cuore! Io ti amo così come sei,pregi e difetti!” la rassicuro.
“ Anch’io ti amo così come sei,pregi e difetti!” risponde con gli occhi lucidi.
“ E questo è già un po’ più grave,visti i miei innumerevoli difetti!” replico sortendo una sua risata e rubandole un bacio.
“ Sai cosa mi preoccupa di più?” mi domanda.
“ Se ti riferisci ai Valencia in blocco,ci penso io. Il primo che si azzarda a dire anche solo mezza parola contro di te,finisce per volare dagli edifici dell’Ecomoda!” ribatto.
“ Mi spaventa la prima cena coi nostri genitori. Immagina se mio padre dovesse iniziare a tediare il tuo con la sua logorrea! La prima volta che sei stato a casa mia o quando c’ha accompagnato alla camera di commercio è toccato a te!” risponde. Ridacchio divertito a quei ricordi.
“ Ti fanno ridere le mie paure?” mi chiede leggermente risentita e imbarazzata. Le bacio la punta del naso.
“ No. Mi è tornato alla mente quando aiutai tuo padre con l’auto in panne. È una scenetta divertente! In realtà mi domando quando i miei genitori conosceranno gli altri nonni di Bobo,come reagiranno!” le confesso. Poggia il capo sulla mia spalla.
“ Bobo ha solo una nonna da parte di Nicola. Ha una panetteria…il ché è un bene,visto quanto mangia Nicola!” mi spiega.
“ Non sapevo fosse orfano di padre!” rispondo carezzandole i capelli.
“ Non è orfano. Suo padre è vivo,ma chissà dov’è. E la sua stessa storia stava per viverla Bobo. Almeno il piccoletto è stato più fortunato!” asserisce. Sempre che i miei non lo facciano scappar via a gambe levate!
 
[Sandra]
Ci mancava solo questa! Ho pure perso l’autobus stamani e quasi certamente arriverò tardi al lavoro,rischiando di beccarmi una partaccia dal grande capo e di dover fare gli straordinari. Non so neppure come sia successo,ma stanotte ho stranamente dormito bene,come non mi accadeva da quando mi è stato estorto il mio primo bacio.
Sono intenta a raggiungere l’Ecomoda a passo svelto quando il suono di un clacson mi paralizza. Però poi penso che tale suono non può essere rivolto a me,sebbene persista nel tempo e sembri seguirmi. Mi costringo a voltarmi e mi ritrovo davanti quell’essere odioso che fino a qualche settimana fa era il mio capo,ma che nel giro di due settimane è diventato il ladro del mio primo bacio e anche della mia prima volta. Non è possibile! Mi perseguita!
“ Vuoi un passaggio?” mi domanda. Preferisco che venga giù un temporale ora e mi inzuppi da capo a piedi!
“ Un passaggio? No,grazie! Non vorrei rubarle troppo tempo…e poi sono quasi arrivata!” declino educatamente l’invito.
“ Quasi arrivata non direi! Sto andando anch’io in Ecomoda,dato che dirigerò anche oggi. Giuro che non ti mangio!” ribatte. Strano che non si sia beccato nessun malanno ieri sera! Peccato!
“ Che fortuna!” mugugno sarcastica. Mi rivolge un ghigno divertito.
“ Se le dico di no,lei non se ne va,vero?” esclamo esasperata. Non lo voglio fra i piedi. Che ci vuole a capirlo?
“ No. Sali che stiamo contribuendo all’inquinamento del globo terrestre!” risponde. Sbuffo prima di eseguire l’ordine sbattendo lo sportello di proposito per fargli dispetto.
L’imbarazzo aleggiante nell’abitacolo è palpabile e guardo fuori dal finestrino per evitare ogni conversazione possibile con quest’essere immondo. Ma chi me l’ha fatto fare di accettare?
“ Puoi scegliere la stazione radio che preferisci!” esclama.
“ Anche una stazione radio a tema religioso? Immagino di no! Potrebbe addirittura esplodere la radio per un evento simile: un sadico che ascolta preghiere!” rispondo sprezzante. Ridacchia.
“ Vorrei capire che ci faceva dalle mie parti,visto che lei abita da tutt’altra parte! Non mi dica che la sua conquista di ieri sera è delle mie parti!” affermo. Scoppia a ridere. Ma che diavolo ha da ridere?
“ Carino lo scherzetto di ieri sera del tavolo all’aperto! Ho riso un sacco!” asserisce. Non trattengo un ghigno vittorioso approfittando di essere girata verso il finestrino.
“ Avrà riso meno la sua accompagnatrice!” rispondo.
“ Ti sbagli. Ha avuto modo di essere scaldata da me. In molte sarebbero state felici di essere al suo posto!” replica mentre accosta fuori lo stabile dell’Ecomoda. Scendiamo dall’auto e passa le chiavi a Wilson perché la parcheggi meglio. Ne approfitto per defilarmi e tentare di imboccare le scale,ma la sua stretta attorno al mio avambraccio mi impedisce di salire il primo gradino.
“ L’ascensore è libero e non ho ancora finito di parlare!” asserisce trascinandomi quasi a forza dentro il cubo metallico. Questo è un pazzo psicopatico. Proprio con un soggetto del genere dovevo perdere la verginità?!
“ Stavo dicendo che in molte sarebbero state felici di essere al suo posto,te compresa,no?” mi accusa. È pazzo?
“ Crede davvero che tutte le donne le muoiano dietro? La sua presunzione arriva a questo punto?” replico fra le risate.
“ Non tutte le donne,ma tu sì. È evidente o non si spiega lo scherzetto del tavolo all’aperto!” ribatte bloccando l’ascensore. Ma è impazzito?
“ Era solo per darle una lezione. Io non ho alcun interesse nei suoi riguardi!” rispondo decisa.
“ Sicura? Non la pensavi così l’altra notte!” replica ricevendo un ceffone da parte mia.
“ Ed è stato lo sbaglio peggiore della mia vita,ma può stare tranquillo perché non ricapiterà mai più!” affermo sbloccando l’ascensore,ma qualcosa mi trattiene con forza la mano nei pressi della pulsantiera. Mi afferra il polso sinistro e l’attimo dopo non capisco più nulla. Tutto si annulla,come se fossi in una bolla di sapone. Il mondo si riduce alle sue labbra esperte che assaporano le mie.
Di certo questa specie di assuefazione dal suo sapore, la stessa che probabilmente mi ha spinta a concedermi a lui qualche notte fa,scaturisce dal fatto che è stato il mio primo bacio. Una specie di imprinting. Non può che essere così! E devo liberarmi da questa dipendenza. Si sa che le dipendenze sono deleterie!
“ Mi lasci! No! Non va bene! Non è quello che voglio!” farfuglio allontanandomi appena in tempo prima che le porte si aprano. Ha i capelli scompigliati e contribuisce ad arruffarli ancora di più passandoci le mano dentro con l’espressione incredula di chi teme di aver vissuto qualcosa di irreale. Scappo via prima che possa aggiungere altro.
 
[Camilla]
Nella fretta ci siamo scordati l’acqua. Mi sembrava strano che filasse tutto liscio! Menomale che Nicola si è fermato su un’area di servizio ed è sceso a comprarla! Ne approfitto per avvisare in Ecomoda che oggi non andrò.
“ Bobo,tu adesso devi fare silenzio perché se parli niente lago e andiamo in azienda pure oggi!” mi rivolgo al mio cucciolo.
“ Va bene! Gioco in silenzio con la mia nave!” afferma. Che poi sarebbe una barca giocattolo,ma è meglio non cominciare un dibattito!
Compongo il numero del diretto della mia segretaria per avvisarla. Speriamo bene e che non faccia troppe domande o rischio di crollare e addio gita al lago!
“ Pronto!” no,non è Sofia,ma quell’odiosa della first lady.
“ Sono la dottoressa Camilla Mendoza,dov’è Sofia?” chiedo.
“ Nell’habitat naturale di quelle della banda: il bagno! Ed io devo lavorare pure per loro! Ah no…una di loro,la giraffona,è appena arrivata con quel disgraziato di Mario Calderon!” si lamenta.
“ Fanne rapporto al tuo capo non a me,cara. Volevo solo avvisare che oggi non verrò in ufficio perché Bobo non sta bene!” affermo professionale.
“ Neanche Nicola verrà!” risponde quella.
“ Lo so. Mi ha avvisata! Calderon è lì per sostituirci!” replico diretta.
“ Ti ha avvisata ieri sera di avere mal di testa? Per questo non è venuto da me!” ribatte. Trattengo a stento una risata. Lei non può sapere che ieri era a casa mia quando le ha comunicato che oggi sarebbe stato assente!
“ Sì. Non dev’essere facile avere una fidanzata dalla voce così soave!” commento beffarda. Nick risale in auto e gli faccio segno di tacere.
“ Almeno io un fidanzato ce l’ho. A domani,Camilla!” replica prima di riagganciare. E oltre al fidanzato d’oro che si ritrova,si è fatta anche l’amante! Che poi vorrei capire come sia possibile tradire Nick!  
“ Soave?” mi chiede Nick confuso.
“ Già… Ho provato a far capire alla tua fidanzata il motivo del tuo malessere,ma credo se la sia presa!” ironizzo. Nick ridacchia divertito.
“ La mia gelosona!” commenta piuttosto compiaciuto sbaciucchiandomi la guancia.
“ Non mi pare tu possa farmi la morale in merito alla gelosia!” ribatto dolcemente strappandogli un sorriso.
“ Visto che in quell’autogrill vendevano tante cose carine ho pensato a voi due!” asserisce Nick.
“ Nicola!” lo ammonisco. Non voglio che spenda altri soldi!
“ Taccia,dottoressa Mendoza!” mi intima ironicamente.
“ Questo è per il mio pulcino!” asserisce passando un pacchetto a Bobo.
“ Grazie,papino!” esulta lo tsunami.
“ E questo è per la mia regina!” aggiunge porgendomi uno scatolino più piccolo. Sorrido rassegnata a questo suo essere così dolce.
“ Non lo apri?” mi domanda.
“ Non dovevi e lo sai!” rispondo. Mi sorride divertito.
Apro delicatamente il mio pacchetto con una certa curiosità. Resto a fissare quell’oggettino svariati secondi prima di tirarlo fuori dal pacchetto. Un bracciale con un ciondolo a forma di cuore e chiusura a T.
“ Nick! È stupendo!” farfuglio.
“ Non è un ciondolo scelto a caso!” mi comunica. Arrossisco col cuore a mille.
“ Ah no?” replico.
“ No,è per ricordarti che il mio cuore è tuo e lo sarà sempre!” mi risponde accarezzandomi la guancia.
“ Lo tratterò bene!” gli assicuro avvicinandomi lentamente al suo viso. Lui emula il mio gesto,ma le nostre fronti si scontrano in modo un tantino violento quando Bobo leva un gridolino di gioia. Mi mordo il labbro inferiore per non emetterle un urlo di frustrazione.
“ Papino,ma questo va sott’acqua!” esclama il nostro cuccioletto tutto gasato.
“ Sì,amore. Poi una volta al lago,lo proviamo!” risponde Nicola non allontanando lo sguardo da me. Gli accarezzo dolcemente la mano. Arriverà mai questo nostro primo bacio?
 
[Mariana]
“ Eccola qua la bella addormentata nel bosco! Credevamo non venissi stamani!” esclama Sofia quando Sandra entra in bagno,dove siamo radunate da un paio di minuti.
“ Lo so,ma stamattina ho preso sonno. Va tutto bene?” domanda Sandra tutta affannata.
“ Non dirmi che hai corso fin qui a piedi!” le si rivolge preoccupata Anna Maria.
“ No. La fortuna,se così vogliamo chiamarla,mi ha dato una mano fornendomi un passaggio in auto!” farfuglia Sandra sistemandosi gli occhiali sul naso.
“ Ma Romeo non ha l’auto!” osserva Ines.
“ Non ho ricevuto un passaggio da Romeo,purtroppo!” risponde Sandra laconica. Capisco subito di chi sta parlando. Ma che diavolo sta combinando la mia amica?
“ E da chi? Com’è l’auto?” domanda gasata Anna Maria.
“ E lo chiedi a me? Quell’auto la conosci meglio di me! È un’auto come tante!” risponde Sandra leggermente infastidita.
“ E che ci faceva da quelle parti Mario Calderon?” chiede Sofia.
“ Non lo so e non mi interessa. Spero si tenga lontano da quella zona per tutto il resto della vita!” risponde Sandra. 
 
[Marcella]
Esco trafelata dall’ascensore sperando che il bifolco ripulito non sia già arrivato. Ricardo ha insistito molto per ringraziarmi e ho fatto tardi! Mi sembra ancora strano avere una relazione con lui,ma non mi lamento: Ricardo rispetta i miei spazi,non valica i miei limiti e sembra comprendere ciò che ho passato. Non è perfetto,ma almeno non è bugiardo…e,da ciò che è emerso finora,neppure fedifrago!
“ Marce! Ma dov’eri?” squittisce Patrizia.
“ Stamani ho preso sonno!” le rispondo vaga.
“ NON SARAI MICA INCINTA?! ODDIO,MARCE,NON SARÀ STATA LA TUA SOLA VOLTA CON QUELL’ESSERE,QUEL MANTILLA?!” strepita. Ma che diavolo urla? 
“ Patrizia,la smetti con queste sciocchezze?! Lo sai benissimo che nei 2 mesi e mezzo precedenti a quella notte ho conosciuto molto da vicino la castità! Non sono incinta! Ho solo preso sonno! La considero una benedizione,visto che da quando ho scoperto che la mia azienda non è più mia,dormo poco di notte se non sono ubriaca!” ribatto.
“ Marce,io un test lo farei! Sei strana ultimamente!” insiste. Ancora? Sono strana perché sono impegnata in un tipo di storia mai sperimentata prima,visto che le mie poche storie sono sempre state tutte molto serie!
“ Sono strana perché la mia vita è cambiata da un giorno all’altro e mi ritrovo in un circo equestre senza volerlo. A proposito,il clown è già arrivato con annessa famiglia o ha deciso di portar a fare a madre e figlio un bel picnic?” replico.
“ Il figlio di Camilla sta male,quindi lei sta a casa con lui,mentre Nicola ha mal di testa!” mi spiega.
“ Mal di testa? Che strano! Sarà per colpa tua?!” ribatto beffarda.
“ Marcella!” mi redarguisce offesa. Non credo sia un caso che abbia proprio mal di testa!
“ Ho solo detto la verità! A proposito,mio fratello come sta? È da una vita che non lo vedo!” replico.
“ Come al solito. Sempre lo stesso caratteraccio e anche lui è preoccupato per te. Marcella,sono tua amica,quindi perché non mi spieghi che sta succedendo? Sei strana e non puoi negarlo!” risponde.
“ Strana in che senso?” le chiedo.
“ Lo sai. Non dico che mi aspettavo ti saresti suicidata per la bastardata di Armando nei tuoi riguardi,ma ti sei ripresa e sembra come se non fosse successo nulla! Marcella,tu non hai sentito di nuovo Armando,vero? Non siete sulla via della riconciliazione,giusto?” replica. È matta? Ma mi ascolta o no quando parlo?
“ No. La batosta di Armando fa ancora male,molto male,ma non si muore per un amore finito,Patrizia. Soprattutto se l’amore terminato è unilaterale come nel mio caso. È evidente che per Armando sono stata solo una pedina!” le rispondo.
“ Vedrai che prima di quanto immagini,arriverà l’uomo giusto!” mi rincuora. Non credo di essere ancora pronta ad un'altra storia seria!
“ A patto che non sia Santiago,l’amico di Daniele! È così noioso!” commento.
 
[Giulia]
Guardo esterrefatta Esther dinnanzi a quella notizia inaspettata e cominciò già a fantasticare sulla reazione di Hermes che sarà di certo fatta da una sequela di rimproveri e borbottii. Betty,la sua figlia naturale,e Nicola,colui che ha sempre considerato come un figlio,hanno entrambi concepito figli prima di sposarsi: ciò che lui ha sempre biasimato!
“ Ma tu l’hai presa bene!” commento rivolgendomi alla mia amica.
“ Nicola è praticamente innamorato di quel bambino e lo descrive come un angioletto,quindi perché non dovrei? Credevo non si sarebbe mai sposato e che non sarei mai divenuta nonna,quindi questo per me è praticamente un miracolo che si compie!” risponde. Effettivamente!
“ Non dirlo a me!” mugugno.
“ L’hai già conosciuto? Com’è?” mi chiede entusiasta.
“ Somiglia più alla madre che a Nicola,anche se ha i capelli scuri come tuo figlio. Ed ha pure l’appetito sviluppato come Nicola! È un bel bimbo. È vispo,intelligente,curioso,sensibile…” le spiego per sommi capi.
“ E lei? Lei com’è? Credo che Nicola ne sia innamorato,sai?” replica.
“ Una brava ragazza. Non è una di quelle ricche snob. È alla mano,gentile,dolce,sensibile. Ti piacerà,ne sono sicura. Suo fratello è un po’ più formale,mentre lei è meno ingessata!” rispondo.  
“ Credi che voglia davvero bene a Nicola?” mi chiede. Forse sarò ingenua,ma credo proprio di sì. Non penso lo stia sfruttando come la biondina che lavora con lui!
“ Sì,Esther. E lui ne vuole a lei! Credo che senza di lei non ce la farebbe a lavorare in quel posto!” rispondo.
“ Pensi che sia colpa loro,di tutta quella gente spocchiosa,se tua figlia è scappata con quell’uomo?” mi chiede. La madre del dottor Armando ha fatto scappare persino sua figlia,quindi non la scarto fra i motivi che potrebbero aver spinto alla fuga la mia Betty!
“ Forse sì. Il problema è come far digerire tutto questo ( in tempi brevi e senza drammi) ad Hermes,che,come me,mai si sarebbe aspettato una cosa simile dalla nostra Betty!” le rispondo. Forse la nascita del bambino renderà tutto più facile,ma fino ad allora come saranno i rapporti fra mio marito e nostra figlia?
 
[Camilla]
Sento Nicola e Bobo ridere e scherzare e Bobo è riuscito anche a catturare un pesce sotto lo sguardo basito di Nicola,che da quello che ho capito non è un gran pescatore!
“ Che fai ancora qui?” domanda vicino al mio orecchio. Ero così assorta che non l’ho neanche sentito arrivare!
“ Hai lasciato Bobo da solo in acqua?” gli chiedo un tantino allarmata.
“ Sì. Ho trovato un bastone di legno alto quanto lui e l’ho piantato nell’acqua con una sporgenza di 15 cm. Ho intimato a Bobo di non superare quella mazza!” mi spiega. Una trovata geniale…
“ Nick,mi stai bagnando tutta l’asciugamano e quindi evita di avvicinarti troppo con i capelli bagnati!” gli faccio presente.
“ Altrimenti che mi succede?” mi provoca. Faccio fatica a guardarlo negli occhi senza arrossire. Nick è bellissimo! Non ha un fisico super muscoloso,ma è attraente. Non capisco come la bionda finta possa tradirlo con Daniele!
“ Altrimenti ti faccio arrosto e ti mangio!” lo canzono. Ride.
“ Perché non ti togli il vestito e vieni in acqua?” mi chiede. Mi irrigidisco visibilmente.
“ Qual è il problema,Cami? Dai! Anche Bobo vuole che tu venga in acqua con noi! Non è tanto fredda,te lo giuro!” insiste. Mi alzo di scatto e si solleva anche lui.
“ Non ho mai detto che avrei fatto il bagno. Mi avete costretta voi a mettere il costume!” gli faccio notare.
“ Ma adesso hai il costume e siamo al lago! Dai! Mi dici che c’è che non va?” replica.
“ Il mio fisico!” gli rispondo arrossendo.
“ Il tuo fisico?” mi chiede guardandomi come se fossi un’alienata.
“ Nick,adesso non porti gli occhiali,quindi comprendo anche la tua miopia,ma di solito li indossi…non vedi come sono?” replico fredda.
“ Sì,io…” lo interrompo.
“ Non voglio…tu non capisci…io non sono Patrizia o una modella e non voglio fare il bagno al lago!” farfuglio.
“ Il problema è questo? E cos’avresti meno di Patrizia o delle modelle?” mi chiede incrociando le braccia al petto.
“ Il problema è cos’ho più di loro…i centimetri!” rispondo.
“ Che ti rendono ancora più bella! Ora le opzioni sono due: o il vestito te lo togli da sola oppure te lo tolgo io. Entrambe prevedono il tuo bagno nel lago! O vuoi che ti ci butti io da vestita?” replica.
“ Stai scherzando,vero? Non…” le mie parole si interrompono quando allunga la mano superando la mia testa e scioglie il nodo posizionato dietro al mio collo,l’unica attaccatura che tiene su il vestito,il quale raggiunge subito il terreno.
Il suo sguardo percorre tutto il mio corpo ed io non so proprio dove guardare per via dell’imbarazzo. Adesso di certo starà pensando che non ho il fisico della sua cara first lady e che non ne vale la pena di lasciare una sventolona come quella per me,anche se a questo poteva arrivarci anche vedendomi vestita! Ma che fa? Mi guarda il seno?
“ Sveglia! Ti sei incantato? È finito l’esperimento?” sbotto schioccandogli le dita di fronte alla faccia. I suoi occhi ritornano di nuovo sul mio viso,anche se ogni tanto abbassa lo sguardo sul mio decolté.
“ Ma che esperimento?! Non sei mica un topo da laboratorio?! E comunque avevo ragione io: sei bellissima!” esclama.
“ Lo penso sul serio!” sussurra avvicinandosi a me e poggiando la mano sul mio fianco. Alzo lo sguardo dirigendolo verso i suoi occhi.
“ Anche tu sei bellissimo!” replico alternando lo sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra.
“ Adesso sei tu quella che ci vede poco!” ribatte imbarazzato avvicinandosi piano al mio viso. Possibile che abbia l’autostima così malridotta? Dio Mio,è così carino,perché non se ne rende conto?
“ Ci vedo benissimo!” mugugno accarezzando dolcemente il suo collo fino a portare la mia mano sulla sua nuca.
“ Non è che ora sbuca tua madre da qualche parte?!” bofonchia mentre i nostri nasi si accarezzano. Sorrido cercando di colmare la distanza fra le nostre labbra.
“ Mammina,che bello! Sei in costume! Facciamo il bagnetto!” esclama mio figlio entusiasta. Mi allontano controvoglia da Nick. Menomale che non c’è nessuno oggi qui…questo vizio di gridare deve toglierselo!
“ Allora? Andiamo o devo buttarti di peso in acqua?” mi chiede Nicola.
“ Prova a prendermi!” lo sfido per poi correre verso il lago inseguita da lui.
 
[Nicola]
Bene ha voluto la guerra? E guerra sia! Ora il mio obiettivo è solo afferrarla per fargliela pagare e bagnarla dalla testa ai piedi!
È troppo occupata a scappare per accorgersi che ormai la sua corsa è finita,che l’ho presa. Le afferro il polso forse con troppa forza perché praticamente mi finisce addosso. Il tocco delle sue dita sul mio petto,l’essere pelle contro pelle fa aumentare la mia temperatura corporea oltre che scatenare una reazione fisiologica piuttosto prevedibile.
“ Ti ho presa,dottoressa Mendoza!” farfuglio stregato dai suoi occhi. Mi sorride. Mi rendo conto che è un sorriso sghembo il suo,quando delle goccioline d’acqua mi finiscono sul viso dopo che mi ha schizzato!
“ Mi hai presa ed io ti ho bagnato!” gongola divertita fino a che non emulo il suo gesto bagnandole il viso.
“ È solo questo che sai fare?” mi sfida. Ridacchio di fronte a quella Camilla così giocosa.
“ Ops…hai abbassato la guardia troppo in fretta,dottor Mora! Non mi prenderai di nuovo!” esclama scappando via nuovamente. Prendo la rincorsa lanciandomi contro di lei. Cadiamo in acqua azzuffandoci come bambini e finiamo per abbracciarci restando lì l’uno sull’altra fra le nostre risate. Non mi sono mai divertito tanto in vita mia!
Finalmente sorride. Sta sorridendo. Forse perché siamo lontani dai suoi,dall’Ecomoda e da tutto quello che la fa stare male. Devo trovare un modo per renderla così allegra e spensierata anche in Ecomoda ed in presenza dei suoi genitori! Non voglio che pianga!
Intreccio le dita con le sue azzardandomi a sfiorare il suo viso con la punta delle dita libere e avvicinandomi sensibilmente a lei. Ho una voglia incredibile di baciarla,ma probabilmente dovrò portarla con me su Marte per poterla baciare senza interruzioni!
“ Che fate? Vengo a giocare pure io alla lotta in acqua!” esclama Bobo facendoci ricordare della sua presenza. Mi allontano immediatamente da Camilla porgendole solo la mano per aiutarla a rialzarsi. Accetta il mio ausilio e si solleva nel frattempo che Bobo si avvicina a noi.
“ Non giocate più?” ci domanda quando ci raggiunge. Io e Camilla abbassiamo gli sguardi imbarazzati. Prendo in braccio il piccolino.
“ Ti stai divertendo?” gli chiedo. Annuisce.
“ Tantissimo!” mi risponde con un sorrisone enorme. Io e Cami lo sbaciucchiamo un po’ finché lui non ci allontana contrariato.
“ Uffa! Mi avete bagnato tutto!” protesta facendosi mettere giù per poi andare verso i suoi giocattoli imbufalito. Io e Cami ci guardiamo negli occhi non trattenendo più una sonora risata.
 
[Ricardo]
“ Dimmi che stai scherzando,Marilena!” intimo a mia sorella cercando di non far cadere la cornetta del telefono che ho in mano. È impazzita?
“ No,Rick! Ero così entusiasta della novità che l’ho detto alla mamma,che c’è di male? Quella donna è davvero la tua ragazza,no?” replica. Peccato che sia appena uscita da una storia disastrosa con Armando e non mi pare sia propensa ai progetti a lungo termine in questo periodo!
“ Sì,ma stiamo assieme da poco e sai benissimo com’è fatta nostra madre!” rispondo. Quando lo saprà Marcella,romperà definitivamente con me perché crederà che tutta questa storia sia una manovra per incastrarla e costringerla ad ufficializzare la nostra relazione! Sì,piacerebbe anche a me formalizzare la nostra storia,ma con i suoi tempi. Non voglio costringerla a correre senza che sia sicura!
“ Che esagerazione! Al massimo ti chiederà di portarla a cena a casa qualche volta! Non è che ti sei andato ad impelagare in un’altra storia impossibile,vero?” ribatte.
“ No. È una storia normale,ma lei è reduce da una cocente delusione e non voglio metterle fretta,ma con la tua trovata,mi sa che sono appena finito in un mare di guai!” rispondo.
“ Tu se non hanno un background sentimentale disastrato non le guardi proprio,vero?” appunta. Sbuffo.
“ Mi piaceva pure prima,a dire il vero. Quando l’ho notata era ancora fidanzata!” preciso.
“ Meglio mi sento! Sebbene tu abbia gusti più convenzionali,quello con le decisioni più bizzarre in campo sentimentale sei tu! Almeno le mie donne sono tutte libere!” ribatte. Se comincia a criticarmi,è finita!
“ Ma siccome ho oltre 30 anni,vorrei gestire io la mia vita sentimentale,senza i tuoi commenti! E la prossima volta tieni a freno il tuo entusiasmo,visto che mi hai messo in un casino!” replico prima di riagganciare. Avevo promesso a Marcella di non mentirle mai,ma come faccio a raccontarle che mia madre sa di noi,quando è stata chiara nel far intendere di voler precedere con cautela?
 
[Patrizia]
“ Non ho tempo da perdere,quindi dimmi in fretta,Patrizia!” esordisce scontroso come sempre. Ancora mi domando cosa mi attiri tanto di lui!
“ Credo che Marce sia incinta. Mi sembra strana e stamani si è attardata in azienda perché ha preso sonno,proprio lei che dovrebbe soffrire d’insonnia dopo tutto ciò che ha la combinato quel gorilla!” gli spiego.
“ Forse sta utilizzando dei prodotti omeopatici per dormire! E comunque ci manca solo che sia incinta di quel buffone di Armando,al quale evidentemente non hanno mai insegnato l’importanza dei profilattici!” risponde.
“ Non è il caso che sia proprio tu a fargli la morale!” chioso. Distinguo perfettamente il suo ghigno malizioso dall’altra parte del telefono.
“ Non mi pare tu ti sia mai lamentata di ciò. Ad ogni modo questa questione va affrontata!” risponde.
“ Il tuo mancato uso dei contraccettivi?” domando a bassa voce.
“ NO,PATRIZIA. PARLAVO DELL’IPOTETICA GRAVIDANZA DI MIA SORELLA!” mi risponde urtato. Che diavolo ha da sbraitare? Non ho mica spinto io Marcella nel letto di Mantilla?
“ Non credo sia di quella bestia pelosa. C’è una cosa che non sai!” replico. Tanto vale che lo sappia,tanto verrebbe comunque fuori nel caso in cui la mia ipotesi si rivelasse esatta!
“ Patrizia,devo tirarti le parole di bocca con le pinze o ti sbrighi?” sbotta urtato.
“ La sera che l’abbiamo attesa invano a casa sua vedendola rincasare solo la mattina seguente,Marce si è ubriacata ed è andata a letto con un tipo,ma tu non dovrai mai farne parola con lei o finiremmo per litigare. Le ho promesso che non ti avrei detto nulla,anche perché questa cosa per lei non ha avuto alcuna importanza!” gli spiego con cautela.
“ VEDREMO SE AVRÀ IMPORTANZA O MENO NEL CASO IN CUI FOSSE VERO CIÒ CHE DICI! TI RENDI CONTO CHE PER UNA CAZZATA RISCHIA DI TROVARSI ROVINATA A VITA? DOPO LA SUA STORIA CON QUEL GORILLA,QUESTA È LA PIÙ GROSSA STUPIDAGGINE COMMESSA NELLA SUA ESISTENZA,PATRIZIA! E RISCHIA PURE DI RICAVARE DA TALE FACCENDA UN BAMBINO,CHE NATURALMENTE ALLEVERÀ DA SOLA! QUASI PEGGIO CHE MARIA BEATRICE!” sbraita.
“ Cerca di non pensarci e di mantenere la calma. Non farmi pentire di avertene parlato,Daniele!” replico.
“ No. Non darò di matto,per ora!” borbotta.
“ Ti aggiorno!” mugugno prima di dedicare una smorfia alla giraffona che si sta dirigendo verso la presidenza.
“ Va bene. Cerca di tenerla d’occhio!” risponde prima di riagganciare. Un << grazie >> non ci sarebbe stato male!
 
[Mario]
Sono destabilizzato da me stesso,da Sandra,da tutto. È stata la mia segretaria per anni e non ho mai avuto pulsioni di questo tipo nei suoi confronti. Non l’ho mai considerata attraente o carina (anche per via di come si concia),quindi non riesco proprio a comprendere cosa mi muova verso di lei,tanto più ora che è fidanzata con quello lì!
“ Avanti!” esclamo quando delle nocche picchettano non troppo forte contro il legno della porta. Sandra accede al mio ufficio svogliatamente ed incrocia le braccia al petto in attesa di ordini da eseguire.
Le indico una delle poltroncine dinnanzi alla scrivania prima di alzarmi e chiudere la porta. Evidentemente questo gesto la spaventa perché comincia a muoversi a disagio sulla sua sedia.
“ Devo prenotarle qualche altro tavolo,per caso?” domanda pungente. Ormai credo di aver capito che tale atteggiamento viene fuori quando è sulla difensiva,ossia solo quando interagisce con me!
“ Mi dispiace per quello che è successo in ascensore. Non che non mi sia piaciuto,ma non avrei dovuto… insomma è che non so cosa mi prenda in questo periodo nei tuoi riguardi! Maledizione,ti ho davanti agli occhi da anni e non ho mai avuto desideri di questo tipo!” sproloquio passandomi le mani nei capelli.
“ E se non lo sa lei,come faccio a saperlo io? Non ho mica il potere di leggere nella sua testa? E neppure lo vorrei,giusto per evitare di finire in manicomio! Ha mai pensato di vedere qualcuno,uno specialista?” ribatte ostica. Sorrido beffardo.
“ O una specialista!” replico ironico. Tale battuta non sortisce l’effetto sperato e Sandra si alza imbufalita dalla sedia per uscire dal mio ufficio. Il suo resta però solo un intento perché riesco a fermarla.
“ Stavo scherzando! È solo che questa situazione preoccupa anche me!” asserisco.
“ Immagino… Per uno come lei,abituato a bellezze stupende,non dev’essere il massimo sentire l’impulso di saltare addosso alla prima racchia disponibile! Capisco il suo dramma e spero riesca a risolvere il suo problema! Ora vorrei solo tornare a lavorare!” replica. La mia stretta attorno al suo posto non accenna a diminuire.
“ Non la metterei su questo piano!” obietto debolmente. Mi guarda fisso inarcando un sopracciglio.
“ Ok,è anche questo a preoccuparmi,ma è secondario! Il problema è l’impulso. Devo capire da dove nasce,visto che lavoro con te da anni e non mi è mai passato per la testa di comportarmi così!” affermo.
“ E perché viene a dire a me tutte queste cose? Cosa posso mai farci? Vuole che venga a lavorare col burqa? Che mi licenzi?” replica sfinita.
“ Vorrei non mi trattassi come un appestato. Lo so che con Betty mi sono comportato male,ed ho pensato anche che tale impulso verso di te scaturisca da ciò,ma tu non c’entri! Vorrei solo…” mi interrompe.
“ Che c’entra tale pulsione con il suo piano nei confronti di Betty? Crede nasca dai suoi sensi di colpa? Che il suo inconscio la spinga verso di me per espiare al male agito verso Betty?” mi domanda indignata.
“ Forse è solo il karma! Non so se lo sai,ma la legge del karma…” mi ferma di nuovo.
“ So benissimo cos’è il karma. Non so se l’ha notato,ma non sono una delle modelle senza cervello che frequenta di solito! Qui l’unica subnormale è la bionda finta,ma questo dovrebbe saperlo bene,visto che ha rischiato di ingravidarla!” afferma sprucida. Ha sempre avuto tale avversione nei riguardi delle donne che frequentavo o è solo recente quest’astio?
“ T’infastidisce?” le chiedo sentendo una strana sensazione dentro,come una speranza.
“ No. Era solo una constatazione la mia! Tornando al perno della questione: non è ciò che ha fatto a Betty ad infastidirmi,ma ciò che ha fatto e continua a fare a me. Io sono fidanzata!” risponde.
“ Ma hai deciso di perdere con me la tua verginità!” osservo.
“ Non era importante!” risponde.
“ MAGARI LO È STATA PER ME. FORSE QUELLA NOTTE È STATA IMPORTANTE PER ME,SANDRA! MA IL PROBLEMA È CHE PER TE SONO SOLO UN MANICHINO DI GHIACCIO SENZA SENTIMENTI QUINDI DAI PER SCONTATO CHE POSSA AVER AVUTO VALORE SOLO PER TE,VISTO CHE FRA I DUE ERI LA SOLA DOTATA DI UN CUORE!” mi risento.
“ Nessun uomo con dei sentimenti farebbe ciò che lei ha fatto a Betty! Buon lavoro!” risponde prima di andar via sbattendo la porta. Scuoto il capo sconsolato.
 
[Camilla]
Alla fine la giornata al lago non è stata proprio come me l’aspettavo e mentre stavamo ridendo e scherzando in acqua,ha cominciato a piovere. All’inizio era una pioggia leggera,ma adesso che siamo a pochi isolati da casa,la pioggia è a dir poco scrosciante. La cosa buona è che almeno il rumore della pioggia ha fatto addormentare Bobo,che ci ha risparmiato il numero infinito di quesiti che ci ha propinato all’andata.
“ Bella gita,eh?” esclama Nicola accostando fuori il palazzo dove abito.
“ A parte la pioggia,direi di sì!” replico.
“ Non mi aspettavo così questa gita…insomma mi aspettavo un finale diverso!” afferma deluso.
“ Anch’io. Se vuoi e non hai nulla di meglio da fare puoi salire e restare a pranzo con noi!” lo invito. Ha lo sguardo sorpreso e non apre bocca.
“ Lascia stare! Non voglio costringerti a restare! Bobo ti toglie già abbastanza tempo da sveglio e…” mi interrompe posando la sua mano sulle mie labbra. Un calore improvviso scalda le mie gote. Poso tanti piccoli baci sui suoi polpastrelli.
“ Te l’ho già detto ieri: tu non mi costringi a fare nulla! E comunque accetto solo se mi permetti di invitarvi a cena stasera!” afferma.
“ Veramente per stasera volevo preparare i miei gnocchi col pesto,ma se a te non va di provarli…” obietto. Sorride.
“ Mi piace da morire farmi prendere per la gola da te. Dove posso parcheggiare?” mi domanda.
“ Ti dispiacerebbe andare a fare prima la spesa? Mi mancano gli elementi base per la cena,dato che per pranzo abbiamo ancora tutto quello che avevo preparato per il picnic andato in fumo!” replico.
“ Dottoressa Mendoza,sa che ogni suo desiderio è un ordine!” mi canzona dolcemente. Ridacchio divertita prima di baciargli la guancia.
“ Mammina,siamo già arrivati?” bofonchia Bobo stiracchiandosi.
“ No,adesso papà ci accompagna a fare la spesa e poi pranza e cena con noi,sei contento?” domando a mio figlio,che comincia ad esultare.
 
[Margherita]
Io e Roberto siamo un po’ nervosi durante il tragitto in ascensore e lo diveniamo ancora di più una volta sul piano. Non vorrei iniziare una nuova discussione con nostra figlia,la quale da qualche anno pare avere come solo hobby nella vita quello di contraddirci! Non sembra contenta neppure ora che approviamo la sua relazione con Nicola Mora!
Usciamo cautamente dall’ascensore con in mano il sacchetto dei libri da portare al dottor Mora e veniamo salutati coralmente dalle impiegate del piano. Anche Patrizia solleva il capo dalla tastiera per notare il nostro arrivo.
“ Roberto! Margherita!” squittisce. Mi sento quasi in colpa anche solo a guardarla negli occhi,se ripenso alla scena di ieri: a mia figlia sul letto con quello che per tutti risulta fidanzato con la donna che ho di fronte!
“ Patrizia!” la saluta sbrigativo mio marito.
“ Ciao Patrizia! Camilla e il dottor Mora sono in presidenza?” le chiedo.
“ Nicola aveva mal di testa ed è rimasto a casa,mentre il vostro nipotino stava male con la pancia,quindi Camilla ha preferito non farlo uscire. Oggi dirige Mario!” risponde. Andiamo bene! Dopo tutto quello che ha combinato!
“ Stava male in che senso? Un attacco di appendicite?” domanda mio marito.
“ Non credo!” risponde Patrizia totalmente indifferente alla cosa.
“ Patrizia,che stai… Roberto! Margherita!” esclama Marcella prima di salutarci con freddezza. Da quando ha visto quelle riviste di abiti da sposa a casa nostra,il suo atteggiamento nei nostri confronti è cambiato.
“ Marcella,come stai?” le chiedo.
“ Bene. A non stare bene sono vostra figlia e il suo amichetto! Da che dovevamo avere un Presidente ed una Vice Presidente in grado di risolvere il casino creato da Armando (troppo impegnato ad ingravidare la sua amante per badare all’Ecomoda),ora ci ritroviamo a dirigere quest’azienda alla giornata visto che i due sono troppo occupati a flirtare fra loro per lavorare. Camilla se ha lavorato un giorno è pure tanto, visto che un giorno per una cosa,il giorno dopo per un’altra,non è mai qui; quell’altro la segue come un cagnolino già da prima che venisse fuori la sua paternità! Complimenti per la scelta del Presidente!” risponde ostica.
“ Camilla e il dottor Mora hanno problemi di salute oggi,mentre ieri erano in giro per banche!” obietta Roberto.
“ E per cercare il nido d’amore di tuo figlio e quella rospa. Beh poteva anche cercarlo lui al suo ritorno,visto che Camilla e il buzzurro sono pagati per lavorare qui e non per fare da consulenti immobiliari al tuo virgulto,Roberto! La verità è che Armando non solo c’ha rovinati,per quanto continua pure a minare quest’azienda da lontano occupando sua sorella e il suo cagnolino nella ricerca del nido d’amore! Ha paura che il suo sgorbio lo porti a vivere in un antro di pipistrello o in una casupola come quella dove viveva con la sua famiglia,visto che il suo gusto estetico lascia molto a desiderare? Per questo delega a quei due la ricerca della loro casa?” replica Marcella.
“ Non capisco perché Armando non ne abbia parlato con noi! Avrebbe potuto delegare noi due di scegliere una casa per lui e Beatrice!” commento. Avrebbe evitato una perdita di tempo a Camilla e Nicola Mora!
“ Avrebbe potuto anche delegare il Papa,per quel che m’importa! Non ha danneggiato abbastanza me,Daniele e Maria Beatrice? Deve continuare a deviare quei due dal loro compito di risollevare l’Ecomoda? O forse Camilla non rammenta che la sua presenza qui è stata richiesta solo per sanare il disastro combinato da suo fratello e quella e crede di essere in vacanza?” ribatte Marcella.
“ Marcella,ci dispiace per quello che Armando ha combinato con l’Ecomoda e per il trattamento che ti ha riservato! Puoi prendertela con lui quando tornerà,ma noi altri cosa c’entriamo? Perché sfoghi la tua collera su Camilla,su Nicola Mora,su di noi? Camilla e Nicola Mora ce la stanno mettendo tutta per porre rimedio alla faccenda!” esclamo.
“ Infatti…lo vedo! Da quando è arrivata vostra figlia,quello in azienda non c’è quasi mai. Io capisco che voglia recuperare il rapporto con suo figlio,ma non a danno nostro! Tanto più che mi pare che tutti siamo già stati danneggiati a sufficienza!” risponde.
“ Marcella,è ancora la tua collera verso Armando a parlare! Lo sai benissimo che Nicola Mora e Camilla stanno facendo il possibile e che non erano vincolati a farlo!” interviene Roberto.
“ Io non sono in collera con Armando per avermi tradito in quanto sarebbe idiota dopo 4 anni di corna. Io sono incazzata nera con Armando Mendoza per averci ridotti sul lastrico,Margherita! O credi che se i miei fossero stati ancora in vita,avrebbero trascorso il tempo a tessere le lodi di tuo figlio per aver rincorso l’amore della sua vita o a stilare con te la lista degli invitati per le loro nozze? Mio padre e mia madre si sarebbero incazzati ancora più di me per ciò che tuo figlio ha fatto a Maria Beatrice. Armando ha giocato con tutti noi,impiegati compresi, visto che anche i loro posti di lavoro sono a rischio! Scusa se non acclamo tuo figlio per questo! E scusa se non mi congratulo con lui per essere fuggito via come un coniglio e per il suo pensare solo al nido d’amore da dividere con la calcolatrice umana da cui aspetta un figlio! Se fosse rimasto spiegandomi l’accaduto,non l’avrei di certo drogato per condurlo all’altare,ma avrebbe dimostrato perlomeno di essere un uomo e non un ragazzetto senza attributi incapace di assumersi le sue responsabilità! Dio solo sa cosa insegneranno al loro bambino lui e l’impostora che ha il coraggio di portarsi a letto!” sbotta prima di tornare nel suo ufficio sbattendo la porta. Spero la sua collera diminuisca per il giorno in cui Armando e Beatrice torneranno!
 
[Sandra]
MAGARI LO È STATA PER ME. FORSE QUELLA NOTTE È STATA IMPORTANTE PER ME,SANDRA! MA IL PROBLEMA È CHE PER TE SONO SOLO UN MANICHINO DI GHIACCIO SENZA SENTIMENTI QUINDI DAI PER SCONTATO CHE POSSA AVER AVUTO VALORE SOLO PER TE,VISTO CHE FRA I DUE ERI LA SOLA DOTATA DI UN CUORE!
Quelle parole mi rimbombano nella testa come una fastidiosissima nenia che non riesco ad interrompere,come una di quelle cantilene infantili o di quelle canzoncine stupide ma orecchiabili che diventano dei tormentoni per estati intere.
“ Sandra!” esclama Sofia facendomi schioccare le dita dinnanzi al viso. Trasalgo tornando alla realtà. Quando mi sono rintanata nei miei pensieri i Mendoza avevano fatto appena il loro ingresso in azienda ed ora non li vedo più.
“ Si può sapere che hai ultimamente?” mi domanda la mia collega. Scuoto il capo.
“ Stavo pensando!” mugugno.
“ In effetti fa pensare parecchio la scenata di poco fa. Credo che quando torneranno Betty e il signor Armando,ci sarà da armarsi di popcorn ogni giorno perché ne vedremo delle belle,amica mia!” conviene Mariana.
“ Non che ora non servano. La signora Marcella fa scintille con quasi tutti. Sarebbe capace di litigare pure col bambino,col figlio della signora Camilla!” osserva Sofia.
“ L’unico con cui dovrebbe prendersela è il dottor Calderon,visto che tutto questo casino è opera sua!” sputo urtata.
“ Credi che se lui non avesse orchestrato quel tranello il dottor Armando non si sarebbe mai accorto di Betty sposando così la signora Marcella?” mi chiede Sofia.
“ Non lo so. Probabilmente si è salvata da anni ed anni di tradimenti successivi al matrimonio,ma non credo il dottor Mendoza si sarebbe mai accorto di Betty,se non fosse stato per quel piano!” rispondo.
“ Non credo sia così. Il dottor Armando con Betty è sempre stato più dolce che con noi altre o con Mirella ( vedi i passaggi in auto e i pranzi al club),pertanto credo l’abbia sempre ritenuta un po’ speciale rispetto al resto dei suoi collaboratori e forse delle altre donne in generale. Inoltre, secondo la tua teoria,il dottor Armando dovrebbe ringraziare il dottor Calderon per averlo condotto fra le braccia dell’amore della sua vita? Non credo Betty la pensi così!” obietta Sofia.
“ Non dico questo. Ci manca solo che lo ringrazi per la sua idea mostruosa e priva di ogni sentimento umano! Dico solamente che tutto ciò è scaturito da lui,quindi la signora Marcella dovrebbe prendersela con lui. Non dubito della gentilezza del signor Armando per Betty o della sua sfacciata preferenza per lei,ma da qui a farla diventare la sua amante ed innamorarsi di lei,ce ne passa!” rispondo.
“ Magari si sarebbe innamorato di lei col tempo! In fondo le carte l’avevano previsto pure prima che il dottor Mario orchestrasse la cosa!” ipotizza Mariana. Le sue carte dovrebbero essere più chiare con le persone,visto che io sono finita in un casino senza precedenti,dopo una previsione,e non so come uscirne!
“ Non lo sapremo mai né noi né Betty! Anche se la signora Marcella dovrebbe rallegrarsi di tutto ciò: meglio non sposarsi mai che sposare uno che non ti ama!” commenta Sofia.
“ Credo che sia così alterata più per l’azienda e per l’essere costretta a vedere Nicola Mora al posto di comando! Dev’essere umiliante per lei ricevere ordini da uno che disprezza con tutte le sue forze! Ad ogni modo,nei panni di Betty,non so se riuscirei ad andare avanti senza domandarmi cosa sarebbe stato della mia esistenza se quell’essere non si fosse intromesso manovrando le cose!” ribatto.   
 
[Camilla]
Fa uno strano effetto vedere Nicola intento a spingere il carrello al supermercato assillato dalle domande di Bobo seduto nel seggiolino del carrello. Se provo ad immaginare me fra qualche anno nell’atto di fare la spesa,non ho difficoltà a far ricreare nella mia mente la stessa scena!
“ Cami! Mia bella addormentata!” mi chiama Nicola facendomi sventolare la mano di fronte alla faccia. Sussulto.
“ Narcolettica anche da sveglia?” mi punzecchia. Gli tiro uno schiaffetto sul braccio.
“ Mamma,ho tanta fame. Li prendiamo i popcorn?” mi domanda Bobo. Alzo gli occhi al cielo.
“ Se hai fame,la mamma ti prende una mela!” rispondo.
“ Ma io ho fame di popcorn,non di mela!” obietta. Io e Nicola ci sforziamo di non ridere.
“ Io ci rinuncio. Vado a prendere la farina. Nick,vieni con me,che non arrivo là in alto?” esclamo.
“ La mia piccolina!” mi canzona dolcemente.
“ Se ti rifiuti,sono certa che l’addetto che abbiamo visto prima sarà ben lieto di aiutarmi!” lo punzecchio giocando la carta della gelosia.
“ Ah sì?” ribatte attirandomi a sé. Annuisco fissandolo con sfida.
“ Allora posso anche andarmene!” mugugna ironicamente.
“ Non dirlo! Potrei anche morirne!” replico sincera. Mi accarezza delicatamente le guance guadagnandosi un sorriso.
“ Sono qua,cucciola!” mi rassicura sfiorando con il pollice le mie labbra. Vi poso tanti piccoli baci.
“ Come mi hai chiamata?” domando felice.
“ Non fare la furbetta! Hai sentito benissimo!” risponde costellando scherzosamente il mio viso di baci. Ridacchio divertita.
“ Nick,smettila di farmi ridere! Ci guardano tutti!” protesto divertita. Mi bacia dolcemente la punta del naso. Sollevo leggermente il capo per assaporare finalmente le sue labbra,ma si sposta. Non mi vuole? Si è già stancato di me? E se vedendomi in costume si fosse reso conto che non sono ciò che desidera?
“ Il nostro primo bacio non sarà nella corsia di un supermercato alla mercé di tutti! Mi dispiace,ma è una cosa che si ricorda per sempre e non voglio che sia così poco romantico,tesoro. E poi Bobo ci sta fissando!” mugugna baciandomi la fronte. Ci voltiamo quasi simultaneamente verso il piccoletto che ci sta quasi studiando con lo sguardo.
“ Perché non vi fate più le coccoline?” ci domanda dispiaciuto.
“ A te non dà fastidio?” replico sorpresa.
“ No,perché poi le fate pure a me! Però sono ancora più contento se mi comprate gli ovetti di cioccolata!” ribatte. Nick scuote il capo divertito.
“ Questo sì che è romanticismo puro!” sibilo facendo ridere Nicola.
“ Amore,noi andiamo a prendere la farina lì e torniamo!” comunico a mio figlio che sta cercando con scarsissimi risultati di afferrare la busta di ovetti dallo scaffale. Nicola gliela porge.
“ Ma li mangiamo a casa,topolino! Mi raccomando!” pattuisce Nick. Vedremo come andrà questa contrattazione! Mi allontano con Nicola di un paio di metri per raggiungere lo scaffale della farina.
“ Mi dispiace!” mugugno.
“ Per cosa?” mi chiede.
“ È colpa mia se non ci siamo ancora baciati! Ed io lo voglio tanto!” rispondo. Mi accarezza la guancia.
“ Non sapevo pagassi tu la gente per interromperci!” ironizza. Abbozzo un sorriso.
“ Parlavo di quello che è successo in ufficio 2 giorni fa!” torno seria.
“ A me basta sapere che lo vuoi quanto me! Vedrai che avremo il nostro momento!” mi rassicura. Mi stringo forte a lui.
“ Secondo te,Bobo manterrà la promessa di non divorare gli ovetti?” mi domanda Nicola baciandomi il capo.
“ Come no! Contaci!” ribatto.
“ Camilla!” mi chiama una voce maschile che purtroppo conosco e che da ieri associo ai cioccolatini di cui siamo stati privati io e Nick. Nicola non si trattiene dallo sbuffare.
“ Maurizio! Noto che sei nello scomparto della cioccolata! Non ti è bastata quella di ieri?” esordisco. Nick trattiene una risata.
“ Ieri ho incontrato i tuoi. Non sapevo che il figlio che hai fosse di…questo!” risponde guardando disgustato Nicola.
“ Non credevo di dover rendere conto ad un conoscente della mia vita!” replico intrecciando le mie dita con quelle di Nick,ma lui si allontana. Mi volto a fissarlo impaurita,ma mi rassereno quando noto che il suo sguardo è diretto a Bobo,che si sta sporgendo dal seggiolino del carrello per cercare di prendere il sacchetto di ovetti che gli è caduto. Nicola mi prende la mano e mi porta con sé verso il carrello.
“ Topino,ma sei matto?! Potevi cadere e farti la bua!” lo redarguisce Nicola visibilmente preoccupato esprimendo anche i miei timori.
“ Mi era caduto! Io volevo solo aprirli,papà! Scusa!” gli spiega Bobo mentre Nicola gli porge il sacchetto che ha appena recuperato.
“ Potevi chiamare me o la mamma invece di rischiare di fare un capitombolo! E poi io e te non eravamo d’accordo sul fatto che andavano mangiati a casa,patato?” domanda Nick a Bobo che ha la classica espressione di chi è stato beccato con le mani nella marmellata.
“ Ma solo uno,papino! Dai! Prometto che non ti faccio più spaventare!” replica quel paraculo.
“ Le ultime parole famose!” commentiamo quasi all’unisono io e Nicola.
“ E così lui è tuo figlio!” esclama Maurizio. Alzo gli occhi al cielo.
“ Sì,è nostro figlio!” rispondo aprendo la busta degli ovetti a Bobo. Il mio cucciolotto ne afferra uno e lo porge a suo padre.
“ Vuoi che te lo scarti?” gli chiede Nicola.
“ No,voglio che lo mangi con me,papino! A te piace tanto il cioccolato come a me!” gli risponde Bobo. Gli occhi di Nick si velano di lacrime. Gli regala un bacio sulla fronte.
“ Però c’è qualcosa che mi piace più del cioccolato. Vuoi sapere cos’è?” gli chiede Nicola prendendolo in braccio.
“ Cosa,papà?” domanda Bobo interessato.
“ Sbaciucchiare il mio bambino,instancabile consumatore di cioccolato. E sai,per caso,chi è questo bellissimo bimbo?” risponde Nicola solleticandogli il pancino e sortendo così le sue risate.
“ Io!” risponde Bobo abbracciando suo padre. Sorrido divertita.
“ E come ti chiami?” domanda Maurizio a Bobo. Mio figlio lo studia attentamente prima di rispondergli.
“ Bobo!” risponde il mio patato.
“ Lo sai che somigli tanto alla tua mamma?! Sei bello come lei!” replica Maurizio.
“ Grazie! Lo sai che lui è il mio papà e che è intelligentissimo?!” ribatte Bobo orgoglioso.
“ Vero,mamma,che papà è intelligentissimo?” si rivolge a me il mio cucciolo.
“ Beh direi che << intelligentissimo >> è un tantinello riduttivo per descrivere tuo padre!” gli rispondo. Nick mi sorride imbarazzato prima di rimettere Bobo del carrello.
“ Noi però ora dovremmo proprio andare a casa a cucinare! Maurizio,ci si vede in giro!” lo saluto per poi allontanarmi con i miei due uomini.
“ Proprio una piattola! Secondo me ci segue!” sibila Nicola strappandomi una risata.
“ Gelosone!” gli sussurro baciandogli la guancia.
 
[Marcella]
“ Si può sapere che ti è preso? Ti sei alterata con Roberto e Margherita come se ti avessero derubato loro dell’azienda!” esclama Patrizia. Almeno potrei gridar loro in faccia tutto ciò che penso; invece quella stronza chissà dov’è con i miei soldi!
“ Loro la appoggiano. Appoggiano quella specie di befana che si è presa la mia azienda,Patrizia!” rispondo.
“ Credi che Armando la sposerà? Perché se così fosse,dovrai abituarti ad incontrarla anche quando riavrete l’azienda!” mi fa notare. Bello schifo dovermi sciroppare lo spettacolo orripilante di quella donna!
“ Affaracci loro! Quel che è certo è che Daniele non lascerà mai il suo capitale nelle mani di Armando un’altra volta dopo tutto quello che ha combinato. Forse dovrei emularlo!” rifletto.
“ Vuoi lasciare l’Ecomoda? Ma è sempre stata tutta la tua vita!” obietta.
“ Non urlare! È solo un’idea. Non lo so,ok? Dipende da come si metteranno le cose. Non potrei mai convivere qui dentro con quella rospa o con quell’altro imbecille che ti porti a letto. Non ho tanta pazienza da riuscire a sopportarli fino alla pensione!” rispondo. 
“ E se Armando la lasciasse?” mi chiede.
“ Affari suoi che è stata tanto stupida da farci un figlio!” rispondo.
“ Tu sei proprio sicura di non essere incinta? Perché sei strana!” ribatte. La sua è una fissazione! Vorrei vedere lei nei miei panni,anche se sono certa ci starebbe bene nella mia situazione!
“ Sicurissima,Patrizia! O forse Daniele ti ha confessato di voler fare lo zio?” replico beffarda.
“ C’è più possibilità di assistere al volo degli asini che di vedere tuo fratello con un bambino fra le braccia!” mi risponde. Non ne dubito!
 
[Armando]
Se penso che fra un po’ quel ventre si gonfierà fino a farmi percepire i movimenti della mia bambina,sento un calore invadermi il cuore. Prima del suo ingresso nella mia vita,credevo la felicità fosse fatta da modelle sempre a mia disposizione,dalla mancanza di vincoli perenni ad un’altra persona,dalla spensieratezza; ma ora che ho trovato il mio posto nel mondo,so che non potrei mai più tornare a quella vita (sempre che sia possibile definirla in tal modo!). Che motivo avevo la mattina per svegliarmi prima che rivoluzionasse il mio mondo? Non lo ricordo neppure sebbene non sia trascorso tanto tempo!
“ Dove vai?” domando a mia moglie quando si solleva dalla sedia. Sorride.
“ Torno a Bogotà,non te l’ho detto?” scherza. L’attiro a me e la bacio.
“ Vado al bagno. Il dolce lo ordini tu,amore mio?” soffia sulle mie labbra. Annuisco prima di vederla andar via.
“ Il dolce. Vediamo un po’ come posso stupire le mie principesse!” mugugno fra me e me afferrando la carta dei dessert. La studio scrupolosamente fino a che la mia attenzione non viene attirata da una voce maschile che pronuncia il mio nome. Mi volto incrociando due occhi azzurri che mi fissano.
“ Samuel…” farfuglio.
“ Allora non mi ero sbagliato! Camilla mi aveva detto che saresti venuto a Zurigo!” esclama. Che vuol dire che gli aveva detto del mio arrivo? Loro due si vedono ancora? E da quando?
“ Camilla? Tu e mia sorella vi vedete ancora?” gli chiedo sgomento. Quante altre cose mi nasconde mia sorella?
“ No. Ci siamo incontrati per caso. L’ho vista col suo bambino che va a scuola col figlio della mia compagna! Mi ha detto che sarebbe partita per Bogotà!” mi risponde. Annuisco.
“ Quindi hai un figlio?” gli chiedo.
“ No. Lui non è mio figlio. È il figlio della mia compagna! Armando,diciamocelo francamente: i figli sono una gran rottura di scatole ed io non sono proprio il tipo da lasciarsi ingabbiare in queste cose!” risponde. Se lo dice lui! Io sono così entusiasta della gravidanza di mia moglie che non vedo l’ora di avere fra le braccia quel fagottino!
“ Amore,eccomi!” esclama mia moglie prima di guardare quello e poi me. L’occhiata che mi rivolge è interrogativa.
“ Amore,lui è Samuel Vallejo,l’ex marito di Camilla. Samuel,lei è Beatrice Pinzon Mendoza,mia moglie!” li presento. I due si scambiano una stretta di mano.
“ Hai fatto bene a lasciare la Valencia per questa qui. È proprio carina! Beh io ora torno a lavorare! Mi ha fatto piacere rivederti!” esclama Samuel per congedarsi da noi.
“ Hai fatto al tuo ex cognato un riepilogo della tua vita?” mi domanda mia moglie leggermente interdetta.
“ Non io. C’ha pensato Camilla!” le rispondo ancora confuso. Forse Camilla ha fatto bene a concepire Bobo con Nicola Mora o si sarebbe ritrovato ugualmente senza padre ma in via definitiva!
 
[Roberto]
“ Ci troviamo fra due fuochi,Roberto! Se appoggiamo Marcella,andiamo contro nostro figlio; se appoggiamo lui,tradiamo lei. Non riesco ancora a capacitarmi di trovarmi in questa situazione!” commenta mia moglie.
“ A Marcella voglio bene,ma non me la sento di perdere un altro figlio solo per non aver assecondato la sua scelta sentimentale,visto che non ne ho ragione! Beatrice non sarà Miss Mondo,ma non è come quel Vallejo! È una lavoratrice in gamba,una donna colta e preparata e in attesa di nostro nipote,Margherita! È vero che lei e Armando hanno combinato un vero e proprio casino in azienda rischiando di mandarci tutti sul lastrico,ma sono certo che Armando potrà diventare un uomo migliore con lei accanto. E parlo sia del versante personale che professionale! Inoltre credo che,se istruita correttamente e sistemata esteticamente,potrebbe essere la moglie ideale per Armando anche nel nostro bel mondo, ma di questo certamente vorrai occuparti tu!” rispondo onesto. Già il nostro rapporto con Camilla è andato deteriorandosi per non averla appoggiata con quel tipo…non voglio accada lo stesso con Armando!
“ Ma converrai con me che Armando vada fatta una lavata di capo! Non possiamo lasciare che il tutto passi in cavalleria solo perché si è innamorato e sta per diventare padre!” replica mia moglie.
“ Ora ti riferisci all’Ecomoda o allo scherzetto riservato a Marcella o magari al tiro mancino verso Betty? Perché ammetterai che Armando non è stato un campione di virtù in quest’anno!” ribatto.
“ A tutte e tre le cose. Non mi piace che c’abbia fatti fallire,che abbia lasciato Marcella come un vigliacco con 4 parole in croce senza guardarla neppure negli occhi e che abbia giocato con la vita di quella ragazza solo per l’azienda. Avrebbe anche potuto non innamorarsi di lei e devastarla come ha devastato Marcella. E poi che ne sarebbe stato del bambino?” sproloquia.
“ Io mi chiedo dove abbiamo sbagliato. Cos’è andato storto!” le confesso.
“ Non lo so. Ma il disastro dell’Ecomoda è di certo scaturito dalla sua insana competizione con Daniele. Non capisco perché si vedano come dei nemici!” risponde.
“ Di certo a Daniele Armando sarà ancora più inviso dopo lo scherzetto fatto a Marcella! Quando tornerà non riceverà di certo un applauso da Daniele!” osservo.
“ I rapporti non potranno che inasprirsi dopo il tiro meschino fatto a Marcella e il danno all’Ecomoda!” conviene mia moglie.
“ Io però ho ribadito più volte che Daniele sarebbe stato migliore di lui a dirigere l’impresa. Ho stima di nostro figlio,ma Daniele è un economista come Nicola Mora,come Beatrice. Nostro figlio no. È come se Marcella da stilista volesse mettersi a dirigere l’Ecomoda!” replico.
“ Ho sbagliato ad appoggiarlo nella sua candidatura,vero?” mi chiede.
“ No,sei sua madre e se avessi fatto prevalere il cuore sulla professionalità,avrei votato per lui anch’io!” le rispondo prendendole la mano.
 
[Nicola]
“ Nicola,quelli più che gnocchetti,sono delle palline da pingpong! Tesoro,sembrano delle patate novelle!” mi redarguisce dolcemente Cami mentre diamo forma a questo tipo di pasta.
“ Ha preso corpo in te la maestrina dalla penna rossa,Camilla Mendoza? Lo sai che non si trattano così le persone? Per un attimo mi è sembrato di trovarmi al cospetto di tua madre!” scherzo.
“ La vedo difficile: mia madre non sa cucinare e rischieresti l’avvelenamento se ti trovassi in cucina con lei! Ti toccherebbe fare il digiuno per sopravvivere ad una cena cucinata da lei,ma non sei proprio il tipo,mio sovrano!” risponde sulla stessa lunghezza d’onda. Lascio perdere gli gnocchi e mi avvicino a lei per poi lanciarle addosso una manciata di farina. Il suo viso è bianco e rido. Lei non sta ridendo.
“ Mi hai tirato la farina addosso!” constata con una voce bassa e un po’ inquietante. Oddio si è arrabbiata! Non tirerà cazzotti come il fratello, vero? Un cazzotto femminile quanto male può fare?
“ Camilla…” farfuglio indietreggiando mentre si avvicina a me con aria minacciosa ed un pacco di zucchero in mano. Mi ritrovo con le spalle al muro ed il suo corpo praticamente spiaccicato addosso. Deglutisco forte. È pur sempre la sorella di Armando Mendoza ed io non voglio morire in tenera età! E poi la sua vicinanza mi fa uno strano effetto…
Poggio le mani sulle sue spalle con l’intenzione di allontanarla,ma il mio corpo non collabora e mi ritrovo ad accarezzarle le spalle.
“ Mi hai infarinata,Nicola Mora! Non dovevi farlo! Te l’ho già detto che la cucina non è il tuo campo!” mormora a pochi centimetri dal mio viso. Faccio per obiettare ma una cascata di zucchero mi piove in testa e mi ritrovo tutto cosparso di polvere bianca quando riapro gli occhi dopo quel bagno di << dolcezza >>.
“ Chi di spada ferisce…” lascia in sospeso il proverbio perché stavolta sono io a farla indietreggiare con sguardo minaccioso.
“ Nick,io volevo solo regalarti un po’ di zucchero. Volevo solo essere dolce con te!” cerca di giustificarsi mentre la inseguo per la cucina.
“ Un po’ di zucchero? Per un pugnetto di farina mi hai ripagato con un pacco di zucchero,Camilla!” replico un po’ incazzato e un po’ divertito dall’immagine di lei con la faccia infarinata. È così buffa!
Il sorriso scompare dal suo volto appena si ritrova in trappola con il mio corpo schiacciato addosso. La cucina non è più immacolata come quando vi abbiamo messo piede poco fa o come i giorni precedenti.
“ Scusa!” bofonchia quando si ritrova con le spalle al muro.
“ Credi che basti? Sono un tuo superiore e non puoi ricoprirmi di zucchero,farvi dell’ironia,per poi uscirtene con un semplice << scusa >>!” esclamo guardandola negli occhi. La mia mano si posa in automatico sulla sua guancia precedendo il suo imbarazzo che,un istante dopo,le fa surriscaldare le guance e colorare di un tenero rosso. In questo modo le tolgo le tracce di farina dal volto. Le scosto una ciocca di capelli dal volto. Con la punta delle dita le accarezzo l’orecchio quasi involontariamente.
Mi scompiglia leggermente i capelli facendo cadere tutto lo zucchero,non prendendo minimamente in considerazione l’idea che uno di quei dannati granellini potesse finirmi in un occhio.
“ Oddio scusa!” esclama portandosi una mano alle labbra quando mi accarezzo l’occhio istintivamente.
“ Fa male!” mi lamento.
“ Aspetta,magari non è nulla!” esclama togliendomi gli occhiali e poggiandoli sulla penisola della cucina. Si solleva sulle punte e,facendo forza sulle braccia,si mette a sedere sul ripiano della cucina per arrivare alla mia altezza.
“ Wow! Sei cresciuta!” la canzono.
“ Finiscila o ti tiro un cazzotto in un occhio!” mi minaccia.
“ E certo dopo avermi zuccherato un occhio adesso vuoi anche colpirlo con un pugno!” commento ironico facendola sbellicare dalle risate. Si avvicina lentamente al mio volto e riesco a sentire il suo respiro fresco sulla guancia. Mi accarezza lo zigomo esaminando accuratamente il mio occhio. Il suo tocco è delicato come il suo profumo.
“ Non hai niente,frignone che non sei altro! Era solo una ciglia!” esclama allontanandosi di poco da me e con gli occhi bassi.
“ Grazie per la consulenza!” bofonchio confuso. Trattengo il respiro quando i nostri occhi si incontrano. La sua mano è ancora sulla mia guancia ed il suo tocco mi fa stare incredibilmente bene.
Se in questo momento dessi modo alla mia testa di prevalere,la stessa mi indurrebbe ad allontanarmi per evitare di farle rivivere il trauma dello stupro subito da quella merda umana e mi impedirebbe di fare ciò che sento di volere più d’ogni altra cosa,ma per una volta non voglio che il mio raziocinio prevalga,anche se,a dire il vero,quando sono con lei il mio raziocinio finisce quasi sempre in letargo o in coma farmacologico. In fondo durante le numerose volte in cui siamo stati interrotti,lei non sembrava negativa verso la prospettiva di baciarmi.
D’istinto mi sporgo leggermente e avvicino ancora un po’ il mio viso al suo. Sento il suo fiato caldo solleticarmi il viso e chiudo gli occhi facendo combaciare le nostre labbra. Un calore impressionante mi pervade il corpo. La sento tremare leggermente,quasi impaurita all’idea di lasciarsi andare,e a quella reazione la medesima paura finisce per attanagliare anche il mio animo,che si tranquillizza solo quando la sento rispondere con dolcezza al bacio spostando la mano fra i miei capelli.
È un bacio strano questo. È leggero,timido,impacciato…un po’ come me. Però è il più bello che io abbia mai dato e ricevuto. È come se i miei timori si fossero dissolti.
 
[Camilla]
Quasi non riesco a crederci. Vorrei pizzicarmi il braccio,ma mi scambierebbe per una cretina se lo facessi ora! Avevo paura non sarebbe mai accaduto,timore di non riuscire a sbloccarmi,di non riuscire più ad avvicinarmi emotivamente a qualcuno e invece sono qui con il viso fra le sue mani e le dita fra i suoi capelli.
Le sue mani si posano sui miei fianchi,avvicinando i nostri corpi. È un bacio casto,come se fossimo entrambi spaventati di andare oltre. Restiamo aggrappati l’uno all’altra sorridendo. Le gambe mi tremano e ringrazio di essere su questa penisola,che almeno mi impedisce di cadere come una pera cotta.
La sua mano mi accarezza il viso. Le sue labbra mi sfiorano il mento e la gola per una frazione di secondo per poi dirigersi verso il collo attraverso la mandibola. Abbasso dolcemente la zip della felpa di mio fratello che gli ho prestato.
“ Nick…” mugolo mentre mi bacia sotto l’orecchio. Infilo una mano fra i suoi capelli mentre con l’altra accarezzo il suo torace. So bene che dovrei fermarmi perché c’è Bobo nell’altra stanza,ma non ci riesco e i suoi mugolii di piacere fanno solo peggio istigandomi a distribuire le mie carezze sempre più in basso in direzione del suo ventre. Assaporo anch’io il suo collo e il suo petto,gli stessi che ho massaggiato ieri e due giorni fa,mentre guido la sua mano sulla mia schiena sotto la tshirt della tuta. I suoi grattini mi fanno impazzire.
“ Dimmi che stai bene,ti prego!” mi esorta continuando a coccolarmi. Ha paura che il suo gesto mi abbia riportato brutti ricordi! Ma come potrei pensare a quell’incubo ora che sto vivendo un sogno?
“ Quando mi abbracci sto benissimo!” rispondo baciandogli il mento.
“ Te l’avevo detto che bastava non aver fretta! Ce la faremo,tesoro!” mi rassicura posando tanti piccoli baci sulle mie labbra. Sì,ce la faremo!
“ E poi il fatto che non sia spuntata tua madre mentre stavamo per baciarci,mi fa ben sperare!” aggiunge. Rido.
“ Ti passerà la fobia di mia madre!” soffio mordicchiandogli leggermente il labbro inferiore prima di riappropriarmi delle sue labbra.
È timido ed esitante nel cercare di approfondire quel bacio. E come potrei negarglielo se è quello che desidero anch’io? Non mi sono mai sentita in questo modo con nessuno e,se devo essere sincera,un po’ mi spaventa ciò che sento perché so che potrei anche non riprendermi più se dovesse finire questa storia con Nick.  
“ Adesso che ti sei sbloccata,non mi lascerai per trovare qualcuno alla tua altezza,vero?” mi domanda quando ci stacchiamo per riprendere fiato. È davvero così insicuro?
“ Ti ricordo che sei più alto di me. Sono io quella non alla tua altezza letteralmente parlando!” la butto sul versante ironico per non farmi arrivare le lacrime agli occhi.
“ Sono serio! Io posso anche farmi da parte per il tuo bene!” replica con gli occhi lucidi. Le lacrime cominciano a pizzicarmi gli occhi.
“ Che sciocchezze sono queste?! Non dirlo più,per favore,Nick! Il mio bene sei tu. Tu sei tutto ciò che voglio!” soffio baciandogli più volte le labbra. Mi stringe forte e poggio la guancia sulla sua spalla.
“ Mi dispiace! Sono un cretino! Dici che era questa la burrasca di cui parlava Mariana,ossia le nostre insicurezze che riemergono nei momenti meno opportuni?” mi chiede giocando con i miei capelli.
“ Sì,ma spariranno anche loro. È logico che ci siano perché ci conosciamo da poco!” rispondo. Accarezza il mio collo con dei piccoli baci.
“ Lo sai che prima o poi dovremo staccarci per continuare a fare gli gnocchi?” gli faccio notare mentre continua a coccolarmi. Sto così bene quando è con me! Mi sembra di stare con lui da una vita!
“ Meglio poi che prima!” mugugna prima di baciarmi. Sorrido sulle sue labbra ricambiando quel bacio.
“ Dottor Mora,è grave se preferisci me al cibo!” lo canzono maliziosamente.
“ Dovrei contattare qualche tuo ex per farmi dire come ci si fa a staccare da te!” esclama.
“ Anche se sapessi qual è il segreto,non te lo direi! Non posso pensare di non vederti più!” replico. No,mi farebbe stare troppo male!
“ Tesoro,ma io stavo scherzando! Non posso stare senza di te! E poi mi ci vedi a fare conversazione con qualche tuo ex senza ammazzarlo?!” ribatte prendendomi il viso fra le mani e posando di tanto in tanto dei piccoli baci sul mio volto. Abbozzo un sorriso.
“ E comunque prima avevi ragione: ho trovato qualcosa che mi piace più del cibo,ossia i tuoi baci!” afferma. Ridacchio imbarazzata.
 
[Marcella]
“ Ehi! Come mai ti fai sentire solo ora? Hai avuto una giornata complicata?” domando a Riccardo. È strano che non si sia fatto sentire per tutto il giorno. Non è da lui!
“ Abbastanza! Finora come sta andando?” replica.
“ Indovina: siamo di nuovo senza Presidente e Vice Presidente come fosse una cosa normale! Anarchia c’era quando Armando e quella rospa sono partiti ed anarchia c’è ora!” gli spiego.
“ Ma non l’avevate scelto perché affidabile e preciso?” mi chiede perplesso. Era ciò che credevamo!
“ Vai a saperlo! Non fraintendermi: sono la prima a pensare che quel bimbo abbia bisogno di un papà e che il clown abbia bisogno di recuperare il tempo con suo figlio,ma non a danno nostro! Possono recuperarlo dopo l’orario di lavoro,maledizione!” rispondo.
“ Ma non potrebbero iscriverlo all’asilo? Non dev’essere un posto tanto malvagio visto che quasi tutti i genitori che lavorano mandano lì i propri bambini!” replica. Bella domanda!
“ Da ciò che so,quando erano in Svizzera il bambino andava all’asilo. Non capisco perché qui non voglia mandarlo a scuola creando disagi a tutta l’impresa,visto che quel bambino è un terremoto perpetuo!” ribatto.
“ Molte madri hanno un attaccamento morboso ai loro bimbi!” risponde.
“ E tu che ne sai? Tua madre era così?” replico con un filo d’ironia.
“ No. Marce,scusa ma ora devo proprio andare! Ci vediamo stasera da me,tesoro! Un bacio!” risponde frettolosamente prima di riagganciare. Che ho detto di male? Non sarà che magari sua madre è morta in modo tragico?
 
[Sofia]
“ Ecomoda!” esordisco dopo il secondo squillo del fisso sperando in cuor mio che non sia il mio ex marito con qualche altra scusa assurda per non farmi avere ciò che spetta ai miei figli dal punto di vista economico.
“ Cerco Camilla Mendoza. Sono suo fratello!” borbotta una voce che riconosco immediatamente.
“ Dottor Armando,come sta?” gli domando contenta. Vorrei sapere di Betty,della gravidanza…
“ Bene,Sofia. Mia sorella è in ufficio?” replica. Sandra si avvicina a me e accorre anche Mariana.
“ No,dottore. La signora Camilla ha preso un giorno di permesso perché il bambino era leggermente indisposto. Lei e il dottor Mora non ci sono. Vuole dire a me?” ribatto.  
“ No,Sofia. Sono questioni personali! La rintraccerò in altra maniera visto che ha il cellulare spento,anche se forse potrei procrastinare la discussione ad un’altra volta visto il malessere di Bobo!” risponde.
“ E Betty? Lei sta bene?” chiedo.
“ In linea generale bene,se si pensa al suo stato interessante. Sta riposando e quando si sveglierà,le riferirò i suoi saluti,non si preoccupi. Dovete stare tranquille perché la sto coccolando e viziando a dovere!” risponde. Esce dalla presidenza il dottor Mario.
“ Ce la saluti tanto e state tranquilli che qui è tutto ok!” ribatto.
“ È Armando? Me lo passi!” esclama il dottor Mario togliendomi quasi il telefono di mano.
“ TIGRE,PORCA MISERIA,POSSIBILE CHE DEBBA AVERE TUE NOTIZIE DALLE SEGRETARIE?...Male! Come vuoi che vada? Ci molli tutti così! La tua ex è isterica e per poco oggi non mandava all’inferno i tuoi genitori,suo fratello vorrebbe ammazzarti!...Sul versante personale va pure peggio!...Quando hai intenzione di tornare? E comunque avrei potuto cercare io casa per te e per lei,visto che Nicola Mora e tua sorella sono oberati di lavoro qui!...Immagino! Come vuoi!” gli sentiamo dire prima di riagganciare.
“ Immagino sia il sogno di Betty farsi cercar casa da lei,che l’ha umiliata e derisa a quella maniera!” sibila tagliente Sandra.
“ Avrebbe potuto essere un gesto di riconciliazione,un modo per farmi perdonare! Dimentico però che uno come me non può essere perdonato secondo la visione del mondo di esseri tanto eterei come voi!” ribatte il dottor Calderon prima di tornare furioso nel suo ufficio.
“ Eccone un altro con la sindrome premestruale peggio di una donna!” commento.     
 
[Hermes]
“ Suo figlio? Il nostro Nicola ha avuto un figlio?” domando sgomento a mia moglie. Possibile che non sia riuscito ad insegnare nulla a nessuno dei due,visto che entrambi hanno concepito fuori dal sacro vincolo del matrimonio?
“ Hermes,ti prego! Ne parli come fossi un bambino! È un uomo ed è normale. Fa parte dei suoi bisogni fisiologici!” risponde mia moglie.
“ Fisiologici? Giulia,ne parli come se te l’aspettassi! Lui e Betty sono cresciuti assieme,ha passato più tempo in questa casa che a casa sua e credevo di aver dato loro dei principi. Invece guarda: lei incinta di uno quasi sposato; lui padre di un bambino di cui non conosceva l’esistenza fino ad una settimana fa! Sento di aver fallito!” ribatto.
“ Adesso non buttarla sul melodramma! Quel bambino è un angioletto e non credo sia stato una carogna con quella ragazza in passato o lei non gli avrebbe più rivolto la parola. In merito a nostra figlia: il dottor Armando non è sposato e forse non è mai stato innamorato della sua ex fidanzata o non avrebbe cominciato una relazione con nostra figlia,ti pare? Forse non hanno seguito alla lettera i nostri principi,ma credo che sia lui che Betty saranno felici! Magari il dottor Armando la sposerà appena torneranno e la stessa cosa farà Nicola con quella ragazza!” replica mia moglie fin troppo romantica. Se quel tipo non ha sposato la sua fidanzata storica perché dovrebbe sposare mia figlia,se non minacciato da me?
“ Sei fin troppo ottimista. L’ottimismo incrementa le delusioni,Giulia! E Betty dovrà sposarsi o quel tipo dovrà vedersela con me e cancellare dalla sua mente ogni intenzione di rivederla nuovamente! L’ha già rovinata!” rispondo. Se crede di trattare mia figlia come una poco di buono ha fatto male i suoi conti!
 
[Nicola]
Non riesco a smettere di fissarli con sguardo adorante. Sono così perfetti e sono tutto ciò che rende bella la mia vita! Da quando sono qui non riesco più ad immaginare una vita senza di loro! Ho quasi paura di non meritarla questa felicità e che un giorno colui che ha tutti i diritti su di loro rinsavisca e me li porti via!
“ Papino,che hai?” mi domanda Bobo. Scuoto il capo.
“ Ci giochi con me alla plastilina dopo?” mi chiede. Gli bacio la testa.
“ Certo! Però prima fai un po’ di nanna!” negozio.
“ Papà ha ragione: prima fai un po’ di nanna e poi giochiamo!” interviene Camilla. È vero che si è fatto tutto il tragitto dal lago a qui dormendo,ma si è svegliato comunque presto stamani ed è giusto che recuperi un po’ di sonno!
“ E va bene,ma poco!” acconsente Bobo. Dice così,ma mi sa che poi ci vorranno le forze armate per svegliarlo!
“ Chi vuole la mia cheesecake?” domanda Camilla. Io e Bobo alziamo la mano quasi in contemporanea.
“ Vado a prenderla!” asserisce la mia Cami.
“ Ti do una mano!” mi offro seguendola in cucina.
“ Certo che tu e Bobo siete due mangio…” non le do il tempo di continuare perché la bacio a tradimento. Le sue labbra mi erano mancate troppo e in così poco tempo ne sono divenuto dipendente. Sono delicato nel cercare di approfondire quel bacio. Lei non oppone alcuna resistenza. Non potrei mai fare qualcosa contro il suo volere!
“ Aspetta!” mi intima staccandosi bruscamente.
“ Ho fatto qualcosa che non va?” le domando allarmato.
“ No. Voglio solo sapere che ti è preso prima. Se n’è accorto pure Bobo della tua tristezza!” risponde.
“ Non era niente!” minimizzo. Solleva un sopracciglio.
“ Se lui rinsavisse,tu torneresti con lui?” le domando facendomi coraggio. Non voglio legarmi ancora di più a loro senza sapere che resteranno per sempre e che non li perderò! Lo so che li conosco da poco,ma so per certo che non riuscirei a sopportare un dolore simile!
“ Ti sei intristito per una sciocchezza,insomma! La risposta alla tua domanda è no! Non hai nulla da temere! Io sono sicura di ciò che voglio! Certo che se tu non ci vuoi più…” la interrompo catturando le sue labbra con lei mie. Risponde a quel bacio allacciandomi le braccia al collo.
“ Mi sa che io e te da oggi in poi per effettuare un discorso completo,dovremo avvalerci del telefono!” mugugna costellando il mio collo di piccoli baci. Un sorriso divertito si palesa sul mio volto.
“ Se ti dispiace che ti baci,basta dirlo!” la punzecchio.
“ Oh sì,mi dispiace proprio molto quando mi abbracci,quando mi fai i grattini,quando mi baci…proprio tanto! Mi dispiace da morire averti sempre intorno!” ironizza accoccolandosi fra le mie braccia.
“ Beh allora tolgo il disturbo!” scherzo. Sorride.
“ Vieni un attimo con me!” mi intima prendendomi per mano e trascinandomi in bagno. Ma perché in bagno?
“ Cami,non avrai idee perverse sul bagno,vero?” le chiedo scherzosamente. Si volta a guardarmi imbarazzata.
“ Fossi in te la smetterei di fare dell’ironia!” risponde prima di chinarsi per rovistare nel mobiletto sotto il lavandino.
“ In che senso?” le domando.
“ Nel senso che ho sognato davvero di fare l’amore con te in quella vasca da bagno,quindi piantala che mi imbarazza molto stare qui con te!” risponde cercando di celare il rossore delle sue guance approfittando del fatto che il suo viso è lontano dalla mia visuale per via della sua ricerca.  Emerge da lì con degli spazzolini intatti.
“ Che vuol dire?” le chiedo.
“ Quello giallo che vedi nel bicchiere è mio,mentre quello verde con il manico tutto avvolto nello scotch di Superman è di Bobo…” mi spiega. E lei e Bobo devono cambiare lo spazzolino?
“ E perché ne hai in mano di nuovi?” le domando.
“ Così quando ti fermi qui hai anche tu il tuo spazzolino!” mi risponde con le guance cremisi. È un gesto che fa accelerare i battiti del mio cuore e resto a fissarla. È la sua risposta al mio volermene andare per gioco: lei vuole che resti! Lo spazzolino simboleggia il quotidiano! Lei vuole vivere il quotidiano con me!
“ Se lo trovi troppo precipitoso o fuori luogo,dimmelo! Non voglio costringerti! È un’idea stupida,vero? Mi dispiace! Non volevo imbarazzarti o spingerti a fare qualcosa che non vuoi! Sono un disastro ambula…” la interrompo di nuovo con un bacio appassionato.
“ Voglio il blu!” mugugno non staccandomi dalle sue labbra mentre mi allaccia le braccia al collo. Le accarezzo dolcemente la nuca facendo sì che le mie dita si perdano nei suoi meravigliosi ricci. Ora so che sapore ha la felicità!
“ Le tue idee non sono mai stupide. A me piace tanto ciò che viene fuori dalla tua bella testolina!” la rassicuro poggiando la fronte sulla sua alla fine di quel bacio. Sorride con le gote rosse,che mi appresto ad accarezzare. Mi bacia dolcemente le labbra.
“ E allora non dire più cose come che dovrei lasciarti per trovare qualcuno alla mia altezza o il volerti fare da parte per il mio bene. La mia testolina sa ragionare da sola e quello che voglio sei tu,capito? O forse sei tu ad esserti stancato di me?” mugugna accarezzandomi il viso.
“ Mai. Non riesco a concepire la mia vita senza te e Bobo! Lo so che è strano perché siete da poco nella mia vita,ma questo poco è bastato a rendervi fondamentali!” le confesso con gli occhi lucidi prima di posare nuovamente le labbra sulle sue.
“ Neanch’io riesco ad immaginare una vita senza di te e tutto questo mi fa quasi paura perché so che se tu mi lasciassi,non riuscirei più a riprendermi!” replica non smettendo di coccolarmi. Non hai proprio nulla da temere,tesoro mio!
“ Mamma! Papà! Dove siete?” esclama una vocina adorabile mentre le nostre labbra si esplorano con dolcezza. Ci allontaniamo l’uno dall’altra. Sorridiamo piuttosto divertiti. Le rubo ancora un bacio non riuscendo ancora a lasciarla andare. Non so proprio come faremo a trattenerci in Ecomoda! Al diavolo,non credo di volermi trattenere dall’assaporare le sue labbra ogni volta che lo desidero!
“ Amore,siamo in bagno. Vieni qui!” lo invita Camilla. Bobo non impiega troppo a raggiungerci.
“ Che fate? Non potete già lavarvi i dentini…non dovevamo mangiare la torta?” chiede una volta lì.
“ Sì,pulcino,ma papà stava scegliendo uno spazzolino così quando resta a dormire qui ha il suo spazzolino!” gli risponde la mia Camilla.
“ E quale hai scelto,papino?” mi domanda curioso.
“ Il blu. Che dici,topino? Ti piace?” replico sbaciucchiandogli la fronte. Annuisce.
“ Se vuoi ti presto il mio nastro adesivo di Superman così lo metti vicino al manico come ho fatto io!” mi propone. Sorrido intenerito.
“ Ok. Poi lo decoriamo insieme!” rispondo prendendolo in braccio e costellando le sue guanciotte di baci.
 
[Ricardo]
“ Marce,devo parlarti!” esordisco. No,così non va! Dopo quello che le ha fatto Armando,finisce che le prende un colpo se me ne esco con una frase del genere!
“ Marcella,c’è stato un inconveniente!” riprovo con le spalle alla scrivania e lo sguardo rivolto alla finestra del mio ufficio in cerca di concentrazione per questo discorso. Già va meglio!
“ Marcella,c’è stato un inconveniente ed è accaduta una cosa che non c’aspettavamo,o almeno che non c’aspettavamo così presto dato che la nostra relazione è solo nella sua fase iniziale e che mi conosci ancora poco!” esclamo. Magari lei non avrebbe voluto conoscere i miei genitori neppure più avanti!
“ So che volevamo procedere per gradi,ma non avevo fatto i conti con la logorrea di Marilena,che ha dato un colpo di acceleratore abbastanza deciso alla nostra relazione. Tuttavia questo non deve spingerti ad emularmi,se non vuoi!” affermo. Sì,così dovrebbe andare! Poi dovrò solo preparare l’abito migliore che ho per essere imbellettato al mio funerale. Mi sa che rimpiangerò i suoi ceffoni quando stasera le dirò di questa cosa,visto che di certo c’andrà giù ancora più pesante!
“ Cucù!” trilla una vocina che non fatico a riconoscere e che mi fa sobbalzare. Ma che diavolo ci fa già qui e perché ha varcato la soglia del mio ufficio senza neppure chiedere permesso? Oh Cristo!
“ Ciao mamma!” farfuglio per nulla entusiasta.
 
 
Capitolo terminato! Lo so che vi ho fatto attendere un anno,ma in quest’anno ho avuto parecchio da fare ed il tempo per scrivere l’ho dedicato all’altra storia. Vi avverto sin d’ora che i tempi di pubblicazione saranno un po’ lunghetti (no,non pubblicherò un capitolo l’anno o diventerò vecchia prima dell’epilogo!) perché dopo la laurea ho cominciato un corso che assorbe gran parte del mio tempo e quindi mi dedico alla scrittura delle due storie solo nei momenti liberi. Non lascerò in sospeso questa storia,quindi non vi preoccupate! Diciamo che dovrete avere un po’ di pazienza! A presto! 
  
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