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Autore: Longriffiths    18/01/2018    5 recensioni
La pace aleggia nel Mondo Magico, ed Hogwarts è pronta ad ospitare la più numerosa combriccola mai capitata nelle mura del Castello: i rampolli della famiglia Weasley/Potter.
Vi è inoltre un ragazzo vittima dei pregiudizi della gente ancora stabili e fondati sulle colpe di cui la sua intera famiglia si è macchiata, un ragazzo nobile e complicato, fiero ed orgoglioso. Scorpius Malfoy danna chiunque, insidiandosi volente o nolente nei pensieri di ogni singolo individuo che abbia a che fare con lui. Una sola persona pare tenersi volontariamente a distanza, e sarà proprio quella che col tempo, scoprirà essere perdutamente innamorata di lui. L'unico ostacolo è il suo cognome.
Riuscirà quell'amore a coronarsi, malgrado i piani del Malfoy Senior?
Vecchie rivalità, il passato verrà ancora e ancora a bussare alle loro porte, trascinandoli in un vortice irremovibile di emozioni e mura da abbattere.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nuova generazione
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24.12.2021 {Ottery St. Catchpole; 20:35 P.M.}
Il tragitto quasi giunto al termine aveva letteralmente portato i tre a sfiorare lo sfinimento, il gelo della sera era ormai sceso da qualche minuto aggravandosi a causa dell’umida atmosfera già presente in città, inoltrandosi anche sotto i pesanti vestiti e sin dentro le ossa. I proprietari di ogni negozio avevano calato mano a mano le serrande affrettandosi a raggiungere i mezzi di trasporto –che tanto affascinavano Scorpius impaziente di mettersi alla guida dei presunti una volta che Albus avesse conseguito la patente babbana- per dirigersi alle proprie abitazioni, e trascorrere quella gaia e perlopiù religiosa ricorrenza con gli affetti più cari. Coprire il tragitto che separava la normalissima Londra dalla Tana a piedi, non era proprio il massimo, eppure tutti loro ebbero rifiutato le proposte della parte opposta del tefelono dell’essere venuti a prendere, d’accordo sul fatto di concludere la giornata così come l’avevano iniziata. Le rumorose conversazioni accompagnarono il lungo cammino rendendo l’affaticamento fisico un po’ meno persistente, ciononostante, il grosso macigno situato alla bocca del duodeno del più alto del gruppo non accennò a sparire, e ad ogni passo ch’egli muoveva verso la struttura, il suo corpo pareva ribellarsi al cervello tanto che superata una soglia mentale, questo rievocò la dettagliata spiegazione del professore di Difesa Contro le Arti Oscure, sospettando che in qualche modo, stesse inducendosi da solo la maledizione Imperius. Il solo pensiero di trovarsi in quella casa, circondato da sagome appartenenti ad una famiglia che da tre generazioni a quella parte, la metà dei membri ne erano stati perseguitati, combattuti ed uccisi dalla propria, lo angosciava al punto da desiderare di essere al proprio Maniero, in compagnia delle ultime persone che al mondo aveva voglia di incontrare e trascorrere del tempo, anche minimo, insieme. Molteplici volte era stato ospitata a Grimmauld Place dai coniugi Potter, a parer suo, completamente neutrali alla sua presenza tra quelle mura e nei riguardi della forte amicizia con il secondogenito, e la loro presenza avrebbe sicuramente infuso un senso di tranquillità ed in qualche modo, protezione nell’animo del biondo. Ma di certo, i loro sorrisi non avrebbero fermato affatto le stranite e disgustate occhiate dal resto della combriccola, nel caso dei suoi coetanei. Dagli adulti, indubbiamente si aspettava un atteggiamento educato, composto e formale, privo di qualsivoglia confidenza. L’ospitalità, certamente, non rientrava nei parametri che la sua coscienza riteneva obbligatori, per cui, di certo l’idea che potessero invitarlo a trattenersi non sfiorò neanche i meandri della sua mente. Il confine fu dunque oltrepassato, ed in lontananza si poteva tranquillamente scorgere per la sua smisurata dimensione, quella che in principio altro non era che un porcile con l’aggiunta di qualche camera, divenuto il ritrovo di una delle famiglie più felici e discusse in entrambi i fronti dell’intero mondo magico. Alla vista della sfavillante luce occupante ogni finestra del piano terra, un’improvvisa entità indefinibile composta da quello che al suo fulmineo tocco pareva semplice vento freddo, accarezzò con le sue glaciali falangi la schiena del giovane mappando i lati del suo busto sino a posizionarsi sotto le ascella, conficcando le unghie acuminate nella sua carne penetrando in profondità fino a quando non riuscì a farsi strada nel petto, e stringere il suo cuore tra i palmi artici. La sua testa, poggiata sulla sua spalla cospargendo gli agghiaccianti respiri nell’incavo del suo collo. Le sue gambe, stette attorno alla sua vita in un inflessibile abbraccio opprimente, che lo avrebbe accompagnato in quella impresa. La brillantezza nelle cerulee iridi del biondo svanì riportando un flebile pellicola opaca su di esse, facendogli serrare la mascella ed indurire i tratti somatici, riportandolo al rude aspetto che mostrava quotidianamente al resto del mondo. In un istante, adottò la sua solita attitudine asociale ed altezzosa, aveva alzato gli scudi costruendo una insormontabile recinzione ad alta corrente elettrica, pronto a proteggersi da qualcosa che in ogni caso lo avrebbe ferito. Da qualcosa che lo avrebbe attaccato. O forse, proteggendo gli altri proprio da se stesso. A quella visione inaspettata, Rosie estrasse d’istinto la macchina fotografica con cui poche ore prima aveva immortalato un prezioso momento, constatando di trovarsi attualmente dinanzi alla stessa persona che fino all’inizio dell’anno passato, odiava con tutte le sue forze. Quello sguardo, l’inquietava da morire. Inghiottì un rivolo di saliva fermatosi in gola, avanzando il passo per tenersi appena più avanti del compagno, dandogli una leggera pacca sulla schiena per annunciare la sua morale vicinanza, prima di superarlo tentando di trasmettergli la sensazione di poter essere per lui, una specie di guida.
 
Il camino accoglieva al suo interno un fuoco che ardeva da molte ore ormai, ma non era certo quella la primaria fonte di calore che avvolgeva i cuori di ogni singola persona presente in quella abitazione. Innumerevoli stoviglie erano impegnate a darsi da sole una profonda ripulita, sgrassandosi dai residui d’olio e di cibo di vario genere seccatosi o rimasto attaccato al metallo delle pentole, per poi asciugarsi e tornare ai servigi della Regina di casa, amorevolmente intenta a preparare una deliziosa cena dando atto di tutta l’arte culinaria in suo possesso, irreplicabile da chiunque. Né sua figlia, né tutte le nuore e nipoti erano mai riuscite a reiterare una sola delle sue ricette, da un semplice dolce ad un composto sformato, come quello che attualmente stava dorando nel forno. Preparava tutto con abilità e maestria, utilizzando le sue stesse mani senza un briciolo d’ausilio dalla magia, ed un particolare ingrediente che non era possibile comperare nelle botteghe, o trovare in una credenza. La Tana, era il ristorante migliore in tutto il globo terrestre.
Tutti, stavano comodamente rilassandosi in quella tranquilla –per quanto possa essere una cena dai Weasley- giornata, e godendosi le meritate ferie dal lavoro consapevoli che quando l’orologio del mattino seguente avrebbe spaccato le otto, avrebbero dovuto tutti stare ai precisi ordini di Molly, e far tutto ciò che era in dovere ed in programma per far trascorrere un piacevole pomeriggio agli ospiti venuti da lontano, apposta per porgere i loro auguri alla famiglia. Era un’occasione doppiamente speciale quella, poiché Charlie, e perfino Ron ed Harry solitamente obbligati alle loro mansioni, erano riusciti ad esserci. La felicità corrente era palpabile, riconoscibile soprattutto nelle risa e nelle urla divertite della nuova generazione di apprendisti maghi, il futuro del loro mondo. Roxanne, Dominique e Molly Jr. sedevano in terra a gambe incrociate sul tappeto di quello che era il salone, tra le poltrone e i divani occupati da Lily –distesa senza un minimo di compostezza-, Louis e Hugo. Ammazzando il tempo in attesa di placare l’appetito cresciuto già al calar del sole, giocavano una partita a Imperio o Veritaserum, cogliendo ogni possibile risposta per umiliare gli adorati cugini, o metterli alle strette con domande indisponenti per costringerli a pagare pegno. Lucy giocava con Ron agli scacchi dei maghi, mentre al piano di sopra, James e Fred Jr., appuntavano ultimi ritocchi al piccolo ed innocui scherzo che l’indomani avrebbero messo in atto. Le signore Weasley presero ad apparecchiare il tavolo magicamente allungato di qualche metro, mentre gli uomini cercavano invano di sgraffignare qualche tartina già posta sui grossi piatti bianchi nel centro, e di tanto in tanto richiamavano i loro figli dopo essersi fatti raccontare da Ted, ciò che il supplente e la preside avevano riferito riguardo il loro profitto. Stette però attento ad omettere, anche perché la commozione stringeva ancora il suo animo al pensiero, che Lily si era trovata ad affrontare un’intera notte di punizione, per aver pochi giorni prima colpito violentemente in viso un Corvonero, poiché alla fine di una delle tante lezioni, un professore aveva accennato allo studio dei Lupi Mannari dopo le vacanze natalizie, ed il ragazzo in questione aveva pesantemente offeso le suddette creature. L’albero ricoperto di luci e speciali decorazioni appese ai rami del pino ognuna ritraente un nipote, donava un magnifico tocco all’abitazione, ma la posizione in cui era stato messo, impediva agli individui nel salone di scorgere le tre figure intente a percorrere il prato della collina. Arthur stava sfornando la carne per poi aggiungerne la salsa alle carote, quando il campanello trillò richiamando l’attenzione di tutti. In un attimo, l’umore generale –in special modo quello giovanile- si sconvolse totalmente, ognuno si raddrizzò a sedere preparandosi psicologicamente ad assistere alla vista di un Malfoy fare ingresso per la prima volta nella Tana dei Weasley, ed il volume generale tese a moderarsi. Non mancarono battute di ogni genere proferite a voce bassa, ridacchi conseguenti, e mormorii fin troppo quieti. La padrona di casa, slegò il grembiule che portava alla vita intimando ai presenti di essere quantomeno sciocchi possibile, precipitandosi all’uscio per poi spalancare la porta. La ventata di calore che accolse i ragazzi fu esageratamente piacevole, tanto da colorare le loro gote in pochi istanti. Rose, si gettò nettamente tra le braccia della nonna, che non avendo ricevuto la stessa reazione dal nipote, dovette osservarlo con un sopracciglio alzato prima di comprenderne la ragione, certa che egli non volesse manifestare troppo affetto davanti all’amico.. ed invece, entrambi –malgrado la fasciatura intorno al collo ed il braccio del biondo-, erano coperti di buste e pacchetti. Ridendo di gusto, la giovane dagli indomabili ricci ne raccolse qualcuna, sfrecciando oltre l’entrata per consegnare i regali ai cugini da aprire allo scocco della mezzanotte, e porgere i dovuti saluti generali. Albus la imitò. Scorpius, non si azzardò a mettere piede in casa, prima di ricevere l’invito a farlo.
Caro, che piacere averti qui. Ti prego, entra pure. Fred, James, venite giù!
Molte grazie signora Weasley, il piacere è mio mi creda.La donna poggiò delicatamente il palmo di una mano sulla sua schiena accompagnando i passi, richiudendo poi la porta alle loro spalle, dopo aver chiamato all’appello i due giovani che invece, erano decisi a non scendere fino a quando l’intruso non sarebbe andato via. Apparentemente agli attenti occhi del ragazzo, tutto entrava nella perfetta normalità. Fu pacatamente salutato da tutti, forse in modo più coinvolgente dai coniugi Potter. Non era esattamente come se lo era immaginato, e l’ombra presente sulla sua schiena, parve affievolire la sua presa arpionata. Prima che egli potesse raggiungere il suo insegnante, colei che lo aveva accolto gli si parò dinanzi sorreggendo sotto il suo naso un vassoio di biscotti fumanti, rivolgendogli un dolce sorriso.
Prendi caro, mi sembri un po’ sciupato.
Oh no, sono a pos.. cioè, grazie, accetto volentieri.Sul punto di rifiutare quella leccornia, Albus strabuzzò gli occhi in sua direzione scuotendo energicamente il capo, in un chiaro segno che quella, non era una scelta facoltativa. Il tutto, procurò non poco divertimento nelle espressioni di chi si era trovato ad assistere.
Sono deliziosi, non ne ho mai assaggiati di così buoni.
Oh Scorpius sei un giovanotto così gentile, te li metto in una scatola così puoi portarli a casa tua! Mangiali, devi irrobustirti sei troppo esile!
Allora è vero che controlli le menti ragazzo, non permette mai a nessuno di mangiare il dolce prima di cena e tantomeno ha mai ceduto del cibo da portare via a qualcuno, se prima non lo ha invitato a cenare con noi.
George Fabian Weasley, sei un maleducato, fila a tagliare il roastbef! Via di qua! Non ascoltarlo caro.Il gemello in rosso incassò i lievi schiaffi di sua madre sul proprio braccio, sorridendo in modo genuino al ragazzo malgrado tutti fossero palesemente increduli e quasi mortificati dalla frase uscita dalle labbra dell’uomo. Ma Scorpius, abituato agli ammiccamenti del Fred situato nel quadro all’interno dell’ufficio del preside ad Hogwarts, non provò alcuna forma di rabbia, rancore o fastidi. Sotto gli occhi interdetti dei presenti, quasi arrivò a ridere. Finalmente, arrivò il momento che ormai tutti stavano aspettando da parecchie lune. Harry, salì personalmente ai piani superiori costringendo i ragazzi a scendere in vista dell’annuncio imminente, anche se questi ignorarono del tutto il loro compagno di scuola, e quando tutti furono in cerchio intorno alla tavolata, Ted e Victoire si scambiarono sguardi complici, prima di unirsi lateralmente in un abbraccio, e lasciare completamente perdere i giri di parole. Si schiarirono le gole, prendendo fiato.
Famiglia, io e Ted aspettiamo un bambino.
E durante il prossimo anniversario della vittoria della seconda guerra magica, ci sposeremo. Scorpius, ti ho fatto venire qui perché tu, zia 'Cissa e zio Draco siete invitati.Com’era prevedibile che fosse, versi d’approvazione, urla, pianti e vari salti in giro per la stanza, scoppiarono non appena l’uomo terminò la frase. I crini di Lucy avevano completamente cambiato il loro aspetto, arrivando a toccare abbondantemente il pavimento in una cascata di onde dei colori dell’arcobaleno. Dominique invece, stava inondando il viso delle sue stesse lacrime imprecando in francese contro la sorella per non averglielo detto prima, anche se la gioia superava di gran lunga quel rancore sostanzialmente inesistente. Lei, come tutte le altre ragazze, corsero senza lasciare quasi spazio ai maschi ad abbracciare i due fino quasi a stritolarli, e posare piccoli baci e carezze sul ventre ancora piatto della bionda, tra il divertimento ed il nodo alla gola dei genitori, già al corrente di tutto. Dopo varie congratulazioni e strette di mano con i restanti, passarono pochi minuti prima che l’unico che in quella situazione era estraneo, manifestasse la fretta ad andare via. Tranquillizzò l’amico respingendo la possibilità di restare che gli era stata data, lasciando quell’abitazione tra saluti e sorrisi, incrociando per l’ultima volta lo sguardo di Rosie, prima di sparire oltre la porta ed imboccare la strada per il Manor Malfoy, che avrebbe raggiunto da solo, sgranocchiando i biscotti che Molly gli aveva gentilmente donato. Sua nonna, era andata a trovare Andromeda, suo padre, era rimasto al lavoro. Ne aveva di ore bucate da trascorrere prima di andare a letto.
 
25.12.2021 {La Tana; 13:01 P.M.}
La domanda, quando i due migliori amici piantarono sfiniti gli occhi gli uni negli altri, sorse spontanea senza bisogno di espletarla a voce alta: come mai Molly, non si era mai arruolata negli Auror anche dopo aver fatto parte dell’Ordine della Fenice. Oltre alla bravura nel combattimento già precedentemente dimostrata in più occasioni, ella possedeva una capacità di dirigere gruppi e circostanze, che quasi faceva invidia a Harry stesso pur essendo a capo dell’esercito. I due infatti, da ore sottostavano ad ogni capriccio dell’adulta signora nel rendere impeccabile gli interni della struttura in cui la sera prima i nipoti avevano dormito, e di conseguenza sporcato, mentre ella s’accingeva a rifinire e dare ultimi ritocchi ai quattro maglioni fabbricati a mano, le cui iniziali dei nomi dei componenti della famiglia presto in loro compagnia, erano riportate in maiuscolo sul petto. Le donne del nucleo familiare, avevano trascorso l’intera mattinata nell’ascolto di una messa religiosa, accompagnate dalla maggior parte dei ragazzi. I restanti, avevano dormito sino a tarda mattinata a causa della notte passata in bianco tra loro, e quella volta finalmente erano stati davvero tutti insieme, in maniera mista senza essere costretti a riunirsi in gruppi di un solo genere, in una delle Sale Comuni, quando nessuno poteva notare presenze estranee. Solo ora che tutti avevano fatto ritorno erano scesi in cucina, ad aiutare i nonni con gli ultimi preparativi, ed incartare i regali destinati agli Scamander. Questi ultimi, puntuali come un orologio svizzero, si erano materializzati dinanzi l’entrata della dimora, battendo sul duro legno. Immediatamente vennero ospitati col più travolgente degli entusiasmi, come solo i veri amici di quella fantastica gente potevano ricevere. Luna, ormai cresciuta anche se ben poco in lei era mutato, ora collaborava nella gestione del Cavillo, in circolazione anche al Castello, i cui articoli principalmente consistevano nel narrare gli avventurosi viaggi dei coniugi legati dalla medesima passione, e di tutte le creature e gli animali incontrati nei vai luoghi terrestri la cui esistenza prima della loro scoperta, era ancora ignara, con annesse foto ed interviste. Lysander, che aveva ereditato la padronanza della scrittura e della costruzione giornalistica allo stesso modo del nonno paterno, faceva da qualche anno parte di un’attività presente tra le mura di Hogwarts riservata agli studenti stessi, i cui soggetti iscritti ad essa avevano ottenuto l’approvazione dal Ministero, di dedicare un’intera pagina della Gazzetta del Profeta riportando su questa i fatti e le novità correnti a scuola. Il pranzo fu servito in pochi minuti, perciò, come tradizione voleva, il capofamiglia doveva impegnarsi a recitare una preghiera iniziale. Peccato che, dovettero attendere un’altra ora e mezza circa per iniziare il banchetto, dato il fatto che dopo aver lasciato tintinnare i contenitori in vetro traslucido tra loro ed aver gustato la fresca bevanda appositamente fatta fermentare due settimane per ricavarla artigianalmente ingerendone il liquido in essi, non appena qualcuno osava schiudere la mandibola, dalle labbra fuoriuscivano bolle di sapone fino a quando queste non venivano nuovamente unite. Gli unici, a non dover attendere che l’effetto svanisse, che erano anche coloro che si erano offerti di riempire i bicchieri furono tre persone, che avevano bevuto una porzione salvata solo la sera prima della miscelazione, tra cui James e Fred Jr., semplicemente piegati dal riso nell’ascoltare le ramanzine dei parenti ovattate dal suono di piccole sfere brillanti in fase di esplosione. Loro, avevano ormai preso di mira ogni persona a loro affezionata.. a parte la terza, i quali mai si erano azzardati a burlarsi di essa: nonna Molly, a metà tra l’indignazione ed il sarcasmo. I due forestieri, intrattennero come previsto coloro che cordialmente gli avevano permesso di prendere parte a quell’occasione per trascorrere finalmente del tempo insieme dopo molti periodi di assenza e lontananza, ammaliando con i loro discorsi pressoché sincronici le fantasie dei più giovani, quando d’un tratto, il rumore di un becco non distraete tutti, portando Hugo –più vicino di tutti alla finestra- ad alzarsi e lasciare entrare in casa la maestosa creatura nera come fuliggine dagli occhi gialli. Questa, planò sul tavolo fronteggiando Rose, che sconcertata non accennò a muovere un dito verso di lui. Questo emise qualche piccolo bubolo non appena Albus si sporse a raccoglierlo per carezzare il morbido piumaggio. Alle zampe, due pacchi erano legati. Il moro provvide a sciogliere i nodi raccogliendo qualche noce dal tavolo per porgerla al volatile, che accettò mordendogli piano un dito prima di raccogliere il suo premio.
E’ il gufo di Scorpius. Nonna, nonno, questo dovrebbe essere per voi.Il giovane rispose ai taciti dubbi dei presenti sorpresi avendo letto i messaggi allegati, porgendo poi una scatola ai diretti interessati, che ad alta voce recitarono le righe riportate sul pezzo di pergamena.Cari signori Weasley, mi rincresce essermi presentato in casa vostra a mani vuote, specie dopo aver mangiato quella autentica specialità che mi avete offerto. Spero possiate gradire, nonna ‘Cissa l’ha fatta per voi, anche se non credo sia buona come quei biscotti, ma mia madre la faceva così. Buon Natale, Scorpius M.Emozionata, la donna scoprì il pacco tirando fuori una gradevole alla vista e all’olfatto, torta alle mandorle e cioccolato. Ma ciò che sbigottì tutti, era il secondo recapito. Il gufo era andato a cercare la rossa, giacché era indirizzato a lei.
Questo invece è tuo, cuginetta.Essendosi accertato che la posta fosse stata correttamente consegnata quando Albus allungò la scatola al destinatario, il gufo salutò levando il proprio grido per poi tornare sulla propria strada. Rose, teneva tra le mani quell’oggetto senza respirare, e dopo qualche secondo di titubanza, il grido di Roxanne spezzò quell’imbarazzante silenzio. L’unico a sorridere soddisfatto, era proprio Albus.
《CHE STAI ASPETTANDO?! LEGGI!》
《Sì e ad alta voce, prego!》
Quando anche Lily si unì alla bruna, con un assurdo timore la ragazza scartò il nastro che teneva la pergamena, recitando le parole. Fiorellino, ti avevo detto che non si dovrebbero usare cose che non funzionano, e lo confermo. Spero ti piaccia, non andartene più in giro con quell’affare. Fa’ come se fosse una specie di riconoscenza per l’aiuto che mi hai dato, i miei voti stanno salendo alle stelle. Buon Natale, S. H. Malfoy. P.s: questa mattina sono stato al San Mungo. Il braccio è rotto.La reazione delle ragazze bastò ad esprimere tutto ciò che pensavano, eppure, quando la carta dorata rivelò una macchina fotografica non ancora distribuita nei negozi del mondo magico, non poterono mancare piccoli urletti, domande piuttosto inquisitorie dai ragazzi e zii, e occhiatacce che niente di buono promettevano, da parte di un infastidito Ron, e un furibondo Lysander.

 
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Salve a tutti!
Un buon anno a tutti voi, anche se in esagerato ritardo nei tempi reali e assolutamente arretrato rispetto al capitolo :’D
Volevo chiarire un po’ di cose.. non vogliatemi male, ma questa è una cosa che io immagino da parecchio, pareeecchio tempo. Audrey, moglie di Percy, è una mezzosangue. Padre babbano, madre strega. Sua nonna materna, era una Metamorphomagus, come Tonks, ed ha passato le sue caratteristiche alla nipote, che a sua volta ha passato a Lucy, Molly Jr. invece, è ‘normale’. Magari quel che ho pensato riguardo a come lo ha scoperto, posso descriverlo in uno spinn-off perché è una storia molto complessa. Comuuunque, spero vi sia piaciuto! Ringrazio tantissimo GinnyChase04 per aver inserito la storia tra le seguite, e
Traceracer25_7180_recar_  per averla inserita tra le preferite. Un grazie speciale a paige95 per il costante supporto!
Alla prossima! <3


 Audrey Weasley (neé Smith) -ex Tassorosso.-
 Charlie Weasley.
 Rolf Scamander. -ex Tassorosso.-

   
 
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