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Autore: Lady Moonlight    18/01/2018    2 recensioni
Sequel di “Cicatrici”.
Precipitata su Midgard per volere di Hela, Freya è trovata dallo SHIELD all’interno di una piramide. Creduta morta, su Asgard Frigga scruta il destino in un nuovo quadro mentre Thor si appresta a sedare le rivolte nate dopo la sconfitta di Aster e degli elfi oscuri.
Sulla Terra si verificano strani eventi e al contempo sogni confusi popolano la mente di Freya. Tony Stark cerca un modo per dare vita al suo nuovo progetto, Ultron, e, in un punto remoto dell’universo, Nebula porta a compimento il volere del padre, Thanos.
Loki, convinto che la guerriera sia ancora viva, tenta di scoprire cosa le sia successo, rischiando però di far piombare Asgard nuovamente nel caos.
[…]Il Collezionista è un essere strano. Freya lo conosce da cinquecento anni ormai e sebbene il suo corpo sia parzialmente invecchiato nel tempo, è chiaro che in realtà quella forma sia una mera finzione.
Freya preferisce evitare di contrariarlo quando ha a che fare con lui.
“Mi piacerebbe averti nelle mia collezione un giorno, tu e la collana” le dice indicando il monile dei nani. “Amo le cose luccicanti” confessa. “Naturalmente avresti una gabbia tutta per te.”
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nick Fury, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 06: La voce nelle fiamme

 

 



 

 

“Diamoci una calmata, tutti quanti” esordisce l’uomo di metallo, tentando di riportare l’ordine.

Freya si gira verso Natasha, ma la spia tiene ancora la pistola puntata alla sua testa e dall’espressione che le rivolge sa che è rimasta delusa.

“E dire che… cominciavi a piacermi” le dice la Romanoff, mentre Pepper l’affianca.

“Quindi, fatemi capire…” borbotta Stark. “Tu, saresti la cugina di Thor? Che cosa c’è di sbagliato nella vostra famiglia? Attirate problemi ovunque andiate!” esclama infastidito.

Freya non può che dargli ragione. “Sì, son-“

“Ah, lo ammetti, dunque?” la interrompe Tony con sguardo vittorioso. “L’ammissione è il primo passo per guarire dalla malattia, dicono” afferma.

Lei strizza gli occhi, non certa di aver compreso il discorso. Prima che possa trovare qualcosa con cui replicare, Stark riprende a parlare.

“E perché Thor non ci ha mai detto di avere una cugina? Una carina, per giunta! Non appena si degnerà di rimettere piede sulla Terra credo che dovrò fargli un discorsetto.”

“Basta così!” strilla Pepper con il fiatone.

Freya sposta l’attenzione sull’umana e così fanno Natasha e Tony. La mortale trema e la pelle mostra bagliori rossastri. “Il fuoco la reclama” dice, ricambiando la profonda occhiata che le rivolge Pepper. “La consumerà in fretta” sentenzia.

“I valori della signorina Potts sono oltre la soglia ottimale” avverte la voce artificiale. “Esiste la possibilità che-“

“Silenzio, Jarvis” ordina Natasha.

Freya prova ad avvicinarsi alla mortale con cautela, ma la Vedova Nera alza nuovamente l’arma. Nel frattempo, Stark ha sollevato l’umana tra le braccia ed è rabbia ciò che legge nei lineamenti contratti del suo viso, l’impotenza di non poter fare nulla.

La guerriera accarezza distrattamente Pan e fa un passo verso di loro. Non può convincere Tony Stark, perché in quel mondo le sue parole valgono meno di nulla, ed è chiaro che non si fida di lei, non quando la donna che ama rischia di morire. Iron Man è un uomo a cui piace avere il controllo della situazione, poter controllare ogni variabile, ed è una fortuna che lei possa offrirgli qualcosa per lui indispensabile.

“Ti propongo uno scambio, uomo di metallo” lo chiama, sentendo una fitta all’altezza del cuore. “Io posso salvarla.” Freya scuote la testa. “No, io la salverò” si corregge. 

Pepper socchiude gli occhi e Stark sembra indeciso su cosa fare. “Cosa vorresti da me?”

“Tu sei un inventore. Thor ti descriveva come un fabbro dalla mente acuta, un uomo che maneggia il ferro come i nani l’oro” lo adula. “Forgia una spada per me ed io aiuterò la tua fidanzata.”

“Una spada?” ribatte Tony, scettico. “Una ben misera arma” osserva, sempre più perplesso.

“Tutto dipende da quali mani quella spada sarà usata.”

Lui si volta verso Natasha alla ricerca di un consiglio. “La scelta è tua” sentenzia la spia, il dito sul grilletto della pistola.

Tony Stark sembra avere gli occhi lucidi quando si volta in direzione di Freya.

“Accetto.”


 

 

 

 

“Sarà doloroso?”

La domanda di Pepper è lecita e ragionevole, ma Freya non è certa della risposta. “Non morirai e ti riprenderai” le risponde. Per se stessa però sarà doloroso, ma questo non lo dice alla donna davanti a lei.

“Incoraggiante” mormora Natasha, mentre sbircia la strada dalle finestre del grattacielo.

“Mi servirà qualcosa di affilato. Un coltello, un pugnale-“

“Perché?” s’intromette Iron Man.

“Dovrò tracciare delle rune con il mio sangue. Se potessi usare il Seiðr tutto sarebbe più facile, ma voi midgardiani non avete molta simpatia per chi utilizza la magia.”

“Sangue!” trasalisce Pepper, seduta sul tappeto.

Senza dire una parola Natasha si piega in avanti ed estrae dagli stivaletti un pugnale che le lancia addosso. “Fury si sta preparando a rovesciarci contro l’intero Shield” borbotta, rivolgendosi a Stark. “Meglio se indossi l’armatura. La diplomazia potrebbe non funzionare.”

Mentre loro parlano, Freya avvicina il pugnale al polso e con una smorfia si incide un taglio nella carne.

Pepper sobbalza, chiedendole se sta bene, e lei si limita ad annuire cominciando a tracciare intorno a loro le rune del comando. “Che cosa significano?”

“Questa simboleggia il fuoco” le spiega, mentre gliene indica una alla sua sinistra. “Una per la vita, un’altra per il sacrificio” continua, collegandole all’interno di un cerchio. Attorno a Pepper traccia un triangolo di protezione, poi va a sedersi di fronte a lei e poggia la mano insanguinata all’altezza del suo cuore.

Freya chiude gli occhi e mentre ascolta il battito di Pepper farsi più lento comincia a pronunciare l’incantesimo.

Attorno a loro le rune emettono un bagliore cupo che illumina tutta la stanza. Cerca la mano di Pepper e l’accompagna verso di sé, poggiandola sopra il cuore, e infine anche la sua si posa sul petto della mortale.

L’udito è il primo senso a sparire, poi lo seguono gli altri. Ogni cosa attorno a loro svanisce.

Sono immerse in un’oscurità totale finché una luce le avvolge. È un colore caldo, come il sole al tramonto, e più si avvicina più Freya riesce a percepire l’intensificarsi del calore, trovandolo stranamente confortevole.

Scorge Pepper in piedi di fronte a un muro di fuoco, le braccia protese verso le fiamme. I capelli le si agitano come serpi indomabili e la pelle brilla come una stella l’attimo prima della fine. Freya ne ha viste spegnersi così tante che ha volte si chiede come riesca Heimdall ad osservare quel ciclo ripetersi all’infinito. 

Avanza fino a portarsi al fianco della mortale. Pepper nemmeno fa caso a lei, troppo affascinata dai movimenti delle fiamme.

Padrona…” sibila nel vuoto la voce di Brísingamen, ma lei non le presta ascolto.

“Tu non vuoi sapere davvero cosa si nasconde tra le fiamme” mormora Freya, la voce cupa. “Ma io ho imparato da tempo a non temere il fuoco.”

Pepper sobbalza e si gira nella sua direzione. Ha un’espressione interrogativa sul viso e la guerriera decide di rispondere a quella tacita domanda.

“Il dolore mi ricorda che sono… viva” le spiega, quasi temendo la reazione dell’altra. Chiude gli occhi e rammenta lo sguardo turbato di Loki quando ha visto le cicatrici che porta sulla schiena.

“Porterò via quelle fiamme” prosegue gentile, come se si stesse rivolgendo ad una bambina. Pepper le ricorda Mys, la schiava di Thrym che è stata incapace di aiutare.

“Non credo dovresti farlo.” L’umana si morde le labbra e per un attimo sembra tornare in sé, come se le fiamme non avessero già catturato il suo cuore. “Perché non sono tue…” La fidanzata di Stark scuote la testa, come se volesse liberarsi di qualche pensiero molesto. Quando si raddrizza c’è una strana consapevolezza in lei. “Hanno paura… le fiamme. Paura di te.”

Freya sobbalza, turbata. “Cosa ti hanno sussurrato?”

Pepper esita nel rivelarle la risposta. “È apparsa…” mormora, tendendo le orecchie verso il fuoco. “Colei che ridurrà in cenere i Nove Regni.”

Freya scatta all’indietro. Le tremano le mani e sente il cuore battere all’impazzata.

“Cosa significa?” le domanda l’umana.

Non le risponde. La testa ha cominciato a farle male come se qualcuno l’avesse presa a pugni e capisce che il tempo per aiutare Pepper sta finendo.

Vorrebbe conoscere la risposta, però. Strattona la donna all’indietro e prima che altri dubbi l’assillino si immerge con lei tra le fiamme.

Il calore dovrebbe scioglierle la pelle, ma Freya si sente a suo agio mentre immerge le mani nelle lingue di fuoco che la avvolgano nel tentativo di consumarla. Lei ruota più volte su se stessa finché la testa non sembra scoppiare e si accascia a terra. Pepper è al suo fianco, in piedi, come se fosse immune al potere che è all’opera lì.

La guerriera le afferra una caviglia e il fuoco di Extremis striscia via dalla pelle della mortale, entrando in lei.

Freya non urla quando il dolore minaccia di farla impazzire. Soffoca tutto, ogni cosa, e per un istante si concede il desiderio di potersi trovare su Jotunheim, lì tra il ghiaccio e la neve, e un principe di ghiaccio dagli occhi verdi.

Prima di chiudere gli occhi fa in tempo a scorgere una creatura alata sospesa sopra di lei, le fauci spalancate e gli occhi più rossi di un rubino.

 

 

 

 

Loki poggia una mano sul collo del cavallo e ne carezza distrattamente la criniera. Ha scelto un destriero veloce come gli ha suggerito Frigga prima di salutarlo e non può che apprezzare l’animale che si trova davanti.

Ha il manto nero e lucente come quello di Sleipnir e muove le zampe di continuo, incapace di restare fermo.

Sif lo fissa dal muro opposto, accigliata e infastidita. La guerriera avrebbe voluto seguire Thor, ma Odino è stato irremovibile su quel punto.

Dunque, considera Loki, è giunta lì per osservarlo in mancanza di altri scopi.

“Sei venuta a offrirmi un bacio d’addio?” si beffa di lei, sogghignando.

Da che ricorda, è sempre stato facile prendersi gioco dell’asgardiana, ma in quei giorni neppure quei giochetti riescono a migliorargli l’umore.

“Disgustoso” replica Sif. “Come Freya abbia fatto a sopportare le tue buffonate in questi ultimi mesi…”

Loki la interrompe con un ringhio infastidito. “Pensavo che tu, tra tutti… non avresti disonorato in tal modo la memoria di… Freya” esita nel pronunciarne il nome, mentre il cavallo muove irrequieto gli zoccoli.

Gli occhi di Sif si spalancano e si porta una mano alla bocca. Sembra sinceramente dispiaciuta, quasi non fosse ancora riuscita a rielaborare tutti gli eventi che si sono susseguiti nell’ultimo periodo.

“Ci sono giorni…” sussurra lei “… che mi sembra di vederla ancora camminare tra i saloni di Asgard” confessa Sif e Loki spalanca gli occhi, sorpreso.

Non può certo replicare che anche lui la cerca nei giardini e tra le damigelle di Frigga. Scuote la testa. Sta diventando più sentimentale di Thor e ha il sospetto che rivelare quella debolezza alla guerriera potrebbe essere il peggior sbaglio della sua vita.

“Tutti rimpiangiamo il suo sacrifico” continua Sif. “Siamo vivi grazie a lei. Asgard è salva per merito suo” riconosce.

Loki ride, non può farne a meno. Getta la testa all’indietro e fissa con distacco il soffitto delle scuderie. “Quanta ironia” ribatte. “Lo sapevi, Sif? Sapevi…” Il dio degli inganni torna a fissarla. Erano anni che non aveva una conversazione da poter definire educata con l’asgardiana che le sta di fronte e quello non fa che irritarlo nuovamente. “Era nata per distruggere Asgard ed è morta per salvarla. Freya.” Quel nome ha un sapore dolce sulle labbra e Loki lo ripete più volte nella mente, quasi non farlo possa essere un peccato da scontare nei futuri giorni del Ragnarok.

“Ha salvato te” aggiunge con rabbia, fissando la guerriera negli occhi.

Sif si scosta dal muro, le labbra serrate.

Solo ora Loki nota le profonde occhiaie che le segnano il viso e di come i capelli le ricadono disordinati sulla schiena.

“E te” puntualizza la guerriera. “Ho un debito nei suoi confronti.”

“Ammirevole. Davvero ammirevole” risponde il dio degli inganni, guidando il cavallo verso l’uscita. “Ma non credo che ai morti possano importare certe considerazioni. Ti ha salvato la vita due volte, mentre tu tentavi di ucciderla o di condurla da Odino quale traditrice. I tuoi sensi di colpa sono ormai irrilevanti, Sif” le fa notare con un cenno della mano.  

L’animale nitrisce quando superano l’asgardiana e Loki le da le spalle, felice di potersi finalmente liberare di lei. Non si volta indietro quando Sif torna a parlare.

“Thor è da solo su Alfheim. Non intendi aiutarlo?”

Loki è quasi tentato di far girare il cavallo e di scrutare con il Seiðr che strani pensieri agitano la mente della guerriera, che è arrivata a porgli una simile richiesta.

“È capace benissimo di cavarsela da solo. E poi hai udito ciò che Odino ha comandato. Non vorrai essere tu a diventare la prossima traditrice del regno” la schernisce. “Quindi no, Sif. Non c’è modo che io ti aiuti a varcare i confini dei mondi per andare alla ricerca di Thor. Perché è questo il motivo che ti ha spinto a cercami, no?”

Sente la guerriera soffocare un’esclamazione di sorpresa, ma Loki scuote la testa e con un colpo ben assestato al fianco del cavallo lo lascia libero di correre fuori dalle stalle. Un tempo, forse, sarebbe rimasto sorpreso dal fatto che Sif avesse chiesto il suo aiuto, ma ora…

Non ha tempo, pensa, mentre si lascia alle spalle la scintillante città dorata.

Tramare alle spalle di Odino con niente meno che Sif è una proposta allettante, ma per la prima volta nella sua lunga vita c’è qualcosa che desidera fare maggiormente.

Freya.

Freya. Freya. Freya.

Quel nome è una condanna. Una sentenza mai pronunciata che grava però sulla sua esistenza. Una maledizione che infetta pensieri e desideri.

Lo odia.

 

 

 

 

 

“Pepper!”

Tony Stark non può che urlare il nome della donna che ama quando la vede riaprire gli occhi. L’asgardiana è sdraiata attorno alle rune che ha tracciato in precedenza, immobile, ma non ha tempo di preoccuparsene.

L’armatura è quasi un fastidio mentre si china su Pepper e l’aiuta ad alzarsi. È pallida come un cadavere ma, per la prima volta da mesi, quando la guarda negli occhi non vede il bagliore di Extremis bruciare nelle sue iridi.

È lei. Sono loro. Ed è tutto ciò che conta in quel momento.

La Romanoff prepara il caricatore di una seconda pistola e si avvicina guardinga.

“Stai bene?” chiede Tony, poggiando una mano sulla spalla di Pepper. “Non ti ha fatto del male, giusto?”

La sua fidanzata sembra disorientata per un attimo, poi scuote la testa e sorride. È un sorriso stanco, ma basta quello per rassicurarlo.  

“Non ricordo molto di cosa è accaduto, ma-“

Le parole di Pepper sono interrotte dal segnale di un allarme che ha preso a suonare senza sosta.

“Signore, c’è un problema con la sicurezza nel seminterrato. Ho sbarrato l’accesso ai piani inferiori dell’edificio” lo aggiorna Jarvis. “Ho messo il direttore Fury in attesa sulla linea due. Le consiglio di rispondere alla chiamata prima che il Capitano Rogers tenti di scalare l’edificio come ha appena minacciato di fare.”

“A Steve ci penso io” interviene Natasha.

“No!” ordina Pepper, obbligando tutti a riportare l’attenzione su di lei. “Non c’è tempo per queste cose adesso. Dovete aiutare Freya!” ordina indicando l’asgardiana. “Tony” lo chiama con voce tremante. “Aiuta Freya. Non permettere allo SHIELD di portarla via da qui” lo supplica.

Tony Stark è sorpreso, ma non si pone troppe domande. Rimuove la maschera dall’armatura e promette a Pepper di fare quanto gli ha chiesto. Accompagna la fidanzata a sedersi poi torna dall’asgardiana.

La Romanoff è inginocchiata al suo fianco. Una pistola le cade di mano quando sfiora la fronte della cugina di Thor e il grido di sorpresa che le sfugge manda Tony nel panico.

“Che succede!?” domanda allarmato, guardandosi attorno come se l’esercito personale di Fury avesse fatto irruzione nella stanza.

“Stark!” esclama Natasha facendolo precipitare al suo fianco. “Dobbiamo portarla… portarla da qualche parte!” dichiara con un accenno di panico.

Tony la raggiunge e soffoca un’imprecazione che avrebbe imbarazzato sua madre se fosse stata ancora viva.

“Il cemento si sta sciogliendo. Letteralmente!” strilla la Romanoff.

Freya deve essere svenuta e il pavimento attorno a lei è di un’allarmante sfumatura arancione. Prima che possa ordinarglielo, Jarvis attiva gli impianti antincendio e uno schizzo di acqua si riversa su di loro.

“Non basta” constata Tony, mentre il corpo di Freya sprofonda di qualche centimetro nel cemento.

La creatura bianca, Pan, ringhia senza sosta da qualche parte alle loro spalle.

Tony si volta verso Pepper che ricambia il suo sguardo e gli mima un “vai” con le labbra.

“Cosa facciamo? Cosa possiamo fare?” lo incalza Natasha. La mano con cui ha sfiorato Freya è ricoperta di piaghe rossastre, ma la diagnostica di Jarvis con la visione dell’armatura gli conferma che non è nulla di grave.

Tony studia il viso dell’asgardiana. Non sembra soffrire, eppure appare quasi a un passo dall’autocombustione.

“Tieni Fury occupato” comanda con risoluzione, mentre solleva Freya e si dirige a una delle finestre. Sulla corazza di IronMan sono comparsi i primi segni di fusione del metallo e ciò lo spinge a sbrigarsi.

“Lo SHIELD ha mandato degli elicotteri” le fa notare la Romanoff, ma lui non ha tempo per ascoltare oltre.

“Tienilo impegnato” ripeté e senza attendere oltre aziona i propulsori dell’armatura e sfreccia fuori dall’Avengers Tower.

Gli risulta facile, quasi troppo, liberarsi degli elicotteri e preferisce evitare di pensare al motivo che ha spinto Fury a non farlo inseguire.

Dopo pochi minuti di volo sta già sorvolando l’Atlantico con Freya in grembo e la voce di Jarvis che lo avvisa dei primi danni che sta riportando l’armatura.

La reazione del suo corpo è naturale e immediata, anche se inutile.

Tony Stark fa un profondo respiro, trattiene il fiato, e si lascia cadere nell’oceano.

 

 

 






 

 

 

 

Note: Ok, devo dire che la quasi totale assenza di commenti per questo sequel un po’ mi mette in crisi T___T
La storia non vi piace più? Sbaglio qualcosa? Dovrei apportare modifiche? Aspetto la vostra opinione!<3

Vi assicuro che non sono una detective, quindi non potrò mai venire sotto casa vostra a minacciarvi se mi lasciate una recensione negativa! xD









 

   
 
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