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Autore: Lilylunapotter1    18/01/2018    2 recensioni
Una storia Malandrina, una storia d'amore e una storia di guerra: tutto in un'unica fanfiction.
Signori e Signore, Maghi e Streghe tutto questo e molto altro... lo scoprirete solo leggendo!
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Dal capitolo 5:
“Oh la festa! Festa? Ali ma perché non mi hai informato che stavo per segnare la fine della mia amicizia con Lily. Per Godric Grifondoro, protettore della mia casata, mi ucciderà. Prenderà il mio corpo e lo getterà in pasto agli schiopodi sparacoda di Hagrid…no, no…mi porterà nella foresta proibita e mi abbandonerà incatenata ad un albero aspettando che un qualsiasi bestione peloso mi mangi. Lily Evans mi ucciderààààà!” gridò Marlene.
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Dal capitolo 16:
“Vuoi essere la mia fidanzata, Lily?” le domandò guardandola dritto negli occhi.
Lily sorrise timidamente e prese il volto del ragazzo fra le sue mani, poi disse: “Sì…sì. Direi di partire dal per sempre”.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Always'
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7. Il fiocco
 
 
Una settimana dopo la fatidica festa, Lily sedeva sotto l’ombra della solita quercia in riva al lago con le sue amiche e i malandrini e Frank avevano deciso di aggregarsi a loro.
James era certamente più radioso del solito: quel pomeriggio finalmente avrebbe portato fuori la bella Lily, o meglio sarebbero andati insieme ad Hogsmeade.
Lily non sembrava tropo nervosa di quell’uscita, aveva avuto una settimana di tempo per abituarsi al fatto che sarebbe uscita con James Potter.
La cosa a cui non si era abituata era agli sguardi assassini di molte studentesse di Hogwarts, che avrebbero pagato per essere al suo posto.
Lily aveva pregato Alice di non mettere in giro la voce della loro uscita e Alice acconsentì anche, tuttavia non resistette all’idea di sguinzagliare la povera Marlene.
Quel giorno James sembrava decisamente meno spaccone del solito, se ne stava semplicemente seduto ad osservare gli amici che chiacchieravano.
“E’ molto teso lo sai?” chiese Sirius a Lily in modo da non farsi sentire dal resto del gruppo.
Lei sembrò non sentirlo neanche ma affondò ancora di più il viso nel libro che leggeva.
Ma Sirius era sicuro che lei lo stava ascoltando, così proseguì: “Non te ne pentirai Lily, davvero. James è innamorato di te dal primo momento che ti ha vista, quando ti sei seduta tra me e lui alla nostra prima sera ad Hogwarts. Non credo potrai trovare qualcuno che ti ama allo stesso modo.”
Lily alla fine alzò lo sguardo su Sirius con le guance leggermente arrossate poi il suo sguardo si spostò su James e accennò un piccolo sorriso leggero.
La ragazza poi si alzò e si diresse verso James.
“Alle tre sarò davanti al ritratto, ti aspetto lì” disse e poi si incamminò verso il castello con due occhi color nocciola puntati sulla schiena.
 
 
Mi dirigo a passo spedito verso il castello con la sensazione che qualcuno sotto la quercia mi stia ancora osservando.
Dopotutto credo che Sirius ha ragione o almeno, oggi James mi sembrava un po’ meno sbruffone del solito.
Comunque fino a prova contraria quello di oggi è un appuntamento quindi farò bene a pranzare in fretta se voglio essere abbastanza carina oggi pomeriggio.
Naturalmente non lo faccio per James Potter, lo faccio assolutamente ed esclusivamente per la mia reputazione.
Forse potrei mettermi il mio vestitino di lana lungo, penso che è abbastanza coprente, sì.
Proprio mentre entro finalmente dentro il castello incrocio la persona che meno mi andrebbe di incontrare: Severus.
Severus il mio vecchio amico…
Severus quello che si sta unendo all’oscuro signore…
Severus quello che mi chiama mezzosangue…
Ci passiamo di fianco senza neanche guardarci poi quando penso che ormai è passato lui mi parla.
“Allora…è vero quello che si dice in giro? È vero che uscirai con Potter oggi?” mi chiede con disgusto.
Mi volto appena in tempo per vedere il suo sguardo gelido ammorbidirsi, non ha mai sopportato i miei occhi, diceva sempre che di fronte a loro i suoi sentimenti erano nudi. Ed era vero.
“Sì, è vero…ho accettato. Ma non vedo come questo possa esser affar tuo, Severus”
“Lo è dal momento che lo hai sempre deriso con me. Sei incoerente forse, Lily?”
Lo guardo con uno sguardo severo e lentamente, molto lentamente mi avvicino a lui.
“Da quando… da quando ti interessa quello che fa una schifosa mezzosangue, è? Cos’è, rimorso o gelosia, quella che vedo nei tuoi occhi Severus? Le mie amiche lo dicevano che non dovevo stare con te… avrei dovuto fidarmi.”
“Con me saresti protetta Lily. Con me non dovrai nasconderti mai, i miei amici, sono amici delle forze oscure. Potremmo diventare grandi insieme, Lily!”
Ora sta esagerando, non solo mi vuole portare dalla sua parte, ma involontariamente sta continuando a darmi della sangue sporco.
Intanto intorno a noi si è creato un piccolo gruppo di studenti che ci osservano.
Lo guardo ancora un po’ schifata, devo decidere se merita risposta da me dopo ormai due anni di offese.
“Severus, io potrò anche essere protetta sotto la tua… ala protettiva… il problema è che i tuoi amici, non saranno mai protetti da me! Perché io te lo giuro, ora qui davanti a tutti che farò qualsiasi cosa in mio potere a costo di fermare Voldemort, fosse l’ultima cosa che faccio!” gli soffio davanti al viso mentre lui resta impassibile.
Le sue labbra sono sigillate e strette quasi da diventare bianche.
“Lily! Tutto bene?” mi chiede Sirius sbucando tra la folla seguito da James ed entrando nel cerchio che si è creato tra me e Severus. Le mie amiche, Frank, Remus e Peter restano invece in disparte ad osservare la scena.
“Va tutto bene, stavo spiegando a Severus alcuni semplici concetti. Andiamo!” rispondo voltandomi di spalle e aspettandomi che invece Sirius e James facciano una delle solite loro stupidate.
Invece, con mio grande stupore, tutti e due mi seguono silenziosi ma sono sicura che almeno un’occhiataccia glie l’hanno lanciata, anche se non li ho potuti vedere.
E per la seconda volta dopo solo dieci minuti mi sento di nuovo addosso degli occhi, ma questa volta occhi piccoli e neri, che mi guardano mentre mi allontano verso la sala grande.
 
 
Nessuno di noi, a pranzo, osò proferire parola di quanto successo poco prima.
Lily è il genere di persona che lava i panni sporchi in casa e nessuno avrebbe osato chiederle nulla.
Ma Lily è la mia migliore amica da quando siamo arrivate in questa scuola, così come Marlene ovviamente.
Come posso lasciarla soffrire in silenzio quando so che cosa prova quando si parla di Piton.
In sette anni mi sono sempre chiesta che cosa Lily ci vedesse in lui, è completamente l’opposto di noi. Certo Lily è una di quelle persone che vede il bene ovunque, che spera che tutti possano cambiare e migliorare, ma in questo caso si è dovuta certo ricredere.
Piton non le voleva così bene come diceva secondo me, se no avrebbe scelto anche lui di stare dalla parte dei buoni e non se ne sarebbe andato a spasso con quei due loschi di Avery e Mulciber.
“Lil… sei sicura che vada tutto bene?” le chiedo gentile mentre risaliamo le scale per tornare in sala comune, “Non hai aperto bocca a pranzo”
Lei si blocca di colpo e io anche tanto che Marlene mi viene a sbattere ma poi, ovviamente, si ferma anche lei.
Lily è un gradino più su rispetto a noi due e ci guarda seria, poche volte l’ho vista così.
“Ali, Marlene, non c’è assolutamente nulla che mi può turbare che riguarda Piton. Ha fatto la sua scelta anni fa. Siamo in due fazioni opposte, non può esserci amicizia questo lo capirebbe anche un muro. Sta a lui decidere se è più importante la mia amicizia, la vera amicizia o… quella falsa e il potere. E se lui preferisce queste ultime due cose… Bhè mi dispiace ma Lily Evans non può tollerarle. Fine del discorso” disse per poi riprendere la marcia verso la sala comune con me e Marlene dietro.
Entriamo in dormitorio e Lily subito inizia a prepararsi, a breve James la aspetta.
Ancora lei non lo sa di certo, ma  io ne sono certa: lei e James sono fatti l’uno per l’altra. E nel profondo anche lei sa che James le piace, altrimenti non ci metterebbe tutta questa cura nel prepararsi!
Sono così felice per James, finalmente è riuscito a farsi dire di sì per una volta. Anche se da come ha raccontato Lily è stata quasi costretta. Fa niente, oggi trascorrerà un bellissimo pomeriggio e poi gli dirà di sì per sempre.
“Ragazze, scendo un po’ in sala comune, Frank mi aspetta per stare un po’ insieme prima di uscire. Ci vediamo giù Lily, fatti bella!” le dico prima di sparire dietro la porta.
Scendo di sotto e Frank non è ancora arrivato, però in una poltrona vicino al camino vedo James, così mi avvicino a lui.
“Allora… finalmente ce l’hai fatta!” dico sorridente. Lui ricambia anche se non l’ho mai visto così teso.
“Andrà tutto bene, fidati!” cerco di incoraggiarlo.
Poi mi volto appena in tempo per vedere Marlene dirigersi verso l’uscita della sala comune, chissà dove andrà?
“Marlene, ehi? Dove vai da sola?” le grido ma lei mi saluta con la mano prima di scappare via. Non cambierà mai.
Nel frattempo torno vicino a James dove ora sono arrivati anche Frank e Sirius.
“Eccoti, mio dolce zuccotto di zucca!” gli dico prima di dargli un bacio a fior di labbra e vedo Sirius di fianco che fa il gesto di vomitare.
“Ce lo vuoi dire o no con chi esci oggi, è Felpato?” chiede James a Sirius scocciato mentre quello scuote la testa ridacchiando.
“Ma guarda… Black, esci con qualcuno allora…” dico ridacchiando.
“Dickens non fa ridere affatto. Io sono bello e popolare e esco sempre con tante ragazze”
“Ragazze di cui di solito ti vanti. Non è che questa ti piace sul serio?” borbotta James guardandomi divertito.
Sirius riesce comunque a salvarsi dall’interrogatorio perché proprio ora Lily sta scendendo le scale e James ormai non ha occhi che per lei.
“Ciao… allora andiamo?” fa a James evidentemente a disagio. Io le sorrido e le alzo i pollici mentre la vedo uscire dal buco del ritratto seguita da James.
 
 
 
Per tutto il tragitto i due Grifondoro restarono in silenzio, troppo imbarazzati per proferire parola.
Finalmente quando uscirono dal castello, dopo il solito controllo di Gazza, Lily ruppe il silenzio.
“Mi ha fatto piacere che siete venuti prima, quando parlavo con Severus…”
“Oh cosa? Ah sì, sì. Figurati, e poi…ti stavi difendendo bene anche da sola”
“Lo so, grazie”
“Figurati”
Restarono in silenzio ancora un po’ ma questa volta fu James a rompere il silenzio.
“Mi dispiace per la vostra amicizia comunque. Cioè mi dispiace se ci soffri”
“Non ne soffro”
“Bene”
“Bene”
E per la terza volta cadde di nuovo in silenzio assordante rotto poi nuovamente da Lily.
“Comunque mi ha fatto piacere che non gli avete fatto qualche scherzo, a Piton intendo”
“Figurati, l’ho fatto per te” disse James guardandola e lei gli sorrise appena.
Finalmente una volta arrivati ad Hogsmeade tutti e due decisero che era il caso di evitare Madama Piediburro e così si diressero verso I Tre Manici di Scopa.
Ordinarono due burrobirre e poi parlarono del più e del meno.
“Che farai a Natale, tornerai a casa?” chiese James sorseggiando la sua bevanda.
Lily scosse la testa.
“Come mai? Se posso chiederlo naturalmente…
“Niente di che. Mia sorella mi odia, mi reputa un mostro per via del mio essere una strega. I miei genitori ne sono entusiasti ma per loro è davvero molto stancante doversi sorbire tutti i giorni i nostri litigi. O meglio i suoi capricci, ormai è come se litigasse da sola…” disse Lily abbassando lo sguardo prima di continuare “Così resterò qua per Natale. Non sarà male, anche Alice e Marlene rimangono, i loro genitori dovranno andare in missione segreta”
“Oh, si anche i miei andranno. Sono Auror, non so se lo sapevi. Comunque io e Sirius torneremo a casa ugualmente, mia madre dice che almeno le feste si devono passare a casa. E poi verranno i miei nonni per qualche giorno, insieme alla cugina di Sirius, Andromeda. Così non potremo fare danni, dice mia madre” disse James ridacchiando e Lily non poté far altrettanto e pensare che la madre di Potter aveva ragione.
Continuarono a chiacchierare e sorseggiare per un’altra oretta, poi decisero di fare una passeggiata visto che le nuvole che prima coprivano il cielo erano sparite e il sole era comparso alto nel cielo.
Camminarono per un po’ fino a che James si bloccò in mezzo alla strada.
“Ma che…?” disse indicando un punto in lontananza e Lily, dopo averlo seguito distinse chiaramente due figure: Sirius e… Marlene!
 
 
Potter era quasi partito verso di loro ma per fortuna ho i riflessi pronti e lo tiro per il polso dietro al muro di un vicoletto.
“Evans questa devi concedermela. Se volevi infrattarti bastava dirlo secoli fa!” sghignazza.
“Potter taci, stai andando quasi bene per ora. Comunque, che volevi fare andarli a disturbare? Se Sirius non ti ha detto nulla come deduco e Marlene non ha detto nulla a me e Alice, è evidente che non vogliono dircelo. Perciò ora noi faremo finta di nulla e torneremo indietro senza voltarci a guardarli, chiaro?” gli dico avvicinandomi pericolosamente al suo viso.
Ha degli occhi davvero belli: color nocciola con delle pagliuzze più chiare e quasi mi viene voglia di appoggiare le mie labbra sulle sue che sono così belle e sembrano così… morbide.
Ma che diavolo mi salta nella testa?
Prima di peggiorare la situazione mi allontano velocemente dal suo viso e lui sembra tornare a respirare dopo tanto tempo che non lo faceva.
Ci incamminiamo verso il castello perché ormai inizia a fare molto freddo e incontriamo per strada Alice e Frank che anche loro stanno risalendo.
Io e Alice camminiamo un po’ più avanti mentre Frank e James restano indietro a parlare di Quidditch.
“Evans, ehi Evans!” sento chiamarmi da lontano e quando mi volto mi trovo di fronte alla scena più imbarazzante della mia vita.
Carol Hopkins, sesto anno, tasso rosso, mi guarda facendo sventolare qualcosa tra le mani.
E poi lo riconosco, quello è il mio fiocco, quello che James mi ha tolto la sera della festa.
Mi avvicino con le guance rosse e guardo prima il mio fiocco e poi James.
Lo strappo dalle mani della Hopkins e mi avvicino poi a Potter.
“Deve averlo lasciato in camera mia ieri sera, ne sono certa” fa la tasso rosso ma io non la ascolto ora devo incenerire Potter.
Lui mi guarda e cerca di dire qualcosa, ma questa volta c’è poco da dire e a pochi passi da me sento Alice incrociare le braccia: stavolta è dalla mia parte.
“Potter… “  inizio cercando di dire le cose più brutte possibili.
Ma nella mia testa riesco solo a vedere come mi sono fatta fregare da Potter. Credevo che era cambiato, oggi ho passato una bellissima giornata e ne avremmo passate altre.
Il mio sguardo cade di nuovo sul mio fiocco che sta sulla mano destra abbassata lungo il mio corpo. E poi accade in un attimo: sento la testa che bolle e gli occhi che iniziano a pizzicarmi fino a farsi pieni di lacrime.
“…Addio” dico prima di correre via verso il castello.
“Questa potevi risparmiartela Potter. E io che mi fidavo di te” sento dire da Alice prima di seguirmi.
 
 
 
Io e Frank restiamo lì, fermi, a guardare le due ragazze correre via.
Poi mi volto verso Carol Hopkins che ora sorride soddisfatta e trionfante.
“Dove cavolo l hai preso, dimmelo!” tuono balzandole di fronte con la bacchetta alla mano puntata proprio sul suo viso.
“I-i-io mi dispiace… non credevo…volevo solo…” borbotta lei ora visibilmente spaventata, ma è quello che si merita.
Come diavolo si è permessa di inventarsi una tale cavolata? Come le è saltato in mente? E poi dove avrà preso il fiocco? Deve essermi caduto certamente prima a pranzo.
Frank mi posa una mano sul braccio e finalmente abbasso la bacchetta e lei scappa via ora meno impaurita.
“Dovrai dare un po’ di spiegazioni amico, ma non credo sia vero quello che ha detto la Hopkins. Non ci credo che ieri sei stato da lei, non sei così stupido…” mi dice Frank e poi tutti e due ci incamminiamo velocemente al castello.
Devo assolutamente trovare Lily e spiegarle che non ho fatto nulla di quello che ha raccontato la Hopkins, nulla. E non lo farei mai.
Non potrei neanche pensare di ferirle, no signore, ora che finalmente ero a un passo dall’averla.
Stupida Hopkins e stupido me che sono disattento.
L’unica cosa positiva è che Lily è scappata via praticamente sul punto di piangere e questo significa che un minimo di interesse nei miei confronti ce l’ha, altrimenti non ci sarebbe rimasta male neanche un po’.
Saliamo su fino alla sala comune dove troviamo finalmente Alice, visibilmente scocciata.
“Alice, ascolta tutto quello che ha detto la Hopkins, è una falsità. Davvero, non potrei mai fare una cosa del genere a Lily, mai davvero!” le dico mentre lei sbuffa. Frank annuisce di fianco a lei cercando di sostenermi e sono sicuro lo farà anche dopo in separata sede con la sua fidanzata.
“Dov’è Lily?” le chiedo.
Lei mi guarda alza le sopracciglia e mi fa: “James, non credo sia il caso. Conosco Lily ha bisogno di un attimo per sbollire. Se vai ora ti ammazzerà”
“Non mi importa io devo vederla ora!”
“Senti Potter. Già è tanto che non ti ho ammazzato io con le mie mani. Non credo ti convenga fare lo spaccone. In ogni caso io sono una delle migliori amiche di Lily e la conosco molto meglio di te. Perciò se ti dico che è meglio se le parlerai domani. Tu le parlerai domani!” sbotta Alice ora furente.
E io non posso far altro che darle ascolto.
 
 
James è così scosso che si è messo a dormire alle nove, ed è sabato.
Quando sono tornato con Marlene, Alice l’ha presa e portata via subito, solo salendo in camera mia ho capito il perché.
James ha avuto la forza di raccontare tutto a me, Remus e Peter una sola volta prima di mettersi in silenzio sotto le coperte.
Mi dispiace molto vederlo così perché si vede che ci sta male.
E in quanto suo amico, devo fare qualcosa.
Inizio a cercare nel mio baule alla ricerca di una cosa ben precisa, chissà dove l’avrò cacciata.
E poi in fondo al baule, sotto un mucchio di vestiti e altre cianfrusaglie, la trovo, una lettera.
Esco dal dormitorio ignorando le voci di Remus e Peter che mi domandano dove sto andando, prendo la mappa del malandrino e la scorro fino a che, finalmente, vedo il puntino di Lily Evans.
Per mia fortuna è da sola, nella torre di astronomia, così mi incammino.
Quando finalmente arrivo, la trovo col naso all’insù a scrutare il cielo e non appena si accorge di non essere più sola, si volta.
“Sirius. Non dovresti essere qui, dovrei toglierti dei punti sei pazzo? E poi come facevi a sapere dove mi trovavo?” mi chiede lei avvicinandosi.
Ha palesemente gli occhi lucidi, gli occhi di chi ha pianto fino a poco fa e i capelli le ricadono flosci lungo la schiena
“Lo so Lily, ma era di vitale importanza che ti trovassi prima di subito. Vorrei darti questa, ma devi leggerla da sola e in tranquillità. E non dirai mai a nessuno, nessuno che te l’ho data, ok?” le dico porgendole la lettera.
Lei mi guarda sconcertata e dubbiosa poi prende la lettera dalla mia mano e se la mette in tasca.
“D’accordo la leggerò più tardi. Ma ora torna nel dormitorio oppure ti dovrò togliere davvero dei punti” mi fa lei e io non me lo faccio ripetere due volte.
Esco dalla torre con lei che ancora mi guarda.
“Sirius?” mi chiama poco prima che esco così mi volto di nuovo a guardarla.
“Sono felice per te e Marlene” mi dice con un sorriso leggero poi mi fa segno di andarmene e così faccio.
Anche io sono tanto felice.
 
 
Note dell’autrice:
Ok lo so sono stata super! Non so come sono riuscita a scrivere anche questo oggi.
Prima che qualcuno mi linci devo specificare che l’idea del fiocco l’ho presa da una scena di un film che tutti conoscerete: Tre metri sopra il cielo.
Mi ricordo che quando lo guardai mi piacque molto quella scena, così l’ho inserita.
Spero che questa cosa non vi crei disturbo.
Lily ormai è quasi cotta ma vi avverto, tutto dipende dall’effetto della lettera il cui contenuto lo scoprirete nel prossimo capitolo. Naturalmente non posso anticiparvi nulla.
In questo capitolo ho cercato di vedere le cose più in prima persona, dal punto di vista dei personaggi piuttosto che in terza persona, e spero che gradirete questa cosa.
Ora vi saluto, a presto!
   
 
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