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Autore: _fioredineve_    22/01/2018    5 recensioni
[...] "Dove vuoi arrivare?" chiese poi, fermandosi a pochi passi dall'entrata del castello "Io? Da nessuna parte, allora ci stai?"
"Cosa ci guadagni?" chiese ancora lei "Niente, mi piacciono le sfide difficili, e tu sei una di quelle" rispose ovvio "Ed io cosa ci guadagnerei?" continuò Hermione stringendo le stringhe della sua borsa nella mano destra, facendola sbiancare momentaneamente "Ci guadagni un bacio dal ragazzo più bello di Hogwarts" [...]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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4. Se una notte di giugno potesse parlare, probabilmente si vanterebbe di aver inventato il romanticismo. - Ben Williams

Hermione non capiva come l'estate fosse arrivata così velocemente, ma ne era davvero lieta.
Forse gli avvenimenti delle ultime settimane l'avevano tenuta impegnata così tanto che, ad un certo punto, aveva perso la cognizione del tempo.
Eppure... all'idea di tornare a casa il cuore le si scaldava: insomma, tornare nella sua città - o era meglio dire paese? -, tornare dai suoi genitori, nella sua casa e nella sua stanza, tutto ciò la rasserenava.
Staccare la spina da quel caos le avrebbe fatto più che bene.
Dopo gli esami, la fuga al ministero, la morte di Sirius, la continua pressione di Dolores Umbridge nei confronti suoi e di quelli dell'intero Esercito di Silente, quella stupida - tremendamente stupida - scommessa con Fred Weasley... sì, quel riposo se lo meritava, ora più che mai.
Tranquillamente continuò a preparare i suoi bagagli con estrema cura, li ricontrollò varie volte per paura di dimenticare qualcosa di tremendamente caro per lei - i suoi libri, tipo.
Amava avere il controllo su tutto ciò che la circondava, ma in quell'ultimo anno aveva appreso che non sempre poteva controllare ogni cosa.
Aveva capito che i sentimenti erano difficili da domare. Tutto ciò a causa di Fred Weasley e delle parole a lei rivolte quel giorno.
L'aveva mandata in confusione, fatto battere il cuore.
L'aveva, in un certo senso, fatta sentire un'adolescente qualsiasi dopo quei cinque anni ad Hogwarts.
Sospirò chiudendo la valigia color mattone con un colpo secco. Mancavano poche ore alla partenza e lei sperava che con una bella dormita il tempo volasse.
Si lasciò cadere sul letto e chiuse gli occhi stanca, domandandosi negli sprazzi di lucidità cosa le avrebbe riservato quell'estate.

Il treno, puntuale come sempre, era arrivato alla stazione di Londra; come al solito la stazione di King's Cross pululava di bagagli, gente in lacrime e gente che si abbracciava.
Hermione, dopo aver recuperato tutti i suoi bagagli con l'aiuto di Neville e Ginny, si diresse verso l'esterno del Binario 9 e 3/4 sicura che avrebbe trovato i suoi genitori ad attenderla. Il calore estivo era percepibile nell'aria e - fortunatamente - aveva messo via la divisa scolastica per poter indossare abiti più freschi e comodi.
"Ehi, Hermione!" urlò alle sue spalle una voce, la ragazza si girò lasciando svolazzare i capelli raccolti in una treccia disordinata.
"Ronald" sorrise lei, cercando di non far caso al resto della famiglia - compresi i gemelli - si stessero avvicinando allegramente. Il ragazzo con un corsetta goffa la raggiunse "Quest'estate, prima che inizi scuola, verrai alla Tana, vero?" quasi lo chiese in una supplica ed Hermione ben sapeva il perché e per chi: Harry.
Ora come ora aveva bisogno di tutto il supporto e l'affetto possibile da parte loro, da parte sua.
"Ne parlerò con i miei" rispose cercando di affrettarsi, ormai i gemelli erano vicini, così da poter sentire ogni singolo particolare della conversazione; il solo vederlo la faceva star male, perché Hermione aveva compreso - dopo molti giorni - le parole del ragazzo. E lei provava esattamente le stesse cose per lui "Ci sentiamo tramite gufo" si sbrigò poi, salutando velocemente Ron e cercando i suoi genitori che l'attendevano allegri poco più avanti.
Al momento preferiva non pensare al tormento che quei sentimenti le procuravano, erano del tutto nuovi ed inaspettati.

Giugno e Luglio passarono lenti e tranquilli per la giovane strega, con i genitori era andata in vacanza e per quel breve lasso di tempo si era sentita bene, libera, calma.
Ma in quel momento, dinanzi alla porta di casa Weasley, sentiva tutta l'angoscia e le preoccupazioni emergere a galla ed inondarla come un mare in tempesta.
Il veder star male il suo migliore amico la lacerava dentro ed il non poter fare niente per lui non faceva che aumentare i suoi dispiaceri ed il suo dolore.
Prese un respiro profondo chiudendo gli occhi, posò la valigia sulla piccola veranda malconcia e poco curata della Tana; alzò la mano chiudendola in un piccolo pugno, pronta a bussare "Allora, Granger, tra quanto ti decidi a bussare?" una voce colma di sarcasmo alle sue spalle la fece sobbalzare.
Impaurita si portò le mani al petto "Weasley sei un idiota! Mi hai spaventata!" brontolò lei in risposta mentre le gote - seppur abbronzate e coperte da qualche leggera efelide - si tinsero lievemente di rosso. Il ragazzo, ormai accanto a lei, le sorrise in modo allegro.
"Vuoi una mano con i bagagli?" le chiese, con estrema gentilezza e... dolcezza?
Lo stesso tono che aveva usato quel giorno.
"Grazie" sospirò Hermione seguendolo in casa, come al solito dentro vi regnava così tanto caos da farla sentire quasi a casa sua.
Le voci del resto dei parenti riempivano allegramente ogni piccolo angolo della dimora, le stoviglie erano intente a lavarsi da sole, ah quanto poteva essere utile la magia in questi casi?
"Ma'!" esclamò il ragazzo accanto a lei a gran voce "E' arrivata Hermione" continuò posando il bagaglio per terra. In un battito di ciglia il tornando dai capelli rossi, Ginny Weasley, scese le scale seguita dalla madre. Entrambe così radiose, entrambe così simili tra loro.
"Oh, Hermione cara, come sei cresciuta!" esclamò la donna, premurosa come sempre, mentre la stringeva in un abbraccio caloroso.
"Accidenti Hermione" esclamò Ginny, ricevendo un'occhiataccia della madre a causa del linguaggio indecoroso per una ragazza "Quanto ti sei abbronzata?!" continuò poi allegra la piccola di casa.
Hermione si limitò a sorridere.
"Comunque, come mai già di ritorno, Fred?" chiese Molly guardando il figlio, sorpresa.
Hermione sapeva che i due gemelli, una volta scappati da Hogwarts, avevano aperto il loro negozio di scherzi e che le cose andavano alla grande per loro. Curiosa tese le orecchie, attenta a non perdere una sola parola della conversazione tra madre e figlio.
"Sono venuto a prendere una cosa, George l'ha lasciata in camera" rispose con la solita allegria il ragazzo salendo di tutta fretta le scale scriocchiolanti; scese pochi minuti dopo con una scatolina tra le mani, lasciò un bacio sulla guancia della madre e su quella della sorella minore mentre ad Hermione riservò un trattamente un po' più brusco: le scompigliò i capelli in modo giocoso, facendola sbuffare, poi le dedicò un sorriso "Ora vado e... bentornata Hermione" e con un sonoro 'puff' scomparve lasciando le tre streghe da sole, a chiacchierare del più e del meno.

"Eccomi Georgie!" esclamò Fred affannato, cercando di farsi spazio tra la folla di ragazzini sghignazzanti e con catini per il vomito tra le mani.
I Tiri Vispi Weasley andavano a ruba e loro non potevano che esserne fieri. Avevano fatto della loro - "Bizzarra e alquanto strana" avrebbe proferito una Grenger, indispettita - passione un vero e proprio lavoro, e cosa c'era di meglio di un lavoro che li appagava sia economicamente che sentimentalmente?
Niente, esattamente.
"Come mai ci hai messo tanto?!" chiese alterato il gemello, facendolo ridere: stava per avere un crollo nervoso, serviva una cassiera al più presto o non ne sarebbe uscito vivo.
Entrambi odiavano stare bloccati dietro alla cassa, per non parlare dei giorni in cui - esattamente come quello - c'era così tanta folla da poter appena vedere la punta del proprio naso.
"E' arrivata la Granger" rispose lui facendo spallucce e prendendo il posto del gemello, che gli porse la targhetta con il proprio nome stampata sopra.
Entrambi la portavano così da poter essere facilmente riconosciuti dalle persone che andavano all'interno del negozio per effettuare i propri acquisti... anche se spesso se le scambiavano per puro divertimento: i due potevano ormai essere vicino ai diciotto anni compiuti, ma nessuno avrebbe tolto da loro la natura scherzosa ed infantile che tanto li caratterizzava.
"Quindi... le hai parlato?" fece malizioso il gemello, facendo alzare gli occhi al cielo a Fred per poi farlo ridere "Non sarà necessario, prima o poi verrà lei a parlare con me" rispose sicuro, con la solita aria malandrina che tanto li caratterizzava.
Fred sperava solo che quel momento arrivasse il prima possibile.
"Ah Freddie, Freddie, e chi lo avrebbe mai detto? Il Re degli scherzi innamorato del Prefetto Perfetto" disse, infine, George lasciandolo alla cassa mentre la fila aumentava.

Quella sera, oltre all'arrivo di Hermione, ci fu anche quello di Harry: dire che era più che un buon motivo per festeggiare era poco.
La tavola che con l'uso della magia era stata preparata all'esterno era del tutto coperta da leccornie di ogni tipo, certo che sua madre in cucina era proprio insuperabile!
I festeggiamenti non durarono a lungo: il primo a crollare fu Arthur Weasley, seguito a ruota da Ronnie ed un esausto Harry Potter.
Ricordava la prima volta che aveva provato la smaterializzazione, si era sentito rintontito per giorni.
Ad un certo punto della serata, dopo aver 'accidentalmente' rovesciato tutto il succo di zucca sui vestiti di  Tonks, fatto inciampare la sorella minore che rientrava in casa stanca e aver fatto urlare la madre, i gemelli Weasley salutarono tutti smaterializzandosi successivamente nella rispettiva stanza che i due condividevano alla Tana.
Ma il sonno, seppur cercato con tanta smania, non arrivò per Fred e decise quindi di scendere al pian terreno, precisamente in cucina, per prepararsi una tazza di latte caldo e miele; era l'unica cosa che riuscisse a farlo dormire, un vecchio rimedio babbano consigliatogli il primo anno da Alicia.
Con l'uso della magia mise il latte sul fuoco e preparò tazza, cucchiaino e miele. Guardò fuori dalla finestra che affacciava sul giardino nel retro della casa: una figura, che avrebbe riconosciuto tra mille, era ferma a rimirare il cielo trapuntato di stelle. Curioso spense il fuoco e uscì sulla veranda, non accennava a muoversi.
Con piedi scaldi che calpestavano l'erba bagnata - e che gli facevano anche un gran solletico - arrivò alle spalle della ragazza, spaventadola.
"Idiota, è già la seconda volta oggi!" proferì Hermione, mollandogli un pugno scherzoso sul braccio destro.
"Che ci fai qui?" chiese Fred, sedendosi sull'erba, Hermione fece lo stesso "Non riuscivo a dormire" rispose alzando e abbassando le spalle.
"Qualcosa che ti tormenta?"
"Tu" fu la risposta di lei, quasi in un sospiro imbarazzato, Fred sorrise "E per quale motivo?"
"Perché ho vinto la scommessa, eppure sei scappato da Hogwarts senza farti sentire nè vedere ed io ho perso la mia occasione di poterti far fare quello che volevo" disse la ragazza tutto d'un fiato, inciampando nelle proprie parole, Fred sapeva che quella era solo una scusa "Hai ancora tutto agosto davanti, puoi chiedermi ciò che vuoi: una scommessa è una scommessa, ed io mantengo sempre fede alle mie parole" si sbrigò a dire lui, attendendo la risposta della strega accanto a lui.
Ma questa non arrivò.
"Possiamo iniziare anche da adesso: vuoi che ti canti una ninna nanna per dormire?" propose facendo sorridere la ragazza.
"Passo... so che voi Weasley non siete bravi a cantare"
"Ehi, così mi ferisci nel profondo, non c'è niente che George ed io non sappiamo fare"
Hermione, cercando di trattenere le risate a causa dell'egocentrismo del ragazzo, si lasciò cadere con la schiena sull'erba per poi coprirsi il viso con le mani.
Era bella, mentre rideva in quel modo.
"Sei così... così..." iniziò la ragazza sbuffando, non trovando le parole giuste, Fred prese la palla al balzo "Bello? Gentile? Simpatico? Geniale? Perfetto?" altra risata trattenuta, altra frase egocentrica.
"Sì..." sussurrò poi sorprendendolo, mai si sarebbe aspettato quella risposta da lei.
"Fred...?" mugugnò lei, indecisa se pronunciare il resto delle parole "Mmmh?" rispose il mago, attendendo il resto della frase.
"Realmente farai tutto quello che voglio?" il ragazzo sorrise a quelle parole "Tutto, tranne tornare ad Hogwarts" rispose poi ovvio, sdraiandosi accanto e lei;  il cielo era completamente illuminato dalle stelle e dalla luna, che illuminava il viso roseo di imbarazzo della ragazza accanto a lui.
"Baciami" fu un sussurro, ma Fred lo sentì forte e chiaro mentre quella semplice parola rimbombava nella sua mente, come se gli avesse urlato nelle orecchie.
Si girò di lato, ammirando il profilo imbarazzato della ragazza mentre deglutiva cercando di riportare indientro quella parola sfuggitale.
Fred si sporse di poco sul minuto corpo della ragazza mentre lei spalancava gli occhi sorpresa, sicura che il ragazzo non l'avesse udita.
"Avevo detto tutto, ed io mantengo le mie promesse" le soffiò sul viso, a pochi centimetri dalle sue labbra per poi farle combaciare.
Hermione lasciò che le mani del ragazzo le accarezzassero dolcemente il viso ed il braccio scoperto, solo dopo pochi istanti riuscirono a separarsi ansimando e sorridendo.
Era un bacio tanto agognato da lui, tanto temuto da lei.
Fred poggiò la fronte su quella della ragazza "Fred, noi... noi cosa siamo?" chiese intimidita giocando con i capelli del mago  sotto il suo sguardo acceso e vivo.
"Due ragazzi che si piacciono, quindi Granger, ora sei la mia ragazza" disse ad alta voce il ragazzo, allegro come non mai, tornando a baciarla sotto quel cielo stellato.
Alla fine, da quella scommessa, ne erano usciti entrambi vincitori.

Ed eccomi qui!
Anche questa storia è giunta al termine, e non ci credo di aver appena messo una fine a questa storia in tempo record.
E', probabilmente, il capitolo più lungo che abbia scritto in questo ultimo anno (dopo la fine di Lost in the dark of the night, probabilmente).
Smielati, zuccherrrrosi e totalmente OOC, ma ehiii, va bene così.
Mi sono divertita a scrivere questa storia e, ahimè!, ho già iniziato a scrivere una bozza per la prossima sempre incentrata su di loro (che qualcuno mi fermi, il tempo libero mi fa male, malissimo).
Come al solito: se notate errori, fatemeli notare!
Ma ora, come ad ogni capitolo finale, passo ai ringraziamenti:
ringrazio Carthy, Cho90, crivevale, Eli_99, giulietta smiley, Kula, popie307 e SilverRose per aver aggiunto la storia tra le seguite;
ringrazio Cho90 (ancora!) e _gaiuccia_ per averla aggiunta tra le ricordate;
ringrazio solemiosole, che come sempre mi richiama per le mia maledettissime virgole (un giorno imparerò, promesso!), Sia_ che appena può mi lascia sempre le sue dolci recensioni, karter, Cho90 e giulietta smiley che mi hanno spronata a continuarla.
Ed infine, sì, ringrazio anche voi lettori silenziosi.
So che ci siete.
Spero di tornare presto, con questa nuova idea che mi gira per la testa.
Grazie ancora a tutti,


Vera




   
 
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