Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: the winter soldier    22/01/2018    0 recensioni
Secondo gli psicologi ogni essere umano reagisce in maniera diversa ad una tragedia. Per quanto si possano essere fattori in comune come il lutto o la rabbia alcune persone possono avere reazioni inaspettate e quasi assurde agli occhi degli altri.
Questa è stata sicuramente una reazione estremamente inaspettata, derivante da la più grande tragedia della storia moderna, che ha portato un normale ragazzo di Roma a trasformarsi in un demonio e custode della città eterna.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Riesce a riposare per un paio d’ore prima di sentire il padre svegliarsi, decide comunque di restare un po’ nel letto finché il dopo aver svegliato la madre il padre va nella camera di Lorenzo
:”Che c’è papà?”: chiede curioso
:”Senti stavo guardando il TG, tra un paio d’ore si celebra una veglia in centro in onore dei morti di ieri, io e mamma ci andiamo, vieni con noi?”: il viso di Lorenzo si fa torvo e scuro, poi però annuisce al padre
:”Ok, allora mangia qualcosa”:
Lorenzo si alza dal letto, quella strana sensazione gli risale nel profondo. Aperta la dispensa si limita a prendere un pacchetto di biscotti, non ha appetito malgrado si senta vuoto.
Un’oretta dopo la famiglia è in macchina, pronta per la partenza. Nessuno di loro parla la tristezza permea l’aria più dell’ossigeno. In strada Lorenzo si affaccia dal finestrino e nel cielo rivede un falco librarsi nell’aria, esattamente come la notte precedente. Passano i minuti e lui continua ad ammirarlo quasi ipnotizzato finché non finisce spinto in avanti dalla frenata del padre
:”Che succede???”: chiede il ragazzo
:”Niente- risponde il padre- siamo arrivati, mi stavo preparando a parcheggiare”: Lorenzo in un primo momento non ci fa caso, poi pero si rende conto che quel falco ha volato vicino a loro per tutto tragitto.
Alla processione ci sono centinaia di persone, forse migliaia, tutte per lo stesso tremendo motivo…. La processione continua per svariate ore sino all’ora di pranzo quando Lorenzo e i suoi ritornano all’auto. Mentre cammina sul marciapiede un turista che non ha quasi certamente partecipato alla processione lascia scappare un commento
:”Che cazzo finalmente fare qualcosa oltre al sentire le lagne per gente di cui non ce ne dovrebbe fottere nulla”:
:”Porta rispetto per quella gente stronzo!”: le parole escono da sole dalla bocca di Lorenzo, un riflesso incondizionato, forse non pensando di essere udito. I genitori lo guardano con un misto di rimprovero e sorpresa, sino a quel momento Lorenzo non aveva mai avuto episodi come quello, anzi, si era sempre dimostrato molto educato e distaccato nei confronti degli sconosciuti, più che altro per la sua estrema timidezza
:”Che hai detto stronzetto????”: chiede visivamente infuriato il turista
:”Hai sentito bene…”: risponde con un misto di sfrontatezza e sorpresa Lorenzo, il turista si avvicina . il braccio parte per sferrare un pugno. L’arto viene bloccato dal padre che con una presa di judo scaraventa a terra l’uomo. Il padre, Isidoro, anche se ormai cinquantenne restava cintura nera di judo e come tale sapeva come difendere se stesso e la famiglia. Il turista si alza in piedi e poi corre via, in lontananza si riescono a sentire distintamente le sue imprecazioni e bestemmie
:”Che cosa diavolo di è saltato in mente cretinetti???”: chiede la madre. Eleonora era sempre stata la più protettiva tra i genitori di Lorenzo ma quando era il caso riusciva comunque ad essere autoritaria e severa, pur usando il soprannome che aveva dato a Lorenzo derivante dal personaggio di alcuni vecchi film
:”Scusatemi, mi è scappato…. Non capiterà più”: il padre si limita a guardare con lo sguardo arrabbiato
:”Andiamo a casa”: dice. Lungo il tragitto i genitori mostrano sia la rabbia che la sorpresa per ciò che è appena accaduto. Malgrado tutto però ritornati a casa la loro rabbia è scomparsa lasciando spazio al sollievo che nessuno si sia fatto male. Durante il tragitto Lorenzo risente la stessa sensazione indistinta dentro di sé.
Nel pomeriggio dopo aver letto altri fumetti Lorenzo esce per fare una passeggiata. Per strada rivede il ragazzo dai capelli rossi del giorno prima, alle sue spalle vede una figura. Pochi secondi dopo la figura esce allo scoperto tirando una spallata al giovane che cade rovinosamente a terra. Altri due loschi figuri arrivano dai lati, tutti alti, molto alti, probabilmente gli stessi del giorno prima. Vede le loro labbra muoversi ma è troppo lontano per sentire. Risente quell’odio dentro di sé. Lorenzo parte in una corsa rabbiosa, un urlo esce ricolmo di collera dalla sua bocca
.”NON STAVOLTA!!!!”: un pugno colpisce il viso del teppista
:”Stavolta non resterò a guardare!”: dice Lorenzo mettendosi tra gli aggressori e il ragazzo
:””Stavolta” una beneamata minchia figlio di troia, questi non sono affari tuoi, levati dai coglioni o riempiamo di botte anche te”: dice arrabbiato uno dei tre. Il teppista colpito in viso subentra
:”ME NE SBATTO ER CAZZO! Sia che tu vada via o meno te apro er culo stronzo!!!”: Lorenzo sarebbe tentato di andar via, ma la rabbia a questo punto è più forte del senso di autoconservazione
:”Ehi!”: prorompe il ragazzo roscio a terra :”non ti avevo detto già ieri di non intrometterti??”:
:”Cosa preferisci? Che io non ti dia retta o che di salva il culo??”: il ragazzo rimane interdetto. Lorenzo si rigira verso gli aggressori e tenta un altro corpo fortunato. Il pugno però viene parato con facilita, adesso la sua guardia è aperta, non fa in tempo ad accorgersene, un forte dolore parte dalla pancia quando un pugno dell’aggressore arriva, per un attimo gli manca il respiro. L’aggressore commenta
:”Non se pò esse sculati du' volte de seguito”: dopo un secondo pugno, con l’altra mano, stavolta colpisce Lorenzo in volto. Si sbilancia, indietreggia. Una goccia rossa cade sul terreno, seguita da altre tre, tutte provenienti dal suo naso. Cerca di pulire il sangue che sta arrivando alle labbra con la mano ma il rosso continua a sgorgare. Ora fa fatica a respirare dal naso. Nella sua mente inizia a presentarsi l’idea che potrebbe non essere stata la migliore delle idea immischiarsi in una rissa dato le sue doti non esattamente atletiche. La rabbia interiore continua a bruciare. Gli arriva un altro pugno da un altro degli aggressori, stavolta la guardia non era aperta, riesce a pararsi con le braccia appena in tempo. Sorride, ora è il suo turno. Con la mano destra blocca il braccio all’avversario poi gli tira una serie di pugni con la mano sinistra sul volto dell’avversario. Riescono a stordirlo ma non abbastanza, riesce a bloccare il quarto pugno. Si sporge leggermente prima di colpirlo col la testa, ancora, ancora e ancora. Dal naso esce sempre più sangue. L’avversario lo lascia, subentra il secondo del gruppo, un altro pugno alla pancia che Lorenzo non riesce a parare, questa volta riesce a farlo piegare a terra e gli impedisce di respirare per una ventina di secondi. Il primo del gruppo a cui Lorenzo aveva colpito il viso si avvicina. Il ragazzo roscio cerca di fermarlo
:”Levate dai coglioni!!”: gli urla l’aggressore mentre lo fa cadere con una gomitata in pieno petto. Arriva davanti a Lorenzo, lui prova a rialzarsi ma è troppo debole, non ci riesce. Una ginocchiata colpisce il lato destro del suo volto mandandolo completamente a terra. Solo ora capisce cos’è la rabbia che sente dentro, non contro chi fa del male, ma contro sé stesso, perché incapace di difendere le persone che gli stanno in torno, incapace di essere come quei personaggi dei fumetti, che lui tanto ammira. Vede con la coda dell’occhio il ragazzo che ha provato a difendere indietreggiare a fatica prima che i teppisti inizino a prenderlo a calci. Sente dolore ovunque, alla pancia, al viso, alle gambe, alle braccia…. In cielo poi lo rivede il piccolo falco che stavolta atterra sul ramo di un albero poco lontano scrutando senza ombra di dubbio la scena. Una mano si poggia sulla spalla del primo teppista, lui si gira per vedere, un pugno rapidissimo, dall’alto colpisce il suo volto, il naso si spezza rumorosamente. Lui si mette le mani sul naso, tra le dita il sangue scende copiosamente
:”ARRRR… FIGLIO DI PUTTANA!!!!!!”: gli altri lasciano perdere Lorenzo e si gettano contro l’uomo misterioso, ha una vestito strano, marrone e fatto con fasce di stoffa. Un pugno punta alla sua faccia, lui lo evita e tira una forte gomitata alla gola del teppista, lui si accascia cercando di riprendere fiato. Un altro pugno dall’ultimo, l’uomo prende il braccio e lo spezza, lui urla. Subito dopo i teppisti iniziano a correre. Lorenzo e il roscio iniziano ad alzarsi, anche se a fatica
:”Alberto Ionio e Lorenzo Contu…”: le loro facce impallidiscono
:”Co… Coom”: Lorenzo viene interrotto dall’uomo prima di poter finire la domanda
:”So i vostri nomi perché noi vi osservavamo da molto tempo”:
:”Voi?”: chiede confuso Ionio
:”Si giusto, quasi dimenticavo. Mi chiamo Francis e sono uno dei membri della progenie dei falchi”:
La faccia di Lorenzo è confusa come quella di Ionio. :”La… Progenie dei falchi??? Che cazzo? E’ una sorta di setta??”: Chiede Lorenzo con un misto di timore e curiosità
:”Setta non è un termine che si addice all’organizzazione di cui faccio parte, diciamo che siamo più che altro una società che punta a reclutare persone come voi”:
:”Come noi?”: continua a chiedere Lorenzo
:”Persone desiderose di fare la loro parte, di fare giustizia. Non ci si getta a capofitto contro dei teppisti per salvare qualcuno solo per educazione famigliare, c’è una forza dentro di te, lo sai anche tu, ribolle da quando sono cadute le torri a New York”: la frase colpisce Lorenzo come un fulmine a ciel sereno. Non fa in tempo a fare domande, l’uomo riprende la spiegazione
:”Anche tu Alberto, vuoi fare giustizia dalla morte dopo la morte di tuo padre”: Stavolta è Ionio a venir colto nel profondo, Lorenzo non fatica ad accorgersene
:”Io vi offro una possibilità”:
:”Per fare cosa??”: chiede Ionio
:”Giustizia. Nel corso dei decenni la progenie ha sempre avuto gli occhi su tutti i possibili membri e le orecchie pure. Voi siete stati selezionati”:
:”Volete renderci dei vigilantes??”: chiede Lorenzo
:”Vigilantes forse è una definizione un pelo troppo generalista ma… sostanzialmente si”: risponde Francis  con un lieve sorriso, Lorenzo e Alberto non riescono a trattenere lo stupore e lo scetticismo. Il primo inizia a parlare
:”Senti….. non che io non apprezzi che tu ci abbia appena salvato il culo ma….”:
:”Ma cosa? Un po’ di scetticismo?”: chiede il salvatore interrompendolo. Lorenzo risponde annuendo, si vede una certa ovvietà nel gesto
:”Comprendo bene, anche io ero scettico e scoraggiato all’inizio. Ma la progenie vi offrirà vitto, alloggio e soprattutto addestramento, per poter fare quello che dovete. Se volete rinunciare all’occasione ok, non siete obbligati, solo una cosa, rifletteteci bene”: Lorenzo è confuso e indeciso, glielo si legge in faccia, ma non Alberto, lui impiega molto poco a dare un responso
:”Accetto!!!”: la risposta è dura e decisa, malgrado il poco tempo impiegato per prendere la decisione, è evidentemente convinto di essa
:”Lorenzo?”: chiede Francis
:”Per quanto la proposta è interessante…. Declino l’invito”: Francis gli porge la mano destra, tiene un bigliettino con sopra scritta una via e un numero civico
:”Nel caso tu ci voglia ripensare”: non riesce a nascondere un po’ di amarezza nello sguardo :”Alberto, se vuoi seguimi adesso o preparati qualcosa a casa e poi vieni ti lascio un biglietto come il suo”:
:”No, non ho niente da prendere vengo direttamente con te”: lui annuisce, poi si dileguano salutando Lorenzo con un cenno della mano.
Lui impiega poco per tornare a casa, i suoi genitori si mostrano preoccupati sin dalla prima occhiata, lui impiega una mezzora circa per esporre gli eventi
:”Questa poi….”: commenta Isidoro
:”Tu che vorresti fare??”: chiede preoccupata Eleonora :”Credi davvero che noi ti lasceremmo andare con degli sconosciuti a fare chissa quale strano addestramento???”:
:”No e infatti non gli ho dato una risposta!!”:
:”Pero sei stato a sentire la proposta..”: commenta il padre
:”Si be’ lui mi ha aiutato, senza sarei finito sicuramente al pronto soccorso, ha steso quei tre come se niente fosse”:
:”Per quanto ne sai te potevano essere compici”: commenta Isidoro
:”Credimi no, quelli si sono ritrovati col naso che traboccava sangue e braccia piegate al rovescio”: entrambi i genitori sono visivamente amareggiati, non è difficile capire che il giovane è fortemente interessato. Si limitano a mandarlo in camera per il momento.
Un ora dopo essersi sdraiato squilla in suo cellulare, lui risponde
:”Ehi Lore sono Alessandro”:
 :”Ehi ciao; come va?”:
:”Tutto bene. Senti Valerio ti ha detto se volevi uscire oggi giusto? Soprattutto dopo ieri…”:
:”Si lo so ma… scusa Ale ma non…. Non sto proprio in vena di uscite oggi”:
:”Ok fa nulla, ti capisco, a presto”:
:”Si ciao… grazie comunque”: nella voce di entrambi c’è amarezza e tristezza, come nella voce di tutti dal giorno prima del resto.
Passa il tempo, ormai sono le undici di sera e in casa inizia a sentirsi aria di riposo. I suoi già dormono ma non Lorenzo, lui sta ancora guardando la tv, per la precisione il tg
:”… e ora le notizie di cronaca nera: oggi durante una rapina in una gioielleria sono morte 3 persone tra cui una delle guardie e uno dei proprietari del negozio, i ladri sono riusciti a rubare l’incasso della giornata ed alcuni gioielli per poi dileguarsi prima dell’arrivo della polizia…”: Lorenzo cerca di non ascoltare, prende il telecomando e mette un altro canale :”..la piccola Elisa stavo giocando al parco con i suoi genitori quando un gruppo di criminali è arrivato e….”: cambia ancora :”…ancora sconosciuta l’identità dell’assassino che ha ucciso la scorza settimana ……”. Cambia ancora :”…. Sei morti nell’incendio doloso appiccato..”: cambia ancora, ancora, ancora e ancora ma la sostanza non cambia. Un canale dopo l’altro sente ritornare la rabbia, sente di nuovo i calci e i pugni del pomeriggio. Il respiro si fa sempre più affannoso. Poi tutto finisce quando vede il bigliettino lasciatogli da Francis. Si avvicina al mobile dov’è poggiato, lo guarda, il suo sguardo è deciso, così come la sua mente … finalmente.
La mattina sua madre urla, Lorenzo non è nel suo letto, ne da nessun’altra parte della casa. Il padre arriva, poi nota un foglio poggiato in bella vista
“Mamma papà, ho preso la mia decisione, mi unirò alla progenie dei falchi.
Forse non sarete d’accordo con la mia decisione ma…. Sento dentro di me
Che lo devo fare, che è la cosa più giusta. Vi sentirò al telefono quanto più possibile
Vi voglio bene Lorenzo”
I due coniugi si guardano sconsolati. Ma finalmente, accettano.
Lorenzo intanto scende da un autobus, di fronte a lui una villa, vecchia e con caratteristiche giapponesi. Dei falchi di pietra sono messi quasi ovunque sulla costruzione. Il portone si apre, lui entra dentro, verso una nuova vita
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: the winter soldier