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Autore: Lilylunapotter1    23/01/2018    2 recensioni
Una storia Malandrina, una storia d'amore e una storia di guerra: tutto in un'unica fanfiction.
Signori e Signore, Maghi e Streghe tutto questo e molto altro... lo scoprirete solo leggendo!
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Dal capitolo 5:
“Oh la festa! Festa? Ali ma perché non mi hai informato che stavo per segnare la fine della mia amicizia con Lily. Per Godric Grifondoro, protettore della mia casata, mi ucciderà. Prenderà il mio corpo e lo getterà in pasto agli schiopodi sparacoda di Hagrid…no, no…mi porterà nella foresta proibita e mi abbandonerà incatenata ad un albero aspettando che un qualsiasi bestione peloso mi mangi. Lily Evans mi ucciderààààà!” gridò Marlene.
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Dal capitolo 16:
“Vuoi essere la mia fidanzata, Lily?” le domandò guardandola dritto negli occhi.
Lily sorrise timidamente e prese il volto del ragazzo fra le sue mani, poi disse: “Sì…sì. Direi di partire dal per sempre”.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Always'
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 8. La pace non è duratura
 
 
Quella stessa notte, dopo lì incontro con Sirius, Lily aveva proseguito con la sua ronda domenicale che, appena tornata al castello quel pomeriggio, si era fatta cambiare dalla McGranitt.
Non poteva assolutamente tollerare di passare la domenica sera in compagnia di Potter, era così furiosa e… triste.
Decise allora di cercare un posto tranquillo, dove poter leggere quella stramaledettissima lettera che le aveva lasciato Sirius. E quale posto meglio della stanza delle necessità?
Certo si sarebbe dovuta assentare dalla ronda per un po’, ma in fondo si trattava solo di pochi minuti.
Così arrivò davanti al muro e pensò a un luogo caldo dove potersi sedere in tranquillità.
Quando finalmente riaprì gli occhi, vide la porta e la spalancò con grande sorpresa: quella volta la stanza si era davvero superata.
Era una stanza piccola ma calda e accogliente. C’era un camino scoppiettante e al centro una poltrona grossa e di color rosso fiammante. Su un angolo accanto alla poltrona c’era un cestino di vimini dove dentro c’era una coperta morbidissima che Lily prese prima di sedersi.
Tirò fuori la lettera dalla tasca del mantello, la aprì e silenziosamente si mise a leggere:
 
Cara Lily,
So che questa lettera non arriverà mai fra le tue mani e questo, perché sono un gran codardo, anche se fingo il contrario.
Quando ti ho visto la prima volta, ancora non sapevo che cosa saresti diventata per me, ma di certo, non potevo negare di trovarti assolutamente bellissima.
Nonostante tutto, abbiamo passato momenti indimenticabili che non dimenticherò mai, belli e brutti.
Quando al terzo anno mi hai appeso a testa in giù in sala comune dopo che ti avevo alzato la gonna, quando abbiamo litigato a morte al quinto anno, il giorno dei G.U.F.O. a causa dei mie scherzi a Piton.
Se tornassi indietro, lo lascerei in pace, ma solo perché solo ora mi rendo conto di quanto facessi del male a te, con i miei gesti.
E poi finalmente l’anno scorso mi sono reso conto: il mio non era solo piacere nel darti fastidio, ma non era nemmeno una cotta, io mi sono innamorato di te.
E vorrei gridarlo tutti i giorni, tutto il giorno, che sono innamorato di te Lily Evans, se solo tu me lo permettessi…
Vorrei cambiare radicalmente pur di piacerti, ma una volta qualcuno mi ha detto che è impossibile cambiare del tutto. Si possono modificare gli atteggiamenti, smussare gli angoli, ed io ti prometto che ci proverò con tutto me stesso a migliorarmi quest’anno se questo servirà a farti cambiare opinione su di me.
Sei fantastica Lily, a prescindere da tutto e vorrei imparare da te tutte quelle cose di cui spesso parli con le tue amiche: il bene, la pace e l’amore.
Tu riesci a vedere il buono in ogni cosa che ti accade quasi quanto io mi fido dei miei amici, e sai quanto mi fido di loro.
Il mio unico rammarico è che non leggerai mai questa mia dichiarazione di vero amore, perché sarò sempre troppo spaventato di ricevere un tuo rifiuto, per darti in mano queste parole che sono il mio cuore.
Ti amo Lily, e spero che anche tu un giorno potrai ricambiarmi.
James.
 
Lily restò ancora seduta a fissare la lettera, con mille pensieri che le sguazzavano nella testa. Non avrebbe mai creduto possibile che James avesse così tanto sentimento dentro, sapeva che lui era invaghito di lei, ma queste parole erano davvero cariche di emozione e amore.
Lily aveva gli occhi leggermente lucidi, nessuno l’aveva mai fatta sentire così importante.
Prese un fazzoletto dalla tasca e si asciugò gli occhi poi, dopo aver ripreso un po’ di contegno, rimise la lettera in tasca e uscì dalla stanza.
Riprese il suo solito percorso di guardia fino a quando, inconsciamente, si ritrovò di fronte all’ufficio del preside. Si ridestò con un sussulto e cominciò a camminare in direzione opposta all’ufficio quando, alle sue spalle, quello si aprì e udì due voci familiari.
“Dobbiamo avvisarla al più presto, preside!” disse la McGranitt che indossava la camicia da notte blu notte e i capelli le ricadevano sulla schiena.
“Ah, lupus in fabula. Signorina Evans, stavamo cercando proprio lei. La prego di seguirmi nel mio ufficio” disse Silente calmo mentre la McGranitt si teneva una mano sul petto e seguiva il preside.
Lily entrò nell’ufficio che era pieno zeppo di oggetti strani e metallici.
Su un mobiletto da un lato era appoggiato il cappello parlante che sei anni prima l’aveva smistata in quella che ora era la sua seconda famiglia: la casa di Grifondoro.
Lily si stava proprio chiedendo che cosa potesse volere da lei il preside e a quell’ora della notte per giunta, ma non sembrava molto preoccupato.
“Signorina Evans devo darle una brutta e una bella notizia. Preferirei iniziare dalla brutta, via il dente via il dolore” cominciò il preside senza però sorriderle “la brutta notizia è che questa notte c’è stato un attentato alla sua casa, alla casa dei suoi genitori. Loro due e sua sorella non erano in casa e quindi grazie al cielo non si sono fatti nulla. Tuttavia abbiamo ritenuto prudente portare tutti e tre in un luogo sicuro, lontano dal pericolo, in una casa cui io stesso ho fatto incantesimi di protezione.”
Lily trattenne i fiato ma poi quando il preside disse che la sua famiglia stava bene, sembrò rallegrarsi e calmarsi.
“Ma dove sono, preside?” chiese Lily.
“In un posto sicuro che, per il momento, preferirei non rivelarle. Tuttavia, io e la professoressa e i signori Potter che dovresti conoscere, abbiamo reputato più saggio che tu non resti a scuola per le vacanze natalizie. E poiché so che non avevi intenzione di tornare a casa, ho accolto con gentilezza l’invito di Charlus e Dorea, che ti ospiteranno per le vacanze” continuò il preside.
Lily sembrò sconcertata. Le vacanze a casa di Potter, ma erano impazziti tutti? Non potevano mandarla da Alice o da Marlene? E poi finché Silente era al castello nessuno le avrebbe fatto del male, ne era certa.
“Ma signore, perché proprio dai Potter?”
“Signorina Evans, era l’unica dimora possibile. I genitori delle tue amiche saranno in missione con gli auror e io dovrò allontanarmi dal castello per… una missione” continuò Silente mentre la McGranitt osservava entrambi preoccupata.
“E non vanno anche i genitori di Potter in missione?” chiese allora Lily a bruciapelo.
“Sì, sì, andranno anche loro. Ma avranno ospiti durante le vacanze, ospiti che potranno prendersi cura di voi al meglio. Anche la signorina Mckinnon verrà con lei a casa Potter. Con questo è tutto signorina Evans, spero lei potrà capire” terminò il preside e poi con un gesto della mano la congedò.
Lily uscì di fretta dall’ufficio, quella era davvero la serata più strana che le fosse mai capitata, prima la lettera, ora questo.
E poi lei non trovava affatto che il Natale con Potter fosse una buona notizia.
Guardò l’orologio che aveva al polso e segnava ormai le tre del mattino, così si incamminò verso la sala comune, stanca.
Era preoccupata per la sua famiglia, ma allo stesso tempo era così felice che stesero bene, era una vera fortuna che non fossero in casa nel momento dell’attacco.
Certo sarebbe voluta andare a casa per controllare che tutto andasse bene di persona ma comunque tornare a Natale non era nei suoi piani, quindi.
Decise che il giorno dopo avrebbe scritto una lettera ai suoi genitori e l’avrebbe data al professor Silente per consegnargliela lui di persona, se fosse andato da loro.
Quando finalmente arrivò in sala comune, vide Sirius e James addormentati su un divanetto di fronte al camino, si avvicinò e sorrise nel vederli.
Dopotutto gli voleva molto bene, ad entrambi.
E così salì nel dormitorio e si gettò fra le braccia di Morfeo.
 
 
 
 
La domenica è di certo il giorno della settimana che amo di più: ronda con Lily.
È già sera quando mi metto il mantello e scendo le scale del dormitorio fino alla sala comune dove si trovano tutti i miei amici.
Sono tutti seduti davanti al camino, è una sera particolarmente ventosa e dagli spifferi entra un po’ d’aria gelida.
Lily non c’è e questo mi fa pensare che probabilmente è già andata per la ronda senza di me.
“Ehm, ragazzi avete visto Lily? Dobbiamo fare la ronda stasera e di solito mi aspetta qui…” faccio un po’ imbarazzato, credo che Alice e Marlene non abbiano ancora mandato giù la faccenda del fiocco anche se, sia Frank sia Sirius, hanno spiegato loro come sono andate realmente le cose.
“Lily non farà la ronda stasera James. Si è fatta cambiare di turno e l’ha fatta ieri sera” mi risponde Marlene prontamente e allora, dopo un veloce saluto, esco dal buco del ritratto diretto al mio corridoio.
Chissà dove sarà ora la mia Lily, anche se ora non mi vuole più vedere, devo trovare il modo di farmi perdonare.
Buffo che io debba farmi perdonare per qualcosa che non ho fatto, tutta colpa di quella stupida tassorosso.
Continuo a camminare immerso nei miei pensieri quando ad un certo punto, di fronte a me, vedo la cosa più bella del mondo.
È di certo un patronus, e anche molto potente ed è bellissimo, una cerva. Mi avvicino per osservarla meglio e per cercare di capire chi possa averlo evocato, ma quella si allontana.
Mi guarda di nuovo e mi riavvicino ma lei si riallontana: vuole essere chiaramente seguita.
La seguo fino al terzo piano quando, finalmente, si ferma davanti ad una porta prima di scomparire.
Puff, così come era apparsa, la cerva svanisce nel nulla.
Ma io conosco bene quella porta: è la stanza delle necessità.
Apro la porta e dentro trovo una stanza grande con al centro un bel tavolo pieno di dolcetti e una buona cioccolata calda. Da un lato, da un caminetto, arriva il calore.
Faccio qualche passo quando…
“E’ il mio modo di dirti che ti perdono, che so che non è colpa tua” sussurra una voce nell’ombra, una voce inconfondibile per me.
E poi eccola lì, Lily esce dall’ombra e si incammina verso di me con un leggero sorriso sul volto.
Mi do un pizzico ad una gamba, non riesco davvero a credere ai miei occhi.
“Ti va una cioccolata calda? Ce n’è per tutti e due” fa lei e poi si siede su una delle due poltroncine rosse.
Così mi avvicino anche io e mi siedo iniziando a sorseggiare quella cioccolata che devo dirlo, è davvero squisita.
Restiamo un po’ in silenzio, un silenzio immaginariamente rotto dai nostri sguardi che, al contrario delle nostre bocche, stanno facendo un gran baccano.
Indossa un paio di pantaloni morbidi neri e sopra un maglione largo e lungo color panna; non poso far altro che pensare che anche così, un po’ scombinata, è la donna più bella del mondo.
“Allora… ehm… è bella la tua cerva. Lo sai che il mio patronus è un cervo?” le chiedo così tanto per rompere il silenzio e sì, anche per tastare il terreno.
Lei annuisce e continua a guardarmi senza però aprire bocca e la cosa non mi piace molto. Quando Lily non parla, non so, è strano.
“Lily io… mi dispiace per l’altro giorno, davvero. Ma ti giuro che io…”
“Lo so. So che non è colpa tua. Non importa, sei perdonato”
La guardo incuriosito, chissà che cosa può averle fatto cambiare idea in questo modo. Non è da lei.
Aspetto in attesa che aggiunga qualcos’altro ma lei continua a guardarmi senza proferire parola e allora son di nuovo io a rompere il silenzio.
“Posso sapere che cosa ti ha fatto cambiare idea?” le chiedo con grande curiosità, ma lei sembra trovare la mia domanda molto divertente perché inizia a ridere mentre io rimango a osservarla incuriosito.
“Che importa cosa mi ha fatto cambiare idea? L’importante è che l’ho cambiata” mi risponde con tranquillità.
Continuiamo la serata tra una chiacchiera e l’altra fino a che mi rendo conto che io ho una ronda da fare e così inizio ad alzarmi, o meglio, lei mi spinge verso la porta.”La ronda è molto più importante di me Potter, forza. Ah quasi dimenticavo, non so se i tuoi te lo hanno detto” dice mentre ormai siamo fuori nel corridoio “ma passerò le vacanze di Natale a casa tua, con Marlene. I tuoi te lo avranno detto immagino, vero?”
La mia faccia tradisce il fatto che io non so assolutamente nulla di questa faccenda, ma prima che possa chiedere altro, lei è già sparita e sento solo la sua risata allontanarsi.
Bene, sono l’uomo più felice della terra!
 
 
 
Siamo ancora qui in sala comune quando finalmente ritorna Lily con un bel sorriso stampato sul volto.
Io sono seduta accanto a Alice e Sirius e lei si siede di fronte a noi tre, vicino a Remus.
“Allora…che cosa mi sono persa?” chiede lei senza smettere di sorridere neanche per un istante.
Ci sta nascondendo qualcosa, e questo è più che evidente, ma cosa?
“Niente di che Lily. Tu piuttosto sembri davvero molto felice. E non dovresti esserlo. Marlene ha appena ricevuto una lettera dai suoi e pare che voi due andrete a fare le vacanze di Natale dai Potter” dice Alice aspettandosi una reazione folle da parte della rossa che invece continua a sorridere allegra.
“Sì, so già. Me lo ha detto il professor Silente. I mangiamorte hanno provato ad attaccare i miei genitori e quindi sono stati messi in un posto sicuro. I genitori di Potter si sono offerti di ospitarci… “ fa lei e, mentre parla della sua famiglia, il sorriso allegro si spegne un po’.
“Cavolo, hanno attaccato i tuoi Lil!?” chiedo curiosa.
“Stanno bene, per fortuna non erano in casa e nemmeno mia sorella. Però ora sono al sicuro e noi andremo dai Potter a Natale…”
“Ah allora verrete a casa di James. E voi ragazzi invece dove andrete?” chiede Sirius allegramente. La prospettiva di passare le vacanze natalizie insieme a lui rende allegra anche me, molto.
“Io e Frank staremo a casa di sua madre. I miei vanno in missione come sapete..”
“Io starò con i miei, loro non sono auror, saranno a casa per le vacanze. Ehi ma che ne dite di passare un giorno insieme? Potrebbe essere una bella idea!” dice Remus.
“Bella idea Lunastorta. Comunque Lily penso tu non conosci nessuno degli invitati al pranzo di Natale..” comincia Sirius.
“Ehmm, James ha provato a spiegarmi ma, no non conosco nessuno. Però Marlene mi ha detto che i genitori di James sono fantastici…” risponde Lily.
“Fantastici! Sì davvero! Dorea e Charlus sono due angeli e poi per ospitare uno come te Sirius!” dico allegra mentre tutti scoppiano a ridere.
Vorrei che questo momento non finisse mai, vorrei che la guerra non esistesse affatto e invece molto probabilmente usciti da qua dovremmo combattere contro Voldemort.
Lily, James, Alice e Frank sanno già che diventeranno auror mentre io ho preferito qualcosa di più tranquillo e meno in mezzo alla guerra. Certo aiuterò anche io a combattere come posso, ma la medimagia è il mio campo. Voglio curare i malati al San Mungo.
È ormai molto tardi quando finalmente, nel mio letto, presa dai pensieri, riesco ad addormentarmi. Un sonno tranquillo e felice. E sono sicura sarà il primo dei tanti.
 
 
 
“Perciò avete fatto pace?” chiedo a James ce è tornato proprio ora dalla ronda e sembra davvero felice.
“Sì, è venuta lì e… o meglio il suo patronus mi ha portato nella stanza delle necessità e abbiamo parlato un po’.  Abbiamo chiarito l’inconveniente del fiocco ma mi ha fatto capire che per il momento dobbiamo partire dall’essere amici, è giusto. Non vedo l’ora che arrivino le vacanze di Natale! La conquisterò!” mi risponde lui felicissimo mentre seduto sul letto gioca con il suo boccino.
Sono proprio felice per lui, finalmente sembra che James e Lily siano arrivati a un punto di svolta ma la cosa che non capisco è come sia possibile che Lily abbia cambiato idea così, da un momento all’altro.
“James, ma ti ha detto Lily che cosa le ha fatto cambiare idea?” chiedo tranquillo, senza immaginare che di li a pochi minuti avrei scatenato il putiferio generale nel dormitorio.
“Non me l’ha voluto dire, Remus. Ma che importa…” risponde lui proprio nel momento in cui Sirius inizia a tossire in modo molto, molto strano.
Anche James sembra notarlo e inizia a guardarlo di sottecchi, poi si avvicina a lui e lo guarda, in attesa.
È più che chiaro che Sirius sa qualcosa di questa faccenda ma che non voglia dirci nulla, ma non ha fatto i conti con  James, che ottiene sempre quello che vuole.
“D’accordo, d’accordo, te lo dico. Ma giurami che non ti arrabbierai…” inizia sedendosi nel letto. “Ho dato la lettera a Lily”.
SBAM
Silenzio.
James guarda Sirius che ora guarda a terra. Io guardo Sirius con gli occhi spalancati e Peter guarda me sbalordito.
Ecco, questo è l’inizio della fine.
James ha scritto quella lettera finito lo scorso anno scolastico e noi tre l’abbiamo letta e lo abbiamo preso bonariamente in giro tutta l’estate. Ma tutti e tre sapevamo quanto quella lettera fosse privata e soprattutto, quanto James non avesse intenzione di recapitarla a Lily.
“Tu cosa?”
“Ho cercato di aiutarti Ramoso, andiamo. E mi sembra anche che ci sono riuscito”
Sirius mi guarda in cerca di aiuto, ma questa volta non posso proprio difenderlo, o meglio vorrei, ma sono tra due fuochi.
“Bhè, Felpato, forse questa volta non saresti dovuto intervenire. Le cose potevano andare diversamente e Lily avrebbe potuto dare la lettera a chiunque anche se conosco Lily, non lo farebbe mai. Però, Ramoso, ora non ne farei una tragedia, alla fine è andato tutto per il verso giusto…” cerco di tranquillizzare entrambi.
Ma James non sembra per nulla convinto di quello che ho appena detto.
“Non mi interessa! Tu! Tu devi smetterla di intrometterti in questa faccenda. Sono cose che non ti riguardano. Avrei trovato un modo da solo per farmi perdonare da lei. Non ti saresti dovuto intromettere!” sbotta James rosso di rabbia puntando il dito contro Sirius, che invece è allibito.
“Ehi ti si è annodata la bacchetta? Mi pare di averti fatto un favore!”
“Quella lettera era una cosa personale! Dovevi starne fuori!”
“Come tu sei stato fuori dalle mie faccende familiari?”
“Mi pare che ora hai un tetto sopra la testa! Se io non ti avessi accolto a casa mia, probabilmente ora saresti dalla parte di Voldemort!”
La lite sta prendendo decisamente una bruttissima piega ma non so davvero cosa dire e Peter sembra in difficoltà quanto me.
Ma forse James ha davvero esagerato con l’ultima affermazione perché questa volta Sirius non risponde, lo guarda soltanto fisso. Poi prende la mappa del malandrino e esce dalla camera.
“Aspetta Sirius, James non…”comincio a dire cercando di rimediare a questa brutta situazione ma lui è già fuori.
Guardo James sconvolto sperando di vederlo correre dietro a Sirius e invece lui si volta e si infila sotto le coperte, senza dire una parola.
Io e Peter ci guardiamo e subito dopo scendiamo in sala comune sperando che Sirius sia lì, ma come immaginavamo non c’è.
“Si è anche preso la mappa, non possiamo rischiare di cercarlo. Se ci scoprono è la fine” mi dice Peter che come al solito è il più timoroso.
Ma anche io penso sia inutile cercarlo, ma non per le punizioni a cui andremmo incontro, ma perché non abbiamo alcuna speranza di trovarlo senza la mappa.
E poi… Sirius non vuole essere trovato, ha bisogno di sbollire, lo conosco.
Il giorno dopo probabilmente gli sguardi di tutti erano rivolti verso il tavolo di Grifondoro e la sala grande era decisamente più silenziosa del solito.
James sedeva vicino a Frank e Sirius, molto più lontano, vicino a Marlene e Lily. Io e Peter avevamo proclamato la nostra neutralità alla situazione e così ci siamo seduti in mezzo, distanti sia dall’uno che dall’altro.


Note dell'autrice:
Ciao a tutti! Rieccomi con un nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Come anticipato, è più lunghino del solito. Lily e Jame fanno pace finalmente ma... la pace ad Hogwarts sembra non essere mai duratura!
Questa volta è un litigio serio, ma non vi allarmate tutto andrà per il meglio!
Spero abbiate gradito e, se vi va, lasciate una recensione!
Baci!!
   
 
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