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Autore: lynsy    24/01/2018    3 recensioni
L’unica cosa che stonava secondo Stiles era la mancanza di un membro del branco, che a causa della sua stupida testardaggine si era rifiutato di andare con loro condannando anche la sorella a un noiosissimo pomeriggio in sua compagnia. Ebbene si, Derek gli mancava quando non era presente, ma non per quale grandissima amicizia che li legava, ma perché per quanto scorbutico era un membro del branco, e il branco al completo era sempre meglio di un branco a metà.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“State tutti bene vero?” lo sguardo di Stiles tradiva disperazione e stanchezza quando li vide arrivare.
Il branco aveva appena subito un attacco, ma per fortuna sapevano ormai difendersi bene da qualsiasi forma di nemico.
Scott si limitò ad annuire, lasciandosi cadere sul divano del ragazzo. Quella doveva essere una giornata tranquilla: si sarebbero ritrovati tutti a casa di Stiles per passare un pomeriggio tra chiacchere, film e magari qualche gioco da tavolo, ma non tutto era andato secondo i piani.
Per fortuna non c’erano state ferite gravi, e i pochi graffi ricevuti erano guariti in pochissimo tempo; il ragazzo mise a disposizione di tutti una doccia e abiti puliti, limitandosi poi ad ordinare le pizze e a far partire un film mentre aspettava che tutti si preparassero.
Il pranzo era stato silenzioso, ma in poco tempo il clima si rallegrò e tutto tornò alla normalità, grazie anche a qualche puntata di supernatural. Era ormai da tempo che avevano preso l’abitudine di trovarsi per guardare quella serie, era un modo per credere che per quanto le cose andassero male potevano anche andare peggio, ok i loro nemici non erano affatto facili da affrontare, ma almeno non si dovevano confrontare con un’apocalisse imminente!
La giornata passò in fretta, e quando lo sceriffo tornò a casa trovò solo suo figlio e Scott a riordinare il disastro che avevano lasciato.

 

“allora fratello ti sbrighi? Non puoi metterci due ore per infilarti un pigiama!”
Stiles urlò disperato, aspettando che Scott finisse di prepararsi per poi iniziare a giocare alla play.
“arrivo arrivo arrivo!” rispose scott ridendo, lanciandosi da parte a lui e prendendo in mano il joystick “oggi ti batterò senz’ombra di dubbio!”
E andò così, come tutte le serate videogiochi da quando avevano sei anni.
“ti ho lasciato vincere come al solito scottie” sbuffò il ragazzo spegnendo la tele e riponendo il gioco al proprio posto sullo scaffale “ora sbrigati ad addormentarti che domani hai gli allenamenti!”
“domani ABBIAMO gli allenamenti, tu verrai come al solito e come al solito perderai contro Malia, non ti è permesso saltare”
“domani ho un impegno fratello, non posso venire” si sistemò comodamente sul letto, lasciando il giusto spazio a Scott; era da tempo che non passavano una serata come quella, ed era passato ancora più tempo da quando non dormivano insieme come facevano da bambini ogni volta che uno dei due fosse triste.
“non puoi o non vuoi?” Scott lo guardò con sguardo serio, cercando di captare quello che stava provando l’altro
“fa tanta differenza?”
“per me si. E anche per qualcun altro. Perché non mi dici che succede davvero?”
Stiles scosse le spalle. “Perché non lo so neanche io scottie, e non posso chiarirlo. Non posso costringere qualcuno a parlare di ciò che non vuole, non sarebbe né giusto né produttivo.”
“Quindi ammetti che è successo qualcosa?”
“tra me e Derek non è successo nulla. Lo credevo un amico, poi per un secondo ho anche pensato ad altro, ma poi non ha fatto altro che ignorarmi e ho capito che la sua era solo gentilezza, nulla di più. Ho notato come si incupisce ogni volta che sono tra i piedi, quindi penso che non sia più il caso di presentarmi agli allenamenti, non è produttivo per nessuno.”
“partire per una settimana non è ignorarti Stiles.”
“ma evitare di incontrarmi per un mese intero e non rispondere a nessun messaggio si”
“e se fosse successo qualcosa in cui non voleva coinvolgerti?”
“stai davvero ipotizzando qualcosa di peggio di quello che passiamo con il branco?”
“non lo so, è da almeno tre mesi che le cose importanti le dice solo a te, da quello stramaledetto pomeriggio a parco giochi. Poi di colpo non vi rivolgete più la parola e tuo padre viene a chiedermi se abbiamo litigato perché una sera ti sente piangere, e sono sicuro che non piangessi per me. Quindi Stiles, è ovvio che qualche domanda che la siamo fatti tutti, ti giuro che non dirò nulla, ma almeno con me sii sincero.”
“penso di essermi preso una cotta per lui, e pensavo potesse anche andare bene perché bhe analizzando la situazione lui si comportava in modo diverso con me, come se ci tenesse. Ma poi parte e quando torna non si fa vedere per settimane, e quando lo vedo, per sbaglio, in centro mi guarda poi fa finta di non conoscermi. Non sono triste, sono solo arrabbiato.”
“e perché non usi questa rabbia agli allenamenti di domani? Posso capire come ti senti, ma il branco è la tua famiglia, e le famiglie litigano ma nonostante tutto non si abbandonano. Manchi a tutti da quando non ti fai più vedere. Secondo te perché Lydia ti ha letteralmente obbligato ad invitarci?”
Stiles espirò lentamente, chiudendo gli occhi. “giuri che lo terrai lontano da me?”
Scott sorrise, e finalmente calmo si addormentò.

 

 

“Quindi… ripetimi perché non vuoi tornare a casa” Stiles non aveva ancora capito come fosse finito con Isaac a mangiarsi l’ennesima pizza della settimana nel ristorante nei pressi della piazza principale di Beacon Hills.
“ci sono Scott e Allison, non li voglio disturbare” scosse le spalle sbuffando.
Stiles lo guardò comprensivo “oppure non volevi vederli insieme”
“no, te lo ho già detto dieci volte, mi è passata sul serio, sono felice che siano tornati insieme, voglio solo lasciargli un po’ di privacy, ma vivendo da Scott è complicato. Per questo voglio almeno ritardare il ritorno a casa”
“e perché non sei stato da D… Cora?”
“Il padrone di casa è abbastanza inavvicinabile al momento, non vorrei mi uccidesse nel sonno!” Isaac cercò di usare un tono leggero e scherzoso, evitando accuratamente di pronunciare il suo nome, ma poi abbassò lo sguardo “non ti chiederò nulla stai tranquillo”
Il ragazzo annuì, ringraziandolo con un sorriso. La serata non stava andando così male alla fine, Isaac aveva molto probabilmente capito tutto e voleva solo distrarlo per qualche ora.
Risero, presero in giro le persone di cui sapevano segreti imbarazzanti e fecero un giro per la città, arrivando fino alla scuola nella quale passavano la maggior parte dei giorni.
“ricordami perché sono venuto a piedi oggi! L’allenamento bastava e avanzava per il mio povero corpicino umano!” Esclamò Stiles in tono melodrammatico facendo ridere di gusto l’altro, mentre si sedette per terra per riposare le gambe e bearsi della tranquillità che circondava quel luogo la sera.
“Il tuo povero corpicino ha subito molti danni?”
Il ragazzo scosse le spalle “solo qualche botta, ma qualche colpo potevi evitarlo!” gli lanciò un finto sguardo arrabbiato “Malia di solito non ci va così pesante”
“certo principessina, mi farò perdonare!” ghignò Isaac, per poi alzarsi di colpo e prenderlo in braccio.
“ma… ma che stai facendo?” Stiles rise, aggrappandosi a lui per non cadere
“non è ovvio, mi faccio perdonare! Hai detto essere troppo stanco per affrontare il tragitto quindi ti porto io!”
“lasciami pure finto principe azzurro, ho abbastanza energie per farlo!”
Isaac si arrese, lasciando cadere delicatamente i suoi piedi a terra e trattenendolo per le spalle finchè non avesse ritrovato l’equilibrio.
“sai Stiles, dovresti precisare le cose quando parli, o le persone potrebbero fraintendere” Isaac si limitò a ghignare divertito, mentre Stiles arrossì di colpo e iniziò ad incamminarsi verso casa.

 

“ehm… grazie per avermi accompagnato a casa Isaac”
Il ragazzo fece un cenno con la testa, come per dirgli di non preoccuparsi, che non era un problema.
“vado a disturbare i due fidanzatini, ci vediamo alla riunione di domani?”
“ne ho mai saltata una?”
“bhe no, ma ultimamente ti fai vedere poco, volevo accertarmene.”
“hai ragione, giuro che domani ci sarò!” Stiles sorrise tirando fuori le chiavi dalla borsa, sentendosi finalmente tranquillo per la prima volta dopo circa un mese.
La serata era stata talmente leggere che per qualche ora si era scordato di tutto: degli attacchi, della tristezza, di Derek… già per qualche ora… forse sfogarsi un po’ e passare del tempo con Isaac non era una cattiva idea.
“hey Isaac… comunque, se proprio non vuoi disturbare Scott e Allison puoi dormire qui per sta notte”
Isaac osservò con sguardo interrogativo il ghigno sul volto dell’altro, per poi riprendersi e guardarlo negli occhi “non sapevo avessi una camera per gli ospiti Stilinski”
“nessuno ha parlato di una camera per gli ospiti Lahey, ma se vuoi c’è la mia”
Il ragazzo si avvicinò, facendo appoggiare Stiles alla porta ancora chiusa, bloccandolo poi con il suo corpo.
“dimmi che non ho frainteso e che tuo padre ha il turno di notte.”
Il castano ghignò “saremmo più comodi dentro non credi?”
Mentre si chiusero la porta alle spalle, Stiles giurò di aver sentito un ringhio in lontananza.

 

 

Note dell’autore

Ciao ragazzi! Occupo qualche riga per dire che sono molto felice di questa piccola storia senza pretese. L’ho scritta prendendo spunto da fatti reali, per il semplice fatto che avevo bisogno di sfogarmi con me stessa e chiarirmi un po’ le idee, sono contenta del fatto che venga apprezzata.
Ringrazio in particola modo chi ha recensito e chi ha deciso di seguire questa storia. Avevo deciso di aggiornare il lunedì ma solo per questa volta aggiornerò prima (è colpa vostra, nessuno ha mai seguito le mie storie, mi fate venir voglia di scrivere anche se dovrei studiare!)
Ora vi prego recensite e fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto
Lynsy.

  
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